VERIFICA DI SIGNIFICATIVITÀ DELL INCIDENZA

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1 della demolizione collegata della linea 132kV Redipuglia-Udine FS Ex Delibera n 1323 Giunta Regionale Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Storia delle revisioni Elaborato Verificato Approvato G. Cailotto S.Reniero G. Luzzi ING/PRE-IAM N. Vetrano ING/PRE-IAM N. Rivabene ING/PRE-IAM m010ci-lg001-r02 Questo documento contiene informazioni di proprietà di Terna SpA e deve essere utilizzato esclusivamente dal destinatario in relazione alle finalità per le quali è stato ricevuto. E vietata qualsiasi forma di riproduzione o di divulgazione senza l esplicito consenso di Terna SpA

2 Pag. 2 di 15 Indice 1 Premessa 3 2 Descrizione dell opera Introduzione Aspetti territoriali Aspetti tecnici Quadro di sintesi 11 3 Verifica preliminare della significatività delle incidenze 12 4 Conclusioni 14 5 Appendici 15 Elaborato Verificato Approvato G. Cailotto S.Reniero G. Luzzi ING/PRE-IAM N. Vetrano ING/PRE-IAM N. Rivabene ING/PRE-IAM m010ci-lg001-r02 Questo documento contiene informazioni di proprietà di Terna SpA e deve essere utilizzato esclusivamente dal destinatario in relazione alle finalità per le quali è stato ricevuto. E vietata qualsiasi forma di riproduzione o di divulgazione senza l esplicito consenso di Terna SpA

3 Pag. 3 di 15 1 Premessa La presente relazione è redatta allo scopo di verificare preliminarmente i possibile effetti sui siti della rete Natura 2000 determinati dalla dimissione della linea 132 kv Redipuglia FS Udine FS, collegata alla realizzazione dell. L intervento consiste nella dismissione di una linea aerea per una lunghezza complessiva di 29 km. Lungo l intero tracciato in dismissione, i sostegni 412, 413 e 414, ricadono all interno della ZSC IT Confluenza fiumi Torre e Natisone, nei comuni di Manzano e San Giovanni al Natisone (UD). In ragione delle opere proposte in corrispondenza della ZSC, si riportano, nel seguito, le informazioni per la verifica di Significatività dell Incidenza (Ex Delibera n 1323 Giunta Regionale Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia). 2 Descrizione dell opera 2.1 Introduzione La realizzazione della variante in cavo interrato dell'elettrodotto 132 kv "CP Udine Sud Udine FS", oggetto del presente Piano Tecnico delle Opere, risulta inclusa nel piano di razionalizzazione sopracitato. L'elettrodotto oggetto di interramento è classificato come di carattere "sovraregionale" ai sensi dell'art. 18 c.1 lett. a della Legge Regionale della Regione Friuli n 19 del 11 ottobre 2012, in quanto appartenente alla Rete di Trasmissione Nazionale; pertanto la competenza al rilascio del titolo autorizzativo è della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, secondo quanto previsto all'art. 2, c. 1 lett. e della suddetta Legge Regionale. L intervento sarà soggetto ad una autorizzazione unica, la quale sostituisce autorizzazioni, concessioni, nulla osta e atti di assenso comunque denominati previsti dalle norme vigenti, costituendo titolo a costruire e ad esercire tali infrastrutture in conformità al progetto approvato. In stretta correlazione con il nuovo elettrodotto a 380 kv, è previsto un piano di razionalizzazione della rete nell area compresa tra le province di Udine e Gorizia, finalizzato a ridurre l impatto delle infrastrutture elettriche sul territorio regionale interessato dall opera. Difatti, la realizzazione delle citate nuove infrastrutture al livello di tensione di 380 kv (il nuovo collegamento e la nuova stazione elettrica) fornisce la possibilità di incrementare la qualità del servizio dell alimentazione dei carichi locali rinunciando ad un ampio numero di collegamenti a tensione inferiore. Il riassetto della rete in programma renderà quindi possibile la demolizione di un considerevole numero di km di linee aeree con evidenti benefici ambientali, pur nel rispetto degli obiettivi di continuità, affidabilità, sicurezza e minor costo del servizio elettrico. Il piano di razionalizzazione di cui sopra, condiviso con la Regione Friuli Venezia Giulia mediante la sottoscrizione in data 4 febbraio 2008 di un Atto di Intesa e confermato all atto del rilascio dell Intesa Stato-Regione avvenuta con delibera di Giunta Regionale n 2392 del 9 dicembre 2016, prevede che siano realizzati interventi di razionalizzazione della rete elettrica esistente, (consistenti in spostamenti o interramenti di elettrodotti), in modo che la risoluzione dell esigenza di sviluppo e sicurezza del sistema elettrico nazionale soddisfi nel contempo anche le locali esigenze urbanistico-territoriali. Tra gli interventi inclusi nell' "Atto di intesa" sopracitato, è compresa la realizzazione della Variante in cavo interrato dell'elettrodotto 132 kv CP Udine Sud Udine FS per una lunghezza approssimativa di 7350 m nei comuni di Udine e Pradamano, con la conseguente demolizione di circa 29 km della linea 132 kv Redipuglia FS - Udine FS. (Figura 1)

4 Pag. 4 di 15 Figura 1 Inquadramento dell opera su CTR 2.2 Aspetti territoriali I Comuni interessati dalla demolizione dell'esistente elettrodotto aereo 132 kv Udine FS - Redipuglia FS, per una lunghezza complessiva di circa 29 km, sono elencati nella tabella seguente: REGIONE PROVINCIA COMUNE PERCORRENZA Friuli Venezia Giulia Udine Udine 1,65 km Friuli Venezia Giulia Udine Pradamano 4,5 km Friuli Venezia Giulia Udine Buttrio 3,4 km Friuli Venezia Giulia Udine Manzano 4,0 km Friuli Venezia Giulia Udine San Giovanni al Natisone 3,9 km Friuli Venezia Giulia Udine Chiopris-Viscone 2,0 km Friuli Venezia Giulia Gorizia Medea 0,55 km Friuli Venezia Giulia Gorizia Romans D Isonzo 5,15 km Friuli Venezia Giulia Gorizia Villesse 1,95 km

5 Pag. 5 di 15 REGIONE PROVINCIA COMUNE PERCORRENZA Friuli Venezia Giulia Gorizia San Pier D Isonzo 0,7 km Friuli Venezia Giulia Gorizia Fogliano Redipuglia 1,2 km Come anticipato in premessa, i sostegni 412, 413 e 414 ricadono all interno della ZSC IT Confluenza fiumi Torre e Natisone, nei comuni di Manzano e San Giovanni al Natisone (UD). Secondo le informazioni desumibili dal formulario standard, il sito include i tratti di alveo e le aree perifluviali a monte e a valle della confluenza dei fiumi Natisone e Torre. Questi corpi idrici presentano greti molto estesi e gli ambienti dominanti risultano pertanto costituiti da distese ghiaiose d alveo, vegetazione erbacea, saliceti e boschetti di pioppo nero. Nella aree golenali sono presenti praterie xerofile ( magredi ). Gli ampi greti risultano fra gli ambienti i più vocati per la nidificazione dell Occhione (Burhinus oedicnemus), specie rara e localizzata. Altre specie faunistiche di interesse comunitario risultano legate agli ambienti steppico-prativi (Bufo viridis,rana dalmatina, Lacerta viridis, Hierophis viridiflavus), altre ancora alle porzioni boschive rappresentate dalle formazioni ripariali (Zamenis longissimus, Meles meles, Mustela putorius). Nella seguente Figura 2 viene illustrata la localizzazione dei tralicci oggetto di rimozione all interno del sito Natura 2000 e le relazioni spaziali di questi con habitat di interesse comunitario e superfici a prato stabile.

6 Pag. 6 di 15 Sostegno 412 Sostegno 413 Sostegno 414 Legenda Habitat Natura 2000: Limite ZSC IT Figura 2 Localizzazione dei sostegni oggetto di intervento rispetto alla ZSC Confluenza fiumi Torre e Natisone e agli habitat della rete Natura 2000.

7 Pag. 7 di 15 Figura 3 Area oggetto di intervento: sostegno 412 Figura 4 Area oggetto di intervento: sostegno 413 Figura 5 Area oggetto di intervento: sostegno 414 Le aree direttamente interessate dall intervento in oggetto sono caratterizzata dalla presenza di tre tipologie di habitat di interesse comunitario: 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba ; 3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix eleagnos 62A0 Formazioni erbose secche della regione submediterranea orientale (Scorzoneratalia villosae). li sostegno 412 ricade all interno dell habitat 92A0 e ii sostegno 413 ricade all interno dell habitat 62A0 che coincide con una superficie a prato stabile. Il sostegno 414 coinvolge una tipologia non riconducibile ad alcun habitat di interesse comunitario. La superficie complessiva occupata da ciascun traliccio in dismissione all interno degli habitat citati in precedenza è di circa 100 m 2. Per quel che riguarda la destinazione urbanistica delle aree interessate dall intervento di dismissione dei tralicci e negli ambiti limitrofi, il PRGC del comune di Manzano individua le seguenti zone:

8 Pag. 8 di 15 Figura 6. Estratto del Piano Regolatore Generale Comunale del Comune di Manzano. Per quel che riguarda la destinazione urbanistica delle aree interessate dall intervento di dismissione dei tralicci e negli ambiti limitrofi, il PRGC del comune di San Giovanni al Natisone individua l Area di rilevante interesse ambientale limitrofa al Fiume Natisone, in zona extraurbana.

9 Pag. 9 di 15 Figura 7. Estratto del Piano Regolatore Generale Comunale del Comune di S.Giovanni al Natisone. 2.3 Aspetti tecnici Per le attività di smantellamento di linee esistenti si possono individuare le seguenti fasi meglio descritte nel seguito: recupero dei conduttori, delle funi di guardia e degli armamenti; smontaggio della carpenteria metallica dei sostegni; demolizione delle fondazioni dei sostegni. Si provvederà sempre al trasporto a rifiuto dei materiali di risulta, lasciando le aree utilizzate sgombre e ben sistemate in modo da evitare danni alle cose ed alle persone. Recupero conduttori, funi di guardia ed armamenti Le attività prevedono: preparazione e montaggio opere provvisionali sulle opere attraversate (impalcature, piantane, ecc,); taglio e recupero dei conduttori per singole tratte; separazione dei materiali (conduttori, funi di guardia, isolatori, morsetteria) per il carico e trasporto a discarica; carico e trasporto a discarica di tutti i materiali provenienti dallo smontaggio; pesatura dei materiali recuperati; adempimenti previsti dalla legislazione vigente in materia di smaltimento dei materiali (anche speciali) provenienti dalle attività di smantellamento; risarcimento dei danni procurati sia ai fondi interessati dai lavori che ai fondi utilizzati per l accesso ai sostegni per lo svolgimento dell attività di smontaggio.

10 Pag. 10 di 15 Nel caso in esame, le attività di recupero conduttori, funi di guardia ed armamenti saranno effettuate al di fuori del perimetro del sito senza interferire con il prato stabile naturale ivi presente. Smontaggio della carpenteria metallica dei sostegni La carpenteria metallica proveniente dallo smontaggio dei sostegni dovrà essere destinata a rottame; il lavoro di smontaggio sarà eseguito come di seguito descritto. Le attività prevedono: taglio delle strutture metalliche smontate in pezzi idonei al trasporto a discarica; carico e trasporto a discarica di tutti i materiali provenienti dallo smontaggio; pesatura dei materiali recuperati; adempimenti previsti dalla legislazione vigente in materia di smaltimento dei materiali (anche speciali) provenienti dalle attività di smantellamento; risarcimento dei danni procurati sia ai fondi interessati dai lavori che ai fondi utilizzati per l accesso ai sostegni per lo svolgimento dell attività di smontaggio. Demolizione delle fondazioni dei sostegni La demolizione delle fondazioni dei sostegni, comporterà l asportazione dal sito del calcestruzzo e del ferro di armatura fino ad una profondità di m. 1,5 dal piano di campagna in terreni agricoli a conduzione meccanizzata e urbanizzati e 0,5 m in aree boschive, in pendio. Le attività prevedono: scavo della fondazione fino alla profondità necessaria; asporto, carico e trasporto a discarica di tutti i materiali (cls, ferro d armatura e monconi) provenienti dalla demolizione; rinterro; acquisizione, trasporto e sistemazione di terreno vegetale necessario a ricostituire il normale strato superficiale presente nella zona; risarcimento dei danni procurati sia ai fondi interessati dai lavori che ai fondi utilizzati per l accesso ai sostegni per lo svolgimento dell attività di demolizione e movimentazione dei mezzi d opera. Intervento di ripristino dei luoghi Le superfici oggetto di smantellamenti di elettrodotti esistenti saranno interessate, al termine dei lavori, da interventi di ripristino dello stato originario dei luoghi, finalizzati a riportare lo status pedologico e delle fitocenosi in una condizione il più possibile vicina a quella ante - operam, mediante tecniche progettuali e realizzative adeguate. Nella superficie prativa riconducibile all habitat 62A0 saranno realizzati tutti gli interventi necessari alla ricomposizione del cotico erboso preesistente. Tali attività saranno realizzate secondo quanto proposto nell allegato C della L.R. 9/2005. Nel dettaglio, in ragione dell esiguità delle superfici coinvolte si propone, in prima istanza, il ripristino della cenosi mediante riposizionamento delle zolle erbose precedentemente asportate ed accantonate prima dell attività di demolizione delle fondazioni dei sostegni. In sintesi le attività saranno così organizzate: rimozione e allontanamento delle sole parti metalliche dei sostegni evitando qualunque tipo di operazione di scavo al fine di non compromettere le delicate cenosi erbacee presenti; asportazione ed accantonamento delle zolle erbose presenti; demolizione dei plinti di fondazione per una profondità di circa 1,5 metri, per una superficie di circa 100 m 2 (10m x10m) ricostruzione del cotico erboso mediante il riposizionamento delle zolle erbose. Qualora le zolle evidenziassero difficoltà di attecchimento, si provvederà ad effettuare una semina con miscela di semi autoctoni. Nella seguente immagine si riporta una riproduzione schematica della sezione della pianta dell intervento di demolizione e del successivo ripristino. Come anticipato, nel caso in esame in considerazione dell esiguità delle superfici coinvolte e della breve durata della fase di demolizione, si propone inizialmente la rizollatura con il materiale asportato ed accantonato in precedenza. La fase di semina sarà attuata nel caso in cui le zolle evidenziano problemi di attecchimento.

11 Pag. 11 di 15 Figura 8. Sezione tipo e pianta Intervento Restituzione praterie aride Per la ricomposizione dell area boscata in corrispondenza del traliccio in dismissione n 412, le attività saranno le medesime descritte in precedenza con riferimento al traliccio 413 fino alla ricostituzione del cotico erboso. L intervento sarà completato dalla messa a dimora di alcuni esemplari delle specie arboree che caratterizzano l habitat (Salix alba e Popolus alba) in particolare saranno utilizzate delle piantine da vivai forestali autoctoni con un sesto di impianto di 2m x 2m. Per garantire il successo di entrambi gli interventi dovranno essere garantite le necessarie cure colturali per consentire l attecchimento del materiale vegetale. 2.4 Quadro di sintesi Con riferimento alla scheda 2 in Allegato B della Delibera n 1323 Giunta Regionale Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, si riporta, di seguito, una sintesi in forma tabellare delle informazioni riguardanti l intervento all interno del sito Natura IT Confluenza fiumi Torre e Natisone. Sembra opportuno premettere che l intervento prevede la dismissione di un traliccio esistente e comporta, quindi, l eliminazione di un opera infrastrutturale che occupa attualmente una porzione del sito. Al termine della dismissione del traliccio ed al completamento del ripristino della cotica erbosa è prevedibile, pertanto, il miglioramento delle caratteristiche del sito. Superficie interessata dai lavori di cantiere Profondità di scavo I microcantieri per la demolizione dei tralicci presentano una superficie di circa 100 mq (10x10 m). Le aree di cantiere sono raggiungibili mediante la viabilità rurale esistente e le piste in uso per la manutenzione dei tralicci stessi. L intervento prevede la demolizione dei plinti di fondazione per una profondità di circa 1,5 metri dal piano campagna.

12 Pag. 12 di 15 Escavazioni e movimenti terra Produzione di traffico Occupazione temporanea o permanente di suolo e habitat naturale Captazione o derivazione idrica Emissioni in atmosfera Scarichi in acqua Emissioni rumorose, luminose, vibrazioni, radiazioni elettromagnetiche Aumento, anche temporaneo, della presenza antropica Pascolamento o modificazione della copertura vegetale Il materiale di risulta dello scavo per la demolizione dei plinti sarà impiegato per il successivo rinterro. I materiali di origine antropica saranno opportunamente gestiti. No La superficie dei microcantieri si sovrappone agli habitat 92A0 e 62A0. Si tratta di un occupazione di tipo temporaneo al termine della quale è previsto il ripristino della situazione originaria mediante opportuni interventi di rinverdimento. No No No Emissioni rumorose associate esclusivamente alle attività temporanee per la dismissione dei tralicci. Associato esclusivamente alla presenza delle maestranze durante lo smontaggio dei tralicci e la demolizione dei plinti No 3 Verifica preliminare della significatività delle incidenze Per la verifica preliminare della significatività delle incidenze si fa riferimento alle tipologie elencate nella scheda 2 in Allegato B della Delibera n 1323 Giunta Regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Di seguito, per ciascuna tipologia di incidenza si riportano alcune considerazioni utili a valutare, dal punto di vista qualitativo, la significatività delle alterazioni a carico di habitat e specie del sito Natura 2000 IT Confluenza fiumi Torre e Natisone, direttamente coinvolto dalla dismissione del tralicci nei comuni di San Giovanni al Natisone e Manzano. Perdita di superficie di habitat e di habitat di specie Frammentazione di habitat e di habitat di specie Perdita di specie di interesse conservazionistico Due dei tre tralicci in dismissione, più precisamente il 412 ed il 413, sono collocati in corrispondenza di altrettante tipologie di habitat di interesse comunitario, rispettivamente 92A0 e 62A0, quest ultimo coincidente con un area a prato stabile. Il terzo sostegno (414), pur ricadendo all interno del Sito Natura 2000, non interessa direttamente alcun habitat di interesse comunitario. Le superfici dei microcantieri per la demolizione ammontano a circa 100 mq ciascuna. Limitatamente al tempo necessario ad effettuare lo smontaggio del traliccio e la demolizione dei plinti in calcestruzzo, sarà temporaneamente asportato lo strato superficiale di terreno con il cotico erboso (zolle) che poi sarà riposizionato in loco al termine dei lavori per ricostituire il preesistente cotico erbaceo. All interno dell habitat 92A0 si provvederà, inoltre, alla messa a dimora di esemplari delle specie arboree caratteristiche dell habitat per il recupero della radura attualmente occupata dal traliccio in dismissione. In caso di scarso attecchimento delle zolle dovuto, per esempio, alle caratteristiche del substrato, si procederà alla semina con miscuglio di sementi autoctoni. In definitiva, le modalità operative proposte consentono di escludere la perdita di superficie di habitat o di habitat di specie. Gli interventi proposti non comportano alcuna frammentazione degli habitat né determinano una riduzione dela connettività del territorio. Le operazioni previste non comportano l eliminazione diretta di specie faunistiche né interferiscono in modo significativo con le specie vegetali. Si esclude la perdita di specie di interesse

13 Pag. 13 di 15 conservazionistico Perturbazione alle specie della flora e della fauna Diminuzione della densità di popolazione Alterazione della qualità dell aria, dell acqua e dei suoli Interferenze con le relazioni ecosistemiche che determinano la struttura e la funzionalità del sito La perturbazione alle specie floro-faunistiche può essere associata alle emissioni sonore ed all aumento del carico antropico. Entrambi i fattori perturbativi sono temporanei e completamente reversibili, essendo associati esclusivamente alle attività per la dismissione dei tralicci. In ragione dei tempi molto brevi (stimabili in 5 giorni per un singolo sostegno) necessari alla realizzazione dell intervento si ritiene che non vi possano essere fenomeni di alterazione tali da interferire in modo rilevante con la comunità animale e vegetale presente. Peraltro, con lo scopo di favorire l azione di ripristino ambientale, le attività potrebbero essere realizzate nel periodo autunnale, e quindi al di fuori del periodo di massima sensibilità delle specie ai disturbi che corrisponde, comunemente alla fase riproduttiva. La tipologia di intervento previsto e le modalità operative proposte consentono di escludere fenomeni di alterazione ambientale in grado di determinare la diminuzione della densità di popolazione. L intervento in esame consiste nello smontaggio dei tre tralicci e nella demolizione dei relativi plinti di sostegno. I materiali di risulta di origine antropica saranno allontanati dal luogo di intervento e adeguatamente gestiti. Non si prevede alcuna alterazione delle componenti ambientali aria, acqua e suolo. L intervento coinvolge una superficie esigua che sarà completamente ripristinata al termine dei lavori di smontaggio dei tralicci e demolizione dei plinti. Ciò premesso si ritiene che la dismissione della linea in corrispondenza del sito non possa avere alcuna interferenza con le relazioni ecosistemiche che determinano la struttura e la funzionalità del sito.

14 Pag. 14 di 15 4 Conclusioni La presente relazione ha avuto per oggetto la verifica di significatività dell incidenza della dismissione della linea 132 kv Redipuglia FS Udine FS. In particolare sono stati considerati i tralicci posizionati nei comuni di San Giovanni al Natisone e Manzano (UD), che interessano il sito Natura IT Confluenza fiumi Torre e Natisone. L analisi delle opere previste (dal punto di vista dimensionale e tipologico) e la verifica delle potenziali alterazioni ambientali ad esse associate consente di concludere in maniera oggettiva che è improbabile che si producano effetti significativi sul sito Natura Dr. for. Gabriele Cailotto Il Direttore Tecnico dott. for. Stefano Reniero

15 Pag. 15 di 15 5 Appendici Appendice 1: Localizzazione dell area interessata dall intervento (scala 1:5.000)

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m_amte.dva.registro UFFICIALE.U m_amte.dva.registro UFFICIALE.U.0012173.25-05-2018 ID Utente: 8906 Resp. Sez.: Pieri C. Resp. Div.: Venditti A. ID Documento: DVA-D2-OCP-8906_2018-0089 Ufficio: DVA-D2-OCP Ufficio: DVA-D2 Data stesura:

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