PROCESSO VERBALE ADUNANZA XVIII DELIBERAZIONE CONSIGLIO METROPOLITANO DI TORINO
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1 PROCESSO VERBALE ADUNANZA XVIII DELIBERAZIONE CONSIGLIO METROPOLITANO DI TORINO 15 dicembre 2015 Presidenza: Piero FASSINO Alberto AVETTA Il giorno 15 del mese di novembre duemilaquindici, alle ore 9,30, in Torino, piazza Castello n. 205, nella Sala del Consiglio Provinciale E. Marchiaro, sotto la Presidenza del Sindaco Metropolitano Piero FASSINO e, per la restante parte, del Vice Sindaco Metropolitano Alberto AVETTA e con la partecipazione del Segretario Generale Giuseppe FORMICHELLA si è riunito il Consiglio Metropolitano come dall'avviso dell 11 dicembre 2015 recapitato nel termine legale - insieme con l'ordine del Giorno - ai singoli Consiglieri e pubblicato all'albo Pretorio online. Sono intervenuti il Sindaco Metropolitano Piero FASSINO ed i Consiglieri: Gemma AMPRINO - Alberto AVETTA - Vincenzo BARREA - Francesco BRIZIO - Mauro CARENA - Dimitri DE VITA - Domenica GENISIO - Antonella GRIFFA - Marco MAROCCO - Roberto MONTA - Michele PAOLINO - Cesare PIANASSO - Andrea TRONZANO. Sono assenti i Consiglieri Eugenio BUTTIERO - Domenico CARRETTA - Lucia CENTILLO - Barbara Ingrid CERVETTI - Claudio MARTANO. Partecipano alla seduta, senza diritto di voto, i Portavoce o loro delegati delle seguenti Zone Omogenee: Zona 2 AMT OVEST, Zona 8 CANAVESE OCCIDENTALE, Zona 10 CHIVASSESE. (Omissis) OGGETTO: Indirizzi per l organizzazione ed il funzionamento del sistema metropolitano di prevenzione dell illegalità e della corruzione. Linee guida per l elaborazione del piano anticorruzione. Approvazione. N. Protocollo: 42461/2015 Il Sindaco Metropolitano, pone in discussione la deliberazione il cui testo è sottoriportato. Premesso che: IL CONSIGLIO METROPOLITANO - la legge 6 novembre 2012 n. 190 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione ha introdotto una serie di strumenti per la prevenzione e la repressione del fenomeno corruttivo, ponendo le basi per un sistema organico su due livelli, quello nazionale e quello decentrato ; 1
2 - a livello nazionale, con delibera CIVIT (oggi ANAC - Autorità Nazionale Anticorruzione) n. 72 del è stato approvato il Piano Nazionale Anticorruzione, da ultimo modificato dalla determinazione n. 12 del dell ANAC recante Aggiornamento per il 2015 del PNA (Piano Nazionale Anticorruzione) , che segna le strategie di prevenzione a livello nazionale e definisce gli indirizzi e le indicazioni da fornire alle pubbliche Amministrazioni per la omogenea elaborazione dei Piani Triennali di Prevenzione; - a livello decentrato, ogni Amministrazione pubblica definisce un Piano triennale di prevenzione della corruzione, sulla base delle sopraccitate linee guida, che deve essere approvato annualmente dall organo esecutivo, su proposta del Responsabile della Prevenzione della corruzione; - il Piano costituisce lo strumento che individua e sviluppa le strategie prioritarie per la prevenzione ed il contrasto alla illegalità e alla corruzione in maniera coordinata con i suoi due principali allegati, ovvero il Codice di Comportamento ed il Programma triennale della trasparenza e dell'integrità, formando un complesso organico di norme finalizzate alla prevenzione delle illegalità nell'azione amministrativa ed alla diffusione di una cultura improntata sull etica e sulla trasparenza amministrativa; 1) la predisposizione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione rappresenta un adempimento prescritto dalla citata L. 190/2012 che all'art. 1, commi 8 e 9, illustra le esigenze indefettibili da perseguire attraverso lo stesso, riassumibili sinteticamente come segue: 2) individuare le attività, tra le tipologie contemplate al comma 16 (autorizzazioni e concessioni, scelta del contraente per l affidamento di lavori, forniture e servizi, concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati,concorsi e prove selettive per l assunzione del personale e progressioni di carriera) nell ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione; 3) prevedere, per le attività individuate, i meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni, idonei a prevenire il rischio di corruzione; 4) prevedere, sempre con riguardo alle attività individuate, obblighi di informazione nei confronti del Responsabile della prevenzione della corruzione; 5) monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti; 6) monitorare i rapporti tra l Amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell Amministrazione; 7) individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge; - il Piano è incentrato sul ruolo fondamentale della Dirigenza dell Ente, che deve garantire il presidio della legalità degli atti attraverso il controllo di regolarità tecnica e contabile, nonché il rispetto degli obblighi e vincoli previsti in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione; Dato atto che in attuazione di quanto disposto dalla legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni): - a far data dal 1 gennaio 2015 le Città metropolitane sono subentrate alle Province omonime e sono succedute ad esse in tutti i rapporti attivi e passivi, esercitandone le funzioni nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e nel rispetto del Patto di stabilità interno; - 2 -
3 - è stata approvata la Legge regionale del Piemonte 29 ottobre 2015, n. 23 "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni)", pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 43, supplemento ordinario n. 2 del 29 ottobre 2015, la quale detta disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative conferite dalla Regione alle Province ed alla Città metropolitana di Torino; - è stato stipulato presso l Osservatorio regionale di cui alla legge Delrio un accordo quadro per il trasferimento del personale, cui seguiranno specifici accordi sottoscritti dai legali rappresentanti degli enti interessati; Dato atto altresì che il 20 ottobre 2015, in Conferenza Stato Città Autonomie Locali, è stato dato il parere positivo al differimento al 31 dicembre 2015 dei termini di presentazione del Documento Unico di Programmazione - DUP, ufficializzato con decreto del Ministero dell Interno del 28 ottobre 2015, pubblicato in G.U. n. 254 del ; Rilevato inoltre che il quadro di indeterminatezza normativa e di programmazione risulta altresì gravato dal disposto di cui art. 1 - TER del cd. decreto Enti Locali (D.L. 19 giugno 2015, n. 78 convertito in L. 6 agosto 2015, n. 125) in forza del quale per l esercizio 2015 le Province e le Città metropolitane predispongono il bilancio di previsione per la sola annualità 2015; Nelle more della definizione delle funzioni di competenza della Città metropolitana e della conseguente formalizzazione dell assetto organizzativo, si ritiene opportuno effettuare la valutazione del rischio, per ogni Macro area, prendendo in esame i macro processi tipici, definendone la declaratoria del rischio, l assegnazione del livello, le misure di prevenzione e le strutture organizzative interessate; Rilevato che: - l Anac, nella determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 di aggiornamento al Piano Nazionale Anticorruzione, ha auspicato una più accurata disciplina del processo di formazione del PTPC che imponga una consapevole partecipazione degli organi di indirizzo ed una condivisione degli obiettivi della lotta alla corruzione e delle misure organizzative necessarie, sia nella fase dell individuazione, sia in quella dell attuazione; - il Consiglio Metropolitano è l'organo cui risulta attribuita la competenza ad approvare indirizzi, piani e programmi su tutte le funzioni che la legge attribuisce alle città metropolitane, secondo quanto previsto dall'art. 20, comma 2, lettera U) dello Statuto della Città Metropolitana di Torino; - la competenza ad approvare il Piano anticorruzione - su proposta del Responsabile per la prevenzione della corruzione - appartiene all organo esecutivo, come confermato dall ANAC con delibera n. 12/2014, alla luce dello stretto collegamento tra il Piano e i documenti di programmazione, salvo diversa previsione adottata nell'esercizio del potere di autoregolamentazione del singolo Ente; Vista la deliberazione della Giunta Provinciale di Torino n /2014 del con cui sono stati integrati ed aggiornati il Piano triennale di prevenzione della corruzione ed il Programma triennale per la trasparenza e l integrità , riservando una ulteriore modificazione ed integrazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del Programma triennale per la trasparenza e l integrità al concreto avvio delle attività della Città Metropolitana; - 3 -
4 Ritenuto pertanto di approvare le seguenti linee di indirizzo in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza della pubblica amministrazione, con cui si intende fornire indicazioni in ordine alle principali misure ed adempimenti da porre in essere al fine di dare una effettiva attuazione delle disposizioni di legge: a) mappatura o rimappatura dei processi e dei procedimenti, come indicato dall Anac, mediante un aggiornamento dell attività finora svolta ed un adeguamento al nuovo assetto dell Ente, nonché attraverso la costituzione di specifici gruppi di lavoro che prevedano la partecipazione dei dirigenti responsabili del controllo di gestione, dell organizzazione, della trasparenza, con il coordinamento del responsabile anticorruzione e con il coinvolgimento di tutti i Servizi della struttura per l individuazione delle aree di rischio e delle misure di prevenzione; b) individuazione di tempi certi dei procedimenti, eventualmente anche mediante l adeguamento e/o l adozione di disposizioni regolamentari, nonché con l avvio di processi di dematerializzazione dei documenti redatti; c) analisi delle fonti regolamentari vigenti nell Ente per verificarne la conformità o meno a quanto previsto in materia di anticorruzione e trasparenza; in particolare, occorre garantire l adeguamento degli strumenti organizzativi e regolamentari della Città metropolitana ai principi di efficienza, celerità del procedimento, trasparenza, imparzialità, par condicio, con particolare riferimento all attività contrattuale dell Ente; d) individuazione di referenti quali soggetti che concorrono all individuazione delle aree di rischio, nonché alla proposizione di specifiche misure di prevenzione del rischio stesso; e) collegamento delle attività di prevenzione della corruzione con il piano della performance e con gli strumenti di programmazione dell Ente, sia in termini organizzativi che di obiettivi specifici in capo a dirigenti e responsabili dei Servizi; f) gradualità dell aggiornamento del Piano anticorruzione e dell inserimento delle linee programmatiche di cui sopra nell arco del periodo di vigenza del Piano; Tutto ciò nell intesa che nel corso dell anno 2016 sarà necessaria la redazione di un nuovo Piano di prevenzione della corruzione della Città Metropolitana, unitamente a quello del Programma triennale per l integrità e la trasparenza, in seguito all aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione ed alla definizione delle funzioni che verranno attribuite alla Città metropolitana di Torino in esito alla stipulazione degli accordi di cui alla citata Legge Regionale del Piemonte 29 ottobre 2015, n. 23 ed in relazione all'evoluzione normativa ed organizzativa; Tutto ciò premesso: Visto il parere espresso dal Responsabile della prevenzione della corruzione, ai sensi dell'art. 49 TUEL, in ordine alla regolarità tecnica della presente deliberazione; Ritenuto di dare atto che la presente deliberazione non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria dell Ente e pertanto non è dovuto il parere di regolarità contabile; Visti gli articoli 20 e 48 dello Statuto Metropolitano; Visto l art. 134, comma 4, del citato Testo Unico, limitatamente all immediata esecutività, richiesta dal Sindaco sull atto e ricompresa nell approvazione della delibera, salvo diversa volontà esplicitamente espressa dai Consiglieri; - 4 -
5 DELIBERA 1) di approvare, per le ragioni espresse in parte narrativa, le seguenti linee di indirizzo in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza della pubblica amministrazione: a) mappatura o rimappatura dei processi e dei procedimenti, come indicato dall Anac, mediante un aggiornamento dell attività finora svolta ed un adeguamento al nuovo assetto dell Ente, nonché attraverso la costituzione di specifici gruppi di lavoro che prevedano la partecipazione dei dirigenti responsabili del controllo di gestione, dell organizzazione, della trasparenza, con il coordinamento del responsabile anticorruzione e con il coinvolgimento di tutti i Servizi della struttura per l individuazione delle aree di rischio e delle misure di prevenzione; b) individuazione di tempi certi dei procedimenti, eventualmente anche mediante l adeguamento e/o l adozione di disposizioni regolamentari, nonché con l avvio di processi di dematerializzazione dei documenti redatti; c) analisi delle fonti regolamentari vigenti nell Ente per verificarne la conformità o meno a quanto previsto in materia di anticorruzione e trasparenza; in particolare, occorre garantire l adeguamento degli strumenti organizzativi e regolamentari della Città metropolitana ai principi di efficienza, celerità del procedimento, trasparenza, imparzialità, par condicio, con particolare riferimento all attività contrattuale dell Ente; d) individuazione di referenti quali soggetti che concorrono all individuazione delle aree di rischio, nonché alla proposizione di specifiche misure di prevenzione del rischio stesso; e) collegamento delle attività di prevenzione della corruzione con il piano della performance e con gli strumenti di programmazione dell Ente, sia in termini organizzativi che di obiettivi specifici in capo a dirigenti e responsabili dei Servizi; f) gradualità dell aggiornamento del Piano anticorruzione e dell inserimento delle linee programmatiche di cui sopra nell arco del periodo di vigenza del Piano; 2) di dare atto che l organo esecutivo, in riferimento a detti indirizzi del Consiglio metropolitano, provvederà all approvazione dei Piani per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza amministrativa, nei tempi e modi previsti dalle norme vigenti; 3) di pubblicare il Piano nella sezione Amministrazione Trasparente del sito web della Città metropolitana di Torino e darne diffusione a tutti i dipendenti della Città metropolitana di Torino attraverso la rete Intranet; 4) di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile. (Segue l illustrazione del Consigliere Delegato Carena per il cui testo si rinvia al processo verbale stenotipato e che qui si dà come integralmente riportato) ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ Il Sindaco Metropolitano, non essendovi alcuno che domandi la parola, pone ai voti la deliberazione e l immediata esecutività della stessa il cui oggetto è sottoriportato: OGGETTO: Indirizzi per l organizzazione ed il funzionamento del sistema metropolitano di prevenzione dell illegalità e della corruzione. Linee guida per l elaborazione del piano anticorruzione. Approvazione. N. Protocollo: 42461/
6 La votazione avviene in modo palese, mediante l utilizzo di sistemi elettronici: Presenti = 13 Votanti = 13 Favorevoli 13 (Amprino - Avetta - Barrea - Brizio - Carena - De Vita - Fassino - Genisio - Griffa - Marocco - Montà - Paolino - Tronzano) La deliberazione risulta approvata ed immediatamente eseguibile. (Omissis) Letto, confermato e sottoscritto. In originale firmato. Il Segretario Generale F.to G. Formichella Il Sindaco Metropolitano F.to P. Fassino /ml - 6 -
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