La riforma degli ordini professionali e i cambiamenti in essere con il nuovo Regolamento per il funzionamento del Procedimento Disciplinare Locale

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1 La riforma degli ordini professionali e i cambiamenti in essere con il nuovo Regolamento per il funzionamento del Procedimento Disciplinare Locale Flavia Mazzonis di Pralafera Coordinatrice Commissione Etica e Deontologia CROAS Lazio

2 Il C.D. definisce la cornice di senso entro la quale deve e può svolgersi l attività dell assistente sociale, rappresenta cioè la cornice di senso valoriale che deve orientare e guidare l agire professionale.

3 Il C.D. e la responsabilità professionale Il C.D. si articola in 7 titoli che hanno come filo conduttore la responsabilità del professionista nei confronti: - persona utente e cliente - società - colleghi e altri professionisti - organizzazione di lavoro

4 Come era Regolamento Sanzioni disciplinari e procedimento Nella parte seconda all art. 11 del C.D. viene stabilito che ciascun Consiglio regionale all atto del suo insediamento nomina una Commissione Deontologica disciplinare composta da 3 o 5 membri, appartenenti alla sezione A e alla sezione B, con il compito di procedere all istruttoria dei procedimenti disciplinari.

5 Come è oggi A partire dal 2011, con la Legge 148 del 14/09/11 di conversione del D.L. 138 del 13/08/11, è stato avviato il percorso di rivisitazione dei profili sostanziali e procedurali degli Ordini professionali.

6 la novità del D.P.R. 137 del 7/08/2012 Il D.P.R. n.137 ha profondamente innovato il regime disciplinare nelle libere professioni e ha istituito, per tutte le professioni diverse da quella sanitaria, un nuovo organo disciplinare: il Consiglio territoriale di disciplina. Gli organi disciplinari a livello locale e nazionale diventano degli organi distaccati dagli Ordini professionali, ma rimane la competenza territoriale dei due organi a livello amministrativo e disciplinare.

7 In sintesi il D.P.R. 137/2012 ha disposto una riforma sostanziale della funzione disciplinare in capo agli Ordini professionali: ha sancito la divisione tra funzione amministrativa e politica, che rimane in capo ai Consigli Regionali dell'ordine, e la funzione disciplinare che viene affidata ai Consigli Territoriali di Disciplina (CTD).

8 Il D.P.R. 137/2012 all art. 8 stabilisce le Disposizioni sul procedimento disciplinare delle professioni regolamentate diverse da quelle sanitarie comma 3: I componenti dei consigli di disciplina territoriali sono nominati dal Presidente del Tribunale, tra i soggetti indicati in un elenco di nominativi proposti dai CROAS. Il Consiglio di Disciplina del Lazio è composto da 15 membri

9 comma 6 I consigli di disciplina territoriale restano in carica per il medesimo periodo dei Consigli dell'ordine... Il Consiglio di Disciplina del Lazio resterà in carica fino alla nomina del nuovo CTD da parte del Presidente del Tribunale

10 comma 7 Presso i consigli nazionali dell'ordine sono istituiti consigli di disciplina nazionali cui sono affidati i compiti di istruzione e decisione delle questioni disciplinari assegnate alla competenza dei medesimi consigli nazionali... comma 8 I consiglieri dei consigli nazionali dell'ordine o collegio che esercitano funzioni disciplinari non possono esercitare funzioni amministrative

11 Insediamento CTD In data 18 giugno 2014 il Presidente del Tribunale Ordinario di Roma ha effettuato la nomina dei 15 componenti del Consiglio Territoriale di Disciplina del Lazio. In data 23 Settembre 2014 si è insediato il Consiglio Territoriale di Disciplina e sono stati istituiti i Collegi di disciplina che hanno il compito di apertura, istruzione e decisione dei procedimenti disciplinari.

12 In precedenza Il CNOAS ha approvato in data 15/11/2013 il Regolamento per il funzionamento del procedimento disciplinare locale

13 Cosa si intende per procedimento disciplinare?

14 Art. 1 Principi generali Il procedimento disciplinare nei confronti degli iscritti nell albo è volto ad accertare la sussistenza della responsabilità disciplinare dell iscritto per le azioni od omissioni che integrino violazione di norme di legge e regolamenti, del codice deontologico, o che siano ritenute in contrasto con i doveri generali di dignità, probità e decoro, a tutela dell interesse pubblico al corretto esercizio della professione.

15 Art. 2 Responsabilità disciplinare comma 1. La responsabilità disciplinare è accertata ove siano provate l inosservanza parziale o totale dei doveri professionali e la intenzionalità della condotta, anche se omissiva. comma 2. La responsabilità sussiste anche allorquando il fatto sia commesso per imprudenza, negligenza od imperizia, o per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline.

16 Quale altro comportamento è considerato illecito disciplinare? La morosità ossia il mancato versamento dei contributi all Ordine (come previsto anche dal Titolo VII capo I del C.D.) Il mancato assolvimento dell obbligo alla formazione continua e all assicurazione professionale (come previsto anche dagli artt. 5 e 7 del DPR 137/2012 e dall art. 54 del Titolo VII capo III del C.D.)

17 Il Regolamento per la formazione continua degli Assistenti Sociali - approvato dal CNOAS il 10 gennaio stabilisce che costituiscono illecito disciplinare il mancato adempimento dell obbligo formativo, totale o parziale, e la mancata o infedele certificazione del percorso formativo seguito. Attenzione la mancata registrazione nell area riservata del sito per l adempimento dell obbligo formativo costituisce illecito disciplinare.

18 Il Codice Deontologico prescrive ai professionisti il dovere di competenza e l obbligo di richiedere attività di aggiornamento e formazione continua: - art. 18 del Titolo III - art. 51 del Titolo III - art. 54 del Titolo IV

19 Come funziona il Consiglio Territoriale di Disciplina

20 Art. 3 Consiglio di Disciplina comma 1 nel Consiglio di disciplina Le funzioni di Presidente sono svolte dal componente con maggiore anzianità d'iscrizione all'albo Le funzioni di Vicepresidente sono svolte dal componente che risulta secondo per anzianità d'iscrizione all'albo Le funzioni di segretario sono svolte dal componente con minore anzianità d'iscrizione all'albo

21 Art. 4 Esercizio dell azione disciplinare L azione disciplinare è esercitata dal Consiglio di disciplina che opera attraverso i Collegi di disciplina composti da tre consiglieri della medesima sezione. Ciascun collegio ha un presidente (componente con maggiore anzianità d iscrizione all albo) e un segretario (componente più giovane per anzianità di iscrizione all albo).

22 Consiglio Territoriale di Disciplina del Lazio Presidente CTD 3 COLLEGI A 1 A 2 A 3 SEZIONE A membri supplenti 1 COLLEGIO B 1 SEZIONE B

23 Compiti dei CROAS Mantenere un confronto costante con il nuovo Consiglio Territoriale di Disciplina per monitorare l andamento del nuovo organo disciplinare e l analisi dei dati relativi ai procedimenti disciplinari (ad es. attraverso incontri trimestrali con i Presidenti dei collegi, etc.). Proseguire il confronto con il CNOAS e gli altri CROAS partecipando agli incontri dell Osservatorio Deontologico Nazionale per condividere le criticità delle procedure disciplinari e il lavoro di revisione del Codice Deontologico.

24 Vigilare sull effettivo adempimento dell obbligo formativo da parte degli iscritti, come previsto dal Regolamento per la formazione continua degli Assistenti Sociali (art. 15). Promuovere la realizzazione di percorsi formativi rivolti agli iscritti ai fini dell adempimento della FCO relativamente ai crediti deontologici, oltre che incontri per informare rispetto alle modifiche apportate dalla riforma del DPR 137/2012.

25 Alcuni dati del CROAS Lazio Territorio di provenienza delle denunce rispetto ai procedimenti disciplinari avviati dalla Commissione Deontologica Disciplinare (periodo ottobre giugno 2013)

26

27 Articoli contestati nei procedimenti disciplinari avviati Titolo Articoli codice deontologico Numero di casi Titolo I definizione e potestà disciplinare 2 Titolo II principi 9 Titolo III Titolo IV Titolo V Titolo VI Titolo VII capo I - diritto degli utenti e dei clienti 9 capo II - regole generali di comportamento dell assistente sociale 13 capo III - riservatezza e segreto professionale 4 capo I - partecipazione e promozione del benessere sociale 4 capo I - rapporti con i colleghi e altri professionisti 2 capo I - l assistente sociale nei confronti dell organizzazione di lavoro capo I - promozione e tutela della professione 3 4

28 Per informazioni sul funzionamento del nuovo Consiglio Territoriale di Disciplina è possibile aggiornarsi tramite il sito dell Ordine oppure scrivere alla Commissione Etica e Deontologia all indirizzo oas.lazio@oaslazio.it

L azione disciplinare

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