DELIBERAZIONE N X / 2490 Seduta del 10/10/2014

Transcript

1 DELIBERAZIONE N X / 2490 Seduta del 10/10/2014 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI PAOLA BULBARELLI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA CAPPELLINI ALBERTO CAVALLI GIOVANNI FAVA MASSIMO GARAVAGLIA MARIO MELAZZINI MAURO PAROLINI ANTONIO ROSSI CLAUDIA TERZI Con l'assistenza del Segretario Fabrizio De Vecchi Su proposta dell'assessore Simona Bordonali di concerto con l'assessore Valentina Aprea Oggetto PROMOZIONE DI INTERVENTI INTEGRATI CON LE POLIZIE LOCALI PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DEL FENOMENO DEL CAPORALATO (L.R. 4/2003) - SCHEMA DI ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI - (DI CONCERTO CON L'ASSESSORE APREA) Si esprime parere di regolarità amministrativa ai sensi dell'art.4, comma 1, l.r. n.17/2014: Il Dirigente Sergio Miragoli I Direttori Generali Daniela Marforio Giovanni Bocchieri L'atto si compone di 14 pagine di cui 9 pagine di allegati parte integrante

2 VISTI: la legge regionale 14 aprile 2003, n. 4 Riordino e riforma della disciplina regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana e, in particolare, l art. 1, che: - al comma 3. individua, tra gli strumenti regionali che concorrono allo sviluppo di un ordinata e civile convivenza e alla prevenzione dei fenomeni criminali e delle loro cause, interventi nei settori della polizia locale, della sicurezza sociale e dell educazione alla legalità; - al comma 4. sancisce che la Regione, attraverso strumenti finanziari integrati, concorre con gli Enti Locali alla realizzazione di progetti finalizzati a garantire la sicurezza urbana e a promuovere e realizzare, tra l altro, mediante accordi di collaborazione istituzionale, politiche integrate per la sicurezza urbana; l art. 15 della l. 241/90, ai sensi del quale le pubbliche amministrazioni possono concludere accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune; l art. 12 del d.l. 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni dalla l. 14 settembre 2011, n. 148, che ha introdotto nel codice penale italiano il nuovo reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, prevedendo per i cosiddetti caporali la pena di reclusione da 5 a 8 anni e multe da a per ogni lavoratore coinvolto e individuando gli "indici di sfruttamento", come di seguito specificati: 1) sistematica retribuzione dei lavoratori in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o comunque sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato; 2) sistematica violazione della normativa relativa all orario di lavoro, al riposo settimanale, all aspettativa obbligatoria, alle ferie; 3) sussistenza di violazioni della normativa in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, tale da esporre il lavoratore a pericolo per la salute, la sicurezza o l incolumità personale; 4) sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, metodi di sorveglianza, o a situazioni alloggiative particolarmente degradanti; il decreto legislativo n. 286/1998 Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell immigrazione e norme sulla condizione dello straniero che si 1

3 prefigge, tra l altro, di contrastare l immigrazione clandestina e lo sfruttamento dei flussi migratori; la legge 7 aprile 2014, n. 56 Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni che, all art. 1, comma 16, dispone il subentro delle città metropolitane, tra cui quella di Milano, alle province omonime a far data dal 1 gennaio 2015, succedendo alle stesse in tutti i rapporti attivi e passivi ed esercitandone le relative funzioni; VISTO il Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura che, nell Area Sociale, Missione 12 Diritti sociali, Politiche sociali e Famiglia, Programma 04 Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale, prevede la realizzazione di iniziative a favore delle persone a rischio di esclusione sociale; CONSIDERATO che: quello del caporalato è un fenomeno di sfruttamento lavorativo, che crea un alterazione del sistema economico in quanto determina una concorrenza sleale a danno dei datori di lavoro che rispettano le regole poste a tutela del lavoratore; il caporalato si è ancor più diffuso con i recenti flussi migratori, poiché gli immigrati in condizione di clandestinità o presenti irregolarmente sul territorio italiano sono soggetti a situazioni di sfruttamento lavorativo; RITENUTO, quindi, che debbano essere opportunamente intraprese azioni di prevenzione e contrasto del caporalato, con l apporto operativo dei Comandi di Polizia locale dei Comuni Capoluogo di provincia e delle Province e con l eventuale coinvolgimento degli altri Comandi di Polizia locale presenti nei rispettivi territori, nonché dei soggetti istituzionali che hanno competenza in materia, nell ambito di specifico accordo di collaborazione; ATTESO che la competente Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione, in forza del ruolo di coordinamento delle Polizie locali di cui all art 21 della l.r. 4/2003, provvederà ad organizzare incontri con i comandi di Polizia locale dei territori interessati, acquisendo la loro disponibilità a realizzare, in collaborazione con Regione Lombardia, interventi per la prevenzione e il contrasto del caporalato; 2

4 DATO ATTO che sul cap Trasferimenti correnti a amministrazioni locali per la gestione dell Osservatorio sull immigrazione e per le iniziative in tema di immigrazione del Bilancio 2015 sono stanziati complessivamente ,00, di cui ,00 destinati dalla D.G.R. 1 agosto 2014, n Integrazione del documento tecnico di accompagnamento al Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2014 e Bilancio pluriennale 2014/2016 a legislazione vigente - Piano di alienazione e valorizzazione degli immobili programma triennale delle opere pubbliche programmi annuali di attività degli enti, aziende dipendenti e società in house a seguito dell Assestamento al Bilancio per l'esercizio finanziario I Provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali ad Éupolis Lombardia, per lo svolgimento di attività di prevenzione e contrasto del fenomeno del caporalato, nell ambito di specifico incarico regionale; VISTO lo schema di accordo, che si condivide nei contenuti, predisposto dalla competente Direzione Generale, disciplinante i termini della collaborazione con gli Enti interessati alla realizzazione degli interventi di cui trattasi, nonché le modalità di predisposizione dei relativi progetti e di assegnazione del finanziamento regionale; RITENUTO, in ragione delle risorse finanziarie disponibili, di sostenere la misura in argomento con lo stanziamento complessivo di ,00; VISTI gli articoli 26 e 27 del Decreto Legislativo 33/2013, concernenti gli obblighi di pubblicazione degli atti di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e attribuzione di vantaggi economici a persone fisiche ed enti pubblici e privati; A voti unanimi, espressi nelle forme di legge; D E L I B E R A per le motivazioni espresse in premessa, che qui si intendono integralmente recepite e approvate: 1. di promuovere e realizzare interventi integrati con le Polizie Locali dei Comuni Capoluogo di provincia e delle Province per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del caporalato, mediante accordi di 3

5 collaborazione istituzionale; 2. di sostenere finanziariamente la misura di cui al punto 1. con uno stanziamento complessivo di ,00, che trova copertura al cap del Bilancio 2015; 3. di dare atto che la competente Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione, in forza del ruolo di coordinamento delle Polizie locali di cui all art 21 della l.r. 4/2003, provvederà ad organizzare incontri con i comandi di Polizia locale dei territori interessati, acquisendo la loro disponibilità a realizzare, nell ambito di uno specifico accordo di collaborazione, interventi per la prevenzione e il contrasto del caporalato; 4. di approvare l allegato schema di accordo di collaborazione con i Comuni capoluogo e le Province, per la realizzazione di interventi integrati per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del caporalato; 5. di demandare al Direttore Generale della D.G. Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione la sottoscrizione degli accordi di collaborazione di cui al precedente punto 4; 6. di demandare al Dirigente della Struttura Sicurezza urbana e Immigrazione la gestione tecnico contabile e amministrativa degli accordi; 7. di dare atto che lo stesso Dirigente provvederà all adozione dei successivi provvedimenti di erogazione dei contributi, nell osservanza degli articoli 26 e 27 del Decreto Legislativo 33/2013 Obblighi di pubblicazione degli atti di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e attribuzione di vantaggi economici a persone fisiche ed enti pubblici e privati. IL SEGRETARIO FABRIZIO DE VECCHI 4

6 Allegato alla d.g.r. n.. del.. Schema di: Accordo di collaborazione per la realizzazione di interventi integrati per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del caporalato Tra Regione Lombardia, C.F. n , con sede legale in Milano, piazza Città di Lombardia, n. 1, nella persona del Direttore Generale pro-tempore della D.G. Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione e nelle persone dei rispettivi rappresentanti legali: Province/Comune di di seguito definite congiuntamente le Parti : Visti la legge regionale 14 aprile 2003, n. 4 Riordino e riforma della disciplina regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana e, in particolare, l art. 1, che: - al comma 3. individua, tra gli strumenti regionali che concorrono allo sviluppo di un ordinata e civile convivenza e alla prevenzione dei fenomeni criminali e delle loro cause, interventi nei settori della polizia locale, della sicurezza sociale e dell educazione alla legalità; - al comma 4. sancisce che la Regione, attraverso strumenti finanziari integrati, concorre con gli Enti Locali alla realizzazione di progetti finalizzati a garantire la sicurezza urbana e a promuovere e realizzare, tra l altro, mediante accordi di collaborazione istituzionale, politiche integrate per la sicurezza urbana;

7 l art. 15 della l. 241/90, ai sensi del quale le pubbliche amministrazioni possono concludere accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune; l art. 12 del d.l. 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni dalla l. 14 settembre 2011, n. 148, che ha introdotto nel codice penale italiano il nuovo reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, prevedendo per i cosiddetti caporali pena di reclusione da 5 a 8 anni e multe da a per ogni lavoratore coinvolto e individuando gli "indici di sfruttamento", come di seguito specificati: 1) sistematica retribuzione dei lavoratori in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o comunque sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato; 2) sistematica violazione della normativa relativa all orario di lavoro, al riposo settimanale, all aspettativa obbligatoria, alle ferie; 3) sussistenza di violazioni della normativa in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, tale da esporre il lavoratore a pericolo per la salute, la sicurezza o l incolumità personale; 4) sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, metodi di sorveglianza, o a situazioni alloggiative particolarmente degradanti; il decreto legislativo n. 286/1998 Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell immigrazione e norme sulla condizione dello straniero che si prefigge, tra gli altri, come obiettivo il contrasto dell immigrazione clandestina e dello sfruttamento dei flussi migratori; Considerato che quello del caporalato è un fenomeno di sfruttamento lavorativo, che crea un alterazione del sistema economico in quanto determina una concorrenza sleale a danno dei datori di lavoro che rispettano le regole poste a tutela del lavoratore; il caporalato si è ancor più diffuso con i recenti flussi migratori, poiché gli immigrati in condizione di clandestinità o presenti irregolarmente sul territorio italiano sono soggetti a situazioni di sfruttamento lavorativo;

8 Ritenuto pertanto necessario sottoscrivere un Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e il Comune/Provincia di.., al fine di attivare, per il tramite delle Polizie locali delle rispettive Amministrazioni, attività di prevenzione e contrasto del fenomeno del caporalato e specificare gli impegni, anche finanziari, a carico di ciascuna Amministrazione Si conviene e si stipula quanto segue: ART. 1 Premesse Le premesse costituiscono parte integrante ed essenziale del presente Accordo. ART. 2 Oggetto Con il presente Accordo le Parti si impegnano a collaborare per la realizzazione di progetti volti a porre in essere interventi di prevenzione e contrasto del caporalato, alle condizioni di seguito specificate. ART. 3 Obbligazioni a carico delle Parti 1. Il Comune/Provincia di.. si impegna: - ad individuare gli operatori di Polizia locale che parteciperanno all attività formativa posta in essere, nell ambito delle proprie funzioni istituzionali, da Éupolis Lombardia sullo specifico tema del caporalato, al fine di accrescere le conoscenze del fenomeno ed acquisire gli strumenti necessari per sviluppare corrette procedure operative; - a predisporre ed attuare interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno del caporalato in sinergia con altri comandi di Polizia locale e con altri soggetti istituzionali che operano su tale tematica (ad es., Prefetture, FF.OO., A.S.L., Direzioni Provinciali o Regionali del Lavoro, INAIL, INPS). 2. Regione, mediante la propria Struttura Sicurezza urbana e Immigrazione, garantirà ogni utile supporto giuridico e tecnico/amministrativo per la predisposizione dei progetti di cui al successivo art. 4.

9 Art 4 Progetti di prevenzione e contrasto del fenomeno del caporalato 1. I progetti dovranno essere presentati alla Struttura Sicurezza urbana e Immigrazione entro 30 giorni dalla data di sottoscrizione del presente Accordo, con le modalità definite nell allegato allo stesso Accordo, di cui costituisce parte integrante e sostanziale. 2. I progetti dovranno prevedere la realizzazione degli interventi di cui al precedente art. 3, comma 1, per il perseguimento delle seguenti finalità: coinvolgimento operativo diretto dei Comandi di Polizia locale; sviluppo di forme di interazione con gli altri soggetti istituzionali interessati al contrasto del caporalato per condividere informazioni e conoscenze e ottimizzare la fase di controllo in modo da porre in essere un servizio di prevenzione e controllo efficace nel contesto territoriale, nonché diffuso e sistemico; maggiore conoscenza del fenomeno e delle procedure operative attraverso la partecipazione a specifica attività formativa svolta da Éupolis Lombardia. ART. 5 Durata dell accordo Tutte le attività oggetto del presente Accordo dovranno concludersi entro il 31/10/2015. Non sono ammesse proroghe. ART. 6 Aspetti economici 1. Per l attuazione del presente Accordo, Regione, a fronte dello stanziamento complessivo di ,00, riconosce all Ente sottoscrittore un contributo relativo alle spese sostenute per il personale di Polizia locale impiegato negli interventi. 2. Il contributo regionale sarà erogato all Ente sottoscrittore entro 60 giorni dalla data di presentazione della rendicontazione contabile amministrativa, di cui al successivo art. 7, previa valutazione positiva della stessa da parte della competente Struttura regionale. 3. L Ente locale, pertanto, sosterrà con risorse proprie, tutte le altre eventuali spese eccedenti il finanziamento regionale. ART. 7 Rendicontazione Il Comune/Provincia di., dovrà rendicontare le spese relative al costo del personale di Polizia locale impiegato per le attività di prevenzione e contrasto del fenomeno del caporalato, entro 30 giorni dalla conclusione delle attività progettuali. La rendicontazione

10 consisterà nella produzione di apposita relazione amministrativo contabile, sottoscritta dal Comandante della Polizia Locale del Comune/Provincia di, contenente la descrizione delle modalità di realizzazione degli interventi e dei relativi risultati conseguiti, oltre ai documenti contabili giustificativi delle spese sostenute. ART. 8 Nomina dei responsabili operativi dell Accordo Le Parti designano quali responsabili dell attuazione del presente Accordo: - per Regione Lombardia: dott. Sergio Miragoli Dirigente della struttura Sicurezza Urbana e Immigrazione; - per Il Comune/Provincia di :.. ART. 9 - Trattamento dei dati personali Ai sensi dell art. 29 del D.Lgs. 196/2003, il Comune/Provincia di.. assume la qualifica di responsabile del trattamento per i dati trattati di titolarità della Giunta regionale. Titolare del trattamento è la Giunta Regionale nella persona del proprio legale rappresentante. Responsabile del trattamento è il Comune/Provincia di.., nella persona del proprio legale rappresentante. Responsabile del trattamento interno è il Direttore Generale pro-tempore della Direzione Generale Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione. Al momento della sottoscrizione della presente convenzione, il Comune/Provincia di.. : a) dichiara di essere consapevole che i dati trattati nell espletamento dell incarico ricevuto sono dati personali e quindi, come tali, essi sono soggetti all applicazione del codice per la protezione dei dati personali; b) si obbliga ad ottemperare agli obblighi previsti dal D.Lgs. 196/2003, anche con riferimento alla disciplina ivi contenuta rispetto ai dati personali sensibili e giudiziari; c) si impegna ad adottare le disposizioni contenute nell allegato al decreto 6805 del 7 luglio 2010, nonché a rispettare le eventuali istruzioni specifiche ricevute relativamente a peculiari aspetti dell incarico;

11 d) si impegna a nominare, ai sensi dell art. 30 del D. Lgs. 196/2003, i soggetti incaricati del trattamento stesso e di impartire loro specifiche istruzioni relative al trattamento dei dati loro affidato; e) si impegna a comunicare alla Giunta Regionale ogni eventuale affidamento a soggetti terzi di operazioni di trattamento di dati personali, di cui è titolare la stessa Giunta, affinché quest ultima - ai fini della legittimità del trattamento affidato - possa nominare tali soggetti terzi responsabili del trattamento; f) si impegna a nominare ed indicare alla Giunta una persona fisica referente per la protezione dei dati personali ; g) si impegna a relazionare annualmente sullo stato del trattamento dei dati personali e sulle misure di sicurezza adottate e si obbliga ad allertare immediatamente il proprio committente in caso di situazioni anomale o di emergenze; h) consente l accesso del committente o di suo fiduciario al fine di effettuare verifiche periodiche in ordine alla modalità dei trattamenti ed all applicazione delle norme di sicurezza adottate. Letto, confermato e sottoscritto in data. Regione Lombardia: il Direttore Generale D.G. Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Comune/Provincia di.:

12 Modalità per la predisposizione di un progetto di interventi per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del caporalato (allegato all Accordo di collaborazione per la realizzazione di interventi integrati per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del caporalato (art. 3) Premessa Il caporalato è un fenomeno di sfruttamento del lavoro con metodi illegali in quanto si avvale di manodopera sottopagata e quasi sempre in difformità con gli obblighi contributivi e assicurativi dovuti. Negli ultimi anni si è maggiormente diffuso a seguito dei recenti flussi migratori poiché gli immigrati in condizione di clandestinità o presenti irregolarmente sul territorio italiano sono esposti a situazioni di sfruttamento lavorativo. Si ritiene pertanto opportuno rafforzare l attività di prevenzione e contrasto del fenomeno, attraverso lo sviluppo di sinergie operative con i soggetti coinvolti su questa specifica tematica. Contenuto del progetto Il progetto deve contenere i seguenti elementi: 1 - Denominazione del progetto: 2 - Responsabile del progetto per il Comune/Provincia di.., 3 - Tipologia del progetto: i progetti dovranno prevedere interventi volti ad incrementare l azione di prevenzione e contrasto del fenomeno del caporalato, con l eventuale coinvolgimento degli altri Comandi di Polizia locale presenti nei rispettivi territori, nonché dei soggetti istituzionali che hanno competenza in materia (ad es., Prefetture, FF.OO., A.S.L., Direzioni Provinciali o Regionali del Lavoro, INAIL, INPS); gli stessi progetti dovranno contenere i seguenti dati: numero operatori di Polizia Locale in organico; numero operatori di Polizia Locale che partecipano alla realizzazione del progetto; numero di operatori che partecipano alla specifica formazione che sarà erogata da Éupolis Lombardia per maggiore conoscenza del fenomeno e delle procedure operative;

13 numero di soggetti istituzionali coinvolti nel progetto. 4 Finalità: tenuto conto delle problematiche del proprio territorio di riferimento, i progetti dovranno perseguire le seguenti finalità: coinvolgimento operativo diretto dei Comandi di Polizia locale; sviluppo di forme di interazione con gli altri soggetti istituzionali interessati al contrasto del fenomeno per condividere informazioni e conoscenze e ottimizzare la fase di controllo in modo da porre in essere un servizio di controllo efficace nel contesto territoriale, nonché diffuso e sistemico; maggiore conoscenza del fenomeno e delle procedure operative attraverso la partecipazione a specifica attività formativa svolta da Éupolis Lombardia. Realizzazione dei progetti I progetti dovranno essere realizzati entro il 31/10/2015. Non sono ammesse proroghe. Oneri finanziari La somma di ,00, complessivamente stanziata per il finanziamento degli interventi di prevenzione e contrasto del caporalato, sarà ripartita tra gli Enti sottoscrittori dell Accordo di collaborazione secondo i seguenti criteri: ,00, in parti uguali tra tutti gli Enti sottoscrittori; ,00, sulla base del numero di operatori di Polizia locale dedicati alla realizzazione del progetto. Il Comune/Provincia sosterrà con risorse proprie tutte le eventuali ulteriori spese, eccedenti il finanziamento regionale. A seguito di presentazione del progetto alla Struttura regionale competente, verrà comunicata l entità del finanziamento assegnato. Impiego del finanziamento regionale Il finanziamento regionale potrà essere utilizzato esclusivamente per l impiego del personale di Polizia Locale (escluso il personale amministrativo) oltre l orario ordinario di servizio e/o nei giorni festivi e prefestivi. Dovrà essere applicato il costo orario (comprensivo degli oneri riflessi a carico dell Ente) previsto dal vigente Contratto Collettivo

14 Nazionale di Lavoro. Qualora detto costo dovesse avere un importo superiore, la differenza sarà a carico dell Ente locale. E comunque onere dell Ente locale rispettare il patto di stabilità previsto dalla legge finanziaria. Rendicontazione La rendicontazione avviene mediante la produzione di apposita relazione amministrativo contabile, contenente la descrizione delle modalità di realizzazione del progetto e dei relativi risultati conseguiti, nonché la documentazione giustificativa delle spese sostenute (ad es., impegni di spesa, determine di liquidazione, mandati di pagamento, documenti di spesa fiscalmente validi ecc.). La rendicontazione dovrà essere inviata alla Struttura regionale competente entro 30 giorni dalla data di conclusione delle attività progettuali. Modalità di erogazione Il finanziamento regionale verrà erogato all Ente sottoscrittore dell Accordo in un unica soluzione entro 60 giorni dalla data di presentazione della rendicontazione contabile amministrativa, previa valutazione positiva della stessa da parte della competente Struttura regionale. Controlli e sanzioni La Regione si riserva la facoltà di effettuare visite di controllo sugli interventi attuati per verificarne la conformità ai progetti finanziati.