AREA TEMATICA Sviluppo sostenibile ed innovazione SETTORE Sicurezza alimentare ARGOMENTO SPECIFICO Etichettatura

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1 TITOLO DOCUMENTO Etichettatura: schema di Decreto Legislativo che introduce l obbligo di indicare l indirizzo dello stabilimento di produzione in etichetta sugli alimenti preimballati. AREA TEMATICA Sviluppo sostenibile ed innovazione SETTORE Sicurezza alimentare ARGOMENTO SPECIFICO Etichettatura Circolare n Prot. 415 Roma, 21 marzo 2017 OGGETTO del documento La circolare descrive la bozza di Decreto legislativo che il Consiglio dei Ministri ha approvato nella seduta del 17 marzo. Il provvedimento prevede la reintroduzione dell obbligo di indicare l indirizzo dello stabilimento di produzione in etichetta sugli alimenti preimballati e ne descrive le modalità applicative. Precedenti circolari cui si fa riferimento* Circ del 20 nov Circ del 25 ottobre 2016 Circ del 16 novembre 2016 Riferimenti legislativi Regolamento UE n. 1169/11 G.U.C.E. L 304 del 22 nov Schema di decreto legislativo recante la disciplina dell indicazione obbligatoria nell etichetta della sede e dell indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, ai sensi dell articolo 5 della legge 12 agosto 2016, n legge di delegazione europea Commento Conseguenze operative Allegati Informare gli Associati Schema di decreto legislativo recante la disciplina dell indicazione obbligatoria nell etichetta della sede e dell indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, ai sensi dell articolo 5 della legge 12 agosto 2016, n legge di delegazione europea 2015

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3 Prot. N. 415 Circolare Roma, 21 marzo 2017 Redatta da: Area Sviluppo sostenibile ed innovazione Tozzi Sicurezza alimentare Corso Vittorio Emanuele II, Roma mail: Segreteria Paola Tosto Oggetto: Etichettatura : schema di Decreto Legislativo che introduce l obbligo di indicare l indirizzo dello stabilimento di produzione in etichetta sugli alimenti preimballati. Sedi regionali e provinciali Federazioni Nazionali di Prodotto Federazioni Nazionali di Categoria Anga Agriturist Fai Confagricoltura Donna Enti Aderenti Loro Sedi Introduzione Come è noto il Reg. UE 1169/11, a partire dal 2013, non ha più reso obbligatorio l indicazione sulle confezioni degli alimenti preimballati del luogo di produzione (sede dello stabilimento) degli stessi. Tale obbligo era vigente solo in Italia, e garantiva in maniera efficace la tracciabilità del prodotto in caso di pericolo alimentare. Le aziende italiane in questi anni, per ovviare alla disposizione comunitaria, hanno adottato un gentleman agreement continuando, di fatto, ad indicare lo stabilimento di produzione. Negli anni successivi all entrata in vigore del Regolamento, l Italia, in accordo con il Tavolo alimentare del Ministero dello Sviluppo economico, ha iniziato l iter per la redazione di un provvedimento nazionale che reintroducesse l obbligo; percorso che si è poi concretizzato, in questi ultimi giorni con l attuazione della delega prevista dall art 5 comma 3 della legge di delegazione comunitaria 2015, n. 170/2016 e l approvazione da parte del Governo dello schema di Decreto legislativo di cui trattasi (vedi allegato).

4 Il provvedimento ora sarà sottoposto al parere delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, nonché al via libera della Commissione europea, a seguito di rituale notifica ai sensi del regolamento UE 1169/1. Analisi dello schema di provvedimento Tutti gli alimenti preimballati destinati al consumatore finale o alle collettività devono indicare in etichetta o sulla confezione la sede dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento (art. 3 comma 1). Il decreto si applica solo alla produzione italiana. Sono infatti escluse (art. 7) le derrate provenienti da un altro Stato membro dell Unione europea o dalla Turchia, i prodotti provenienti da uno Stato membro dell Associazione europea di libero scambio (EFTA), parte contraente dell Accordo sullo Spazio economico europeo (SEE). Nel caso questi alimenti debbano essere successivamente trasformati, preparati, frazionati o tagliati, nonché quelli non venduti direttamente al consumatore finale, è concesso inserire la sede dello stabilimento di produzione nei documenti commerciali che accompagnano o precedono la consegna delle merci (articolo 3, comma 2). La sede dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento è identificata dalla località e dall indirizzo dello stabilimento (articolo 4, comma 1). Deroghe (art. 4 commi 2-3-4) L indirizzo può essere omesso nei seguenti casi: qualora l indicazione della località consenta l agevole e immediata identificazione dello stabilimento; la sede dello stabilimento coincida con quella dell operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto o, se tale operatore non ha sede nell Unione, l importatore nel mercato dell Unione; i prodotti preimballati riportino il marchio di identificazione o il bollo sanitario prescritti dai Regolamenti del Pacchetto Igiene (852/04 e 853/04); il marchio contenga l indicazione della sede dello stabilimento. Nel caso in cui l operatore disponga di più stabilimenti, è consentito indicare tutti gli stabilimenti purché quello effettivo sia evidenziato mediante punzonatura o altro segno. Le sanzioni (art. 5) Il decreto prevede una sanzione amministrativa pecuniaria nel caso di non rispetto dell indicazione dello stabilimento di produzione da a euro. Nel caso non siano rispettati i requisiti di leggibilità (e altezza minima dei caratteri) stabiliti per le informazioni obbligatorie in etichetta la sanzione varia da a euro. L autorità incaricata di controlli e sanzioni é l ICQRF (Dipartimento dell Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari) presso il Mi.P.A.A.F Il periodo transitorio

5 E previsto un periodo transitorio di 120 giorni dall entrata in vigore del decreto per l utilizzo delle scorte di etichette non conformi al decreto legislativo. Cordiali saluti Donato Rotundo