Turchia attacca i Curdi: i cattivi Assad e Putin diventano buoni. E Trump?
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- Mario Capelli
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1 Turchia attacca i Curdi: i cattivi Assad e Putin diventano buoni. E Trump? Panico nel mainstream. Otto anni di narrazione buttata nel cestino. La Turchia attacca i Curdi. Assad e Putin diventano i buoni e Trump il traditore. Ma ha davvero tradito? Le redazioni giornalistiche nel caos. Appena la Turchia attacca i Curdi i cattivi diventano buoni e le forze di pace si scoprono essere per quel che erano: Destabilizzatori della Siria. Il solito passo indietro C è un eccellente articolo on line di Gianni Sartori che può fare da bussola. Un territorio per i Curdi Nel 2006 l Armed Force Journal pubblicava una mappa ideata da Ralph Peters per ridisegnare il Medio Oriente. [ ] Peters è
2 ex Colonnello, noto stratega del Pentagono ed esponente del PNAC (Progetto per un nuovo secolo americano) di Cheney, Ramsfed, Bolton e Wolfowitz. [ ] La mappa prevede un Free Kurdistan formato da territori della Siria, Iraq e Turchia Da rilevare che il PNAC è il manifesto di quegli estremisti di destra USA definiti Neocon, di cui fanno parte anche Ledeen e Bannon. E pure il deceduto McCain. Di questo disegno nessuno dei soggetti interessati sapeva nulla. Ovviamente, essendo la Turchia un membro NATO, è assai probabile che potesse porre il veto sul suo territorio. Rimanevano Iraq e Siria. L Iraq era già stato destabilizzato, restava solo da destrutturare la Siria. In questo schema ci sarebbero stati altri altri due vincitori Israele, che prospera proprio nella destabilizzazione delle zone che stanno attorno Gli Stati Wahabiti dell area (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait) per ragioni religiose. Questa la mappa dell Islam, tenendo presente che Sciiti e Sunniti hanno una convivenza a dir poco complicata, anche se in Siria pareva funzionare. Ma quando si parla di Salafiti e/o Wahabiti, allora è guerra. E pure sanguinosa.
3 Siria: otto anni di primavera araba Si tentò di avviare una di quelle Primavere Arabe, che tanto successo avevano avuto nella destabilizzazione di altri Stati, come la Libia. Fallito questo tentativo, si avviò una guerra per procura. I media cominciarono a riferirsi alla Siria come a un regime e ad Assad come un tiranno, un dittatore sanguinario. Era il 2011 e a dire la verità la Siria pareva essere esempio di tolleranza multiculturale e multireligiosa. Siria composizione etnica e religiosa nel 2011 Il metodo In USA (ma anche altrove) avviene sempre una strana saldatura fra i falchi guerrafondai di estrema destra e i sostenitori
4 dei diritti umani di sinistra. Da una parte ci sono quindi i Neocon. Cioè coloro i quali immaginano che gli USA abbiano il diritto-dovere di governare l intero mondo. Con le buone o con le cattive, ma con le cattive è meglio. Mentre dall altra parte si trovano i sostenitori della Responsabilità di Proteggere (R2P = Responsability to protect) che sostengono la necessità degli interventi militari per difendere i diritti umani ovunque nel mondo. A parte le motivazioni addotte, il mezzo è identico: l intervento militare a tutti i costi. Siria: il metodo applicato Così si forma una Sacra Alleanza costituita dal Nobel per la Pace, Barack Obama, gli Stati arabi sunniti dell area, Israele (che, però, non interviene direttamente) e la Turchia. Finanziano e sostengono una guerra per procura. Ovviamente devo necessariamente essere schematico, ma possiamo comunque dire che la maggior parte del peso economico è ricaduto sugli USA. Si costruisce anche il mito dei ribelli moderati e dei Caschi bianchi (White Helmets). Secondo la narrazione cui giornalisti come Formigli sono molto affezionati, i Caschi Bianchi sarebbero volontari che vanno nelle zone di guerra siriana per prestare aiuto alla popolazione. In realtà primi e secondi sono sempre stati gruppi jihadisti. Agitando la carota dello Stato Curdo, gli Stati Uniti di Obama arruolano pure gruppi Curdi, nello specifico YPG e YPJ. Per non mettere in imbarazzo la Turchia che definisce i Curdi turchi del PKK terroristi, si forma, quindi, un esercito,
5 denominato Esercito Siriano Democratico (SDF). Strano che nessuno si sia mai accorto che in realtà i Curdi combattevano su due fronti. Da un lato contro Assad e dall altro per resistere agli attacchi dei ribelli moderati e dei Caschi Bianchi. L intoppo In questo meccanismo apparentemente perfetto si inserisce un granello di sabbia. Infatti, dal momento che nessuna potenza combatteva direttamente sul campo, intervengono anche l Iran (Sciita, come Assad) e pure la Russia, ma per supportare Assad. Come per il gruppo che voleva destrutturare la Siria, ovviamente anche loro senza formali interventi diretti sul campo, ci mancherebbe. Sicché quella che sarebbe dovuta essere una guerra lampo di 30 giorni è durata otto anni. E proprio quando Trump, nel marzo-aprile del 2018 aveva annunciato il ritiro delle sue truppe del nord della Siria, ecco che accade l imponderabile. Forse perché ormai affezionato alla presenza USA, Assad sceglie proprio quel momento per lanciare un presunto attacco chimico contro la sua gente. Con armi chimiche di cui non è mai stata accertata l esistenza, ovviamente. E a nessun giornalista è venuto da ridere dando la notizia! La Turchia attacca i Curdi: rivedere tutta la narrazione Accade adesso che la Turchia attacca i Curdi in territorio siriano mentre gli Stati Uniti avevano annunciato il
6 progressivo ritiro delle truppe da quell area. La Casa Bianca ha annunciato il ritiro con un comunicato stampa del 6 ottobre: Trump aveva parlato con Erdoğan che gli aveva annunciato il suo attacco nel nord della Siria a lungo pianificato. Ma gli Stati Uniti non vogliono supportare, né essere coinvolti nell operazione. Quindi vanno via dall area. Crolla la narrazione mainstream Anche nella narrazione La Turchia attacca i Curdi c è un problema. La Turchia, infatti, sta attaccando i Curdi bombardandoli con gli aerei. A condurre l attacco via terra sono esattamente quei tagliagole dei ribelli moderati asserragliati a Iblid e Afrin. Ribelli moderati tanto cari alla stampa mainstream. Il nostro Corrado Formigli credo li abbia al posto del capezzale. Nel frattempo i giornalisti mainstream occidentali abbandonano il nord-est della Siria rifugiandosi in Iraq (ma guarda tu il caso). Finché Erdoğan bombarda dal cielo e i Ribelli moderati attaccano i Curdi via terra, i giornalisti mainstream si sentono al sicuro. Ma se si avvicina l esercito di Assad a difendere i Curdi, no way to stay (non esiste che noi si rimanga qui). Qui il corrispondente BBC che comunica che dozzine di giornalisti stranieri abbandonano l area. We are all, dozens of Foriegn journalists, leaving #NE #Syria today.. no way to stay as Assad is back to the area. I m officially on Iraqi Kurdistan now.
7 Feras Kilani فراس كيلاني October 14, 2019 Ma come? E la narrazione salvate i Curdi? Serve solo a spingere gli USA a continuare all infinito la guerra civile fino alla destrutturazione totale della Siria? Trump tradisce i curdi? Fallito il piano congiunto Neocon/Obama di destrutturare e destabilizzare la Siria, come già fatto con successo in Iraq, in Libia e altrove, lo Stato Curdo è fuori discussione. La Turchia è un Paese NATO. Che un altro Paese NATO possa combattere contro la Turchia in territorio non NATO non è ipotizzabile. Permanere nella zona, quindi, può implicare solo il non intervento e renderebbe più complicata la saldatura fra Assad e i Curdi. Ovviamente se poi un proiettile (magari di fabbricazione russa) fosse finito su una postazione americana, gli Stati Uniti non avrebbero avuto altre scelte: rientrare in conflitto. E stavolta in modo diretto. Tutto sarebbe ricominciato da capo per finire solo con la destabilizzazione della Siria. Tra l altro, l ordine definitivo di abbandonare la zona è avvenuto solo il 14 ottobre: #AAE US troops in northern Syria ordered to leave country: US official #Syria Eye on Syria (@Eye_on_Syria) October 14, 2019
8 Interviene l Esercito Regolare di Assad con il supporto russo. C è l accordo Come ci spiega Angelo Gambella: Le trattative politiche tra curdi e Damasco sono andate avanti per mesi, a singhiozzo. Protagonisti il Pyd, partito politico di cui l Ypg è l ala armata, e i consiglieri vicini al presidente Bashar al-assad. Il punto di partenza era evitare la disfatta di Afrin attraverso un compromesso che salvaguardasse la piena autonomia curda e la partecipazione alla gestione delle risorse petrolifere massimamente presenti proprio nel sud est del paese, dove si erano spinte le forze curde appoggiate dalla coalizione Usa. L offensiva della Turchia lungamente pianificata, e il ritiro disposto dagli Usa ha accelerato i contatti tra le due parti attraverso i rispettivi comandanti militari. E infatti, come scrive lo stesso Gambella, #Siria Una considerazione molto importante da fare sull'accordo SAA-SDF è che l'esercito siriano si è impegnato ad aiutare i curdi, che si uniranno al V Corpo (direttamente addestrato da Mosca), a riconquistare Afrin e le terre prese dalle milizie filoturche. Punto di svolta. Angelo Gambella (@agambella) October 14, 2019 In buona sostanza, se Erdoğan aveva sperato nell aiuto delle truppe USA a sostegno dell alleato NATO ha sbagliato i suoi conti. E che ci sperasse è evidente. Ecco, ad esempio un lancio ANSA: Erdoğan, NATO con noi o con terroristi?
9 Ricapitolando Ricapitolando: la Turchia attacca i Curdi sperando di ottenere da un lato l epurazione etnica e dall altro di continuare una guerra civile in Siria che le avrebbe consentito di guadagnare territori. Contando sugli alleati NATO, ovviamente. Ma è andata male. Molto male. Gli USA si sfilano e anche la Francia. L esercito regolare siriano di Assad corre in aiuto, con il supporto della Russia di Putin. Erdoğan, quindi, che spacciava per acquisito il via libera della Russia si trova scoperto anche su quel fronte. E così ci sono enormi probabilità che la Siria si riunisca in pace e che una guerra civile alimentata da potenze straniere abbia finalmente termine. Nel frattempo neocon USA (di destra e di sinistra, basti vedere le reazioni della Pelosi) e mainstream occidentali sono in piena crisi di nervi..@realdonaldtrump s newly-announced sanctions against Turkey fall very short of reversing the humanitarian disaster brought about by his own erratic decision-making. Nancy Pelosi (@SpeakerPelosi) October 15, 2019 Non possono più presentare Assad come un tiranno sanguinario e neppure Putin come sostenitore del suddetto dittatore assetato del sangue del suo popolo. Otto anni di scodinzolante presstitutes (stampa prostituta,
10 secondo la definizione di Paul Craig Roberts) da buttare nel gabinetto per colpa di Trump. A meno di riuscire a dare la colpa proprio a Trump, ovviamente. È sempre stato l altro loro obiettivo, dopo tutto.
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