Deliberazione della Giunta. n. del. Mod. A - originale

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1 8^ legislatura Deliberazione della Giunta n. del Presidente V. Presidente Assessori Segretario Giancarlo Franco Renato Giancarlo Marialuisa Oscar Elena Massimo Renzo Sandro Vendemiano Flavio Stefano Antonio Galan Manzato Chisso Conta Coppola De Bona Donazzan Giorgetti Marangon Sandri Sartor Silvestrin Valdegamberi Menetto OGGETTO: POR parte FESR Competitività regionale e occupazione Azione Supporto ad attività di ricerca, processi e reti di innovazione e alla creazione di imprese in settori a elevato contenuto tecnologico. Approvazione procedura presentazione azioni a regia regionale L Assessore alle Politiche dell Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell Innovazione, Vendemiano Sartor, riferisce quanto segue. Con Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell 11 luglio 2006 sono state adottate le disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, e con Regolamento (CE) 1080/2006 le disposizioni specifiche relative al FESR che interessano la politica di coesione comunitaria Con Decisione (CE) 4247 del 7 settembre 2007 la Commissione Europea ha approvato il Programma Operativo Regionale, parte FESR, della Regione del Veneto. Successivamente, la Giunta regionale, con deliberazione n del 4 dicembre 2007, ha individuato le strutture regionali responsabili dell'attuazione delle azioni. Il Programma è suddiviso in sei assi prioritari, tra i quali riveste una specifica importanza l asse 1 Innovazione ed economia della conoscenza, il cui principale obiettivo operativo consiste nel potenziare le attività di ricerca, innovazione e sviluppo. Si rammenta che, con riferimento al sostegno alle attività di Ricerca, Innovazione e diffusione del Trasferimento tecnologico, sono presenti tre distinte azioni. In particolare l Azione Supporto ad attività di ricerca, processi e reti di innovazione e alla creazione di imprese in settori ad elevato contenuto tecnologico contempla al suo interno quattro distinte tipologie d intervento principali, che si possono così riassumere: - favorire la nascita e lo sviluppo di reti tra imprese e centri di competenza; - sostenere i processi d innovazione per l introduzione di tecnologie pulite nell ambito del sistema produttivo; - favorire la nascita di poli di eccellenza e di nuova imprenditorialità da Università e Istituti di ricerca e imprese in settore di alto valore aggiunto; - la possibilità di realizzare nuove infrastrutture di ricerca o il potenziamento di infrastrutture esistenti, funzionali a supportare l innovazione radicale o il miglioramento tecnologico di processi o di prodotti. Mod. A - originale

2 Va ricordato, inoltre, che con Deliberazione consiliare n. 73 del 28 ottobre 2008, il Veneto si è dotato per la prima volta di un Piano Strategico regionale per la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l innovazione a valenza triennale. Tale strumento, previsto dalla Legge regionale 18 maggio 2007, n. 9 Norme per la promozione ed il coordinamento della ricerca scientifica, dello sviluppo economico e dell innovazione nel sistema produttivo regionale, assume la funzione di documento programmatorio che identifica gli obiettivi generali di politica regionale della produzione e dello sviluppo funzionali alla ricerca e all innovazione in coerenza con gli indirizzi formulati dagli strumenti di programmazione comunitari, nazionali e regionali. Il Piano Strategico prevede, al paragrafo 7, un approccio innovativo con specifico riferimento al sostegno ad investimenti in ricerca ed innovazione a favore del sistema regionale dell innovazione. Con il primo provvedimento attuativo del Piano strategico (DGR 4222/2008) si è deciso -raccogliendo anche le indicazioni provenienti dall Osservatorio regionale per la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l innovazione- di concentrare e finanziare 5 delle 9 linee di policy previste dal Piano strategico ed in particolare: sostegno alla ricerca industriale e sviluppo sperimentale, sostegno all innovazione, diffusione del trasferimento tecnologico, sostegno ai diritti di proprietà industriale delle PMI e sviluppo di nuova imprenditorialità in settori ad elevato contenuto tecnologico. Il bando aveva come destinatari le Piccole e Medie imprese in forma singola o associata e per alcune azioni anche Grandi Imprese e Organismi di Ricerca pubblici e privati. Ciò premesso, è evidente come il progetto di innovazione abbia già avuto una sua prima declinazione operativa con il bando a valere sulla DGR 4222/2008 sopra menzionato. Si tratta, ora, di concentrare le politiche a favore del sistema regionale dell Innovazione sul versante dei Progetti di investimento a favore delle Infrastrutture, predisponendo un intervento ad hoc, utilizzando l Azione del POR. Nei fatti, la Regione intende fornire una precisa risposta a quattro delle sfide, individuate nel corso del Forum della Competitività e precisamente nel Libro verde ricerca e sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico, che attendono l economia veneta nel prossimo futuro e precisamente quelle di favorire un evoluzione in chiave organizzativa della domanda di innovazione delle imprese che appare poco strutturata ed eccessivamente frammentata e di favorire l evoluzione del ruolo dei punti di eccellenza scientifica e creativa ed il loro rafforzamento, in modo da accompagnare meglio i processi di trasformazione caratteristici dell economia della conoscenza. Va dunque finanziata la realizzazione di nuove infrastrutture di ricerca o il potenziamento di infrastrutture esistenti, funzionali a supportare l innovazione radicale o il miglioramento tecnologico di processi e prodotti. Ciò nell ottica di ovviare all attuale insufficiente capacità innovativa del tessuto produttivo locale, penalizzata dalla scarsa capitalizzazione, da una diffusa frammentazione, dalla difficile interazione con il sistema dell offerta scientifico-tecnologica e dall arduo accesso alla conoscenza codificata, che rendono quindi poco agevoli brevettazione e applicabilità su scala industriale delle innovazioni realizzate. Per realizzare quanto descritto si propongono due distinti strumenti. Mod. A - originale pag. 2 Dgr n. del

3 In primis si vogliono focalizzare gli sforzi su macro progetti provenienti dal sistema primario della ricerca e quindi Università degli Studi e Consiglio Nazionale delle Ricerche, Area di Padova, che in termini quantitativi e qualitativi dispongono delle eccellenze regionali in termini di expertise, laboratori ed attrezzature di Ricerca. Le strutture sopra indicate potranno esprimere, in forma singola o associata, al massimo due progettualità strategiche, così da ottimizzare l utilizzo delle risorse disponibili. Successivamente ci si concentrerà sul sostegno ai Centri di ricerca cd. minori, ovvero società e consorzi a prevalente partecipazione pubblica, che svolgano o promuovano attività di ricerca e innovazione, Parchi scientifici tecnologici, incubatori d impresa, aziende speciali di Enti pubblici e Laboratori e Centri di Ricerca iscritti nell apposito Albo del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Inoltre, è necessario creare e mantenere una forte correlazione con i Distretti Produttivi e dell Innovazione, per soddisfare i fabbisogni delle imprese. Quello che si propone è un nuovo sistema di finanziamento volto ad incentivare ricerche con prospettive di sviluppo futuro e favorire un approccio di ricerca interdisciplinare, accanto alla creazione ed all implementazione di Laboratori con attrezzature e strumentazione di primo livello. Per le ragioni sopra esposte pare prioritario assegnare una cospicua somma nell ambito dell Asse 1 del POR, a progetti a regia regionale che esprimano progettualità strategiche presentate dalle quattro Università venete e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche Area di Padova e che si innestino nel solco dei bisogni espressi o latenti provenienti dal tessuto produttivo ed in particolare dal quello dei Distretti produttivi ai sensi della L.R. 8/2003. Tali progetti a regia regionale dovranno rispondere a tutti i seguenti criteri di selezione approvati dal Comitato di Sorveglianza con Procedura Scritta del 31 marzo 2008: a) coerenza con la strategia regionale per la ricerca e l innovazione (L.R. n. 9/2007); b) capacità di ampia diffusione dei risultati nel sistema produttivo internazionale; c) congruenza tra finanziamento richiesto e risultati attesi del progetto; d) sinergie del progetto con altri strumenti d intervento della politica regionale, nazionale e comunitaria e) validità tecno-economica e completezza della progettazione; f) adeguatezza dello schema organizzativo e delle professionalità disponibili rispetto agli obiettivi progettuali; g) grado d integrazione con altri interventi; h) efficienza strutturale del progetto in termini di coerenza e integrazione tra le tipologie progettuali attivate e tra i soggetti coinvolti; i) qualità progettuale con riferimento alle potenzialità di valorizzazione del servizio/ricerca/innovazione; j) grado d innovatività dell operazione o progetto e delle metodologie rispetto agli obiettivi da raggiungere e l originalità dei risultati attesi in termini di rilevanza scientifica, fattibilità tecnica, capacità di generare nuova conoscenza o applicare conoscenze esistenti in modo innovativo; k) qualificazione dell occupazione: miglioramento delle opportunità di occupazione sia direttamente che indirettamente attraverso un aumento della competitività e della produttività del sistema produttivo nel medio- lungo termine; l) rilevanza del progetto rispetto alle caratteristiche e alle prospettive regionali della specifica filiera e/o rispetto alle caratteristiche dei sistemi produttivi locali di riferimento; m) aderenza della tempistica indicata nel progetto con le necessità di rendicontazione; n) rispetto dei principi di pari opportunità e non discriminazione e di sostenibilità ambientale. Mod. A - originale pag. 3 Dgr n. del

4 Inoltre i progetti, per essere considerati ammissibili, dovranno possedere anche le seguenti caratteristiche: - rappresentare un interesse in termini di replicabilità e/o di interesse per filiere allargate; - prevedere un cofinanziamento da parte del soggetto proponente per una percentuale non inferiore al 30% dell importo complessivo della proposta; - dimostrare il possesso di obiettivi condivisi con gli strumenti di programmazione delle politiche generali e settoriali della Regione del Veneto; - avere la durata massima di 36 mesi; - prevedere un crono-programma che evidenzi la tempistica relativa alla progettazione, ai procedimenti autorizzatori eventualmente necessari, alle procedure di aggiudicazione degli appalti e delle forniture ove presenti, all avvio dei lavori ed alla conclusione dell intervento e la relativa documentazione; - contenere la dimostrazione della sostenibilità finanziaria; - non essere iniziato alla data del 1 gennaio Risulta evidente come i progetti a regia si intendano connessi alle sole attività non economiche svolte dai soggetti pubblici proponenti. Qualora uno stesso Ente svolga attività sia di natura economica che non economica, per evitare sovvenzioni incrociate dell attività economica, i due tipi di attività e di relativi costi e finanziamenti dovranno essere chiaramente distinti mediante la tenuta di una contabilità separata. La prova della corretta imputazione deve dunque consistere nel bilancio di esercizio annuo dell Ente. Tali soggetti dovranno effettuare una dichiarazione da cui si evinca che: 1. i finanziamenti eventualmente concessi per l implementazione di laboratori con attrezzature e strumentazione verranno utilizzati esclusivamente per le sole attività non economiche dell Ente; 2. il beneficiario, nell'espletamento delle proprie attività, provvederà a utilizzare le attrezzature e strumentazioni finanziate per le sole attività non economiche; 3. per i soli enti che svolgono attività sia di natura economica che non economica: il proponente, nell'espletamento delle proprie attività, provvederà a tenere distinte le attività economiche dalle attività non economiche e, dunque, a tenere contabilità separata dei costi e dei finanziamenti delle due attività; 4. eventuali partner esterni e/o prestatori di servizio che si rendesse necessario coinvolgere per la realizzazione delle attività di implementazione saranno scelti in qualità di fornitori e a prezzi di mercato e in assenza di conflitto di interessi tra le parti contraenti; 5. il proponente si impegna a dare massima diffusione dei risultati di ricerca ottenuti con l utilizzo delle infrastrutture finanziate; 6. le eventuali attività di trasferimento di tecnologia (es: concessione di licenze) dalle quali derivino proventi per l Ente debbono essere reinvestiti nelle attività, aventi natura non economica; 7. il preciso rispetto dei criteri di selezione sopra indicati. Con il presente provvedimento, considerando l importanza che le quattro Università venete ed il CNR Area di Padova, assumono nella realtà veneta, si ritiene, quindi, di suddividere la programmazione dell attuazione dell azione POR in due momenti distinti: - in una prima fase la promozione della realizzazione e il potenziamento di infrastrutture di ricerca tramite il sistema a regia regionale riservato ai soggetti beneficiari appena menzionati; - in una seconda fase il lancio di un bando pubblico, mirato a sostenere le progettualità dei soggetti cd. minori del sistema ricerca veneto (Parchi scientifici tecnologici, incubatori d impresa, aziende Mod. A - originale pag. 4 Dgr n. del

5 speciali di Enti pubblici e Laboratori e Centri di Ricerca iscritti nell apposito all Albo del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca). Ciò premesso, le quattro Università venete ed il CNR Area di Padova trasmettono alla Direzione Sviluppo Economico Ricerca ed Innovazione le schede delle proprie progettualità strategiche. Quindi, la Direzione Sviluppo Economico Ricerca ed Innovazione, raccolti e verificati i progetti e le eventuali integrazioni che si rendano necessarie, provvede alla trasmissione dei progetti, per il tramite dell Autorità di Gestione, al Tavolo di Partenariato per il parere di competenza. Le tipologie di spese ammissibili sono le seguenti: a) spese di personale (ricercatori e tecnici) nella misura massima del 30% rispetto al costo complessivo del progetto; b) costi relativi alla dotazione d impianti direttamente finalizzati allo svolgimento del progetto; c) costi di strumenti e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca (sono considerati ammissibili i costi di ammortamento corrispondenti alla durata del progetto di ricerca, calcolati secondo il principio della buona prassi contabile); d) costi relativi al deposito di brevetti e all acquisto o all ottenimento in licenza di brevetti da fonti esterne e a prezzi di mercato; e) costi d esercizio, quali costi di materiali e forniture, sostenuti direttamente per effetto dell attività di ricerca e comunque in misura non superiore al 5% del costo complessivo del progetto. In caso di parere favorevole del Tavolo di Partenariato, i progetti saranno approvati con successiva delibera della Giunta regionale che assegnerà la funzione di assistenza tecnica ad un idoneo soggetto individuato secondo la normativa comunitaria, nazionale e regionale. Successivamente, le schede progettuali saranno trasmesse al soggetto individuato per la valutazione sostanziale che verificherà anche il rispetto dei criteri indicati in premessa. Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. LA GIUNTA REGIONALE UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione comunitaria, statale e regionale. VISTO il Regolamento (CE) n. 800/2008 del 6 agosto 2008; VISTO il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo al FESR e sue rettifiche successive, che contiene le disposizioni dettagliate sull impiego dei Fondi strutturali, sui sistemi di gestione e controllo e sui piani di comunicazione; VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica n. 196 del 3 ottobre 2008, Regolamento di esecuzione del regolamento n.1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione ; Mod. A - originale pag. 5 Dgr n. del

6 VISTO il Regolamento (CE) n.1828/2006 della Commissione dell 8 dicembre 2006, che stabilisce le modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), sul Fondo Sociale Europeo (FSE) e sul Fondo di coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo al FESR; VISTO il QSN Quadro Strategico Nazionale Italia , confermato con Decisione della Commissione Europea C (2007) 3329 (Decisione CCI 2007 IT 16 1 UNS 001) del 13 luglio 2007 VISTO il POR parte FESR , obiettivo Competitività regionale e occupazione, approvato con Decisione CE (2007) 4247 del 7 settembre 2007; VISTO il D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163; VISTO il D.L. 4 luglio 2006, n. 233; VISTA la L. R. n. 9/2007; VISTA la DGR n. 3888/2007 con la quale si sono individuate le strutture regionali responsabili dell'attuazione delle azioni, presa d'atto proposta criteri di selezione; VISTA la Deliberazione consiliare n. 73 del 28 ottobre 2008 Piano strategico regionale per la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l innovazione ex art. 11 L.R.. n. 9/2007 ; VISTA la DGR n. 4222/2008; VISTO Il Libro Verde Ricerca e sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico; VISTI i Criteri di Selezione approvati dal Comitato di Sorveglianza del POR con procedura scritta del 31 marzo DELIBERA 1. di stabilire, con riferimento all Azione del POR, la modalità a regia regionale per il sostegno alle progettualità strategiche provenienti, in forma singola o associata, dalle quattro Università venete e dal CNR, Area di Ricerca di Padova e la modalità a bando per il finanziamento dei progetti provenienti dai cd. poli minori della Ricerca; 2. di approvare, quale parte integrante e sostanziale del presente atto, le modalità espresse in premessa di raccolta e verifica dei progetti a regia a valere sull Asse 1 Innovazione ed economia della conoscenza, Linea di intervento 1.1. Ricerca Sviluppo e Innovazione, Azione di cui al Programma Operativo Regionale (POR) parte FESR programmazione , obiettivo Competitività regionale e occupazione, adottato con decisione della Commissione Europea CE (2007) 4247 del 7 settembre 2007, con particolare riguardo al soddisfacimento dei Criteri di Selezione indicati; 3. di incaricare il Dirigente della Direzione Sviluppo Economico Ricerca e Innovazione di raccogliere e verificare le progettualità strategiche provenienti dalle quattro Università del Veneto e dal CNR Area di Ricerca di Padova; 4. di demandare a successivo provvedimento della Giunta regionale l approvazione delle progettualità strategiche già sottoposte al Tavolo di Partenariato; Mod. A - originale pag. 6 Dgr n. del

7 5. di demandare, altresì, a successivo provvedimento della Giunta regionale la fissazione delle modalità di attuazione e di concessione del contributo a seguito di valutazione nel merito, unitamente alla determinazione dell importo del contributo ed al conseguente impegno di spesa; 6. di stabilire di avvalersi di un soggetto idoneo, individuato nel rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale, per le funzioni di valutazione e di assistenza tecnica; 7. di pubblicare il dispositivo della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto, nonché di darne idonea e tempestiva comunicazione con mezzi telematici. Sottoposto a votazione, il provvedimento è approvato con voti unanimi e palesi. IL SEGRETARIO Dott. Antonio Menetto IL PRESIDENTE On. dott. Giancarlo Galan Mod. A - originale pag. 7 Dgr n. del

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