ARANGETRAM. Diario di viaggio

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1 ARANGETRAM 1

2 SURYANAGARA Milano ARANGETRAM La consacrazione di una danzatrice di Emy Blesio Diario di viaggio Collana Suryanagara - Milano 2

3 Arangetram La consacrazione di una danzatrice dedicato a: ogni dedizione e determinazione.che rendono possibili i sogni 3

4 A Surya, dagli occhi umidi di gazzella, labbra rosa pesca matura capelli neri ala di corvo coraggiosa ragazza di 16 anni. Sola in un grande paese lontano Piccola grande donna che segue il suo splendido sogno Tua madre 4

5 Surya durante l Arangetram tenuto nell auditorium dell Anathapadmanaba Swami Temple, Gandhi Nagar ad Adyar, Chennai (Madras), India nel

6 L abito per la danza La seta verde brilla sul banco del sarto specializzato in abiti per la danza. Le bordure dorate mandano bagliori meno luminosi della luce negli occhi di Surya che ammira l abito appena cucito. Il viso smunto e il corpo esile ma tonico per ore e ore di allenamento, Surya si appoggia al banco spossata dal caldo e dalla tensione. Io tento inutilmente di farmi capire dalle commesse del negozio, che si muovono alla velocità di un bradipo con i reumatismi e mi parlano anglosanskrit-tamil, ma poi, rassegnata, ci rinuncio lanciando un occhiata eloquente a Surya che interviene a salvare la situazione. Lei, mi sorprende sempre, le capisce senza alcuno sforzo. Ho creato un mostro! In modo da avere più tempo per accordarsi con Shiva, il direttore, e spiegargli come l insegnante di Surya voleva fossero gli abiti della sua consacrazione a danzatrice, e visto i tempi indiani, avevamo mollato il motor-taxi. Al posto di up and down abbiamo fatto solo un Up. 6

7 Surya, seduta su uno sgabello, scarica il nervosismo dell attesa facendo vibrare il piedino come il plettro di un chitarrista metallaro in piena estasi creativa. L Arangetram. Un Evento per la mia giovane Surya. Aveva iniziato i primi passi di quella particolarissima danza chiamata Bharata Natyam all età di quattro anni. Ora, sedicenne, straniera, in un luogo lontano da casa migliaia di kilometri, si trova nel cuore nel Paese, dove è nata la danza che aveva scelto in tenera età e. che non ha mai lasciato. Shiva osserva con attenzione le correzioni sui costumi che Surya sta provando. Stringa, qui e anche qui. Va bene, signorina, no problem, sistemiamo tutto sì signorina sì, non si preoccupi sure, sicuramente il ragazzo gentilissimo e geniale, che si occupa con garbo e professionalità della clientela, si rivolge a lei con solerzia, sorridendo sotto due baffetti, tipicamente indiani, facendo dondolare la testa a disegnare con il mento una mezzaluna nell aria, tipicamente indiano. Testa piccola su un corpo sottile e rigido come se l avessero stirato con l amido, un collo lungo lungo e spalle strette strette e anch esse tipicamente indiane. È anoressico! Surya l ha soprannominato Zeta la formica. 7

8 Alto per essere dell India del Sud, penso mentre guardo Shiva barcamenarsi destramente fra telefonate internazionali, clienti, computer e sartoria. A piedi nudi, come le commesse e i garzoni della stanza di cucito, indossa un abito a giacca con cravatta e camicia. La cosa che ci stupisce ancora dell India sono proprio i contrasti, per esempio, i piedi nudi con camicia e cravatta, la sartoria che spedisce costumi da danza in tutto il mondo, ed esercita in qualche metro quadro in tutto, con un minispogliatoio per la prova costumi che per entrarci si deve aspettare si chiuda la piccola porta della sartoria e si spostino i due o tre sgabelli riservati ai clienti in attesa. Oppure mentre un computer ultimo modello fa bella mostra sul bancone di vendita, al di là di quella piccola porta, lavoranti e proprietari, cuciono a mano seduti a terra, o al massimo dietro due o tre antidiluviane e massicce macchine da cucire, pedalando ritmicamente e a piedi nudi. Propongo a mia figlia un set completo d argento di temple jewellery, costosissimo per essere in India, ma necessario a causa della sua allergia al nichel: una collana corta girocollo, una d argento lunga con un ciondolo che simula un candelabro, l ornamento per i capelli rappresentante la luna e il sole, orecchini che simbolizzano i gopuram dei templi del sud, con un prolungamento atto a coprire le orecchie e va ad allacciarsi alla decorazione che sovrasta la fronte e decora la scriminatura fra i capelli. Poi una comune cintura dorata e fiori. 8

9 Li prendiamo di tessuto e altri di carta per l acconciatura anche se sappiamo che saranno fiori freschi e profumati quel giorno. Ma già che ci siamo per quando dovrà danzare in Italia. Una finta treccia per allungare ulteriormente i già lunghi capelli, completa il set. Le cavigliere, mamma, Ambika teacher mi ha raccomandato di farci consigliare da Shiva le più resistenti... Ah, sì le cavigliere, brava che ti sei ricordata, quelle vecchie non si possono usare ormai più. Sono sicura che conserverà con grande cura queste nuove cavigliere che segnano un importante tappa per la sua carriera di danzatrice. Dunque, le robuste cavigliere da consegnare alla sua maestra per la cerimonia al tempio fanno subito parte degli articoli che si vanno ammonticchiando sul banco sotto gli sguardi d invidia gentile delle apprendiste danzatrici, di intesa delle madri che hanno già capito la finalità di tutti quegli acquisti.... e di comprensione per me che devo pagare tutta quella roba... e non solo quella! Surya non vede l ora che arrivi il 27 agosto, ma nel contempo lo teme. Tutti gli occhi degli addetti ai lavori saranno puntati su di lei. Unica italiana a tentare un impresa che avrà inizio con quella prova nel tempio della danza di Chennai, dov è la prestigiosa accademia d arte Kalakshetra fondata dalla grande danzatrice e maestra Rukmini Devi all inizio del novecento. 9

10 Deve essere pronto tutto per venerdì, d accordo? raccomando. Noi avremo pronto tutto per venerdì sera... Dopo le 18 è OK? Shiva di rimando con il suo eterno sorriso inglese. Non più tardi dice Surya trepidante. Non più tardi! Sicuro? faccio io di rimando... (probabilmente dentro di sé mi sta mandando al diavolo o meglio a un asura qualsiasi, visto che siamo in India, ma fuori conserva il suo piacevole sorriso). Sure, sicuro! Lo guardo ancora con intesa e lui ripete con il solito dondolio a mezzaluna della testa: Sure! Ci dirigiamo verso l uscita, ma ci fermiamo subito sulla soglia. Le poche gocce che scendevano mentre ci accordavamo con Shiva sui tempi di consegna, sono diventate una pioggia pesante e, in un nanosecondo, venti centimetri di acqua hanno trasformato lo stretto viottolo in un torrente marrone spumeggiante. L odore è insopportabile. Bambini, vecchi e adulti, incuranti dell acqua che scende come da un rubinetto aperto, riempiono il viottolo cercando di evitare la sporcizia galleggiante, i motor-taxi sfreccianti a tutta velocità, che sollevano, come dei motor-scafi, ali di acqua lercia e le mucche anoressiche che sguazzano soddisfatte puntando al cielo le ossute articolazioni ricoperte di una pelle che rivelava l assenza di muscolatura. Paiono delle stampelle, dove è stata stesa ad asciugare della pelle di daino bagnata. Surya si ritira per evitare di fare una doccia con l acqua sporca di fango e di, meglio non 10

11 pensarci devo avere un espressione schifata perché Surya mi osserva e ride. Shiva ci presta un ombrello e ci fa accompagnare da un lavorante alla ricerca di un taxi, in quel momento più raro di un indiano puntuale. Con l acqua fino al ginocchio e con le infradito che scivolano su una melma inquietante, che non vediamo, ci dirigiamo verso la strada principale di Mylapore dove si alza lo splendido gopuram del tempio di Kapaleeshwarar (Shiva nel suo aspetto di aghori) e, finalmente, lì scorgiamo fra i vapori e gli scrosci un... wow... motor-taxi. 11

12 Contrattiamo malamente. Sotto l acqua non abbiamo molte chances per spuntarla e, rassegnate, lasciamo nelle mani del giovane driver il doppio del solito. Anzi lo lasciamo in una delle mani perché l altra non c è. Eppure questo non gli impedisce di sfrecciare nell acqua marrone come Schumacher a bordo della sua Ferrari. Il giorno prima alla guida di un motor-taxi c era un ragazzo con una falange in più attaccata al dito 12

13 mignolo che ballonzolava a ogni buca delle strade accidentate di Chennai. Questo driver ha una chance in più, se deve contare sulle dita, scherzai per dissolvere la tensione che vedevo sul viso di Surya mentre ci stavamo recando all appuntamento con i musicisti. Surya non ha riso. La prova che l aspettava era dura... e senza preparazione... Surya era arrivata solo un mese fa da Ambika teacher e si era sottoposta a un ritmo frenetico: fra imparare coreografie nuove, le prove dei costumi e tutto quello che circonda un Arangetram... La strada di ritorno è allagata, un albero crollato in mezzo alla via per il vento, ci ferma per quasi mezz ora nel traffico. Quando finalmente passiamo vicino all incidente, vediamo una decina d uomini che, con seghe e arnesi vari, stanno facendo a pezzi l albero per poterlo spostare. Non ci posso credere! dimmi che non è vero quello che vedo. Quei tipi stanno tagliando a mano l albero per liberare la strada? Niente carro-attrezzi, a quanto pare.. staremo qui ore.....e vaaaiiii. Invece in appena mezz oretta la strada viene liberata dall albero caduto e il traffico ricomincia, con un armonia di strombazzamenti, a defluire. Motociclisti senza casco passano velocemente con le gambe allungate e i piedi immersi nell acqua come se fosse un piacere e non un disagio, e nessuno desiste, la via è piena di mezzi pesanti, auto, motociclette, biciclette e... pedoni con l acqua fino alle ginocchia e gli abiti inzuppati. 13

14 I negozianti ritirano la loro mercanzia con calma, tanto, anche se macchiata, sporca o stampigliata, scolorita dal sole, con un Sorry! la merce si vende ugualmente. Il giorno prima Surya, in un importante concerto mi ha fatto notare una signora che portava con disinvoltura un choli, la blusa di un sari da cerimonia... e ripeto: da cerimonia... con in bellavista stampigliata la marca, la qualità del tessuto e il numero di produzione. Fra nuvole dei fumi che camion sgangherati sparano nel piccolo taxi a tre ruote, e l acqua piovana che ci ha ridotte fradice come i nauseanti dolci al formaggio annegati nel glucosio che avevamo dovuto purtroppo accettare quello stesso pomeriggio, finalmente arriviamo a Besant Nagar, Basant Nagar, Besent Nagar, Beasantnagar. Non so quale forma ortografica scegliere perché ho visto vari cartelli stradali che indicavano il quartiere e ognuno portava una grafia diversa. Scegliete quello che vi piace di più. È lo spirito indiano. Libertà assoluta. Dove esattamente? chiede in un orribile inglese il giovane driver. Vicino al mare sul lungomare, rimando io, in un altrettanto ignobile inglese, se non peggio, che obbliga Surya a ripetere più correttamente. Dopo aver ravanato per qualche minuto nella borsa, estraggo la chiave di casa. Dammi di più piove mi devi dare di più. 14

15 Ti ho già dato già il doppio di quello che paghiamo di solito, e senza dire altro scendo dal taxi sprofondando fino alle caviglie in una pozzanghera marrone schiumosa. Appena entri, lavati i piedi nell amuchina! lancio a mia figlia. Salendo la scaletta che porta direttamente alla porta d ingresso, la kurta e i pantaloni dei punjabi ci si appiccicano bagnati alle gambe intralciandoci il passo. Dopo aver aperto l ennesimo lucchetto di quello che pretendeva essere un appartamento ci togliamo subito gli abiti gettandoli nella bacinella del bucato. Una bella doccia fredda, ovviamente, troppo lusso avere dell acqua calda e ci sentiamo di nuovo in pace con il mondo. Ho dimenticato di chiudere con il lucchetto la porta d entrata Non mi viene spontanea quella fobia comune in quella parte dell India (in Italia a nessuno verrebbe in mente di chiudere le porte, soprattutto quelle delle stanze interne, con dei lucchetti). L anno prima eravamo in casa di una signora di casta brahmanica che quando usciva per andare al tempio chiudeva la porta della cucina con un chiavistello assicurato a un lucchetto di dimensioni gigantesche. Abbastanza imbarazzante per chi rimaneva in casa! Tra l altro non avevamo mai visto niente di più spoglio che quella cucina. Tolto alcuni gechi biancastri grandi come coccodrilli albini 15

16 Comunque sia, il danzatore che era piombato in casa nostra il giorno prima, ci aveva consigliato di chiudere sempre con il lucchetto, perché come sono entrato io, lo può fare pure un malintenzionato e ricordate che qui, bianco vuol dire soldi! Solo in quel momento avevamo preso coscienza di non far parte di questo mondo di essere bianchi. Niente ci aveva fatto sentire più estranei di quella semplice frase: bianco vuol dire soldi! Mi metto un punjabi (qui si chiama salwar o churidar o kurta and bottom o pyjama) pulito e asciutto e mi incammino per le scale. Surya scende con me. Ha smesso di piovere e in lontananza si sente il rumore dell oceano. Un vento deciso va asciugando le foglie del banano in giardino. Anche i gradini sono già asciutti e anche la pianta di papaya. I cani scheletrici e pieni di zecche alzano il loro muso, sanguinolento dalle grattate, verso di noi. Ci guardiamo in faccia... come si può resistere? Pulcetta, aspetta che ti do un po di pane. Surya ritorna sui suoi passi e fa di corsa i dieci gradini che la separano dalla cucina. Sa benissimo che è stupido parlare in italiano a una cagnetta tamil, ma confida sulla grande sensibilità di un animale. Infatti, Pulcetta risponde con un timido movimento della coda spezzata. 16

17 Il pancarré sparisce in un batter di ciglia, Surya si gira verso di me: E dire che il nostro cagnetto fa lo schizzinoso davanti a un petto di tacchino, bollito il giorno prima, alzando gli occhi sorpresi come per dirci non penserete forse che io mi metta a mangiare quella roba lì, vecchia di un giorno! Sai mamma non solo a Bricky farebbe bene un po di India, ma anche a certi miei compagni di scuola che hanno più di tutto e sono sempre malcontenti. Figurati che le mie compagne di classe mi snobbano perché non porto abiti firmati!!! Dopo che hai passato qualche anno in India e visto la povertà che c è qui, non ti viene proprio voglia di sprecare un sacco di soldi in status symbol inutili, guardi più alla sostanza. E cerchi di crescere dentro, di migliorare, di costruire qualcosa di più stabile nel tuo io profondo, al posto di comprare un abito firmato che costa una cifra, preferisco comprarmi dei jeans che mi stiano bene ma con un prezzo che non mi faccia vergognare. Certo, anche a me piace 17

18 vestirmi bene, avere dei vestiti alla moda, ma posso farlo senza sprecare cifre astronomiche che invece mi sono servite per arrivare qui, in India, per questa importante prova. Non ti pare? Mi pare, mi pare Sento dentro di me una punta di orgoglio per le parole di mia figlia che mi fa crescere almeno di dieci centimetri e per fortuna in altezza. Poi vedo di ridimensionare il tutto per evitare di dovermi chinare per entrare in casa. Torno a fare la mamma giudiziosa: Non solo per la tua danza tu sai che questa sarà una prova anche per te stessa. Lo so, mamma, lo so. Guardo la mia piccola... è silenziosa meditativa non è più una bambina ma per una madre lo sarà sempre... Leggo nei suoi occhi quello che sta pensando... Lei sa che non sarà facile. Sa che se non sarà determinata e forte, la distruggeranno emotivamente. Sa che sarà osservata con severità. Sa che cercheranno i difetti perché è italiana un intrusa in un mondo con i propri equilibri, le proprie certezze stabili e statiche. Dappertutto è uguale. Niente deve avvenire a cambiare un archetipo sempre uguale e perfetto. Chi esce dal seminato non viene accettato Perché il mondo artistico e così. Affascinante e duro se non vuoi passare attraverso mezzi non corretti. Un duro che però ti fa crescere E sa anche che a lei sarà chiesto di più, sia tecnicamente sia economicamente e sa anche 18

19 che accetterà e pagherà lo scotto di essere un italiana con una grande e strana passione per la danza indiana! Come ha pagato lo scotto di essere una mosca bianca anche nel suo mondo, in Italia L ha pagato quando era bambina, alle elementari, dove veniva derisa dai suoi coetanei e compagni di classe che, per il motivo di aver scelto una danza indiana la pensavano con piume, treccine e frecce che saltellava in cerchio per una fantomatica danza della pioggia. Non molto dissimili ai navigatori dell epoca di Colombo, non distinguevano l India dall America e le danzavano intorno emettendo il classico urlo del popolo dei redskins. Ma in quel tempo, con le conoscenze e i mezzi che avevano, erano scusati, ma ora. Ok, non facciamo queste considerazioni. L ha pagato anche alle medie, anche se la sua passione era un segreto chiuso dentro il suo cuore, a volte veniva scoperta per essere stata invitata nelle varie trasmissioni: Canale 5, Rai ecc. e allora erano ancora derisione e sberleffi. Avevo un bel dirle è tutta invidia! A quell età, sentirsi diversa, è una sofferenza E anche alle superiori i professori non vedevano di buon occhio la sua passione probabilmente preferivano che lei dedicasse il suo tempo per farsi una canna o uno spinello, e si cuocesse orecchie e cervello in discoteca impasticcandosi e ubriacandosi... Chissà. Lei aveva un interesse che la elevava al posto di affossarla e loro non la favorivano anzi, veniva penalizzata in tutti i modi. 19

20 Non sono mai riuscita a capirli. Surya se la cavava bene in inglese, faceva e fa traduzioni simultanee, e comprendeva anche chi aveva inflessioni dialettali, eppure le appioppavano solo la sufficienza e a volte non arrivava nemmeno a quella. Solo una volta Surya ha preso un bell otto e mezzo nella verifica di inglese, quando ha volutamente evitato di mettere il suo nome sul compito in classe!. Ha deciso di attuare questo espediente quando le avevo suggerito che forse, non faceva abbastanza attenzione negli scritti visto che nell orale sapevo che se la cavava bene. Nel compito in classe di domani non metto il mio nome e vedrai che prenderò un bel voto. Aveva detto decisa e un po offesa. E, infatti, per la prima volta aveva preso un bel voto. No comment! Un altra professoressa mi ha sorpreso quando ho richiesto un colloquio per convincerla ad accettare l arte di Surya e a non continuare a distruggerle la voglia di studiare Le feci notare che aveva ottenuto grande successo, che danzava da quando aveva quattro anni e che era la danzatrice ufficiale degli organi nazionali indiani.e lei? Candidamente mi ha detto: Bene ora che ha ottenuto tutto questo successo perché non sospende mentre finisce la scuola, dopotutto ha solo due anni ancora e poi riprenderà a danzare. Cosa si può rispondere a tanta ignoranza? Ignoranza nel senso che non sa che un danzatore è come un atleta, o come un musicista se non c è un allenamento costante perde tutto quello che ha acquisito fino a quel momento. 20

21 Ma vallo a far capire a queste rigide insegnanti. E ora Surya è qui, con tutta la passione, la sofferenza, tutta la fatica di tredici anni di danza, di determinazione. Nonostante tutto e nonostante chi. Che l hanno temprata, che hanno costruito il suo carattere e rafforzato la sua decisione e, qualsiasi cosa accadrà, sono sicura, si farà onore. Io la conosco bene! So quanto è decisa e determinata! INFEZIONE INTESTINALE L India non è un paese facile per noi che abbiamo un immunità molto bassa. Non solo la povertà, le malattie pressoché sconosciute per un occidentale, o comunque scomparse da secoli, come la lebbra, ma anche il vivere comune: l acqua, il cibo, la temperatura, le strade. L aria caldissima e fetida. Tutto diventa difficile. Se sopravvivi qui, puoi vivere dappertutto. Una quindicina di giorni in India ci vorrebbe per le persone schizzinose e viziate! Dovrebbero però essere sicure di non poter ritornare a casa. Poi ovviamente ritornano, ma, sicuramente con un altra concezione della vita. Se non altro sorriderebbero di più dopo! Felici di tutto quello che arriva perché è tanto al confronto di quello che ha la maggior parte dei poveri dell India la moltitudine è sempre un problema. Il decantato ordine svizzero lo puoi fare solo in Svizzera: una nazione che è grande più o meno 21

22 come una nostra regione italiana o tanti abitanti come una città indiana, è ovviamente più gestibile in tutti i sensi. E la nostra nazione? La nostra nazione è grande più o meno come uno fra i più piccoli stati dell India Il paragone, in quanto a gestione di territorio e popolazione, è improponibile Comunque, ci vorrebbe un periodo di vita difficile come la vediamo per le strade, nei quartieri più poveri o passando fra le capanne dei pescatori per calmare gli animi dei più esigenti e capricciosi riducendoli ad atteggiamenti più disponibili. Quando di mattino percorriamo la strada che ci porta alla lezione di Ambika teacher, vediamo donne, uomini e bambini abitualmente addormentati sul cemento dei marciapiedi non hanno un nemmeno un telo si sdraiano sul nudo cemento Un giorno siamo state a osservare, da lontano, la loro grande felicità nel trovare qualche asciugamano e dei cuscini che, in silenzio per non svegliarli, avevamo messo vicino a loro. È bastato poco per vedere il loro viso aprirsi in un luminoso sorriso. E davanti al Vinayaka temple? A Besant Nagar, Basant Nagar, Besent Nagar, Beasantnagar. Le scritte sui vari regolari cartelli stradali cittadini, compilate probabilmente da qualche ufficiale del traffico affetto da Alzheimer oppure con poca dimestichezza con i nomi occidentali (Annie Besant è la fondatrice della Theosophical Society). I lebbrosi che alzano le loro ossute braccia mostrando mani senza dita? Il loro largo sorriso senza denti, quando lasciamo cadere, sui loro palmi 22

23 martoriati, il cibo caldo del tempio, non lo dimenticheremo mai più. Quanto si dovrebbe fare per vedere la stessa felicità sul volto di un italiano? O un occidentale qualsiasi? Forse regalando una Ferrari! E forse nemmeno quella perché un mese dopo ne esce un altro modello più costoso più bello più...più E l infelicità dilaga il mio cellulare è obsoleto... l amico ha quello piccolissimo che sta nella mano come va la tua cabina telefonica? fa con ironia allora si tormentano i genitori fino a che comprano il cellulare più piccolo quello che ci vuole la lente di ingrandimento per vedere i tasti... però è di moda. E lo mostri a tutti, quanto sei fico! Poi arriva il cellulare che fa i disegni, le foto grande... una cabina telefonica e ancora ti senti infelice tu non ce l hai nessuno ha più un cellulare così piccolo da non vedere i tasti ma il tuo fa le foto?...e poi non fa le foto ce l hai internet?...e non ha neppure internet...e la videocamera?...non ha la videocamera E mentre prima il ragazzo era soddisfatto del suo cellulare, piccolissimo, alla moda, che gli è costato un occhio, anzi che è costato un occhio ai suoi genitori (così da salvarsi i suoi), ecco che ora lo vede brutto, vecchio un catorcio e tra l altro non va neanche bene, si spegne sempre, deve avere qualche difetto E fino a che non riesce a farsi comprare l ultimo, quello più costoso, per sentirsi ancora fico non sarà felice. 23

24 Sì ci sarebbe bisogno di un po d India per tutti. Ma non quella dei grandi resort, dei grandi alberghi delux, Palace, l Oberoi, il Taj si dovrebbe vivere dentro l India, con il popolo, come abbiamo fatto noi, affittando un appartamento spoglio, facendo la spesa quotidiana nei negozi, camminare nelle strade, vivendo come la maggior parte di loro. Provare a pulire il pavimento con una scopa vegetale senza manico, e usare un modernissimo moccio senza avere il secchio per strizzarlo, utilizzare dei lucchetti che non scattano alla chiusura ma che devi aprire e chiudere con le chiavi, dover mettere le reti alle finestre perché ti trovi corvi e scoiattoli che si servono liberamente di quello che non hai avuto la precauzione di chiudere in una dispensa o frigorifero prendere una cucchiaiata di zucchero e scoprilo stranamente scuro e in movimento. Sai benissimo che non hai comprato quello di canna e allora con una lente di ingrandimento (per me che sono un po orba) ti accorgi che delle mini formichine marroncino, trasparenti, sono appassionatamente abbarbicate ognuna a un cristallo di zucchero, così le confondi e le tuffi insieme ai cristalli di zucchero nel tè bollente e non è cacao quello che galleggia sulla superficie del tè... E scordarsi di aprire il rubinetto quando hai sete ma ogni volta che ti serve l acqua, anche solo per lavarti i denti, devi pomparla da una tanica di drinking water perché se ti sbagli, finisci a letto con un infezione intestinale da ammazzarti oppure, quando ti va bene, diventi frequentatrice assidua del bagno di casa. 24

25 Infatti, solo l anno prima, proprio a mia figlia era capitato, per colpa di un bicchier di latte nel quale avevano messo una pallina di gelato, di prendersi un infezione intestinale. Se non mi fossi portata un antibiotico disinfettante (grazie a Nuccia che mi ha quasi costretto a metterlo in valigia), a cui, da allora, ogni sera faccio la puja e il Pranam e gli accendo pure un incenso e una candela come ringraziamento, Surya avrebbe finito la sua giovane vita su un letto di assi in una squallida stanza di Chennai. Brrrrrrrrrrrrrr. Mi sento di nuovo male solo al pensarci. Ci sono volute due settimane perché riuscisse a rimettersi in piedi e aveva perso 7-8 chili in una settimana ancora adesso quando finisce di mangiare sente un poco di nausea... ed è passato un anno! Quando guardo la foto scattata appena ha cominciato a riprendersi un poco, mi sembra di vedere una ragazzina a rischio del terzo mondo... il Biafra, Bangladesh o giù di lì. Questa volta sto più attenta. Niente latte, niente acqua, niente ghiaccio, niente ristoranti, niente di niente. Cucino io... quello che trovo. Visto che c è poca scelta e l allenamento intensivo, i chili li sta perdendo ugualmente. Ma mi consola sapere che almeno non è perché sta rischiando di morire. Surya è provata dallo stress, dalla tensione per questo evento... e ha la mente fissa solo nella danza, non si può permettere distrazioni né pause... non può perdere nemmeno un giorno di 25

26 allenamento... per prepararsi a due ore di danza dove non dovrà sbagliare un passo, un movimento, un battito di ciglia Piagnistea ci vede e corre verso di noi guaendo disperatamente. Una recitazione che la cagnetta mette in scena ogni qualvolta vuole intenerire i passanti. Solleva il nasino mostrando un sorriso di sbieco e accattivante mentre dondola il corpo in uno scodinzolamento esagerato che accentua la sua recitazione. Surya toglie dalla sacca, fra appunti di coreografie e la consueta bottiglia d acqua Bisleri, il pane che ha conservato per lei. Piagnistea lo fa sparire come in un gioco di prestigio e ricerca refrigerio in una buca che si è scavata nella terra. 26

27 L appartamento di Ambika teacher dà direttamente sul giardino. Mi spruzzo con un liquido antizanzare prima di entrare. Essendo direttamente sul giardino non ci salviamo dai minivampiri di Chennai. Surya stoicamente non vuole imitarmi. Il campanello cinguetta delicatamente e dopo una buona decina di minuti, Shanti, la servant di Ambika teacher, apre la porta con un mezzo sorriso. Ma am. neeee è tutto quello che capisco del lungo discorso piagnucoloso che la bella ragazza, color cioccolato al latte, ci lancia. Strascicando i piedi nudi e piatti, visto che non abbiamo capito niente, ci lascia all ingresso mentre ci togliamo le scarpe. Un altra servant, ancora più bella, passa indolente con una brocca poggiata sul fianco e si dirige verso l appartamento accanto, dove abita la figlia della maestra. Rimaniamo in piedi sulla soglia della sala a guardare passerotti e scoiattoli che si cibano dei semi che doctor Uma, la sorella di Ambika teacher, mette giornalmente con gesto generoso, su un piattino vicino alla finestra. Dal giardino ci giunge il profumo inebriante dei fiori di frangipane, un piccolo sauro verde e arancione contende lo spazio su un ramo a una coppia di lucidi corvi neri. Il caldo è insopportabile. Alziamo verso i ventilatori immobili uno sguardo supplicante No, non succede niente Rimangono immoti... indifferenti Ci rassegniamo a rimanere in piedi ascoltando i rivoli di sudore che scendono inesorabilmente lungo la schiena e il tessuto appiccicarsi alla pelle.. 27

28 NATURA Due occhi color sabbia mi fissano dal cassonetto della spazzatura di fronte a casa. Getto il sacchetto dell immondizia evitando di disturbare il cagnetto beige che sta cercando qualcosa da rimediare per il pranzo nel puzzolente rifugio. Il cagnetto balza fuori spaventato e si dilegua velocemente confondendosi con la sabbia tornata secca e polverosa. Sorry! Mi scuso mentalmente con la timida bestiola. Non è ancora spuntato il sole e le strade cominciano a ripopolarsi di gente: devoti che vanno al tempio, con i fianchi cinti da bianche dothi, il filo sacro e strisce grigie di vibhuti (cenere) sulla pelle, uomini che camminano velocemente, chi strascicando infradito di plastica, chi a piedi nudi; fanciulle in variopinti sari e con fiori di gelsomino nei capelli corvini, chiacchierano sommessamente lanciandomi curiosi sguardi d ebano insieme al profumo dei candidi fiori. Poi la fiumana di persone che camminano avanti e indietro velocemente come automi sulla strada che costeggia l oceano. Alcuni nei tradizionali costumi, altri somiglianti a degli americani del Bronx: mutandoni da sbarco, T-shirt con slogan, cappellino da baseball e scarpe da ginnastica grandi come delle portaerei. Poi è la volta dei venditori che sollevano le loro voci nasali. Qualche bicicletta dei raccoglitori di giornali usati pepapepoe pepapepoe, peparrrr peparrrr. 28

29 Ognuno con il suo verso personale. E poi donne urlanti con verdure Le pileeeeeeee.(?!?) Da uno degli innumerevoli templi provengono canti e percussioni. Una campana batte incessantemente segnalando il momento culminante della puja Alle sei del mattino! Da noi sarebbe già arrivata una squadra di vigili urbani. Un altoparlante diffonde nell aria degli slokam, sorta di recitazione cantata, sulla divinità tutelare del tempio. Il sole man mano prende possesso del cielo e viene l ora della lezione con Ambika teacher. Salgo a svegliare Surya. Ma Surya è già alzata e si sta sistemando il sari da pratica. È nervosa. Ci saranno tutti... Ambika mi ha detto che farà venire anche Sharada teacher... la più severa delle maestre... dirà che faccio pena!! Perché dovrebbe dirlo? Se Ambika l ha invitata, visto quanto la tiene in considerazione, è perché è orgogliosa di te... altrimenti ne andrebbe del suo prestigio, no? Mah... non so... non ci voglio pensare adesso... altrimenti... Ingurgita due fette di pancarré con un bicchiere di latte a lunga conservazione. 29

30 Questo latte fa proprio cag... schifo poi si pente pensando ai poveri che trova per strada e che farebbero carte false per bere un po di quello schifo Scusa... ma sono talmente abituata a bere il nostro buon latte fresco che faccio fatica ad abituarmi a questo... Scendiamo in strada. 30

31 Una specie di piccolo sauro ci attraversa il cammino. Ha la coda lunga e arancione, la cresta rosa e verdastra e il pancino beige. Si ferma ai piedi di un albero dai grandi fiori arancione e ballonzola su e giù guardandoci, come per riprendere fiato, poi sparisce dietro il tronco. Camminiamo lentamente, sotto un sole già troppo caldo, siamo uscite per tempo e ci si può attardare a osservare la caratteristica natura rigogliosa dell India. Uno dei fiori di fuoco ci cade ai piedi. Splendido. Cinque petali che si ergono da un calice stellato. Guardiamo in alto. Un gruppo di scoiattoli striati si stanno rincorrendo sui rami dell albero chiamato familiarmente Fiamme della Foresta a causa dell esplosione di colore dei fiori rossi nel fogliame verde. Un frullio di ali nere ci obbliga a un balzo all indietro... un corvo coraggioso raccoglie nel becco il fiore caduto e con fatica lo porta sul ramo dove sta ad aspettarlo la sua compagna. La scena che segue ci sorprende come se fosse stata preparata da un addomesticatore per un film di Walt Disney. Il corvo posa il fiore davanti alla compagna che gradisce e lo trattiene in una zampetta poi lui goffamente le si posiziona alle spalle e si accoppia con lei. Le ha dato un fiore per farsela! Surya! Ma sì, mamma... non hai visto? Sì, ho visto e mi ha lasciato veramente di sasso il comportamento umanesco del corvo, ma ti potresti esprimere un po meglio? Non sei con le tue amiche adesso! 31

32 E vabbé mamma, cerca di essere un po meno obsoleta... adesso si parla così! Non siamo nell ottocento! Ah, grazie! Perché io sarei dell ottocento? Ride. Piccola peste! Piccola peste?!?...vedi che sei dell ottocento? Noi diremmo: Stronza! Non ho parole! Altra risata. Beh, almeno un po di tensione se n è andata... 32

33 RICICLAGGIO Surya è entusiasta dell India non solo per la danza ma anche per la grande quantità di fauna e flora. Quello che rifiuta sono la povertà e le malattie. Quando era molto più piccola, a Bombay, si spaventava della povertà che leggeva negli occhi dei bambini. Si aggrappava a me terrorizzata:...mamma ho tanta paura... Ma Surya, non ti fanno nulla, sono solo dei poveri bambini che hanno fame......ho tanta paura... della fame... Aveva paura di quella sensazione terribile. La Fame. Sì, per noi che non sappiamo che cosa vuol dire avere veramente fame... questa FAME è un mostro spaventoso. Anche il più povero di quelli che troviamo sulle strade italiane o nelle baraccopoli non conosce la tremenda fame indiana o di altre situazioni simili. Quella fame che costringe i poveri a cercare nei cassonetti della spazzatura non solo materiale di recupero ma anche avanzi di cibo... Nel cassonetto davanti alla nostra momentanea abitazione sul lungomare di Chennai non si trovano solo cagnolini dagli occhi color sabbia che si danno il cambio (mentre uno mangia nel cassonetto, l altro fa il palo. Poi si scambiano il compito) ma è un susseguirsi di riciclaggio che inizia già all alba. con un vecchio e un bambino che selezionano cartoni... appena loro hanno finito, ecco arrivare due donne che cercano plastica... bottiglie e così via poi i più poveri che recuperano qualche cosa da mettere sotto i denti anzi sotto le gengive perché 33

34 di denti non ne hanno quasi più... visto che non hanno cibo a che servono i denti?... cagnolini che contendono ai poveri gli avanzi... e poi corvi... scoiattoli... e infine, verso sera, arrivano le mucche che con una zampata rovesciano il cassonetto e lo svuotano dei rimasugli di vegetali, carta straccia... La notte poi è tutta per i topi che fanno fuori quello che resta. Quando passa il camion della spazzatura di primo mattino, il cassonetto è vuoto di tutto quello che è stato possibile riciclare... Credo che basti un camion per raccogliere l immondizia di tutto un quartiere. 34

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36 PRIME PROVE LIVE Quando torniamo dalla lezione, l oscurità ha avvolto con un manto blu tutto il cielo di Madras. I cani, che si scavano delle buche nella sabbia per trovare un po di fresco e prepararsi per la notte, sollevano lo sguardo dorato sul nostro frettoloso passo. Sono troppo sfiniti per tentare uno scodinzolamento... e noi troppo pensierose per soffermarci anche solo per una fugace e temeraria carezza. Surya ha avuto una giornata difficile... le coreografie che aveva preparato con Ambika non sono in sintonia con il gruppo musicale e, a pochi giorni dalla prova finale, l insegnante le sta cambiano praticamente tutti i passi. Tra l altro quel pomeriggio Surya si era sentita abbandonata con i musicisti che vedeva per la prima volta. Anil Kumar, il mrdanghista, con la sua giovialità e umanità, ha cercato di sciogliere un po la tensione che si stava creando con il cantante Sai Shankar che, da grande professionista, si scocciava di ogni errore di mia figlia rendendola tesa come la corda dello strumento che il non vedente violinista faceva vibrare con grande maestria. Infine Sai Shankar si è lamentato con Ambika entrata in quel momento nella sala dopo aver terminato di fare il tè. Questo ha messo ancor più in crisi mia figlia che, anche se l inglese era mescolato con il tamil, sembrava capire benissimo. La tensione era così elevata che, demoralizzata per non sentirsi all altezza per l appuntamento live sentendosi responsabile di far perdere del tempo prezioso ai musicisti, Surya è scoppiata in lacrime silenziose nascondendosi dietro la parete di entrata 36

37 della sala di danza. A quel punto Ambika si rende conto che probabilmente è stato prematuro l incontro con i musicisti e, cercando di aiutarla a superare l imbarazzo, peggiorò la situazione. 37

38 Io mi sono sentita come se mi stessero strappando il cuore. Non volevo intervenire perché doveva essere mia figlia a prendere le redini di quella difficile situazione... affrontarla... risolverla... ed è stato così. Con una semplice frase: Io ho imparato quelle coreografie con passi che oggi sono stati cambiati... mi è difficile seguire un tempo diverso e passi completamente diversi che non conosco... senza averli mai provati... L attenzione interrogativa dei musicisti si rivolse allora verso la maestra che confermò ciò che Surya aveva detto... Sai Shankar sorrise a Surya e la tensione piano piano se ne andò. Fu deciso, dunque, che si sarebbe dovuto preparare adeguatamente il lavoro delle coreografie senza variazioni prima del prossimo meeting con la musica live. Surya ne era uscita vincitrice conquistando anche la stima della sua insegnante, il suo mito. Una sedicenne che è riuscita a superare una situazione difficile come forse nemmeno un adulta avrebbe fatto... Però ora Surya è in crisi ferita nella fiducia in se stessa e nelle sue capacità di danzatrice. Salendo i gradini che portano nell appartamento, non dice una parola. Non ha salutato né Piagnistea, né Pulcetta, né il nuovo cagnetto dal pelo e occhi color sabbia che, dopo averlo trovato nel cassonetto e averlo chiamato Bejolino, ha preso sotto la sua protezione... 38

39 Faccio un tentativo circense per sollevare la sua tristezza ma Surya non se la sente di parlare. Decido di non disturbare la sua introspezione... sono momenti di crescita e devo dire che li sta affrontando molto bene. ARANGETRAM E DINTORNI Mille, duemila... diecimila... quanto costa il lavoro per le coreografie? Diciottomila rupie... Solo per le coreografie Avevamo pianificato una spesa di in tutto.ma se ce ne vuole diciotto solo per le coreografie... che è il minimo, quanto sarà tutto il resto? Già... non so se mi basta quello che ho preso con me... telefoniamo a tuo padre, se a lui sta bene darne la metà non avremo problemi... che ne dici? Dici che papà ci darà qualcosa? Mi sembrava entusiasta del tuo Arangetram... beh, basta provare... questa mattina gli mando un ... spiegandogli il problema Non sarebbe meglio telefonare? In Italia è troppo presto... intanto gli mando una mail... poi se questa sera siamo libere gli possiamo telefonare... Ok? Ok... lo dice tristemente... Sono problemi troppo grandi e non di competenza a una sedicenne. Ambika, non aveva mai chiesto niente di più di quanto avevamo pattuito... neppure gli anni precedenti... probabilmente sono intercorsi altre situazioni indipendenti dalla sua volontà 39

40 Per farle cancellare dalla fronte la nube viola scuro le faccio ricordare la sceneggiata di un insegnante di Bharata Natyam che era venuto il giorno prima dalla maestra. Infatti, s è svolta una buffa commediola inscenata dall insegnante. C era anche una studente-insegnante che teneva lo sguardo a fisso sul pavimento a un metro davanti a sé. Io credo si vergognasse della sceneggiata. Si sono presentati tutti seduti sulla stuoia vicino all altalena che dà sul portico. L insegnante, con un abhinaya degna di una sceneggiata napoletana, spiegava le varie competenze dovute ai maestri. Per prima cosa il compenso maggiore va all insegnante... e con le due mani in stile Paperoga indica Ambika e poi, con gesto altrettanto teatrale, se stesso... poi i musicisti... cantante, violino, mridangam, flauto... e siccome i musicisti non c erano, li imitava lui simulando i vari strumenti come se parlasse a dei sordomuti... poi il tempio... la sala... le luci... le foto... il video... e i regali per i musicisti e per l insegnante... La vedo sorridere. Sì, è molto buffo quel tipo ma dove l avranno preso? L insegnante ospite, dopo un chai (tè con latte e spezie) e averci fatto sapere che, al più presto, ci metterà in contatto con un operatore video e un fotografo, esce salutando urgentemente. Wow.Quanto mi costerà il tutto? Dico mentre sto osservando lo spazio vuoto lasciato dai piedi nudi dell insegnante. Ambika ruota la piccola mano a destra e sinistra e un sorriso candido che illumina il minuto e gradevole viso scuro: Un poco più di quanto vi ho detto... 40

41 perché non ho pensato alla sala del tempio... le luci e l audio... Mentre stiamo tornando a piedi alla casa sull oceano mi sto facendo qualche conto mentale. Dopo averlo ripetuto almeno cinque o sei volte, visto che io e la matematica non siamo in buoni rapporti dalle elementari, e dopo aver consolidato una delle mie certezze: che la matematica È proprio un opinione, finalmente riesco a formulare una somma più vicina possibile al totale reale. Mi rendo così conto che se alla fine, ci aggiungo anche il biglietto aereo per tutte due, il mese di permanenza in Chennai e l appartamento... Miiiiiiiiiiiiiiii... che salassateeeeeeeeeee! Stupidamente l ho detto ad alta voce Surya tristemente mi fa: Mamma, non credo sia il caso di fare l Arangetram... non credo proprio... No, piccola, ti sei preparata anni per questo... il papà ha detto che contribuisce con la metà e di non preoccuparci ci fa un versamento postale che sarà qui nel giro di due o tre giorni... Ma tu ce la fai con l altra metà? Sì, non preoccuparti, conoscendo la precisione degli indiani, avevo preventivato molto di più di quanto ci avevano detto... certo non così tanto... ma visto che papà ci aiuta... non preoccuparti, non ci sono problemi, rimani concentrata sulla tua danza... Ma invece sono preoccupata, è vero che ho preventivato un po di più ma la salassata mi obbligherà a un sacco di lavori extra appena arrivo a Milano: Non fa nulla è il sogno di mia figlia capita una volta sola nella vita vabbé accetterò anche i seminari fuori sede rifiuto sempre per non 41

42 lasciare Surya sola ma la mia piccola capirà quando non posso essere molto presente. È una bimba speciale, giudiziosa e comprensiva 42

43 UNA PROVA SODDISFACENTE La seconda volta con i musicisti, le cose vanno meglio. Ci incontriamo in una sala di danza che ha crepe larghe un dito nel pavimento di cemento. Un ventilatore che funziona come le frecce direzionali di un auto... una volta sì e una volta no e solo un terzo dei neon che si accendono Dalle lamiere infuocate del tetto si intravede un cielo bianco per la calura. Ci sono tutti. Sai Shankar, il cantante, è gentilissimo con Surya e, come il solito, Anil Kumar scherza e fa battute. Arriva anche il violinista e il flautista Sashidhar che l altra volta non c era. Sono ambedue non vedenti e accompagnati uno dalla figlia e l altro dalla moglie. Li ha voluti Surya. Mia figlia ha un grande amore per tutti coloro che sente privati di qualcosa e questa sensibilità le fa onore. Io mi accomodo su una stuoia e mi accendo un fornelletto portatile antizanzare che attrae l attenzione di Sai Shankar. Contrariamente al suo solito regala un sorriso anche a me, mentre mi restituisce il fornelletto dopo averlo osservato dentro e fuori. Savitri teacher, la proprietaria della sala si sistema su un altalena e lancia consigli che Ambika accetta. È bello vedere che non c è competizione fra le due insegnanti e che si aiutano l un l altra. 43

44 Proprio come in Italia dove se si incontrano anche solo due danzatrici di Bharata Natyam c è n è sempre una di troppo. Surya danza al meglio, e tutti sono soddisfatti, facendole complimenti e sorrisi. Pranziamo dentro la pseudo sala con il cibo portato da Ambika e alla fine sono tutti felici, musicisti, maestre e Surya. 27 AGOSTO 2003: L ARANGETRAM Sono le 7 del mattino. Vado a svegliare Surya. Ambika mi ha detto che dobbiamo essere da lei per tempo vuole vedere i due abiti che Surya utilizzerà per lo spettacolo e poi dobbiamo andare a tempio di Vishnu per controllare il palcoscenico e possibilmente allestirlo. Arriviamo al tempio con l auto di Ambika. Il palcoscenico è occupato per una cerimonia di matrimonio. Niente allestimento dunque. Si dovrà farlo di pomeriggio. Veniamo inglobate dalla cerimonia di matrimonio che si prolungherà di altri sei giorni. Con le mani riempite di cibo e di fiori, svicoliamo inosservate verso l uscita. Troppe cose ci aspettavano per sprecare tempo nella sala cerimonie. Entriamo nell ufficio del tempio. Il direttore ci accoglie affabilmente. Chiedo se c è la possibilità di avere delle luci appropriate. Pagando un extra. È il suono? Anche quello, pagando un extra. I fiori, le sedie ecc. pagando un extra. 44

45 Per ogni operaio, ogni inserviente, ogni tecnico, ogni monaco che incontriamo escono 10, 20, 30 rupie. Alla fine mi sento molto Primavera del Botticelli che dispensa fiori da un grande cesto... la differenza sta solo che al posto di fiori dispenso rupie.. e non ho un grande cesto. Il giorno prima abbiamo comprato i regali per tutti: dothi, sari, kurta, kurta pijama, scialli, statuette, i fiori per allestire, i fiori per i capelli e l acconciatura di Surya ecc. Sono tornata carica di doni come Babbo Natale anzi, visto che sono donna, la Befana (non è che suona bene ma Babba Natale suonava anche peggio). Guardo il calendario 27 agosto. No, non siamo in clima natalizio e lo deduco intelligentemente anche dal caldo torrido che mi appiccica il sari Per l occasione indosso un sari. Di seta. A 45 gradi indosso un sari di seta che non lascia passare neanche un filo d aria. Bella pensata Emy! Mi congratulo con me stessa per la scelta geniale. È ora di pranzo ma non mangiamo. E chi ha voglia di mangiare con tutta la tensione che c è in giro? Ambika teacher sta rischiando un secondo infarto e la sorella la esorta a rilassarsi. L allieva di Ambika, la giovane Vidhya prende in mano la situazione pratica e organizza il make-up. Nel pomeriggio arriverà il tipo per il make-up. L esperto di trucco apre il suo necessario davanti a Surya. Una valigetta piena di polverine, kajal, 45

46 tamponi, colori in un disordine immaginabile. Rossetti usati fino all osso e chissà da chi, kajal spiaccicati, colori mescolati, matite senza punta, e tamponi e pennelli usati che non hanno mai sperimentato una lavata. Se non si prende un infezione ora, non l ammazzano più neanche le cannonate. Mi raccomando alle varie divinità del luogo. Poi chiudo gli occhi e confido nel professionismo delle varie divinità. 46

47 Finito il make-up, Surya si guarda allo specchio e le viene da piangere. Quello che vede è una ragazza indiana con le sopracciglia che si uniscono al centro come una siciliana delle barzellette, le manca un fazzoletto in testa e i baffi ed è tale e quale. Io la consolo malamente dicendole Ti ha fatto proprio come un indiana. Ma faccio schifo così... Vidhya capisce al volo il problema e appena l esperto se ne va, la rassicura: È un uomo, non preoccuparti, ci penso io e con due ritocchi appropriati la rende splendida. Poi, in pochi secondi le dipinge mani e piedi di rosso utilizzando del cotone. Noi nemmeno con un pennello di martora l avremmo colorate così perfette. 47

48 Si è fatto tardi, si deve sistemare il palcoscenico e siamo ancora a casa. L auto è pronta. Ambika teacher e Surya sono ambedue in fibrillazione. Doctor Uma esorta la sorella a rilassarsi ma non sorte nessun effetto. Arriviamo al tempio solo due ore prima della cerimonia. Ambika afferra le cavigliere e prende Surya per mano trascinandola nel tempio dove si sta celebrando una puja. Depone le cavigliere su un piatto insieme a fiori di gelsomino, del riso e delle rupie. Il monaco prende il tutto e lo porta nella stanza-tabernacolo (Garbhagrha). E avviene la consacrazione delle cavigliere. Poi si riprende il tutto e trascina Surya davanti alla statua di Ganesha, il dio dalla testa di elefante. Dopo una worshippata veloce, la trascina nel back stage per la vestizione che deve essere fatta solo dalla maestra. Io le rincorro come una papera per tutto il tempio per non perdermi neanche un minuto della celebrazione. 48

49 Ambika teacher le ha fatto indossare il nuovo vestito verde e oro e i nuovi gioielli. Le mette i fiori freschi nei capelli e il camerino si riempie di un profumo intenso. Infila in bocca a Surya una cucchiaiata di integratore di sali minerali che le fa venire da vomitare e poi le consegna le cavigliere. Surya le tocca i piedi in segno di rispetto e appoggia la fronte a terra e poi è la volta di Ambika teacher che le mette le cavigliere ai piedi. Nel frattempo Vidhya e gli operai hanno allestito con fiori di carta il palcoscenico e hanno posto una grande statua di Shiva Nataraja, colma di ghirlande di gelsomini, sulla destra mentre man mano i musicisti si dispongono sulla sinistra del palco. La sala va riempiendosi di persone invitate da Ambika teacher. Surya guarda la platea da una fessura. La vedo impallidire anche sotto lo spesso strato del make-up. Sono tutti del Kalakshetra, mamma. Insegnanti ed ex insegnanti, allievi. Sanno tutti i passi e le coreografie che farò se sbaglio a battere le ciglia quelli se ne accorgono io non esco no, no, no, io non esco La lascio sfogare. Conosco Surya e so che non mollerebbe mai una cosa a metà. Ambika rincara la dose. C è Sharadha teacher in prima fila. Ecco, vedi, sono fregata! 49

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52 Ambika è molto tesa anche lei. Sta giocando molto di se stessa in questo Arangetram. Sa che tutti i presenti sono lì per vedere che lavoro ha fatto su un occidentale. Ha anche esagerato un po per questo. Ha fatto presentare a Surya 11 coreografie mentre normalmente se ne fanno da 7 a 9. Surya vede entrare anche il danzatore che gli esperti ritengono il più bravo al mondo di questo stile e che abbiamo conosciuto giorni prima. E poi altri ancora. Maestri che Ambika le aveva presentato nella sua visita a Kalakshetra. Surya ha le mani sudate e l alta, il colore rosso che ha sulle dita lascia impronte sulla parete vicino alla fessura strategica. Sharadha teacher in prima fila ha un aria molto annoiata. Vicino a lei le ex insegnanti, alcune allieve dirette di Rukmini Devi, la fondatrice dell accademia, e prime insegnanti del Kalakshetra. 52

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