REGOLAMENTO DI POLIZIA MORTUARIA

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1 COMUNE DI CADORAGO PROVINCIA DI COMO REGOLAMENTO DI POLIZIA MORTUARIA APPROVATO CON DELIBERAZIONE C.C. N. 38 DEL MODIFICATO CON DELIBERAZIONE C.C. N. 74 DEL

2 TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI ART. 1 OGGETTO ART. 2 COMPETENZE ART. 3 RESPONSABILITÀ ART. 4 SERVIZI GRATUITI E A PAGAMENTO ART. 5 ATTI A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO CAPO II DENUNCIA DEL DECESSO, DELLE CAUSE DI MORTE ED ACCERTAMENTO DI MORTE PERIODO DI OSSERVAZIONE E TRATTAMENTO DEI CADAVERI ART. 6 DENUNCIA DEL DECESSO E DELLE CAUSE DI MORTE ART. 7 DENUNCIA DELL ACCERTAMENTO DI MORTE ART. 8 RINVENIMENTO DI RESTI MORTALI ART. 9 MORTE PER MALATTIA INFETTIVA ART. 10 AUTORIZZAZIONE ALLA SEPOLTURA ART. 11 SEPOLTURA PRODOTTI ABORTIVI ART. 12 TRATTAMENTI SUL CADAVERE ART.13 DEPOSITI DI OSSERVAZIONE, OBITORIO E CAMERA MORTUARIA ART.14 SALA DEL COMMIATO CAPO III DEPOSITO NELLE CASSE ART.15 DEPOSIZIONE DELLA SALMA NELLA CASSA ART.16 FERETRI PER INUMAZIONE, TUMULAZIONE, CREMAZIONE E TRASPORTI ART. 17 FORNITURA GRATUITA DEI FERETRI ART. 18 PIASTRINA DI RICONOSCIMENTO CAPO IV TRASPORTI FUNEBRI ART. 19 TRASPORTI FUNEBRI ART. 20 MODALITÀ DEL TRASPORTO E PERCORSO ART. 21 TRASPORTI GRATUITI E A PAGAMENTO ART. 22 NORME GENERALI PER I TRASPORTI ART. 23 TRASPORTO PER E DA ALTRI COMUNI PER SEPPELLIMENTO O CREMAZIONE ART. 24 TRASPORTO ALL'ESTERO O DALL'ESTERO ART. 25 TRASPORTO DI CENERI E RESTI ART. 26 OPERAZIONI DEGLI INCARICATI DEL TRASPORTO TITOLO II CIMITERO CAPO I CIMITERO ART. 27 DISPOSIZIONI GENERALI ART. 28 VIGILANZA ART. 29 AMMISSIONE NEL CIMITERO ART. 30 SOGGETTI TITOLARI DEL DIRITTO DI DISPORRE DELLE SALME

3 CAPO II INUMAZIONE E TUMULAZIONE ART. 31 SEPOLTURE ART. 32 IDENTIFICAZIONE DELLE SEPOLTURE ART. 33 INUMAZIONE ART. 34 CIPPO ART. 35 TUMULAZIONE ART. 36 TUMULAZIONI PROVVISORIE CAPO III ESUMAZIONI ED ESTUMULAZIONI ART. 37 ESUMAZIONI ART. 38 ESUMAZIONI ORDINARIE ART. 39 ESUMAZIONI STRAORDINARIE ART. 40 ESTUMULAZIONI ART. 41 ESTUMULAZIONI ORDINARIE ART. 42 ESTUMULAZIONI STRAORDINARIE ART. 43 OGGETTI DA RECUPERARE ART. 44 DISPONIBILITÀ DEI MATERIALI CAPO IV CREMAZIONE ART. 45 CREMATORIO ART. 46 MODALITÀ PER IL RILASCIO DELLA AUTORIZZAZIONE DELLA CREMAZIONE ART. 47 URNE CINERARIE ART. 48 AFFIDAMENTO DELLE CENERI. ART. 49 DISPERSIONE DELLE CENERI CAPO V NORME DI POLIZIA VIGENTI IN AMBITO CIMITERIALE ART. 50 GIORNI E ORARI DI APERTURA DEL CIMITERO ART. 51 DISCIPLINA DELL INGRESSO ART. 52 DIVIETI SPECIALI SANZIONI ART. 53 ORARI FUNERALI ART. 54 RITI FUNEBRI ART. 55 EPIGRAFI, MONUMENTI, ORNAMENTI SULLE TOMBE ART. 56 FIORI E PIANTE ORNAMENTALI ART. 57 MATERIALE ORNAMENTALE ART. 58 CARATTERISTICHE DI COLOMBARI, OSSARI E CELLETTE CINERARIE TITOLO III CONCESSIONI CAPO I TIPOLOGIE E MANUTENZIONE DELLE SEPOLTURE ART. 59 SEPOLTURE PRIVATE ART. 60 DURATA DELLE CONCESSIONI ART. 61 MODALITÀ DI CONCESSIONE DI CAPPELLE DI FAMIGLIA, TOMBE DI FAMIGLIA E TOMBE PLURIME. ART. 62 CAPPELLE PRIVATE SUBENTRO DELLE CONCESSIONI ART. 63 PRESENTAZIONE DEI PROGETTI ED ESECUZIONE DEI LAVORI PER LE CAPPELLE ART. 64 PRESCRIZIONI DA OSSERVARE NEL CORSO DEI LAVORI ART. 65 COLLAUDO DELLE OPERE

4 ART. 66 MODALITÀ DI CONCESSIONE DI LOCULI, OSSARI E TOMBE INDIVIDUALI E TOMBE CON SOVRAPPOSIZIONE ART. 67 MANUTENZIONE CAPO II MODALITA DI CESSAZIONE DELLA CONCESSIONE ART. 68 CAUSE DI CESSAZIONE DELLA CONCESSIONE ART. 69 RINUNCIA ART. 70 DECADENZA ART. 71 REVOCA ART.72 ESTINZIONE TITOLO IV LAVORI PRIVATI NEI CIMITERI IMPRESE DI POMPE FUNEBRI CAPO I IMPRESE E LAVORI PRIVATI ART. 73 ACCESSO AL CIMITERO ART. 74 OBBLIGHI E DIVIETI PER IL PERSONALE DEI CIMITERI CAPO II IMPRESE POMPE FUNEBRI ART. 75 FUNZIONI - LICENZA ART. 76 DIVIETI TITOLO V DISPOSIZIONI VARIE E FINALI CAPO I DISPOSIZIONI VARIE ART. 77 REGISTRO CIMITERIALE ART. 78 REGISTRO GIORNALIERO DELLE OPERAZIONI CIMITERIALI ART. 79 SCADENZIARIO DELLE CONCESSIONI CAPO II NORME TRANSITORIE DISPOSIZIONI FINALI ART. 80 CAUTELE ART. 81 EFFICACIA DELLE DISPOSIZIONI DEL REGOLAMENTO ART. 82 ENTRATA IN VIGORE RIFERIMENTI NORMATIVI: DPR 10 settembre 1999, n. 285 (Approvazione del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria) di seguito DPR n. 285/1990 Regolamento Regionale 9 novembre 2004, n. 6 (Regolamento Regionale in materia di attività funebri e cimiteriali) di seguito R.R. n. 6/2004 Legge Regionale 18 novembre 2003, n. 22 (Norme in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali) di seguito l.r. n. 22/2003 Legge 30 marzo 2001, n. 130 (Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri) di seguito L. n. 130/2001

5 TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI ART. 1 OGGETTO Il presente regolamento disciplina, in osservanza delle vigenti disposizioni nazionali e regionali, i servizi, in ambito comunale, relativi alla polizia mortuaria, intendendosi per tali: 1) quelli relativi alla destinazione di salme, nati morti e prodotti del concepimento, ossa, ceneri, esiti di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi; 2) quelli relativi ai trasporti funebri; 3) quelli relativi alla costruzione gestione e custodia del cimitero e locali annessi; 4) quelli relativi alla concessione di manufatti relativi alla sepoltura privata; 5) quelli relativi alla cremazione ed in genere quelli relativi alle attività connesse con la cessazione della vita. ART. 2 COMPETENZE 1. Le funzioni di polizia mortuaria di competenza del Comune sono esercitate dal Sindaco, quale Ufficiale di Governo e Autorità sanitaria locale. Il Sindaco si avvale, per l'espletamento di detti compiti del Responsabile dell Area Affari Generali ai sensi dell art. 107 del d.lgs. n. 267/ I servizi cimiteriali possono essere gestiti secondo le forme di cui all art. 113 del T.U. del d.lgs. 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni, anche in commistione tra loro, compatibilmente con la natura delle funzioni da svolgere. 3. In caso di gestione in economia, le funzioni e l'organizzazione degli uffici comunali in materia di polizia mortuaria sono determinate, laddove siano necessarie integrazioni, ovvero specificazioni a quanto già previsto dalla presente normativa e dal regolamento di Organizzazione, con atti della Giunta Comunale, del Segretario Generale e dei Responsabili dei Settori/Servizi, nell'ambito delle rispettive competenze. 4. Per i servizi cimiteriali gestiti nelle altre forme, l'organizzazione del servizio è stabilita dai relativi contratti di servizio. 5. Ai fini del presente regolamento: a) Il Responsabile del Settore Tecnico Edilizia Privata ha competenza per tutto quanto riguarda gli edifici, i viali, i sentieri, gli spazi, ecc., per la vigilanza dei rapporti con il terzo affidatario, per la regolazione delle esumazioni ordinarie e la vigilanza delle operazioni materiali di esumazione ed estumulazione, nonché per le operazioni amministrative di esumazione straordinaria ed estumulazione ordinaria e straordinaria. b) Il Responsabile dell Area Affari Generali ha competenza per le autorizzazioni al seppellimento, trasporto, cremazioni, pratiche di ammissione al deposito di osservazione, per il rilascio delle concessioni cimiteriali e per la tenuta dei registri cimiteriali. ART. 3 RESPONSABILITÀ 1. Il Comune, ovvero chi opera per esso, cura che all'interno del cimitero siano evitate situazioni di pericolo alle persone ed alle cose, e non assume responsabilità per atti commessi nei cimiteri da persone non dipendenti o per danni causati dall'uso di mezzi e strumenti, di sua proprietà a disposizione eventualmente dei terzi affidatari o del pubblico, difforme dal consentito e comunque dalla naturale destinazione degli stessi. 2. Chiunque causi danni a persone o cose, sia personalmente che per fatto altrui di cui deve rispondere, ne è responsabile secondo quanto previsto dal titolo IX, del libro IV, del Codice Civile, salvo che l'illecito non abbia rilievo penale.

6 3. I soggetti privati che operano all interno del cimitero sono tenuti al rispetto delle norme di sicurezza per l attività specifica ed il mancato rispetto di quanto previsto dalla normativa o dalle prescrizioni impartite, potrà essere oggetto della revoca dell autorizzazione ad operare all interno del cimitero. ART. 4 SERVIZI GRATUITI E A PAGAMENTO 1. I Servizi afferenti l attività funebre e cimiteriale sono generalmente a titolo oneroso secondo la legislazione nazionale e regionale vigente e, per alcuni di seguito elencati, sulla base delle tariffe stabilite in sede di aggiudicazione di gara per l affidamento dei servizi: a. inumazione; b. esumazione; c. tumulazione; d. estumulazione; e. dispersione ceneri; f. tumulazione in cassettine di zinco o urna cineraria. g. uso del deposito di osservazione su richiesta dei familiari ad eccezione del caso di cui al comma 3 dell art. 41 del R.R. n. 6/2004; h. uso del deposito mortuario su richiesta dei familiari, fatto salvo il caso in cui l uso sia determinato da necessità del Comune così come previsto dal comma 5 dell art. 9 del R.R. n. 6/ I servizi gratuiti sono: a. la deposizione delle ossa/ceneri in ossario comune; b. la raccolta e trasferimento all obitorio comunale dei deceduti sulla pubblica via od in luogo pubblico, salvo il recupero delle spese a carico del Comune di provenienza o dei familiari; c. tutti i servizi a titolo oneroso di cui al comma 1 se prestati in favore di soggetti residenti nel Comune di Cadorago che versano in condizioni di indigenza o stato di bisogno della famiglia o per i quali vi sia disinteresse dei familiari, così come verificate ed attestate dai servizi sociali comunali. 3. Per i non residenti in vita a Cadorago deceduti nel territorio comunale, verranno erogati i servizi funebri/cimiteriali minimi dovuti, previa informazione al Comune di ultima residenza del defunto, affinché provveda al pagamento dei servizi erogati. 4. Il Comune con proprio atto di indirizzo, o con separati atti, ai sensi degli art. 42, 2 comma, lettera f), del DLgs n. 267/2000, può individuare particolari servizi da erogare a tariffa agevolata purché venga quantificato l'onere per l'amministrazione comunale. ART. 5 ATTI A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO 1. Sono esposti, sul sito istituzionale del comune e alla porta d ingresso del cimitero: a. l'orario di apertura e chiusura del cimitero; b. copia del presente regolamento; c. l'elenco dei campi soggetti ad esumazione ordinaria nel corso dell'anno; d. l'elenco delle concessioni cimiteriali in scadenza nel corso dell'anno; e. l'elenco delle concessioni per le quali è in corso la procedura di decadenza o di revoca della concessione; f. ogni altro atto e documento la cui conoscenza venga ritenuta opportuna per gli interessati o per il pubblico, ai sensi della Legge , n Le tariffe dei servizi funerari sono esposte, in apposita bacheca telematica, nel sito istituzionale del Comune.

7 CAPO II DENUNCIA DEL DECESSO, DELLE CAUSE DI MORTE ED ACCERTAMENTO DI MORTE - PERIODO DI OSSERVAZIONE E TRATTAMENTO DEI CADAVERI ART. 6 DENUNCIA DEL DECESSO E DELLE CAUSE DI MORTE 1. È fatto obbligo ai soggetti di cui all art.72 del D.P.R n.396 (uno dei congiunti o persona convivente con il defunto o persona da essi delegata o, in mancanza, da persona informata) di denunciare all Ufficiale dello Stato Civile, entro 24 ore, ogni caso di decesso di persona. 2. La denuncia delle cause di morte è effettuata dal medico curante, o in caso di sua assenza da colui che ne assume le funzioni, (di norma il medico di Continuità assistenziale) entro 24 ore dal decesso sull apposita scheda predisposta dal Ministero della sanità d intesa con l Istituto Centrale di Statistica. 3. In caso di riscontro diagnostico o autopsia la denuncia delle cause di morte è effettuata dal medico che esegue detti accertamenti. ART. 7 DENUNCIA DELL ACCERTAMENTO DI MORTE 1. L accertamento di morte è effettuato dopo 24 e non oltre 48 ore dal decesso da: a. direttore sanitario o medico suo delegato in caso di decesso in struttura sanitaria; b. direttore o responsabile sanitario in caso di decesso in casa di cura, di riposo, collegio o altro istituto; c. medico incaricato dall ASL territorialmente competente in caso di decesso in abitazione privata o altro luogo non rientrante nei punti precedenti. 2. Fermo restando per i sanitari l obbligo derivante dall art. 365 del Codice Penale, ove dalla scheda di morte risulti o sorga il sospetto che la morte sia dovuta a reato, il Sindaco deve darne immediata comunicazione all Autorità Giudiziaria e a quella di Pubblica Sicurezza. ART. 8 RINVENIMENTO DI RESTI MORTALI 1. Nel caso di rinvenimento di parte di cadavere, di resti mortali o di ossa umane, chi ne fa la scoperta deve darne immediata informazione al Sindaco il quale ne dà comunicazione all autorità giudiziaria e a quella di pubblica sicurezza e all ASL competente per territorio, che salvo diverse disposizioni dell autorità giudiziaria, incarica il medico necroscopo dell esame del materiale rinvenuto. Gli esiti vengono quindi comunicati al sindaco e all autorità giudiziaria che rilascerà il nulla osta alla sepoltura. ART. 9 MORTE PER MALATTIA INFETTIVA 1. In caso di morte per malattia infettiva o di persona affetta o portatrice di malattia infettiva, competono al medico necroscopo le necessarie prescrizioni. 2. La certificazione attestante l assenza di malattia infettiva è necessaria soltanto in casi di trasporto della salma all estero. ART. 10 AUTORIZZAZIONE ALLA SEPOLTURA 1. L autorizzazione alla sepoltura è rilasciata dall Ufficiale dello Stato Civile del Comune ove è avvenuto il decesso (art.74 del DPR 396/2000). 2. Tale autorizzazione è necessaria anche per la sepoltura del materiale rinvenuto di cui al precedente articolo Qualora ricorra il caso di cui al precedente art. 7 comma 2, il rilascio dell autorizzazione alla sepoltura è subordinato al nulla osta dell autorità giudiziaria.

8 ART. 11 SEPOLTURA PRODOTTI ABORTIVI 1. Per la sepoltura dei prodotti abortivi della presunta età di gestazione dalle 20 alle 28 settimane complete e dei feti (non dichiarati all Ufficiale dello stato civile come nati morti) di età intrauterina di presunte 28 settimane, l autorizzazione al trasporto e alla sepoltura sono rilasciate dall ASL competente. 2. Per i nati morti, ferme restano le disposizioni di cui all art.37 del D.P.R. 396/2000, si rinvia ai precedenti artt. 6, 7, 8 e A richiesta dei genitori, nel cimitero potranno essere accolti anche i prodotti del concepimento di presunta età di gestazione inferiore alle 20 settimane. ART. 12 TRATTAMENTI SUL CADAVERE 1. I cadaveri non possono essere chiusi in una cassa, sottoposti ad autopsia, a trattamenti conservativi, a conservazione in celle frigorifere, né inumati o tumulati o cremati prima dell accertamento dì morte e comunque non prima che siano trascorse 24 ore dal decesso ad eccezione dei casi decapitazione o maciullamento, avanzato stato di decomposizione o putrefazione, ovvero nei casi in cui sia stata effettuata rilevazione elettrocardiografica della durata di venti minuti o ricorrano altri casi a giudizio del medico necroscopo. ART.13 DEPOSITI DI OSSERVAZIONE, OBITORIO E CAMERA MORTUARIA 1. Durante il periodo previsto dall art.12 i cadaveri devono essere posti in condizioni tali da non ostacolare eventuali manifestazioni di vita e con la presenza di sorveglianza o apparecchiature di segnalazione a distanza per la loro rilevazione. 2. In caso di decesso di persona affetta da malattia infettiva e diffusiva, il medico necroscopo adotta le misure necessarie a tutela della salute pubblica, compresa la chiusura del feretro prima delle 24 ore dal decesso. 3. A richiesta dei familiari la salma può essere trasportata, per lo svolgimento del periodo di osservazione, dal luogo del decesso, a norma del R.R. n. 6/2004: a. alla sala del commiato, b. alla camera mortuaria di struttura sanitaria, c. al deposito di osservazione comunale, se esistente, d. alla abitazione propria o dei familiari. 4. In caso di trasporto dal luogo del decesso a struttura sanitaria o deposito di osservazione o sala del commiato, sito anche in altro Comune, il cadavere è riposto in contenitore impermeabile non sigillato, in condizioni che non ostacolino eventuali manifestazioni di vita e che comunque non siano di pregiudizio alla salute pubblica. 5. Di tale trasporto è data comunicazione all Ufficiale di stato civile del comune di decesso. 6. In caso di morte presso strutture sanitarie di ricovero o socio sanitarie residenziali, salvo diversa richiesta dei familiari, il periodo di osservazione è effettuato presso la camera mortuaria della struttura stessa. 7. In caso di soggetti deceduti in luoghi pubblici o in abitazioni per le quali l ASL territorialmente competente ha certificato l antigienicità, per lo svolgimento del periodo di osservazione o l effettuazione di riscontro diagnostico, autopsia o altro provvedimento disposto dall autorità giudiziaria, le salme sono trasportate presso le strutture sanitarie di ricovero accreditate. 8. Nel deposito di osservazione, di regola, è vietata la permanenza di persone non addette al servizio. 9. La sorveglianza può essere esercitata con apposite strumentazioni o con la presenza di personale con tale funzione. 10. Il Comune provvede, altresì, al deposito mortuario in locali idonei nell ambito cimiteriale per l eventuale sosta dei feretri prima del seppellimento. 11. L ammissione nel deposito mortuario è autorizzata dal responsabile di Polizia Mortuaria, fatto salvo il caso in cui l uso sia determinato da necessità del Comune o del terzo affidatario.

9 12. Qualora la permanenza del feretro nel deposito si protragga per un periodo superiore a tre giorni e la struttura dello stesso non sia idonea, si dovrà provvedere a racchiudere il feretro in cassa di zinco; qualora il feretro sia costituito da duplice cassa, di cui l interna in materiale biodegradabile, il predetto periodo è prorogato di cinque giorni. ART.14 SALA DEL COMMIATO 1. A richiesta dei congiunti, le salme possono essere riposte, per il periodo di osservazione previsto, presso strutture gestite da soggetti pubblici e privati autorizzati allo svolgimento di attività funebre, denominate sale del commiato. 2. L autorizzazione alla gestione delle sale del commiato è rilasciata dal Comune ai soggetti di cui al precedente comma previa verifica che: a. siano in possesso delle caratteristiche igienico-sanitarie di cui al DPR ; b. siano rispettate le prescrizioni di cui al precedente art Il Comune controlla gli aspetti igienico-sanitari dei servizi del commiato avvalendosi dell ASL competente ed è informato dai gestori dei servizi medesimi del tariffario adottato. CAPO III DEPOSITO NELLE CASSE ART.15 DEPOSIZIONE DELLA SALMA NELLA CASSA 1. Trascorso il periodo di osservazione previsto, il cadavere può essere deposto nella cassa. 2. Nessuna salma può essere sepolta se non chiusa in feretro avente le caratteristiche di cui al successivo art In ciascuna cassa non si può racchiudere che una sola salma; madre e neonato, morti in concomitanza del parto, possono essere chiusi in una stessa cassa. 4. La salma deve essere collocata nella cassa rivestita con abiti, preferibilmente di tessuti naturali, o decentemente avvolta in lenzuola. 5. Se la morte è dovuta a malattia infettiva diffusiva compresa nell'elenco pubblicato dal Ministro della Sanità, la salma, trascorso il periodo di osservazione, deve essere deposta nella cassa con gli indumenti di cui è rivestita ed avvolta in lenzuolo imbevuto di soluzione disinfettante. 6. Ad integrazione di quanto previsto dall'art. 18, comma 1, del D.P.R. n. 285/1990, per le salme dei deceduti per malattia infettiva di cui all'apposito elenco pubblicato dal Ministero della Sanità, dopo il periodo di osservazione, è vietato svestire la salma degli indumenti che indossava all'atto del decesso, ma non è vietato rivestire la salma, e ciò sia quando essa sia nuda, sia quando essa sia vestita, purché in questo secondo caso i nuovi indumenti vengano posti sopra quelli che già indossa. 7. Se la salma risulta portatore di radioattività, il dirigente dei servizi di igiene pubblica dell ASL detterà le necessarie disposizioni protettive allo scopo di evitare la contaminazione ambientale. 8. La verifica e chiusura dei feretri è eseguita secondo quanto disposto nel R.R. n. 6/2004 e suoi allegati. ART.16 FERETRI PER INUMAZIONE, TUMULAZIONE, CREMAZIONE E TRASPORTI 1. La struttura dei feretri e la qualità dei materiali sono in rapporto ai diversi tipi di sepoltura o pratica funebre oltre che alla distanza del trasporto funebre e cioè: a. per inumazione: il feretro deve essere in legno con rifiniture in materiale biodegradabile, al fine di favorire la mineralizzazione. A tale scopo è opportuno che siano impiegate vernici che non ritardino il processo di mineralizzazione;

10 le tavole non devono avere, a fondo intaglio, uno spessore inferiore a cm 2 e superiore a cm 3 il feretro deve essere in legno con rifiniture in materiale biodegradabile, al fine di favorire la mineralizzazione. la confezione deve essere conforme alle prescrizioni di cui all'art. 75, del D.P.R. n. 285/1990; b. per tumulazione: la salma deve essere racchiusa in duplice cassa, l'una di legno (preferibilmente esterna), l'altra in metallo ermeticamente chiusa mediante saldatura, corrispondenti entrambe ai requisiti costruttivi e strutturali di cui all'art. 30 del D.P.R. n. 285/1990 e dal R.R. n. 6/2004; c. per trasferimento da Comune a Comune con percorso superiore a km 100, all'estero o dall'estero, qualunque sia la destinazione di sepoltura o pratica funebre si applicano le disposizioni di cui alla lettera b) precedente, nonché agli artt. 27, 28 e 29 del D.P.R. n. 285/1990, se il trasporto è per o dall'estero; d. per trasporti da Comune a Comune con percorso non superiore ai km 100 è sufficiente il feretro di legno di spessore non inferiore a mm 25, a norma dell'art. 30, punto 5, del D.P.R. n. 285/1990; e. per cremazione: la salma deve essere racchiusa unicamente in cassa di legno con le caratteristiche di cui alla lettera a), per trasporti interni al Comune di decesso; la salma deve essere racchiusa unicamente in cassa di legno con le caratteristiche di cui alla lettera d), laddove il trasporto si esegua entro i 100 km dal Comune di decesso; la salma deve essere racchiusa in duplice cassa con le caratteristiche di cui alla lettera b) in ogni altro caso. 3. Sono fatte salve le disposizioni e/o autorizzazioni emanate dal Ministero della Sanità relative all uso di materiali diversi da quelli previsti dall art. 30 del D.P.R. n. 285/ I trasporti di salme di persone morte per malattia infettiva - diffusiva vengono effettuati in duplice cassa con le caratteristiche di cui alla precedente lettera b). Devono qui intendersi i trasporti entro l ambito del Comune in luogo diverso dal cimitero o fuori dal Comune (art. 24 del D.P.R. n. 285/1990). 5. Se una salma, già sepolta, viene esumata o estumulata per essere trasferita in altro Comune o in altra sepoltura del cimitero, si deve accertare lo stato di conservazione del feretro e la sua corrispondenza alla nuova sepoltura, prescrivendo, se dal caso, da parte degli operatori cimiteriali che eseguono l operazione o dal personale tecnico ispettivo dell ASL, nei casi di cui ai successivi articoli del presente regolamento, il rinnovo del feretro o il rivestimento totale con lamiera metallica in zinco di spessore non inferiore a mm 0, Se la salma proviene da altro Comune, deve essere verificata la corrispondenza del feretro alle caratteristiche di cui ai commi precedenti, ai fini del tipo di sepoltura cui è destinata; se nel trasferimento è stato impiegato il doppio feretro e la salma è destinata a sepoltura in terra, deve essere praticata nella parte superiore della cassa metallica un'idonea apertura al fine di consentire il processo di mineralizzazione. 7. Nella inumazione l'impiego nel feretro di materiale biodegradabile diverso dal legno deve essere autorizzato dal Ministero della sanità ai sensi dell'art. 75 del D.P.R. n. 285/ Sia la cassa di legno sia quella di metallo debbono portare impresso, ben visibile sulla parte esterna del proprio coperchio, il marchio di fabbrica con l'indicazione della ditta costruttrice.

11 9. È consentita l'applicazione alle casse metalliche, di valvole o speciali dispositivi autorizzati dal Ministero della sanità, idonei a fissare o a neutralizzare i gas della putrefazione. In questo caso si ritiene superflua la cerchiatura del feretro di cui all'art. 30/11 D.P.R. n. 285/1990 (Circolare esplicativa M.S. del 24/06/1993, n. 24). ART. 17 FORNITURA GRATUITA DEI FERETRI 1. Il Comune fornisce gratuitamente la cassa di cui all'art. 16, 1 comma, lettere a) ed e), primo comma, per le salme di persone appartenenti a famiglie indigenti o bisognose o per le quali vi sia disinteresse da parte dei familiari. Lo stato di indigenza o di bisogno è dichiarato dal Servizio Sociale Comunale. ART. 18 PIASTRINA DI RICONOSCIMENTO 1. Sul piano esterno superiore di ogni feretro è applicata apposita piastrina metallica, recante impressi in modo indelebile, il cognome e il nome della salma contenuta e le date di nascita e di morte. 2. Per la salma di persona sconosciuta, la piastrina contiene la sola indicazione della data di morte e gli eventuali altri dati certi. CAPO IV TRASPORTI FUNEBRI ART. 19 TRASPORTI FUNEBRI 1. Nel territorio del Comune i trasporti funebri sono svolti con i modi cui al D.P.R. n. 285/1990 come modificato ed integrato dal R.R. n. 6/2004. ART. 20 MODALITÀ DEL TRASPORTO E PERCORSO 1. Il Comune determina i criteri per la fissazione degli orari per il trasporto dei cadaveri, le modalità e i percorsi consentiti, nonché il luogo e le modalità per eventuali soste. I criteri per le soste presso luoghi di culto sono stabiliti sentiti i ministri del culto. 2. Il trasporto, fatte salve le eccezionali limitazioni di cui all'art. 27 T.U. legge pubblica sicurezza, comprende: il prelievo della salma dal luogo del decesso, dal deposito di osservazione o dall'obitorio, il tragitto alla chiesa o al luogo dove si svolgono le esequie, la relativa sosta per lo stretto necessario ad officiare il rito civile o religioso, il proseguimento fino al cimitero o ad altra destinazione richiesta seguendo il percorso più breve. 3. Nessuna altra sosta, salvo casi di forza maggiore, può farsi durante il percorso. Per eventuali cerimonie, diverse dalle rituali, occorre la preventiva autorizzazione del Sindaco. 4. Ove i cortei, per il numero dei partecipanti, fossero di notevole lunghezza, si dovrà lasciare il passo agli autobus del servizio pubblico urbano, ai veicoli dei pompieri, ai servizi urgenti di assistenza pubblica e di pubblica sicurezza. In ogni altro caso è vietato fermare, disturbare ed interrompere in qualunque modo il passaggio di un corteo funebre. 5. In tutti i casi il Responsabile della Polizia Mortuaria comunicherà al Comando di Polizia Locale lo svolgimento del funerale perché vengano adottati gli opportuni provvedimenti di circolazione atti a favorire lo svolgimento del corteo. 6. Per motivi di viabilità, motivati e relazionati per iscritto dal Comando di Polizia Locale, si potrà limitare o vietare i cortei a piedi. ART. 21 TRASPORTI GRATUITI E A PAGAMENTO 1. Il Comune non esercita attività di trasporti funebri.

12 2. Fatte salve le autorizzazioni obbligatorie per Legge rilasciate dal Servizio di Polizia Mortuaria, i trasporti funebri sono eseguiti dai soggetti che esercitano l attività funebre su richiesta diretta degli interessati. 3. Il Comune può richiedere ai soggetti che esercitano l attività funebre presenti sul territorio di effettuare: a. servizio obbligatorio di trasporto di salma o cadavere nei casi di indigenza del defunto, stato di bisogno della famiglia o disinteresse dei familiari, così come attestate dai Servizi sociali comunali; b. servizio obbligatorio di raccolta e trasferimento all obitorio dei deceduti sulla pubblica via o in luogo pubblico. 4. Ai fini dell applicazione della lettera a) si rimanda a quanto previsto all art 4 del presente regolamento comma 2 lett. c) e 3. ART. 22 NORME GENERALI PER I TRASPORTI 1. In ogni trasporto sia da Comune a Comune, sia da Stato a Stato, i feretri devono essere conformi alle prescrizioni di cui ai precedenti articoli, alla normativa nazionale e regionale in materia. ART. 23 TRASPORTO PER E DA ALTRI COMUNI PER SEPPELLIMENTO O CREMAZIONE 1. Il trasporto di salme in cimitero di altro Comune, è autorizzato dal Sindaco con decreto a seguito di domanda degli interessati. 2. L autorizzazione al trasporto deve essere corredata dall'autorizzazione al seppellimento rilasciata dall'ufficiale dello Stato Civile; nel caso di traslazione successiva alla prima sepoltura è sufficiente l'indicazione dei dati anagrafici del defunto. 3. Al decreto è successivamente allegato il nulla-osta del dirigente dei servizi di igiene pubblica della ASL o da altri sanitari da lui delegati, se previsto. 4. Dell'autorizzazione al trasporto è dato avviso al Sindaco del Comune nel quale la salma viene trasferita per il seppellimento, nonché ai Sindaci dei Comuni intermedi, quando in essi siano tributate onoranze. 5. Le salme provenienti da altro Comune devono, di norma, essere trasportate direttamente al cimitero, ove è accertata la regolarità dei documenti e delle caratteristiche dei feretri in rapporto alla sepoltura cui sono destinati, ai sensi dell'art. 16 del presente regolamento, secondo quanto risulta dalla documentazione prodotta e dal sigillo di ceralacca sul cofano. 6. In caso di arrivo o partenza della salma con sosta in chiesa, limitata alla celebrazione del rito religioso, con prosecuzione diretta per il cimitero o per altro Comune, il trasporto è eseguito interamente da terzi (autorizzati secondo le disposizioni contenute dall'art. 20 del presente regolamento e secondo quanto indicato nel R.R. n. 6/2004). 7. Per i motivi di malattie infettive - diffusive l'autorizzazione al trasporto è data dal Sindaco osservate le norme di cui all'art. 25, comma 1 e 2, del D.P.R. n. 285/1990. ART. 24 TRASPORTO ALL'ESTERO O DALL'ESTERO 1. Il trasporto di salme per e da altro Stato ha una diversa regolamentazione a seconda che si tratti di Stati aderenti, come l'italia, alla Convenzione Internazionale di Berlino , approvata con R.D , n. 1379, o di Stati non aderenti a tale convenzione; nel primo caso si applicano le prescrizioni di cui all'art. 27, del D.P.R. n. 285/1990; nel secondo quelle di cui agli artt. 28 e 29 dello stesso regolamento. In entrambi i casi, per i morti di malattie infettive, si applicano le disposizioni di cui all'art. 25 del regolamento precitato. ART. 25 TRASPORTO DI CENERI E RESTI

13 1. Il trasporto fuori Comune da e per l estero di ossa umane, di resti mortali assimilabili e di ceneri deve essere preventivamente autorizzato dal Sindaco. 2. Le misure precauzionali igieniche stabilite per il trasporto di salme, non si applicano al trasporto di ceneri, di ossa umane e resti mortali assimilabili. 3. Le ossa umane e i resti mortali assimilabili devono essere raccolti in una cassetta di zinco di spessore non inferiore a mm 0,66, chiusa con saldatura, anche a freddo, e recante nome e cognome del defunto o, se sconosciuto, l'indicazione del luogo e della data di rinvenimento. 4. Le ceneri devono essere raccolte in urne sigillate, con ceralacca, piombo o altro analogo sistema, aventi le caratteristiche previste dalla normativa vigente. ART. 26 OPERAZIONI DEGLI INCARICATI DEL TRASPORTO 1. Il trasporto funebre è effettuato dai soggetti che esercitano l attività funebre in modo da garantire il decoro del servizio. 2. L addetto al trasporto di cadavere, in quanto incaricato di pubblico servizio, prima di effettuare il trasporto compila sotto sua responsabilità, il verbale di chiusura feretro con il quale dichiara che: a. l identità del cadavere corrisponde alle generalità contenute nelle autorizzazioni al trasporto e all inumazione, tumulazione, cremazione rilasciate dall Ufficio Comunale competente; b. il feretro, in relazione alla destinazione ed alla distanza da percorrere, è stato confezionato secondo quanto prescritto dal regolamento Regione Lombardia n.6; c. sono state adottate le cautele igienico-sanitarie di cui all art. 4 comma 3 della legge regionale. 3. Per i trasporti all estero le funzioni di verifica sono svolte da personale sanitario incaricato dalla competente ASL. 4. L addetto al trasporto di cadavere, a garanzia dell integrità del feretro, appone un sigillo leggibile sia su due viti di chiusura, sia sul verbale di cui all art.18. Tale sigillo deve riportare il nominativo dell impresa funebre, il numero dell autorizzazione all esercizio dell attività e il Comune che l ha rilasciata. 5. L addetto al trasporto di cadavere consegna il feretro a chi è incaricato della sua accettazione nel cimitero, unitamente alla documentazione che lo accompagna. 6. I requisiti delle auto funebri destinate al trasporto di cadaveri, le verifiche, gli adempimenti degli esercenti l attività funebre devono essere conformi a quanto prescritto dall art. 37 del regolamento regionale. TITOLO II CIMITERO CAPO I CIMITERO ART. 27 DISPOSIZIONI GENERALI 1. Il cimitero ha campi comuni destinati alle inumazioni ordinarie decennali. 2. Le caratteristiche del suolo per tali campi, la loro ampiezza, la divisione in riquadri, l'ordine d'impiego delle fosse e le misure rispettive, per adulti e per minori di 10 anni di età, devono essere conformi a quanto dispone il D.P.R. n. 285/ Compatibilmente con le esigenze di detti campi, il cimitero può avere aree ed opere riservate a sepolture private, individuali, familiari e per collettività, ai sensi e nei limiti dell'art. 90 e seguenti, D.P.R. n. 285/ L'Amministrazione determina, per le sepolture private, l'ubicazione, la misura delle aree, i diversi tipi di opera, le relative caratteristiche tecniche e di struttura in rapporto ai vari sistemi costruttivi (muratura, lastre di pietra, elementi prefabbricati, cemento armato, ecc.), in conformità a quanto disposto dagli artt. 76 e 91 del D.P.R. n. 285/1990 e dai successivi articoli del presente regolamento.

14 5. Il Comune di Cadorago, nell ambito della pianificazione urbanistica e territoriale, è dotato di aree cimiteriali in grado di rispondere alle necessità di sepoltura nell arco dei venti anni successivi all adozione degli strumenti urbanistici, tenuto conto degli obblighi di cui all art. 29 e con la finalità di favorire il ricorso alle forme di sepoltura di minor impatto sull ambiente e cioè l inumazione e la cremazione. Ogni dieci anni verifica la conformità del Piano cimiteriale esistente alle nuove norme dettate dalla l.r. n. 2/2003 e dal R.R. n. 6/2004 e relativi allegati. Il Cimitero della frazione di Bulgorello è dotato del Giardino delle Rimembranze per la dispersione delle ceneri ed il cinerario comune. ART. 28 VIGILANZA 1. È vietato il seppellimento dei cadaveri in luogo diverso dal cimitero, salvo le autorizzazioni di cui all art. 102 del D.P.R. n. 285/1990 e contenute nel R.R. n. 6/ L ordine, la vigilanza, l accertamento delle violazioni di norme e la loro repressione nei cimiteri spettano al Sindaco, che li esercita anche a mezzo di terzi affidatari. 3. Le operazioni di inumazione, tumulazione, cremazione e di traslazione di salme, di resti, di ceneri, di nati morti, di prodotti del concepimento, di resti anatomici, sono riservate al personale addetto e debitamente autorizzato. 4. Compete al Comune il rilascio delle autorizzazioni di inumazione, tumulazione, esumazione ed estumulazione e le funzioni di cui agli artt. 52, 53 e 81 del D.P.R. n. 285/1990 possono essere espletate dal terzo affidatario dei servizi cimiteriali. 5. Il Comune esercita l ordine e la vigilanza in materia di cimiteri, avvalendosi dell Azienda sanitaria locale (ASL) competente per territorio per gli aspetti igienico-sanitari. ART. 29 AMMISSIONE NEL CIMITERO 1. Nel cimitero, salvo che sia richiesta altra destinazione, sono ricevuti, senza distinzione di origine, di cittadinanza, di religione, le salme, i nati morti e prodotti del concepimento, ossa, ceneri, esiti di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi di: a. deceduti nel territorio del Comune di Cadorago; b. ovunque deceduti ma aventi, al momento del decesso, la residenza nel Comune di Cadorago; c. nati morti e prodotti del concepimento, il cui parto o aborto sia avvenuto in una struttura sanitaria sita nel territorio del Comune di Cadorago o i cui genitori siano residenti nel Comune di Cadorago; d. le persone residenti presso case di riposo la cui ultima residenza precedente al trasferimento in case di riposo (anche se più di una) era presso il Comune di Cadorago. e. gli iscritti al registro AIRE del Comune di Cadorago f. Compatibilmente con le disponibilità di posti presso i cimiteri (devono esserci almeno 10 posti per tipologia liberi in ogni struttura cimiteriale) possono essere ricevuti anche persone non residenti (con una maggiorazione dei costi di concessione pari al 100%) 2. Inoltre esclusivamente per le sepolture private vengono ricevute le salme, i nati morti e prodotti del concepimento, ossa, ceneri, esiti di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi di aventi diritto al seppellimento in sepoltura privata esistente nel Comune di Cadorago risultante da concessione cimiteriale pregressa in corso di validità. 3. Per defunti non compresi nelle categorie di cui al precedente comma 1), è ammessa la sepoltura di urne cinerarie e/o cassettine resti in presenza di una concessione per le sepolture private in corso di validità, secondo le modalità previste dal successivo art. 59 e comunque solo nei seguenti casi: ricongiungimento del coniuge o del convivente more uxorio; ricongiungimento di parenti o affini entro il quarto grado. 4. La Giunta Comunale potrà ammettere nel Cimitero, alle condizioni che stabilirà con apposito atto, persone decedute che si sono distinte per particolari meriti e benemerenze in ambito culturale, scientifico, artistico, sportivo, sociale, civico e religioso, su richiesta dei soggetti di cui all art. 30 del presente regolamento.

15 ART. 30 SOGGETTI TITOLARI DEL DIRITTO DI DISPORRE DELLE SALME 1. Ai fini dell applicazione delle disposizioni del presente regolamento, i soggetti che hanno titolo giuridico a disporre per la sepoltura della salma, fatta eccezione per la cremazione per la quale si rimanda a quanto previsto dall art. 12 del R.R. n. 6/2004 sono: il coniuge o convivente more uxorio o, in difetto di questi, il parente più prossimo individuato secondo gli articoli 74 e seguenti del Codice Civile e nel rispetto delle leggi vigenti, o, nel caso di concorso di più parenti e/o affini dello stesso grado, dalla maggioranza assoluta di essi. 2. In sostituzione dei soggetti di cui al comma precedente, il titolo giuridico a disporre della sepoltura può essere esercitato da un soggetto munito di speciale procura redatta nella medesima forma della concessione-contratto. CAPO II INUMAZIONE E TUMULAZIONE ART. 31 SEPOLTURE 1. Le sepolture possono essere a inumazione o a tumulazione. 2. Sono a inumazione le sepolture nella terra, con la sola cassa di legno o, previo parere favorevole dell ASL ai fini delle cautele igienico-sanitarie, con il solo lenzuolo in fibra naturale, secondo le norme dell art. 68 e successivi del Regolamento di Polizia Mortuaria 10 settembre 1990 n Sono a tumulazione le sepolture in loculo, cripta, cella, nicchia, forno o tomba individuale in muratura, cappella, edicola, istituiti secondo le norme di cui agli artt. 76, 77 e 78 del citato Regolamento n ART. 32 IDENTIFICAZIONE DELLE SEPOLTURE 1. Ogni fossa nei campi di inumazione, loculo, tomba, nicchia è contraddistinta da un cippo, lapide o altro supporto, costituito da materiale resistente agli agenti atmosferici, sul quale sono riportati con modalità durature e non facilmente alterabili l indicazione del nome, cognome, data di nascita e di morte del defunto, salvo espressa volontà contraria del defunto. 2. Lapidi, cippi e ornamentazioni funerarie in genere, dovranno essere conservati dagli interessati in buono e decoroso stato di manutenzione. Gli ordinativi ed i costi per l installazione delle lapidi e dei copri tomba, ecc. per la loro manutenzione e per la conservazione dello stato di decoro, competono interamente ai richiedenti o loro aventi causa. 3. È tassativamente vietato rimuovere lastre sepolcrali, copri tomba od altri ornamenti, ecc., salvo quanto successivamente previsto all art. 57 del presente regolamento. 4. Nel caso di inadempienza, di incuria, abbandono o morte dei soggetti tenuti alla conservazione, il Comune provvede con le modalità ed i poteri di cui agli artt. 63 e 99 del D.P.R. n. 285/1990, applicati per analogia, ai casi di cui al presente articolo. ART. 33 INUMAZIONE 1. Le sepolture per inumazione si distinguono in comuni e private: a) sono comuni le sepolture della durata di 10 anni dal giorno del seppellimento, assegnate ogni qualvolta non sia richiesta una sepoltura privata; b) sono private le sepolture per inumazioni di durata pari o superiore a quella di 10 anni, effettuate in aree in concessione. 2. L area destinata all inumazione nel campo comune è a titolo gratuito. Sono a carico del richiedente i costi dell operazione di scavo e collocazione del feretro. 3. I campi di inumazione sono soggetti a rotazione ordinaria, cioè il terreno non potrà essere smosso per praticare nuove inumazioni, se non dopo che siano trascorsi 10 anni dalla precedente inumazione.

16 4. Le caratteristiche del suolo per tali campi, la loro ampiezza, la divisione in riquadri, le misure delle fosse per adulti e per minori di dieci anni di età, la loro profondità, la distanza delle fosse l una dall altra e l ordine di impiego, sono stabiliti dal Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria n. 285/90 così come modificato ed integrato dal vigente R.R. n. 6/ I campi per le sepolture ordinarie sono divisi in riquadri e le fosse devono essere utilizzate cominciando da un estremità di ciascun riquadro e successivamente procedendo senza soluzione di continuità. 6. Nei campi comuni si ripongono i cadaveri delle persone che non abbiano acquistato il diritto di tumulazione in sepolture private, nell ossario comune si ripongono gli esiti di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi, derivanti da esumazioni o estumulazioni, per i quali non è stata richiesta altra destinazione. 7. Non è ammessa l inumazione di cassette di resti ossei o di urne cinerarie. 8. Le dimensioni delle tombe in campo comune sono: adulti: lunghezza = cm. 240 ; larghezza = cm. 140 bambini: lunghezza = cm. 200 ; larghezza = cm. 100 Queste dimensioni sono comprensive delle fasce di 30 cm per le tombe per gli adulti e di 25 cm per le tombe per gli infanti ART. 34 CIPPO 1. Ogni fossa nei campi comuni di inumazione è contraddistinta da un cippo fornito e messo in opera dal Comune, salvo diversa soluzione prescelta dai privati nel rispetto del successivo 3 comma, costituito da materiale resistente agli agenti atmosferici. 2. Sul cippo, se fornito dal Comune, verrà apposta la fotografia con l indicazione del nome, cognome, data di nascita e di morte del defunto che dovrà essere fornita su supporto in ceramica a cura e spese del richiedente. Nel caso in cui il cippo venga realizzato direttamente dai privati sullo stesso dovranno comunque essere indicati nome, cognome, data di nascita e di morte del defunto. 3. Il cippo avrà dimensione massima di 60 cm di larghezza e di 45 cm di altezza. È vietata la posa in opera delle lastre sepolcrali, dei copri tomba ed altri ornamenti. E ammesso l uso di sassi di finitura o di semina a prato. 4. I cippi dovranno essere conservati dagli interessati in buono e decoroso stato di manutenzione. Gli uffici comunali, provvederanno a rimuovere ornamenti, lapidi o lastre sepolcrali, copri tomba, a seguito dell esumazione. 5. Nel caso di inadempienza a quanto prescritto dal presente regolamento, in caso di incuria, abbandono o morte dei soggetti tenuti alla conservazione, il Comune provvede con le modalità e i poteri di cui agli artt. 63 e 99 del D.P.R. n. 285/1990, applicati per analogia, ai casi di cui al presente articolo. ART. 35 TUMULAZIONE 1. Sono a tumulazione le sepolture di feretri, cassette di resti mortali o urne cinerarie in opere murarie costruite nel cimitero comunale, per conservarvi per un periodo di tempo determinato, le spoglie mortali. 2. Le sepolture a tumulazione sono oggetto di concessione secondo le modalità previste dai successivi articoli del presente regolamento comunale. 3. Per quanto attiene alle modalità di tumulazione ed alle caratteristiche costruttive si applicano le norme di cui agli artt. 76 e 77 del D.P.R. n. 285/1990 così come modificate ed integrate dal R.R. n. 6/ È consentita la tumulazione di feretri, unicamente se derivanti da concessioni pregresse in prenotazione, in manufatti preesistenti alla data del 27/10/1990 senza uno spazio libero per il diretto accesso al feretro, ove ciò avvenga nel pieno rispetto di quanto previsto dall art. 16 comma 8 del R.R. n. 6/2004 vigente. Tuttavia sono sempre consentite le tumulazioni di urne cinerarie e di cassette di resti ossei a norma del comma 10 art. 16 del R.R. n. 6/2004.

17 ART. 36 TUMULAZIONI PROVVISORIE 1. È possibile, su richiesta degli interessati, effettuare tumulazioni provvisorie allorquando si verifichino i seguenti casi: carenza di manufatti della tipologia richiesta. In tal caso, allorquando si renda disponibile la tipologia richiesta, si provvederà alla traslazione della salma con tumulazione nel manufatto richiesto; in ogni altro caso in cui l attesa della tumulazione definitiva superi il periodo massimo di sosta consentito in deposito mortuario. 2. In tutti i casi sopra indicati, al momento della tumulazione provvisoria, da perfezionarsi mediante apposito atto, si procederà all applicazione della tariffa vigente relativa al manufatto nel quale viene eseguita tale tumulazione. Nel momento in cui vi sarà la successiva traslazione interna nella sepoltura definitiva, oltre alle spese della traslazione, il concessionario sarà tenuto al versamento del conguaglio delle tariffe applicate in sede provvisoria rispetto a quelle dovute per la tumulazione definitiva. La durata della concessione definitiva, che verrà posta in essere mediante apposito successivo atto, avrà decorrenza dalla data della tumulazione provvisoria. CAPO III ESUMAZIONI ED ESTUMULAZIONI ART. 37 ESUMAZIONI 1. Per esumazione si intende il disseppellimento di un cadavere precedentemente inumato. Le esumazioni sono disciplinate dall art. 20 del R.R. n. 6/2004. Le fosse che vengono liberate a seguito delle operazioni di esumazioni effettuate sono destinate per nuove inumazioni, utilizzando quindi i reparti delle sepolture a sistema di inumazione secondo un criterio di rotazione. 2. Le esumazioni possono essere ordinarie e straordinarie. ART. 38 ESUMAZIONI ORDINARIE 1. Le esumazioni ordinarie si eseguono, di norma, dopo un decennio dalla inumazione e possono aver luogo in tutti i mesi dell anno con preferenza per i mesi da gennaio a maggio e nei mesi da settembre a ottobre. Non è prevista la presenza di personale tecnico ispettivo del competente servizio ASL, fatto salvo il caso in cui gli operatori cimiteriali ravvisino la necessità dell adozione di particolari misure precauzionali di natura igienico-sanitaria. 2. La regolazione delle esumazioni ordinarie è di competenza del Responsabile del Settore Cimiteri. 3. L informativa alla cittadinanza circa i periodi di effettuazione delle operazioni di esumazione massive è eseguita a norma dei commi 4 e 5 dell art. 20 del R.R. n. 6/2004, contestualmente il Settore Cimiteri del Comune provvederà ad inviare ad uno dei soggetti di cui all art 30 secondo l ordine ivi individuato una comunicazione indicando il costo e le modalità di esecuzione delle operazioni. 4. Le esumazioni ordinarie dai campi comuni sono a carico del comune e vengono effettuate previa comunicazione ai familiari del defunto mediante avviso all albo pretorio e nei cimiteri per almeno 90 giorni trascorsi i quali, in assenza di diverse indicazioni, i resti ossei vengono sepolti nell ossario comune. 5. I soggetti di cui all art. 30 del presente regolamento devono versare la tariffa prevista per il servizio di esumazione ordinaria e, se interessati, possono presenziare allo svolgimento di dette operazioni. 6. Agli operatori cimiteriali spetta stabilire se il cadavere risulta mineralizzato o meno, al momento dell esumazione.

18 7. I trattamenti a cui possono essere sottoposti i resti mortali, cioè quanto risulta dei cadaveri inumati al momento della esumazione quale ne sia il loro stato, sono: a. permanere nella fossa originaria nel caso in cui i resti mortali debbano ancora completare il processo di mineralizzazione; in tali casi è consentito il ricorso ad additivi, sia direttamente sui resti mortali sia nell immediato intorno del contenitore, che abbiano caratteristiche biodegradanti e che siano in grado di favorire i processi di scheletrizzazione, a condizione che tali sostanze additive non presentino caratteri di tossicità o di nocività né abbiano caratteri tali da inquinare il suolo o la falda idrica sottostante. Il periodo di mantenimento nella fossa originaria o di re inumazione è fissato in modo diverso a seconda che si ricorra o meno all impiego delle sostanze additive e precisamente: in 5 anni se non vi si ricorre ed in 3 in caso positivo; l'inumazione sarà eseguita componendo i resti in un contenitore apposito di materiale biodegradabile (coltrino); b. avvio a cremazione previo assenso degli aventi diritto come individuati dal comma 11 dell art. 20 del R.R. n. 6/2004; c. tumulazione in sepoltura privata, solo previo uso di cassa di zinco, se richiesto dai soggetti di cui all art. 30 del presente regolamento. 8. Il mancato interesse dei familiari circa la destinazione di ossa o esiti di fenomeni cadaverici trasformativi, durante il periodo di pubblicità preventiva delle operazioni di esumazione di cui al comma 4 dell art. 20 del R.R. n. 6/2004, si intende come assenso al trattamento previsto in via generale dal Comune indicato nell atto di regolazione delle esumazioni ordinarie. Tale trattamento può consistere nella deposizione delle ossa nell ossario comune, nella re inumazione così come disciplinata alla lettera a). 9. È esclusa la legittimità di una collocazione delle ossa raccolte a seguito di esumazioni in fosse destinate ad inumazione. ART. 39 ESUMAZIONI STRAORDINARIE 1. Le esumazioni straordinarie, ossia eseguite prima del prescritto turno ordinario di rotazione decennale, sono ammesse soltanto nei seguenti tre casi: a. per ordine dell Autorità Giudiziaria; b. trasporto in altra sepoltura; c. cremazione. 2. Le esumazioni straordinarie possono essere eseguite in tutti i periodi dell anno con preferenza per i mesi da ottobre ad aprile. Non è prevista la presenza di personale tecnico ispettivo dell ASL fatto salvo il caso in cui gli operatori cimiteriali ravvisino la necessità dell adozione di particolari misure precauzionali di natura igienico-sanitaria. 3. La constatazione della perfetta tenuta del feretro e l adozione di tutte le cautele necessarie affinché il trasferimento in altra sede possa essere eseguito senza pregiudizio per la salute pubblica, devono essere eseguite dagli operatori cimiteriali. 4. Le esumazioni straordinarie, di cui alle lett. b) e c) sono richieste con apposita istanza, dai soggetti di cui all art. 30 del presente regolamento e sono autorizzate dal Settore Cimiteri del Comune. Tale autorizzazione prevede: a. la preliminare verifica che non si tratti di salma portatrice di radioattività o deceduta per causa di malattia infettiva contagiosa ricompressa nell elenco delle malattie infettive - diffusive pubblicato dal Ministero della Sanità o diversamente rilevato. In caso positivo, vi è l obbligo di acquisizione della dichiarazione da parte dell ASL che l esumazione può essere eseguita senza alcuna pregiudizio per la salute pubblica; b. la verifica dell avvenuto versamento della tariffa prevista per il servizio di esumazione straordinaria; c. la verifica della destinazione della salma esumata in altra sepoltura o la presenza dell autorizzazione alla cremazione. 5. Non sono consentite esumazioni straordinarie per indagini private o per puro desiderio dei familiari di rivedere il cadavere, né è possibile traslare la salma in altro campo di inumazione.

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