RAPPORTO SULL EVENTO METEO-IDROLOGICO DEL 3, 4 e 5 DICEMBRE 2005

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RAPPORTO SULL EVENTO METEO-IDROLOGICO DEL 3, 4 e 5 DICEMBRE 2005"

Transcript

1 RAPPORTO SULL EVENTO METEO-IDROLOGICO DEL 3, 4 e 5 DICEMBRE 25 A cura di: Michele Di Lorenzo Rosanna Foraci Paolo Mezzasalma Sara Pignone Bologna, aprile 2 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25

2 INDICE 1. INTRODUZIONE ANALISI METEOROLOGICA Analisi sinottica Analisi pluviometrica e nivometrica a scala regionale LA PIENA DEL FIUME RENO Analisi pluviometrica a scala di bacino Analisi idrometrica Le misure di portata effettuate durante la piena LA PIENA DEL FIUME SECCHIA Analisi pluviometrica a scala di bacino Analisi idrometrica LA PIENA DEL FIUME PANARO Analisi pluviometrica a scala di bacino Analisi idrometrica I DISSESTI IDROGEOLOGICI OSSERVATI LE ATTIVITÀ DI PREVISIONE E MONITORAGGIO DEL CENTRO FUNZIONALE La previsione dell evento meteo e della criticità idrogeologica Il monitoraggio dell evento sulle zone di allertamento Avvisi e bollettini emessi...35 INDICE DELLE TABELLE Tabella 1: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell evento, a confronto con i massimi storici di durata 1 e 2 giorni, nelle stazioni del bacino montano del Reno...8 Tabella 2: Scheda di archiviazione della piena del 3 4 dicembre 25 nel bacino montano e lungo l asta principale del fiume Reno Tabella 3: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell evento, nelle stazioni pluviometriche del bacino del Secchia...18 Tabella 4: Scheda di archiviazione della piena del 3 4 dicembre 25 nel bacino del fiume Secchia...23 Tabella 5: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell evento, nelle stazioni pluviometriche del bacino del fiume Panaro...2 Tabella : Scheda di archiviazione della piena del 3 4 dicembre 25 nel bacino del fiume Panaro...29 Tabella 7: numero di dissesti occorsi tra il 2 e 1 dicembre 25, stimati in base alle segnalazioni pervenute ai Servizi Tecnici di Bacino Regionali e all Agenzia di Protezione Civile Regionale....3 Tabella 8: Piogge registrate dai pluviometri in telemisura localizzati nelle zone in frana. Pioggia evento = pioggia cumulata dal 2 al 5 dicembre; TR = Tempo di ritorno dell evento calcolato per una durata di 4 giorni...32 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 2

3 INDICE DELLE FIGURE Figura 1: Analisi ECMWF della situazione meteorologica a grande scala caratterizzante l evento. Il campo colorato si riferisce alla temperatura osservata sulla isosuperficie di 85 hpa (circa 15 metri di quota), le linee continue in nero mostrano l altezza di geopotenziale della 5 hpa, le linee bianche su riferiscono alla pressione al livello del mare...5 Figura 2: Precipitazione caduta sulla regione fra il 2/12 UTC e il /12 UTC. I quantitativi più elevati si sono verificati sul crinale appenninico centro occidentale... Figura 3: Bacino idrografico del fiume Reno e dei suoi principali affluenti con ubicazione delle stazioni di misura...7 Figura 4: Pioggia e temperatura oraria nelle stazioni del bacino montano del Reno e copertura nevosa nella stazione di Monteacuto delle alpi...9 Figura 5: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Reno...1 Figura : Propagazione della piena lungo le sezioni montane del fiume Reno, da Porretta a Casalecchio Chiusa Figura 7: Propagazione della piena lungo le sezioni vallive del fiume Reno, da Cento a Ponte Bastia...13 Figura 8: Scala di deflusso nella stazione di Casalecchio Tiro al volo, con indicazione del punto di misura...15 Figura 9: Bacino del fiume Secchia con ubicazione delle stazioni di misura...17 Figura 1: Andamento della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa oraria nelle stazioni più significative del bacino montano del Secchia...19 Figura 11: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Secchia...2 Figura 12: Propagazione della piena lungo le sezioni del fiume Secchia...22 Figura 13: Bacino del fiume Panaro con ubicazione delle stazioni di misura...24 Figura 14: Andamento della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa (ove disponibile) oraria nelle stazioni più significative del bacino montano del Panaro...25 Figura 15: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Panaro...27 Figura 1: Propagazione della piena lungo le sezioni del fiume Panaro...28 Figura 17: grafico delle soglie pluviometriche di innesco delle frane e i valori di pioggia di evento e pioggia antecedente registrati dai pluviometri più vicino ai dissesti attivatisi...33 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 3

4 1. INTRODUZIONE Nei giorni tra il 3 ed il dicembre 25 si sono verificati nella numerosi eventi di piena e dissesti idrogeologici diffusi, generati da un evento meteorologico di particolare intensità, occorso al termine di un autunno particolarmente piovoso e freddo, che aveva dato luogo a neve in quota, saturazione diffusa dei suoli e corsi d acqua mantenuti su un generale regime di morbida. Dal punto di vista meteorologico il 3 e 4 dicembre 25 sono stati caratterizzati da un flusso di intense correnti sud-occidentali, che hanno determinato intense piogge lungo il crinale appenninico ed un brusco innalzamento dello zero termico. I valori puntuali di pioggia cumulata hanno raggiunto i 2 mm/48h sul crinale centro occidentale, con valori leggermente inferiori ad est, sull appennino forlivese (3 mm/48h), e ad ovest su quello piacentino (4 mm/48h). Le intensità di pioggia massime di pioggia nelle stazioni montane hanno mediamente raggiunto tempi di ritorno tra i due ed i cinque anni. Lo scioglimento del manto nevoso presente sull appenninico centrooccidentale, stimabile in un altezza che va dai 1 ai 4 mm di pioggia equivalente, ha fornito un ulteriore apporto volumetrico ai deflussi superficiali: i bacini del Reno, del Secchia e del Panaro sono stati infatti interessati da eventi di piena superiori alla piena ordinaria e numerosi dissesti idrogeologici sono stati osservati lungo tutta la fascia appenninica Nonostante non siano state superate le soglie pluviometriche areali nelle zone di allertamento montane, la previsione di scioglimento del manto nevoso presente, nonché le condizioni iniziali dei bacini e dei corsi d acqua, hanno portato il ad una valutazione di possibile criticità idrogeologica e idraulica moderata su tutto il territorio della Regione. In fase di previsione sono stati emessi un Avviso Meteo ed un Avviso di Criticità il 2 dicembre 25, validi fino al 4 dicembre, ed un ulteriore Avviso Meteo e Avviso di Criticità il 4 dicembre, per segnalare il protrarsi dell evento. In fase di monitoraggio il ha seguito l evoluzione dell evento meteorologico e delle piene fluviali, svolgendo le attività di supporto informativo alla gestione della crisi con l emissione regolare di Bollettini di monitoraggio. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 4

5 2. ANALISI METEOROLOGICA 2.1. Analisi sinottica La figura meteorologica che ha dominato lo scenario europeo dalla giornata del 2 dicembre è rappresentata, a tutte le quote, da un esteso vortice ciclonico che, posizionato sulle isole britanniche, rimarrà in loco per tutto il periodo, come è possibile osservare nella Figura 1, che illustra il campo di temperatura e altezza geopotenziale, dal 2 al 5 dicembre 25. Tale situazione ha istaurato un flusso di intense correnti sud occidentali che si sono mantenute, con poche variazioni, fino alla mezzanotte del dicembre. Il trasporto continuo di masse d aria umide e temperate ha determinato sia un sensibile innalzamento dello zero termico sia intense piogge orografiche, soprattutto lungo il crinale appenninico. La pianura centro orientale della regione è rimasta, invece, relativamente secca, come accade a volte quando viene a trovarsi sottovento alle correnti umide che spirano dai quadranti meridionali. Nella giornata del dicembre lo spostamento verso levante della saccatura ciclonica ha determinato la cessazione dei fenomeni. Figura 1: Analisi ECMWF della situazione meteorologica a grande scala caratterizzante l evento. Il campo colorato si riferisce alla temperatura osservata sulla isosuperficie di 85 hpa (circa 15 metri di quota), le linee continue in nero mostrano l altezza di geopotenziale della 5 hpa, le linee bianche su riferiscono alla pressione al livello del mare. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 5

6 2.2. Analisi pluviometrica e nivometrica a scala regionale I sistemi nuvolosi transitati sulla regione si sono manifestati con maggiore intensità durante i primi due giorni dell evento, determinando quantitativi di pioggia molto abbondanti lungo il crinale, in particolare tra le province di Piacenza e Bologna; in questa fase anche la pianura di Piacenza e Parma è stata interessata da accumuli rilevanti. Si sono registrati valori sopra i 2 mm/48h sulle zone più esposte del crinale centro occidentale, valori che sono scesi gradatamente fino a 4 mm/48h tra le città di Piacenza e Parma, e fino ai 5, 1 mm/48h tra Modena e Reggio; sulla parte restante della pianura si è registrata assenza di precipitazioni, mentre sull alto Appennino forlivese sono caduti tra 2 e 3 mm/48h. Durante gli ultimi due giorni le precipitazioni sono diventate meno intense, seppur ancora rilevanti, con interessamento solo marginale del settore orientale dell alto Appennino. Gli accumuli sono stati generalmente inferiori a 5 mm/48h lungo il crinale compreso tra il confine occidentale della regione e l alta valle del Lamone; 2 mm/48h sono caduti sui rilievi più orientali. Ancora una volta modesti risultano i quantitativi misurati sulla pianura, nella Figura 2 sono riportati gli accumuli di pioggia totali dell evento pluviometrico in esame. Un aggravio alla piogge consistenti dei quattro giorni quasi consecutivi di precipitazione è stato fornito dalle nevicate abbondanti che hanno interessato i rilievi tra il 3 novembre e l 1 dicembre. Con il brusco aumento delle temperature dal giorno 2 dicembre, si è registrato uno scioglimento consistente del manto nevoso: 5 cm in meno sul settore piacentino e parmense, tra 3 e 4 cm in meno sul settore di Reggio, Modena e Bologna, dove la quota più alta delle cime ne ha preservato in alcune parti lo scioglimento. Figura 2: Precipitazione caduta sulla regione fra il 2/12 UTC e il /12 UTC. I quantitativi più elevati si sono verificati sul crinale appenninico centro occidentale RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25

7 3. LA PIENA DEL FIUME RENO L evento di piena che si è verificato sull asta principale del fiume Reno nei giorni 3 e 4 dicembre, è da studiare nel quadro complessivo della situazione meteo-idrologica del mese di novembre 25, caratterizzata da frequenti precipitazioni e da temperature intorno allo zero già alla fine del mese. L insieme di queste circostanze ha dato luogo alla formazione di manto nevoso in quota ed alla saturazione dei suoli nell intero bacino, mentre i piccoli eventi di piena del mese di novembre (-7, 2-27 e 29-3), occorsi sia sull asta principale del Reno che sui suoi affluenti, hanno mantenuto all inizio del mese di dicembre un generale regime di morbida dei corsi d acqua. A partire da queste condizioni iniziali, la piena del 3 e 4 dicembre 25 è stata generata dalla concomitanza di un evento di pioggia di moderata intensità e di un notevole innalzamento delle temperature, che insieme hanno causato il parziale scioglimento del manto nevoso presente, il cui contributo si è sommato all afflusso pluviometrico generando una prima onda di piena. Un evento meteorologico simile ma di minore intensità e durata, verificatosi nella giornata del 4 dicembre, ha generato una successiva onda di piena di altezza inferiore, che ha prolungato l esaurimento dei livelli idrici nelle sezioni di valle fino all intera giornata del dicembre. In tutte le sezioni dell asta principale del Reno il primo colmo di piena ha superato i livelli di attenzione, in qualche punto anche quelle di preallarme. Nella Figura 3 è illustrato il bacino del Reno, con i principali affluenti e l ubicazione delle stazioni pluviometriche ed idrometriche in telemisura. Figura 3: Bacino idrografico del fiume Reno e dei suoi principali affluenti con ubicazione delle stazioni di misura RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 7

8 3.1. Analisi pluviometrica a scala di bacino L evento pluviometrico che ha generato la piena si è concentrato soprattutto sulla parte montana del bacino del Reno, ha avuto inizio nella seconda metà del 2 dicembre e si è protratto fino alla mattina del 3 dicembre; un secondo scroscio di intensità e durata inferiore si è concentrato nella giornata del 4 dicembre. L aumento delle temperature ha avuto inizio nella notte del 2 dicembre, e si è mantenuto fino a tutto il 5 dicembre. Nella Figura 4 è illustrato l andamento orario della pioggia e della temperatura nelle stazioni del bacino montano del Reno, nonché l andamento dell altezza della copertura nevosa nell unica stazione nivometrica di Monteacuto delle alpi, posta alla quota più elevata tra quelle del bacino. Dall andamento delle tre grandezze nella stazione di Monteacuto delle alpi, è possibile osservare come lo scioglimento del manto nevoso, passato da 32 a 12 cm, sia stato causato dalla contemporaneità dell evento di pioggia di maggiore intensità e durata con l innalzamento delle temperature, da -2 a circa 8 gradi centigradi. Con una stima di carattere speditivo, è possibile valutare in circa 18 mm il contributo in termini di pioggia dovuto allo scioglimento della neve nella stazione in esame, concentrato dal punto di vista temporale durante le giornate del 2 e 3 dicembre. Il successivo scroscio di pioggia del 4 dicembre, con temperature ancora notevolmente al di sopra dello zero, ha causato lo scioglimento totale della copertura nevosa, che nella stazione di Monteacuto è passata da 12 a cm, valutabili in circa 11 mm in termini di pioggia equivalente. L andamento del tutto simile di pioggia e temperatura nelle altre stazioni del bacino (vedi Figura 4), poste tutte ad una quota inferiore a quella di Monteacuto, fa supporre un analogo contributo dello scioglimento della neve alla cumulata di pioggia dell evento, sebbene sia difficile, in assenza di misure nivometriche, quantificare la pioggia equivalente. Nella Tabella 1 sono riassunti i valori giornalieri di precipitazione 9-9 dei giorni 3 e 4 dicembre, nelle stazioni più significative del bacino montano del Reno, al netto del contributo dello scioglimento della neve all afflusso complessivo. Confrontando la pioggia dell evento con i valori di precipitazione massimi e medi, di durata 1 e 2 giorni consecutivi, relativi alla serie storica , si evince che: - in tutte le stazioni la sola pioggia del 3 dicembre è inferiore alla media, ed ovviamente alla massima pioggia di durata 1 giorno, ad eccezione della stazione di Monteacuto delle alpi; - nella stazione di Monteacuto delle alpi, la pioggia 9-9 del giorno 3 dicembre è superiore alla pioggia media di durata 1 giorno nel periodo , ma inferiore alla massima. Se si quantifica il contributo dello scioglimento della neve in circa 18 mm di pioggia equivalente, la cumulata totale dei giorni 3 e 4 è stimabile in 149, mm, valore comunque inferiore all altezza media delle piogge di durata 2 giorni nella stessa stazione, Tabella 1: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell evento, a confronto con i massimi storici di durata 1 e 2 giorni, nelle stazioni del bacino montano del Reno STAZIONE QUOTA Prec. giornaliera 9-9 Cumulata max giorn media giorn Reno m.s.l.m gg 1 gg 2 gg 1 gg 2 gg Montacuto delle Alpi Cottede Treppio Pracchia Porretta Terme RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 8

9 Stazione di MONTEACUTO DELLE ALPI (9 m.s.l.m.) dati dalle ore 17. del 1/12/5 alle ore 24. del 4/12/5 Stazione di COTTEDE (794 m.s.l.m.) dati dalle ore. del 2/12/5 alle ore 23. del 4/12/ mm/h 25 pioggia cm neve /12/5 17 1/12/5 23 2/12/5 5 2/12/5 11 2/12/5 17 2/12/5 23 3/12/5 5 3/12/5 11 3/12/5 17 3/12/5 23 4/12/5 5 Pioggia Neve Temperatura 4/12/5 11 4/12/5 17 4/12/ C mm/h /12/5 2/12/5 2/12/5 12 2/12/5 18 3/12/5 3/12/5 3/12/5 12 3/12/5 18 4/12/5 Pioggia Temperatura 4/12/5 4/12/ C 2 18 mm/h Stazione di TREPPIO (794 m.s.l.m.) dati dalle ore. del 2/12/5 alle ore 23. del 4/12/5 2/12/5 2/12/5 2/12/5 12 2/12/5 18 3/12/5 3/12/5 3/12/5 12 3/12/5 18 Pioggia Temperatura 4/12/5 4/12/5 4/12/ C mm/h /12/5 Stazione di PRACCHIA (2 m.s.l.m.) dati dalle ore. del 2/12/5 alle ore 23. del 4/12/5 2/12/5 Pioggia Temperatura 2/12/5 12 2/12/5 18 3/12/5 3/12/5 3/12/5 12 3/12/5 18 4/12/5 4/12/5 4/12/ C Stazione di PORRETTA (352 m.s.l.m.) dati dalle ore 7. del 2/12/5 alle ore 23. del 4/12/5 Stazione di BARCO (72 m.s.l.m.) dati dalle ore. del 2/12/5 alle ore 24. del 4/12/ mm/h 4 Pioggia Temperatura C 4 mm/h 3 Pioggia Temperatura 7 5 C /12/5 7 2/12/5 13 2/12/5 19 3/12/5 1 3/12/5 7 3/12/5 13 3/12/5 19 4/12/5 1 4/12/5 7 4/12/5 13 2/12/5 2/12/5 2/12/5 12 2/12/5 18 3/12/5 3/12/5 3/12/5 12 3/12/5 18 4/12/5 4/12/5 4/12/5 12 4/12/5 18 5/12/5 Figura 4: Pioggia e temperatura oraria nelle stazioni del bacino montano del Reno e copertura nevosa nella stazione di Monteacuto delle alpi. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 9

10 L analisi statistica delle precipitazioni intense di durata 1, 3,, 12 e 24 ore è stata effettuata per quattro delle stazioni pluviometriche del bacino montano del Reno, con il modello probabilistico GEV: nella Figura 5 sono riportate le curve di probabilità pluviometrica che ne derivano, per tempi di ritorno da 2 a 1 anni. Confrontando le altezze massime di pioggia registrate durante l evento con le suddette curve, appare evidente come per l evento pluviometrico in esame, i tempi di ritorno maggiori si siano avuti per le precipitazioni di durate e 12 ore, che si attestano su valori minori o uguali ai due anni. Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di COTTEDE Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di TREPPIO T=2 T= T=2 T=5 h (t) T=1 T=2 T=5 T=1 Evento del 3-4 dic 5 h (t) T=1 T=2 T=5 T=1 Evento del 3-4 dic t t Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di PORRETTA Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di PRACCHIA h (t) T=2 T=5 T=1 T=2 T=5 T=1 Evento del 3-4 dic 5 h (t) T=2 T=5 T=1 T=2 T=5 T=1 Evento del 3-4 dic t t Figura 5: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Reno Considerando che la durata della pioggia critica per il bacino montano del Reno chiuso a Casalecchio è circa 12 ore, possiamo concludere che l evento di pioggia in esame, pur non presentando caratteri di eccezionalità né in intensità né in valori cumulati, ha generato una piena di moderata criticità in termini di deflussi idrici, probabilmente dovuta al regime di morbida preesistente nel corso d acqua. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 1

11 3.2. Analisi idrometrica L evento di piena in esame ha interessato quasi esclusivamente l asta principale del fiume Reno, con rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nelle sezioni di monte, a partire dalla notte tra il 2 ed il 3 dicembre, che si sono propagati nelle ultime sezioni di valle fino a tutta la giornata del dicembre. Il contributo alla piena dei principali affluenti di destra e sinistra è stato poco significativo: piccole onde di piena, con isolati superamenti dei livelli di attenzione si sono verificati soltanto in alcune sezioni dei torrenti Lavino, Idice, Santerno e Senio. Dalla Figura, che riporta gli idrogrammi di piena nelle principali sezioni montane del corso d acqua, si osserva che: - nella sezione di Porretta sul Reno il colmo è transitato alle ore 8: del 3 dicembre, con un altezza di 11,24 metri; - nella sezione di Vergato sul Reno, dove si è registrato un primo innalzamento dovuto al contributo del Silla, il colmo è transitato alle ore 9:3 del 3 dicembre con un altezza di 3,3 metri, superiore al livello di preallarme; - nella sezione di Sasso Marconi sul Setta il colmo è transitato alle ore 11: con un altezza di 1,8 metri alle ore, - nella sezione di Panico sul Reno il colmo è transitato alle ore 1:3 del 3 dicembre con un altezza di 1,82 metri. La somma dell onda di piena del Reno con quella proveniente dal Setta ha generato nella sezione di Casalecchio Chiusa il superamento del livello di preallarme, con un colmo di piena di 1,5 metri, transitato alle ore 13:15 del 3 dicembre, cui corrisponde una portata stimata di 775 m 3 /s; esso rappresenta il 1 caso critico su 18 piene registrate dal 1981 al 24. A valle di Casalecchio l onda di piena si è propagata nelle sezioni del tratto arginato del corso d acqua con livelli massimi sempre al di sopra dei livelli di preallarme (vedi Figura 7). Il mancato apporto ai deflussi del torrente Samoggia, dove il colmo di piena è transitato 14 ore prima del colmo sul fiume Reno a Bagnetto, ha determinato un colmo di soli 7,32 metri nella sezione di Cento, transitato alle ore :3 del 4 dicembre; esso costituisce il 29 caso critico sui 18 casi di piena. Al fine di abbassare il colmo di piena nelle sezioni a valle, in corrispondenza dell Opera Reno è stato consentito lo sfioro di parte dei volumi defluenti nel Cavo Napoleonico. L effetto di laminazione dell onda è visibile nell idrogramma di piena alla sezione del Gallo, dove il valore massimo di 11,45 metri inferiore al livello di preallarme è stato registrato come valore centrale del colmo alle ore 14:15 del 4 dicembre. A valle dell Opera Reno l onda di piena si è propagata con una certa lentezza, superando il livello di attenzione in tutte le sezioni, ed il livello di preallarme nella sola sezione di Gandazzolo; come è possibile osservare negli idrogrammi illustrati in Figura 7, la fase di esaurimento della piena si è prolungata a tutto il 7 dicembre. Nella Tabella 2 è riportata la scheda di archiviazione della piena in esame, nelle sezioni montane e vallive dell asta principale del fiume Reno, e dei principali affluenti interessati dalla piena, con le indicazioni ricavate sui tempi di propagazione dell onda e sulle relative velocità. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 11

12 PORRETTA VERGATO PANICO SASSO MARCONI CASALECCHIO CHIUSA /12/5 3/12/5 4/121/5 5/12/5 /12/5 Figura : Propagazione della piena lungo le sezioni montane del fiume Reno, da Porretta a Casalecchio Chiusa. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 12

13 CENTO GALLO GANDAZZOLO PONTE BASTIA /12/5 4/12/5 5/121/5 /12/5 7/12/5 Figura 7: Propagazione della piena lungo le sezioni vallive del fiume Reno, da Cento a Ponte Bastia. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 13

14 Tabella 2: Scheda di archiviazione della piena del 3 4 dicembre 25 nel bacino montano e lungo l asta principale del fiume Reno. Servizio Idro - Meteorologico AREA RETI - BOLOGNA BACINO DEL RENO TABELLA delle PUNTE MASSIME PIENA dei gg DICEMBRE 25 P8a5 Fiume RENO Denominazione Distanze Attenzione Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. H idr.ca H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. PRACCHIA PORRETTA confluenza Silla VERGATO PANICO 1 Reno PANICO 2 canale..2 confluenza Setta CASALECCHIO CH max 1^ punta CASALECCHIO TV max 1^ punta BONCONVENTO max 1^ punta SOSTEGNO max 1^ punta BAGNETTO max 1^ punta confluenza Samoggia.1 1. CENTO max 1^ punta DOSSO max 1^ punta OPERA RENO max 1^ punta GALLO max 1^ punta confluenza Navile GANDAZZOLO max 1^ punta BECCARA N max 1^ punta conflenza Idice-Sillaro BASTIA fuori uso confluenza Santerno confluenza Senio VOLTA SCIROCCO monte fuori uso VOLTA SCIROCCO valle fuori uso sbocco in mare Torrente SILLA Denominazione Distanze Attenzione Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. H idr.ca H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. i tempi parziali sono cal- SILLA colati rispetto a Porretta sbocco in Reno i progressivi a Pracchia Torrente SETTA Denominazione Distanze Attenzione Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. H idr.ca H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. i tempi parziali sono calconfluenza Sambro colati rispetto a Panico1 SASSO MARCONI i progressivi a Pracchia sbocco in Reno Torrente SAMOGGIA Denominazione Distanze Attenzione Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. H idr.ca H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. BAZZANO CALCARA PALTRONE PALTRONE mandracchio confluenza Lavino FORCELLI sbocco in Reno RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 14

15 3.3. Le misure di portata effettuate durante la piena Durante l'evento di piena, è stata eseguita una misura di portata sull'asta principale del fiume Reno, alla sezione di Casalecchio Tiro al Volo, dotata di impianto di teleferica poco a valle della Chiusa di Casalecchio. Nella scheda che segue sono riportarti i risultati della misura effettuata subito dopo il passaggio del colmo di piena, con un livello idrometrico medio di 1,82 m per una portata di 4 m 3 /s, valore tra i più alti misurati che ben si adatta alla scala di deflusso già determinata in questa sezione e riportata nella Figura 8. H [m] Scala delle portate a Casalecchio TIRO AL VOLO /12/ Q [m3/s] Figura 8: Scala di deflusso nella stazione di Casalecchio Tiro al volo, con indicazione del punto di misura RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 15

16 RENO A CASALECCHIO T.V. 3/12/25 ore 15:3 h = 1,82 m portata = 4 m³/s Grafico delle curve isotachie Profondità [m] Larghezza [m] Rilievo fotografico Vista da teleferica Vista a monte Reno a Casalecchio Tiro al Volo 3/12/25 ore15.3 [m] Vista a valle Idrogramma di piena RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 1

17 4. LA PIENA DEL FIUME SECCHIA L evento di piena che si è verificato sul fiume Secchia nei giorni 3, 4 e 5 dicembre, si inquadra anch esso nella particolare situazione meteo-idrologica del mese di novembre 25, caratterizzato da frequenti precipitazioni e da un abbassamento delle temperature, circostanze che hanno dato luogo alla formazione di un consistente manto nevoso in quota, alla saturazione dei suoli nell intero bacino, e ad un generale regime di morbida nei corsi d acqua. A partire da queste condizioni iniziali, la piena in esame è stata generata dalla concomitanza di un evento di pioggia di moderata intensità ma di notevole durata, e di un rapido innalzamento delle temperature, che insieme hanno causato il parziale scioglimento del manto nevoso presente. Nella Figura 9 è illustrato il bacino del Secchia, con i principali affluenti e l ubicazione delle stazioni pluviometriche ed idrometriche meccaniche e in telemisura. Figura 9: Bacino del fiume Secchia con ubicazione delle stazioni di misura RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 17

18 All evento di pioggia del 2 e 3 dicembre, che ha generato il primo colmo di piena, è seguito un nuovo scroscio di minore intensità e durata, a cavallo delle giornate 4 e 5 dicembre, che ha prolungato l esaurimento della piena nel tratto vallivo. Un ulteriore contributo al rallentamento dei deflussi lungo le sezioni di valle è stato causato dai livelli nel fiume Po, che si sono mantenuti piuttosto elevati durante le giornate del 5, e 7 dicembre, ostacolando il naturale sbocco della piena di Secchia. In tutte le sezioni dell asta principale i livelli idrici hanno superato i valori di guardia, e nelle sezioni vallive si sono mantenuti al di sopra di essi fino a tutta la giornata del 7 dicembre Analisi pluviometrica a scala di bacino L evento pluviometrico che ha causato la piena si è concentrato soprattutto sul crinale appenninico del bacino del Secchia, ha avuto inizio nel pomeriggio del giorno 2 dicembre e si è protratto fino alla prima metà del giorno 3 dicembre; un secondo scroscio di pioggia, di intensità e durata inferiore si è concentrato nella seconda metà del giorno 4 dicembre e nella prima metà del 5 dicembre. Contemporaneamente all evento di pioggia si è registrato un notevole aumento delle temperature in quota, con un innalzamento dello zero termico da metri a circa 15 metri di quota. Nella Figura 1 è illustrato l andamento orario della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa ove disponibile, nelle stazioni più significative del bacino montano del Secchia. Nella Tabella 3 sono invece riportati i valori di precipitazione giornaliera, nell intervallo 9-9, e di cumulata totale dell evento, per le principali stazioni pluviometriche in telemisura del bacino principale e dei relativi sottobacini del Secchia. Tabella 3: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell evento, nelle stazioni pluviometriche del bacino del Secchia STAZIONE QUOTA Prec. giornaliera 9-9 Cumulata Contributo neve Secchia m.s.l.m Tot evento mm evento Cerreto Laghi Ospitaletto Ligonchio Collagna Baiso Ponte Cavola Secchiello m.s.l.m Tot evento mm evento Febbio Villa Minozzo Dolo m.s.l.m Tot evento mm evento Passo radici Piendelagotti Frassinoro Farneta Rossenna m.s.l.m Tot evento mm evento Polinago Pavullo Tresinaro m.s.l.m Tot evento mm evento San Valentino Cà de Caroli Medie dei valori giornalieri RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 18

19 mm/h pioggia 12 m neve Stazione di PASSO RADICI (1535 m.s.l.m.) dati dalle ore 12. del 2/12/5 alle ore 15. del 5/12/5 Pioggia Neve Temperatura 9 3 C 14 mm/h pioggia 12 m neve Stazione di PIENDELAGOTTI (1219 m.s.l.m.) dati dalle ore 8. del 2/12/5 alle ore 2. del /12/5 Pioggia Neve Temperatura 9 3 C 2/12/25 12: 2/12/25 18: 3/12/25 : 3/12/25 : 3/12/25 12: 3/12/25 18: 4/12/25 : 4/12/25 : 4/12/25 12: 4/12/25 18: 5/12/25 : 5/12/25 : 5/12/25 12: -3 2/12/25 8: 2/12/25 14: 2/12/25 2: 3/12/25 2: 3/12/25 8: 3/12/25 14: 3/12/25 2: 4/12/25 2: 4/12/25 8: 4/12/25 14: 4/12/25 2: 5/12/25 2: 5/12/25 8: 5/12/25 14: 5/12/25 2: /12/25 2: mm/h pioggia 12 cm neve Stazione di FEBBIO (1148 m.s.l.m.) dati dalle ore 4. del 2/12/5 alle ore 22. del 5/12/5 Pioggia Neve Temperatura 9 3 C mm/h pioggia 12 cm neve Stazione di LIGONCHIO (9 m.s.l.m.) dati dalle ore 4. del 2/12/5 alle ore 22. del 5/12/5 Pioggia Temperatura Neve 9 C /12/25 4: 2/12/25 1: 2/12/25 1: 2/12/25 22: 3/12/25 4: 3/12/25 1: 3/12/25 1: 3/12/25 22: 4/12/25 4: 4/12/25 1: 4/12/25 1: 4/12/25 22: 5/12/25 4: 5/12/25 1: 5/12/25 1: 5/12/25 22: -3 2/12/25 3: 2/12/25 9: 2/12/25 15: 2/12/25 21: 3/12/25 3: 3/12/25 9: 3/12/25 15: 3/12/25 21: 4/12/25 3: 4/12/25 9: 4/12/25 15: 4/12/25 21: 5/12/25 3: 5/12/25 9: 5/12/25 15: 5/12/25 21: mm/h 1 Stazione di OSPITALETTO (115 m.s.l.m.) dati dalle ore 5. del 2/12/5 alle ore 3. del /12/5 Pioggia 9 18 mm/h 1 Stazione di COLLAGNA (832 m.s.l.m.) dati dalle ore 1. del 2/12/5 alle ore 24. del 5/12/ Temperatura C Pioggia Temperatura C /12/25 5: 2/12/25 11: 2/12/25 17: 2/12/25 23: 3/12/25 5: 3/12/25 11: 3/12/25 17: 3/12/25 23: 4/12/25 5: 4/12/25 11: 4/12/25 17: 4/12/25 23: 5/12/25 5: 5/12/25 11: 5/12/25 17: 5/12/25 23: 2/12/25 1: 2/12/25 7: 2/12/25 13: 2/12/25 19: 3/12/25 1: 3/12/25 7: 3/12/25 13: 3/12/25 19: 4/12/25 1: 4/12/25 7: 4/12/25 13: 4/12/25 19: 5/12/25 1: 5/12/25 7: 5/12/25 13: 5/12/25 19: Figura 1: Andamento della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa oraria nelle stazioni più significative del bacino montano del Secchia RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 19

20 Osservando in Figura 1 i grafici delle quattro stazioni poste tra i 15 ed i 9 metri, è possibile notare come, l innalzamento medio delle temperature da -2 a circa 8 gradi, contemporaneo allo scroscio di pioggia, ha fatto registrare il parziale scioglimento del manto nevoso, passato da 124 a 9 cm a Passo Radici, da 47 a 7 cm nella stazione di Ligonchio. Con una stima di carattere del tutto speditivo, è possibile valutare il contributo all afflusso dovuto allo scioglimento della neve variabile tra i 31 mm di pioggia di Passo Radici ed i 38 mm di Ligonchio, distribuiti nell arco temporale di 5 giorni dal 2 al dicembre. L andamento del tutto simile di pioggia e temperatura nelle altre stazioni del bacino, poste alla medesima quota, fa supporre un paragonabile contributo dello scioglimento della neve alla cumulata di pioggia dell evento, sebbene sia difficile, in assenza di misure nivometriche, quantificare la pioggia equivalente effettiva. Considerati le intensità ed i valori cumulati di pioggia, registrati mediamente in tutte le stazioni nell intero evento, il contributo all afflusso dovuto allo scioglimento della neve risulta percentualmente piuttosto modesto; per questa ragione l analisi pluviometrica viene di seguito condotta approssimando per difetto considerando la sola pioggia registrata dai pluviometri. 3 Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di PIENDELAGOTTI Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di OSPITALETTO T=2 T=5 T= T=2 T=5 T=1 h (t) T=2 T=5 T=1 Evento del 3-5 dic 5 h (t) T=2 T=5 T=1 Evento del 3-5 dic t t 2 Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di FEBBIO 25 Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di LIGONCHIO 15 T=2 T=5 2 T=2 T=5 h (t) 1 T=1 T=2 T=5 T=1 h (t) 15 1 T=1 T=2 T=5 T=1 5 Evento del 3-5 dic 5 5 Evento del 3-5 dic t t Figura 11: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Secchia RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 2

21 L analisi statistica delle precipitazioni intense di durata 1, 3,, 12 e 24 ore è stata effettuata per quattro delle stazioni pluviometriche montane, con il modello probabilistico GEV: nella Figura 11 sono riportate le curve di probabilità pluviometrica che ne derivano, per tempi di ritorno da 2 a 1 anni. Confrontando le altezze massime di pioggia registrate durante l evento con le suddette curve, appare evidente come per l evento pluviometrico in esame, i tempi di ritorno maggiori si siano avuti per le precipitazioni di durata e 12 ore, in media compresi tra 2 e 5 anni, mentre la pioggia di durata 24 ore registra tempi di ritorno più bassi. Considerando che la durata della pioggia critica per il bacino montano del Secchia chiuso a Rubiera è circa 9 ore, possiamo concludere che l evento di pioggia in esame presenta una certa eccezionalità in termini di intensità, ed ha generato una piena di moderata criticità in termini di livelli idrici raggiunti Analisi idrometrica L evento di piena sul fiume Secchia ha avuto inizio nelle prime ore del 3 dicembre, con rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nelle sezioni idrometriche montane che si sono rapidamente propagati verso valle; l entrata in funzione delle casse di espansione ha prodotto nelle sezioni di pianura un effetto di laminazione dell onda di piena, che si è esaurita tra il 7 e l 8 dicembre. Nella Tabella 4 è riportata la scheda di archiviazione della piena in esame, nelle sezioni montane e vallive dell asta principale del fiume Secchia, e dei suoi principali affluenti, con indicazioni sui tempi di propagazione dell onda e sulle relative velocità. Come è possibile osservare nella Figura 12, che riporta gli idrogrammi di piena lungo le principali sezioni del corso d acqua, nella sezione di Lugo il colmo è transitato alle ore 8:3 del 3 dicembre, con un altezza di 2,3 metri, e si è rapidamente trasferito a Rubiera SS9, dove grazie al notevole contributo dei torrenti Dolo e Dragone, si è registrato un valore al colmo di 1,8 metri alle 11:3 del giorno 3, corrispondente ad una portata stimata di 7 m 3 /s. Sia a Lugo che a Rubiera, nonché a Ponte Dolo sono stati superati i livelli di guardia (vedi Tabella 4). A valle della sezione di Rubiera SS9, nonostante l entrata in funzione delle casse di espansione, l onda di piena laminata si è propagata nelle sezioni di pianura superando i relativi livelli di guardia; il colmo di piena è transitato: - a Ponte alto alle ore 22: del 3 dicembre, con un altezza di 8,1 metri; - a Ponte Bacchello, alle 2:3 del 4 dicembre, con un altezza di 1, 4 metri; - a Pioppa, alle 15: del 4 dicembre, con un altezza di 9,58 metri. Due onde di piena successive, generate dal prolungamento dell evento pluviometrico, hanno fatto registrare il giorno 5 dicembre due colmi di altezza simile, poco superiore ai livelli di guardia, nella sezione Rubiera SS9. Per effetto di laminazione esercitato dalle casse, tali onde si sono amplificate nelle sezioni dell asta valliva del Secchia (vedi Figura 12), sebbene le altezze al colmo non abbiano raggiunto i valori della prima onda. Nella sezione di Pioppa, distante circa 42 chilometri dallo sbocco, il deflusso della piena è stato fortemente rallentato dal passaggio di una contemporanea onda di piena sul fiume Po, che tra il 4 e l 8 dicembre ha mantenuto alti i livelli idrometrici diminuendo notevolmente la capacità di ricezione delle acque. I due colmi di piena successivi al primo, si sono quindi saldati nella sezione di Pioppa, facendo registrare un nuovo colmo di 9,5 metri alle ore 18: del 7 dicembre, e mantenendo i livelli al di sopra dei valori di guardia fino alle prime ore dell 8 dicembre, cioè per oltre 4 giorni consecutivi. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 21

22 LUGO RUBIERA SS9 PONTE ALTO PONTE BACCHELLO PIOPPA /12/5 4/12/5 5/121/5 /12/5 7/12/5 Figura 12: Propagazione della piena lungo le sezioni del fiume Secchia RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 22

23 Tabella 4: Scheda di archiviazione della piena del 3 4 dicembre 25 nel bacino del fiume Secchia Servizio Idro - Meteorologico AREA RETI - BOLOGNA P4a5 BACINO DEL SECCHIA TABELLA delle PUNTE MASSIME PIENA dei gg DICEMBRE 25 Denominazione Distanze (km) Livelli rif. Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. GATTA confluenza Secchiello PONTE CAVOLA confluenza Dolo LUGO confluenza Rossenna PONTE VEGGIA max 1^ punta confluenza Tresinaro RUBIERA SS scarico in cassa PONTE ALTO max 1^ punta PONTE BACCHELLO max 1^ punta PIOPPA max 1^ punta sbocco in Po Torrente SECCHIELLO Denominazione Distanze Livelli rif. Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. GATTA SECCHIELLO : sbocco in Secchia Torrente DOLO Denominazione Distanze Livelli rif. Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. PONTE DOLO : sbocco in Secchia Torrente ROSSENNA Denominazione Distanze Livelli rif. Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. ROSSENNA :3 - : sbocco in Secchia Denominazione Distanze Livelli rif. Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. CA' DE CAROLI RUBIERA TRESINARO sbocco in Secchia RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 23

24 5. LA PIENA DEL FIUME PANARO La piena del fiume Panaro è stata la più modesta delle tre, sia in termini di livelli raggiunti che di durata complessiva: solo il primo colmo ha infatti superato i livelli di guardia e l onda di piena si è quasi totalmente esaurita in 48 ore, cioè nella giornata del 5 dicembre. Figura 13: Bacino del fiume Panaro con ubicazione delle stazioni di misura 5.1. Analisi pluviometrica a scala di bacino L evento pluviometrico che ha causato la piena, concentrato soprattutto sul crinale appenninico del bacino del Panaro, ha avuto inizio nella seconda metà del giorno 2 dicembre e si è protratto fino alle prime ore del 3 dicembre; un secondo scroscio di intensità e durata inferiore si è concentrato dal pomeriggio del 4 dicembre fino alla sera del 5 dicembre. Contemporaneamente all evento di pioggia si è registrato un notevole aumento delle temperature in quota, con un innalzamento dello zero termico da ad oltre 14 metri di quota. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 24

25 Nella Figura 14 è illustrato l andamento orario della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa - ove disponibile - nelle stazioni più significative del bacino montano del Panaro, dove si è concentrata la precipitazione. Nella Tabella 3 sono invece riportati i valori di precipitazione giornaliera, nell intervallo 9-9, e la cumulata totale dell evento, per le principali stazioni pluviometriche in telemisura del bacino principale e dei relativi sottobacini. Stazione di DOCCIA DI FIUMALBO (1371 m.s.l.m.) dati dalle ore. del 2/12/5 alle ore 2. del 4/12/5 Stazione di LAGO PRATIGNANO (1319 m.s.l.m.) dati dalle ore. del 2/12/5 alle ore 22. del 5/12/ Pioggia 5 12 Pioggia Neve 4 12 Neve Temperatura 4 mm/h pioggia 9 Temperatura 3 C 2 mm/h pioggia C m neve 1 m neve /12/25 : 2/12/25 12: 2/12/25 18: 3/12/25 : 3/12/25 : 3/12/25 12: 3/12/25 18: 4/12/25 : 4/12/25 : 4/12/25 12: 4/12/25 18: 2/12/25 : 2/12/25 12: 2/12/25 18: 3/12/25 : 3/12/25 : 3/12/25 12: 3/12/25 18: 4/12/25 : 4/12/25 : 4/12/25 12: 4/12/25 18: 5/12/25 : 5/12/25 : 5/12/25 12: 5/12/25 18: 18 1 mm/h 14 Stazione di PIEVEPELAGO (183 m.s.l.m.) dati dalle ore 12. del 2/12/5 alle ore 22. del 5/12/ mm/h 1 14 Stazione di SESTOLA (985 m.s.l.m.) dati dalle ore. del 2/12/5 alle ore. del 5/12/5 Pioggia Temperatura Pioggia Temperatura 3 2 C C /12/25 12: 2/12/25 18: 3/12/25 : 3/12/25 : 3/12/25 12: 3/12/25 18: 4/12/25 : 4/12/25 : 4/12/25 12: 4/12/25 18: 5/12/25 : 5/12/25 : 5/12/25 12: 5/12/25 18: -3 2/12/25 : 2/12/25 12: 2/12/25 18: 3/12/25 : 3/12/25 : 3/12/25 12: 3/12/25 18: 4/12/25 : 4/12/25 : 4/12/25 12: 4/12/25 18: 5/12/25 : 5/12/25 : -2 Figura 14: Andamento della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa (ove disponibile) oraria nelle stazioni più significative del bacino montano del Panaro Osservando in Figura 14 i grafici delle due stazioni poste oltre i 13 metri, è possibile notare come l innalzamento medio delle temperature da -2 a circa 4 gradi, contemporaneo allo scroscio di pioggia, ha fatto registrare il parziale scioglimento del manto nevoso, passato da 7 a 42 cm a Doccia di Fiumalbo, e da 81 cm a 43 nella stazione di Lago Pratignano. Con una stima di carattere del tutto speditivo, è possibile valutare il contributo dovuto allo scioglimento della neve variabile RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 25

26 tra i 25 mm di pioggia di Doccia di Fiumalbo ed i 34 mm di Lago Pratignano, distribuiti nell arco temporale di 5 giorni dal 2 al dicembre. L andamento del tutto simile di pioggia e temperatura nelle altre stazioni del bacino, poste ad una quota inferiore, fa supporre un paragonabile contributo dello scioglimento della neve alla cumulata di pioggia dell evento, sebbene sia difficile, in assenza di misure nivometriche, quantificare la pioggia equivalente effettiva. Considerate le intensità ed i valori cumulati di pioggia, registrati mediamente in tutte le stazioni nell intero evento, il contributo all afflusso dovuto allo scioglimento della neve risulta percentualmente piuttosto modesto; per questa ragione l analisi pluviometrica viene di seguito condotta approssimando per difetto considerando la sola pioggia registrata dai pluviometri. Tabella 5: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell evento, nelle stazioni pluviometriche del bacino del fiume Panaro STAZIONE QUOTA Prec. giornaliera 9-9 Cumulata Panaro m.s.l.m Tot evento Doccia di Fiumalbo Pievepelago Sestola Sassostorno Montese Guiglia Leo m.s.l.m Tot evento Lago Pratignano Tiepido m.s.l.m Tot evento Serramazzoni Medie dei giornalieri L analisi statistica delle precipitazioni intense di durata 1, 3,, 12 e 24 ore è stata effettuata per tre stazioni pluviometriche montane significative, con il modello probabilistico GEV: nella Figura 15 sono riportate le curve di probabilità pluviometrica che ne derivano, per tempi di ritorno da 2 a 1 anni. Confrontando le altezze massime di pioggia registrate durante l evento con le suddette curve, appare evidente come per l evento pluviometrico in esame, i tempi di ritorno maggiori si siano avuti per le precipitazioni della stazione di Pievepelago, comprese tra 1 e 2 anni per le durate inferiori a 12 ore, mentre per le altre stazioni, collocate a quota più bassa e in una posizione centrale rispetto al bacino, i tempi di ritorno delle piogge intense sono notevolmente più bassi, addirittura inferiori ai due anni. L evento di pioggia in esame non presenta dunque caratteri di eccezionalità in termini di intensità e cumulate nell intero bacino, sebbene le altezze di pioggia totale (cui si aggiunge il contributo dato dallo scioglimento della neve) risultino non trascurabili in corrispondenza del crinale, tali da generare un evento di piena di criticità moderata. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 2

27 2 Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di PIEVEPELAGO 2 Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di SESTOLA T=2 T=2 15 T=5 15 T=5 T=1 T=1 h (t) 1 T=2 T=5 h (t) 1 T=2 T=5 T=1 T=1 5 Evento del 3-5 dic 5 5 Evento del 3-5 dic t t Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di MONTESE 15 T=2 T=5 h (t) 1 5 T=1 T=2 T=5 T=1 Evento del 3-5 dic t Figura 15: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Panaro 5.2. Analisi idrometrica L evento di piena sul fiume Panaro ha avuto inizio nella notte fra il 2 ed il 3 dicembre, con rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nelle sezioni idrometriche montane, che si sono rapidamente propagati verso valle; l entrata in funzione delle casse di espansione ha prodotto un effetto di laminazione delle due onde di piena nelle sezioni di pianura, dove il fenomeno si è comunque esaurito nella giornata del dicembre. Come è possibile osservare nella Figura 1, che riporta gli idrogrammi di piena lungo le principali sezioni del corso d acqua, nella sezione di Ponte Samone il colmo è transitato alle ore 1 del 3 dicembre, con un altezza di 2,25 metri, trasferendosi rapidamente a Spilamberto, dove ha raggiunto i 2,99 metri alle 11:3 del giorno 3 dicembre. Le modeste intensità e durata del secondo scroscio di pioggia hanno causato un nuovo leggero innalzamento dei livelli idrometrici nella giornata del 5 dicembre, che si sono comunque mantenuti al di sotto dei valori di guardia in tutte le sezioni. A valle della sezione di Spilamberto è entrato in funzione lo sfioratore laterale delle casse di espansione, che ha avuto come effetto la laminazione dell onda di piena a Bomporto (vedi Figura 1), dove il colmo di 9,3 metri è stato raggiunto alle RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 27

28 ore 1:3 del 4 dicembre. In tutte le sezioni dell asta principale del Panaro sono stati superati i livelli di guardia. PONTE SAMONE SPILAMBERTO BOMPORTO /12/5 3/12/5 4/121/5 5/12/5 /12/5 Figura 1: Propagazione della piena lungo le sezioni del fiume Panaro Nella Tabella è riportata la scheda di archiviazione della piena in esame, nelle sezioni montane e vallive dell asta principale del fiume Panaro e dei suoi principali affluenti, con indicazioni sui tempi di propagazione dell onda e sulle relative velocità. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 28

29 Tabella : Scheda di archiviazione della piena del 3 4 dicembre 25 nel bacino del fiume Panaro Servizio Idro - Meteorologico AREA RETI - BOLOGNA P4a5 BACINO DEL PANARO TABELLA delle PUNTE MASSIME PIENA dei gg DICEMBRE 25 Fiume PANARO Denominazione Distanze Livelli rif. Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. FIUMALBO ACQUICCIOLA PIEVEPELAGO max 1^ punta PONTE VAL DI SASSO confluenza Leo PONTE SAMONE scarico in cassa SPILAMBERTO max 1^ punta confluenza Tiepido NAVICELLO max 1^ punta BOMPORTO max 1^ punta confluenza canale Naviglio CAMPOSANTO max 1^ punta FOSCAGLIA max 1^ punta BONDENO max 1^ punta sbocco in Po Torrente LEO Denominazione Distanze Livelli rif. Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. FANANO sbocco in Panaro Torrente TIEPIDO Denominazione Distanze Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. GORZANO max 2^ punta S. DONNINO max 2^ punta sbocco in Panaro canale NAVIGLIO Denominazione Distanze Punta max registrata Tempi Velocità Note del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec origine.. MODENA NAVIGLIO sbocco in Panaro RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 29

30 . I DISSESTI IDROGEOLOGICI OSSERVATI L evento meteorologico del 2-5 dicembre ha innescato numerosi movimenti franosi nel settore occidentale dell Appennino Settentrionale. Molti dissesti di tipo superficiale sono occorsi tra il 4 e 5 dicembre soprattutto nei bacini dei fiumi Secchia, Enza e Panaro; altri dissesti, soprattutto quelli di dimensioni maggiori e classificati come profondi, si sono innescati alcuni giorni successivi alla fine delle piogge. Specialmente nell Appennino Romagnolo (province di Forlì e Rimini) si sono registrate segnalazioni di frane che hanno causato interruzioni alla viabilità nei giorni 7-1 dicembre. In Tabella 7 è riportato il numero dei dissesti, occorsi nel periodo 4 1 dicembre, segnalati da Servizi Tecnici di Bacino e dalla rassegna stampa di quotidiani locali. Questi dati vanno considerati solo come indicativi della gravità e della estensione areale dell evento in quanto vengono riportati solo i dissesti che hanno causato danni alla viabilità e agli edifici. Tabella 7: numero di dissesti occorsi tra il 2 e 1 dicembre 25, stimati in base alle segnalazioni pervenute ai Servizi Tecnici di Bacino Regionali e all Agenzia di Protezione Civile Regionale. COMUNE PROVINCIA ZONA DI ALLERTAMENTO DISSESTI SEGNALATI Montese Modena E 7 Pievepelago Modena E 2 Serramazzoni Modena E 1 Fanano Modena E 4 Guiglia Modena E 1 Lama Mocogno Modena E 3 Polinago Modena E 7 Frignano sulla Secchia Modena E 1 Toano Reggio Emilia E 3 Carpineti Reggio Emilia E 1 Vetto Reggio Emilia E 1 Baiso Reggio Emilia E 1 Ligonchio Reggio Emilia E 1 Ramiseto Reggio Emilia E 1 Bardi Parma G 1 Borgo Val di Taro Parma G 1 Bedonia Parma G 1 Calestano Parma G 1 Valmozzola Parma G 1 Marzabotto Bologna C 1 Borgo Tossignano Bologna C 1 Castel d Aiano Bologna C 1 Fontanelice Bologna C 1 Grizzana Morandi Bologna C 1 Brisighella Ravenna A 1 Civitella di Romagna Forlì A 2 Bagno di Romagna Forlì A 1 Galeata Forlì A 1 Dovadola Forlì A 1 Meldola Forlì A 12 Torriana Rimini B 2 Santarcangelo di Romagna Rimini B 2 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 3

31 Le frane che si sono innescate nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena sono per la maggior parte superficiali, di dimensioni minori o comunque dell ordine delle decine di metri, che hanno coinvolto lo strato di alterazione superficiale delle rocce; alcuni dissesti sono stati segnalati genericamente come smottamento, termine che indica fenomeni di limitate dimensioni e si riferisce sia a piccole colate di fango o terriccio franato e sia a crolli di massi da scarpate laterali alle strade. Numerosi sono stati gli smottamenti che hanno interessato strade provinciali e comunali che sono rimaste chiuse durante l evento di pioggia ed oltre, fino alla rimozione dei materiali franati. Le tipologie di frane più frequenti sono state i colamenti, che si sviluppano prevalentemente in litologie argillose che affiorano principalmente in questo settore dell Appennino Settentrionale. Alcune frane segnalate nel settore orientale dell Appennino Settentrionale, sono riattivazioni o accelerazioni di movimenti iniziati durante l evento di 24-2 novembre. Sono state registrate anche frane più estese, come ad esempio una frana con fronte di 5 metri che avanza verso il fiume Montone (Comune di Dovadola) e un altra con fronte di 3 metri in località di Cà di Ravaglia (Comune di Bagno di Romagna). Queste frane sono classificate in base alla tipologia di movimento come scivolamenti e si sviluppano prevalentemente in litologie formate da alternanze di strati arenacei e argillosi-marnosi che affiorano principalmente nell Appennino Romagnolo. Figura 17: localizzazione dei dissesti occorsi dal 4 al 1 dicembre La pioggia cumulata in quattro giorni di evento, misurata dai pluviometri più vicini alle frane, ha un tempo di ritorno inferiore ai 2 anni (vedi Tabella 8), fatta eccezione per alcuni pluviometri dei bacini del fiume Secchia e Panaro dove i tempi di ritorno sono superiori ai 2 anni poiché effettivamente in questo settore dell Appennino la quantità di pioggia è stata maggiore. Alla luce di questi risultati è possibile affermare che l elevato numero di dissesti riattivatisi è dovuto soprattutto alle condizioni di saturazione del suolo al momento dell inizio dell evento più che alla intensità e quantità di pioggia di evento. Oltre alle precipitazioni continue del mese di novembre, è infatti risultato determinante il breve intervallo di tempo trascorso tra l evento meteorologico in esame e quello del 24-2 novembre che ha generato un consistente manto nevoso (vedi 2.2.). Lo RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 31

32 scioglimento della neve causato dalla contemporaneità di piogge ed aumento delle temperature ha infatti aumentato il grado di saturazione del suolo. Una stima qualitativa del grado di saturazione dei suoli può essere fatta confrontando la pioggia cumulata nei 3 giorni antecedenti al 2 dicembre con la media climatologica della pioggia del mese di novembre (vedi Tabella 8); si può notare che la pioggia dei 3 giorni supera la media climatologica di novembre per i pluviometri dei bacini romagnoli, ma rimane al di sotto della media per i pluviometri dei bacini emiliani poiché in quest area le precipitazioni sono state soprattutto a carattere nevoso. Inserendo nel grafico delle soglie pluviometriche (vedi Figura 17), le altezze di pioggia di evento e di pioggia antecedente registrate in ciascun pluviometro, normalizzate rispetto alla media di pioggia annua, è possibile osservare che tutti i punti superano o si avvicinano alla soglia di criticità moderata. Tabella 8: Piogge registrate dai pluviometri in telemisura localizzati nelle zone in frana. Pioggia evento = pioggia cumulata dal 2 al 5 dicembre; TR = Tempo di ritorno dell evento calcolato per una durata di 4 giorni. STAZIONE BACINO ZONA DI ALLERTAMENTO DURATA EVENTO (GIORNI) PIOGGIA EVENTO (MM) TR EVENTO (ANNI) PIOGGIA 3 GIORNI ANTECEDENTI (MM) MEDIA PIOGGIA NOVEMBRE (MM) Castrocaro Montone A < Monte Grosso Montone A < Civitella Ronco A 4 24 < Montriolo Ronco A < Voltre Ronco A 4 24 < Corsicchie Savio A 4 39 < Le Taverne Santerno C 4 2 < Succiso Enza E < Ramiseto Enza E 4 85 < Roncovetro Enza E 4 4 < Montese Panaro E 4 5 < Pievepelago Panaro E \ Serramazzoni Panaro E 4 23 < Baiso Secchia E 4 42 < Farneta Secchia E 4 71 < Ospitaletto Secchia E \ Ponte Cavola Secchia E 4 45 < Villa Minozzo Secchia E 4 51 < Carpineti Secchia E 4 41 < Calestano Baganza G < Casalporino Ceno G 4 18 < Frassineto Ceno G < Nociveglia Ceno G 4 93 < Farini Nure G 4 4 < Bedonia Taro G < Borgotaro Taro G 4 99 < Mormorola Taro G 4 98 < Valdena Taro G 4 17 < RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 32

33 3 soglia moderata soglia elevata pioggia evento normalizzata (%) pioggia 3 giorni antecedenti normalizzata(%) Figura 178: grafico delle soglie pluviometriche di innesco delle frane e i valori di pioggia di evento e pioggia antecedente registrati dai pluviometri più vicino ai dissesti attivatisi RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 33

34 7. LE ATTIVITÀ DI PREVISIONE E MONITORAGGIO DEL CENTRO FUNZIONALE Il ARPA-SIM ha seguito l evento meteo-idrologico dalla fase di previsione a quella di monitoraggio, dando avvio al sistema di previsione e allertamento della Protezione Civile Regionale e fornendo supporto informativo a tutti gli Enti coinvolti nella gestione delle attività sul territorio. L evoluzione dell evento ha reso necessaria l operatività del 24 ore su 24 dall emissione del primo Avviso Meteo fino all esaurimento delle piene nei corsi d acqua La previsione dell evento meteo e della criticità idrogeologica Durante la fase di previsione dell evento meteo-idrologico è stato emesso un primo Avviso Meteo (17/CF) nella mattina del 2 dicembre 25, recante indicazioni di elevate precipitazioni previste sul crinale appenninico e di innalzamento delle temperature. Nonostante non risultavano superate le soglie pluviometriche areali nelle zone di allertamento montane, la previsione di scioglimento del manto nevoso presente, nonché le condizioni iniziali dei bacini e dei corsi d acqua, hanno portato il ad una valutazione di possibile criticità idrogeologica e idraulica moderata su tutto il territorio della Regione. Nella stessa giornata all Avviso Meteo è seguito un Avviso di Criticità (18/CF), recante la previsione di criticità idrogeologica moderata su tutte le zone di allertamento della Regione. I due Avvisi sono stati inviati agli Enti preposti al presidio territoriale idraulico (AIPO, Servizi Tecnici di bacino, Consorzi di Bonifica) e alla Protezione Civile Regionale. Il giorno 4 dicembre, ad evento meteo-idrologico già in atto, è stato emesso un secondo Avviso Meteo (19/CF), con la previsione di un nuovo evento di pioggia di minore intensità, che ha prolungato la criticità moderata su tutte le zone di allertamento, segnalata da un nuovo Avviso di Criticità (11/CF). La previsione dell evento meteorologico è risultata corretta nei tempi, nella localizzazione e nella magnitudo dei fenomeni. La previsione della criticità è stata adeguata nelle zone di allertamento centrali della Regione (C, D, E ed F), dove il contributo dello scioglimento della neve al deflusso è stato maggiore, e gli eventi di piena su Reno, Panaro e Secchia hanno ampiamente superato le soglie di criticità moderata sia nelle sezioni montane che in quelle vallive. Dal punto di vista idrogeologico il numero di dissesti osservati è risultato consistente nelle zone di allertamento C ed E, superando le soglie di criticità moderata. Nelle zone di allertamento più orientali (A e B), la previsione di criticità moderata è stata cautelativa per gli eventi di piena, che in pochi punti hanno raggiunto le soglie di criticità moderata, mantenendosi su livelli di criticità ordinaria; sul crinale romagnolo infatti, è mancato il contributo al deflusso dato dallo scioglimento della neve, già avvenuto durante l evento del 2 e 27 novembre. Dal punto di vista idrogeologico la previsione della criticità moderata nella zona di allertamento A è stata confermata dal consistente numero di dissesti, che hanno creato danni al territorio. Nelle zone di allertamento occidentali (G ed H), la previsione di criticità moderata è stata cautelativa per gli eventi di piena ma corretta per i numerosi dissesti idrogeologici registrati Il monitoraggio dell evento sulle zone di allertamento Il monitoraggio strumentale dell evento meteorologico previsto e della sua evoluzione ha avuto inizio alle ore : del 3 dicembre 25, ed è stato prolungato fino all intera giornata del 9 dicembre 25, quando i livelli idrici sono rientrati al di sotto dei valori di attenzione nelle ultime RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 34

35 sezioni di pianura del fiume Secchia. Durante tutta la fase di monitoraggio è stata mantenuta una stretta comunicazione con gli Enti preposti al presidio territoriale idraulico (AIPO, Servizi Tecnici di bacino, Consorzi di Bonifica) e con la Protezione Civile Regionale, che hanno fornito informazioni sulle criticità presenti sul territorio. Durante la fase di monitoraggio sono stati emessi: - 7 bollettini il 3 dicembre, aggiornati circa ogni tre ore; - 4 bollettini il 4 dicembre, aggiornati circa ogni sei ore; - 4 bollettini il 5 dicembre, aggiornati circa ogni sei ore; - 1 bollettino il dicembre, al passaggio del colmo sul Secchia, nella sezione di Pioppa; - 1 bollettino il 9 dicembre, al rientro dei livelli idrici al di sotto dei livelli di guardia sul fiume Secchia, nella sezione di Pioppa Avvisi e bollettini emessi Si riportano, di seguito, in ordine cronologico, gli Avviso meteo e gli Avvisi di criticità emessi il 2 ed il 4 dicembre 25 in fase di previsione, ed uno dei Bollettini emessi in fase di monitoraggio. RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 35

36

37 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 37

38 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 38

39 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 39

40 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 4

41 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 41

42 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 25 42

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDRO GEOLOGICO DEL 5 E 6 DICEMBRE 2008

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDRO GEOLOGICO DEL 5 E 6 DICEMBRE 2008 RAORO SULL EVENO MEEO IDRO GEOLOGICO DEL E 6 DICEMBRE 8 A cura di: Area e Sala Operativa Meteo Area Modellistica e Radarmeteorologia Area Idrologia In copertina: la frana di Collagna sulla Strada Statale

Dettagli

Bollettino di Monitoraggio

Bollettino di Monitoraggio PROGRESSIVO IN CORSO DI EVENTO N 987/04/CF DATA EMISSIONE dom, 16 nov 10:30 attuali ZONE DI ALLERTAMENTO LEGENDA A Bacini montani dei Fiumi Romagnoli B Pianura di Forlì e Ravenna C Bacino montano del Reno

Dettagli

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO DEL MAGGIO 2008

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO DEL MAGGIO 2008 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO DEL 2-21 MAGGIO 28 A cura di: Miria Celano Michele Di Lorenzo Alessandro Donati Rosanna Foraci Sara Pignone Bologna, giugno 28 INDICE 1. INTRODUZIONE...4

Dettagli

Bollettino di Monitoraggio

Bollettino di Monitoraggio PROGRESSIVO IN CORSO DI EVENTO N 1117/03/CF DATA EMISSIONE lun, 29 feb 09:30 solari ZONE DI ALLERTAMENTO LEGENDA A Bacini montani dei Fiumi Romagnoli B Pianura di Forlì e Ravenna C Bacino montano del Reno

Dettagli

Bollettino di Monitoraggio

Bollettino di Monitoraggio PROGRESSIVO IN CORSO DI EVENTO N 974/03/CF DATA EMISSIONE mer, 05 nov 16:00 attuali ZONE DI ALLERTAMENTO LEGENDA A Bacini montani dei Fiumi Romagnoli B Pianura di Forlì e Ravenna C Bacino montano del Reno

Dettagli

RAPPORTO METEO IDROGEOLOGICO SUGLI EVENTI DAL 17 MAGGIO AL 18 GIUGNO 2008

RAPPORTO METEO IDROGEOLOGICO SUGLI EVENTI DAL 17 MAGGIO AL 18 GIUGNO 2008 RAPPORTO METEO IDROGEOLOGICO SUGLI EVENTI DAL 17 MAGGIO AL 18 GIUGNO 28 A cura di: Miria Celano Michele Di Lorenzo Alessandro Donati Rosanna Foraci Sandro Nanni Sara Pignone Bologna - giugno 28 RAPPORTO

Dettagli

Bollettino di Monitoraggio

Bollettino di Monitoraggio PROGRESSIVO IN CORSO DI EVENTO N 1014/01/CF DATA EMISSIONE mer, 25 feb 00:30 attuali ZONE DI ALLERTAMENTO LEGENDA A Bacini montani dei Fiumi Romagnoli B Pianura di Forlì e Ravenna C Bacino montano del

Dettagli

RELAZIONE EVENTI METEOROLOGICI DEL PERIODO DICEMBRE 2009

RELAZIONE EVENTI METEOROLOGICI DEL PERIODO DICEMBRE 2009 RELAZIONE EVENTI METEOROLOGICI DEL PERIODO 18-25 DICEMBRE 2009 Relazione a cura di: Servizio Idro-Meteo-Clima In copertina: immagine Modis-Terra del 20 dicembre con la nevicata del 19 dicembre sull Italia

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 30 dicembre gennaio 2010

Rapporto radar dell evento meteorologico del 30 dicembre gennaio 2010 Rapporto radar dell evento meteorologico del 30 dicembre 2009 1 gennaio 2010 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Stratiforme Dal

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 23 e 24 gennaio 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del 23 e 24 gennaio 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico del 23 e 24 gennaio 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Stratiforme Dal 23/01/2009

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del maggio 2013

Rapporto dell evento meteorologico del maggio 2013 Rapporto dell evento meteorologico del 16-17 maggio 2013 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Unità Sala Operativa Previsioni Meteorologiche Area Centro

Dettagli

Bollettino di Monitoraggio

Bollettino di Monitoraggio PROGRESSIVO IN CORSO DI EVENTO N 900/05/CF DATA EMISSIONE mar, 11 feb 13:00 attuali ZONE DI ALLERTAMENTO LEGENDA A Bacini montani dei Fiumi Romagnoli B Pianura di Forlì e Ravenna C Bacino montano del Reno

Dettagli

Arpa Emilia-Romagna, Servizio IdroMeteoClima. Rapporto dell evento meteorologico dal 9 al 13 novembre 2012

Arpa Emilia-Romagna, Servizio IdroMeteoClima. Rapporto dell evento meteorologico dal 9 al 13 novembre 2012 Rapporto dell evento meteorologico dal 9 al 13 novembre 2012 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Unità Sala Operativa Previsioni Meteorologiche Area

Dettagli

5-6 novembre 2016: DATI DI MONITORAGGIO

5-6 novembre 2016: DATI DI MONITORAGGIO In questo documento si riassumono in forma grafica e tabellare i dati principali registrati dal sistema di monitoraggio pluviometrico e idrometrico del bacino del Serchio durante il fine settimana del

Dettagli

Rapporto sull evento meteorologico, idrogeologico e idraulico del 4-6 gennaio 2014

Rapporto sull evento meteorologico, idrogeologico e idraulico del 4-6 gennaio 2014 Rapporto sull evento meteorologico, idrogeologico e idraulico del - gennaio A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Unità Sala Operativa Previsioni Meteorologiche

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 18, 19, 20 e 21 gennaio 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del 18, 19, 20 e 21 gennaio 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico del 18, 19, 20 e 21 gennaio 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Stratiforme Dal

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. maggio Belvedere Torbole sul Garda (24 maggio 2016)

Analisi meteorologica mensile. maggio Belvedere Torbole sul Garda (24 maggio 2016) Analisi meteorologica maggio Belvedere Torbole sul Garda (24 maggio ) Maggio è risultato un po più freddo e più piovoso della media. (7 maggio ) CARATTERIZZAZIONE METEOROLOGICA DEL MESE DI Maggio, come

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 31 gennaio, 1, 2 e 3 febbraio 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del 31 gennaio, 1, 2 e 3 febbraio 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico del 31 gennaio, 1, 2 e 3 febbraio 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Stratiforme

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del aprile 2011

Rapporto dell evento meteorologico del aprile 2011 Rapporto dell evento meteorologico del 14-15 aprile 2011 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia-Romagna Convettivo Dalle 06 UTC del 14/04/2011 alle 16 UTC del 15/04/2011

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. dicembre dicembre 2017 Piazza Duomo a Trento (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. dicembre dicembre 2017 Piazza Duomo a Trento (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica dicembre 2017 11 dicembre 2017 Piazza Duomo a Trento (Efisio Siddi) Dicembre 2017 è risultato più fresco e molto più piovoso della norma. In particolare le precipitazioni cadute

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. gennaio Lago di Tovel (Claudio Boninsegna 17 gennaio 2016)

Analisi meteorologica mensile. gennaio Lago di Tovel (Claudio Boninsegna 17 gennaio 2016) Analisi meteorologica gennaio Lago di Tovel (Claudio Boninsegna 17 gennaio ) Gennaio è risultato più caldo e leggermente più asciutto della media in tutte le stazioni meteorologiche qui analizzate fatta

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del novembre 2016

Rapporto dell evento meteorologico del novembre 2016 Rapporto dell evento meteorologico del 18-19 novembre 2016 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Area Centro Funzionale e Sala Operativa Previsioni Unità

Dettagli

BACINO DEL FIUME SERCHIO EVENTO DEL 20/21 OTTOBRE Report sintetico

BACINO DEL FIUME SERCHIO EVENTO DEL 20/21 OTTOBRE Report sintetico BACINO DEL FIUME SERCHIO EVENTO DEL 20/21 OTTOBRE 2013 Report sintetico Via Vittorio Veneto 1 55100 Lucca tel. 0583.46.22.41 fax 0583.47.14.41 segreteria@bacinoserchio.it - www.autorita.bacinoserchio.it

Dettagli

RAPPORTO D EVENTO PIENA DEL PO, NOVEMBRE 2016

RAPPORTO D EVENTO PIENA DEL PO, NOVEMBRE 2016 INTRODUZIONE GENERALE L evento di piena del fiume Po che ha interessato Piemonte e Lombardia nei giorni dal 26 al 29 novembre 216 trae origine da un passaggio di una struttura depressionaria sull Europa

Dettagli

RELAZIONE EVENTO 26-29/04/2017

RELAZIONE EVENTO 26-29/04/2017 RELAZIONE EVENTO 26-29/04/2017 1. Sommario 1. INQUADRAMENTO METEOROLOGICO... 2 2. DATI DELLE STAZIONI DELLA RETE DI TELEMISURA... 2 3. DATI MEDI AREALI E MASSIMI PUNTUALI REGISTRATI... 4 4. DESCRIZIONE

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 3-8 dicembre 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del 3-8 dicembre 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico del 3-8 dicembre 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna Stratiforme Dal 03/12/2009 ore 19:00 UTC al 05/12/2009

Dettagli

SCHEDA EVENTO PLUVIO : e 17 Giugno 2010

SCHEDA EVENTO PLUVIO : e 17 Giugno 2010 INQUADRAMENTO METEOROLOGICO Centro Funzionale Decentrato SCHEDA EVENTO PLUVIO : 15-16 e 17 Giugno 21 Situazione generale Nei giorni 15 e 16 correnti dai quadranti meridionali, associate all avvicinamento

Dettagli

Precipitazioni intense del 20 settembre a cura di Andrea Piazza -

Precipitazioni intense del 20 settembre a cura di Andrea Piazza - Precipitazioni intense del 20 settembre 1999 - a cura di Andrea Piazza - 1. INTRODUZIONE La giornata del 20 settembre 1999 è stata caratterizzata da precipitazioni intense che hanno interessato l Italia

Dettagli

Analisi meteorologica della perturbazione del 27 e 28 novembre 2012

Analisi meteorologica della perturbazione del 27 e 28 novembre 2012 30 novembre 2012 Analisi meteorologica della perturbazione del 27 e 28 novembre 2012 Tra la serata di lunedì 26 e mercoledì 28 una perturbazione ha portato precipitazioni diffuse sul territorio trentino

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del ottobre 2008

Rapporto radar dell evento meteorologico del ottobre 2008 Rapporto radar dell evento meteorologico del 28 29 30 ottobre 2008 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Frontale, Stratiforme/Convettivo

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 7-9 gennaio 2010

Rapporto radar dell evento meteorologico del 7-9 gennaio 2010 Rapporto radar dell evento meteorologico del 7-9 gennaio 2010 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Stratiforme Dal 07/01/2010 ore

Dettagli

ESAURIMENTO ATTENUAZIONE STAZIONARIETA' INTENSIFICAZIONE ALTRO:

ESAURIMENTO ATTENUAZIONE STAZIONARIETA' INTENSIFICAZIONE ALTRO: Centro Funzionale Regione Emilia Romagna CF-RER Viale Silvani, 6-40122 Bologna tel.: 051-6497606-523651 reperibilità meteo : 051-5282399 telefax : 051-5274352 e-mail: cf-rer@arpa.emr.it AVVISO METEO Avviso

Dettagli

CENTRO FUNZIONALE REGIONALE RAPPORTO DI EVENTO DEL OTTOBRE 2015 BACINO DELL'ANIENE. Allertamento del sistema di Protezione Civile Regionale

CENTRO FUNZIONALE REGIONALE RAPPORTO DI EVENTO DEL OTTOBRE 2015 BACINO DELL'ANIENE. Allertamento del sistema di Protezione Civile Regionale CENTRO FUNZIONALE REGIONALE RAPPORTO DI EVENTO DEL 13-15 OTTOBRE 2015 BACINO DELL'ANIENE Periodo evento 13-15 ottobre 2015. Allertamento del sistema di Protezione Civile Regionale Il giorno 13 ottobre

Dettagli

RELAZIONE EVENTO 02-03/03/2016

RELAZIONE EVENTO 02-03/03/2016 RELAZIONE EVENTO 02-03/03/2016 1. Sommario 1. INQUADRAMENTO METEOROLOGICO... 2 2. SITUAZIONE GENERALE... 2 3. FENOMENI OSSERVATI... 2 4. DATI DELLE STAZIONI DELLA RETE DI TELEMISURA... 4 5. DATI MEDI AREALI

Dettagli

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 26 E 27 NOVEMBRE 2005

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 26 E 27 NOVEMBRE 2005 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 26 E 27 NOVEMBRE 2005 A cura di: Carlo Cacciamani Michele Di Lorenzo Rosanna Foraci Federico Grazzini Sara Pignone Bologna, 24 aprile 2006 INDICE 1. INTRODUZIONE...4

Dettagli

SCHEDA EVENTO 12-13/05/2012

SCHEDA EVENTO 12-13/05/2012 SCHEDA EVENTO 12-13/05/2012 Sommario 1. INQUADRAMENTO METEOROLOGICO...2 2. SITUAZIONE GENERALE...2 3. FENOMENI OSSERVATI...2 4. DATI DELLE STAZIONI DELLA RETE DI TELEMISURA...3 5. DATI MEDI AREALI E MASSIMI

Dettagli

RELAZIONE EVENTO 05/03/2016

RELAZIONE EVENTO 05/03/2016 RELAZIONE EVENTO 05/03/2016 1. Sommario 1. INQUADRAMENTO METEOROLOGICO... 2 2. SITUAZIONE GENERALE... 2 3. FENOMENI OSSERVATI... 2 4. DATI DELLE STAZIONI DELLA RETE DI TELEMISURA... 2 5. DATI MEDI AREALI

Dettagli

Aspetti meteorologici a grande scala del mese di maggio 2003

Aspetti meteorologici a grande scala del mese di maggio 2003 Relazione sulla situazione meteorologica in Emilia Romagna nel periodo aprile giugno 23 Andrea Selvini e Rodica Tomozeiu ARPA, Servizio Meteorologico Regionale Dal punto di vista meteorologico i mesi di

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del gennaio 2011

Rapporto dell evento meteorologico del gennaio 2011 Rapporto dell evento meteorologico del 29-31 gennaio 2011 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia-Romagna Stratiforme Dalle 17 UTC del 29/1/2011 alle 15 UTC del

Dettagli

CENTRO FUNZIONALE REGIONALE RAPPORTO DI EVENTO DEL 14 15 OTTOBRE 2014

CENTRO FUNZIONALE REGIONALE RAPPORTO DI EVENTO DEL 14 15 OTTOBRE 2014 CENTRO FUNZIONALE REGIONALE RAPPORTO DI EVENTO DEL 14 15 OTTOBRE 2014 Periodo evento di piena Dal 14 al 15 ottobre 2014. Bacini coinvolti Bacini Costieri Nord: Fiora. Allertamento del sistema di Protezione

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. aprile aprile 2017 Ghiacciaio del Mandrone (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. aprile aprile 2017 Ghiacciaio del Mandrone (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica aprile 2017 06 aprile 2017 Ghiacciaio del Mandrone (Efisio Siddi) Aprile 2017 è risultato nella norma sia relativamente alle temperature medie che alla precipitazioni cumulate.

Dettagli

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDRO GEOLOGICO DEL 30 NOVEMBRE - 2 DICEMBRE 2008

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDRO GEOLOGICO DEL 30 NOVEMBRE - 2 DICEMBRE 2008 RAORO SULL EVENO MEEO IDRO GEOLOGICO DEL 3 NOVEMBRE - DICEMBRE 8 A cura di: Area Centro Funzionale e Sala Operativa Meteo Area Modellistica e Radarmeteorologia Area Idrologia In copertina: Fiume Reno passaggio

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del 15 maggio 2015

Rapporto dell evento meteorologico del 15 maggio 2015 Rapporto dell evento meteorologico del 15 maggio 2015 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Area Centro Funzionale e Sala Operativa Previsioni Unità

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del 26 settembre 2012

Rapporto dell evento meteorologico del 26 settembre 2012 Rapporto dell evento meteorologico del 26 settembre 2012 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Unità Sala Operativa Previsioni Meteorologiche Area Idrografia

Dettagli

Febbraio Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Febbraio Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Febbraio 2014 In Piemonte il mese di Febbraio 2014 è stato caratterizzato da precipitazioni e temperatura superiori rispetto alla norma. Nella serie storica degli ultimi 57 anni si

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. novembre Malga Spora Dolomiti di Brenta (15 novembre 2016) Efisio Siddi

Analisi meteorologica mensile. novembre Malga Spora Dolomiti di Brenta (15 novembre 2016) Efisio Siddi Analisi meteorologica novembre Malga Spora Dolomiti di Brenta ( novembre ) Efisio Siddi Rispetto alle medie storiche, novembre è risultato leggermente più caldo e un po meno piovoso. Ad inizio mese è nevicato

Dettagli

Aprile Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Aprile Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Aprile 2014 In Piemonte il mese di Aprile 2014 è stato caratterizzato da temperature superiori rispetto alla norma e precipitazioni inferiori alla climatologia del periodo 1971-2000.

Dettagli

CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO RELAZIONE EVENTO 10-12/12/2017

CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO RELAZIONE EVENTO 10-12/12/2017 RELAZIONE EVENTO 1-12/12/217 Sommario 1. INQUADRAMENTO METEOROLOGICO... 2 2. SITUAZIONE GENERALE... 2 3. FENOMENI OSSERVATI... 2 4. DATI DELLE STAZIONI DELLA RETE DI TELEMISURA... 5 5. DATI MEDI AREALI

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. dicembre Lago di Molveno (26 dicembre 2016) Efisio Siddi

Analisi meteorologica mensile. dicembre Lago di Molveno (26 dicembre 2016) Efisio Siddi Analisi meteorologica dicembre 216 Lago di Molveno (26 dicembre 216) Efisio Siddi Rispetto alle norma dicembre 216 è risultato molto più caldo e quasi ovunque completamente asciutto a causa della prevalenza

Dettagli

ESAURIMENTO ATTENUAZIONE STAZIONARIETA' INTENSIFICAZIONE ALTRO:

ESAURIMENTO ATTENUAZIONE STAZIONARIETA' INTENSIFICAZIONE ALTRO: Centro Funzionale Regione Emilia Romagna CF-RER Viale Silvani, 6-401 Bologna tel.: 051-6497606-53651 reperibilità meteo : 051-58399 telefax : 051-57435 e-mail: cf-rer@arpa.emr.it AVVISO METEO Avviso N.

Dettagli

Bollettino agrometeorologico regionale mensile

Bollettino agrometeorologico regionale mensile REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura e Foreste Servizio IX - Assistenza Tecnica, Sperimentazione, Ricerca Applicata e Divulgazione Unità Operativa 5 SIAS - Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del novembre 2010

Rapporto dell evento meteorologico del novembre 2010 Rapporto dell evento meteorologico del 20-22 novembre 2010 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia-Romagna Stratiforme Dalle 22 UTC del 19/11/2010 alle 15 UTC

Dettagli

Rapporto dell evento meteo-idrologico dal 10 al 12 marzo 2018

Rapporto dell evento meteo-idrologico dal 10 al 12 marzo 2018 Rapporto dell evento meteo-idrologico dal 10 al 12 marzo 2018 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Area Idrografia ed idrologia Area Centro Funzionale

Dettagli

UFFICIO COORDINAMENTO S ERVIZIO DI PIENA

UFFICIO COORDINAMENTO S ERVIZIO DI PIENA UFFICIO COORDINAMENTO S ERVIZIO DI PIENA EVENTO ALLUVIONALE BACINO DEL TORRENTE PARMA 21-22 OTTOBRE 2002 RELAZIONE DIVULGATIVA Ing. Veronica Galletta Ing. Mirella Vergnani Ufficio Coordinamento Servizio

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del gennaio 2010

Rapporto radar dell evento meteorologico del gennaio 2010 Rapporto radar dell evento meteorologico del 29-31 gennaio 2010 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Nevoso Dal 29/01/2010 ore

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. febbraio febbraio 2017 Lago di Garda (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. febbraio febbraio 2017 Lago di Garda (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica febbraio 2017 25 febbraio 2017 Lago di Garda (Efisio Siddi) Febbraio 2017 è risultato più caldo della media tanto che per la prima volta da quando sono iniziate le registrazioni

Dettagli

Applicazione del nuovo Sistema di Allertamento regionale

Applicazione del nuovo Sistema di Allertamento regionale Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile Applicazione del nuovo Sistema di Allertamento regionale Clarissa Dondi Astrid Franceschetti Giampiero Gozza - Nicola Magagni Sara

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. aprile aprile 2019 Ghiacciaio Presena (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. aprile aprile 2019 Ghiacciaio Presena (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica mensile aprile 2019 30 aprile 2019 Ghiacciaio Presena (Efisio Siddi) Aprile 2019 è risultato molto più piovoso della norma ed in particolare il 4 aprile è risultata una giornata

Dettagli

LE PRECIPITAZIONI ALLUVIONALI DEL 30 GENNAIO - 4 FEBBRAIO 2014 IN VENETO.

LE PRECIPITAZIONI ALLUVIONALI DEL 30 GENNAIO - 4 FEBBRAIO 2014 IN VENETO. METEO E CLIMA LE PRECIPITAZIONI ALLUVIONALI DEL 30 GENNAIO - 4 FEBBRAIO 2014 IN VENETO. Si riporta una breve sintesi della situazione meteorologica registrata con alcuni dati più significativi e confronti

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del giugno 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del giugno 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico del 19-21 giugno 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Misto Dalle 13 UTC del 19/06/2009

Dettagli

RELAZIONE EVENTO 08-09/06/2016

RELAZIONE EVENTO 08-09/06/2016 RELAZIONE EVENTO 8-9/6/216 1. Sommario 1. INQUADRAMENTO METEOROLOGICO... 2 2. SITUAZIONE GENERALE... 2 3. FENOMENI OSSERVATI... 2 4. DATI DELLE STAZIONI DELLA RETE DI TELEMISURA... 3 5. ANALISI DELLE PRECIPITAZIONI

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del 12-17 marzo 2011

Rapporto dell evento meteorologico del 12-17 marzo 2011 Rapporto dell evento meteorologico del 12-17 marzo 2011 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia-Romagna Stratiforme Dalle 18 UTC del 12/03/2011 alle 02 UTC del

Dettagli

Gennaio 2019: Bollettino agroclimatico mensile Gennaio 2019

Gennaio 2019: Bollettino agroclimatico mensile Gennaio 2019 Bollettino agroclimatico mensile Gennaio 2019 Servizio Idro-Meteo-Clima Prima metà del mese senza precipitazioni con minime in pianura sino a -9 C, precipitazioni concentrate nella seconda quindicina,

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del 7 ottobre 2011

Rapporto dell evento meteorologico del 7 ottobre 2011 Arpa Emilia-Romagna, Servizio IdroMeteoClima Rapporto dell evento meteorologico del 7 ottobre 2011 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Unità Sala Operativa

Dettagli

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROLOGICO E IDRAULICO DEL OTTOBRE 2011

RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROLOGICO E IDRAULICO DEL OTTOBRE 2011 RAPPORTO SULL EVENTO METEO IDROLOGICO E IDRAULICO DEL 25-26 OTTOBRE 2011 A cura di: Area Idrologia Area Centro Funzionale e Reti di Monitoraggio IdroMeteo Area Modellistica Meteorologica Unità Radarmeteorologia,

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. settembre Rifugio Principe da Passo Antermoia (7 settembre 2016) Efisio Siddi

Analisi meteorologica mensile. settembre Rifugio Principe da Passo Antermoia (7 settembre 2016) Efisio Siddi Analisi meteorologica mensile settembre Rifugio Principe da Passo Antermoia (7 settembre ) Efisio Siddi Settembre è risultato molto più caldo e meno piovoso della norma. Le temperature, in tutte le stazioni

Dettagli

ESAURIMENTO ATTENUAZIONE STAZIONARIETA' INTENSIFICAZIONE ALTRO:

ESAURIMENTO ATTENUAZIONE STAZIONARIETA' INTENSIFICAZIONE ALTRO: Centro Funzionale Regione Emilia Romagna CF-RER Viale Silvani, 6-40122 Bologna tel.: 051-6497606-523651 reperibilità meteo : 051-5282399 telefax : 051-5274352 e-mail: cf-rer@arpa.emr.it AVVISO METEO Avviso

Dettagli

Ai sensi della normativa vigente e sulla base dei modelli e delle informazioni meteorologiche disponibili, si emette il seguente:

Ai sensi della normativa vigente e sulla base dei modelli e delle informazioni meteorologiche disponibili, si emette il seguente: AVVISO DI CONDIZIONI METEO AVVERSE nr. 16 del 3/5/2019 Riferimenti normativi: L.R. 32/2001, DPCM 27.02.2004, DPGR 41/2005, Legge 100/2012, DPGR 160/2016, DPGR 63/2017 Data Emissione 3/5/2019 ore 13:00

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. luglio Lago di Calaita Vanoi (24 luglio 2016) Paolo Trevisan

Analisi meteorologica mensile. luglio Lago di Calaita Vanoi (24 luglio 2016) Paolo Trevisan Analisi meteorologica luglio Lago di Calaita Vanoi (24 luglio ) Paolo Trevisan Luglio è risultato nella norma sia per quanto riguarda le temperature che le precipitazioni. Le temperature sono state in

Dettagli

La perturbazione del 25 e 26 dicembre 2013

La perturbazione del 25 e 26 dicembre 2013 Rapporto interno del 09 gennaio 2014 La perturbazione del 25 e 26 dicembre 2013 Figura 1. La nevicata del 25-26 dicembre. Il 25 e 26 dicembre 2013 un intensa perturbazione ha interessato le Alpi meridionali

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. aprile Passo Manghen (27 aprile 2016)

Analisi meteorologica mensile. aprile Passo Manghen (27 aprile 2016) Analisi meteorologica aprile 216 Passo Manghen (27 aprile 216) Aprile 216 è risultato più caldo della media. Va tuttavia segnalato che negli ultimi giorni le temperature si sono sensibilmente abbassate

Dettagli

ESAURIMENTO ATTENUAZIONE STAZIONARIETA' INTENSIFICAZIONE ALTRO:

ESAURIMENTO ATTENUAZIONE STAZIONARIETA' INTENSIFICAZIONE ALTRO: Centro Funzionale Regione Emilia Romagna CF-RER Viale Silvani, 6-40122 Bologna tel.: 051-6497606-523651 reperibilità meteo : 051-5282399 telefax : 051-5274352 e-mail: cf-rer@arpa.emr.it AVVISO METEO Avviso

Dettagli

Marzo Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Marzo Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Marzo 2014 In Piemonte il mese di Marzo 2014 è stato caratterizzato da temperature superiori rispetto alla norma e precipitazioni sostanzialmente in linea con la climatologia del periodo

Dettagli

BOLLETTINO DI VIGILANZA METEOROLOGICA GUIDA ALLA CONSULTAZIONE

BOLLETTINO DI VIGILANZA METEOROLOGICA GUIDA ALLA CONSULTAZIONE BOLLETTINO DI VIGILANZA METEOROLOGICA GUIDA ALLA CONSULTAZIONE COS È IL BOLLETTINO VIGILANZA METEOROLOGICA E un bollettino che dà indicazioni sui previsti sul Piemonte (diviso in 11 aree di allerta) fenomeni

Dettagli

Bollettino agroclimatico mensile

Bollettino agroclimatico mensile Bollettino agroclimatico mensile Servizio Idro-Meteo-Clima Febbraio 2019 Caldissimo e siccitoso; con massime tra le più elevate dal 2001 e punte di temperatura massima oltre 22 C. Piogge nel complesso

Dettagli

Settembre Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Settembre Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Settembre 2013 In Piemonte il mese di Settembre 2013 è risultato moderatamente caldo e secco. Nella serie storica degli ultimi 56 anni si classifica come il 10 mese più caldo con un

Dettagli

SCHEDA EVENTO PLUVIO 12 maggio 2010

SCHEDA EVENTO PLUVIO 12 maggio 2010 INQUADRAMENTO METEOROLOGICO Centro Funzionale Decentrato SCHEDA EVENTO PLUVIO 12 maggio 2010 SITUAZIONE GENERALE Da vari giorni persistono impulsi umidi sud-occidentali associati ad un ampia depressione

Dettagli

DALLA PREVISIONE METEOROLOGICA ALLA GESTIONE DELL ALLERTA METEO

DALLA PREVISIONE METEOROLOGICA ALLA GESTIONE DELL ALLERTA METEO DALLA PREVISIONE METEOROLOGICA ALLA GESTIONE DELL ALLERTA METEO Servizio Idrologico Regionale Centro Funzionale della Regione Toscana Alessandro Santucci GIORNATA DI FORMAZIONE IN PROTEZIONE CIVILE Gaiole

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 3, 4, 5 e 6 marzo 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del 3, 4, 5 e 6 marzo 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico del 3, 4, 5 e 6 marzo 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Stratiforme Dal 03/01/2009

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. luglio luglio 2017 Lago delle Piazze e Lago di Serraia (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. luglio luglio 2017 Lago delle Piazze e Lago di Serraia (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica luglio 2017 17 luglio 2017 Lago delle Piazze e Lago di Serraia (Efisio Siddi) Luglio 2017 è risultato nella media sia relativamente alle temperature che alle precipitazioni. Le

Dettagli

BOLLETTINO IDROLOGICO

BOLLETTINO IDROLOGICO SINTESI SITUAZIONE Settimana dal 19 al 25 gennaio 215 Afflussi meteorici (pag. 2): settimana caratterizzata da precipitazioni su tutto il territorio lombardo, leggermente più intense nel settore occidentale.

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. novembre novembre 2017 Passo Presena (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. novembre novembre 2017 Passo Presena (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica novembre 2017 10 novembre 2017 Passo Presena (Efisio Siddi) Novembre2017 è risultato nella norma: i valori termici e pluviometrici sono infatti risultati molto vicini ai valori

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. maggio maggio 2018 Val Lagarina (Lorenzo Armani)

Analisi meteorologica mensile. maggio maggio 2018 Val Lagarina (Lorenzo Armani) r Analisi meteorologica maggio 2018 28 maggio 2018 Val Lagarina (Lorenzo Armani) Maggio 2018 è risultato eccezionalmente piovoso come frequenza di giorni piovosi tanto che in tutte le stazioni qui analizzate,

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. giugno giugno 2017 Torri del Vajolet (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. giugno giugno 2017 Torri del Vajolet (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica mensile giugno 2017 18 giugno 2017 Torri del Vajolet (Efisio Siddi) Giugno 2017 è risultato in tutte le stazioni più caldo della media, in molte stazioni secondo solo al 2003. Le

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. marzo marzo 2017 Lago di Pian Palù (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. marzo marzo 2017 Lago di Pian Palù (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica marzo 2017 23 marzo 2017 Lago di Pian Palù (Efisio Siddi) Marzo 2017 è risultato molto più caldo della media, inferiore solo al marzo 2012; le precipitazioni invece sono risultate

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. settembre Rifugio Principe da Passo Antermoia (7 settembre 2016) Efisio Siddi

Analisi meteorologica mensile. settembre Rifugio Principe da Passo Antermoia (7 settembre 2016) Efisio Siddi Analisi meteorologica settembre Rifugio Principe da Passo Antermoia (7 settembre ) Efisio Siddi Settembre è risultato molto più caldo e meno piovoso della norma. Le temperature, in tutte le stazioni analizzate,

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del 3 dicembre 2014

Rapporto dell evento meteorologico del 3 dicembre 2014 Rapporto dell evento meteorologico del 3 dicembre 2014 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Area Centro Funzionale e Sala Operativa Previsioni Unità

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico dal 15 al 17 Gennaio 2013

Rapporto dell evento meteorologico dal 15 al 17 Gennaio 2013 Rapporto dell evento meteorologico dal 15 al 17 Gennaio 2013 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Unità Sala Operativa Previsioni Meteorologiche Area

Dettagli

Analisi meteorologica della perturbazione del 10 e 11 novembre 2012

Analisi meteorologica della perturbazione del 10 e 11 novembre 2012 19 novembre 2012 Analisi meteorologica della perturbazione del 10 e 11 novembre 2012 Sabato 10 e domenica 11 novembre 2012 un intensa perturbazione atlantica ha interessato la penisola italiana determinando

Dettagli

MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI LIVENZA, MONTICANO E NEL CANALE MALGHER NEI GIORNI SETTEMBRE 2007

MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI LIVENZA, MONTICANO E NEL CANALE MALGHER NEI GIORNI SETTEMBRE 2007 DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI LIVENZA, MONTICANO NEI GIORNI 26-29 SETTEMBRE 27 Relazione n. 7/7 5/11/27 Data 5/11/27 MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI

Dettagli

Settembre Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Settembre Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Settembre 2014 In Piemonte il mese di Settembre 2014 è stato caratterizzato da temperature superiori alla norma e precipitazioni inferiori alla climatologia del periodo 1971-2000.

Dettagli

Bollettino agroclimatico mensile

Bollettino agroclimatico mensile Bollettino agroclimatico mensile Servizio Idro-Meteo-Clima Maggio 2019 Di gran lunga il maggio più piovoso almeno dal 1961, e tra i più freddi degli ultimi 60 anni dopo 1984,1991,1980. Dopo il primo trimestre

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. settembre settembre 2017 Laghetto Presena (Efisio Siddi)

Analisi meteorologica mensile. settembre settembre 2017 Laghetto Presena (Efisio Siddi) r Analisi meteorologica mensile settembre 2017 13 settembre 2017 Laghetto Presena (Efisio Siddi) Settembre 2017 è stato sensibilmente più freddo e più piovoso della media. (5 ottobre 2017) CARATTERIZZAZIONE

Dettagli

RELAZIONE EVENTO maggio 2019

RELAZIONE EVENTO maggio 2019 RELAZIONE EVENTO 27-29 maggio 2019 1. Sommario 1. INQUADRAMENTO METEOROLOGICO... 2 2. SITUAZIONE GENERALE... 2 3. FENOMENI OSSERVATI... 2 4. DATI DELLE STAZIONI DELLA RETE DI TELEMISURA... 3 5. DATI MEDI

Dettagli

EVENTO TEMPORALESCO DEL 29 AGOSTO 2009

EVENTO TEMPORALESCO DEL 29 AGOSTO 2009 EVENTO TEMPORALESCO DEL 29 AGOSTO 2009 Relazione a cura di: Area Sala Operativa e Previsioni Meteorologiche Area Centro Funzionale e Reti di Monitoraggio Unità Radar Meteorologia 1 INDICE 1. Analisi sinottica

Dettagli

METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento

METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento LE PIOGGE DELL INVERNO E PRIMAVERA 28 (a cura di Serenella Saibanti e Roberto Barbiero) La prima parte dell anno è stata caratterizzata dalle abbondanti e frequenti

Dettagli

Vista su Trento (6 marzo 2016)

Vista su Trento (6 marzo 2016) Vista su Trento (6 marzo ) Marzo è risultato nella media sia relativamente alle temperature che alle precipitazioni. Va tuttavia segnalata la nevicata a quote molto basse nella serata del giorno 5. (18

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico dal 19 al 21 settembre 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico dal 19 al 21 settembre 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico dal 19 al 21 settembre 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna Convettivo-Misto Dal 19/09/2009 01.00 UTC

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 2-4 novembre 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del 2-4 novembre 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico del 2-4 novembre 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna Stratiforme Dalle ore 02:45 UTC del 02/11/2009 alle

Dettagli