LA GESTIONE DEI RIFIUTI NEGLI STUDI ODONTOIATRICI ALLA LUCE DELL ENTRATA IN VIGORE DELLE NUOVE MODALITA DI CONFERIMENTO NEL COMUNE DI FERRARA

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1 Ferrara, 11 dicembre 2017 Prot. ANDIFE 75/2017 Prot. AIOFE 78/2017 LA GESTIONE DEI RIFIUTI NEGLI STUDI ODONTOIATRICI ALLA LUCE DELL ENTRATA IN VIGORE DELLE NUOVE MODALITA DI CONFERIMENTO NEL COMUNE DI FERRARA Considerazioni dell (ANDI) e Associazione Italiana Odontoiatri (AIO) delle Sezioni di Ferrara Documento elaborato per l incontro del 13 dicembre 2017 tra una rappresentanza delle Associazioni e Dirigenti del Servizio Ambiente del Comune di Ferrara ed Hera PREMESSA Le Associazioni di categoria ANDI e AIO di Ferrara rappresentano la quasi totalità degli odontoiatri titolari di studio odontoiatrico di Ferrara che liberamente hanno deciso di iscriversi. E motivo delle nostre Associazioni fare in modo tale che la gestione dei rifiuti avvenga nel modo migliore per una corretta tutela ambientale e per aumentare la raccolta dei rifiuti riciclabili. Questo deve avvenire nel pieno rispetto dell igiene dei luoghi di lavoro a tutela sia dei pazienti sia dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori senza aggravio di costi o modifica sostanziale delle abitudini di lavoro. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI, REGIONALI E COMUNALI Il principale riferimento normativo nazionale per la gestione dei rifiuti derivanti da attività odontoiatrica è il D. Lgs. 5 febbraio 1997, n.22. Il Decreto è stato abrogato dall'art. 264, c. 1, lett. i) del D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 che recita: Al fine di assicurare che non vi sia alcuna soluzione di continuità nel passaggio dalla preesistente normativa a quella prevista dalla parte quarta del presente decreto, i provvedimenti attuativi del citato decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, continuano ad applicarsi sino alla data di entrata in vigore dei corrispondenti provvedimenti attuativi previsti dalla parte quarta del presente decreto. In considerazione del fatto che tali provvedimenti attuativi non sono ancora stati ancora completamente emanati, per il nostro settore con tutte le specificità del caso su cui non ci vogliamo soffermare, continuiamo a prendere in considerazione il Decreto Ronchi. Inoltre lo stesso d.lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 con il suo art. 227 recita che: Restano ferme le

2 disposizioni speciali, nazionali e comunitarie relative alle altre tipologie di rifiuti, ed in particolare quelle riguardanti omissis rifiuti sanitari: D.P.R. 15 luglio 2003, n Per quanto riguarda la classificazione dei rifiuti e la loro definizione si fa riferimento al Decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 2003, n Questo Decreto ha abrogato solo l art. 45 del D. Lgs 22/97, modificando la durata del deposito temporaneo per piccoli produttori di rifiuti sanitari quali sono gli studi odontoiatrici. I principali riferimenti regionali sono il complesso normativo sull Autorizzazione sanitaria (L.R. 34/98, D.G.R. 327/04) ed in particolare la Delibera di Giunta Regionale n 2520 del 6 dicembre 2004 con il suo Requisito Generale RGAU A questi Decreti specifici si associa il Regolamento di Igiene e Sanità Pubblica del Comune di Ferrara e, per chi ha dei dipendenti, la normativa sulla tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro (D. Lgs 81/08). GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI NEGLI STUDI ODONTOIATRICI Gli studi odontoiatrici producono rifiuti assimilabili ai rifiuti urbani ma anche rifiuti sanitari (in particolare rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo, rifiuti sanitari non pericolosi), di cui già si provvede ad adeguato deposito e smaltimento secondo quanto indicato e previsto dalla normativa vigente sopra ricordata. Pur nella variabilità di gestione dei rifiuti che ogni studio dentistico ha, attualmente la maggior parte degli studi hanno in essere questo tipo di raccolta con idonea ditta autorizzata allo smaltimento: Tipologia rifiuti Definizione come da DPR 254/03 Codice CER sanitari pericolosi a Sono i rifiuti contaminati da sangue o altri liquidi biologici CER rischio infettivo che contengono sangue in quantità tale da renderlo visibile rifiuti di amalgama CER prodotti da interventi odontoiatrici soluzioni fissative CER soluzioni di sviluppo e CER attivanti a base acquosa GESTIONE DEI RIFIUTI ASSIMILABILI AGLI URBANI NEGLI STUDI ODONTOIATRICI Tra i rifiuti di origine non sanitaria generalmente uno studio odontoiatrico smaltisce: carta e cartone derivante, principalmente, da attività di segreteria, imballaggi di prodotti odontoiatrici. plastica e lattine derivante, principalmente, da:

3 contenitori di prodotti odontoiatrici, compresi i disinfettanti se reso possibile dai punti 12 e 13 delle Schede di Sicurezza di riferimento bottiglie di plastica per alimentazione umana farmaci scaduti. La scatole ed il foglio illustrativo nella carta e i farmaci negli appositi contenitori installati presso le Farmacie Comunali e Private del territorio organico in piccolissime quantità vetro, rifiuti di stampa elettronica e pile esauste in piccolissime quantità GESTIONE DEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI La grande difficoltà sta nella gestione dei rifiuti indifferenziati. Questi possono derivare da: prodotti monouso utilizzati durante le fasi di decontaminazione e pulizia ambientale previste dal D. Lgs 81/08, dal Regolamento di Igiene e Sanità Pubblica e dalla DGR 2520/04. In particolare quest ultima prevede di mantenere ben pulite tutte le zone dello studio, incluse quelle definite non critiche. In genere si utilizzano dei panni monouso o della carta che risultando sporca, seguendo le indicazioni reperibili nel sito del gruppo Hera non va conferita nei contenitori della raccolta differenziata perché contamina la materia prima riciclabile. Va dunque gettata con i rifiuti indifferenziati. Questo avviene attraverso processi di pulizia, sanificazione o sanitizzazione secondo questo programma. La quantità è quindi elevata. Aree a basso rischio: sanitizzazione settimanale/giornaliera Sono quelle aree dove non si eseguono prestazioni odontoiatriche

4 Aree a rischio intermedio. Sono quelle aree dove si eseguono prestazioni odontoiatriche ma verosimilmente non contaminate direttamente (es: pavimenti e mobilio lontano dal riunito) oppure l area di sterilizzazione. In questi casi è prevista la sanificazione quotidiana, sanitizzazione settimanale di tutto l ambiente. Sanitizzazione quotidiana delle superfici più utilizzate (maniglie, interruttori, pavimenti) buste termosaldate utilizzate per il mantenimento della sterilità degli strumenti sino al loro utilizzo. La busta è composta da carta Kraft e polietilene (rotoli piatti, rotoli a soffietto, buste piatte, buste a soffietto). Sono disponibili in 5 tipologie: buste piatte; buste con soffietto; buste autosigillanti; rotoli piatti; rotoli con soffietto. Queste devono essere classificate come rifiuto indifferenziato. E per ogni singola prestazione ne vengono aperte, immediatamente prima dell utilizzo dello strumento, molte. Buste di carta Kraft e polietilene Esempio di preparazione di un campo operatorio Dispositivi di protezione individuali monouso non rientrante nella classificazione di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo quindi non contaminati da sangue o altri liquidi biologici

5 che contengono sangue in quantità tale da renderlo visibile. Quindi le mascherine, guanti, cuffiette monouso, copri calzari, camici monouso. E comunque consuetudine che i DPI utilizzati durante le prestazioni vengano comunque inseriti nel contenitore dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. Non quelli utilizzati durante le fasi di pulizia ambientale o nell area di sterilizzazione. Tutto quanto non può essere differenziato o rientrante nei rifiuti sanitari come previsto dal DPR 254/03 CRITICITA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI La criticità sta quindi nell impossibilità di smaltire tali rifiuti solo una volta alla settimana in condizioni da rispettare le più elementari regole di salute pubblica compreso quanto previsto dal paragrafo allegato IV D. Lgs 81/08: Nelle adiacenze dei locali di lavoro e delle loro dipendenze, il datore di lavoro non può tenere depositi di immondizie o di rifiuti e di altri materiali solidi o liquidi capaci di svolgere emanazioni insalubri, a meno che non vengano adottati mezzi efficaci per evitare le molestie o i danni che tali depositi possono arrecare ai lavoratori ed al vicinato. Inoltre, molto spesso, non risulta possibile per noi utilizzare sacchi da 30 litri, come consigliato con le nuove modalità di conferimento dei rifiuti impedendoci quindi di introdurre correttamente e agevolmente il sacchetto con il rischio di bloccare la calotta. RICHIESTE Chiediamo quindi di potere smaltire i rifiuti quotidianamente senza aggravio di costi ed avere la possibilità di utilizzare sacchi di dimensioni maggiori rispetto ai 30 litri Per le Associazioni ANDI e AIO Ferrara, sono presenti all incontro, con ampia delega da parte dei rispettivi Consigli Provinciali: Dr. Nicola Luciani: Presidente ANDI Ferrara Dr. Cesare Brugiapaglia: Presidente Regionale AIO Emilia-Romagna, Vicepresidente AIO Ferrara Dr. Alessandro Bazzocchi: socio AIO Ferrara Dr. Marcello Chiozzi: Segretario Sindacale Provinciale ANDI Ferrara Dr. Nicola Luciani Presidente ANDI Ferrara Dr. Cesare Brugiapaglia Vicepresidente AIO Ferrara

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