Il 19 ottobre, con la mia classe, accompagnata dai professori Cadelli e Borgonovo, sono andata, per la prima volta in vita mia, in Polonia.

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Agata Corti
8 anni fa
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1 Il 19 ottobre, con la mia classe, accompagnata dai professori Cadelli e Borgonovo, sono andata, per la prima volta in vita mia, in Polonia. Superato il check-in, nell aeroporto di Orio al Serio (vicino a Bergamo)ero agitatissima! La mia grande paura dell aereo cominciava a farsi sentire e, in più, un sacco di domande facevano capolino tutte insieme nella mia mente "La famiglia?" "Il cibo?" "Auschwitz?"... Affogo tutte le mie ansie in un buon cornetto al cappuccino, di quelli "anti-depressivi". Qualche minuto dopo mi trovo sulla poltrona di un aereo viola a parlare con una Camilla che scopro essere agitata ed emozionata quanto me! Superati i vuoti d aria (che a me sembrano durati un eternità) eccoci nell aeroporto di Katowice, dove un piccolo pulmino ci stava aspettando. Dopo un ora e mezza siamo arrivati a Bielsko-Biala, dove, dopo aver conosciuto Isa, l insegnante polacca che ha organizzato lo scambio, ci siamo separati per andare a conoscere i nostri corrispondenti e le loro famiglie. Il paesaggio della Polonia lo definirei stupendo: foreste, alberi, prati verdi che contornano le città, si nota subito la differenza con la zona circostante Milano! Per quanto riguarda il clima, subito all aeroporto abbiamo percepito la grande differenza con il nostro autunno! In Polonia, infatti, siamo stati accolti da 3 gradi! Il secondo giorno ha persino nevicato! Prima dello scambio, non avevo assolutamente idea di come fosse caratterialmente una persona polacca... ma, camminando per la strada, visitando musei e conoscendo alcuni miei coetanei, mi sono resa conto che sono persone, in linea generale, molto gentili, disponibili e simpatici. Hanno un accento inglese piuttosto simile a quello dell "inglese italiano", ma ho notato che non molte persone polacche delle generazioni precedenti alla mia parlano, o almeno capiscono, l inglese, è più facile che sappiano il tedesco.before our trip I didn't have the least idea of how the character of a Polish person would be like...but walking in the streets, visiting museums and knowing my fellow-students I got aware that the persons are in general very kind, open-hearted and nice. THey have some kind of accent in English which is similar to an Italian-English accent. I got aware that not many persons of the generation before mine speak or understand English, they rather speak German. Personalmente, mi sono trovata davvero bene con "mamus" e "tatus"; l appartamento era abbastanza grande e ben arredato. Pavel, il mio corrispondente è un ragazzo piuttosto timido, ma simpatico, gentile e molto disponibile. Pur essendo cattolico, frequentava il liceo evangelico. Eva, la madre è una donna alta e magra con occhi molto dolci ed espressivi; lavora con il marito,che ha una fabbrica. Le piaceva parlare con me (poiché non sapeva l inglese, "sfruttavamo" Pavel come traduttore simultaneo). Il padre, invece, è fisicamente simile a mio papà (alto, stempiato e un po cicciotello, con gli occhi chiari), non parlava inglese, ma era anche lui molto gentile e disponibile. Adam, il fratellino, è un bimbo di dieci anni, biondo, con gli occhi azzurri e la faccia simpatica; lui studia inglese da due anni, ma non lo parlava, anche se capiva quasi tutto quello che io gli dicevo. Ogni sera noi due e Pavel giocavamo a monopoli o a carte; in queste occasioni, Adam mi insegnava nuovi vocaboli polacchi, me li faceva ripetere decine di volte, finché non li pronunciavo in modo perfetto...si divertiva così tanto con me, che non voleva mai andare a dormire. Domenica 21 ottobre, la giornata in famiglia, è stata una delle più belle: siamo andati a un museo all aperto di miniature, dove vi erano alcune tra le più belle architetture del mondo in scala ridotta (il Colosseo, la Torre di Pisa, la Tour Eiffel, la Statua della Libertà,...), la casa natale di Papa Giovanni Paolo Secondo, il castello di Cracovia e la cattedrale più importante della città.concerning food I don't complain even if it decisively was not healthy ( fat and cholesterol ). For dinner we gathered all five around a table in the kitchen in front of a plate of ham, sausages and all kind of cheese, bread, butter, margarine, ketchup and honey drinking tea and talking about our day and the program of the day after. During the family day we went to a typical Polish restaurant near Bielsko-Biala. The building was was made of light colored wood with animal horns hanging at the walls. Their main dishes were soups and duck meat and roastbeef with prunes is also common. It was interesting to compare Mediterranean food an Polish diet. Dal punto di vista culinario, non mi lamento, anche se il cibo non era decisamente sano e salutare (grassi e colesterolo!!); la sera, per esempio, ci riunivamo tutti e cinque in cucina, davanti a una tavola piena di prosciutti, salumi, formaggi di ogni tipo, pane e burro, margarina, ketchup e miele e bevevamo te, parlando di com era andata la giornata e del programma del giorno seguente. La sera della giornata in famiglia, invece, siamo andati in un ristorante tipico polacco, non lontano da Bielsko Biala; L edificio era interamente costruito con legno chiaro e, appese alle pareti, vi erano corna di animali. I piatti principali erano le zuppe (cipolla, barbabietola, peperoni, zucca,...), mentre, era molto comune la carne di anatra o l arrosto con le prugne. Ho trovato interessante il confronto tra la cucina italiana (la dieta mediterranea) e quella polacca! Per quanto riguarda le attività svolte con gli studenti polacchi, ammetto che non mi è piaciuto andare al pub (per fortuna, sono riuscita a evitarlo quasi tutti i giorni, tranne il primo, mentre, mi è piaciuto il tempo passato al bowling tutti insieme! Infine, un esperienza che mi ha molto colpita, ovviamente, è stata la visita ai campi di concentramento di Auschwitz; il pomeriggio in cui abbiamo fatto visita ai campi, è stato il più freddo di tutta la settimana, sembrava quasi fatto apposta per rendere maggiormente l idea del dolore e della sofferenza. La vista di capelli, ceneri, occhiali, valige, ma soprattutto di scarpe e vestitini dei bimbi, mi hanno estremamente colpito. In realtà, riflessioni serie su questo tema non ho ancora avuto il coraggio di farne, mi limito a conservare

La mia grande paura dell aereo cominciava a farsi sentire e, in più, un sacco di domande facevano capolino tutte insieme nella mia mente "L

2 nella mia mente ogni ricordo per poi riutilizzarlo tra qualche anno, quando sarò pronta. So che ciò è sbagliato, ma, ogni volta che mi capita di tornare con il pensiero a quel freddo lunedì pomeriggio di ottobre, cerco di scacciare quelle immagini, di "rinviarle".

So che ciò è sbagliato, ma, ogni volta che mi capita di tornare

6 Angelica Maria Repetto 3m

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