CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA

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1 CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA LIGURIA DELIBERAZIO DELL UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA LIGURIA 4 febbraio 2015 n. 26 /2015 PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIO CORRUZIO DEL CONSIGLIO REGIONALE- ASSEMBLEA LEGISLATIVA (PTPC). AGGIORNAMENTO L UFFICIO DI PRESIDENZA VISTA la legge 6 novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione) e, in particolare, i commi 5 e 8 dell articolo 1, che individuano il Piano triennale di della corruzione (P.T.P.C.) quale strumento a presidio della legalità e del buon andamento dell azione amministrativa; NUTO CONTO che l di Presidenza ha approvato, con delibera 18 del 6 febbraio 2014, il Piano di della corruzione per il triennio ; NUTO CONTO altresì che il Piano è aggiornato annualmente, entro il 31 gennaio, su proposta del Responsabile della della corruzione, prendendo a riferimento il triennio successivo a scorrimento, anche sulla base dei risultati della verifica della sua attuazione riassunti nella relazione annuale del Responsabile; CONSIDERATO che, come è avvenuto in fase di predisposizione del Piano, anche per l aggiornamento è stata pubblicata, sul sito web della Regione, sezione Amministrazione trasparente, nel periodo dal 29 dicembre 2014 al 20 gennaio 2015, la bozza di aggiornamento prima dell adozione definitiva da parte dell di Presidenza, al fine di assicurarne la più ampia conoscenza e di offrire agli stakeholders interni ed esterni la possibilità di formulare osservazioni e

2 suggerimenti di cui tener conto in sede di formulazione definitiva dell aggiornamento; VISTO che nessuna osservazione è pervenuta; VISTO altresì che la bozza di aggiornamento è stata inviata ai dirigenti del Consiglio e all OIV per eventuali contributi e osservazioni e che nulla è pervenuto; NUTO CONTO che l aggiornamento può sostanzialmente riassumersi nei seguenti punti: - aggiornamento della mappatura contenuta nell Allegato n. 1 (Mappatura dei processi a ) in relazione alle nuove deleghe acquisite dal Comitato regionale per le comunicazioni (Co.Re.Com.), a seguito della stipula della nuova convenzione tra l Assemblea Legislativa, l Autorità per le garanzie per le comunicazioni (AGCOM) e il Co.Re.Com. stipulata in data 20 giugno 2014, con riferimento alle nuove funzioni relative alla definizione delle controversie tra utenti e operatori di comunicazione elettronica; vigilanza sul rispetto degli obblighi di programmazione e delle disposizioni in materia di esercizio dell radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell emittenza locale; la tenuta del registro degli operatori di comunicazione (ROC): - previsione di controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive rese dai dirigenti; - integrazione delle disposizioni in materia di rotazione degli incarichi, con la previsione dell effettuazione di un adeguata formazione per i soggetti incaricati di a corruzione; valutazione della rotazione ogni qualvolta le misure previste dal Piano non siano risultate efficaci, in particolare, anche nel caso di eventuali sentenze penali, della Corte dei Conti o in presenza di sanzioni disciplinari; previsione, in caso di esigenze organizzative, di integrazione o sostituzione della misura con una rotazione dei procedimenti affidati; - indicazione nel Piano di una tempistica precisa in relazione a obblighi di informazione, al monitoraggio dei termini procedimentali, all indicazione da parte dei dirigenti di fabbisogni formativi specifici, alla verifica di attuazione del Piano; - previsione, ai fini del monitoraggio dei rapporti tra amministrazione e soggetti beneficiari, di un elenco nominativo del personale in modo da facilitare le dichiarazioni da rendere; - previsione che le pagine intranet, nelle quali è stata già resa disponibile la, i documenti approvati dall Assemblea e lo scadenziario degli adempimenti, siano implementate a cura del dirigente competente in materia di formazione, anche con i materiali dei corsi di formazione, così da garantire al personale la massima diffusione e informazione in materia di anticorruzione; - previsione di clausole e protocolli di legalità a cura del dirigente competente in materia di gare e contratti; - previsione di un canale di comunicazione con la società civile; DATO ATTO che l aggiornamento al Piano come approvato dall di Presidenza verrà trasmesso dal Responsabile all Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e pubblicato sul sito web istituzionale della Regione, alla pagina Amministrazione trasparente e che in ogni momento è possibile far pervenire, tramite l apposito 2

3 indirizzo e mail, osservazioni e suggerimenti di cui tener conto in occasione del prossimo aggiornamento annuale; SU PROPOSTA del Presidente del Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria, A VOTI unanimi DELIBERA Per i motivi in premessa specificati che si richiamano integralmente: 1. di approvare l aggiornamento annuale al Piano triennale di della corruzione (P.T.P.C.) del Consiglio regionale Assemblea legislativa per gli anni , con i relativi allegati, quale parte integrante e sostanziale della presente delibera; 2. di riservarsi la possibilità di apportare ulteriori integrazioni e/o modificazioni in relazione a eventuali esigenze sopravvenute, su proposta del Responsabile della della corruzione; 3. di dare mandato al Responsabile di trasmettere l aggiornamento all ANAC; 4. di pubblicare il P.T.P.C. nelle pagine intranet dell Assemblea legislativa e nel sito web istituzionale della Regione, alla pagina Amministrazione trasparente. Il Presidente f.to Michele Boffa Il Segretario f.to Giorgio Traverso 3

4 Allegato alla deliberazione dell di Presidenza del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria del 4 febbraio 2015 n. 26 CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA LIGURIA PIANO TRIENNALE DI PREVENZIO CORRUZIO (P.T.P.C.) DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA LIGURIA (AGGIORNAMENTO ANNI ) 4

5 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIO CORRUZIO (P.T.P.C.) DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA LIGURIA (AGGIORNAMENTO ANNI ) Premesse Con l approvazione della legge 6 novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione) è stato introdotto nel nostro ordinamento un sistema organico di della corruzione, al fine di dare attuazione, tra l altro, alla legge 3 agosto 2009, n. 116, con la quale è stata ratificata la Convenzione dell Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dall Assemblea generale dell ONU il 31 ottobre 2003, che prevede che ciascuno Stato elabori e applichi politiche di della corruzione efficaci e coordinate. Tra gli strumenti introdotti legge 190/2012 vi sono il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) e, per ciascuna amministrazione, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.). Quest ultimo documento, previsto dall articolo 1, commi 5 e 8, della legge 190/2012, unitamente al Piano della Performance e al Programma Triennale per la Trasparenza e l Integrità (P.T.T.I.), rappresenta uno strumento a presidio della legalità e del buon andamento dell azione amministrativa. Le disposizioni di della corruzione, previste ai commi da 1 a 57 dell articolo 1 della legge 190/2012, ivi compresa anche l adozione del P.T.P.C., sono applicate in tutte le amministrazioni pubbliche di cui all articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e dunque anche nelle Regioni, con riferimento alle quali i successivi commi 60 e 61 dell articolo 1 della stessa legge stabiliscono che modalità attuative e termini per l applicazione siano definiti attraverso intese in sede di Conferenza unificata, con indicazione dei relativi termini di attuazione. L Intesa è stata sancita in data 24 luglio 2013, prevedendo, tra l altro: l adozione del Piano triennale di della corruzione entro il 31 gennaio 2014, la sua contestuale pubblicazione sul sito istituzionale e comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica; l adozione di norme regolamentari relative all individuazione degli incarichi vietati ai dipendenti pubblici entro 90 giorni conclusione dei lavori del Tavolo tecnico presso il Dipartimento Funzione Pubblica o comunque entro 180 giorni dal 24 luglio 2013, data di adozione dell Intesa sopra indicata; l adozione del codice di comportamento dei dipendenti, come innovato con d.p.r. 16 aprile 2013, n. 62; azioni attuative delle disposizioni dei decreti legislativi previsti legge 190 medesima. Quanto ai contenuti del P.T.P.C., essi sono stati indicati dal comma 9 dell articolo 1 della legge 190/2012 e, più nel dettaglio, dal Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.), predisposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica ed approvato Commissione Indipendente per la Valutazione la Trasparenza e l Integrità delle Amministrazioni Pubbliche - Autorità Nazionale Anticorruzione (CIVIT) con propria delibera n. 72 in data 11 settembre I tre principali obiettivi delineati dal P.N.A. sono: 5

6 ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione creare un contesto sfavorevole alla corruzione. Questi obiettivi sono perseguiti attraverso una serie di misure di a livello nazionale, nonché attraverso una strategia di a livello decentrato, contenuta nel paragrafo 3 del P.N.A., in cui sono previsti indirizzi per le amministrazioni. In sostanza, il P.T.P.C. risponde alle seguenti esigenze: individuare le a più elevato di corruzione; individuare, per tali, misure di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonee a prevenire il di corruzione; in particolare sono indicate le misure previste obbligatoriamente L. 190/2012, dalle altre prescrizioni di legge e dal P.N.A., ed eventuali ulteriori misure facoltative; stabilire obblighi di informazione nei confronti del responsabile chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Piano; monitorare il rispetto dei termini, previsti legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti amministrativi; monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione; Tra le a più elevato di corruzione, il comma 16 dell articolo 1 della legge 190/2012 individua i procedimenti di: a) autorizzazione o concessione; b) scelta del contraente per l affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alle modalità di selezione prescelta ai sensi del d.lgs. 163/2006; c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; d) concorsi e prove selettive per l assunzione di personale e progressioni di carriera di cui all articolo 24 del d.lgs. 150/2009. In attuazione dell articolo 1, comma 7, della legge 190/2012 l di Presidenza con deliberazione 3 giugno 2013, n. 65 ha provveduto all individuazione del Responsabile della della corruzione del Consiglio regionale Assemblea Legislativa nella dott.ssa Maria Emma Vanni, Vice Segretario Generale Area del Processo Normativo, separatamente nomina del Responsabile della trasparenza individuato con la medesima deliberazione. L Assemblea Legislativa è una struttura complessa, con funzioni legislative, di programmazione e amministrative, dotata di autonomia funzionale, organizzativa, gestionale, finanziaria e patrimoniale, amministrativa, negoziale e contrattuale, contabile e di bilancio, secondo quanto disposto dall articolo 16 dello Statuto e legge regionale 17 agosto 2006, n. 25 (Disposizioni sull autonomia del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria). In ragione della complessità e dell ampiezza delle funzioni espletate, l organizzazione dell Assemblea Legislativa è connotata da una particolare articolazione organizzativa orientata principalmente allo delle tipiche funzioni di un Assemblea e di quelle amministrative e di gestione ad esse strumentali. La macchina amministrativa, sul modello 6

7 delle assemblee parlamentari prevede uffici direttamente impegnati nella funzione di assistenza giuridica e legislativa ai Consiglieri e agli organi consiliari, uffici che svolgono una funzione di studio e consulenza nei confronti dei Consiglieri e degli altri uffici e uffici che svolgono funzioni connesse alla gestione amministrativa vera e propria. Nell esercizio dell' legislativa e amministrativa di competenza del Consiglio regionale viene assicurato un ampio accesso dei cittadini che, tramite la consultazione della banca dati online, possono acquisire informazioni sull iter delle iniziative legislative e delle altre iniziative presentate, nonché sul calendario delle sedute del Consiglio e delle Commissioni, possono prendere visione dei verbali delle sedute del Consiglio, possono assistere in diretta streaming alle sedute del Consiglio regionale. Inoltre, in adempimento a quanto previsto legge 190/2012, dal d.lgs. n. 33/2013 e dal Programma triennale per la trasparenza e l integrità del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria, è assicurata la trasparenza di tutta una serie di, consentendo ai cittadini un controllo diffuso sulle stesse. Per ciò che attiene al modello organizzativo, l Assemblea Legislativa si ispira al modello tipico delle assemblee elettive. Disposizioni specifiche sono previste, in particolare, dal Regolamento interno di organizzazione, emanato con decreto del Presidente del Consiglio regionale Assemblea Legislativa n. 4 del 6 luglio Merita, inoltre, evidenziare un recente intervento legislativo della Regione Liguria sui temi della del crimine organizzato e della legalità. E stata, infatti, approvata la legge regionale 5 marzo 2012, n. 7 (Iniziative regionali per la del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità), attraverso cui la Regione, tra gli altri interventi, prevede iniziative di sensibilizzazione delle istituzioni pubbliche finalizzate alla promozione e all educazione alla legalità, l istituzione della Stazione Unica Appaltante (articolo 2) e del Tavolo della Legalità (articolo 15). Per quanto riguarda la mappatura dei processi e la relativa analisi del, si dà atto che essa ha riguardato tutti i processi del Consiglio e che sono stati inseriti nel Piano, in fase di prima approvazione, i processi facenti capo alle aree come obbligatorie legge 190/2012, nonché i processi relativi all di supporto al Comitato regionale per le comunicazioni (Co.Re.Com.) e al Difensore Civico. Non sono stati inseriti i processi per i quali il sia risultato irrilevante sia in virtù dell alto livello di automazione del processo stesso, sia in virtù di altri fattori quali specifici vincoli normativi, contrattuali o fiscali. La mappatura dei processi è stata effettuata tenendo conto delle indicazioni contenute nell Allegato n. 5 del Piano Nazionale Anticorruzione e contiene, per ciascun processo, l analisi ed il livello di, secondo una matrice di impatto-probabilità (basso, medio, rilevante), le misure da attuare di, mitigazione e trattamento del e la connessa tempistica. Sull intera, il Responsabile per la della corruzione ha acquisito, per le vie brevi, l assenso e le indicazioni del Segretario Generale e dei Dirigenti delle aree coinvolte. Il Piano è stato inoltre inviato all OIV per eventuali osservazioni sull adeguatezza delle misure in esso previste alla realtà organizzativa del Consiglio regionale. La misura del ricorso all arbitrato, quale mezzo alternativo al giudizio per la risoluzione delle controversie, non è stata inserita nel Piano poiché non si prefigura al momento la necessità di una sua applicazione al Consiglio regionale Assemblea Legislativa, tenuto conto della ridotta entità economica degli appalti, del costo aggiuntivo che deriverebbe 7

8 procedura arbitrale, e considerato inoltre che per il contenzioso l Assemblea si avvale dell Avvocatura dello Stato. In sede di primo aggiornamento del Piano per il triennio si è tenuto conto di quanto emerso dal monitoraggio sull attuazione del Piano e dalle risultanze evidenziate nella relazione del Responsabile della della Corruzione, allegata al presente Piano (Allegato A). Inoltre si è reso necessario un aggiornamento dell Allegato 1 (Mappatura dei processi a ) in relazione alle nuove deleghe acquisite dal Comitato regionale di controllo (Co.Re.Com.), a seguito della stipulazione della nuova convenzione tra il Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria, l Autorità per le garanzie delle comunicazioni (AGCOM) e lo stesso Co.Re.Com. in data 20 giugno Ai sensi della suddetta convenzione, dal 1 luglio 2014, il Co.Re.Com. Liguria esercita le seguenti nuove funzioni: a. la definizione delle controversie tra utenti e operatori di comunicazione elettronica b. la vigilanza sul rispetto degli obblighi di programmazione e delle disposizioni in materia di esercizio dell radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell emittenza locale c. la tenuta del Registro degli operatori di comunicazione. 8

9 SEZIO I (IL PIANO PREVENZIO CORRUZIO: PROCEDURE PER L ADOZIO, OBIETTIVI, MPISTICA, RISORSE, SOGGETTI E MISURE) 1. Il Piano della della corruzione (P.T.P.C.): procedure di adozione, obiettivi, tempistica e risorse 1.1. Il presente Piano triennale della della corruzione (di seguito P.T.P.C. o Piano), è adottato ai sensi della legge 190/2012, tenuto conto delle indicazioni del Piano Nazionale Anticorruzione e dell intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata in data 24 luglio Il Piano contiene la mappatura delle più esposte a di corruzione, come legge 190/2012, con riferimento alle quali effettua l analisi del di corruzione e la valutazione del livello di per ciascun processo individuato, con indicazione delle misure dirette alla dello stesso (Allegato 1). Il Piano recepisce le misure obbligatorie previste legge, da implementare progressivamente negli anni successivi, compatibilmente con la realtà operativa del Consiglio regionale Assemblea Legislativa, così da sviluppare un sistema graduale di, tenuto conto dell evoluzione e organizzativa. Le nuove misure introdotte dal Piano si coordinano con le misure già esistenti presso l amministrazione consiliare Il Piano è adottato dall di Presidenza del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria ed è aggiornato annualmente, entro il 31 gennaio, prendendo a riferimento il triennio successivo a scorrimento, anche sulla base dei risultati della verifica della sua attuazione Al fine dell attuazione del Piano, è assicurata a cura del Responsabile della della corruzione (R.P.C. o Responsabile ) la massima diffusione dello stesso, sia all esterno che all interno dell amministrazione. Il Piano e le sue modifiche sono pubblicati nel sito web istituzionale, pagina Amministrazione Trasparente, e nelle pagine intranet dell Assemblea e sono portati all attenzione di tutto il personale anche via e mail. Il Piano è portato a conoscenza dei collaboratori che, a qualsiasi titolo, prestano servizio con rapporto contrattuale con l Assemblea L applicazione del Piano avviene con riferimento ai seguenti obiettivi attuati attraverso le misure, i soggetti, la tempistica e le risorse evidenziate di seguito. OBIETTIVI Il Piano si propone i seguenti obiettivi: ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione creare un contesto sfavorevole alla corruzione. MISURE Gli obiettivi sopra indicati si realizzano attraverso le misure descritte nella Sezione II, III e IV del presente Piano. SOGGETTI RESPONSABILI L attuazione del Piano richiede il coinvolgimento di più soggetti, cui fanno capo specifici compiti e responsabilità, come indicato nei successivi paragrafi. MPISTICA 9

10 Le misure previste dalle singole disposizioni del Piano sono attuate nei termini stabiliti legislazione statale vigente, dalle intese in sede di Conferenza unificata e dagli ulteriori termini previsti dal Piano stesso. RISORSE Il Piano è attuato nell ambito delle risorse previste dal bilancio del Consiglio regionale Assemblea Legislativa per l informatizzazione e per gli interventi formativi previsti nel Piano annuale della formazione e dalle risorse per la formazione obbligatoria. 2. Soggetti coinvolti: compiti e responsabilità 2.1. Fermo restando quanto previsto in ambito nazionale con riferimento ai diversi soggetti istituzionali coinvolti nella strategia nazionale di e alle rispettive competenze (Autorità nazionale anticorruzione (A.N.A.C.), Conferenza unificata, Dipartimento Funzione Pubblica), di seguito sono indicati i soggetti che, con riferimento all Assemblea Legislativa, sono coinvolti nella predisposizione e nell attuazione del Piano L articolazione delle strutture del Consiglio regionale Assemblea Legislativa prevede una Segreteria generale e due Vice Segreterie generali a loro volta articolate in settori, servizi e uffici, cui sono attribuiti i compiti e le funzioni previsti dal Regolamento interno di organizzazione, emanato con decreto del Presidente del Consiglio n. 4 del 6 luglio 2009 e successive modifiche. Il Segretario Generale, in particolare, è responsabile dell attuazione integrata e coordinata degli indirizzi emanati dal Presidente e dall di Presidenza, della qualità e della correttezza dell azione amministrativa, dell efficienza della gestione e del funzionamento complessivo delle strutture, del coordinamento degli uffici e del loro raccordo con le funzioni del Presidente e dell di Presidenza Il Responsabile della della corruzione del Consiglio regionale Assemblea Legislativa è la dott.ssa Maria Emma Vanni, Vice Segretario Generale Area del Processo Normativo, come previsto deliberazione dell di Presidenza 3 giugno 2013, n. 65, con la quale si è provveduto, altresì, all individuazione del Responsabile per la trasparenza del Consiglio regionale Assemblea Legislativa, nella persona del Dirigente del Settore Documentazione, Studi e Rapporti con gli Enti locali, dott. Franco Rizzo. Il Responsabile svolge i seguenti compiti: propone all di Presidenza il Piano triennale della della corruzione e i suoi aggiornamenti e ne cura la trasmissione, una volta approvato, all Autorità nazionale anticorruzione; verifica l attuazione del Piano e la sua idoneità, sulla base della sintesi annuale fornita dai dirigenti ai sensi del successivo 16 nonché delle altre comunicazioni periodiche da questi effettuate e anche tenuto conto di eventuali proposte formulate dirigenza generale e dai dirigenti in ordine alle ed ai procedimenti esposti a maggior di corruzione; propone la modifica del Piano quando siano accertate significative violazioni delle prescrizioni, ovvero quando intervengano mutamenti nell organizzazione o nell dell amministrazione; verifica, d intesa con il Segretario generale, la rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo di nel cui ambito è più elevato il che siano commessi reati di corruzione, secondo quanto stabilito al 6 e nella mappatura di cui all Allegato 1; 10

11 individua, su proposta dei dirigenti competenti, il personale da inserire in di formazione e/o aggiornamento con particolare attenzione ai dipendenti destinati a operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione; presenta all di Presidenza, entro il 15 dicembre di ogni anno, a partire dal 2014, una relazione sui risultati dell svolta e ne assicura la pubblicazione sul sito web della Regione; riferisce all di Presidenza sull svolta, ogniqualvolta sia necessario; cura che nell ambito del Consiglio regionale siano rispettate le disposizioni del d.lgs 39/2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi; assicura la massima diffusione del presente Piano secondo quanto previsto al precedente L procedimenti disciplinari (UPD) e la struttura competente in materia di personale forniscono supporto e collaborazione al Responsabile della della corruzione per la predisposizione - secondo quanto previsto dalle Linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni, approvate con delibera n. 75/2013 dall A.N.AC. - del Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale Assemblea Legislativa approvato dell di Presidenza con delibera n. 28 del 13 febbraio 2014, nonché per la verifica annuale del livello di attuazione del Codice stesso La struttura competente in materia di informatizzazione consiliare, garantisce il funzionamento, l accessibilità, la fruibilità e la corretta gestione del sito istituzionale e degli strumenti informatici e telematici a supporto delle misure previste dal P.T.P.C La dirigenza generale e la dirigenza collaborano con il Responsabile rispettivamente ai sensi dell articolo 16, comma 1 lettere l bis), l ter) e l quater) e dell articolo 17 del d.lgs. 165/2001. Al fine di favorire l espletamento delle funzioni e dei compiti assegnati legge al Responsabile e vigilare sul rispetto delle disposizioni del Piano da parte dei dipendenti assegnati, ciascun dirigente è individuato quale Referente per la nell ambito della struttura alla quale è preposto. In particolare, i dirigenti preposti alle amministrative a più elevato di corruzione forniscono collaborazione al Responsabile nell di analisi e valutazione, di proposta e di definizione delle misure per l implementazione del Piano La struttura competente in materia di personale collabora con il Responsabile in relazione alle necessità connesse alle formative e in particolare provvede a quanto necessario alla programmazione e alla realizzazione degli interventi formativi. Detta struttura, nell ambito della propria competenza in materia di gestione e conservazione degli atti documentali, provvede, altresì, allo studio e alla realizzazione di soluzioni organizzative e interventi o accorgimenti tecnici sui sistemi di protocollo informatico in uso presso l Assemblea idonei ad assicurare la riservatezza della corrispondenza, dal momento della ricezione, alla gestione, fino alla conservazione, a tutela dei soggetti che effettuino segnalazione di illeciti La dirigenza generale, i dirigenti, i responsabili del procedimento e tutto il restante personale sono responsabili della corretta attuazione e dell osservanza delle disposizioni contenute nella legge n. 190 del 2012 e nel presente Piano e dei previsti obblighi di informazione, comunicazione e monitoraggio. 11

12 2.9. All Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) compete la verifica dell assolvimento degli obblighi di trasparenza e l espressione del parere preventivo sul Codice di Comportamento. Esso, inoltre, formula eventuali osservazioni sulla adeguatezza del Piano e delle misure in esso previste alla realtà organizzativa del Consiglio regionale L organizzazione dell Assemblea è rappresentata graficamente nell organigramma che segue: 12

13 Organigramma SEGRETARIO GERALE Dott. Augusto Pessina UFFICIO GABITTO DEL PRESIDEN (Dott.ssa Afra Serini) VICE SEGRERIA AREA NORMATIVO Dott.ssa Maria Emma Vanni VICE SEGRERIA AREA GESTIO AMMINISTRATIVA Vacante SERVIZIO IN STAFF DOCUMENTAZIO E STUDI (Dott.ssa Fabrizia Dassori) SETTORE BILANCIO, CONTABILITA (vacante) UFFICIO GESTIO DEL PERSONALE Dott.ssa Claudia Grandi UFFICIO TRATTAMENTI ECONOMICI E SVILUPPO INFORMATIZZAZION E CONSILIARE Dott. Stefano Vaccari UFFICIO PROVVEDITORATO ED ECONOMATO Dott.ssa Beatrice Corradi SETTORE ASSISNZA LEGISLATIVA GIURIDICA E ISTITUZIONALE (Vacante) SETTORE DOCUMENTAZIO, STUDI E RAPPORTI CON GLI ENTI LOALI Dott. Franco Rizzo UFFICIO ASSEMBLEA Dott.ssa Antonella Maiolo UFFICIO COMMISSIONI Dott. Massimiliano Pellegrino UFFICIO LEGISLATIVO Dott.ssa Alda Santarella 13

14 SEZIO II (MISURE PER LA PREVENZIO CORRUZIO) 3. Trasparenza 3.1. La trasparenza dell amministrativa del Consiglio regionale Assemblea Legislativa rappresenta una misura fondamentale nella della corruzione e dell illegalità, in quanto consente il controllo da parte dei cittadini dell azione amministrativa Gli adempimenti in materia di trasparenza sono quelli contenuti nella legge 190/2012, nel d.lgs. n. 33/2013, nelle Intese raggiunte in Conferenza unificata e nel Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.) del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria. In particolare gli adempimenti sono quelli contenuti nell articolo 1, commi 15, 16, 26, 27, 28, 29, 30, 32, 33 e 34, della legge 190/2012 e nelle lettere da a) a d) del comma 1 dell articolo 23 del d.l.gs. n. 33/ In riferimento agli obblighi di pubblicazione dei provvedimenti amministrativi previsti dall articolo 23, comma 1, lettere da a) a d), del d.lgs. n. 33/2013, l Intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata in data 24 luglio 2013 ha chiarito che le prescrizioni riguardano i provvedimenti conclusivi dei procedimenti indicati che costituiscono le aree a corruttivo specificamente dall articolo 1, comma, 16, della legge 190/2012. Gli adempimenti in materia di trasparenza sono assolti mediante pubblicazione sul sito web istituzionale della Regione, pagina Amministrazione trasparente. Decorrenza della misura: Soggetti competenti all adozione della misura: immediata di Presidenza Responsabile della trasparenza Responsabile della della corruzione O.I.V. Dirigente responsabile della struttura coinvolta. 4. Codice di comportamento 4.1. Il Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria è approvato dall di Presidenza, su proposta del Responsabile, con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio dell OIV. Il Codice è stato approvato con deliberazione dell di Presidenza n. 28 del 13 febbraio Il Responsabile, tramite le pagine intranet dell Assemblea Legislativa, nonché mediante pubblicazione nel sito istituzionale della Regione, pagina Amministrazione trasparente, assicura la massima conoscenza, da parte del personale del Consiglio regionale Assemblea Legislativa, del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 (Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell articolo 54 del decreto 14

15 legislativo 30 marzo 2001, n. 165) e del Codice di comportamento approvato dall di Presidenza Il Segretario generale assicura che il Codice di comportamento sia portato a conoscenza dei collaboratori a qualunque titolo dell Assemblea Nell ambito del Codice di comportamento sono previste disposizioni atte a rafforzare gli effetti di una eventuale violazione della riservatezza del dipendente che effettua segnalazioni di illeciti di cui all articolo 54 bis del d.lgs. 165/2001 (Tutela del whistleblower) Competente a fornire le indicazioni per la corretta applicazione del Codice di comportamento è la struttura competente in materia di personale. Quest ultima organizza inoltre interventi formativi per la corretta conoscenza e applicazione del Codice di comportamento. Decorrenza della misura: Soggetti competenti all adozione della misura: entro il 31 ottobre di ogni anno, l Procedimenti Disciplinari (UPD) fornisce al Responsabile i dati relativi all applicazione del Codice, ai fini del monitoraggio annuale di Presidenza Responsabile della della corruzione O.I.V. U.P.D. Dirigenti 5. Disposizioni interne 5.1. Le vigenti disposizioni interne concernenti il rapporto di lavoro disciplinano le modalità di autorizzazione al personale dipendente, dirigente e non dirigente, degli incarichi extraistituzionali e, per quanto riguarda gli incarichi istituzionali retribuiti, le modalità di comunicazione alla competente struttura del personale ai fini dell inserimento nell Anagrafe degli incarichi. Per quanto non disciplinato dalle vigenti disposizioni interne, al fine di prevenire rischi di corruzione, il Segretario Generale propone all di Presidenza, per l adozione, i necessari adeguamenti alle stesse, anche per quanto riguarda il divieto di svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, l lavorativa o professionale di cui all articolo 53, comma 16 ter, del d.lgs. 165/ E in ogni caso assicurato il rispetto delle seguenti disposizioni: a) astensione in caso di conflitto di interesse di cui all articolo 1, comma 41, L.190/2012 coordinato con gli articoli 6 e 7 del Codice di Comportamento approvato con d.p.r. 62/2013; b) inconferibilità di incarichi dirigenziali in relazione all svolta dall interessato in precedenza (d.lgs. 39/2013); c) incompatibilità specifiche per i titolari di incarichi dirigenziali (d.lgs. 39/2013); d) inconferibilità di incarichi dirigenziali per i soggetti che siano stati destinatari di sentenze di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione secondo quanto previsto al Capo II del d.lgs. 39/2013; e) formazione di commissioni e assegnazione a particolari uffici secondo quanto previsto agli articoli 35 bis del d.lgs. 165/2001 e 3 del d.lgs. 39/

16 5.3. In relazione agli obblighi di cui al paragrafo 5.2, il dirigente competente del procedimento predispone i moduli per la dichiarazione ai fini dell insussistenza delle cause di inconferibilità e incompatibilità, predispone i modelli di dichiarazione sostitutiva di certificazione da sottoporre all atto della formazione delle commissioni di gara, delle commissioni di concorso e di assegnazione dell incarico. Il dirigente competente al procedimento provvede ai controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive secondo le disposizioni interne e riferisce entro il 31 ottobre al Responsabile della della corruzione circa gli esiti dei medesimi In relazione agli obblighi di cui al presente paragrafo, sono previste nelle disposizioni interne adeguate forme di controllo. Decorrenza della misura: Soggetti competenti all adozione della misura: immediata di Presidenza Segretario generale Dirigente dell Gestione del personale Dirigente dell Provveditorato ed Economato 6. Rotazione del personale 6.1. La rotazione del personale dirigenziale e del personale con funzioni di responsabilità direttamente coinvolto nelle a più elevato di corruzione, come nel successivo paragrafo 12, è effettuata sulla base di quanto previsto mappatura di cui all allegato 1, al fine di evitare periodi troppo lunghi in cui lo stesso soggetto sia responsabile delle medesime e in modo da assicurare la continuità e il buon andamento dell azione amministrativa. A tal fine, tenuto conto delle ridotte dimensioni dell apparato a supporto dell Assemblea Legislativa, la necessità di effettuare la rotazione nelle aree a più elevato corruzione, previa adeguata informativa alle organizzazioni sindacali rappresentative, è valutata alla luce dei seguenti elementi e qualora le ulteriori misure previste dal PTPC non siano risultate efficaci in fase di monitoraggio annuale del Piano: necessità di assicurare, compatibilmente con le professionalità necessarie disponibili, la piena funzionalità e il mantenimento delle necessarie competenze degli uffici; effettuazione di un adeguata formazione in materia di anticorruzione per i soggetti incaricati; frequenza dell esposizione al connessa al numero delle pratiche trattate nell arco del triennio di attuazione del Piano; verificarsi di eventi e loro consistenza in relazione a fenomeni corruttivi e di illegalità con riguardo ad eventuali sentenze penali, della Corte dei Conti o sanzioni disciplinari Per esigenze organizzative, la misura della rotazione può essere integrata o sostituita da una rotazione dei procedimenti affidati al personale appartenente ad una stessa struttura o area di appartenenza Il dirigente della singola struttura, può disporre la presenza di almeno due dipendenti contemporaneamente alle fasi più sensibili del procedimento, ferma restando la responsabilità dello stesso in capo ad un unico soggetto. 16

17 6.4. Il dirigente del personale pubblica, nell ambito della sezione web Amministrazione trasparente, con cadenza annuale, tabelle riepilogative dei procedimenti per i quali è prevista la rotazione. Decorrenza della misura: a partire dal 2015 Soggetti competenti di Presidenza all adozione della misura: Segretario generale 7. Informazione 7.1. Ogni sei mesi, entro il 15 aprile ed entro il 15 ottobre, i dirigenti responsabili dei procedimenti e delle a più elevato corruzione comunicano al Responsabile e al Segretario Generale i provvedimenti adottati, indicando il responsabile di ciascun procedimento, i destinatari e i tempi di effettiva conclusione dei procedimenti I dirigenti e i responsabili dei procedimenti rientranti nelle a più elevato corruzione comunicano tempestivamente al proprio diretto superiore i casi in cui si trovino in conflitto di interessi, i ritardi nella gestione dei procedimenti, eventuali casi di inosservanza delle disposizioni contenute nel presente Piano Il Responsabile per la trasparenza informa il Responsabile per la della corruzione in merito alle segnalazioni inviate all Autorità Nazionale Anticorruzione e agli altri soggetti competenti, per mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti in materia di trasparenza I Dirigenti inviano entro il 31 ottobre di ogni anno al Responsabile i dati necessari per il monitoraggio e la verifica di attuazione del Piano, secondo quanto previsto al successivo paragrafo La mancata osservanza dell obbligo di informazione nei confronti del Responsabile dà luogo alle responsabilità previste dal Codice di comportamento di cui al Il dirigente competente in materia di personale entro il 31 ottobre di ogni anno trasmette al Responsabile i dati relativi agli interventi formativi in materia di anticorruzione erogati ai dipendenti, con indicazione del numero di dipendenti partecipanti articolati per strutture, della quantità in termini di giornate/ore di formazione erogata, dei soggetti che hanno erogato la formazione e dei contenuti della formazione Entro il 31 ottobre di ogni anno l UPD, tramite l competente in materia di personale, comunica al Responsabile eventuali criticità nell attuazione delle disposizioni del Codice di comportamento del personale, il numero e il tipo delle violazioni accertate e sanzionate in base al Codice di comportamento e le aree in cui si concentra il più alto tasso di violazioni, le denunce concluse con provvedimenti disciplinari, il numero delle sentenze dei Giudici penali e della Corte dei Conti pronunciate nei confronti del personale del Consiglio regionale per le aree ad elevato corruzione, nonché l ammontare delle eventuali condanne in riferimento ai fatti corruttivi. 17

18 7.8. In attuazione dell articolo 20 del d.lgs. n. 39/2013, ciascun dirigente rende, entro il 1 marzo di ogni anno, la dichiarazione annuale di insussistenza di cause di incompatibilità. Decorrenza della misura: Soggetti competenti all adozione della misura: immediata, salvo quanto di seguito specificato: entro il 1 marzo di ogni anno con riguardo alla dichiarazione annuale ( 7.8); ogni sei mesi, entro il 15 aprile ed entro il 15 ottobre, per quanto riguarda la comunicazione dei provvedimenti ( 7.1); entro il 31 ottobre di ogni anno con riguardo alla trasmissione dei dati per il monitoraggio ( 7.4., 7.7) Responsabile per la trasparenza Dirigente dell Gestione del personale U.P.D. Dirigenti Responsabili dei procedimenti 8. Monitoraggio del rispetto dei termini procedimentali 8.1. I dirigenti provvedono, entro il 15 aprile (per il periodo dal 1 ottobre al 31 marzo) ed entro il 15 ottobre (per il periodo dal 1 aprile al 30 settembre) al monitoraggio semestrale del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti amministrativi di competenza della propria struttura e a darne comunicazione al Segretario Generale, che cura la pubblicazione dei risultati sul sito web istituzionale Nel caso di mancato rispetto dei termini, il dirigente indica le motivazioni che giustificano il ritardo e le misure adottate per eliminare tempestivamente l anomalia. Decorrenza della misura: immediata (adempimento semestrale, entro il 15 aprile ed entro il 15 ottobre) Soggetti competenti Segretario generale all adozione della misura: Dirigenti per l area di rispettiva competenza 9. Monitoraggio dei rapporti tra amministrazione e soggetti beneficiari 9.1. I dirigenti delle strutture interessate alla stipula di contratti e ai procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere verificano eventuali relazioni di parentela o affinità entro il secondo grado sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti dei soggetti esterni e i dipendenti della propria struttura, mediante apposita dichiarazione scritta dei soggetti beneficiari circa l insussistenza di relazioni di parentela o affinità con dipendenti della struttura, secondo quanto previsto dal Codice di comportamento. A tal fine presso la struttura è disponibile l elenco nominativo del personale Nel caso risultino relazioni di cui al comma 1 il dirigente e/o il dipendente, interessato al potenziale conflitto di interesse, si astiene secondo quanto previsto dal Codice di comportamento. 18

19 9.3. I dirigenti comunicano i casi di astensione al Dirigente generale responsabile e al Responsabile della. Decorrenza della misura: Soggetti competenti all adozione della misura: immediata Dirigenti per l area di rispettiva competenza Dipendenti 10. Formazione Nella della corruzione la formazione è considerata di importanza fondamentale. I fabbisogni formativi sono individuati dal Responsabile in collaborazione con il dirigente competente in materia di personale, tenuto conto anche delle proposte dei dirigenti. A tal fine entro il 31 gennaio di ogni anno, ciascun dirigente trasmette al RPC e al dirigente competente in materia di formazione l elenco nominativo del personale da formare e l indicazione dei fabbisogni formativi specifici (secondo il fac simile contenuto nell allegato n Sono previsti interventi formativi finalizzati all approfondimento dei contenuti della Legge 190/2012, dei decreti attuativi e del nuovo Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici, nonchè sui temi dell etica e della legalità. L Allegato 2 sintetizza lo schema di massima degli interventi formativi Nell ambito del Piano annuale della formazione sono previsti interventi formativi specifici rivolti ai dirigenti e al personale che operano nelle aree dove è più elevato il di corruzione Per il Responsabile della della corruzione e altro personale, a vario titolo coinvolto nel processo di, vengono previste iniziative formative specialistiche sui temi e sulle tecniche di gestione del Le formative possono essere realizzate anche in collaborazione con le competenti strutture della Giunta regionale, nonché nell ambito di promosse dal Dipartimento della Funzione Pubblica Formez PA. o Scuola Nazionale di Amministrazione o da altre amministrazioni regionali Nelle pagine intranet è resa tempestivamente disponibile, a cura della struttura competente in materia di personale e della struttura competente in materia di informatica, la documentazione ed i materiali dei corsi, che restano pubblicati anche per una loro consultazione successiva, così da garantire la massima diffusione e informazione sui temi oggetto dell formativa. Decorrenza della misura: Soggetti competenti all adozione della misura: 2015 e nel corso del triennio preso in considerazione dal Piano Responsabile per la della corruzione Dirigente dell Gestione del Personale Dirigenti 19

20 SEZIO III (GESTIO DEL ) 11. Metodologia per la valutazione del L individuazione delle aree di è frutto della valutazione del possibile del fenomeno corruttivo nei singoli processi, tenuto conto della probabilità che tale si possa verificare e del suo impatto, ovvero delle possibili conseguenze, sulla base delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione e dell esperienza pregressa Per ciascuna o processo viene compiuta, mediante coinvolgimento dei Dirigenti per le aree di competenza, una valutazione dei possibili rischi, tenendo conto di alcuni elementi indicativi, quali la discrezionalità del processo, la sua rilevanza esterna, la complessità, la rilevanza del valore economico. Sulla base di tale valutazione per ogni area vengono le a maggior di corruzione L Organismo indipendente di valutazione (O.I.V.) e il Collegio dei Revisori contribuiscono alla fase di identificazione del mediante le risultanze della loro ordinaria di monitoraggio. 12. aree a più elevato di corruzione In fase di prima elaborazione del presente Piano e tenuto conto degli indirizzi del P.N.A, le aree maggiormente esposte al della corruzione sono le seguenti: Area A: Acquisizione e progressioni del personale; Area B: Affidamento di lavori, servizi e forniture; Area C: Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico; Area D: Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto e immediato per il destinatario Ai sensi dell articolo 1, comma 16, della L.190/2012 sono sottoposti alle misure di i seguenti procedimenti: a) scelta del contraente per l affidamento di lavori, forniture e servizi; b) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; c) concorsi e prove selettive per l assunzione di personale e progressioni di carriera Nell Allegato 1 per ciascuna area di sono individuati i processi e la relativa mappatura del, sulla base di una valutazione in termini di probabilità e di impatto compiuta con la dirigenza generale e con la dirigenza preposta a ciascuna area. 13. Misure specifiche per la del : meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni Al fine di prevenire il di corruzione, oltre alle misure previste nella SEZIO II per tutti i processi mappati, si prevedono le seguenti misure specifiche: 20

21 a) indizione, di norma almeno cinque mesi prima della scadenza dei contratti aventi per oggetto la fornitura di beni e servizi e per l esecuzione di lavori, delle procedure di gara secondo la nazionale e regionale sui contratti; b) monitoraggio del rispetto dei termini previsti dai singoli contratti per la fornitura di beni e servizi e per l esecuzione di lavori e, in caso di superamento degli stessi, informativa, a cura del soggetto che attesta la regolare esecuzione della prestazione, al dirigente competente in materia di gare e contratti e al Responsabile con indicazione delle ragioni del ritardo; c) rispetto del principio di rotazione degli operatori economici iscritti negli elenchi ufficiali di fornitori o prestatori di servizi nell acquisizione di servizi e forniture; d) applicazione, di norma, del principio di rotazione negli incarichi dei componenti esperti delle commissioni di gara delle procedure contrattuali o di concorso per il reclutamento del personale, compatibilmente con le professionalità necessarie disponibili; e) ricorso al mercato elettronico e alla centrale di committenza; f) introduzione di forme di presa d atto del Codice di comportamento da parte dei dipendenti al momento dell assunzione e dell aggiudicatario all atto della stipulazione del contratto; g) eventuale inserimento, a cura del dirigente competente in materia di gare e contratti, nei bandi di gara o nelle lettere invito di clausole di legalità o di rispetto di protocolli di legalità, ai sensi dell articolo 1, comma 17, della legge 190/2012 per garantire ulteriori criteri di legalità e comportamenti etici. SEZIO IV (ALTRE MISURE) 14. Misure di già attive Dall anno 2013, a far data nomina del Responsabile della della corruzione, sono state adottare alcune prime misure di di seguito indicate: - richiesta ai dirigenti della dichiarazione annuale prevista dall articolo 20 del d.lgs. 39/2013, nonché adozione delle necessarie modifiche alle pagine del sito web istituzionale della Regione per l inserimento di tali dichiarazioni anche con riferimento alle nomine di competenza del Consiglio regionale Assemblea Legislativa; - attuazione degli adempimenti in materia di trasparenza mediante pubblicazione entro il 30 settembre 2013 sul sito web istituzionale della Regione degli atti previsti dal d.lgs. 33/2013; - pubblicazione nel sito istituzionale, entro il 20 ottobre 2013, del monitoraggio semestrale da parte dei dirigenti del rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti Tra le misure ulteriori già esistenti rilevano la gestione informatizzata del protocollo informatico, della rilevazione delle presenze del personale e delle procedure stipendiali, della gestione dei beni a magazzino. 21

22 14.3. Infine, a cura dell ufficio Provveditorato ed Economato, nel corso del 2013, si è provveduto agli adempimenti relativi alla tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla legge 136/2010, nonchè all applicazione del principio della rotazione degli operatori economici, per cui è stato costituito e mantenuto aggiornato l Elenco dei Fornitori, Prestatori di Servizi e dei Lavori, previsto dall articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria 30 aprile 2012, n. 4 (Regolamento delle contrattuali del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria) E stata predisposta nelle pagine intranet dell Assemblea Legislativa una sezione dedicata all anticorruzione dove sono disponibili, oltre al presente Piano, il Codice di comportamento e altra documentazione aggiornata di interesse del personale Con deliberazione dell di Presidenza 13 febbraio 2014, n. 28 è stato adottato il Codice di comportamento del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria, pubblicato sul sito web istituzionale della Regione, pagine Amministrazione trasparente, e nella intranet. 15. Coordinamento con il Piano delle dell Assemblea Le disposizioni del presente Piano integrano, ai sensi della legge n. 190/2012, gli obiettivi del Piano delle della struttura amministrativa del Consiglio regionale Assemblea Legislativa. 16. Verifica dell attuazione del Piano Ai fini della verifica dell attuazione del Piano, ciascun dirigente entro il 31 ottobre di ogni anno trasmette al Responsabile della della corruzione una sintesi sul rispetto degli adempimenti previsti dal presente Piano, secondo l Allegato 3. La sintesi viene redatta avendo a riferimento il periodo dal 1 ottobre al 30 settembre. I dirigenti delle aree a presentano una relazione dettagliata sulle poste in essere per l attuazione effettiva delle regole di integrità e di legalità e su qualsiasi anomalia accertata Oltre al suddetto monitoraggio, la verifica dell attuazione delle misure avviene attraverso i dati acquisiti a norma del paragrafo 7, nonché con riferimento all eventuale segnalazione da parte del Direttore dell esecuzione, del Rup o del Dirigente competente all attestazione della regolarità della prestazione, relativamente al rispetto dei termini contrattuali. 17. Relazione Il Responsabile della della corruzione predispone, a partire dal 2014, entro il 15 dicembre di ogni anno una relazione recante i risultati dell svolta, la trasmette all di Presidenza e ne cura la pubblicazione nel sito web istituzionale della Regione, nelle pagine Amministrazione trasparente. 18. Rapporti con la società civile Nell ambito dei rapporti con la società civile, il Consiglio regionale Assemblea Legislativa si avvale dei canali già attivi, quali il sito internet. In particolare ai fini della consultazione 22

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