DELIBERAZIONE N XI / 472 Seduta del 02/08/2018

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1 DELIBERAZIONE N XI / 472 Seduta del 02/08/2018 Presidente ATTILIO FONTANA Assessori regionali FABRIZIO SALA Vice Presidente STEFANO BOLOGNINI MARTINA CAMBIAGHI DAVIDE CARLO CAPARINI RAFFAELE CATTANEO RICCARDO DE CORATO MELANIA DE NICHILO RIZZOLI PIETRO FORONI GIULIO GALLERA STEFANO BRUNO GALLI LARA MAGONI ALESSANDRO MATTINZOLI SILVIA PIANI FABIO ROLFI MASSIMO SERTORI CLAUDIA MARIA TERZI Con l'assistenza del Segretario Fabrizio De Vecchi Su proposta dell'assessore Pietro Foroni Oggetto SCHEMA DI PROTOCOLLO PER LA COSTITUZIONE DI UN NUCLEO TECNICO OPERATIVO VALANGHE (N.T.O.V) A LIVELLO PROVINCIALE PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO VALANGHE E IL SUPPORTO ALLE DECISIONI DEGLI ENTI LOCALI NELLA FASE DI GESTIONE DELL EMERGENZA Si esprime parere di regolarità amministrativa ai sensi dell'art.4, comma 1, l.r. n.17/2014: Il Direttore Generale Roberto Laffi Il Dirigente Andrea Zaccone L'atto si compone di 26 pagine di cui 16 pagine di allegati parte integrante

2 VISTI: il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 Codice della protezione civile, che prevede: - all art. 11, che le Regioni, nell esercizio delle rispettive potestà legislative ed amministrative, disciplinano l organizzazione dei sistemi di protezione civile nell ambito dei rispettivi territori, assicurando lo svolgimento delle attività di protezione civile di cui all articolo 2, tra le quali quelle volte alla previsione e prevenzione dei rischi; - all art. 4, comma 2, che le componenti del Servizio nazionale di protezione civile possono stipulare convenzioni con le strutture operative e i soggetti concorrenti di cui all'articolo 13, comma 2 o con altri soggetti pubblici; la legge regionale 22 maggio 2004 n. 16 Testo unico delle disposizioni regionali in materia di Protezione Civile, che: - all art. 4, commi 1 e 2, definisce le funzioni poste in capo alla Regione, ribadendo il ruolo svolto nella previsione e prevenzione dei rischi, oltre che nella partecipazione al soccorso e al superamento dell emergenza; - all art. 4, comma 3, attribuisce alla Regione il compito di instaurare, anche su base volontaria, un costante rapporto collaborativo con gli organi dello Stato, con gli Enti Locali e gli enti e gli organismi, operanti nell ambito regionale in materia di protezione civile; la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed a idraulico ai fini di protezione civile (G.U. 11 marzo 2004, n. 59), che indica che le Regioni devono sviluppare attività rivolte al miglioramento del sistema di allertamento, ribadendo il compito specifico di valutare localmente le situazioni di rischio, anche sulla base di un bollettino predisposto dai servizi meteorologici regionali diramando, se del caso, l allertamento agli Enti coinvolti; la D.G.R. 22 dicembre 2008, n Determinazioni in merito alla gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta per i rischi naturali ai fini di protezione civile, come modificata dalla D.G.R. 17/12/2015, n. 4599, che, in 1

3 applicazione del DPCM 27 febbraio 2004 e della L.R. 16/2004, individua e sviluppa a livello tecnico-procedurale le attività riferite all'allertamento e alla gestione delle emergenze regionali; la legge regionale 14 agosto 1999, n. 16 e s.m.i. Istituzione dell'agenzia Regionale per la Protezione dell'ambiente - ARPA" e, in particolare, gli artt. 3 e 4, concernenti, rispettivamente, le Attività di ARPA in generale e quelle svolte a titolo di supporto tecnico-scientifico; il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, recante Disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato ai sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n.124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche ; la D.G.R. n. 7794/2018, di approvazione della Convenzione tra Regione Lombardia e Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e, in particolare, l art. 3, comma 1, lettera b), punto 7, che prevede la partecipazione dei Carabinieri Forestali nei Nuclei tecnici operativi valanghe provinciali; PREMESSO che: ai sensi del D.Lgs. n.1/2018, della legge regionale n. 16/2004 e dei conseguenti provvedimenti regionali in materia di protezione civile, Regione Lombardia svolge le funzioni di previsione e prevenzione dei rischi, avvalendosi del Centro Funzionale Monitoraggio Rischi (CFMR), attivato con il decreto P.G.R. n. 3408/2005 presso l Unità Organizzativa Protezione civile di Regione Lombardia; in attuazione della D.G.R. n /2005 e della successiva D.G.R. n. 8753/2008, modificata dalla D.G.R. n. 4599/2015, emanate in applicazione della Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004 sul sistema di allertamento nazionale, il CFMR emette gli Avvisi per l allertamento del sistema regionale per i rischi naturali ai fini di protezione civile; a partire dal 2009, tali Avvisi riguardano anche il rischio valanghe, sulla base di un bollettino di previsione del pericolo valanghe emesso da ARPA Centro Nivometeorologico di Bormio (CNM), parte integrante del CFMR, ai sensi dell art. 3, comma 2, della richiamata D.G.R. n. 4599/2015; 2

4 la gestione dell emergenza valanghe, segnatamente negli ultimi anni, durante i quali si sono verificati episodi di rilevante impatto, ha evidenziato la necessità di un maggiore coordinamento delle azioni e delle attività messe in atto dagli Enti locali e dalle strutture regionali competenti in materia; le attività di monitoraggio del territorio risultano propedeutiche alle operazioni di salvaguardia dei Comuni interessati da valanghe e le informazioni da esse derivanti sono di fondamentale importanza nella gestione delle emergenze; dal 2009 al 2012, è stato attivato un Protocollo operativo tra Regione Lombardia, ARPA, Prefettura e Provincia di Bergamo, ex Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato (ora Gruppo Carabinieri Forestale) e le Comunità Montane Valle Brembana, Valle Seriana e Valle di Scalve, per l istituzione, a livello provinciale, di un Nucleo Tecnico Operativo (N.T.O.) per il monitoraggio del rischio valanghe e il supporto alle decisioni degli Enti Locali nella fase di gestione dell emergenza, per cui si è reso necessario attivare incarichi a nivologi esterni da dedicare alla valutazione locale del rischio; in tale contesto, il ruolo di Regione Lombardia si è sostanziato nel coordinamento del N.T.O mediante la Sede Territoriale di Bergamo (ora UTR), nel supporto tecnico attraverso la Sala Operativa Regionale (SOR) e il CFMR e nell eventuale messa a disposizione dell elicottero regionale per i sopralluoghi ritenuti necessari, su proposta del coordinatore N.T.O.; il modello organizzativo di intervento utilizzato in provincia di Bergamo ha dimostrato efficacia di azione ed un alto livello di coinvolgimento dei soggetti competenti in materia, rispondendo ad un preciso fabbisogno di coordinamento delle attività e permettendo di migliorare le valutazioni e le previsioni a livello locale; tenuto conto delle situazioni di rischio valanghe presenti su tutto il territorio montano regionale e delle esigenze espresse dagli Enti, Regione Lombardia ha ritenuto di riproporre lo stesso modello organizzativo già utilizzato, con risultati positivi, in provincia di Bergamo, estendendolo alle altre realtà provinciali, in funzione delle aree potenzialmente interessate da valanghe in grado di coinvolgere la viabilità e le aree urbanizzate; 3

5 pertanto, con deliberazione n del 28 novembre 2014, la Giunta regionale ha approvato lo Schema tipo di un Protocollo operativo, da sottoscrivere di volta in volta con le province aderenti, in funzione delle specifiche esigenze e delle singole realtà territoriali; il Protocollo è stato sottoscritto, per la stagione , nelle province di Bergamo, Brescia e Sondrio, quelle storicamente interessate da valanghe con rilevanza di protezione civile, con la partecipazione dei seguenti Enti: - Protocollo Bergamo: Regione Lombardia (DG competente e UTR), Arpa, Provincia, Prefettura, Comunità Montane (Valle Seriana, Scalve e Brembana), ex Corpo Forestale dello Stato; - Protocollo Brescia: Regione Lombardia (DG competente e UTR), Arpa, Provincia; - Protocollo Sondrio: Regione Lombardia (DG competente e UTR), Arpa, Provincia, Comunità Montane (Valtellina di Morbegno, di Sondrio e di Tirano, Alta Valtellina e Valchiavenna), ex Corpo Forestale dello Stato; con deliberazione n del 24 luglio 2015, la Giunta regionale ha ritenuto di modificare parzialmente lo schema del Protocollo prevedendo: - l estensione del periodo di validità, al fine di adattarlo maggiormente alla stagionalità del fenomeno, di norma dal 1 novembre al 31 maggio, salvo riattivazioni straordinarie in caso di necessità: - la semplificazione delle modalità di attivazione, prevedendo la firma del Protocollo il primo anno e l assenso scritto al rinnovo nei due anni successivi; il Protocollo è stato quindi attivato annualmente nelle province di Bergamo, Brescia e Sondrio, da parte degli stessi Enti firmatari del Protocollo , a partire dalla stagione e fino alla stagione ; ai sensi della D.G.R. n. 3914/2015, Regione Lombardia, al fine di incrementare la professionalità specifica del personale delle Amministrazioni facenti parte del Protocollo, ha organizzato, nell anno 2016, un corso di formazione per Tecnici di protezione civile per la gestione della criticità valanghe tramite la Scuola Superiore di Protezione Civile di Eupolis (ora Polis Lombardia) e A.I.NE.VA. (Associazione Interregionale NEve e VAlanghe), con il supporto di Arpa CNM; 4

6 PRESO ATTO che: a seguito dell esperienza maturata negli anni di applicazione del Protocollo Operativo ( ) ai sensi delle disposizioni regionali vigenti e, in particolare, durante i recenti incontri organizzati dalla competente Direzione Generale e le Province aderenti, sono state espresse valutazioni di merito sull operatività dello stesso, ravvisando, in particolare, l opportunità di: - estendere la validità del Protocollo, per permettere una maggiore continuità delle attività nel tempo; - tenere conto delle difficoltà delle Province di Bergamo, Brescia e Sondrio nel reperire le risorse necessarie per il conferimento degli incarichi ai nivologi esterni, preso atto dell assenza di tali competenze internamente agli uffici provinciali, prevedendo, quindi, un contributo regionale alla spesa per tali incarichi esterni; - proporre la partecipazione, per ciascuna Provincia aderente, di tutte le realtà territoriali interessate, ciascuna per le proprie capacità e competenze, comprendendo in particolare anche le Comunità Montane, le Prefetture, il Gruppo Carabinieri Forestale; - prevedere il coordinamento tecnico e organizzativo da parte della competente Direzione Generale, con il supporto tecnico di Arpa - Centro Nivometeorologico di Bormio, al fine di garantire: l uniformità delle procedure e l informatizzazione di dati e prodotti, che permetta anche il tracciamento degli stessi, unitamente allo scambio informativo e di conoscenze; la verifica e il miglioramento dei contenuti dei Piani di emergenza comunali e degli studi ad essi correlati, in raccordo con le linee-guida regionali in tema di pianificazione di emergenza; la formazione certificata dei tecnici e le esercitazioni sia di livello regionale che locale, per testare l efficacia del modello N.T.O e della pianificazione di emergenza comunale, anche sulla base delle indicazioni del Dipartimento Nazionale di protezione civile e di A.I.NE.VA. (Associazione Interregionale NEve e VAlanghe), Centro di 5

7 Competenza nazionale in materia di neve e valanghe; VALUTATE positivamente le suddette considerazioni, nonché il modello del Protocollo valanghe e il lavoro svolto in questi anni, tenuto conto delle ulteriori possibilità di incrementare le capacità di analisi - valutazione e di intervento del sistema regionale di previsione e prevenzione del rischio valanghe, realizzabili attraverso la prosecuzione dell attività e in particolare: miglioramento della capacità di valutazione degli effetti al suolo da parte del Centro Funzionale Monitoraggio Rischi per l emissione dell Avviso di criticità rischio valanghe nell ottica di una sempre maggiore specializzazione e localizzazione delle previsioni (Avviso localizzato); maggiore feedback delle informazioni verso la Sala Operativa regionale di Protezione Civile per l aggiornamento della situazione in atto e prevista; vicinanza della Regione Lombardia al territorio, alla popolazione e agli amministratori locali attraverso lo sviluppo a livello provinciale di un organismo tecnico di supporto alle decisioni, per orientare in modo più efficace gli interventi di prevenzione del rischio e di sicurezza della popolazione; VISTO lo schema di Protocollo Operativo predisposto dalla competente Direzione Generale, che aggiorna e apporta modifiche organizzative e tecnico-operative allo schema approvato dalla D.G.R. n. 3914/2015 e tiene conto, altresì, delle proposte emerse nel corso degli incontri provinciali, riferite, in particolare, al periodo di applicazione, all organizzazione e al coordinamento, alle modalità di finanziamento del Protocollo; PRESO ATTO che il suddetto schema: prevede, quali soggetti sottoscrittori, Regione Lombardia, Arpa, le Province comprese nei territori a rischio (Bergamo, Brescia e Sondrio), le Comunità Montane, le Prefetture e il Gruppo Carabinieri Forestale coinvolti; ha validità biennale, a partire dalla stagione ; ne prevede l applicazione, per ogni anno di validità, nel periodo dal 1 novembre al 31 maggio, statisticamente a maggior rischio valanghe sul territorio regionale lombardo e, su motivata valutazione, anche al di fuori di tale periodo, in funzione dell andamento meteo-climatico stagionale, 6

8 secondo modalità definite dal Protocollo stesso; riporta competenze e ruoli dei soggetti coinvolti; tiene conto delle situazioni di rischio valanghe presenti sul territorio montano lombardo e delle esigenze espresse dagli Enti, anche sulla base delle indicazioni del Dipartimento Nazionale di protezione civile e di A.I.NE.VA.; implica che le Province aderenti assicurino lo svolgimento, anche mediante l'impiego di tecnici del settore esterni agli uffici provinciali, delle attività di analisi e verifica delle condizioni di rischio locale di valanghe; prevede oneri finanziari diretti a carico di Regione Lombardia per il contributo alla spesa per il conferimento degli incarichi esterni a professionisti nivologi sostenuti dalle Province di Bergamo, Brescia e Sondrio, con l eventuale partecipazione delle Comunità Montane coinvolte; prevede l'eventuale messa a disposizione dell elicottero regionale per i voli ritenuti necessari per l analisi dell evoluzione del rischio, su motivata richiesta del Coordinatore del N.T.O., secondo i dettagli operativi definiti dalla Circolare Regionale n. 6 del 29 giugno 2015 (BURL S.O. n. 28 del 8 luglio 2015) redatta dalla competente Direzione Generale; RITENUTO di stabilire la quota di contributo regionale per il sostegno alle Province alle attività del Protocollo, in misura dell 80 % della spesa sostenuta per gli incarichi esterni a professionisti nivologi, corrispondente all importo massimo annuo di ,00; TENUTO CONTO che tale importo è stato calcolato sulla base della quantificazione fornita dalle Province di Bergamo, Brescia e Sondrio, con note agli atti regionali, effettuata anche in relazione alle condizioni di pericolosità e degli elementi a rischio, nonché delle esperienze pregresse e dei Disciplinari di incarico conferiti negli ultimi anni di vigenza del precedente Protocollo; RITENUTO che la quota di contributo regionale, debba essere ricalcolata annualmente, sulla base dei costi effettivamente sostenuti e documentati dalle Province, così come indicato nello stesso Schema di Protocollo; RITENUTO di ripartire come segue il contributo di ,00, per ciascuno degli anni di validità del Protocollo, per un totale di ,00, a valere sul capitolo 7

9 7725 dei bilanci 2019/2020: provincia di Bergamo: ,00; provincia di Brescia: ,00; provincia di Sondrio: ,00; RITENUTO, quindi, di approvare il suddetto schema di Protocollo, allegato quale parte integrante e sostanziale al presente atto; VISTI gli articoli 23, 26 e 27 del Decreto Legislativo 33/2013, concernenti gli obblighi di pubblicazione concernenti i provvedimenti amministrativi e gli atti di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e attribuzione di vantaggi economici a persone fisiche ed enti pubblici e privati; VISTO il PRS vigente e, in particolare, la Missione 11, Programma 1 Sistema di Protezione Civile ; RICHIAMATA la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 "Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale", nonché i provvedimenti organizzativi della XI Legislatura"; AD UNANIMITA di voti espressi nelle forme di legge; DELIBERA richiamate le premesse, che qui si intendono integralmente recepite e approvate: 1. di approvare l allegato schema di Protocollo per la costituzione di un Nucleo Tecnico Operativo Valanghe (N.T.O.V.) a livello provinciale per il monitoraggio del rischio valanghe e il supporto alle decisioni degli enti locali nella fase di gestione dell emergenza, della durata di anni due, a partire dalla stagione , parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 2. di dare atto che il contributo di ,00 trova copertura al capitolo 7725, per ,00, sul Bilancio 2019 e, per ,00, sul Bilancio 2020; 3. di ripartire la spesa annua di ,00 come segue: ,00 alla Provincia di Bergamo; ,00 alla Provincia di Brescia; ,00 alla 8

10 Provincia di Sondrio; 4. di dare atto che la quota di contributo regionale alle Province, fissata in misura 80 % della spesa complessivamente sostenuta per gli incarichi, venga ricalcolata annualmente sulla base dei costi effettivamente sostenuti e documentati, così come indicato nello stesso Schema di Protocollo; 5. di dare atto che il presente provvedimento prevede l eventuale messa a disposizione dell elicottero regionale, secondo i dettagli operativi definiti nella Circolare Regionale n. 6 del 29 giugno 2015 (BURL S.O. n. 28 del 8 luglio 2015) redatta dalla competente Direzione Generale; 6. di demandare al Direttore Generale della Direzione Territorio e Protezione Civile la sottoscrizione del Protocollo operativo di cui al punto 1. e al Dirigente competente l adozione dei successivi provvedimenti, nell osservanza, in sede di erogazione del contributo regionale, degli articoli 26 e 27 del Decreto Legislativo 33/2013 (Obblighi di pubblicazione degli atti di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e attribuzione di vantaggi economici a persone fisiche ed enti pubblici e privati); 7. di trasmettere la presente deliberazione ai Soggetti interessati; 8. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento nella sezione Amministrazione trasparente del sito web di Regione Lombardia, ai sensi dell art. 23 del D.lgs. 33/2013. IL SEGRETARIO FABRIZIO DE VECCHI Atto firmato digitalmente ai sensi delle vigenti disposizioni di legge 9