RAPPORTO PRELIMINARE DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÁ A VAS DEL PIANO DI GESTIONE DEL SIC MONTE RUSSU

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1 Comune di Aglientu Comune di Santa Teresa Gallura RAPPORTO PRELIMINARE DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÁ A VAS DEL PIANO DI GESTIONE DEL SIC MONTE RUSSU Aprile 2013

2 Assistenza Tecnica: CRITERIA s.r.l. Città:Ricerche:Territorio:Innovazione:Ambiente via Cugia, Cagliari (Italy) tel fax criteria@criteriaweb.it Gruppo di lavoro Paolo Bagliani (ingegnere) Andrea Soriga (geografo fisico) Elisa Fenude (ingegnere) Laura Giuffrida (ingegnere)

3 1 INTRODUZIONE LA Inquadramento normativo La procedura di Verifica IL PIANO DI GESTIONE DEL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA Quadro normativo di riferimento Il SIC Monte Russu Inquadramento territoriale del sito Contenuti del Piano di Gestione Le problematiche ambientali inerenti il Piano di Gestione e fattori di criticità Gli obiettivi del Piano di Gestione AZIONI DI PIANO NUOVI INDIRIZZI DI INTERVENTO PER L AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI GESTIONE L ANALISI DI COERENZA Analisi di coerenza esterna del Piano di Gestione con i Piani e Programmi di riferimento Il Piano Paesaggistico Regionale Il Piano Urbanistico Provinciale di Sassari Il Piano di Assetto Idrogeologico Il Piano Forestale Ambientale Regionale Il Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Olbia Tempio Analisi di coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale DESCRIZIONE DEI POSSIBILI EFFETTI ED INDIRIZZI PER IL PIANO...35

4 1 Introduzione La presente relazione costituisce la Verifica di Assoggetabilità (redatta ai sensi dell art. 3 comma 3 della Direttiva Europea 2001/42/CE) alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dell aggiornamento del Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria Monte Russu (ITB010006). Il Piano di gestione del SIC Monte Russu è stato approvato con Decreto dell Assessore Regionale della Difesa dell Ambiente n. 62 del 30/07/2008. Il Comune di Aglientu, come capofila dei comuni ricadenti nel SIC Monte Russu, ha partecipato al bando regionale inerente l aggiornamento dei Piani di gestione delle aree SIC approvati, al fine di introdurre le integrazioni relative alle disposizioni che disciplinano gli usi agricoli e forestali di tali aree, finanziato attraverso i fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Sardegna 2007/2013, Misura 323, Azione 1, Sottoazione 1. Il presente documento si articola in quattro parti principali: - la prima parte del documento contiene un breve inquadramento normativo in materia di VAS e una descrizione della procedura di Verifica adottata; - la seconda parte del documento si focalizza sugli obiettivi della proposta del Piano del Gestione; - la terza parte riguarda l analisi di coerenza con i Piani e Programmi di riferimento e con gli obiettivi di sostenibilità ambientale; - l ultima parte del documento costituisce invece la valutazione della proposta di Piano, in relazione ai potenziali effetti d impatto sull ambiente. 2 La Verifica di Assoggettabilità alla VAS 2.1 Inquadramento normativo La Direttiva Europea 2001/42/CE ha introdotto la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) quale strumento metodologico per l'integrazione delle considerazioni di carattere ambientale nell'elaborazione e nell'adozione di taluni Piani e Programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente. A livello nazionale la Direttiva VAS è stata recepita dal D. Lgs. 152 del 3 aprile 2006, la cui parte seconda, contenente le procedure in materia di VIA e VAS, è entrata in vigore il 31 luglio Il decreto è stato successivamente modificato, prima dal D. Lgs. 4/2008 e recentemente dal D. Lgs. 128/2010, entrato in vigore il 26 agosto Il Decreto Legislativo n.152 del 2006 indica le tipologie di piani e programmi da sottoporre obbligatoriamente a procedura Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e quelle da sottoporre a Verifica di Assoggetabilità, al fine di accertare la necessità della valutazione ambientale in relazione alla probabilità di effetti significativi sull'ambiente (art. 6, commi 2, 3 e 3 bis). Nello specifico, devono essere sottoposti a procedura di VAS: - I piani e programmi che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la 3

5 realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV alla parte seconda del presente Decreto; - I piani e programmi per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni. I Piani che non devono essere sottoposti a VAS (ai sensi dell art 6 comma 4 del d. Lgs. 152 del 2006) sono i seguenti: - I piani e programmi destinati esclusivamente a scopi di difesa nazionale e di protezione civile; - I piani e programmi finanziari o di bilancio; - I piani di protezione civile in caso di pericolo per l'incolumità pubblica; - i piani di gestione forestale o strumenti equivalenti, riferiti ad un ambito aziendale o sovraziendale di livello locale, redatti secondo i criteri della gestione forestale sostenibile e approvati dalle regioni o dagli organismi dalle stesse individuati. Viceversa, è previsto siano sottoposte a Verifica di Assoggettabilità (ai sensi dell art 6, commi 3 e 3bis del d.lgs. 152 del 2006), modifiche minori ai piani/programmi, così come i piani e i programmi che determinano l uso di piccole aree, nonché in generale piani e programmi che definiscono il quadro di riferimento per l autorizzazione dei progetti e che, sulla base dei criteri sotto riportati, possono determinare effetti significativi sull ambiente. I Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 si configurano tra quelli di cui all art. 6 comma 3 del D.L.gs 152/2006 e s.m.i.: Per i piani e i programmi di cui al comma 2 che determinano l'uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi di cui al comma 2 e pertanto per gli stessi è prevista la verifica di assoggettabilità alla V.A.S., disciplinata dall art. 12 dello stesso D.Lgs. 152 del Al fine di consentire tale valutazione da parte dell autorità competente deve essere redatto un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano e dei possibili effetti ambientali che potrebbero derivare dalla sua attuazione. Il rapporto preliminare deve essere redatto facendo riferimento ai criteri di cui all Allegato 1 del D.Lgs. 152/2006, e s. m. i. di seguito riportati. Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui agli articoli 6 e 7 Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: - in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse; - in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati; - la pertinenza del piano o del programma per l integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile; - problemi ambientali pertinenti al piano o al programma; 4

6 - la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque). Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: - probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti; - carattere cumulativo degli impatti; - natura transfrontaliera degli impatti; - rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti); - entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate); - valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo; - impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale. 2.2 La procedura di Verifica La fase di Verifica di assoggettabilità, riassunta nel presente documento, è stata sviluppata attraverso: - l individuazione degli obiettivi del Piano di Gestione; - l analisi della coerenza esterna con i Piani e Programmi di riferimento; - l analisi della coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale; - l analisi del contesto territoriale; - l individuazione delle azioni previste dal Piano; - la valutazione degli effetti di impatto derivanti dall attuazione del Piano e definizione di misure di mitigazione e di indirizzi per lo sviluppo sostenibile del territorio. Individuazione degli obiettivi del Piano In questa fase sono stati esplicitati i principali obiettivi del Piano di Gestione del SIC Monte Russu. Analisi di coerenza esterna Il Piano è stato confrontato con i principali Piani che definiscono indirizzi, vincoli o regole per gli specifici settori d'intervento della stessa. L analisi di coerenza esterna è stata inoltre funzionale alla definizione d'indirizzi per la pianificazione attuativa, coerentemente con quanto previsto alla scala intercomunale, provinciale e regionale. 5

7 Analisi di coerenza degli obiettivi di Piano con gli obiettivi di sostenibilità ambientale Gli obiettivi del Piano sono stati messi a confronto con gli obiettivi di sostenibilità ambientale contestualizzati per l ambito di competenza del Piano di Gestione. Tale analisi è stata funzionale alla definizione di obiettivi da perseguire e d'indirizzi per la pianificazione attuativa. Analisi del contesto territoriale L analisi del contesto territoriale, ha costituito la base conoscitiva dello stato delle aree del territorio comunale interessate dagli interventi previsti dal Piano di Gestione. Tale analisi è stata funzionale alla successiva fase di valutazione sui potenziali effetti d impatto sull ambiente. Individuazione delle azioni Una volta descritto l ambito d'influenza del Piano è stato possibile rappresentare le principali azioni previste, con un analisi degli interventi, che sono state poi oggetto della valutazione finale sui potenziali effetti sull ambiente. Valutazione degli effetti sull ambiente Al fine di rispondere alle esigenze di valutazione degli effetti ambientali derivanti dalla proposta di Variante, è stata condotta una specifica analisi che permetta di verificare la presenza di azioni in grado, potenzialmente, di interferire con il contesto territoriale in esame. 3 Il Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria Il presente capitolo fa specifico riferimento all aggiornamento del Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria Monte Russu, da redigersi in conformità al D.M. del 3 settembre 2002 Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 e alle Linee Guida per la redazione dei Piani di gestione dei SIC e ZPS emanate dalla Regione Sardegna, allegate al Bando Invito a presentare proposte di cui alla misura 323, azione 1, sottoazione 1, Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale Stesura e aggiornamento dei piani di gestione dei siti Natura L analisi delle problematiche ambientali inerenti il Sito e la successiva definizione degli obiettivi specifici di Piano, ha tenuto conto di quanto emerso dal Piano di Gestione del SIC approvato con Decreto dell Assessore Regionale della Difesa dell Ambiente n. 62 del 30/07/ Quadro normativo di riferimento Con le Direttive comunitarie Uccelli (Dir. 79/409/CEE) e Habitat (Dir. 92/43/CEE), il Consiglio dei Ministri dell Unione Europea ha inteso perseguire, assieme alla salvaguardia di una serie di habitat e di specie animali e vegetali di interesse comunitario, la progressiva realizzazione di un sistema coordinato e coerente di aree destinate al mantenimento della biodiversità all interno del territorio dell Unione. Tale insieme di aree, di specifica valenza ambientale e naturalistica, è individuato, ai sensi della Direttiva "Habitat" (art. 3), come Rete Natura 2000, essendo quest ultima costituita dall'insieme dei siti denominati ZPS (Zone di Protezione Speciale) e SIC (Siti di Importanza Comunitaria) (questi ultimi al termine dell iter istitutivo saranno designati come ZSC - Zone Speciali di Conservazione). 6

8 L Art. 6 della direttiva 92/43/CEE, che stabilisce le disposizioni che disciplinano la conservazione e la gestione dei siti Natura 2000, prevede, al paragrafo 1, che gli Stati Membri provvedano, per le ZSC, ad individuare specifiche Misure di Conservazione. Disposizioni analoghe, in virtù dell articolo 4, paragrafi 1 e 2, della direttiva 79/409/CEE, sono applicate alle ZPS. L obiettivo essenziale e prioritario che la Direttiva Habitat pone alla base della necessità di definire apposite Misure di Conservazione a cui sottoporre ciascun sito Natura 2000 è quello di garantire il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente gli habitat e/o le specie di interesse comunitario, in riferimento alle quali quel dato SIC e/o ZPS è stato individuato. Le misure di conservazione necessarie possono assumere differenti forme tra cui, in particolare quella di appropriati piani di gestione. L articolo 6 della direttiva Habitat evidenzia chiaramente come la peculiarità dei piani di gestione dei siti Natura 2000 risieda particolarmente nel considerare in modo comprensivo le caratteristiche ecologiche, socio-economiche, territoriali e amministrative di ciascun sito. La normativa italiana di recepimento e di attuazione delle direttive Habitat e Uccelli, nonché gli indirizzi e le linee guida sviluppate nel tempo, alla scala nazionale e a quella regionale in Sardegna, per quanto attiene alla gestione dei siti Natura 2000, hanno strutturato un quadro di riferimento metodologico relativamente alle procedure e agli strumenti da adottare al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi di tutela definiti dalle direttive comunitarie. 3.2 Il SIC Monte Russu Inquadramento territoriale del sito Il Sito di Importanza Comunitaria Monte Russu (ITB010006) si estende per una superficie complessiva di ha. Il Sito ricade all interno del confine della nuova Provincia di Olbia- Tempio. La sua maggiore porzione è compresa all interno dei confini comunali del Comune di Aglientu e solo in piccola parte nel Comune di Santa Teresa Gallura, mentre la restante area si estende nello spazio marino antistante. Il Sito risulta facilmente accessibile a partire da Olbia attraverso la SS 127 (44 km) sino a Tempio poi attraverso la SP 27 e la SP 74 sino a Trinità d Agultu. A partire da Sassari attraverso la SS 200 (22 km) e la SP 90 che collega i centri urbani di Trinità d Agultu e di Aglientu e Santa Teresa Gallura. Il comune di Aglientu e quello di Santa Teresa Gallura risultano collegati ai principali centri costieri (direttrice Castelsardo - S. Teresa Gallura) attraverso la SP 90 e con i centri interni di Aggius e Tempio Pausania attraverso la SP 5. 7

9 Fig n. 1 Inquadramento territoriale del sito Di seguito si riporta l elenco degli habitat di interesse comunitario, individuati ai sensi dell'allegato I della Direttiva 92/43/CEE, degli uccelli elencati nell Allegato 4 della Direttiva 147/2009/CEE e delle specie faunistiche e floristiche elencate nell allegato II della Direttiva 43/92/CEE. Tipi di Habitat presenti nel sito e relativa valutazione del sito Habitat dell Allegato I Habitat Formulario standard Valutazione del sito Codice Nome scientifico Prioritario PF 1120 Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae) x M A C B B 1170 Scogliere P B C A B 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine 4.73 C C B A 1240 Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. NP Copertura (ha) Grotte (numero) Qualità dei dati Rappresentatività Superficie relativa Grado di conservazione Valutazione globale P B C A B 8

10 Legenda Habitat dell Allegato I endemici Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua Dune costiere con Juniperus spp. Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto- Lavenduletalia Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il Paspalo-Agrostidion Matorral arborescenti di Juniperus spp. Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere Arbusteti termomediterranei e predesertici Phrygane del Mediterraneo occidentale sulla sommità di scogliere (Astragalo-Plantaginetum subulatae) Phrygane endemiche dell Euphorbio-Verbascion Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero- Brachypodietea Foreste di Olea e Ceratonia Habitat Formulario standard Valutazione del sito 7.09 G B C B B C C C C X G B C A B 4.73 M D X P B B B A P B C A A 0.28 P B C B C P B C A A P A C A A 5.16 P C C A C 5.16 P C C A C X M B C B B P C C B C Prioritario: * = indicato come Habitat prioritario nell Allegato I della Direttiva Habitat Qualità dei dati: G = buona; M = media; P = scarsa Valutazione del sito : A: conservazione eccellente; B: conservazione buona; C: conservazione media o ridotta; D: stato di conservazione sconosciuto 9

11 Uccelli elencati nell Allegato 4 della Direttiva 147/2009/CEE Specie Popolazione nel sito Formulario standard Valutazione del sito Codice Nome scientifico S NP Tipo Dimensione Unità Cat. di abbondanza Qualità dei dati Popolazione Conservazione Isolamento Globale A229 Alcedo atthis c P DD D A111 Alectoris barbara p P DD D A133 A010 A224 A138 A081 Burhinus oedicnemus Calonectris diomedea Caprimulgus europaeus Charadrius alexandrinus Circus aeruginosus Mn Mx c,r P DD D c,r,w P DD D r,c P DD D r,c P DD D c P DD D A026 Egretta garzetta c P DD D A095 Falco naumanni c P DD D A103 Falco peregrinus c P DD D A131 Himantopus himantopus c P DD D A338 Lanius collurio c P DD D A181 Larus audouinii c P DD D A094 Pandion haliaetus c P DD D A392 Phalacrocorax aristotelis desmarestii c,w P DD D A195 Sterna albifrons c,r P DD D A193 Sterna hirundo r,c P DD D A191 Sterna sandvicensis c,w P DD D A301 Sylvia sarda c P DD D A302 Sylvia undata w,c,r P DD D 10

12 Mammiferi elencati nell allegato II della Direttiva 43/92/CEE Specie Popolazione nel sito Formulario standard Valutazione del sito Codice Nome scientifico S NP Tipo Dimensione Unità Cat. di abbondanza Qualità dei dati Popolazione Conservazione Isolamento Globale Mn Mx 1349 Tursiops truncatus c P DD D Anfibi elencati nell allegato II della Direttiva 43/92/CEE Specie Popolazione nel sito Formulario standard Valutazione del sito Codice Nome scientifico S NP Tipo Dimensione Unità Cat. di abbondanza Qualità dei dati Popolazione Conservazione Isolamento Globale Mn Mx 1190 Discoglossus sardus p P DD D Rettili elencati nell allegato II della Direttiva 43/92/CEE Specie Popolazione nel sito Formulario standard Valutazione del sito Codice Nome scientifico S NP Tipo Dimensione Unità Cat. di abbondanza Qualità dei dati Popolazione Conservazione Isolamento Globale Mn Mx 1224 Caretta caretta c P DD D 1220 Emys orbicularis p P DD C B B B 6137 Euleptes europaea p P DD C C B C 1219 Testudo graeca p P DD D 1217 Testudo hermanni p P DD D 1218 Testudo marginata p P DD D 11

13 Pesci elencati nell allegato II della Direttiva 43/92/CEE Specie Popolazione nel sito Formulario standard Valutazione del sito Codice Nome scientifico S NP Tipo Dimensione Unità Cat. di abbondanza Qualità dei dati Popolazione Conservazione Isolamento Globale Mn Mx 1103 Alosa fallax c P DD C B C B Invertebrati elencati nell allegato II della Direttiva 43/92/CEE Specie Popolazione nel sito Formulario standard Valutazione del sito Codice Nome scientifico S NP Tipo Dimensione Unità Cat. di abbondanza Qualità dei dati Popolazione Conservazione Isolamento Globale Mn Mx 1055 Papilio hospiton p P DD D Piante elencati nell allegato II della Direttiva 43/92/CEE Specie Popolazione nel sito Formulario standard Valutazione del sito Codice Nome scientifico S NP Tipo Dimensione Unità Cat. di abbondanza Qualità dei dati Popolazione Conservazione Isolamento Globale Mn Mx 1674 Anchusa crispa p i P G B B B B 1465 Silene velutina p P DD D Legenda Tipo: p = permanente; r = riproduttivo; c = concentrazione; w = svernamento Unità: i = individui; p = coppie o altre unità secondo l elenco standardizzato delle popolazioni e dei codici Categorie di abbondanza: C = comune; R = rara; V = molto rara; P = presente Qualità dei dati: G = buona; M = media; DD = dati insufficienti Valutazione del sito : A: conservazione eccellente; B: conservazione buona; C: conservazione media o ridotta; D: stato di conservazione sconosciuto 12

14 3.2.2 Contenuti del Piano di Gestione Nelle Linee Guida per la gestione dei siti Natura 2000 (DM 3 settembre 2002), il Piano di gestione viene definito come uno strumento di gestione di un sito della Rete Natura 2000 o della Rete Ecologica Regionale specifico o integrato ad altri piani. Nel 2005 il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio ha quindi pubblicato un apposito Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000, utilizzando anche i risultati del progetto LIFE99NAT/IT/ denominato Verifica della Rete Natura 2000 in Italia e modelli di gestione. La Regione Autonoma della Sardegna nel 2005 ha ritenuto opportuno formulare proprie linee guida, dirette agli enti locali, per l elaborazione dei Piani di gestione dei siti Natura Alla luce dell esperienza maturata attraverso l attuazione della misura 1.5 del POR Sardegna , si è ritenuto necessario provvedere ad un aggiornamento delle linee guida per l elaborazione di nuovi Piani di gestione e per la revisione di quelli già approvati. Coerentemente con quanto previsto dalla Direttiva Habitat e dall'art. 4 del DPR 120/2003, il principale obiettivo del piano di gestione è quello di garantire la presenza in condizioni ottimali degli habitat e delle specie che hanno determinato l'individuazione del sito, mettendo in atto azioni e interventi necessari al loro mantenimento e/o ripristino in uno stato di conservazione soddisfacente. Il piano deve inoltre garantire la conservazione della qualità ed integrità complessiva del sito, valorizzando il suo ruolo nell ambito dell intera Rete Natura La redazione del Piano può essere suddivisa in 2 fasi principali: la prima consiste nella definizione di un quadro conoscitivo relativo al sito in oggetto dal quale risultino gli elementi di natura legislativa, regolamentare, amministrativa, pianificatoria, programmatoria e contrattuale esistenti, le caratteristiche biotiche ed abiotiche del sito, con particolare riferimento a quelle naturalistiche, i fattori di pressione e le condizioni socio-economiche. La seconda invece deve fornire indicazioni gestionali sulla base di una adeguata individuazione delle esigenze ecologiche e delle problematiche inerenti specie e habitat presenti. Nello specifico, coerentemente con quanto indicato dalle linee guida regionali, lo studio generale dovrà contenere: - Quadro normativo e programmatico di riferimento; - Atlante del territorio; - Caratterizzazione territoriale del sito; - Caratterizzazione abiotica; - Caratterizzazione biotica; - Caratterizzazione agro-forestale; - Caratterizzazione socio-economica; - Caratterizzazione urbanistica e programmatica; - Caratterizzazione paesaggistica. Il Quadro di gestione dovrà invece contenere: - Sintesi degli effetti di impatto individuati nello Studio generale; - Definizione degli obiettivi del Piano di gestione: obiettivo generale, obiettivi specifici e risultati attesi; 13

15 - Azioni di gestione (interventi attivi, regolamentazioni, incentivazioni, programmi di monitoraggio e/o ricerca, programmi didattici); - Piano di monitoraggio per la valutazione dell attuazione del Piano di gestione; - Organizzazione gestionale del sito. Nel Quadro di gestione i contenuti delle singole caratterizzazioni devono condurre alla definizione di strategie unitarie per l intero sito, finalizzate ad una gestione organica del SIC/ZPS Le problematiche ambientali inerenti il Piano di Gestione e fattori di criticità Nell ambito di ciascuna caratterizzazione territoriale, sono stati definiti i fattori di pressione (potenziali o in atto) emersi nella fase di stesura dello studio generale del Piano di Gestione, con l indicazione degli habitat su cui tali fattori incidono e gli effetti di impatto correlati. Nello specifico, i principali fattori di pressione che interessano le risorse territoriali del Sito di Importanza Comunitaria Monte Russu sono i seguenti: Fattori di pressione Habitat e specie correlate Effetti d impatto Sviluppo di incendi Disboscamento (taglio raso, rimozione di tutti gli alberi) Frequentazione incontrollata Erosione costiera Foreste di Olea e Ceratonia Arbusteti termo-mediterranei e predesertici Phrygane endemiche dell Euphorbio- Verbascion Percorsi sub steppici di graminacee e piante annue dei Thero- Brachypodietea Matorral arborescenti di Juniperus spp Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua Dune costiere con ginepri (Juniperus spp.) Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia Dune fisse del litorale di Crucianellion maritimae Dune costiere con ginepri (Juniperus spp.) Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster Matorral arborescenti di Juniperus spp. Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero- Brachypodietea Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae) Scogliere con vegetazione delle coste Riduzione superficie; Distruzione dell habitat Degrado dell'habitat e decadimento di rappresentatività e conservazione Degrado strutturale della copertura dell habitat; Perdita della struttura dell habitat Frammentazione dell habitat 14

16 Fattori di pressione Habitat e specie correlate Effetti d impatto Pesca a strascico Apertura di strade e sentieri Pascolo Calpestio Diffusione di specie alloctone invasive Attività agricole mediterranee con Limonium spp. endemici Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae) Vegetazione annua delle linee di deposito marine Dune costiere con Juniperus sp. Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletalia Vegetazione annua delle linee di deposito marine Dune costiere con Juniperus sp. Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletalia Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero- Brachypodietea. Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il Paspalo-Agrostidion Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici Foreste di Olea e Ceratonia Arbusteti termo-mediterranei e predesertici Euphorbio verbascion Degrado dell habitat Degrado strutturale della copertura dell habitat Frammentazione dell habitat; Perdita di struttura dell habitat Frammentazione dell habitat Perdita degli elementi di pregio correlati con l integrità della risorsa Degrado/Perdita di habitat Fattore di pressione Risorsa territoriale Effetti d impatto Sviluppo di incendi Pressione insediativa Carenza di iniziative progettuali, di capacità imprenditoriale e di formazione e aggiornamento sull impiego della risorsa storico culturale Altre risorse riferite alla qualità ambientale e paesaggistica dell ecosistema Altre risorse riferite alla qualità ambientale e paesaggistica dell ecosistema Altre risorse riferite alla sostenibilità socio-economica ecocompatibile Perdita dell integrità paesaggistica naturale Perdita dell integrità paesaggistica naturale Scarsa valorizzazione della risorsa 15

17 Fattore di pressione Risorsa territoriale Effetti d impatto Scarsa valorizzazione a fini turistici delle risorse naturalistiche e culturali Altre risorse riferite alla sostenibilità socio-economica ecocompatibile Scarsa valorizzazione della risorsa Gli obiettivi del Piano di Gestione L obiettivo essenziale e prioritario, che la Direttiva Habitat pone alla base della necessità di definire apposite misure di conservazione a cui sottoporre ciascun sito Natura 2000, è quello di garantire il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente gli habitat e/o le specie di interesse comunitario, prioritari e non, in riferimento alle quali il SIC e/o la ZPS sono stati individuati. In particolare, sono oggetto di tutela e conservazione gli habitat e le specie vegetali ed gli animali riconosciuti nell Allegato I e II della Direttiva 92/43/CEE e nell Allegato I della Direttiva 79/409/CEE per quanto riguarda le specie ornitiche (quest ultima recentemente sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE). A questi si aggiungono altri eventuali risorse di interesse naturalistico-ambientale suscettibili di tutela e salvaguardia. Il Piano di gestione, in quanto misura di conservazione, ai sensi della Direttiva Habitat deve assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario. L identificazione delle esigenze di gestione riferiti alla tutela e alla conservazione delle risorse di interesse comunitario del sito, ha permesso la definizione degli obiettivi di gestione specifici del piano. Nello schema seguente sono individuati i diversi Obiettivi Specifici in cui si articola il Piano di Gestione. Obiettivi specifici OS_1 OS_2 OS_3 OS_4 OS_5 OS_7 OS_8 OS_9 OS_10 OS_11 OS_12 OS_13 OS_14 OS_15 Tutela delle risorse naturali e dell equilibrio ecologico Prevenzione degli incendi Tutela delle risorse del sito e prevenzione degli illeciti attraverso azioni di controllo e di sorveglianza del territorio Prevenzione e contenimento dei processi di degrado degli habitat dunali e recupero delle condizioni di elevata naturalità e funzionalità ecosistemica degli stessi Tutela dell habitat di interesse comunitario Praterie di Posidonie (Posidonion oceanicae) Promozione di pratiche agro-silvocolturali compatibili e coerenti rispetto ai requisiti di tutela e recupero delle risorse ambientali di interesse comunitario dell area Promozione di pratiche di gestione forestale delle pinete, orientate a mantenere e favorire il progressivo sviluppo delle condizioni di naturalità del sistema Prevenzione dei fenomeni di inquinamento delle acque Indirizzare la frequentazione del sito compatibilmente con le esigenze di conservazione, mediante il miglioramento delle condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni di sostenibilità ambientale Contenimento della diffusione delle specie alloctone invasive all interno del sito e recupero della naturalità delle aree già interessate dal fenomeno Valorizzazione delle risorse storico-culturali funzionali alle attività di gestione e conservazione dei siti Promozione di iniziative di imprenditorialità orientata in senso ambientale ed ecosostenibile volte a valorizzare le risorse naturalistiche e territoriali del sito Recupero di edifici e manufatti dell architettura rurale Favorire il mantenimento e rafforzamento delle attività tradizionali in grado di sostenere la 16

18 Obiettivi specifici OS_16 OS_17 OS_18 OS_19 conservazione degli habitat naturali e seminaturali Definizione di indicazioni regolamentari riguardanti il flusso turistico stagionale in funzione della capacità di carico del litorale Definizione di indicazioni regolamentari riguardanti gli accessi nel litorale Definizione di indicazioni regolamentari riguardanti la pesca a strascico Tutela e valorizzazione delle risorse del territorio attraverso azioni di informazione e sensibilizzazione della popolazione sulle specificità ed esigenze di gestione del sito 17

19 4 Azioni di Piano Coerentemente con quanto indicato dalle linee guida della Regione Sardegna, le azioni di Piano individuate, sono state articolate secondo le seguenti tipologie: Coerentemente con quanto indicato dalle linee guida della Regione Sardegna, le azioni di Piano individuate, sono state articolate secondo le seguenti tipologie: - Interventi attivi: sono le azioni concrete di tutela per la valorizzazione, il ripristino e la valorizzazione delle componenti ambientali; - Regolamentazioni: sono azioni di gestione, frutto di scelte programmatiche che suggeriscono o raccomandano comportamenti e disposizioni che non compromettano lo stato di conservazione degli habitat e delle specie o ne perseguano il miglioramento; - Programmi di monitoraggio e/o ricerca (MR): hanno la finalità di approfondire le attuali conoscenze su habitat e specie comunitari e di verificare l efficacia delle azioni proposte dal Piano di gestione; - Programmi didattici (PD): sono orientati alla diffusione di conoscenze e modelli di comportamenti sostenibili che mirano alla tutela dei valori del SIC/ZPS attraverso il coinvolgimento delle popolazioni locali. Nella seguente tabella sono state rappresentate le azioni previste dal Piano di Gestione approvato con Decreto dell Assessore Regionale della Difesa dell Ambiente n. 62 del 30/07/2008, con l indicazione di quelle che vengono attualmente riconfermate integralmente nell ambito dell aggiornamento del Piano. Rispetto alle restanti azioni, eventuali integrazioni o parziali riorientamenti, vengono ricompresi all interno dei nuovi indirizzi di intervento per l aggiornamento del Piano di Gestione, come rappresentati nel capitolo successivo. Legenda: Normale: azioni previste dal Piano di Gestione vigente riconfermate 1 Barrato: azioni previste dal Piano di Gestione vigente, non riconfermate Titolo intervento Interventi Attivi (IA) Riqualificazione e riequilibrio del sistema dunare Percorsi pedonali attrezzati di accesso alla spiaggia Recupero degli elementi che segnano il territorio agricolo (muretti a secco, siepi) Servizio di sorveglianza e vigilanza ambientale Recupero e restauro del patrimonio storico archeologico del sistema di fortificazione militare 1 La riconferma delle azioni è stata effettuata in base alla verifica dell attualità delle stesse in funzione della risposta alle esigenze di gestione evidenziate nell ambito della fase valutativa del Piano. 18

20 Titolo intervento Creazione di itinerari a tema enogastronomico, basati sulle tipicità locali (vino, carne bovina e derivati del latte) Realizzazione di una segnaletica turistica per la rete ecologica locale Percorsi integrati naturalistici attrezzati per la rete ecologica locale e realizzazione di itinerari ciclabili Riqualificazione dei percorsi storico culturali del Sito (sentieri dei carbonai e dei contrabbandieri, sentieri che univano gli stazzi) Recupero strutturale e funzionale degli stazzi per finalità agrituristiche e fattorie didattiche Infrastrutturazione idrica Realizzazione di un marchio territoriale a scala di rete ecologica locale Incentivazioni (IN) Incentivazione alla certificazione ambientale delle aziende Programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) Monitoraggio del sistema marino litorale Monitoraggio dell assetto vegetazionale e degli Habitat d interesse comunitario Monitoraggio della componente floristica Monitoraggio dell avifauna Monitoraggio dell habitat prioroitario Praterie di Posidonie Monitoraggio delle pinete e degli habitat prioritari a Pinus Pinea e Pinus Pinaster e Juniperus Studi finalizzati alla comprensione delle dinamiche geomorfologiche e sedimentarie del sistema di spiaggia emerso e sommerso e delle sue tendenze evolutive Studio censuario al fine di definire lo stato del patrimonio immobiliare culturale degli stazzi Programma di educazione e di informazione (PD) Pannellistica, cartellonistica didattica e segnaletica per la mitigazione degli impatti della fruizione Formazione di Guide Ambientali escursionistiche Formazione professionale per il recupero degli antichi mestieri (impagliatori, etc.) Informazione e sensibilizzazione pubblica su tematiche ambientali e di sviluppo sostenibile Redazione e attuazione di un Piano di Comunicazione Ambientale Realizzazione di un sito web dell area SIC 5 Nuovi indirizzi di intervento per l aggiornamento del Piano di Gestione I nuovi indirizzi di intervento definiti in via preliminare per l aggiornamento del Piano di Gestione del SIC Monte Russu sono stati articolati secondo le seguenti strategie di gestione: - Strategie per sostenere le esigenze ecologiche di habitat e specie di interesse comunitario: Incentivi previsti ad operatori agricoli per interventi di salvaguardia e sostegno agli habitat e alle specie di interesse comunitario; Monitoraggio prioritario delle specie floristiche: Silene velutina e Anchusa crispa. - Strategie per il recupero di aree degradate dall utilizzo incongruo che interessano habitat e specie: Interventi di recupero e rinaturalizzazione delle aree degradate dall utilizzo incongruo; Recinzioni e regolamentazione degli accessi in aree sensibili; - Strategie per la qualificazione del patrimonio edilizio, dei manufatti e della rete infratrutturale presenti nel sito da un punto di vista architettonico, paesaggistico ed energetico. 19

21 Incentivi per la riqualificazione architettonica e paesaggistica del patrimonio di edilizia rurale. - Strategie per la strutturazione e organizzazione della rete infrastrutturale finalizzata alla razionalizzazione delle modalità di fruizione e gestione del sito: Individuazione e razionalizzazione del sistema di accessibilità alle aree litoranee e relative opere di manutenzione; Realizzazione di una rete di distribuzione idrica a scopo antincendio e a servizio della fruizione del sito. - Strategie per la strutturazione e organizzazione dei servizi e delle modalità di fruizione del territorio e di gestione delle risorse del sito Regolamentazione dell abbrucciamento delle stoppie all interno del SIC. 6 L analisi di Coerenza 6.1 Analisi di coerenza esterna del Piano di Gestione con i Piani e Programmi di riferimento Il Piano di gestione del SIC Monte Russu deve essere analizzato in relazione al contesto programmatico esistente. Si tratta, in pratica, di valutare se le linee di sviluppo delineate all interno del Piano di Gestione siano coerenti con gli indirizzi previsti da altri Piani e/o Programmi già esistenti e con i quali potrebbe avere delle interazioni. A tal fine occorre esaminare i Piani e/o Programmi, sia sovraordinati che di pari livello, rispetto ai quali si è deciso di svolgere l analisi di coerenza esterna dello stesso, approfondendo e specificando eventuali relazioni ed interferenze. In particolare nell ambito della procedura di verifica di assoggetabilità verranno analizzati i seguenti Piani: - Piano Paesaggistico Regionale; - Piano Urbanistico Provinciale di Sassari; - Piano Stralcio per l assetto idrogeologico della Regione Sardegna; - Piano Forestale Ambientale Regionale; - Piano Urbanistico Comunale; Il Piano Paesaggistico Regionale Con Delibera della Giunta Regionale n. 22/3 del 24 maggio 2006, coerentemente con quanto previsto dall art. 2, comma 1 della L.R. n. 8/2004, è stato adottato il Piano Paesaggistico Regionale, in riferimento al primo ambito omogeneo relativo all area costiera. Con il Piano paesaggistico la Regione riconosce i caratteri, le tipologie, le forme e gli innumerevoli punti di vista del paesaggio sardo, costituito dalle interazioni della naturalità, della storia e della cultura delle popolazioni locali, intesi come elementi fondamentali per lo sviluppo, ne disciplina la tutela e ne promuove la valorizzazione. Il PPR assicura la tutela e la valorizzazione del paesaggio del territorio regionale e si pone come quadro di riferimento e di coordinamento degli atti di programmazione e pianificazione regionale, provinciale e locale, per lo sviluppo sostenibile del territorio, fondato su un 20

22 rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l attività economica e l ambiente e perseguibile mediante l applicazione dei principi della sostenibilità. Il PPR interessa l intero territorio regionale e, mediante il suo contenuto descrittivo, prescrittivo e propositivo, persegue le seguenti finalità: preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle generazioni future l identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio sardo; proteggere e tutelare il paesaggio culturale e naturale e la relativa biodiversità; assicurare la salvaguardia del territorio e promuoverne forme di sviluppo sostenibile, al fine di conservarne e migliorarne le qualità. I beni paesaggistici sono costituiti da quegli elementi territoriali, areali o puntuali, di elevato valore ambientale, storico culturale ed insediativo che hanno carattere permanente e sono connotati da specifica identità, la cui tutela e salvaguardia risulta indispensabile per il mantenimento dei valori fondamentali e delle risorse essenziali del territorio, da preservare per le generazioni future. Il SIC ricade all interno degli Ambiti di Paesaggio n. 16 Gallura Costiera Nord Occidentale e n 17 Gallura Costiera Nord Orientale i cui indirizzi per gli ambiti in esame sono i seguenti: Riqualificare i caratteri identitari del sistema insediativo della piana, dei centri sulla direttrice Isola Rossa - Trinità d Agultu e Vignola, attraverso una riconversione innovativa della ricettività, coerente con le tradizioni rurali, ma tale da aprirsi verso nuove forme di offerta turistica. Integrare le opportunità di fruizione del territorio attraverso la realizzazione di una rete integrata dei servizi e dell accessibilità alle risorse paesaggistiche e ambientali degli insediamenti dell interno (quali stazzi e centri storici), tramite un offerta di aree attrezzate per la fruizione dei luoghi (educazione ambientale e documentazione del patrimonio culturale, percorsi, aree per la sosta e per la percezione dei paesaggi, ecc.) e di servizi che, a partire dagli ambiti costieri e dagli insediamenti della piana, promuovano i territori e le risorse dell interno. Assumere quale centro di riferimento ambientale, dell intera costa della Gallura nord orientale, l insieme delle isole che compongono l arcipelago conservandone la sua integrità, unicità e memoria. Riequilibrare l accessibilità e la fruizione della dominante paesaggistica ambientale costiera, attraverso: - il recupero dell accessibilità, finalizzato ad un utilizzo collettivo delle risorse costiere, che si attua con la riorganizzazione della rete dei percorsi e dei servizi a livello intercomunale, prevedendo il riequilibrio tra zone pubbliche e private, al fine di invertire la consolidata tendenza alla chiusura degli spazi e favorire la fruizione libera del territorio. - la qualificazione del sistema della portualità in modo da favorire le relazioni anche percettive fra il paesaggio marino e quello terrestre, fra il territorio e le isole dell arcipelago de La Maddalena, compreso nelle aree protette. Recuperare la qualità dei sistemi urbani costieri; Recuperare il sistema insediativo diffuso gallurese dei nuclei storici e degli stazzi; Conservare gli areali a copertura vegetale e le fasce di riconnessione dei complessi boscati e arbustivi, della vegetazione riparia, al fine di garantire la prosecuzione delle 21

23 necessarie attività manutentive dei soprassuoli, il loro consolidamento e la prevenzione anticendio. Dall esame dei contenuti del Piano Paesaggistico Regionale, con particolare riferimento a quanto riportato negli elaborati normativi relativi all assetto ambientale, all interno della perimetrazione del SIC in esame ricadono i seguenti beni paesaggistici ambientali (ai sensi degli artt. 142 e 143 del D.Lgs n. 42/2004 ed s.m.i.): - Sito di Importanza Comunitaria; - Fascia costiera; - Campi dunari e sistemi di spiaggia; - Laghi - Fiumi e torrenti - Falesie e versanti costierei ad alta energia - Zone umide costiere - Promontori e sistemi a baie - Scogli - Riserva naturale Monte Russu - Biotopo di intesse faunistico - Area di gestione speciale Vignola La Contessa. Per quanto riguarda l assetto storico-culturale, all interno del perimetro del SIC, risulta presente una Torre Costiera (Torre di Vignola), due nuraghi (nuraghe la Foci, nuraghe Muzzu), una Chiesa postmedievale (chiesa di San Silvestro) ed aree interessate da insediamenti storici quali medaus, furriadroxius e stazzi. Il sito di importanza comunitaria, identificato come area di interesse naturalistico istituzionalmente tutelata, ai sensi delle Norme Tecniche di Attuazione del PPR, rientra tra le categorie sottoposte a tutela dell assetto ambientale. La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali del Piano Paesaggistico Regionale e gli obiettivi generali del Piano di Gestione. Obiettivi generali del Piano Paesaggistico Regionale Preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle generazioni future l identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio sardo Obiettivi specifici del Piano di Gestione Tutela delle risorse naturali e dell equilibrio ecologico Valorizzazione delle risorse storico-culturali funzionali alle attività di gestione e conservazione dei siti Prevenzione e contenimento dei processi di degrado degli habitat dunali e recupero delle condizioni di elevata naturalità e funzionalità ecosistemica degli stessi Favorire il mantenimento e rafforzamento delle attività Livello di coerenza e indirizzi del Piano di Gestione del SIC Monte Russu Tale obiettivi risultano coerenti. Il Piano di gestione è infatti teso alla tutela ed alla valorizzazione delle risorse territoriali del sito. Obiettivo prioritario del Piano di gestione, in quanto misura di conservazione, ai sensi della Direttiva Habitat, è quello di assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario. Il Piano deve inoltre considerare in modo comprensivo le caratteristiche ecologiche, socio-economiche, territoriali e amministrative del sito. 22

24 Obiettivi generali del Piano Paesaggistico Regionale Proteggere e tutelare il paesaggio culturale e naturale e la relativa biodiversità Tutelare i presidi della memoria storica e prevedere la riqualificazione delle emergenze culturali Obiettivi specifici del Piano di Gestione tradizionali in grado di sostenere la conservazione degli habitat naturali e seminaturali Tutela e valorizzazione delle risorse del territorio attraverso azioni di informazione e sensibilizzazione della popolazione sulle specificità ed esigenze di gestione del sito Tutti gli obiettivi specifici del Piano di Gestione Valorizzazione delle risorse storico-culturali funzionali alle attività di gestione e conservazione dei siti Recupero di edifici e manufatti dell architettura rurale Favorire il mantenimento e rafforzamento delle attività tradizionali in grado di sostenere la conservazione degli habitat naturali e seminaturali Tutela e valorizzazione delle risorse del territorio attraverso azioni di informazione e sensibilizzazione della popolazione sulle specificità ed esigenze di gestione del sito Livello di coerenza e indirizzi del Piano di Gestione del SIC Monte Russu Tale obiettivi risultano coerenti, in quanto la tutela e la protezione del paesaggio culturale e naturale e della relativa biodiversità costituisce un obiettivo cardine del Piano di Gestione. Tali obiettivi risultano coerenti. Il Piano prevede infatti la valorizzazione delle risorse storico culturali attraverso la valorizzazione dei siti archeologici ed il recupero di edifici e manufatti dell architettura rurale Il Piano Urbanistico Provinciale di Sassari I comuni di Aglientu e Santa Teresa Gallura ricadono nella nuova provincia di Olbia Tempio, istituita con la legge regionale n. 9 del 12 luglio La nuova provincia ha avviato l iter per la redazione del Piano Urbanistico Provinciale in adeguamento ai nuovi contenuti paesaggistici ed alle nuove competenze introdotte dall art. 106 della normativa del PPR, che richiama la legge 12 giugno 2006, n. 9 Conferimento di funzioni e compiti agli Enti Locali. Allo stato attuale, risulta ancora vigente, per il nuovo territorio provinciale, il Piano Urbanistico della Provincia di Sassari. Il Piano Urbanistico Provinciale/Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Sassari, redatto ai sensi della L.R. 45/89 e del d.lgs 267/00, è stato approvato con delibera del Consiglio provinciale n. 18 del Il Piano delinea il progetto territoriale della Provincia proponendo una nuova organizzazione volta a dotare ogni parte del territorio provinciale di una specifica qualità urbana, ad individuare per ogni area una collocazione soddisfacente nel modello di sviluppo assunto e a fornire un quadro di riferimento all'interno del quale le risorse e le potenzialità di ogni area vengono esaltate e coordinate. Il Pup-Ptc della Provincia di Sassari ha assunto tra le opzioni di base la sostenibilità ambientale 23

25 attraverso l'individuazione dei requisiti dell'azione progettuale: equità territoriale, perequazione ambientale, economia di prossimità, assunzione dell'ambiente, inteso come natura e storia, quale nucleo centrale dell'intero progetto di territorio. Sulla base di tali opzioni il Pup-Ptc, propone la costruzione di un progetto di territorio (progetto ambientale) attraverso una metodologia improntata al coinvolgimento degli attori, alla adeguata rappresentazione dei problemi, alla individuazione e condivisione delle scelte, alla flessibilità del metodo operativo. Il principale riferimento normativo del PUP/PTC vigente è la Legge Urbanistica Regionale (LR n. 45/89), che all art. 16 prevede che la Provincia, con il Piano Urbanistico Provinciale, redatto anche per settori di intervento e nel rispetto della pianificazione regionale, individui specifiche normative di coordinamento con riferimento ad ambiti territoriali omogenei. Il Piano Urbanistico Provinciale di Sassari si articola nei seguenti dispositivi spaziali e normativi: le Ecologie territoriali: costituiscono il dispositivo spaziale del Piano Urbanistico Provinciale, hanno lo scopo di indirizzare gli interventi progettuali sul territorio coerentemente con i processi ambientali ed insediativi in atto. Questo avviene attraverso una normativa, non prescrittiva, incentrata sulle potenziali conseguenze delle azioni di trasformazione; i Sistemi di organizzazione dello spazio: descrivono le linee guida per la gestione dei servizi pubblici e comprendono i sistemi dei servizi urbani ed i sistemi infrastrutturali coerentemente con gli indirizzi e le opzioni culturali del Piano Urbanistico Provinciale. I sistemi di organizzazione dello spazio hanno perciò un fondamentale ruolo che è quello di realizzare l urbanità del territorio provinciale ed attraverso la diffusione dell urbanità rendere durevoli ed autoriproducibili le ecologie territoriali costruite attraverso i processi di campo. i Campi del progetto ambientale: rappresentano aree territoriali caratterizzate da risorse, problemi e potenzialità comuni ai quali il Piano Urbanistico Provinciale attribuisce una specifica rilevanza in ordine al progetto del territorio. Hanno come finalità la conclusione di accordi di campo tra attori rappresentativi di interessi legittimi su specifici ambiti o campi problematici. Il SIC ricade all interno dell Ecologia complessa 2.13 Riu Vignola che comprende le seguenti componenti elementari: Promontorio di Punta di li Francesi, Spiaggia di Vignola, Scogliera di Vignola, Spiaggia di Massidda, Scogliera di Monte la Galera, Dune di Retrospiaggia di Massidda, Scogliera di Lu Litarroni, Spiaggia di Monte Russu, Promontorio di Monte Russu, Fondovalle del Riu Vignola, Piana di Vignola, Aree ad elevata rocciosità affiorante, Aree ad uso agricolo estensivo su suoli a minimo spessore, Litorale sommerso di Vignola. Il Piano evidenzia per tale componente la presenza di un insieme di processi, dando una particolare rilevanza in quanto essenziale alla natura e alla storia del territorio al processo di formazione del litorale sabbioso. La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Provinciale di Sassari e gli obiettivi generali del Piano di Gestione. Obiettivi generali del Piano Urbanistico Provinciale Gestione del territorio che protegga sotto il profilo Obiettivi specifici del Piano di Gestione Tutela delle risorse naturali e dell equilibrio ecologico Livello di coerenza e indirizzi del Piano di Gestione del SIC Monte Russu Tali obiettivi risultano coerenti. Il Piano di Gestione è infatti teso ad una gestione 24

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