IL PIANO DI FORMAZIONE DOCENTI ALLA CONCLUSIONE DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ. Ufficio Scolastico Regionale per le Marche

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1 IL PIANO DI FORMAZIONE DOCENTI ALLA CONCLUSIONE DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ Ufficio Scolastico Regionale per le Marche a cura della task force dell Ufficio Scolastico Regionale per le Marche istituita con DDG USR Marche n. 1474/2016 1

2 Presentazione Nel corso del primo anno di attuazione del Piano di formazione docenti l attività di accompagnamento dell Ufficio Scolastico Regionale per le Marche si è dispiegata in vari settori. Nell esercizio delle competenze di cui all art. 8 del DPCM 98 dell 11 febbraio 2014 e con lo specifico obiettivo di promuovere e diffondere adeguati standard qualiquantitativi dei processi e dei prodotti realizzati nel territorio marchigiano, l Ufficio Scolastico Regionale ha supportato la fase progettuale e attuativa del Piano attraverso le indicazioni e il repertorio di strumenti apprestati nelle Linee guida regionali, raggiungibili al link nonché attraverso l accompagnamento della Task Force. Giunti alla conclusione della prima annualità, è opportuno presentare una sintesi delle risultanze delle attività di monitoraggio svolte nel corso dell a. s. 2016/2017, affinché i dati e gli elementi di riflessione in essa contenuti possano contribuire al miglioramento del servizio offerto alla comunità scolastica. Il Direttore Generale Marco Ugo Filisetti 2

3 Il piano di formazione docenti alla conclusione del primo anno di attività La Legge 107/2015 ha previsto, all art. 1 comma 124, l adozione del Piano triennale di formazione docenti recante le priorità nazionali su cui orientare le attività formative definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento. Alla conclusione del primo anno di attività presentiamo qui una sintesi delle risultanze delle attività di monitoraggio condotte dall Ufficio Scolastico Regionale in merito all attuazione del Piano per l a.s. 2016/2017 nel territorio marchigiano, già condivisa con le Scuole capofila e con le Scuole polo per la formazione degli ambiti territoriali della regione in sede di conferenza di servizio 1. Come previsto dal Piano per la formazione dei docenti e come specificato nelle Linee guida regionali Marche 3, l attività di accompagnamento dell Ufficio Scolastico Regionale si è dispiegata in vari settori. L USR ha difatti presidiato con le sue strutture tecniche e amministrative la fase progettuale e attuativa direttamente, con la presenza della Task Force in funzione di supporto e di accompagnamento, e indirettamente, attraverso il repertorio di strumenti (modelli di avvisi di reclutamento, di valutazione dei titoli, di Unità Formative, di questionari di controllo, di rilascio di attestati) che ha messo a disposizione delle Scuole polo. Le azioni dell Ufficio, che prevedevano la predisposizione dello strumentario, la compilazione delle linee guida regionali e le azioni di monitoraggio, erano intese a promuovere e diffondere adeguati standard quali-quantitativi dei processi e dei prodotti realizzati, nell esercizio delle competenze di cui all art. 8 del DPCM 98 dell 11 febbraio In questo specifico contesto, all avvio di un nuovo anno di attività progettuale e organizzativa, appare opportuno rammentare la presenza nella home page del sito dell USR Marche di una piattaforma Moodle, spazio appositamente dedicato all azione di supporto per le varie iniziative formative destinate ai diversi professionisti del mondo della scuola dispiegatesi nel territorio regionale 4. La sottoarea dedicata alla Formazione docenti 5 rappresenta un contenitore progettato per rendere immediatamente fruibili materiali e strumenti predisposti per agevolare le attività e rendere il più possibile omogenee e 1 Comunicata con MIUR.AOODRMA.REGISTRO UFFICIALE(U) Adottato con MIUR.AOOUFGAB.REGISTRO DECRETI Approvate con MIUR.AOODRMA.REGISTRO DECRETI All indirizzo 5 All indirizzo 3

4 uniformi alcune procedure a carico di gestione sia delle istituzioni scolastiche capofila dei dieci ambiti individuati nel territorio marchigiano 6 sia delle Scuole polo per la formazione 7. Al suo interno infatti è possibile reperire la normativa di riferimento, i link alle Scuole polo, i contatti con le figure di supporto, i riferimenti delle istituzioni scolastiche distinte per ambito di appartenenza, oltre a un Tool Kit contenente fac-simile di documenti indispensabili allo sviluppo delle attività in formato editabile. La gran parte di questa documentazione è stata prodotta per garantire la qualità dei percorsi di sviluppo professionale nelle varie fasi di attività che hanno coinvolto i tavoli tecnici, le Scuole polo e l USR e che avevano come oggetto la progettazione, l organizzazione e la conduzione delle Unità Formative, nonché il monitoraggio degli interventi (come specificato nel già citato DDG 215 del 14 marzo 2107). In via preliminare è stato proposto alle istituzioni scolastiche un primo questionario con l obiettivo di censire i bisogni formativi confluiti nei Piani di formazione d Istituto approvati in sede di Collegio dei docenti 8. La rilevazione delle istanze formative espresse dalle scuole della regione ha avuto un tasso di risposta dell 80%. Si presentano qui di seguito i dati disaggregati per ambiti territoriali e riaggregati su base regionale (il dato regionale è esposto nella colonna di SINTESI, l undicesima delle ascisse) relativi, rispettivamente, alle priorità individuate nei piani di formazione d'istituto e alle esigenze formative soddisfatte dalla partecipazione a progetti nazionali, come ad esempio il Piano nazionale scuola digitale, i laboratori territoriali o altri strumenti già introdotti da piani o azioni nazionali. Il principale obiettivo della rilevazione era evidentemente quello di evitare la sovrapposizione tra azioni progettate a livello di ambito ovvero di singola istituzione scolastica e azioni organizzate a livello centrale. Dal confronto tra i due grafici è facile apprezzare l impatto determinato dalle azioni strategiche dispiegate a livello nazionale nei seguenti settori: Valutazione e miglioramento, Didattica per competenze e innovazione metodologica, Inclusione e disabilità e Competenze digitali. Tuttavia, con l eccezione di quest ultima area, nella quale i bisogni di formazione sembravano essere stati saturati dalle grandi campagne come il PNSD, le altre istanze formative - benché intercettate dai progetti nazionali di maggiore interesse e diffusione - sembravano suscettibili di ulteriore espansione. 6 MIUR.AOODRMA.REGISTRO DECRETI e MIUR.AOODRMA.REGISTRO DECRETI MIUR.AOODRMA.REGISTRO UFFICIALE(U) Per la consultazione del questionario si veda, ne Il Piano per la formazione del personale scolastico : le Linee guida regionali Marche, p. 65 al seguente indirizzo TE%20DEFINITIVE.pdf. 4

5 azioni previste nei Piani di formazione delle istituzioni scolastiche esigenze formative soddisfatte dalla partecipazione a progetti nazionali 5

6 Possiamo qui anticipare che le scelte tematiche contenute nei Piani di formazione delle singole istituzioni scolastiche non trovano esatta corrispondenza nei dati relativi alla partecipazione alla formazione di ambito di cui al monitoraggio condotto dall USR Marche (Fase 2): si osserva infatti una dilatazione di alcune tematiche formative, come ad esempio Didattica per competenze e Competenze digitali, di carattere trasversale. In generale, si deve poi considerare che, con tutta probabilità, i bisogni formativi espressi dai docenti sono stati soddisfatti dalle molteplici iniziative di formazione realizzate dalle stesse scuole a beneficio dei propri docenti che come si vedrà nella Fase 2 rappresentano la quota più importante dei percorsi formativi frequentati. azioni previste nei piani di formazione delle istituzioni scolastiche in percentuale (dati regionali di sintesi) 4.1 AUTONOMIA DIDATTICA E ORGANIZZATIVA 5% 15% 6% 19% 4.2 DIDATTICA PER COMPETENZE, INNOVAZIONE METODOLOGICA E COMPETENZE DI BASE 4.3 COMPETENZE DIGITALI E NUOVI AMBIENTI PER L'APPRENDIMENTO 4.4 COMPETENZE DI LINGUA STRANIERA 10% 9% 18% 12% 6% 4.5 INCLUSIONE E DISABILITA' 4.6 COESIONE SOCIALE E PREVENZIONE DEL DISAGIO GIOVANILE GLOBALE 4.7 INTEGRAZIONE, COMPETENZE DI CITTADINANZA E CITTADINANZA GLOBALE 4.8 SCUOLA E LAVORO 4.9 VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO percorsi formativi realizzati dagli ambiti per priorità 7 4% 6 8% 8 4% 9 1 5% 4% 2 27% 5 19% 4 7% 3 22% 6

7 Parallelamente al monitoraggio si è avviato il lavoro di ricerca e mappatura dell offerta di formazione rivolta al personale della scuola già realizzata nella regione Marche 9 che, lungi dal coltivare ambizioni di esaustività, ha inteso perseguire i seguenti obiettivi: 1. fare il punto sullo stato dell arte della formazione, attraverso la ricognizione delle iniziative assunte e degli accordi di rete stipulati negli ultimi dieci anni, anche con enti ed istituzioni accademiche del territorio; 2. conoscere la distribuzione delle opportunità di formazione messe fino ad allora in campo; 3. valutare l ampiezza dell offerta di formazione e la copertura delle priorità formative per il successivo triennio ( ). Ritornando al tema della realizzazione del primo anno del Piano, tra i compiti dell USR Marche figura quello di monitorare la formazione del personale docente realizzata nel territorio 10. Per svolgere tale fondamentale compito la rilevazione di informazioni si è articolata in quattro distinte fasi: 1. raccolta di informazioni dalle Scuole polo per numero iscrizioni e tipologia di corsi attivati; 2. monitoraggio relativo alla rilevazione delle attività formative svolte dai docenti nell a.s. 2016/2017; 3. monitoraggio relativo alla organizzazione delle attività dell'ambito per la progettazione delle Unità Formative rivolte ai docenti nell a.s. 2016/2017; 4. analisi delle relazioni finali delle Scuole polo per la formazione alla conclusione delle attività. 9 Ibidem, pp Piano per la formazione dei docenti , p

8 FASE 1 Nella prima decade del mese di settembre l USR ha richiesto alle dieci Scuole polo una serie di informazioni che hanno consentito di individuare in primo luogo come si fossero atteggiate le preferenze dei docenti di ruolo delle Marche nella scelta delle priorità formative indicate dal Piano della formazione dei docenti I dati sono relativi alle iscrizioni. Il medesimo dato è qui di seguito riproposto in un diverso formato grafico: come si può vedere, le iscrizioni si sono prevalentemente orientate sulla priorità 2 (Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base), che, con il 54% delle iscrizioni, sopravanza di gran lunga tutte le altre; seguono, a grande distanza, le priorità 5 (Inclusione e disabilità) e 3 (Competenze digitali e nuovi ambienti per l apprendimento). 8

9 totale dei docenti iscritti per priorità formativa Si anticipa che il dato relativo ai percorsi erogati, se da un lato conferma quello sulle iscrizioni in base alla scelta delle priorità, se ne discosta tuttavia relativamente alle percentuali di scelta, giacché la priorità 2 vi appare di molto ridimensionata, allineandosi al dato nazionale, che la vede prima con il 29,6% delle preferenze ( La nuova formazione: innovare la professionalità dei docenti, presentata il I dicembre 2017 al salone JOB & ORIENTA di Verona). La coerenza tra i vari ambiti è rilevabile dalle seguenti tabelle, che danno conto delle iscrizioni ai percorsi di formazione nelle dieci aree territoriali marchigiane. 9

10 10

11 Appare a questo punto opportuno confrontare i dati con la consistenza numerica della popolazione di docenti a tempo indeterminato che insiste nella regione e che deve poter incontrare nell offerta definita del Piano nazionale di formazione del personale docente 2016/2019 opportunità di valorizzazione professionale le quali, assieme alle altre iniziative realizzate nel territorio, consentano di assolvere agli adempimenti connessi alla funzione docente di cui all art. 1 comma 124 della Legge 107/2015 ( la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale ). In che misura quindi l offerta di formazione degli ambiti ha potuto incontrare e soddisfare i bisogni formativi dei docenti marchigiani? Nei due grafici successivi vengono messi a confronto i valori delle iscrizioni, 7467 in totale, con quelli dei docenti attivi nelle Marche (19267, al netto degli 808 docenti neoassunti), prima in modo accorpato e poi suddivisi per ambito. docenti iscritti alla formazione di AT/totale docenti (al netto dei neoassunti) 39% ISCRITTI TOTALE DOCENTI AL NETTO DEI NEOASSUNTI 61% 11

12 Ambito 1 iscritti alla formazione di AT/totale docenti per AT (al netto dei neoassunti) Ambito Ambito 3 Ambito 4 Ambito 5 Ambito Ambito Ambito Ambito Ambito 10 ISCRITTI PER AT TOTALE DOCENTI AL NETTO DEI NEOASSUNTI PER AT Si evidenzia che la percentuale di iscritti rappresenta il 39% dei potenziali utenti, i quali hanno potuto comunque avvalersi di una pluralità di azioni formative alternative a quelle organizzate a livello di ambito territoriale. Il panorama delle iniziative formative realizzate sul territorio marchigiano da soggetti diversi dagli ambiti territoriali, che parimenti hanno consentito agli insegnanti il compimento dei percorsi di valorizzazione professionale, può essere illustrato attraverso i dati rilevati nella Fase 2. Altre possibili problematiche nell accesso ai percorsi della formazione d ambito riguardano la capienza stessa dei corsi: il modello laboratoriale proposto e adottato imponeva difatti limiti strutturali che hanno suggerito agli ambiti di introdurre la soglia massima di trenta frequentanti. Inoltre le diverse edizioni di un medesimo corso in sedi differenti non hanno automaticamente garantito una distribuzione omogenea delle iscrizioni: alcune sedi hanno infatti registrato un numero eccedente di iscrizioni, che non si sono tuttavia riversate direttamente nei percorsi attivati nelle sedi con un numero di iscritti inferiore, ma si sono evidentemente disperse. Su questo aspetto può aver inciso la tardività dell attivazione dei corsi, che si è quasi totalmente concentrata come emerge dall analisi delle relazioni finali delle Scuole polo effettuata nella Fase 4 nel mese di settembre. L ultimo aspetto analizzato ha riguardato il rapporto tra i 119 formatori impegnati nelle attività e gli iscritti, che dava luogo a un rapporto 1/63. 12

13 FASE 2 Come anticipato nel paragrafo precedente, in una seconda fase l attività di monitoraggio dell USR Marche si è rivolta alla pluralità di percorsi realizzati per i docenti sul territorio marchigiano (ivi compresi anche quelli a cui si è potuto accedere con il finanziamento previsto dalla Carta del docente), non tracciabili questi ultimi attraverso le rilevazioni dedicate alla formazione degli ambiti territoriali. Rispetto ai dati già illustrati, in questo caso sono stati presi in esame non già le iscrizioni ai corsi, ma i percorsi formativi conclusi con il conseguimento dell attestato finale. La Rilevazione attività formative docenti a. s. 2016/ , condotta attraverso questionari on line, era indirizzata a tutti i Dirigenti scolastici delle Marche. La piattaforma è stata aperta il 27 ottobre ed è stata chiusa alla fine dell anno solare, in leggero ritardo rispetto alla data preventivata del 25 novembre, per consentire tempi più distesi alla raccolta delle informazioni all interno degli istituti scolastici e per agevolare la partecipazione di un più ampio numero di scuole. Il monitoraggio non ha coperto l intera popolazione dei docenti marchigiani, perché hanno partecipato alla rilevazione 151 istituzioni scolastiche su un totale di 235; pertanto la rilevazione ha riguardato complessivamente docenti sui complessivi docenti coperti dal monitoraggio totale docenti afferenti alle scuole che hanno aderito al monitoraggio totale docenti afferenti alle scuole che non hanno partecipato al monitoraggio 32% 68% Si osserva che, all interno del campione, l obbligo formativo è stato assolto dal 92% dei docenti delle scuole che hanno aderito al monitoraggio: infatti solamente l 8% di essi risulta non aver partecipato a nessuna iniziativa formativa. Tale risultato può essere considerato ampiamente positivo, in considerazione della novità e dell ambizione dell impianto progettuale e organizzativo messo in opera. Evidentemente tutti i canali formativi hanno 11 Si veda la nota MIUR.AOODRMA.REGISTRO UFFICIALE(U)

14 concorso armoniosamente alla realizzazione di un offerta formativa che, come si vedrà, ha garantito a ciascun docente un largo ventaglio di scelte e ha fornito la possibilità di partecipare anche a più di una iniziativa. partecipazione alle attività formative totale docenti che ha partecipato a iniziative formative totale docenti che non ha partecipato a iniziative formative 8% 92% È infatti importante sottolineare che il numero dei percorsi formativi conclusi (28.867) è grandemente superiore al numero dei docenti presenti nel campione che ha aderito alle iniziative (12.455), per cui risulta che ogni docente ha partecipato in media a 2,32 attività. tipologia di attività formativa a cui hanno partecipato i docenti (valori assoluti) iniziativa gratuita finanziata con Carta del docente formazione d'ambito formazione neoassunti formazione Inclusione Pnsd attività delle scuole attività di enti accreditati 14

15 tipologia di attività formativa a cui hanno partecipato i docenti (percentuali) 42% 13% 36% 2% 1% 6% formazione d'ambito formazione neoassunti formazione Inclusione Pnsd attività delle scuole attività di enti accreditati La formazione degli ambiti, insieme a quella erogata dalle singole istituzioni scolastiche, ha coperto la maggior parte dei bisogni formativi del personale docente in termini di percorsi attivati. È importante ricordare che i dati presentati in questi due ultimi grafici non sono ovviamente riferiti ai docenti formati, ma alla copertura dei bisogni formativi definiti dalla fattispecie del corso. Stando al monitoraggio, il numero dei percorsi di formazione erogati dalle Scuole polo di ambito territoriale ammonterebbe a quasi diecimila (9714). Come si vedrà, il dato del monitoraggio è palesemente incoerente con quello successivamente emerso dall analisi delle rendicontazioni prodotte dalle stesse Scuole polo (6973) e ci dice che quanto meno non tutte le istituzioni scolastiche hanno messo in atto strumenti operativi e modalità di azione atte a monitorare l evoluzione dei percorsi formativi dei docenti. Tuttavia esso conserva un importante valore informativo - confortato anche dalla corrispondenza al dato nazionale e al dato relativo alle iscrizioni (già illustrato al capitolo Fase 1) - limitatamente alla distribuzione delle priorità formative. 15

16 percorsi formativi realizzati dagli ambiti per priorità (valori assoluti) percorsi formativi realizzati dagli ambiti per priorità (percentuali) 1 4% 7 4% 6 8% 8 4% 9 5% 2 27% 5 19% 4 7% 3 22% La rilevazione condotta sui percorsi erogati conferma le scelte effettuate in fase di iscrizione, assegnando il primato numerico alle priorità 2, 3 e 5, anche se con margini interni di distacco molto inferiori a quelli evidenziati dal monitoraggio relativo alle iscrizioni, e più allineati al dato nazionale. 16

17 Il monitoraggio ha consentito anche di individuare la modalità di realizzazione dell altra tipologia di formazione rivolta ai docenti che ha maggiormente soddisfatto i loro bisogni formativi: quella organizzata dalle istituzioni scolastiche stesse, in quanto enti di per sé accreditati, destinata ai propri docenti. Il sondaggio ha richiesto di esplicitare se la realizzazione di tali corsi prevedesse esclusivamente attività di tipo frontale (di ispirazione più tradizionale) o se comportasse anche l attivazione di laboratori o percorsi di ricerca azione, di carattere maggiormente sperimentale e innovativo. Come emerge dal grafico seguente la prima modalità prevale in misura contenuta e ciò sembra suggerire che le indicazioni metodologiche del Piano nazionale siano state ampiamente recepite. formazione organizzata autonomamente dall'istituto di appartenenza modalità seminariale/frontale comprendente attività laboratoria e e/o ricerca azione 41% 59% FASE 3 Con modalità identica a quella adottata per il monitoraggio precedentemente illustrato nella Fase 2 è stata effettuata una ricognizione avente a oggetto la "Organizzazione attività dell'ambito per progettazione Unità formative rivolte ai docenti" a.s. 2016/ ; al sondaggio hanno partecipato 160 istituzioni scolastiche. Il tasso di risposta delle scuole al monitoraggio concernente la qualità organizzativa espressa in ciascuno degli ambiti rispetto a quello relativo alla partecipazione dei docenti alle attività formative è leggermente superiore (71% vs 68%). rispondenti al monitoraggio Istituzioni scolastiche che hanno partecipato al monitoraggio Istituzioni scolastiche che non hanno partecipato al monitoraggio 29% 71% Si presentano qui di seguito le risposte ai quesiti proposti. 12 Si veda la già citata nota MIUR.AOODRMA.REGISTRO UFFICIALE(U)

18 La progettazione delle Unità formative ha visto una fattiva collaborazione di tutti gli Istituti appartenenti alla sua rete di Ambito Il coordinamento all'interno della sua rete di Ambito è risultato efficace molto abbastanza poco affatto molto abbastanza poco affatto Come emerge dalle risposte ai primi due quesiti, relativi alla qualità della governance all interno dell ambito territoriale, benché il primo anno di attività di formazione dei docenti abbia comportato l avvio di nuove e impegnative azioni per le istituzioni scolastiche, tutte obbligatoriamente coinvolte, risulta complessivamente buona la valutazione espressa dai Dirigenti scolastici sulla collaborazione che ha portato alla definizione, alla pianificazione e alla realizzazione delle Unità Formative. Tale collaborazione è stata supportata da una altrettanto efficace azione di coordinamento, come risulta dalle risposte ai quesiti relativi alla rilevazione della qualità del contributo della Task Force regionale, rappresentate nei grafici che seguono. 18

19 Le azioni di accompagnamento e supporto della Task Force regionale sono risultate adeguate I materiali forniti dalla Task Force regionale sono risultati utili molto abbastanza poco affatto molto abbastanza poco affatto Di particolare rilievo appare il dato relativo all apprezzamento espresso dai docenti circa l'offerta formativa pianificata all'interno dell'ambito territoriale. I docenti del suo Istituto hanno manifestato apprezzamento per l'offerta formativa pianificata all'interno dell'ambito territoriale molto abbastanza poco affatto

20 FASE 4 Un ultima fase di monitoraggio ha riguardato l analisi delle relazioni finali delle Scuole polo inviate all USR Marche insieme alle rendicontazioni conclusive relative al primo anno di formazione docenti 13, da cui emergono interessanti spunti di riflessione finale. La varietà di impostazione e il diverso grado di articolazione delle relazioni offrono un ampio ventaglio di punti di osservazione e di valutazione, ciascuno dei quali merita di essere condiviso e di confluire nell elaborazione di un format unico, da utilizzare in futuro per avere un quadro completo e documentato, che, a partire da un attenta autovalutazione delle singole esperienze realizzate, consenta e faciliti il confronto e la valutazione complessiva delle stesse. Di seguito, prima di scendere nel dettaglio dei dati quantitativi, si presentano alcune brevi riflessioni di carattere generale su singoli aspetti segnalati nelle relazioni presentate dalle Scuole polo. Per quanto concerne gli organismi di governance, nel 50% delle relazioni si precisa in maniera variamente dettagliata la composizione e il funzionamento dell organismo decisionale: in alcuni casi si è voluta garantire la presenza di almeno un rappresentante per ogni scuola, in altri la rappresentanza di dirigenti e di docenti. Il dato è di assoluta rilevanza e meritevole di essere indagato sotto il profilo delle eventuali correlazioni tra la struttura della governance e la composizione dei suoi organi e l adesione e la partecipazione dei docenti ai corsi proposti dall ambito. Riguardo alla selezione dei formatori e dei tutor sono state segnalate dalle Scuole polo criticità nella fase del reperimento di esperti: in un caso non sono stati attivati corsi per mancanza di candidature, in un altro sono stati riaperti i termini dei bandi in presenza di candidature presentate da persone senza esperienza specifica, in un altro ancora si è ricorsi all affidamento diretto per mancanza di candidature; in un caso, infine, è stata lamentata l inadeguatezza dei compensi per i formatori, individuata come principale impedimento al reperimento di risorse professionali valide. 13 In base a quanto previsto dalla nota AOODGPER 1522 del 13 gennaio

21 Per quanto riguarda invece la qualità percepita della formazione erogata dagli ambiti, la quasi totalità delle Scuole polo dichiara di aver effettuato la rilevazione somministrando dei questionari, anche se solo alcune ne specificano la tipologia e/o ne inseriscono i risultati; i principali elementi di criticità rilevati dalla Task Force regionale dell USR riguardano la difficoltà di lettura complessiva di dati così disomogenei, associata alla difficoltà di accedere a quelli presenti nella piattaforma SOFIA, sistema operativo che segue i processi e le attività connessi con il ciclo di vita della formazione; a seguito della registrazione del docente in piattaforma, essa prevedeva, successivamente all iscrizione e alla frequenza del corso, prima della generazione dell attestato di frequenza, la compilazione obbligatoria di un questionario proposto da Indire. I risultati di tale monitoraggio, richiesti da questa Direzione Generale all Ufficio III della DGPER, ci consentiranno di formarci un quadro compiuto della qualità percepita a livello regionale. A titolo esemplificativo, si riportano i risultati dei questionari proposti dalla Scuola polo dell ambito territoriale 4, l IC De Carolis di Acquaviva Picena (AP). Essi possono essere presi a esempio di una tipologia di monitoraggio coerente con il modello proposto a livello regionale dalle Linee guida dell USR Marche, in quanto sono stati rispettati la struttura del questionario, l oggetto e la formulazione dei quesiti, la modalità di somministrazione (il questionario on line) che erano stati suggeriti. Inoltre, il sondaggio realizzato da questa Scuola polo ha avuto un alto tasso di risposta tale da poter ritenere significativi i suoi risultati. Infatti, sebbene i docenti formati siano 502 e rappresentino solo il 37,52% dei docenti totali dell ambito, il tasso di risposta al questionario sulla qualità percepita della formazione da parte dei docenti è del 67,92%. Le valutazioni espresse risultano ampiamente positive, in base a quanto emerge dalle seguenti risposte: 21

22 Area della Qualità metodologica 1. L attività formativa ha previsto momenti di esercitazione/simulazione/laboratorio 6% 1% 2. L attività formativa ha previsto confronti, scambi di esperienze e interazione tra i docenti partecipanti 7% 1% 45% 48% 41% 51% 3. L attività formativa ha previsto una efficace presenza di tutor/coordinatori interni (o altre forme di accompagnamento) per il supporto e il sostegno durante il percorso 4% 1% 4. I formatori hanno presentato gli argomenti in modo argomentato e scientificamente documentato 2% 1% 39% 56% 29% 68% 5. I formatori hanno gestito le attività con competenza ed efficacia 3% 1% 6. I formatori hanno favorito il coinvolgimento dei partecipanti nelle attività 5% 1% 26% 70% 26% 68% 22

23 7. I formatori hanno accolto suggerimenti e ascoltato le necessità emerse durante le attività 4% 1% 8. Le azioni messe in atto sono risultate coerenti con gli obiettivi dichiarati e il programma presentato. 4% 1% 29% 66% 40% 55% 9. È stata fornita una bibliografia/sitografia ampia e variegata relativa alle tematiche/attività affrontate durante il corso. 5% 1% 47% 47% 10. L organizzazione temporale dell iniziativa formativa è stata rispettata 1% 0% 22% 77% 11. Si è ricorsi all utilizzo di un ambiente online dedicato per studio e consultazione di risorse aggiuntive 5% 1% 12. Si è ricorsi all utilizzo di un ambiente online dedicato che permettesse ai partecipanti di collaborare 6% 1% 42% 52% 43% 50% 23

24 Area della Qualità dell impatto, della trasferibilità e della diffusione 1. L attività formativa ha coinvolto i partecipanti nella mappatura e valutazione delle competenze in ingresso e in uscita. 12% 2% 2. I contenuti, le metodologie e le esperienze dell attività formativa risultano trasferibili in altri contesti 8% 1% 55% 31% 48% 43% 3. I contenuti, le metodologie e le esperienze dell attività formativa risultano applicabili nella pratica quotidiana in classe 11% 2% 4. I contenuti, le metodologie e le esperienze dell attività formativa risultano funzionali a potenziare le competenze degli studenti 9% 2% 49% 38% 47% 42% 5. L attività formativa ha previsto una verifica continua, anche autonoma, delle competenze 6. Sono state previste attività di peer review 10% 3% 37% 50% 8% 11% 52% 29% 24

25 7. Il percorso ha previsto la produzione collaborativa di materiali spendibili nel proprio contesto lavorativo sì 7% no 8. I materiali prodotti sono condivisi pubblicamente e rilasciati con licenza aperta sì 14% no 93% 86% 9. È stata creata una comunità di pratica per favorire il confronto tra pari sì no 18% 82% Ritornando alle relazioni finali delle Scuole polo degli ambiti, la maggior parte di esse ha inserito una propria analisi dei punti di forza e di debolezza della esperienza maturata: tra i punti di forza sono annoverate la condivisione della progettazione e della gestione dei percorsi formativi, la creazione di comunità di pratica, l attivazione di un dialogo/interscambio tra docenti dei diversi ordini di scuola, la valutazione positiva espressa dai corsisti; tra le criticità emergono invece il pesante carico organizzativo e gestionale che incombe sulla Scuola polo, l inadeguata tempistica, la rigidità delle funzioni della piattaforma SOFIA. Procedendo con un analisi più dettagliata degli elementi quantitativi, in primo luogo si presenta il valore assoluto dei docenti partecipanti alla formazione d ambito: essa è di quasi settemila (6973) su un totale di (al netto dei docenti neoassunti, destinatari di una formazione dedicata). 25

26 docenti partecipanti alla formazione d ambito docenti formati docenti non formati 64% 36% Come emerge dal grafico successivo, il numero di quanti hanno completato il percorso di formazione approdando alla certificazione è inferiore di circa 500 unità rispetto ai 7537 docenti che, secondo il monitoraggio condotto da questo Ufficio, a settembre risultavano iscritti ai corsi. Il tasso di abbandono è pertanto del 7,5%. il tasso di abbandono percorsi completati percorsi interrotti Se è facile interpretare il dato come una conseguenza dei disagi determinatisi a seguito dei vincoli organizzativi che hanno condotto alla concentrazione della maggior parte delle attività di formazione nel mese di settembre, non si può tuttavia escludere che alcune interruzioni della frequenza possano essere state motivate dalla percezione di una insoddisfacente qualità della proposta formativa. Dai grafici seguenti è possibile individuare la distribuzione per ambiti territoriali dei docenti formati, prima in valori assoluti e poi in percentuale. 26

27 DOCENTI FORMATI DOCENTI FORMATI AMBITI TERRITORIALI 60,00% 52,73% 53,53% 50,00% 40,00% 43,33% 37,52% 46,56% 46,17% 30,00% 20,00% 18,16% 23,19% 27,08% 27,01% 10,00% 0,00% AMBITI TERRITORIALI Con la necessaria premessa che le Scuole polo hanno assolto con zelo e competenza a un compito nuovo e assai impegnativo, entro vincoli organizzativi particolarmente rigidi, l analisi delle relazioni finali consente di individuare alcune possibili aree di miglioramento. In particolare, appare utile il confronto tra dati forniti dalle Scuole polo, in quanto esso può consentire di individuare gli standard di performance (e conseguentemente le strategie organizzative che li hanno supportati) definibili come desiderabili o virtuosi nei termini di utilizzo delle risorse impiegabili e messe a disposizione delle istituzioni scolastiche che hanno avuto assegnato il compito della realizzazione dei percorsi di valorizzazione professionale degli insegnanti. La riflessione in questa fase si è incentrata su tre aspetti principali: l efficacia, l efficienza, l economicità. 27

28 DOCENTI L efficacia è qui considerata sotto un profilo meramente quantitativo, ossia come misura della capacità di raggiungere il maggior numero di docenti assegnati a ciascun ambito non formati formati AMBITI TERRITORIALI Il costo unitario, come misura derivante dal rapporto tra risorse impegnate e numero di docenti formati, presenta grandi oscillazioni: da 180 a 15 euro. La media è di circa 79 euro. Si osserva che il costo unitario, come misura astrattamente derivante dal rapporto tra il totale dei finanziamenti ( ) e il totale dei docenti (19253), ammonta a 37 euro. 28

29 RISORSE IMPEGNATE COSTO UNITARIO , , , ,53 83,98 63,39 53,45 85,39 45, , AMBITI TERRITORIALI Altro aspetto di grande rilievo è costituito dalle risorse impegnate. Come si può vedere, vi sono ambiti territoriali che non hanno impegnato tutte le risorse a loro disposizione, rimanendo molto al di sotto della loro capacità formativa. La media regionale si colloca intorno al 76%. 120,00% 100,00% 80,00% 65,53% 100% 93,88% 86,10% 82,58 89,24% 100% 60,00% 54,26% 49,51% 40,00% 31,43% 20,00% 0,00% AMBITI TERRITORALI 29

30 Le principali variabili che intervengono sul rapporto tra risorse impegnate e risorse totali possono essere individuate sia dal lato dell offerta che da quello della domanda. Per quanto riguarda l offerta, variabile rilevante è la disponibilità di formatori, a sua volta dipendente da ragioni contingenti legate alle dinamiche organizzative, in quanto la maggior parte dei corsi si è tenuta a settembre, e da ragioni strutturali, legate alla maggiore o minore attrattività dei compensi. Dal lato della domanda assumono rilievo le dinamiche attinenti alla programmazione, ovvero alla pianificazione a livello di ambito territoriale, in quanto alcuni corsi non sono stati attivati per assenza di iscritti. La correlazione tra i costi unitari e la percentuale delle risorse impegnate è debolmente positiva (0,432158) e non sembra idonea a confermare l ipotesi che alla radice della lamentata insufficienza di formatori vi sia la scarsa attrattività dei compensi 14. Spostando l attenzione sui docenti formati, in primo luogo si può osservare che il rapporto formatori/formati può essere stimato in ragione di circa 1/60. Tale rapporto è probabilmente inadeguato a garantire la disponibilità di un sufficiente numero di candidati: alcuni bandi sono infatti andati deserti, 14 Assoggettati all anacronistico Dl 326/

31 mentre talora la partecipazione è stata tanto esigua da rendere inoperanti i meccanismi selettivi posti a garanzia della qualità della formazione. Il grafico successivo mette a confronto il costo unitario della formazione, assunto come misura di efficienza, e la percentuale dei docenti formati, che rappresenta un obiettivo di efficacia: in questo caso emerge una debole correlazione negativa (-0,30365). Altre considerazioni possono essere formulate relativamente alla efficacia gestionale. Le due variabili assunte per la rappresentazione grafica presentata qui di seguito sono la percentuale delle risorse impegnate sul totale di quelle assegnate e la percentuale dei docenti formati sul totale di quelli titolari di scuole della rete di ambito. 31

32 Alla luce dei dati precedentemente illustrati, emergono alcune considerazioni. Innanzitutto, a fronte di impegni così variegati e vasti, le azioni delle Scuole capofila e delle Scuole polo marchigiane si sono dispiegate con grande energia, dando prova di ottimali capacità di gestione e organizzazione. Nonostante ciò, le capacità formative degli ambiti non possono essere considerata esaurite ed è possibile intravedere margini di miglioramento sia rispetto all efficacia (con riferimento alle percentuale di risorse impegnate da una parte e alla percentuale di docenti formati dall altra), sia all economicità. Quindi i dati ci invitano a presidiare in modo più attento i seguenti snodi della filiera formativa, per scongiurare l eventualità che alcuni difetti congiunturali, legati alla novità dei processi, possano divenire strutturali: per quanto riguarda le istituzioni scolastiche, esse sono invitate a definire più accuratamente i bisogni formativi e a impegnare in maniera più vincolante i docenti (attraverso - ad esempio - la condivisione di un patto formativo); per quanto riguarda la conferenza delle scuole della rete di ambito, essa è invitata a raccogliere le priorità e pianificare più efficacemente le linee di azione; per quanto riguarda la Scuola polo, essa è invitata a vincolare il catalogo dei corsi alle richieste delle scuole, secondo la pianificazione degli ambiti territoriali. 32

33 In conclusione, preme sottolineare la centralità delle istituzioni scolastiche nel complesso quadro definito dal Piano per la formazione dei docenti, la cui partecipazione attiva è essenziale alla pianificazione territoriale. Peraltro, anche il gruppo tecnico istituito dalla Direzione Generale per il personale con DDG n. 241 del 21 settembre 2017 suggerisce di coniugare i bisogni individuali e quelli istituzionali attraverso uno strumento già collaudato nell ambito della formazione dei docenti neoassunti: il patto formativo. A questo proposito si potrà inoltre utilmente prevedere di individuare in ciascuna istituzione scolastica una figura di sistema con competenze adeguate allo svolgimento dei compiti connessi alla rilevazione dei bisogni formativi degli insegnanti e alla loro armonizzazione con i bisogni dell istituzione. Né può essere taciuta la sussistenza di vincoli, rilevati anche a livello centrale 15. In primo luogo sono riscontrabili alcune criticità nelle procedure standard, segmentabili nelle varie fasi previste 16. Quanto al reclutamento dei formatori, nodi critici sono stati riscontrati nella modalità di selezione e individuazione, che ha sino ad oggi privilegiato le persone fisiche piuttosto che gli enti organizzati e qualificati, come ad esempio le associazioni professionali e le università. Non sono ovviamente trascurabili gli aspetti amministrativi, nell ambito dei quali rimangono ancora aperte alcune questioni da affrontare: in primo luogo, la necessità di dotarsi di nuovi strumenti e procedure tecnico-amministrative, le cui tipologie sono rintracciabili nel DL 50/ (Codice degli appalti). Infine appare necessario il superamento dell obsoleto vincolo al costo orario di cui al D.I. 326/ Cfr. INDIRE, Anno di formazione e prova Neoassunti 2017/2018, all indirizzo 16 Qui di seguito elencate: rilevazione dei bisogni, sia delle scuole che dei singoli docenti; predisposizione di un catalogo di iniziative/moduli formativi; avviso/bando pubblico per l individuazione dei formatori per ciascun titolo di corso/modulo formativo; organizzazione e realizzazione in proprio del corso. 17 Come il dialogo competitivo, la competitiva con negoziazione, il partenariato per l innovazione, l affidamento diretto. 33

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