Referente Tecnico Scientifico: Andrea MOSCA
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1 LOTTA BIOLOGICA INTEGRATA ALLE ZANZARE AI SENSI LR 75/95 Enti Proponenti: Comuni dell'area Metropolitana Torinese PIANO DI FATTIBILITÀ CAMPAGNA 2015 Referente Tecnico Scientifico: Andrea MOSCA DICEMBRE
2 Comuni Proponenti Comuni di cui è pervenuta l'adesione preliminare alla data della stesura del Piano: Beinasco Caselle Torinese Collegno Grugliasco La Loggia Leinì Lombriasco Montaldo Torinese Nichelino None Pecetto Torinese Pianezza Pino Torinese Piobesi Torinese Rivarossa San Benigno Canavese San Maurizio Canavese Santena Vinovo Volvera Comuni di cui non è ancora pervenuta l'adesione preliminare, ma che hanno espresso una volontà in tal senso: Baldissero Torinese Borgaro Torinese Bosconero Candiolo Moriondo Torinese Pavarolo 2
3 INDICE Premessa...4 Attività di monitoraggio del territorio Interventi di monitoraggio delle popolazioni alate Interventi di monitoraggio delle popolazioni larvali Interventi di monitoraggio delle uova di Aedes albopictus...7 Attività di lotta Interventi larvicidi e adulticidi su suolo pubblico Interventi di divulgazione...11 Attività di gestione del progetto Organizzazione del personale Spese di gestione...12 Quadro economico per la campagna
4 PREMESSA In seguito all'emanazione della Legge Regionale n. 75 del 24 ottobre 1995, relativa ai contributi agli enti locali per il finanziamento di interventi di lotta alle zanzare, con cui la Regione Piemonte valuta, sostiene e verifica i progetti intrapresi da Amministrazioni Comunali, Consorzi o Associazioni di Comuni, Amministrazioni Provinciali o altri Enti Pubblici, tra i primi a sfruttare questi finanziamenti vi furono i Comuni di Leinì e San Benigno, che nel 1996 diedero vita alla prima fase del Progetto. Negli anni seguenti si aggiunsero numerosi altri Comuni, soprattutto della prima cintura. Nel 2011 un nuovo gruppo di Comuni, aderenti alla Comunità Collinare della Collina Torinese, diede vita ad un progetto analogo. L'anno successivo vide la prosecuzione di entrambi i progetti ma la contemporanea perdita degli Enti capofila: il Comune di Leinì per rinuncia, l'unione Collinare per chiusura dell'ente. Pertanto, in base alle disposizioni contenute nelle Istruzioni per l'applicazione della LR 75/95, il Soggetto Coordinatore Regionale conglobava in un unico progetto i territori già afferenti ai due preesistenti insieme a nuovi Comuni che nel frattempo avevano deciso di perseguire gli stessi fini. Purtroppo, per i ben noti problemi economici che affliggono molti enti pubblici, negli ultimi anni alcune Amministrazioni si sono dovute, loro malgrado, ritirare dal progetto. Ne risulta, per il 2015 un territorio di Progetto composto da 26 Comuni, non tutti confinanti (cfr. carta - in giallo i Comuni del Progetto dell'area metropolitana, in verde quelli aderenti ad altri progetti). Da notare il rientro nel Progetto, sebbene condizionato, come vedremo più avanti, dei Comuni di Leinì e Rivarossa. 4
5 ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO DEL TERRITORIO 1. INTERVENTI DI MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI ALATE Il sistema di monitoraggio prevede il posizionamento di una rete di trappole attrattive attivate ad anidride carbonica solida (ghiaccio secco) e ha l obbiettivo di determinare la tipologia e la consistenza delle popolazioni di zanzara presenti sul territorio di progetto. Non si prevedono variazioni delle postazioni rispetto allo scorso anno, se non la riattivazione dei siti di Leinì e Rivarossa. La seguente carta mostra la posizione delle stazioni di monitoraggio prescelte. Per attivare i 29 siti sono necessari 20 kg di ghiaccio secco a settimana, diviso in 3 consegne. Il periodo di monitoraggio coprirà 4 mesi, da inizio maggio a inizio settembre, per un totale di 18 campionamenti settimanali. Poiché il parco trappole è ormai piuttosto vecchio, si definisce anche l'acquisto di 5 trappole e 6 batterie. Numero di stazioni di monitoraggio 29 Settimane di posizionamento 18 Periodo di posizionamento 5/5-1/9 Quantità di ghiaccio secco necessario 20 kg/settimana Quantità di ghiaccio secco totale 360 kg 5
6 2. INTERVENTI DI MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI LARVALI Dai dati bibliografici relativi alla biologia di Aedes albopictus in Italia e soprattutto dall'esperienza maturata negli scorsi anni, risulta che i principali focolai della specie sono costituiti dai cosiddetti microfocolai urbani e domestici: secchi, mastelli, bidoni, annaffiatoi, sottovasi, pentole, copertoni, teloni e qualsivoglia oggetto abbandonato all'esterno per un uso più o meno proprio o in disuso. Rientrano in questa categoria anche focolai di dimensioni maggiori (benne, rottami ecc.) e i focolai di natura vegetale, come le cavità dei tronchi e le piccole raccolte d'acqua che si formano tra le foglie di piante particolari, tipo bromeliacee, focolai tipici di questa specie nel suo areale di origine. Non vanno infine dimenticati i focolai ipogei, come caditoie delle acque piovane, bocche di lupo e cisterne sotterranee che possono essere ugualmente colonizzati. Per verificare la presenza di larve in questi focolai spesso è sufficiente osservare la poca acqua in essi contenuti. Nei casi in cui l'osservazione diretta sia difficile occorre prelevare un campione d'acqua facendo attenzione a compiere l'operazione velocemente e senza aver turbato in precedenza la quiete delle larve che altrimenti fuggono molto rapidamente sul fondo del focolaio sottraendosi alla cattura. Quando ciò accade è quindi necessario aspettare in quiete alcuni minuti affinché le larve ritornino in superficie per respirare. Il campionamento larvale può essere effettuato con diversi mezzi, da scegliersi in base alla tipologia di focolaio e alla sua accessibilità: si va da un semplice mestolo da cucina, al dipper, contenitore innestato su di un manico, dal sifone per prelievi in piccole cavità, alla retina da acquario. In molti casi, ma soprattutto in quest'ultimo, per vedere meglio le larve è necessario versare il contenuto della cattura in una vaschetta di plastica bianca contenente acqua pulita. Altri utili strumenti sono una barra levachiodi o un uncino di metallo, necessari per smuovere e sollevare i tombini di varie dimensioni e permetterne l'ispezione ed il campionamento. Il monitoraggio dei focolai delle altre specie culidiciche, vale a dire risaie, fossi, paludi e ristagni di varia natura è decisamente più semplice e generalmente basta l'impiego del dipper. Poiché il monitoraggio riguarderà l'area urbana, rurale e le proprietà private ivi presenti, è anche necessario che gli operatori siano muniti di appositi tesserini identificativi. Dal mese di maggio e sino a metà ottobre o, se le condizioni climatiche lo consentono, anche fino a fine ottobre, avrà luogo l'attività di ricerca attiva dei focolai di sviluppo larvale, tanto in ambito urbano che rurale. Le larve prelevate nei focolai, quando sono di uno stadio di sviluppo avanzato, sono facilmente identificabili rispetto a quelle di altre specie culicidiche che possono essere rinvenute negli stessi siti. Quelle più piccole dovranno essere lasciate crescere per una più sicura identificazione. In ogni caso è bene che le larve prese in campo siano riposte in appositi contenitori per il loro trasporto in laboratorio, dove verranno osservate allo stereomicroscopio per una conferma. Per il monitoraggio larvale si utilizzerà il materiale (dipper, retine, pipette, barattoli ecc.) acquisito gli scorsi anni. Si stabilisce una piccola cifra forfetaria per eventuali sostituzioni di materiale soggetto a consumo. 6
7 3. INTERVENTI DI MONITORAGGIO DELLE UOVA DI AEDES ALBOPICTUS Il monitoraggio generale sulla diffusione di Aedes albopictus sarà effettuato con il posizionamento di stecchette di rilevamento all'interno di ovitrappole. Queste sono costituite da un contenitore di plastica nero, della capacità di circa 300 ml al cui bordo si fissa mediante un fermaglio una stecchetta di masonite e al cui interno si versa dell'acqua declorata. Le femmine di zanzara tigre sono attratte dal contenitore nero e dell'acqua contenuta al suo interno, e trovano le stecchette un buon supporto per deporvi le proprie uova appena sopra il pelo dell'acqua. Le ovitrappole devono essere posizionate in luoghi riparati dal sole in cui gli adulti sono soliti rifugiarsi. Le stecchette vengono portate in laboratorio per la verifica e l'eventuale conteggio delle uova allo stereomicroscopio. Ovitrappola posizionata in campo. Ingrandimento della stecchetta con uova di zanzara. Molta attenzione ed una buona dose di esperienza sono necessarie per non confondere le uova di zanzara tigre con quella della specie autoctona Ochlerotatus geniculatus, specie che può colonizzare gli stessi habitat, in particolare cavi di alberi ed altre raccolte d'acqua in aree particolarmente vegetate. La cadenza della sostituzione può essere di due settimane nel caso in cui le condizioni climatiche siano particolarmente sfavorevoli alla specie e all'evaporazione dell'acqua ivi contenuta. Il periodo di monitoraggio andrà da maggio a metà ottobre. Per il 2015 si prevede d'impiegare 125 postazioni di monitoraggio, le stesse attivate nel 2014 o, nel caso dei Comuni rientranti, negli anni precedenti nelle aree urbanizzate del territorio di Progetto. 7
8 Sarà pertanto necessario provvedere all'acquisto di un'idonea quantità di ovitrappole e di stecchette di masonite. La seguente carta illustra la posizione delle 125 stazioni di monitoraggio prescelte per il posizionamento delle ovitrappole. 8
9 ATTIVITÀ DI LOTTA 4. INTERVENTI LARVICIDI E ADULTICIDI SU SUOLO PUBBLICO L'identificazione di focolai infestati presenti su suolo pubblico da parte del personale tecnico porterà a decidere, di comune accordo con le Amministrazioni Comunali, quale delle due possibili strade adottare per contrastare lo sviluppo dell'infestazione: rimozione del focolaio o suo trattamento. La rimozione del focolaio è da preferirsi perché con un intervento una tantum si garantisce un risultato duraturo. Ad esempio in presenza di rifiuti abbandonati in grado di contenere acqua, la soluzione migliore e definitiva sarà la loro rimozione. Il trattamento larvicida sarà invece l'unica arma nel caso di focolai irremovibili, per loro stessa natura (fossi, canali, caditoie stradali ecc.) o per insormontabili difficoltà burocratiche o tecniche inerenti la loro rimozione. Per gli interventi nei focolai rurali di grandi dimensioni si utilizzerà un prodotto biotecnologico a basso impatto ambientale (Bti in sospensione acquosa) che sarà distribuito con un mezzo gommato dotato di irroratrice con lancia estensibile e le cui rimanenze della campagna precedente sono sufficienti a coprire questa esigenza. Per gli interventi su aree più piccole, eseguiti direttamente dai TdC, e per quelli effettuati dagli agricoltori nelle risaie si utilizzerà un prodotto granulare, sempre a base di Bti, le scorte di magazzino sono esaurite e pertanto sarà tutto da acquistare. I trattamenti delle risaie che si renderanno necessari non in coincidenza con gli interventi agronomici saranno come al solito coperti dal Progetto Regionale Unitario (PRU) di Lotta alle Zanzare in risaia che opererà con mezzi aerei. Qualora questo progetto non dovesse esser finanziato, come si starebbe delineando in Regione, le conseguenze per il Progetto potrebbero essere piuttosto gravi, in quanto sarebbe difficile arginare in altro modo le infestazioni di Ochlerotatus caspius che si genereranno come ogni anno in risaia. Per i focolai urbani, rappresentati essenzialmente dalle caditoie stradali, dove l'infestazione è pressoché continua, si utilizzeranno due prodotti più persistenti, in due diversi momenti della stagione. Nei primi mesi (giugno - luglio) quando la maggior parte della popolazione larvale delle caditoie stradali è rappresentata da Culex pipiens, si utilizzerà un prodotto a base di Bti e Bs, più persistente del solo Bti e molto efficace contro le larve di questa specie. Nella seconda parte della stagione (agosto - ottobre), quando cioè Aedes albopictus diventa preponderante in questi focolai, si utilizzerà un prodotto a cui queste larve sono maggiormente sensibili, il Diflubenzuron. Il primo prodotto, in formulato granulare, sarà applicato mediante apposito dosatore spalleggiato, opportunamente tarato, cui si dovrà dotare la Ditta appaltante, mentre il secondo, in compresse monodose, sarà utilizzato dai TdC quando le aree infestate sono limitate o dalla Ditta nel caso di arre più vaste. Prevedendo di effettuare 1 trattamento con il primo prodotto e 3 con il secondo e di trovare ogni volta una media di caditoie allagate, saranno necessari 126 kg di granulare e 150 kg di compresse da 2 grammi. Poiché a magazzino c'è una quantità residua di compresse pari a 80 kg si dovrà procedere all'acquisto di soli 70 kg di questo formulato, mentre è necessario l'acquisto di tutto il granulare. Infine, in casi particolari potrà rendersi necessario un trattamento adulticida con principio attivo nebulizzato. Tali interventi sono finalizzati all'abbattimento di popolazioni di zanzare piuttosto consistenti o di microfocolai molto numerosi e dispersi. Le scorte di magazzino non sono sufficienti a coprire la campagna ed è quindi da prendere in considerazione l'acquisto di 9 litri di prodotto a base di Etofenprox, un piretroide di recente formulazione che lo scorso anno ha dato ottimi risultati. Gli interventi saranno affidati alla Ditta, che dovrà mettere a disposizione un adeguato automezzo dotato di nebulizzatore e di un apparecchio ULV portatile per gli interventi non eseguibili con l'automezzo. 9
10 Trattamento larvicida su focolaio rurale. Trattamento larvicida su focolaio urbano. Trattamento larvicida in risaia. Trattamento adulticida. Le seguenti tabelle illustrano i mezzi e i prodotti necessari per la campagna di lotta. MEZZI OPERATIVI Squadre con mezzo gommato per trattamenti larvicidi Squadre con mezzo gommato per trattamenti adulticidi Operatori per la distribuzione di compresse nei tombini Mezzi agricoli per il trattamento da terra delle risaie Elicotteri per il trattamento aereo delle risaie PRINCIPIO ATTIVO (impiego) Diflubenzuron (caditoie) BTI + BS (caditoie) BTI (focolai rurali) BTI (focolai rurali e risaie) BTI (risaie) Etofenprox (adulticidi) formulazione compresse da 2 g granulare sospensione acquosa granulare microganuli idrosolubili sospensione acquosa 10 numero di ore per ciascuna ore squadre od squadra od totali operatori operatore messi a disposizione dagli agricoltori a carico del PRU di Lotta in risaia quantità quantità a quantità da necessaria magazzino acquistare 150 kg 80 kg 70 kg 126 kg 126 kg 20 L 20 L 234 kg 54 kg 180 kg a carico del PRU di Lotta in risaia 12 L 3L 9L
11 5. INTERVENTI DI DIVULGAZIONE La Pubblica Amministrazione (e quindi il progetto di lotta) non può intervenire direttamente sulle aree private, sia per il costo che ciò comporterebbe, sia per l'effetto deresponsabilizzante che susciterebbe nei cittadini. Questi ultimi, si possono da un lato coartare e dall'altro aiutare nelle operazioni di lotta di propria competenza. Allo scopo sarebbe opportuno adottare o riconfermare le Ordinanze promulgate allo scopo negli anni passati da alcuni Comuni. Oltre alle ordinanze, che vanno divulgate, è però necessario informare la cittadinanza sulle modalità di prevenzione e lotta e comunicare quanto i Comuni hanno messo in campo per contenere il disagio. Si deve pertanto condurre una campagna informativa impiegando i canali e i metodi più opportuni. E' pertanto importante stilare periodicamente un comunicato stampa riguardante l'andamento della campagna di lotta da veicolare sulla stampa locale. L'attività di divulgazione risulta utile soprattutto nelle scuole, in quanto i ragazzi sono un ottimo veicolo di informazioni alle famiglie. Naturalmente il messaggio va tarato al target di età. Saranno distribuiti dei DVD predisposti da IPLA per conto della Regione per tutte le scuole del Piemonte (foto a lato). Si proporranno poi degli interventi per la ultime classi delle scuole primarie e per le prime delle scuole secondarie analogamente a quanto si è già iniziato a fare negli ultimi anni. I soggetti più a rischio (proprietari di orti e giardini, amministratori condominiali, vivaisti, gommisti, rottamai ecc.) saranno di volta in volta contattati di persona, raggiunti sulla loro proprietà per mostrare quali sono i focolai presenti e spiegar loro come comportarsi per non incorrere nelle sanzioni amministrative comminate in caso di verifica e, soprattutto, per contrastare efficacemente l'infestazione. Per queste ed altre esigenze sono a disposizione volantini e locandine prodotte gli scorsi anni. Come sempre sarà predisposto del materiale divulgativo da pubblicare nei siti istituzionali dei Comuni, nei periodici locali o in qualunque altro canale informativo disponibile. Il personale tecnico sarà anche a disposizione per organizzare stand espositivi sul tema della lotta alle zanzare in occasione di fiere e manifestazioni varie. A tal fine si prevede di allestire un sistema facilmente trasportabile (gazebo pieghevole, tavolino, sedie, poster ecc.) da poter utilizzare per ogni occasione. Infine, si definisce una piccola cifre per coprire le spese di consegna delle 70 tra paline e cartelli predisposti alla fine della scorsa stagione per i cimiteri dei Comuni aderenti. Tutto ciò che riguarda le attività di divulgazione non si applica ai Comuni di Leinì e Rivarossa, in quanto, per esigenze di bilancio, mettono a disposizione del Progetto una quota inferiore a quanto realmente necessario e provvederanno in proprio alla comunicazione con i cittadini. DIVULGAZIONE quantità necessaria quantità a magazzino quantità da acquistare Volantini Locandine Allestimento stand 1-1 Consegna paline per cimiteri DVD per le scuole 200 forniti dal soggetto attuatore regionale 11
12 ATTIVITÀ DI GESTIONE DEL PROGETTO 6. ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE Poiché il progetto è stato affidato al Soggetto Attuatore Regionale, uno stesso RTS sarà impegnato anche su altri progetti che agiscono su territori limitrofi, con evidenti risparmi per tutti. Pertanto, sul progetto proposto dai Comuni dell'area Metropolitana Torinese vengono computati solo 6 mesi. Egli assumerà comunque la direzione complessiva del progetto, con funzioni di responsabilità e supervisione generale dello stesso, di riferimento tecnico e scientifico per il personale Tecnico di campo e per l Amministrazione comunale. Dovrà inoltre organizzare le attività di campo, gestire le squadre operative di disinfestazione, stendere il rapporto tecnico finale e predisporre i contenuti della divulgazione. Saranno invece deputate a 11 Tecnici le attività di campo, come l'aggiornamento della mappatura dei focolai larvali, i trattamenti larvicidi laddove l'intervento della Ditta risulterebbe troppo oneroso, i controlli pre e post-trattamento, il posizionamento di trappole e ovitrappole, la determinazione delle uova, delle larve e degli adulti di zanzara raccolte, la redazione delle schede riguardanti i focolai ed i loro trattamenti, il controllo a campione dell attività della Ditta incaricata, l'allestimento del materiale cartografico e l'informatizzazione dei dati raccolti. L'impegno dei Tecnici di Campo viene differenziato: 7 saranno impiegati per 8 mesi (aprile - novembre), dovendosi occupare anche della divulgazione nelle scuole, mentre 4 interverrebbero solo nei mesi di maggior impegno (giugno - settembre). Figura tecnica numero mesi RTS 1 6 (10 reali) Tecnici di campo 7 8 Tecnici di campo SPESE DI GESTIONE Le spese di gestione previste nel Progetto sono limitate al costo sostenute dal Soggetto Attuatore individuato dalla Regione Piemonte e non prevedono l'allestimento di un laboratorio entomologico. 12
13 QUADRO ECONOMICO PER LA CAMPAGNA 2015 Il totale del preventivo di spesa per il progetto di lotta alle zanzare per i Comuni proponenti dell'area Metropolitana Torinese per l'anno 2015 è di ,00, così determinato. Personale tecnico mesi compenso imponibile lordo mensile annuo Oneri riflessi totale Referente di Progetto , , , ,90 Tecnici di campo , , , ,36 subtotale ,26 Prodotti per la quantità al disinfestazione netto scorte costo unitario costo totale IVA totale Bti granulare 180 kg 10, ,00 396, ,00 Bti + Bs granulare 126 kg 15, ,00 415, ,80 Diflubenzuron compresse 70 kg 8,00 560,00 123,20 683,20 Etofenprox liquido 9 L 30,00 270,00 59,40 329,40 subtotale ,40 Interventi di disinfestazione ore costo unitario costo totale IVA totale Larvicidi su focolai rurali 20 55, ,00 242, ,00 Larvicidi su focolai urbani , , , ,00 Adulticidi 10 60,00 600,00 132,00 732,00 subtotale ,00 Materiali per il monitoraggio quantità costo unitario costo totale IVA totale e la divulgazione Ghiaccio secco 360 1,50 540,00 118,80 658,80 Confezioni da 10 kg 18 5,00 90,00 19,80 109,80 Confezioni da 5 kg 36 5,00 180,00 39,60 219,60 Consegna ghiaccio secco 54 20, ,00 237, ,60 Trappole attrattive 5 250, ,00 275, ,00 Batterie 6 12,00 72,00 15,84 87,84 Ovitrappole 135 0,50 67,50 14,85 82,35 Listelle masonite ,10 125,00 27,50 152,50 Materiale per stand forfait 400,00 88,00 488,00 Consegna paline forfait 700,00 154,00 854,00 Materiale di consumo forfait 350,00 77,00 427,00 Arrotondamenti forfait 2,76 0,61 3,37 subtotale ,86 Totale progetto operativo ,52 Gestione ente attuatore regionale ,48 TOTALE ,00 Metà dei costi previsti per il progetto proposto, quindi ,50 sono a carico della Regione Piemonte e metà dei Comuni aderenti. Per quanto riguarda la ripartizione della quota a carico dei Comuni, ci si rifà a quanto definito negli anni passati, ossia con un calcolo che tiene conto della dimensione territoriale (fattore superficie), della popolazione all'ultimo censimento (fattore popolazione) e degli interventi necessari su ogni Comune (fattore correttivo). 13
14 Il fattore correttivo tiene a sua volta conto dell'eventuale presenza di risaie ed altre colture irrigue (da 0 a 0,8 punti), dell'estensione e dalla gravità dell'infestazione da parte della zanzara tigre (da 0,6 a 1,15 punti), della difficoltà intrinseca al territorio (0 per la pianura e 0,5 per la collina) e dell'eventuale abbuono dovuto alla mancanza di attività divulgative (- 0,4). La seguente tabella riporta le quote calcolate per ciascun comune. comune fattore superficie fattore popolazione fattore correttivo quota 2015 differenza con il 2014 Baldissero Torinese 3,8 1,2 1, ,30-201,65 Beinasco 1,7 5,8 1, ,00-271,96 Borgaro Torinese 3,5 4,3 0, ,80-168,24 Bosconero 2,7 1,0 1, ,60-98,94 Candiolo 2,9 1,8 1, ,90-71,56 Caselle Torinese 7,1 5,9 0, ,50-100,57 Collegno 4,5 15,6 1, ,70-79,79 Grugliasco 3,2 12,0 1, ,60-12,68 La Loggia 3,2 2,8 1, ,90-59,96 Leinì * 8,0 5,0 0, , ,11 Lombriasco 1,8 0,3 0, ,90-71,10 Montaldo Torinese 1,1 0,2 1, ,60-53,02 Moriondo Torinese 1,6 0,3 1, ,50-95,79 Nichelino 5,1 15,1 0, ,20-271,76 None 6,1 2,5 0, ,00-262,95 Pavarolo 1,1 0,4 1, ,20-44,35 Pecetto Torinese 2,3 1,2 1, ,60-204,27 Pianezza 4,1 4,6 1, ,50-315,25 Pino Torinese 5,4 2,7 1, ,60-61,45 Piobesi Torinese 4,9 1,2 0, ,10-127,62 Rivarossa * 2,7 0,5 0, , ,29 San Benigno C.se 5,5 1,8 1, ,00-214,97 San Maurizio C.se 4,3 3,1 0, ,20-117,54 Santena 4,0 3,4 0, ,10-99,89 Vinovo 4,4 4,6 1, ,30-274,51 Volvera 5,2 2,8 0, ,00-167,03 totale ,50 * Comuni in cui non si effettueranno le attività di divulgazione. Come si può vedere, l'ingresso dei due nuovi Comuni porterà un minimo di beneficio in termini di riduzione della quota parte a tutti quelli già aderenti. 14
Referente Tecnico Scientifico: Andrea MOSCA
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