REGIONE CALABRIA. n. 80 dell' l Giugno 2012

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1 REGIONE CALABRIA DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE (nella qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, nominato con delibera del Consiglio dei Ministri del 30 Luglio 2010) n. 80 dell' l Giugno 2012 OGGETTO: Linee di indirizzo per l'esecuzione degli audit sulle Autorità competenti a norma dell'art. 4 paragrafo 6 del Reg. CE 882/2004 relativo all'esecuzione dei controlli ufficiali finalizzati a verificarne la conformità in materia di alimenti, mangimi, salute e benessere degli animali. Decisione della Commissione Europea del 29/9/2006 (2006/677 ICE). Obiettivi SVET Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. del _

2 REGIONE Il Presidente CALABRIA della Giunta regionale (nella qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, nominato con delibera del Consiglio dei Ministri del 30 Luglio 2010) PREMESSO che: la L. 311/2004 (legge finanziaria per l'anno 2005) al comma 180 dell'articolo unico, come modificato dall'art. 4, D.L. 14 marzo 2005, n. 35, convertito in L. 14 maggio 2005, n. 80, prevede in capo alle Regioni in squilibrio economico la necessità di procedere ad una ricognizione delle cause che lo determinano ed alla elaborazione di un programma operativo di riorganizzazione, di riqualificazione o di potenziamento del Servizio sanitario regionale, di durata non superiore al triennio; - ai sensi della medesima norma i Ministri della salute e dell'economia e delle finanze e la singola regione stipulano apposito accordo che individui gli interventi necessari per il perseguimento dell'equilibrio economico, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza e degli adempimenti di cui alla intesa prevista dal successivo comma 173; - l'articolo 22, comma 4, del decreto-legge 1 0 luglio 2009 n. 78, convertito con modificazioni dalla L.3 agosto 2009 n. 102, ha stabilito, attesa la straordinaria necessità ed urgenza di tutelare, ai sensi dell'art. 120 della Costituzione, l'erogazione delle prestazioni sanitarie comprese nei Livelli Essenziali di Assistenza, e di assicurare il risanamento, il riequilibrio economico-finanziario e la riorganizzazione del sistema sanitario regionale della regione Calabria, anche sotto il profilo amministrativo e contabile, tenuto conto dei risultati delle verifiche del Comitato e del Tavolo, di cui agli articoli 9 e 12 dell'intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, che la Regione predisponga un Piano di rientro contenente misure di riorganizzazione e riqualificazione del Servizio sanitario regionale, da sottoscriversi con l'accordo di cui all'art. 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e s.m.i.; - il Piano di rientro è stato approvato con delibera di Giunta Regionale n. 845 del 16 dicembre 2009 ad integrazione e modifica del documento adottato in precedenza dalla medesima regione con delibere n. 585 del 10 settembre 2009 e n. 752 del 18 novembre 2009; VISTA la delibera di Giunta regionale n. 908 del , avente ad oggetto: "Accordo per il piano di rientro del servizio sanitario regionale della Calabria ex art. 1, co. 180, L. 311/2004, sottoscritto tra il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della salute ed il Presidente della regione Calabria il 17 dicembre Approvazione", successivamente integrata dalla D.G.R. n. 97 del 12/02/2010; PRESO ATTO che l'art. 7, comma 5, dell'accordo prevede che gli interventi individuati dal Piano e allegati all'accordo "sono vincolanti, ai sensi dell'art. 1, co. 796, lettera b) della L. n. 296/2006, per la Regione Calabria e le determinazioni in esso previste comportano effetti di variazione dei prowedimenti normativi ed amministrativi già adottati dalla medesima Regione Calabria in materia di programmazione sanitaria"; - che l'art. 2, comma 95, della L. n. 191/2009 (legge finanziaria 2010), prevede che "Gli interventi individuati dal piano di rientro sono vincolanti per la regione, che è obbligata a rimuovere i prowedimenti, anche legislativi, e a non adottarne di nuovi che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro"; DATO ATTO che, ai sensi dell'art. 3 del sopra citato Accordo in materia di esecuzione del Piano di Rientro, è prevista: - la funzione di affiancamento della regione per l'attuazione dello stesso, che è svolta da parte del Ministero della Salute e del Ministero dell'economia e delle finanze, nell'ambito del Sistema nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria di cui all'art. 1 comma 288 della L. 23/12/2005 n. 266; - la trasmissione ai Ministeri competenti, ai fini dell'acquisizione di un preventivo parere, dei prowedimenti regionali di spesa e programmazione sanitaria e, comunque, di tutti i prowedimenti di impatto sul servizio sanitario regionale; VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella seduta del 30 Luglio 2010 con la quale il Presidente pro tempore della Regione Calabria è stato nominato Commissario ad acta per l'attuazione

3 del Piano di Rientro dai disavanzi del settore sanitario ai sensi dell'art. 4 del D.L. 01/10/2007 n. 159, convertito in legge con modificazioni dall'art. 1 L. 29/11/2007 n. 222; DATO ATTO che la citata deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 Luglio 2010 dispone la prosecuzione del Piano di rientro attraverso i programmi operativi del Commissario ad acta, diretti a dare attuazione alle linee di intervento già previste dal Piano di rientro, coerentemente con gli obiettivi finanziari programmati, sia nella dimensione finanziaria che nella tempistica di attuazione e tenuto conto delle specifiche prescrizioni e osservazioni già comunicate dal Ministero della salute e dal Ministero dell'economia e delle finanze; - che con la medesima delibera il Commissario è stato incaricato di dare attuazione al piano di rientro dal disavanzo del Servizio Sanitario Regionale della Calabria ed, in via prioritaria, di prowedere alla realizzazione di specifici interventi, identificati in dodici punti; DATO ATTO, altresì, che con delibera del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2010 il Gen. Dott. Luciano Pezzi e il Dott. Giuseppe Navarria sono stati nominati sub Commissari per l'attuazione del Piano di Rientro della Regione Calabria, con il compito di affiancare il Commissario ad acta nella predisposizione dei prowedimenti da assumere in esecuzione dell'incarico commissariale di cui alla deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 Luglio 2010; PRESO ATTO che il Dott. Giuseppe Navarria ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico a far data dal 01/02/2011; VISTA la delibera adottata nella seduta del 31/05/2011 con la quale il Consiglio dei Ministri, nel prendere atto delle dimissioni rassegnate dal dott. Navarria, ha nominato il dott. Luigi D'Elia sub Commissario per l'attuazione del Piano di Rientro della Regione Calabria, con il compito di affiancare il Commissario ad Acta nella predisposizione dei prowedimenti da assumere in esecuzione dell'incarico commissariale di cui alla citata deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 Luglio 2010; DATO ATTO che dall'analisi del combinato disposto delle norme succedutesi nel tempo in materia di commissariamento delle regioni in PdR (art. 4, comma 2, del DL n. 159/2007, conv. con legge n. 222/2007 e s.m.i., art. 2, comma 83 - nella parte applicabile - e comma 88, ultimo periodo, della L. 191/2009 e s.m.i.) emerge che i compiti ed i poteri attribuiti al Commissario ad acta attengono: a. all'adozione di tutte le misure indicate nel piano di rientro (o nei programmi operativi adottati per la prosecuzione di detti PdR, ai sensi dell'art. 2, comma 88), nonché agli ulteriori atti e prowedimenti normativi, amministrativi, organizzativi e gestionali implicati dal PdR, in quanto presupposti o comunque correlati e necessari alla completa attuazione del piano (ex art. 2, comma 83, terzo periodo); b. alla verifica della piena ed esatta attuazione del piano a tutti i livelli di governo del sistema sanitario regionale (art. 2, comma 83, quarto periodo); c. alla trasmissione al Consiglio regionale dei prowedimenti legislativi regionali rivelatisi d'ostacolo all'attuazione del PdR o dei programmi operativi adottati ex art. 2, comma 88 (art. 2, comma 80, terzo periodo, nella nuova formulazione introdotta, unitamente al periodo quarto e quinto, dall'art comma 4 - lett. a) del D. L. n. 98/2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 111/2011); CONSIDERATO che tra gli interventi prioritari cui il sub Commissario Dott. Luigi D'Elia deve fare riferimento nell'attività di affiancamento del Commissario ad acta è previsto, al punto 8) "adozione dei prowedimenti necessari alla regolarizzazione degli interventi di sanità pubblica veterinaria e di sicurezza degli alimenti attualmente insufficienti, come emerso nella riunione di verifica del 27 Ottobre 2010"; materia non precedentemente inclusa tra quelle di competenza del Dott. Navarria; CHE La Commissione Europea con Decisione del 26 Settembre 2006, ha emanato linee guida con cui si definiscono i criteri di esecuzione degli audit a norma dell'art.4 paragrafo 6 del Reg. CE 882/2004, tesi a verificare la conformità dei controlli ufficiali effettuati dalle Autorità Competenti alla normativa in materia di alimenti, mangimi, salute e benessere degli animali; CHE La Regione Calabria con DPGR n. 95 del 16/9/2011 ha emanato il Piano Integrato per la Sicurezza Alimentare, per la completezza del quale, è necessario recepire la Decisione del 26 Settembre 2006, con cui si definiscono i criteri di esecuzione degli audit a norma dell'art.4 paragrafo 6 del Reg. CE 882/2004;

4 CHE La regione Calabria ha necessità, in esecuzione al su citato art.4 paragrafo 6 del Reg. CE 882/04, di predisporre degli audit di sistema e di settore sulle proprie Autorità Competenti Locali: servizi SVET esian; RITENUTO esaustivo, ai fini che qui rilevano, il documento allegato al presente decreto (AlI. 1) per costituirne parte integrante e sostanziale; RITENUTO di dovere istituire un elenco regionale comprendente le figure idonee a svolgere gli audit in quanto hanno superato lo specifico corso di formazione tenutosi in Catanzaro il Dicembre 2007 a cura dalla ASQA Certificazioni srl di Thiene (VI) (AlI. 2); TENUTO CONTO che in relazione al parere espresso dall'ufficio Legislativo del Ministero della Salute, n P del , in materia di poteri dei sub Commissari è stato, tra l'altro, evidenziato che {(il subcommissario possa adottare anche tutti gli atti prodromici..quali atti normativi, amministrativi, organizzativi e gestionali-all'attuazione delle misure attuative del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale"; PERTANTO, nel caso di specie, si è ritenuto di dover prowedere in tal senso; SU PROPOSTA della Task Force di cui al DPGR 56/2011 DECRETA Per le motivazioni di cui in premessa, che qui si intendono riportate quale parte integrante e sostanziale: DI APPROVARE per quanto esposto in premessa le Linee Guida Regionali per l'esecuzione degli audit sulle Autorità Competenti a norma dell'art. 4 paragrafo 6 del Reg. CE 882/04, allegate al presente decreto di cui sono parte sostanziale ed integrante (AlI. 1); DI APPROVARE l'elenco regionale degli auditor idonei a svolgere i suddetti audit allegato al presente decreto (AlI. 2) per costituirne parte integrante e sostanziale DI FARE OBBLIGO al Dipartimento Tutela della Salute dello svolgimento dei programmi di audit interni finalizzati all'ottemperanza delle norme di cui al Reg. CE 882/04 art.4 paragrafo 6; DI FARE OBBLIGO ai Direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali dello svolgimento di programmi di audit interni finalizzati all'ottemperanza delle norme di cui al Reg. CE 882/04 art.4 paragrafo 6; DI MANDARE al Dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute il presente prowedimento per la sua esecuzione nei tempi prescritti dalle norme; DI TRASMETTERE il presente decreto, ai sensi dell'art. 3 comma 1 dell'accordo del piano di rientro, ai Ministeri competenti; DI DARE MANDATO alla Struttura Commissariale per la trasmissione del presente decreto, agli interessati, ai Ministeri dell'economia e finanze e della salute, per la pubblicazione sul Bollettino regionale e sul sito web istituzionale della Regione Calabria. o di Rientro ~

5 Regione Calabria ALLEGATO 1 Linee di indirizzo per l'esecuzione degli audit sulle Autorità Competenti a norma dell'art. 4 paragrafo 6 del Reg. CE 882/2004 relativo all'esecuzione dei controlli ufficiali, finalizzati a verificarne la conformità in materia di alimenti, mangimi, salut,! e benessere degli animali. Decisione della commissipne europea del 29/9/2006 (2006/677/CE) ************* Premessa L'Audit è una tecnica di accertamento che consente di verificare in maniera obiettiva e indipendente, la congruità dei "processi" posti in essere per la realizzazione di una attività, alla normativa che la disciplina. L'attività di controllo in tema di sicurezza alimentare, disciplinata dal c.d. "Pacchetto Igiene", esercitata dai Servizi SVET e SIAN delle ASP regionali, è stata arricchita dallo strumento "AUDIT" introdotto e reso obbligatorio nell'esecuzione delle attività di controllo dal Reg. CE 882/04, da impiegarsi sia sugli operatori del settore alimentare e dei mangimi (OSA- OSM), sia sulla Autorità Competente (AC) al fine di valutarne le procedure poste in essere in sede ispettiva. In quest'ultimo caso, l'audit, tende a valutare il rispetto delle procedure operative adottate e rese disponibili al personale incaricato dei controlli ed è utilizzato per valutare l'efficacia e l'efficienza delle azioni poste in essere dalle autorità competenti sugli OSA, in relazione alla normativa vigente in tema di alimenti, mangimi, salute e benessere animale. E' impiegato per ottenere una valutazione di sistema e/o di settore. Oggetto e campo d'applicazione Le presenti linee guida enunciano i principi da osservare nell'attività di audit nel loro complesso e la loro esecuzione da parte delle autorità regionali e autorità locali competenti, in ossequio al Reg. CE n.882/04. L'obiettivo è quello di verificare se i controlli ufficiali effettuati in materia di alimenti, mangimi, sanità e benessere animale, sono eseguiti in maniera tale da perseguire le finalità specifiche delle relative normative e dei specifici Piani Nazionali. I risultati attesi da questa attività sono il miglioramento degli standard di organizzazione, performance, governance, appropriatezza, delle autorità competenti locali e delle attività produttive messe in atto dagli OSA. Contesto e base giuridica Le presenti linee guida definiscono i criteri di base per l'esecuzione degli audit di cui all': art. 2 punto 6 del Reg. CE 882/2004: "audit": un esame sistematico ed indipendente per accertare se determinate attività e risultati correlati siano conformi alle disposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano adeguate per raggiungere determinati obiettivi" art. 4 punto 6 del Reg. CE 882/2004: " Le autorità competenti procedono ad audit interni o possono far eseguire audit esterni, e prendono le misure appropriate alla luce dei loro risultati, per verificare che si stiano raggiungendo gli obiettivi del presente regolamento. Tali audit sono soggetti ad un esame indipendente e sono svolti in modo trasparente"

6 Definizioni Si applicano le definizioni di cui all'art. 2 del Reg. CE 882/2004, agli artt. 2 e 3 del reg. CE 178/2002, alle norme (UNI EN) ISO 19011/02 e 9000/00. Dalle norme (UNI EN) ISO 19011/02 e 9000/00: Criteri di audit: insieme di politiche, procedure o prescrizioni utilizzati come riferimento a cui si confrontano le evidenze dell 'audit, ossia la norma in base alla quale sono valutate le attività dell 'organizzazione oggetto di audit; Piano dell'audit: descrizione delle attività e delle disposizioni per la conduzione dell 'audit; Programma di audit: insieme di uno o più audit pianificati per un arco di tempo definito e orientati verso uno scopo specifico; Gruppo di audit: uno o più auditor che eseguono un audit, supportati se richiesto, da esperti tecnici; Organizzazione oggetto dell' audit: organizzazione sottoposta ad audit; Auditor: persona che ha la competenza per effettuare un audit; Azione Correttiva: azione per eliminare la causa di una non conformità rilevata o di altre situazioni indesiderabili rilevate; Azione preventiva: azione per eliminare la causa di una non conformità potenziale o di altre situazioni indesiderabili potenziali; Esperto tecnico: persona che fornisce conoscenze o competenze specifiche al gruppo di audit; Altre definizioni 1. Obiettivo: lo scopo per cui è stato commissionato un audit; 2. Evidenza: informazioni attinenti a criteri e/o requisiti verificabili in corso dell 'audit; 3. Risultanze: i risultati raccolti con le verifiche delle evidenze; 4. Organismo di audit:l'organismo che esegue il processo di audit. Può essere un 'entità interna o esterna; 5. Processo di audit: l'approccio sistematico alle attività di pianificazione, esecuzione e gestione degli audit; 6. Sistema di audit: la combinazione di uno o più organismi di audit che eseguono un processo di audit ali 'interno di una autorità competente o tra autorità competenti; 7. Catena di produzione:l'intera catena di produzione comprendente tutte le "fasi di produzione, trasformazione e della distribuzione di cui ali 'art 3 punto 16 del reg. CE 178/2002; Indicazioni Generali Il sistema di audit regionale, riguarda tutti gli ambiti di verifica del controllo ufficiale degli alimenti, dei mangimi, della salute e benessere animale; quindi di tutti i Servizi e gli organismi di controllo interessati. Per le autorità competenti coinvolte, rappresenta un' opportunità di crescita attraverso il confronto tra pari. Ogni singola autorità competente della regione organizza su base annuale dei programmi di audit. Gli audit della Regione sulle autorità competenti locali (ACL), sono il principale strumento valutativo sull'effettiva applicazione delle disposizioni contenute nel pacchetto igiene. Con tale strumento è possibile verificare: ~ Se l'acl effettua i propri controlli secondo una programmazione elaborata in base alla valutazione del rischio di ogni singola impresa alimentare; ~ Se i controlli sono effettuati secondo procedure codificate e documentate; ~ L'efficacia, l' appropriatezza, l'affidabilità dei controlli in tema di sicurezza degli alimenti, dei mangimi, della salute e benessere degli animali; Natura del processo di audit L'approccio all'audit deve essere sistematico e rispettare i seguenti requisiti: 1. Avere una pianificazione trasparente che identifichi le priorità in funzione dei rischi; 2. Far parte di un programma di audit di ampio respiro che copra tutti i campi d'azione delle autorità competenti, con cadenza appropriata ai rischi per un periodo temporale di programmazione non superiore ad un lustro;

7 3. Essere supportato da procedure di audit e da registrazioni documentate per garantire coerenza tra gli auditor, a garanzia dell'approccio sistematico; 4. Prevedere procedure atte a rendere le risultanze degli audit efficaci e a diffonderne i rapporti; 5. Prevedere procedure di riesame della pratica di audit per identificare i punti di forza e rimediare ai punti di debolezza, diffondere le pratiche ottimali, e controllare le azioni correttive e preventive. 6. Essere continuamente monitorato per assicurare il raggiungimento degli obiettivi del piano audit. Organizzazione e responsabilità gestionale A livello di Autorità Competente Regionale, l'organizzazione e la gestione del programma di audit Regionale della Calabria è in capo al settore LEA: ai dirigenti regionali SVETe al dirigente regionale SIAN. A livello locale, l'organizzazione e la programmazione degli audit è in capo ai direttori SVET e SIAN. Tali figure direttive assumono di volta in volta il ruolo di autorità committente e sono soggetti, a cascata, a loro volta ad audit. E' compito dell' Autorità Competente Regionale: proporre procedure documentate per la gestione ed esecuzione dei programmi di audit; tenere un elenco sempre aggiornato degli auditor regionali garantendone il possesso dei seguenti requisiti: o Laurea o diploma d'istruzione secondario attinente la sicurezza alimentare; o Esperienza lavorativa nella disciplina dell' organizzazione oggetto di audit di almeno 5 anni (10 anni per il responsabile del gruppo audit); o Capacità di relazione interpersonale e al lavoro di gruppo; o Superamento di specifico corso di formazione regionale di almeno 40 ore; Le risorse economiche necessarie all'esecuzione degli audit da parte degli auditor incaricati, sono a carico dei rispettivi enti d'appartenenza. E' altresì compito della Regione Calabria garantire: La formazione teorica di base: Degli auditor con corsi di formazione teorica di almeno 5 giorni in aula, per un massimo di 25 partecipanti ad evento, più addestramento sul campo. La formazione continua: costituita da ulteriori e continui corsi di formazione (almeno 12 ore) e dall'esecuzione in un triennio di almeno 2 audit sul SSN; La valutazione degli auditor: in base ai rapporti di audit, agli esiti di interventi sul campo; Rendere pubbliche le risultanze degli audit attraverso pubblicazione sul sito web istituzionale della Regione Calabria. Trasparenza Gli audit sono eseguiti da auditor qualificati iscritti all'elenco della Regione Calabria di cui all'allegato 1; Tutti gli audit sono svolti mediante procedure note e documentate, comunque rese disponibili a tutti gli interessati. Tali procedure riguardano: La programmazione; La pianificazione, L'esecuzione; La chiusura; Il riesame; Tutti i report e le conseguenti azioni sono diffusi e resi disponibili agli interessati attraverso il sito web regionale o delle ASP. Sono altresì pubblicizzati sul sito web regionale i curricula vitae degli auditor regionali; Sui siti web delle aziende territoriali sono pubblicati i curricula vitae dei direttori di struttura complessa e dei dirigenti impiegati nell' attività di autorità competente locale.

8 Indipendenza E' un prerequisito dell'audit. Per cui gli auditor incaricati, ancorché iscritti nella lista regionale degli auditor ufficiali, non devono essere in nessun modo coinvolti o facente parte delle attività oggetto di verifica. Gli auditor dovranno essere liberi da qualunque pressione di natura commerciale, finanziaria, gerarchica, politica o di altro tipo atta ad influenzare i giudizi o i risultati dell' audit. Qualora il gruppo di audit disponga azioni correttive e/o preventive, le raccomanda all' organizzazione oggetto dell' audit. Le modalità d'applicazione sono in capo all' organizzazione auditata. Il gruppo audit dovrà limitarsi a valutare l'idoneità del piano d'azione proposto. Esecuzione del processo di audit Al fine di consentire la raccolta delle evidenze inerenti l'obiettivo dell'audit, la programmazione dell'audit dovrà essere comunicata, anticipandone l'oggetto, all'organizzazione auditata con congruo anticipo. Il preavviso può essere corredato da questionari per l'acquisizione di informazioni utili ai fini dell 'audit, nonché dalla eventuale richiesta di documenti da visionare nei preamboli o da valutare nel corso della missione Gli audit potranno essere di "sistema" se valutano il sistema di prevenzione in sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria nel suo complesso, o di "settore" se riguarda solo porzioni specifiche di questo. Per perseguire l'obiettivo intrinseco nella disposizione di cui all'art.4 punto 6 del Reg. CE 882/2004, l'audit dovrà soddisfare tre esigenze: I. Verificare la conformità alle disposizioni impartite al fine di garantire l'osservanza della pianificazione dei controlli, che il personale impiegato osservi le disposizioni e le linee guida impartite, verificandole attraverso visura di documentazione e/o riscontri direttamente sul posto; II. Verificare, in loco, che le disposizioni impartite siano adottate in maniera efficace raffrontando la preventiva pianificazione con gli effettivi risultati raggiunti. III. Valutare l'adeguatezza delle attività poste in essere in relazione al Piano Nazionale Integrato delle attività, all' adeguatezza dei controlli, nonché alla catena produttiva. I criteri di audit dovranno comprendere gli obiettivi strategici dei Regolamenti CE 178/02 e 882/04 e della legislazione nazionale e regionale. Rapporti di audit Le conclusioni contenute nei rapporti di audit dovranno essere chiare e sintetiche, tratte dalle evidenze dell'audit, corredate dalle raccomandazioni assegnate. Seguito dei risultati di audit L'organizzazione soggetta ad audit, a seguito delle evidenze e raccomandazioni, preparerà un piano di intervento di azioni correttive e preventive con esplicitazione delle priorità e tempistica d'intervento. Lo stesso sarà sottoposto al gruppo di audit che ne valuterà i contenuti. La scelta del piano d'intervento, qualora vi siano più opzioni valide, spetta all'organizzazione auditata. Per la verifica dell'applicazione del piano d'intervento, saranno concordate le procedure atte a verificare il compimento degli interventi adottati. Frequenza degli audit Tutte le Autorità competenti dovranno essere sottoposte ad audit almeno una volta ogni cinque anni. Definizione del Programma di Audit Regionale Gli uffici SVET e SIAN Regionali, ognuno per le proprie competenze, all'inizio di ogni anno elaborano un piano annuale regionale di audit da effettuare sulle autorità competenti locali.

9 L'accorpamento dei due piani, costituisce il Piano Regionale di audit della Regione Calabria che dovrà essere deliberato entro il mese di febbraio di ogni anno e reso consultabile sul sito web regionale. Il programma dovrà contenere: Riferimenti normativi cogenti; Gli obiettivi oggetto di verifica; Le autorità competenti locali, le attività, i processi e le aree da sottoporre a verifica; I responsabili dei gruppi audit; I tempi d'esecuzione. Il programma di audit è soggetto a monito raggio e verifica dei risultati pianificati.

10 ALLEGATO 2 ELENCO AUDITOR REGIONE CALABRIA Veterinario ASP CZ Veterinario ASP CS Veterinario ASP CS Veterinario ASP RC

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