IL TRATTAMENTO DELL ACQUA NEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE

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1 IL TRATTAMENTO DELL ACQUA NEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE 2018

2 L ARIA E LO SPORCO NEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE Gli impianti di riscaldamento sono spesso soggetti a inconvenienti quali depositi e incrostazioni, perdita di efficienza nello scambio termico, elevata rumorosità, rottura di apparecchiature, occlusioni delle linee. Questi problemi sono causati, in gran parte, dalla qualità dell acqua, dalla presenza di aria e di impurità che provocano la formazione di incrostazioni e facilitano il fenomeno della corrosione. Problemi legati alla presenza di aria I problemi dovuti all aria contenuta negli impianti idronici possono essere gravi e fastidiosi sia per gli utenti che per i professionisti che si occupano dell impianto. Se questi problemi non sono analizzati a fondo possono portare spesso a delle soluzioni non risolutive a lungo termine. Inizialmente è molto importante individuare i fenomeni che l aria presente nell impianto può provocare. Rumorosità nelle tubazioni e nei terminali L aria contenuta nell impianto genera rumorosità nelle tubazioni e negli organi di regolazione dovuta alla presenza di bolle d aria, molto più evidente nella fase di accensione dell impianto, quindi nel momento in cui il flusso comincia ad avviarsi nelle tubazioni. Portate insufficienti o blocchi totali della circolazione La circolazione può essere parzialmente o totalmente bloccata da bolle d aria presenti in alcuni punti dell impianto. Questo fenomeno è particolarmente grave per tipologie di impianti con pannelli radianti. Insufficiente scambio termico tra i terminali di emissione e l ambiente La quantità di calore che viene trasferita all ambiente diminuisce notevolmente in presenza di aria nei radiatori o nelle batterie di scambio. Una minor resa dei corpi scaldanti può causare gravi squilibri termici e quindi livelli di comfort insufficienti nonché maggiori costi di gestione. Problemi legati alla presenza di sporco Le impurità contenute in sospensione nell acqua dei circuiti idronici possono generare una serie di inconvenienti da non sottovalutare. Corrosioni per aerazione differenziale Sono dovute al fatto che, in presenza di acqua, uno strato di sporco su una superficie metallica porta alla formazione di due zone (acqua/sporco e sporco/metallo) con diverso tenore di ossigeno; per tale ragione si attivano pile localizzate con flussi di corrente che portano alla corrosione delle superfici metalliche. Funzionamento irregolare delle valvole E dovuto allo sporco che può aderire tenacemente alle loro sedi e provocare difformità di regolazione nonché trafilamenti. Blocchi e grippaggi delle pompe Sono causati dallo sporco che circola attraverso le pompe e che in esse può accumularsi sia per la particolare geometria delle pompe, sia per effetto dei campi magnetici generati dalle pompe stesse. Minor resa degli scambiatori di calore I depositi di sporco possono infatti ridurre in modo sensibile sia le portate dei fluidi sia le superfici che scambiano calore. Corrosione dell impianto Sono indotte dall ossigeno presente nell aria e possono portare all indebolimento ma anche alla rottura di componenti quali tubazioni, radiatori, scambiatori di caldaia. 2

3 Dispositivi per l eliminazione dell aria Valvole di sfogo aria automatiche - ROBOCAL Serie MINICAL Serie VALCAL Serie MAXCAL Serie DISCALAIR Serie 551 Valvole di sfogo aria per radiatori - automatiche Serie valvoline per radiatori Serie Disaeratori - per tubazioni orizzontali Serie per tubazioni verticali Serie 551 Defangatori - standard Serie 5462 Serie 5469 Serie con magnete Serie 5463 Serie 5468 Serie 5466 Dispositivi per l eminazione delle impurità - in composito con magnete Serie in composito con magnete sottocaldaia Serie Filtro-defangatore - dispositivo multifunzione Serie 5453 Filtri - obliqui in bronzo Serie obliqui in ghisa Serie 579 Dispositivi per l eliminazione dell aria e delle impurità Disaeratori-Defangatori - standard Serie con magnete Serie 5461 Dispositivi per l addolcimento e la demineralizzazione - gruppo di riempimento e demineralizzazione Serie gruppo di riempimento e addolcimento Serie

4 LA PRESENZA DI ARIA La presenza di aria negli impianti di climatizzazione è dovuta a più cause: all aria non espulsa in fase di caricamento, cioè all aria che rimane in nicchie non sfiatate, oppure nella parte più alta dei radiatori, oppure ancora in tubi posti in opera con contropendenze. all aria risucchiata da zone che lavorano in depressione. Tale aria entra nell impianto, invece che uscirne, attraverso i normali sistemi di sfogo. all aria in soluzione nell acqua con cui è caricato l impianto: aria disciolta nell acqua a livello di ioni e molecole. Aria non espulsa in fase di caricamento: formazione delle bolle Ogni impianto idronico prima di essere messo in funzione è ovviamente pieno d aria. Una progettazione/installazione non accurata dell impianto che preveda dei percorsi particolari per le linee può favorire l intrappolamento dell aria durante la fase di riempimento. In particolare l aria tende a raccogliersi: nella parte superiore dei corpi scaldanti; in tratti di tubazione che debbano girare intorno ad un ostacolo; in lunghi tratti di tubazione orizzontali che girino in seguito verso il basso; nella parte superiore delle colonne montanti. L aria che entra durante il funzionamento dell impianto L aria che entra durante il funzionamento dell impianto è quella che può entrare attraverso la superficie libera di un vaso aperto (sistemi ormai poco utilizzati), oppure può filtrare attraverso i sistemi di sfogo, le guarnizioni ed i raccordi se l impianto lavora in depressione. Quest ultimo caso si verifica quando la somma fra la pressione statica dell impianto e la depressione dinamica indotta dalla pompa è negativa, possibilità che può realizzarsi, soprattutto nelle parti più alte dell impianto, cioè dove la pressione statica è più bassa. In genere per capire se un impianto sta lavorando in depressione basta aprire, per esempio,la valvolina del radiatore più alto e vedere se esce acqua o entra aria. Aria disciolta in soluzione nell acqua: formazione delle microbolle La quantità di aria che può rimanere disciolta in soluzione nell acqua è dovuta alla funzione della pressione e della temperatura. Questo legame è evidenziato dalla legge di Henry (di cui viene riportato il grafico), che lega la temperatura dell acqua al numero di litri d aria disciolta in un m 3 di acqua. L aria sciolta nell acqua fredda di riempimento o di reintegro si libera principalmente quando si riscalda l acqua dell impianto, ad esempio in un impianto da 1000 l (più o meno un impianto da kcal/h) riscaldando l acqua di riempimento da 20 a 80 C, alla pressione costante di 2 bar, si liberano dai 17 ai 18 litri di aria. Quest aria si presenta nell impianto sotto forma di microbolle. Nei circuiti degli impianti di climatizzazione vi sono inoltre dei punti specifici ove questo processo di formazione di microbolle avviene continuamente: nelle caldaie e nei dispositivi che operano in condizioni di cavitazione. 45 Pressione assoluta 45 Pressione assoluta N max di litri d'aria disciolta per m 3 d acqua (l/m 3 ) bar 3 bar 1 bar N max di litri d'aria disciolta per m 3 d acqua (l/m 3 ) bar 3 bar 1 bar Temperatura dell'acqua ( C) Temperatura dell'acqua ( C) 4

5 Le microbolle Sono bolle d aria molto piccole con diametri compresi fra 0,02 e 0,10 mm, negli impianti di riscaldamento si formano sulle superfici interne delle caldaie; il fluido scaldante trascina poi queste microbolle all interno dell impianto, dove sono assorbite dal fluido stesso oppure si raccolgono, formando bolle d aria, nei punti critici dell impianto, ad esempio nelle zone più alte dei radiatori. Microbolle di caldaia Le microbolle si formano in modo continuo sulle superfici di separazione tra acqua e camera di combustione a causa delle alte temperature del fluido. Il fenomeno è del tutto simile a quello che possiamo osservare sulle pareti di un pentolino quando facciamo scaldare l acqua. Quest aria, trascinata dall acqua, si raccoglie nei punti critici del circuito da dove deve essere evacuata. Una parte di essa viene riassorbita in presenza di superfici più fredde. Temperatura della fiamma 1000 C FIAMMA Temperatura della parete 160 C Parete della camera di combustione Strato limite ACQUA Microbolle Temperatura dello strato limite 156 C Temperatura media dell'acqua 70 C Problematiche legate alla presenza di aria negli impianti Insufficiente scambio termico tra i terminali di emissione La conducibilità termica dell aria è sensibilmente inferiore rispetto a quella dell acqua. Quando l aria si raccoglie nei punti più alti dei radiatori o delle batterie di scambio la quantità di calore che viene trasferito all ambiente diminuisce notevolmente. Una minor resa dei corpi scaldanti può causare gravi squilibri termici e quindi livelli di comfort insufficienti nonché maggiori costi di gestione. Rumorosità dei corpi scaldanti per il passaggio di bolle e microbolle attraverso le valvole dei radiatori e per il formarsi di casse di risonanza. Fenomeni di cavitazione che possono compromettere la durata ed il funzionamento soprattutto delle pompe e delle valvole di regolazione. Blocchi totali o parziali della circolazione dovuti al formarsi di bolle d aria nei tubi e nei pannelli sia a pavimento che a parete. Corrosioni causate dall ossigeno presente nell aria col conseguente indebolimento, e talvolta anche rottura, di caldaie, tubi e radiatori. 5

6 Dispositivi per l eliminazione delle bolle d aria Valvole automatiche di sfogo aria L accumularsi delle bolle d aria nel corpo valvola provoca la discesa del galleggiante e quindi l apertura automatica dell otturatore. Si installano in centrale termica, sulle colonne o in zone di ristagno delle bolle. Si distinguono in diversi tipi che si differenziano fra loro per le pressioni massime di esercizio e di scarico dell aria, nonché per la quantità d aria scaricabile in relazione alla pressione che sussiste nell impianto e all unità di tempo. Il corretto funzionamento della valvola, viene garantito fintanto che la pressione dell acqua rimane al di sotto della pressione massima di scarico. grande capacità di scarico alta pressione di scarico Valvole e valvoline di sfiato per radiatori Possono essere a comando manuale o automatico. I comandi di tipo automatico possono essere a galleggiante o a dischi igroscopici. Nelle valvoline a funzionamento manuale il volantino viene svitato fino a che l aria presente nel corpo scaldante viene espulsa completamente con il conseguente inizio di fuoriuscita dell acqua. Le valvoline a dischi igroscopici sono invece dotate di appositi dischetti che, a contatto con l acqua si espandono mantenendo la valvola in chiusura, mentre a contatto con l aria si contraggono facendo così fuoriuscire l aria. Le valvole a galleggiante funzionano in modo sostanzialmente simile alle valvole automatiche di sfogo aria: l accumularsi delle bolle d aria nel bicchiere provoca la discesa del galleggiante e quindi l apertura dell otturatore. manuale igroscopico funzionamento a galleggiante 6

7 Valvole di sfogo aria automatiche a pressione di scarico medio-elevata Valvole automatiche di sfogo aria di tipo tradizionale Serie MAXCAL DISCALAIR VALCAL MINICAL Materiale ottone ottone cromato ottone ottone cromato ottone ottone cromato ottone ottone cromato Pressione max di esercizio 16 bar 10 bar 10 bar Pressione max di scarico 6 bar 10 bar 4 bar 2,5 bar Temperatura max di esercizio C C 120 C 120 C 110 C Intercettazione automatica - - opzionale opzionale - Tappo igroscopico - opzionale opzionale opzionale Attacchi 3/4 1/2 1/4-3/8-1/2 3/8-1/2 3/8-1/2 3/4-1 3/4-1 3/8-1/2 3/8-1/2 Serie Materiale Pressione max di esercizio Pressione max di scarico Temperatura max di esercizio Intercettazione automatica Tappo igroscopico Attacchi Valvole automatiche di sfogo aria con sistema antivibrazione del galleggiante ROBOCAL ottone 10 bar 4 bar 6 bar 115 C 110 C 115 C 110 C opzionale 115 C /4-3/8 3/8 3/8-1/2 3/8 Rubinetto di intercettazione automatica Il rubinetto di intercettazione automatica, la cui tenuta con il corpo valvola è assicurata da un O-Ring in EPDM, agevola le operazioni di manutenzione, bloccando l afflusso di acqua a valvola disinserita, e di controllo della funzionalità del dispositivo di sfogo. Tappo igroscopico Il principio di funzionamento si basa sulla proprietà dei dischi in fibra di cellulosa che formano la cartuccia di tenuta. Detti dischi incrementano del 50% il proprio volume nel momento in cui vengono bagnati dall acqua, chiudendo la valvola. In questa maniera, quando l impianto lavora in condizioni normali, i dischetti sono bagnati e, grazie al loro aumento di volume, chiudono la valvola. Quando vi è presenza di aria, invece, i dischetti si asciugano facendola defluire. Si evitano così possibili danni in caso di perdite d acqua. Valvole di sfogo aria automatiche per radiatori Valvoline di sfogo aria manuali per radiatori Serie s AERCAL HYGRO Materiale Pressione max di esercizio Pressione max di scarico Temperatura max di esercizio Funzione igroscopica Modalità di funzionamento Posizionamento scarico 2,5 bar ottone cromato ottone cromato / tecnopolimero 10 bar 10 bar automatica 6 bar C 90 C 100 C Attacchi 1/2-3/ /4 1/8-1/4-3/8 1/8-1/4-3/8-1/2 - manuale automatica igroscopica fisso fisso orientabile fisso Dischetto asciutto Dischetto bagnato s+50% 7

8 VALVOLE AUTOMATICHE DI SFOGO ARIA 501 depl MAXCAL Valvola automatica di sfogo aria per impianti di riscaldamento, condizionamento e refrigerazione. Grande capacità di scarico. Corpo e coperchio in ottone, componenti interni in acciaio inox. Pmax d esercizio: 16 bar. Pmax di scarico: 6 bar. Campo temperatura: C depl MINICAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Cromata. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax d esercizio: 120 C /8 M 1/2 M /4 F x 3/8 F 551 depl DISCALAIR Valvola automatica di sfogo aria ad alte prestazioni. Corpo in ottone. Attacco filettato femmina. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C depl MINICAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Cromata. Con tappo igroscopico di sicurezza. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax d esercizio: 120 C / /4 M 1 M 5022 depl VALCAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Cromata. Pmax di scarico: 4 bar. Tmax d esercizio: 120 C depl MINICAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax d esercizio: 120 C /8 M 1/2 M /4 M 3/8 M 1/2 M 5020 depl MINICAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Con tappo igroscopico di sicurezza. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax d esercizio: 120 C /4 M 1 M 8

9 VALVOLE AUTOMATICHE DI SFOGO ARIA 5021 depl MINICAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Completa di rubinetto d intercettazione automatico. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax d esercizio: 110 C depl ROBOCAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Pmax di scarico: 4 bar. Tmax d esercizio: 115 C /4 M 3/8 M /8 M 1/2 M 5021 depl MINICAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Cromata. Completa di rubinetto d intercettazione automatico. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax d esercizio: 110 C /8 M 5025 depl ROBOCAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Completa di rubinetto d intercettazione automatico. Pmax di scarico: 4 bar. Tmax d esercizio: 110 C /8 M 1/2 M 561 depl Rubinetto d intercettazione automatico. Per valvole di sfogo aria serie Filetto a tenuta PTFE. Tmax d esercizio: 110 C /8 M 1/2 M 5026 depl ROBOCAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Pmax di scarico: 6 bar. Tmax d esercizio: 115 C /8 M 1/2 M senza tenuta PTFE 561 depl Rubinetto d intercettazione automatico. Per valvole di sfogo aria serie 5020 e Cromato. Filetto a tenuta PTFE. Tmax d esercizio: 110 C depl ROBOCAL Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Completa di rubinetto d intercettazione automatico. Pmax di scarico: 6 bar. Tmax d esercizio: 110 C /8 M 1/2 M senza tenuta PTFE /8 M 9

10 VALVOLE AUTOMATICHE DI SFOGO ARIA PER RADIATORI ACCESSORI PER VALVOLE AUTOMATICHE 507 depl AERCAL Tappo per radiatori con valvola di sfogo aria. In ottone stampato. Cromato. Con tappo igroscopico di sicurezza. Con guarnizione. Pmax di scarico: 6 bar. Tmax d esercizio: 100 C. R59720 R59720 depl AQUASTOP Tappo igroscopico di sicurezza. Per tappi serie 507. Cromato M destro 1 M sinistro 1 1/4 M destro 1 1/4 M sinistro R59681 depl AQUASTOP Tappo igroscopico di sicurezza. Per valvole di sfogo aria serie 5020 e /2 M 3/4 M 1 M destro 1 M sinistro 504 depl AERCAL Valvola automatica di sfogo aria per tutti i tipi di radiatori. In ottone stampato. Cromata. Con tappo igroscopico di sicurezza. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax d esercizio: 100 C. R depl AQUASTOP Tappo igroscopico di sicurezza. Per valvole di sfogo aria serie 5020, 5021, 5022 e 504. Cromato depl Valvolina antiaspirazione. Per valvole di sfogo aria serie 5020, 5021 e depl Valvolina antiaspirazione. Per valvole di sfogo aria serie 5024, 5025, 5026 e

11 VALVOLINE SFOGO ARIA E RUBINETTI DI SCARICO 505 depl Valvolina manuale di sfogo aria per radiatori. Cromata. Volantino in resina bianco. Filetto a tenuta PTFE. Tmax d esercizio: 90 C depl Valvolina automatica igroscopica di sfogo d aria per radiatori. Cromata. Volantino in resina bianco. Filetto a tenuta PTFE. Tmax d esercizio: 100 C /8 M 1/4 M 3/8 M /8 M 1/4 M 3/8 M 1/2 M 5055 depl Valvolina manuale di sfogo aria per radiatori con sede di tenuta in gomma. Cromata. Volantino in resina bianco. Filetto a tenuta PTFE. Tmax d esercizio: 90 C. PATENT p.1, depl Cartuccia igroscopica di ricambio per serie /8 M 1/4 M 3/8 M 1/2 M 337 Mini rubinetto di scarico. Scarico orientabile. Filetto a tenuta PTFE. Pmax d esercizio: 6 bar. Tmax d esercizio: 85 C. Valvolina manuale di sfogo aria per radiatori serie 5055 La particolarità che contraddistingue questa valvolina è costituita dalla tenuta interna in materiale elastico speciale che la rende ermetica a fronte di un limitato serraggio del volantino e di eventuali sbalzi termici. Il volantino di manovra è sagomato per risultare esteticamente simile ai comandi termostatici Caleffi, concorrendo all omogeneità della gamma di componenti per radiatori /4 3/8 337 Mini rubinetto di scarico con tenuta metallica. Scarico orientabile. Filetto a tenuta PTFE. Tmax d esercizio: 100 C depl Valvolina manuale di sfogo aria per radiatori. Cromata. Volantino in resina bianco. Scarico orientabile. Filetto a tenuta PTFE. Tmax d esercizio: 90 C /4 3/8 560 depl Rubinetto scarico radiatore e caldaiette murali. Cromato. Tmax d esercizio: 100 C /8 M 1/4 M 3/8 M 1/2 M /2 estrattore portagomma La confezione da 10 pezzi comprende un estrattore cod

12 Dispositivi per l eliminazione delle microbolle: disaeratori Per evitare o minimizzare i fenomeni considerati, è consigliabile dotare gli impianti di disaeratori: mezzi idonei ad eliminare le microbolle d aria ed essenzialmente composti da una apposita rete e da una valvola di sfogo aria. I disaeratori fanno funzionare gli impianti con acqua impoverita d aria e pertanto in grado di assorbire, e poi eliminare, le bolle d aria annidate nelle zone critiche degli impianti. Principio di funzionamento Il disaeratore si avvale dell azione combinata di più principi fisici. La parte attiva è costituita da un insieme di superfici reticolari disposte a raggiera. Questi elementi creano dei moti vorticosi tali da favorire la liberazione delle microbolle e la loro adesione alle superfici stesse. Le bolle, fondendosi tra loro, aumentano di volume fino a quando la spinta idrostatica è tale da vincere la forza di adesione alla struttura. Salgono quindi verso la parte alta del dispositivo da cui vengono evacuate mediante una valvola automatica di sfogo aria a galleggiante. É progettato in modo tale per cui, in esso risulta indifferente il senso di flusso del fluido termovettore. Efficienza separazione aria La quantità di aria che può essere rimossa da un circuito dipende da diversi parametri: aumenta al diminuire della velocità di circolazione e della pressione. L allargamento di sezione del sispositivo (A 2 > A 1 ) permette una diminuzione della velocità (V 2 < V 1 ). Questo unito alla turbolenza creata dalla rete disposta a raggiera permette un efficiente separazione dell aria e liberazione di microbolle. Velocità consigliate La velocità ottimale del fluido agli attacchi del dispositivo è di ~ 1,2 m/s. Ciò consente di avere una buona efficienza di separazione. La velocità massima raccomandata non deve superare 1,5 m/s. Portate consigliate per un buona efficienza di separazione La tabella sottoriportata indica le portate massime per rispettare tale condizione. DN Attacchi l/min m 3 /h 20 3/4 122,70 1, ,18 2, /4 157,85 3, /2 190,33 5, ,60 8,20 DN l/min m 3 /h ,2 18, ,6 14, ,5 21, ,8 33, , ,6 86, ,0 146, ,0 232, ,0 325,0 12

13 Dopo solo 25 ricircolazioni nelle condizioni di massima velocità consigliata, la quasi totalità dell aria immessa viene eliminata dal disaeratore DISCAL, con percentuali che variano in funzione della pressione all interno del circuito. La piccola quantità residua viene poi progressivamente eliminata durante il normale funzionamento dell impianto. In condizioni di minore velocità o di aumento della temperatura del fluido, la quantità di aria separata risulta ancora maggiore bar 2 bar 3 bar 40 Impianti ad acqua glicolata È bene utilizzare i disaeratori anche negli impianti con miscele antigelo acqua-glicole. Le miscele acqua-glicole sono infatti molto viscose e quindi hanno una forte capacità di tener intrappolate, impedendone l eliminazione, sia le bolle d aria che le microbolle Aria immessa Aria rimossa (%) (%) Tempo (s) V = 1 m/s - T = costante No. ricirc. Installazione I dispositivi DISCAL possono essere utilizzati sia in circuiti di riscaldamento che di refrigerazione ai quali garantiscono la progressiva eliminazione dell aria che si forma in modo continuo. Essi vanno installati preferibilmente dopo la caldaia, sul lato aspirazione della pompa, in quanto vi sono i punti nei quali si ha la maggiore formazione di microbolle. Il disaeratore DISCAL deve essere installato in posizione verticale e preferibilmente a monte della pompa ove, a causa delle elevate velocità del fluido e la conseguente diminuzione di pressione, le microbolle d aria si sviluppano con più facilità. Nei dispositivi DISCAL è indifferente il senso di flusso del fluido termovettore. 13

14 DISAERATORI 551 depl DISCAL Valvola automatica di sfogo aria ad alte prestazioni. Corpo in ottone. Attacco filettato femmina. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C. 551 depl DISCAL Disaeratore. Corpo in ottone. Attacchi filettati femmina. Con scarico. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C. PATENT /2 F 551 depl DISCAL Disaeratore. Corpo in ottone. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C. PATENT /4 F 1 F 1 1/4 F 1 1/2 F 2 F Coibentazione per disaeratori serie /4 F Ø 22 Manutenzione CBN CBN CBN Utilizzo depl DISCAL Disaeratore. Corpo in ottone. Orientabile per installazioni orizzontali o verticali. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C. PATENT. L accessibilità agli organi in movimento che comandano lo sfiato dell aria si ottiene semplicemente rimuovendo il coperchio superiore. Per l eventuale pulizia è sufficiente svitare la parte del corpo contenente la valvola automatica di sfogo aria /4 F 1 F 1 M Ø 22 Ø 28 DISAERATORI IN COMPOSITO Pricipio di funzionamento /4 F 1 F 551 depl DISCAL Disaeratore. Corpo in tecnopolimero. Attacchi filettati femmina. Orientabile per installazioni orizzontali o verticali. Con tappo igroscopico di sicurezza. Pmax d esercizio: 3 bar. Tmax d esercizio: 110 C. PATENT PENDING. Grazie alle sua speciale configurazione interna, DISCALSLIM ha una bassissima perdita di carico. La sagoma interna devia una parte di flusso nella camera di disaerazione. Nella suddetta camera il flusso rallenta e viene suddiviso dalle alette presenti in camere secondarie che provocano delle opportune turbolenze. Grazie a questi mini-vortici, le microbolle di aria presenti nel flusso si separano, si raccolgono nella parte inferiore della camera, e dopo essersi aggregate in bolle più grandi risalgono verso l alto attraverso dei condotti di scarico posti a lato del galleggiante. Una volta raggiunta la sommità della valvola, le bolle aggregate spingono il galleggiante verso il basso provocando l apertura della valvola sfogo aria e il conseguente scarico dell aria. 14

15 DISAERATORI DN 50 DN 65 DN 80 DN 100 DN 125 DN 150 DN 50 DN 65 DN 80 DN 100 DN 125 DN depl DISCAL Disaeratore. Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Attacchi flangiati PN 16. Accoppiamento con controflangia EN Con coibentazione. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C (DN 50 DN 100), C (DN 125-DN 150) C (). PATENT DN 50 DN 65 DN 80 DN 100 DN 125 DN 150 DN 50 DN 65 DN 80 DN 100 DN 125 DN depl DISCAL Disaeratore. Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Attacchi a saldare. Con coibentazione. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C (DN 50 DN 100), C (DN 125-DN 150) C (). PATENT. 551 depl DISCAL Disaeratore. Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Attacchi flangiati PN 10. Accoppiamento con controflangia EN Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C. Attacco sonde temperatura: 1/2 F. PATENT. La coibentazione a guscio preformata a caldo garantisce non solo un perfetto isolamento termico ma anche l ermeticità al passaggio del vapore acqueo dall ambiente verso l interno. Per questi motivi, questo tipo di coibentazione è utilizzabile anche in circuiti ad acqua refrigerata in quanto impedisce il formarsi della condensa sulla superficie del corpo valvola DN 200 DN 250 DN 300 Manutenzione L accessibilità agli organi in movimento che comandano lo sfiato dell aria si ottiene semplicemente rimuovendo il coperchio superiore. Per l eventuale pulizia è sufficiente svitare la parte del corpo contenente la valvola automatica di sfogo aria 15

16 LA PRESENZA DI IMPURITÀ La presenza delle impurità è dovuta: alle particelle provenienti dalle rete di approvviggionamento idrico, allo sporco apportato dalle lavorazioni e dai componenti dell impianto, alle corrosioni per aerazione differenziale, all ossidazione delle superfici metalliche per azione dell ossigeno presente nell aria disciolta. Particelle provenienti dalla rete, dalle lavorazioni e dai componenti dell impianto Sono costituite da residui di tenuta (canapa, nastri in PTFE), da lubrificanti (olii e grassi), da impurità cedute dai materiali (sbavature metalliche, sabbie di fusione, grumi e scaglie di vernice). Corrosioni per aerazione differenziale Le corrosioni per aerazione differenziale, sono dovute al fatto che, in presenza di acqua, uno strato di sporco su una superficie metallica porta alla formazione di due zone (acqua/sporco e sporco/metallo) con diverso tenore di ossigeno. La zona acqua/sporco è sensibilmente più ricca di ossigeno rispetto a quella sporco/metallo. Per tale ragione si attivano pile localizzate (i catodi sono le zone ricche di ossigeno, gli anodi le zone povere) con flussi di corrente che portano alla corrosione delle superfici metalliche. Sono corrosioni che, come quelle per ossidazione, possono comportare l indebolimento, ma anche la rottura, di componenti quali le caldaie e i radiatori. materiale corroso METALLO ACQUA sporco Corrosioni per ossidazioni delle superfici metalliche Sono causate dalla presenza di aria, e quindi di ossigeno, nell acqua. Sulla superficie del metallo si forma una sottile pellicola di ossido che, entro certi limiti, protegge il metallo dalla corrosione. Questa patina ha solitamente un colore diverso da quello del metallo originale, e con il tempo tende a cambiare ulteriormente, in genere diventando più chiara o più scura. In questo caso si parla di superficie ossidata (o patinata), una superficie che, dal punto di vista cromatico, è in continua trasformazione. Se per qualche ragione la patina protettiva si deteriora, la corrosione prosegue fino a bucare il metallo. Particelle di sporco Microparticelle di sporco Si tratta di particelle sospese (sabbia, trucioli di ferro, corpi estranei) provenienti dalla rete idrica (acquedotto) o come residui di lavorazioni e manutenzioni nell impianto (residui di saldatura, canapa, lubrificanti). Tali particelle si depositano ed incrostano tra di loro provocando intasamento delle tubazioni, degli scambiatori e dei componenti con piccoli passaggi e conseguenti blocchi nella circolazione. Per gli impianti può essere temibile non solo lo sporco visibile, ma anche quello non visibile, costituito da microparticelle con dimensioni fino a 5 10 μm (0,005 0,010 mm), quali magnetite e ruggine. Le corrosioni producono infatti e liberano nell acqua sia polveri di ferro non magnetiche (ruggine) sia magnetiche (magnetite che si forma in piccolissime scaglie e che possiede proprietà magnetiche molto elevate). 16

17 Problematiche legate alla presenza di impurita negli impianti Funzionamento irregolare delle valvole conseguente allo sporco che può aderire tenacemente alle loro sedi e provocare sia difformità di regolazione sia trafilamenti. Insufficiente scambio termico dovuto alla presenza di sporco nella parte inferiore del radiatore. Minor resa degli scambiatori per la riduzione delle portate e delle superfici che scambiano calore. Blocchi e grippaggi delle pompe causati dallo sporco che può in esso accumularsi sia per la particolare geometria delle pompe, sia per effetto dei campi magnetici generati dalle pompe stesse. Corrosioni per ossidazione e aerazione differenziale col conseguente indebolimento e talvolta anche rottura di caldaie, tubi e radiatori. Incrostazioni e depositi nelle tubazioni possono ridurre sensibilmente la sezione di passaggio e quindi le portate del fluido. La separazione delle impurità presenti nell acqua del circuito chiuso presenta difficoltà soprattutto per quanto riguarda l eliminazione delle particelle più piccole essenzialmente costituite da sabbia, ruggine (ossidi di ferro non magnetici) e magnetite. Per eliminare queste particelle sono generalmente utilizzati: filtri ad Y, defangatori semplici (orizzontali e verticali) e defangatori con magnete. Essendo lo scopo principale quello di preservare gli scambiatori dei generatori di calore da blocchi ed intasamenti, è opportuno installare filtri e defangatori sulla linea di ritorno prima del generatore. Impianti medio grandi: installazione di filtro sulla linea di riempimento e di defangatore o filtro defangatore sull impianto. Impianti piccoli: installazione del dispositivo multifunzione (filtro defangatore) o defangatore compatto sottocaldaia. Il principio di funzionamento di filtri e defangatori è completamente differente, per questo motivo si rimanda alle sezioni successive per l approfondimento. 17

18 Filtri La filtrazione è un processo fisico-meccanico nel quale un liquido in movimento si separa dalle particelle solide in esso disperse per effetto della loro ritenzione da parte di un mezzo filtrante poroso attraverso cui il liquido viene fatto passare. Principio di funzionamento Sono essenzialmente costituiti da un cestello di maglia metallica che funziona da elemento filtrante e da raccoglitore dello sporco. Le maglie metalliche sono caratterizzate da diversi parametri, tra i quali, uno dei più importanti è la luce di passaggio (o capacità filtrante): indica le dimensioni minime delle particelle che il filtro è in grado di intercettare. Ad esempio un filtro con luce di passaggio uguale a 0,4 mm (400 μm) è in grado di trattenere particelle di sporco a partire da tale valore. Il filtro quindi trattiene al primo passaggio tutte le particelle più grandi del diametro della maglia filtrante. Perdite di carico Per effetto del passaggio attraverso la maglia filtrante, sul fluido si produce una perdita di carico che aumenta all aumentare del grado di intasamento. Un filtro (misura 1 ) con maglia filtrante pari a 400 µm ha una perdita di carico (a filtro pulito) in un impianto in cui circolano 1500 l/h pari a circa 180 mm c.a.. La sua perdita di carico con intasamento del 70% aumenta di più di 4 volte ed è apri a circa 810 mm c.a.. E estremamente importante eseguire una manutenzione periodica del filtro. Efficienza separazione filtro I filtri bloccano al primo passaggio tutte le particelle di dimensioni superiori alla luce di passaggio della maglia. Il limite di questi dispositivi consiste nel fatto che non sono in grado di intercettare, e quindi togliere dalla circolazione particelle di sporco inferiori a tale valore (generalmente per gli impianti di climatizzazione 0,4 0,5 mm, cioè μm). Non sono quindi in grado di contrastare adeguatamente le particelle di sabbia fine, di ruggine e di magnetite. Va anche considerato che le particelle intercettate aderiscono al cestello, e spesso tenacemente, incrementando in modo notevole le perdite di carico del filtro: situazione che richiede frequenti interventi per la pulizia o sostituzione del cestello diametro medio impurità [μm] RUGGINE MAGNETITE RESIDUI DI SALDATURA SABBIA Campo di lavoro filtri a Y 0,001 0,01 0, diametro medio impurità [mm] 577 Filtro obliquo. Corpo in bronzo, 1/2 2 : PN 16, 2 1/2-3 : PN 10. Attacchi femmina - femmina. Campo di temperatura: C. Max percentuale di glicole: 30%. Filtro in lamiera stirata in acciaio inox. 579 Filtro obliquo per impianti di riscaldamento. Corpo in ghisa grigia. Pmax d esercizio: 16 bar. Campo di temperatura: C. Max percentuale di glicole: 50%. Attacchi flangiati PN 16. Accoppiamento con controflangia EN Cestello in acciaio inox AISI /2 3/ /4 1 1/ /2 3 Luce passaggio filtro Ø (mm) 0,40 0,40 0,40 0,47 0,47 0,53 0,53 0, DN 150 DN 165 DN 180 DN 100 DN 125 DN 150 DN 200 DN 250 * Rete di rinforzo romboidale Luce maglia Ø (mm) 0,87 0,87 1,55 1,55 1,55 1,55* 1,55* 1,55* 18

19 Defangatori La defangazione è un trattamento fisico simile alla filtrazione ma più efficace dal punto di vista della dimensione delle particelle. Sfruttando il principio della precipitazione per gravità riesce a separare e far depositare anche particelle con dimensioni fino a 0,005 mm (5 µm). Principio di funzionamento L azione di separazione delle impurità effettuata dal defangatore si basa sull azione combinata di più fenomeni: la riduzione della velocità del fluido favorisce la precipitazione per gravità delle particelle di sporco nella camera di raccolta. La camera di raccolta presenta le seguenti particolarità: - è situata nella parte bassa del dispositivo ad una distanza tale dagli attacchi in modo tale che le impurità raccolte non risentano delle turbolenze del flusso attraverso il reticolo. - è capiente per aumentare la capacità di accumulo dei fanghi e quindi diminuire la frequenza di svuotamento/scarico (a differenza dei filtri che devono essere puliti di frequente). - è dotata di un rubinetto di scarico per effettuare lo spurgo delle impurità raccolte nella parte bassa anche ad impianto funzionante. L elemento interno a superfici reticolari in sostituzione del comune filtro, per sua costituzione, oppone una bassa resistenza al passaggio del fluido garantendo comunque la separazione. Essa avviene infatti per collisione delle particelle con le superfici reticolari e successiva decantazione e non per filtraggio. Il defangatore, in passaggi successivi, elimina completamente le impurità presenti nell acqua fino alla dimensione nominale di 5 µm. Versione tradizionale VERSIONI CON MAGNETE Il defangatore magnetico è dotato di un apposito sistema per la raccolta delle impurità ferromagnetiche contenute. Le particelle ferromagnetiche vengono trattenute nella zona di raccolta grazie a megneti inseriti in un apposito anello esterno, evitando che possano ritornare in circolazione. Nella versione flangiata l elemento magnetico è costituito da un cilindro snodabile inserito, per mezzo di un intercapedine, all interno del dispositivo. Versione con magnete Versione flangiata con magnete Versione flangiata con magnete Capacità separazione particelle Il defangatore Caleffi, grazie al particolare design dell elemento interno, è in grado di separare completamente le impurità presenti nel circuito fino ad una dimensione minima delle particelle di 5 μm. A seguito di prove effettuate presso un laboratorio specializzato (TNO - Science and Industry - NL) è stato constatato che il defangatore Caleffi è in grado di separare rapidamente la quasi totalità delle impurità presenti dopo solo 50 ricircolazioni, circa un giorno di funzionamento. Esse vengono efficacemente rimosse dal circuito fino al 100% per le particelle con diametri maggiori di 100 μm e mediamente fino al 80% tenendo conto delle particelle più piccole. I continui passaggi che il fluido subisce nel normale funzionamento nell impianto portano poi gradualmente alla completa defangazione. diametro medio impurità [μm] Efficienza (%) Quantità separata. 100% Quantità iniziale ( ) 100 Efficienza 50 passaggi (0,5 m/s) Efficienza 50 passaggi (1 m/s) RESIDUI DI SALDATURA 80 SABBIA 60 RUGGINE MAGNETITE Campo di lavoro defangatori 0,001 0,01 0, diametro medio impurità [mm] Dimensioni particelle (μm) Prove al laboratorio specializzato TNO - Science and Industry (NL)

20 DEFANGATORI DEFANGATORI CON MAGNETE 5462 depl DIRTCAL Defangatore. Corpo in ottone. Attacchi filettati femmina. Rubinetto di scarico con portagomma. Attacco superiore con tappo. Campo di temperatura: C. Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm. PATENT depl DIRTMAG Defangatore con magnete. Corpo in ottone. Attacchi filettati femmina. Rubinetto di scarico con portagomma. Attacco superiore con tappo. Con coibentazione. Campo di temperatura: C. Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm /4 F 1 F 1 1/4 F 1 1/2 F 2 F Coibentazione per defangatori serie / /4 1 1/2 2 3/ /4 1 1/2 2 3/ /4 1 1/2 2 CBN CBN CBN Utilizzo depl DIRTMAG Defangatore con magnete per tubazioni verticali. Corpo in ottone. Rubinetto di scarico con portagomma. Campo di temperatura: C /4 F 1 F Ø 22 Ø 28 Scarico e manutenzione Lo scarico delle impurità raccolte viene effettuato, anche ad impianto funzionante, aprendo il rubinetto di scarico situato nella parte inferiore della camera di raccolta. La camera di raccolta, nelle versioni filettatte, è inoltre facilmente ispezionabile, svitandola dal corpo valvola per eventuale manutenzione dell elemento interno in caso di ostruzione con fibre o grosse impurità. 20

21 DEFANGATORI CON MAGNETE 5466 depl DIRTMAG Defangatore con magnete. Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Attacchi flangiati PN 16. Accoppiamento con controflangia EN Con coibentazione. Campo di temperatura: C. Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm depl DIRTMAG Defangatore con magnete. Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Attacchi flangiati PN 10. Accoppiamento con controflangia EN Campo di temperatura: C. Attacco sonde di temperatura: 1/2 F. Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm DN 150 DN 165 DN 180 DN 100 DN 125 DN DN 200 DN 250 DN 300 Scarico e manutenzione L anello magnetico esterno è estraibille dal corpo per consentire la decantazione e la successiva espulsione dei fanghi, sempre ad impianto funzionante. Nella versione flangiata il magnete è inserito in un apposito pozzetto ed è snodabile per poter essere sfilato facilmente. Ciò agevola la rimozione e riduce lo spazio di manutenzione. 21

22 DEFANGATORI SOTTOCALDAIA IN COMPOSITO CON MAGNETE 5451 depl DIRTMAG Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4 M. Raccordo per collegamento con caldaia: 3/4 F. Pmax d esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0 90 C. Installazione codice lato impianto lato caldaia /4 M 3/4 F 5451 depl DIRTMAG Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4 M. Raccordo per collegamento con caldaia: tubo rame Ø 18 e Ø 22 mm. Pmax d esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0 90 C. Installazione codice lato impianto 3/4 M 3/4 M lato caldaia Ø 18 Ø depl DIRTMAG Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Adatto ad installazioni non lineari, con tubazioni incrociate. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4 M. Raccordo per collegamento con caldaia con flessibile: 3/4 F. Pmax d esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0 90 C. Installazione codice lato impianto lato caldaia /4 M 3/4 F 5452 depl DIRTMAG Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Adatto ad installazioni non lineari, con tubazioni incrociate. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4 M. Raccordo per collegamento con caldaia con flessibile: 3/4 F. Pmax d esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0 90 C. Installazione codice lato impianto lato caldaia /4 M 3/4 F 22

23 DEFANGATORI SOTTOCALDAIA IN COMPOSITO CON MAGNETE 5454 DIRTMAG Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Configurazione specifica per installazione con caldaie Vaillant con attacchi orizzontali a nuova dima in linea. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4 M. Raccordo per collegamento con caldaia: 3/4 F. Pmax d esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0 90 C. Installazione codice lato impianto lato caldaia /4 M 3/4 F 5452 DIRTMAG Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Configurazione specifica per installazione con caldaie Vaillant con attacchi orizzontali a vecchia dima W rovesciata. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4 M. Raccordo per collegamento con caldaia: 3/4 F. Pmax d esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0 90 C. Installazione codice lato impianto lato caldaia 3/4 M 3/4 F Coperchio protettivo. Installazione codice Principio di funzionmento Il defangatore magnetico DIRTMAGSLIM separa e raccoglie le impurità presenti nell impianto grazie ad un deflettore interno posto sulla via di flusso. Questo dispositivo crea un moto turbolento all interno del fluido convogliando le impurità nella camera di decantazione ove, grazie allo stato di calma, le particelle rimangono intrappolate e non si ha il rischio di un rientro in circolo delle stesse. Questo principio funzionale permette di avere una perdita di carico minima all interno del componente. L efficacia di separazione è aumentata dalla presenza di un anello esterno magnetico. 23

24 DEFANGATORI IN COMPOSITO CON MAGNETE 5453 depl DIRTMAG Defangatore con magnete. Corpo in tecnopolimero. Attacchi filettati femmina. Orientabile per installazioni orizzontali o verticali. Rubinetto di scarico con portagomma. Pmax d esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0 90 C. Adattamento corpo a tubazioni orizzontali e verticali Il defangatore DIRTMAG, grazie al particolare abbinamento tra ghiera e tee di raccordo, è orientabile (1) per consentirne l installazione sia su tubazioni orizzontali (2) sia su tubazioni verticali (3) o a 45, conservandone invariate le caratteristiche funzionali /4 F 1 F Ø 22 Ø 28 Coibentazione per defangatore serie CBN Principio di funzionamento Il defangatore magnetico in polimero, oltre alla tradizionale caratteristica funzionale di defangazione, è dotato di un apposito sistema brevettato per la raccolta delle impurità ferromagnetiche contenute nell acqua del circuito. Le impurità presenti nell acqua, collidendo con le superfici reticolari interne, vengono separate precipitando nella parte inferiore del corpo in cui vengono raccolte. Le impurità ferrose vengono anche trattenute all interno del corpo del defangatore grazie all azione dei due magneti inseriti in un apposito anello esterno estraibile. L ampio volume interno del DIRTMAG fa sì che la velocità del flusso del fluido venga ridotta in modo tale che sia favorita, per gravità, la separazione delle particelle in esso contenute. Separazione delle impurità ferrose Questa serie di defangatori, forniti di magnete, consente una maggiore efficacia nella separazione e raccolta di impurità ferrose. Esse vengono trattenute nel corpo interno del defangatore dal forte campo magnetico creato dai magneti inseriti nell apposito anello esterno. L anello esterno è inoltre estraibile dal corpo per consentire la decantazione e la loro successiva espulsione ad impianto funzionante. Essendo l anello magnetico posizionato esternamente al corpo del defangatore, non vengono alterate le caratteristiche idrauliche del dispositivo. 24

25 DISPOSITIVO MULTIFUNZIONE IN COMPOSITO CON DEFANGATORE E FILTRO /4 1 Ø 22 Ø depl DIRTMAG Dispositivo multifunzione con defangatore e filtro. Specifico per la completa pulizia del circuito idraulico, a continua protezione del generatore e dei componenti. Corpo in tecnopolimero. Defangatore con elemento interno in tecnopolimero, completo di magnete. Due filtri ispezionabili con maglia in acciaio: 1 di primo passaggio (di colore blu) già installato, 1 di mantenimento (di colore grigio) in confezione. Valvole di intercettazione con calotta, corpo in ottone. Orientabile per installazioni orizzontali o verticali o 45. Attacchi filettati femmina. Rubinetto di scarico con portagomma. Pmax d esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0 90 C. Raccoglitore impurità F49474/BL F49474/GR F49476 filtro di primo passaggio (blu) filtro di mantenimento (grigio) Filtri accessori. Filtro di primo passaggio Luce maglia Ø = 0,30 mm Filtro di mantenimento Luce maglia Ø = 0,80 mm Kit accessorio per riempimento e lavaggio circuito per dispositivo serie Principio di funzionamento Il dispositivo multifunzione è ottenuto dalla composizione di un defangatore ed un filtro a cartuccia disposti in serie. L acqua in circolazione nell impianto passa in sequenza prima attraverso il defangatore, poi attraverso il filtro a cartuccia. Il defangatore separa le impurità presenti nell acqua mediante l azione dell elemento interno. Le impurità ferrose vengono anche trattenute all interno del corpo del defangatore grazie all azione dei due magneti inseriti in un apposito anello esterno, estraibile. Il primo passaggio attraverso il defangatore permette di separare subito una alta percentuale delle impurità presenti nell acqua in circolazione, fino a dimensioni minime delle particelle. Il filtro a cartuccia separa le impurità mediante la selezione meccanica delle particelle in base alla loro dimensione attraverso una specifica maglia filtrante in rete metallica. Tutte le particelle con diametro superiore alla luce di passaggio vengono meccanicamente bloccate e separate, con massima efficienza di separazione al primo passaggio. Pulizia circuito e mantenimento primo passaggio. Il filtro di colore blu, permette di bloccare tutte le particelle che rimangono in circolazione, compiendo al meglio l operazione di primo passaggio alle tubazioni, a protezione del generatore e dei componenti dell impianto. Il filtro viene proposto anche con una seconda cartuccia (di colore grigio) predisposta con una maglia filtrante a sezione di passaggio maggiore, utilizzabile in una fase di mantenimento, successiva al primo passaggio. Filtro a cartuccia La cartuccia filtrante a grande capacità è composta da due parti: un corpo esterno con maglia in acciaio inox ed un raccoglitore interno di impurità, opportunamente sagomato. La completa raccolta delle impurità avviene sempre in maniera ottimale, sia per installazioni verticali, orizzontali o 45. Kit accessorio per riempimento e lavaggio circuito Un apposito kit accessorio, composto da un tappo con rubinetto di scarico e da un elemento interno per la separazione dei flussi (di colore nero), permette il collegamento ad una eventuale apparecchiatura esterna di lavaggio impianto. Dosaggio additivi Il dispositivo multifunzione può essere utilizzato anche come punto di accesso per l introduzione nel circuito di additivi chimici, a protezione dell impianto. 25

26 Il trattamento chimico dell acqua Il trattamento puramente chimico dell'acqua è considerato un trattamento interno e prevede l'aggiunta di prodotti specifici in grado di svolgere diverse funzioni. La pulizia dell'impianto. Rientrano in questa categoria tutti i prodotti dedicati alla rimozione di fanghi e depositi, di ossidi metallici, grassi, olii e residui di lavorazione in impianti nuovi ed esistenti. In base alla loro formulazione possono essere più o meno "aggressivi" in modo da rimuovere fanghi e morchie anche in impianti totalmente compromessi. La protezione dell'impianto. Questa categoria è molto vasta ma tra i prodotti più conosciuti ed utlizzati rientrano gli inibitori di corrosioni e incrostazioni per impianti a radiatori o a pannelli radianti, i biocidi e i prodotti con funzione antigelo. Il mantenimento dell'efficienza dell'impianto. In questa categoria sono presenti tutti i prodotti dedicati a svolgere azioni mirate quali i sigillanti (per eliminare piccole perdite d'acqua dal sistema), i riduttori di rumorosità (per eliminareil fastidioso rumore della caldaia incrostata) e gli stabilizzatori di ph (per mantenere il valore di ph del circuito nel range ottimale). I prodotti per la pulizia dell'impianto CLEANER Sul mercato esistono tre macro categorie di prodotti per la pulizia ed il lavaggio degli impianti: - gli acidi, deboli o forti. Permettono di ripristinare la funzionalità del circuito in breve tempo ma sono sconsigliati in presenza di circuiti con componenti zincati o metallici in genere in quanto il rischio di corrosioni è elevato. - i sequestranti. Si legano alle sostanze presenti nell'acqua con legami più o meno stabili ma comunque in grado di sottrarre le particelle alla soluzione d'acqua e di impedirne l'aggregazione. Non sono prodotti aggressivi e non intaccano i metalli. Agendo a livello di "ioni" (particelle molecolari) fanno sì che le particelle "sequestrate", essendo molto piccole, non possano, tuttavia, essere trattenute dai tradizionali sistemi di filtrazione. Con l'utilizzo di sequestranti è quindi richiesto il completo scarico dell'impianto dopo il lavaggio. - i disperdenti. Aderiscono a qualsiasi sostanza presente nell'acqua inducendo una carica elettrica che impedisce alle particelle di aggregarsi creando una sorta di repulsione tra di esse. Poichè agiscono sulle particelle è possibile trattenere ed eliminare le stesse tramite i comuni sistemi di filtrazione. Svolgono inoltre un effetto anticorrosivo e si mantegono stabili con la temperatura. Non è quindi necessario scaricare tali prodotti dopo la pulizia dell'impianto. Si consiglia comunque di scaricare le impurità trattenute dai sistemi di filtrazione durante la fase di pulizia. Gli inibitori di corrosioni e incrostazioni INHIBITOR Sono i prodotti più conosciuti tra quelli dedicati alla protezione dell'impianto. Gli inibitori di corrosioni e incrostazioni possono agire per: - adsorbimento. Si crea un'interazione di tipo chimico-fisico tra il prodotto ed il metallo. - precipitazione. Definiti anche "filmanti" poichè creano un film protettivo sulle tubazioni e sulle superfici dei componenti dell'impianto in modo da non permettere il deposito di materiale. Spesso questi prodotti contengono anche sostanze chimiche in grado di regolare il ph dell'acqua. Poichè i sistemi di riscaldamento e raffreddamento sono costituiti da molti metalli differenti, l'inibitore di corrosione deve essere compatibile con tutti i materiali metallici ma anche con le plastiche, le gomme, le membrane e le guarnizioni. È preferibile aggiungere gli inibitori dopo aver eseguito un'accurata pulizia e lavaggio dell'impianto con prodotti specifici, in modo da eliminare la maggior parte delle impurità presenti nel circuito. Una volta all'anno è bene controllare la concentrazione del prodotto all'interno dell'impianto in modo da mantenerlo sempre nei limiti ottimali di lavoro. Lavaggio e trattamento dell acqua dell impianto Fermare il circolatore, chiudere le valvole di intercettazione a sfera e scaricare l acqua contenuta nel defangatore. Aggiungere C3 CLEANER utilizzando il defangatore come facile punto di accesso per l introduzione nel circuito. Far circolare per 1 ora. Fermare il circolatore e scaricare fino ad ottenere acqua pulita. Chiudere le valvole di intercettazione a sfera ed inserire C1 INHIBITOR utilizzando il defangatore. 26

27 DEFANGATORI IN COMPOSITO CON MAGNETE 5453 depl DIRTMAG Defangatore con magnete e valvole a sfera. Corpo in tecnopolimero. Attacchi filettati femmina. Orientabile per installazioni orizzontali o verticali o 45. Rubinetto di scarico con portagomma. Pmax d esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0 90 C ,5 litri 5709 C3 CLEANER. Rimuove fango, calcare e detriti. Dosaggio: 0,5 litri di prodotto ogni 150 litri di acqua nell impianto /4 F 1 F 1 1/4 F 5709 C1 INHIBITOR. Protegge da corrosioni e incrostazioni. Dosaggio: 0,5 litri di prodotto ogni 150 litri di acqua nell impianto. Coibentazione per defangatore con valvole a sfera serie ,5 litri CBN Kit manutenzione Completo di: - Defangatore con magnete e valvole a sfera; - C3 CLEANER; - C1 INHIBITOR. KIT KIT con defanfatore 3/4 con defangatore 1 27

28 bar bar Series 5790 Supply: 230V (ac) ±10% Power: 225 W TAMB: 5 50 C IP 42 PROCEDURA PULIZIA FILTRO PROCEDURA PULIZIA FILTRO Lavaggio Lavaggio V1 1 Chiudere la valvola di ingresso V1 1 Chiudere la valvola di ingresso V1 2 Aprire la valvola di scarico V3 e attendere 2 Aprire la valvola di scarico V3 e attendere 3 Aprire la valvola di lavaggio V2 3 Aprire la valvola di lavaggio V2 4 Ruotare il volantino M1 in senso antiorario 4 Ruotare il volantino M1 in senso antiorario P2 5 Chiudere la valvola di lavaggio V2 5 Chiudere la valvola di lavaggio V2 6 Chiudere la valvola di scarico V3 6 Chiudere la valvola di scarico V3 Ripristino Ripristino A - Riempimento tramite rete idrica A - Riempimento tramite rete idrica 1 Aprire la valvola di lavaggio V2 1 Aprire la valvola di lavaggio V2 2 Attendere che la pressione P1 = P2 2 Attendere che la pressione P1 = P2 V2 e chiudere la valvola di lavaggio V2 e chiudere la valvola di lavaggio V2 3 Aprire la valvola di ingresso V1 3 Aprire la valvola di ingresso V1 1 Aprire lentamente la valvola di ingresso V1 1 Aprire lentamente la valvola di ingresso V1 P1 = P2 P1 = P2 PROCEDURA PULIZIA FILTRO PROCEDURA PULIZIA FILTRO Lavaggio Lavaggio 1 Chiudere la valvola di ingresso V1 1 Chiudere la valvola di ingresso V1 2 Aprire la valvola di scarico V3 e attendere 2 Aprire la valvola di scarico V3 e attendere M1 3 Aprire la valvola di lavaggio V2 3 Aprire la valvola di lavaggio V2 4 Ruotare il volantino M1 in senso antiorario 4 Ruotare il volantino M1 in senso antiorario P1 5 Chiudere la valvola di lavaggio V2 5 Chiudere la valvola di lavaggio V2 6 Chiudere la valvola di scarico V3 6 Chiudere la valvola di scarico V3 Ripristino Ripristino A - Riempimento tramite rete idrica A - Riempimento tramite rete idrica V3 1 Aprire la valvola di lavaggio V2 1 Aprire la valvola di lavaggio V2 2 Attendere che la pressione P1 = P2 2 Attendere che la pressione P1 = P2 e chiudere la valvola di lavaggio V2 e chiudere la valvola di lavaggio V2 3 Aprire la valvola di ingresso V1 3 Aprire la valvola di ingresso V series 1 Aprire lentamente la valvola di ingresso V1 1 Aprire lentamente la valvola di ingresso V1 P1 = P2 P1 = P2 S.R. 229 n Fontaneto d Agogna Italy FILTRO DEFANGATORE MAGNETICO AUTOPULENTE 579 DIRTMAG Filtro defangatore magnetico, autopulente. Corpo e piedi di sostegno in acciaio inox AISI 304. Attacchi: in ingresso 2 M con calotta mobile; in uscita 2 F; scarico 1 M con calotta mobile; flussaggio 1 F. Campo di temperatura: 0 85 C. Alimentazione: 230 V. Capacità di separazione particelle: fino a 2 μm. Predisposto per inserimento additivi chimici. Predisposto per gestione MODBUS-RTU. PATENT PENDING. Componenti caratteristici 1) Gruppo filtrante completo di magneti 2) Centralina di controllo 3) Gruppo autopulente motorizzato 4) Sensori di pressione, temperatura 5) Valvole motorizzate automatiche 7) Valvola di sfiato 8) Coibentazione 9) Piedini di sostegno regolabili 10) Elettrovalvola 11) Valvola a clapet 12) Rompivuoto 13) Tappo per inserimento liquidi H Kv DIRTMAG Filtro defangatore magnetico, autopulente. Corpo e piedi di sostegno in acciaio inox AISI 304. Attacchi: in ingresso 2 M con calotta mobile; in uscita 2 F; scarico 1 M con calotta mobile; flussaggio 1 F. Campo di temperatura: 0 85 C. Capacità di separazione particelle: fino a 2 μm. Predisposto per inserimento additivi chimici. PATENT PENDING. Componenti caratteristici 1) Gruppo filtrante completo di magneti 2) Centralina di controllo 3) Gruppo autopulente motorizzato 4) Sensori di pressione, temperatura 5) Valvole motorizzate automatiche 7) Valvola di sfiato 8) Coibentazione 9) Piedini di sostegno regolabili 10) Elettrovalvola 11) Valvola a clapet 12) Rompivuoto 13) Tappo per inserimento liquidi Kv

29 Series 579 Supply: 230V (ac) ±10% Power: xxx VA PMAX: 10 bar (1 MPa) TMAX: 90 C TMIN: 5 C TAMB: 5 50 C IP 42 Caleffi S.p.A. S.R. 229 n Fontaneto d Agogna Italy Series 579 Supply: 230V (ac) ±10% Power: xxx VA PMAX: 10 bar (1 MPa) TMAX: 90 C TMIN: 5 C TAMB: 5 50 C IP 42 Caleffi S.p.A. S.R. 229 n Fontaneto d Agogna Italy FILTRO DEFANGATORE MAGNETICO AUTOPULENTE Principio di funzionamento Il dispositivo effettua la pulizia del fluido del circuito dell impianto mediante azione diretta di passaggio attraverso appositi elementi filtranti disposti all interno del corpo in maniera opportuna. La specifica maglia filtrante permette la rimozione delle impurità che si depositano sulla superficie esterna dei filtri, in maniera progressiva. Specifici magneti attraggono le particelle ferromagnetiche. Il dispositivo opera secondo diverse varie fasi di funzionamento: - Filtrazione/ normale funzionamento - Scarico dei fanghi - Pulizia elementi filtranti - Riempimento circuito e ripristino condizioni di esercizio Il regolatore digitale gestisce lo stato di apertura delle valvole di ingresso e carico/scarico, unitamente al motore di rotazione filtri durante la fase di pulizia. La fase di pulizia viene attivata automaticamente in base ad un valore prestabilito di caduta di pressione oppure in modo programmato. In funzione del tipo di impianto, il dispositivo può essere abbinato ad altri per un funzionamento in parallelo. Filtrazione Durante il normale funzionamento, il fluido proveniente dall impianto entra nel corpo filtro attraverso la valvola a sfera motorizzata 1. Il fluido viene forzato a passare attraverso i dischi di filtrazione 2 per poi essere convogliato nella parte centrale fino a fuoriuscire dal dispositivo attraverso la valvola di non ritorno a clapet 3. Pulizia elementi filtranti Può essere attivata manualmente, a tempo o in maniera automatica attraverso il controllo della caduta di pressione del fluido tra ingresso e uscita dal dispositivo. La scelta del tipo di funzionamento viene effettuata tramite il regolatore. Durante la prima fase di pulizia (svuotamento) la valvola a sfera di ingresso 1 si chiude mentre la valvola di non ritorno a clapet 2 impedisce il riflusso dall impianto. Una volta chiusa completamente la valvola di ingresso 1, viene fatta aprire la valvola di scarico 4, presente nella parte bassa del dispositivo. L apertura della valvola rompivuoto, presente nella parte superiore del corpo del filtro, consente di scaricare progressivamente il serbatoio, facendo fuoriuscire una parte dei fanghi presenti. 1 H H

30 ELIMINAZIONE DI ARIA E IMPURITA Sono ottenuti, assemblando fra loro in un unico prodotto, un disaeratore ed un defangatore (di tipo semplice o magnetico). Pertanto un solo prodotto può servire sia ad eliminare l aria, sia ad eliminare le impurità presenti nell acqua degli impianti. Principio di funzionamento Il dispositivo si avvale dell azione combinata del disaeratore e del defangatore. L elemento interno crea dei moti vorticosi tali da favorire la liberazione delle microbolle e la successiva creazione delle bolle che salgono quindi verso la parte alta del dispositivo da cui vengono evacuate mediante una valvola automatica di sfogo aria a galleggiante. Inoltre, le impurità presenti nell acqua, collidendo con le superfici dell elemento interno, vengono separate e precipitano nella parte inferiore del corpo valvola. Rispetto alle soluzioni che prevedono la messa in opera di disaeratori e defangatori separati fra loro, i disaeratori-defangatori presentano i seguenti vantaggi: occupano minor spazio e richiedono un minor numero di attacchi, sono quindi ideali per impanti in cui non è possibile installare i due componenti separati. DISAERATORI-DEFANGATORI 546 depl DISCAL Disaeratore-defangatore. Corpo in ottone. Rubinetto di scarico con portagomma. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C. Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm. PATENT depl DISCAL Disaeratore-defangatore con magnete. Corpo in ottone. Attacchi filettati femmina. Rubinetto di scarico con portagomma. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C. Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm /4 F 1 F 1 1/4 F Ø /4 F 1 F 1 1/4 F CBN CBN Utilizzo Coibentazione per disaeratori-defangatori serie depl DISCALDIRTMAG Disaeratore-defangatore con magnete. Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Attacchi filettati femmina. Con coibentazione. Rubinetto di scarico con portagomma. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C. Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm /2 2 30

31 DISAERATORI-DEFANGATORI 546 depl DISCAL Disaeratore-defangatore. Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Attacchi flangiati PN 16. Accoppiamento con controflangia EN Con coibentazione. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C (DN 50 DN 100), C (DN 125-DN 150) C (). Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm. PATENT. 546 depl DISCAL Disaeratore-defangatore. Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Attacchi flangiati PN 10. Accoppiamento con controflangia EN Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C. Attacco sonde di temperatura: 1/2 F. Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm. PATENT DN 150 DN 165 DN 180 DN 100 DN 125 DN 150 DN 150 DN 165 DN 180 DN 100 DN 125 DN DN 200 DN 250 DN depl DISCAL Disaeratore-defangatore. Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Attacchi a saldare. Con coibentazione. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: C (DN 50 DN 100), C (DN 125-DN 150) C (). Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm. PATENT DN 150 DN 165 DN 180 DN 100 DN 125 DN 150 DN 150 DN 165 DN 180 DN 100 DN 125 DN

32 La presenza di sali altri sali calcio e magnesio Problemi quali corrosioni ed incrostazioni nel circuito dell impianto di riscaldamento / raffrescamento sono imputabili alla scarsa qualità dell acqua di alimentazione. Il riempimento degli impianti viene effettuato con acqua proveniente dalla rete idrica potabile, che ne garantisce l erogazione con parametri controllati: sono presenti un gran numero di sali tra cui calcio e magnesio (minerali di durezza), sodio e molti altri (cloro, bicarbonato, solfato). Incrostazioni calcaree Le incrostazioni calcaree sono formazioni più o meno coerenti (dure e compatte) riconducibili alla durezza dell acqua cioè al suo contenuto di sali di calcio e magnesio. Il processo di formazione del calcare può essere sintetizzato come segue: 1. Nell acqua i bicarbonati di calcio e magnesio (sostanze solubili) sono in equilibrio con i carbonati di calcio e magnesio e con l anidride carbonica. Ca (HCO3)2 CaCO3 + CO2 + H2O BICARBONATO DI CALCIO CARBONATO DI CALCIO ANIDRIDE CARBONICA ACQUA Acqua non trattata 2. Un aumento della temperatura dell acqua libera parte dell anidride carbonica e sbilancia l equilibrio precedente. 3. Per ripristinare l equilibrio e produrre nuova anidride carbonica i bicarbonati di calcio e magnesio si trasformano in carbonati di calcio e magnesio. 4. I carbonati sono sostanze poco solubili che precipitano formando l incrostazione chiamata calcare. Corrosioni Come accennato per quanto riguarda la presenza di impurità nell impianto, la corrosione è un fenomeno di natura elettrochimica, favorito dalla presenza di ossigeno e di altre cause che in misura diversa concorrono al suo evolversi. Le corrosioni generalmente tendono ad investire l impianto nella sua totalità e non solo singole parti di esso. Pertanto l evidenziarsi di fenomeni corrosivi in un punto può essere sintomatico di una generale corrosione di tutto l impianto. Le cause delle corrosioni sono molteplici ma in genere sono favorite dalla concomitante presenza di depositi su superfici metalliche. Negli impianti con acqua calda l innesco dei fenomeni corrosivi è particolarmente rapido poiché la velocità di reazione metallo/ ossigeno è direttamente proporzionale alla temperatura. Per evitare tali inconvenienti è opportuno verificare i parametri dell acqua di alimentazione utilizzata per il riempimento ed adottare un idoneo trattamento dell acqua. Alcuni parametri da tenere sotto controllo in un impianto termico sono: DUREZZA La durezza si riferisce principalmente al contenuto di sali di calcio e magnesio. Quanto più il contenuto di questi minerali aumenta, tanto più aumenta la durezza dell acqua. UNITA DI MISURA: grado francese ( f) che corrisponde a 10 mg di carbonato di calcio per litro d acqua. 1 f = 10 mg/l = 10 ppm ph Il ph è un espressione logaritmica di ioni idrogeno e quindi un indicazione numerica dell acidità od alcalinità di una soluzione. La scala del ph va da 0 a 14 ed è logaritmica ACIDITÁ LIVELLI ph ph 7 BASICITÁ ph 2.5 ph 4.5 ph 6 ph 7 ph 8 ph 9.5 ph 11.5 CONDUCIBILITA ELETTRICA La conducibilità elettrica fornisce una misura indiretta della concentrazione delle sostanze disciolte nell acqua e si presta, pertanto, a dare un indicazione della purezza dell acqua e della sua salinità. UNITA DI MISURA: µs/cm. I sali disciolti nell acqua sono spezzati in due parti (ioni): cationi avente carica elettrica positiva e anioni avente carica elettrica negativa. L acqua di conseguenza è un conduttore elettrico. La sua conducibilità dipende dalla concentrazione di ioni presenti, cioè dalla concentrazione di sali volte più Acida 500 volte più Acida 10 volte più Acida N E U T R O 10 volte più Alcalina 500 volte più Alcalina volte più Alcalina L intervallo di ph ideale per gli impianti di riscaldamento è compreso tra 7 e 8. I metalli sono influenzati in modo diverso dal ph: per esempio, l acciaio al carbonio è più stabile tra ph 10,5 e 11,5, mentre l alluminio è attaccato al di sopra di ph 8,7 per distruzione dello strato protettivo d ossido d allumina naturalmente formatosi. Il rame può corrodersi a ph superiori a 9,5. 32

33 Addolcimento Demineralizzazione Il trattamento più comune e più conosciuto è l addolcimento che elimina le incrostazioni ma lascia completamente invariata la salinità e il rischio di corrosione. Un trattamento di efficacia superiore è la demineralizzazione, applicabile solo sui circuiti chiusi degli impianti di riscaldamento, ma estremamente efficace nell eliminazione dei sali e della conducibilità elettrica. sodio altri sali Il trattamento, mediante un solo tipo di resina, sostituisce calcio e magnesio (minerali responsabili della durezza dell acqua e poco solubili) con il sodio (più solubile). Il trattamento, mediante due tipi di resine, elimina completamente i sali presenti nell acqua rilasciando acqua pura. Non modifica la salinità dell acqua. Elimina la salinità dell acqua. Non riduce il rischio di corrosioni. Riduce il rischio di corrosioni. Previene la formazione di incrostazioni. Previene la formazione di incrostazioni. Acqua addolcita Acqua demineralizzata Questo processo risolve il problema delle incrostazioni ma non modifica la salinità totale dell acqua e nemmeno il valore di ph: all interno del circuito di riscaldamento è necessario aggiungere additivi specifici per neutralizzare l aggressività dell acqua ed evitare possibili corrosioni. Il risultato è un acqua con un elevato grado di purezza, una conducibilità elettrica estremamente bassa ed un ph che si stabilizza in breve tempo su valori compresi tra 7 e 8. Passi operativi per eseguire un corretto trattamento Passi operativi per eseguire un corretto trattamento ACQUA NON TRATTATA UNA TIPOLOGIA DI RESINA ACQUA NON TRATTATA Misura della durezza dell acqua di riempimento per dimensionamento cartucce Lavaggio impianto e riempimento con acqua addolcita DUE TIPOLOGIE DI RESINE Misura della conducibilità elettrica dell acqua di riempimento per dimensionamento cartucce Lavaggio impianto e riempimento con acqua demineralizzata DEMINERALIZZAZIONE ADDOLCIMENTO ACQUA AGGRESSIVA INIBITORE DI CORROSIONE NEUTRALIZZA L AGGRESSIVITÁ DELL ACQUA Inserimento di un inibitore della corrosione (l acqua addolcita è ancora ricca di sali) ACQUA PURA Verifica del ph dopo circa 8/12 settimane di funzionamento Eventuale aggiunta di regolatore di ph se il risultato non è quello desiderato Verifica del ph in concomitanza di manutenzione annuale. Verifica del ph in concomitanza di manutenzione annuale ACQUA TRATTATA 33

34 GRUPPO DI RIEMPIMENTO E DEMINERALIZZAZIONE 5741 depl Gruppo di riempimento e demineralizzazione. Completo di cartuccia a perdere. Campo di regolazione del gruppo di riempimento: 0,2 4 bar. Campo di temperatura d esercizio: 4 30 C. Pmax d esercizio: 6 bar. Tmax ambiente: 40 C depl Cartuccia ricaricabile per demineralizzazione. Completa di: - sacche di resina, - misuratore di conducibilità, - carrello per il trasporto (solo per cod ). Campo di temperatura d esercizio: 5 30 C. Pmax in ingresso: 8 bar. Portata nominale: cod ,9 m 3 /h, cod ,3 m 3 /h. Attacco per tubo flessibile 3/4 M. cod cod * /2 1/2 Coeff. di dimensionamento * Gruppo di riempimento e demineralizzazione senza cartuccia a perdere cod cod con adattatore 3/4 F senza adattatore Consigli per la scelta dei ricambi 5709 depl Cartuccia a perdere per demineralizzazione. Campo di temperatura d esercizio: 4 30 C. Pmax d esercizio: 6 bar. Temperatura di stoccaggio a magazzino: 5 40 C. Coeff. di dimensionamento Coeff. di dimensionamento Ricarica resina per cartuccia ricaricabile, per demineralizzazione serie Temperatura di stoccaggio a magazzino: 5 40 C. ricarica completa per codice ricarica completa per codice Sostituzione resine esauste Svitare il coperchio e rimuovere i sacchetti di resina esausta. Sostituire i sacchetti di resina esausta con quelli nuovi, non mescolare. Cod utilizzabile con cod Cartuccia senza adattatore da utilizzare come ricambio della cartuccia compresa nel gruppo di riempimento cod già provvista di adattatore. Cod utilizzabile con cod Cartuccia completa di adattatore da utilizzare in abbinamento al gruppo di riempimento cod /4 F calotta 5709 depl Raccordi flessibili. Per serie Dimensionamento cartuccia per demineralizzazione Il volume di acqua trattabile dipende dalla conducibilità elettrica dell acqua di riempimento e deve essere calcolato nel modo seguente: Volume di acqua trattabile (m 3 ) = Coefficiente dimensionamento Conducibilità elettrica* (μs/cm) * La conducibilità elettrica può essere misurata tramite il kit di misurazione cod

35 GRUPPO DI RIEMPIMENTO E ADDOLCIMENTO 5741 Gruppo di riempimento e addolcimento. Campo di regolazione del gruppo di riempimento: 0,2 4 bar. Tmax d esercizio: 40 C. Disconnettore certificato a norma EN Con coibentazione Cartuccia ricaricabile completa di resina per addolcimento. Completa di raccordi flessibili e kit di misurazione della durezza. Per codice Campo di temperatura d esercizio: 4 30 C. Pmax d esercizio: 6 bar. Temperatura di stoccaggio a magazzino: 5 40 C /2 Dimensionamento cartuccia per addolcimento Il volume di acqua trattabile dipende dalla durezza dell acqua di riempimento e deve essere calcolato nel modo seguente: 32 Volume di acqua trattabile (m 3 ) = Durezza* ( f) * La durezza può essere misurata tramite il kit di misurazione compreso nella cartuccia ricaricabile cod o acquistabile separatamente cod /4 M ricarica completa per codice Ricarica resina per cartuccia ricaricabile per addolcimento codice Temperatura di stoccaggio a magazzino: 5 40 C. CONDIZIONANTE CHIMICO ,3 litri 1 litro 10 litri 5709 Additivo GENO safe A. Inibitore di corrosione e stabilizzatore di durezza per impianti di riscaldamento contenenti parti in acciaio, ferro, rame ed alluminio. Compatibile con prodotti antigelo. Intervallo di ph: 7,5 9. Temperatura di stoccaggio a magazzino: 5 40 C Kit di misurazione del contenuto di molibdeno. Adatto per la misura della quantità di additivo GENO safe A presente nell acqua. Range molibdeno: mg/l Mo. Dosaggio 1 litro di additivo ogni 200 litri di acqua nell impianto. KIT DI MISURAZIONE 5750 depl Kit di misurazione del ph e conducibilità elettrica. Completo di soluzioni per la calibrazione. Range ph: Range conducibilità elettrica μs/cm Kit di misurazione della durezza. Precisione: 1 f / 1 dh Ci riserviamo il diritto di apportare miglioramenti e modifiche ai prodotti descritti ed ai relativi dati tecnici in qualsiasi momento e senza preavviso. 35

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