LA DISTRIBUZIONE DEL GAS: GLI ATEM E LE GARE PER GLI AFFIDAMENTI INCONTRO CON LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI APPARTENENTI ALL ATEM VARESE 1 NORD

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1 INCONTRO CON LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI APPARTENENTI ALL ATEM VARESE 1 NORD 12 MAGGIO

2 DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE: Attività che, attraverso un sistema integrato di infrastrutture (cabine per il prelievo, impianti di riduzione della pressione, reti di distribuzione, punti di riconsegna), assicura il prelievo del gas dalla rete nazionale di trasporto per riconsegnarlo ai clienti finali (domestici o industriali). Il servizio di distribuzione del gas è un MONOPOLIO NATURALE, regolato dall Autorità per l energia elettrica ed il gas ed il servizio idrico (AEEGSI) per gli aspetti tariffari e della qualità del servizio. L attività di distribuzione di gas naturale è attività di SERVIZIO PUBBLICO da affidare esclusivamente mediante gara per periodi non superiori a dodici anni. Il servizio è svolto in CONCESSIONE dagli Enti Locali. 2

3 OBIETTIVO: Chiudere la lunga fase avviata dal Decreto Letta (D.M. 164/2000) e RENDERE PIÙ EFFICIENTE IL SETTORE a vantaggio degli Enti Locali concedenti e degli utenti finali. MEZZO: AGGREGAZIONE DELLA DOMANDA E DELL OFFERTA del servizio di distribuzione del gas naturale, RIDUCENDO IL NUMERO DELLE GARE e RIDUCENDO IL NUMERO DEI GESTORI a vantaggio della loro capacità di servizio, nonché regolando e standardizzando la dinamica del processo per indire la gara. 3

4 AMBITI TERRITORIALI MINIMI: Gli AMBITI TERRITORIALI MINIMI (ATEM) sono aggregazioni territoriali minime identificate con Decreti Ministeriali (decreto ambiti) e (decreto Comuni) secondo criteri precedentemente delineati dall Autorità per l Energia Elettrica ed il Gas ed il Servizio Idrico (AEEGSI). Gli oltre Comuni italiani sono stati aggregati in 177 ATEM con una media di n. 60 comuni per ATEM ed una popolazione media di circa abitanti. 4

5 AMBITI TERRITORIALI MINIMI: In altre parole l ATEM è l insieme dei Comuni, facenti parte di un determinato territorio, che PER LEGGE SONO TENUTI AD AFFIDARE AD UN UNICO CONCESSIONARIO la gestione del servizio pubblico comunale di distribuzione del gas naturale. 5

6 ATEM IN LOMBARDIA: La Regione Lombardia è suddivisa in 36 ATEM 6

7 ATEM IN PROVINCIA DI VARESE: La Provincia di Varese è suddivisa in 3 ATEM Superficie Popolazione Lunghezza rete di distribuzione (km) Numero di punti di riconsegna attivi Gas distribuito (migliaia di mc) 1.204,62 Kmq abitanti (2008) abitanti (2010) (2008) (2012) (2008) (2012) (2008) (2012) Varese 1 - Nord Ambiti ricadenti nel territorio provinciale Varese 2 - Centro Varese 3 - Sud 7

8 ATEM IN PROVINCIA DI VARESE: Varese 1 - NORD Superficie Popolazione Numero comuni Lunghezza rete di distribuzione (km) 461 Kmq abitanti (2008) abitanti (2010) 57 di cui 54 metanizzati 940 (2008) (2012) (2008) (2012) Numero di punti di riconsegna attivi (2012) Gas distribuito (migliaia di Smc) (2008) (2012) 8

9 ATEM IN PROVINCIA DI VARESE: Varese 1 - NORD Denominazione Superficie Popolazione Gas distribuito Lunghezza della rete Numero clienti (Kmq) (2010) (migliaia di Smc) (Km) Tipo rete 1 Agra 3, Gas naturale 2 Arcisate 12, Gas naturale 3 Azzio 2, Gas naturale 4 Barasso 4, Gas naturale 5 Bardello 2, Gas naturale 6 Bedero Valcuvia 2, Gas naturale 7 Besano 3, Gas naturale 8 Bisuschio 7, Gas naturale 9 Bregano 2, Gas naturale 10 Brenta 4, Gas naturale 11 Brezzo di Bedero 8, Gas naturale 12 Brissago-Valtravaglia 6, Gas naturale 13 Brusimpiano 5, Gas naturale 14 Cadegliano-Viconago 10, Gas naturale 15 Cantello 9, Gas naturale 16 Casalzuigno 7, Gas naturale 17 Cassano Valcuvia 4, Gas naturale 18 Castello Cabiaglio 7, GPL 19 Castelveccana 20, Gas naturale 20 Cittiglio 11, Gas naturale 9

10 ATEM IN PROVINCIA DI VARESE: Varese 1 - NORD Denominazione Superficie Popolazione Gas distribuito Lunghezza della rete Numero clienti (Kmq) (2010) (migliaia di Smc) (Km) Tipo rete 21 Clivio 2, Gas naturale 22 Cocquio-Trevisago 9, Gas naturale 23 Comerio 5, Gas naturale 24 Cremenaga 4, Gas naturale 25 Cuasso al Monte 16, Gas naturale 26 Cugliate-Fabiasco 6, Gas naturale 27 Cunardo 6, Gas naturale 28 Curiglia con Monteviasco 11,3 189 GPL 29 Cuveglio 7, Gas naturale 30 Cuvio 5, Gas naturale 31 Dumenza 18, Gas naturale 32 Duno 2, GPL 33 Ferrera di Varese 1, Gas naturale 34 Gavirate 13, Gas naturale 35 Gemonio 3, Gas naturale 36 Germignaga 6, Gas naturale 37 Grantola 2, Gas naturale 38 Induno Olona 12, Gas naturale 39 Lavena Ponte Tresa 4, Gas naturale 40 Laveno-Mombello 25, Gas naturale 10

11 ATEM IN PROVINCIA DI VARESE: Varese 1 - NORD Denominazione Superficie Popolazione Gas distribuito Lunghezza della rete Numero clienti (Kmq) (2010) (migliaia di Smc) (Km) Tipo rete 41 Luino 20, Gas naturale 42 Luvinate 4, Gas naturale 43 Malgesso 2, Gas naturale 44 Marchirolo 5, Gas naturale 45 Marzio 1, Gas naturale 46 Masciago Primo 1, Gas naturale 47 Mesenzana 4, Gas naturale 48 Montegrino Valtravaglia 10, Gas naturale 49 Orino 3, Gas naturale 50 Porto Ceresio 5, Gas naturale 51 Porto Valtravaglia Gas naturale 52 Rancio Valcuvia 4, Gas naturale 53 Saltrio 3, Gas naturale 54 Tronzano Lago Maggiore 11, Valganna 12, Gas naturale 56 Viggiù 9, Gas naturale 57 Maccagno con Pino e Veddasca 40, Gas naturale 460,

12 ATEM IN PROVINCIA DI VARESE: Varese 2 - CENTRO Superficie Popolazione Numero comuni Lunghezza rete di distribuzione (km) 349 Kmq abitanti (2008) abitanti (2010) 41 di cui 41 metanizzati (2008) (2012) Numero di punti di riconsegna attivi (2008) (2012) Gas distribuito (2008) (migliaia di Smc) (2012) 12

13 ATEM IN PROVINCIA DI VARESE: Varese 3 - SUD Superficie Popolazione Numero comuni Lunghezza rete di distribuzione (km) 405 Kmq abitanti (2008) abitanti (2010) 44 di cui 44 metanizzati (2008) (2012) Numero di punti di riconsegna attivi (2008) (2012) Gas distribuito (2008) (migliaia di Smc) (2012) 13

14 RINNOVO DELLA CONCESSIONE: Il nuovo scenario prevede che dal (art. 24 del d.lgs. 93/11) le gare per l affidamento del servizio di distribuzione siano effettuate ESCLUSIVAMENTE tramite GARA UNICA per tutto l ATEM. A tal fine, il legislatore con D.M n. 226 (decreto criteri) ha definito i ruoli, gli adempimenti e le modalità operative cui gli Enti Locali devono attenersi per indire la gara, primo fra tutti l individuazione e l organizzazione della STAZIONE APPALTANTE. 14

15 RINNOVO DELLA CONCESSIONE: Tutte le concessioni in essere, non affidate tramite gara ad evidenza pubblica o affidate tramite gara ad evidenza pubblica prima dell entrata in vigore del D.Lgs 164/2000 ( ), sono improrogabilmente SCADUTE. Quelle affidate tramite gara ad evidenza pubblica dopo l entrata in vigore del D.Lgs 164/2000 giungeranno alla NATURALE SCADENZA, fatta salva la possibilità di RISOLUZIONE ANTICIPATA. Alla scadenza di queste concessioni, il gestore risultato vincitore della gara d'ambito subentra nell'affidamento del servizio dei vari impianti di distribuzione gas. 15

16 RINNOVO DELLA CONCESSIONE: Anche i Comuni che, sia pure recentemente, hanno stipulati nuovi contratti di servizio, dovranno partecipare e farsi parte attiva come gli altri in ordine alle attività di loro competenza in vista del momento in cui scadrà il contratto in corso ed i loro impianti saranno gestiti dal gestore che si è aggiudicato la gara d'ambito. Pertanto, tutti i Comuni dell'ambito, indipendentemente dalle situazioni peculiari di ognuno, sono coinvolti nella attività preliminari alla predisposizione degli atti di gara e sono attori in relazione al processo di individuazione del gestore d'ambito. 16

17 RINNOVO DELLA CONCESSIONE: Le attività in capo ai Comuni, per espressa previsione normativa, sono delegate alla STAZIONE APPALTANTE. Questa soluzione presenta i seguenti vantaggi: omogeneizzare le procedure e le valutazioni di tutti gli impianti dell'atem perseguire economie di scala nei costi interni ed esterni coordinare i tempi di istruttoria in vista di un avvio tempestivo e concertato della gara sgravare i Comuni dallo svolgimento di attività molto impegnative 17

18 COSA È LA STAZIONE APPALTANTE (SA): La Stazione Appaltante (SA) è il Soggetto al quale i Comuni dell ambito demandano il compito di rappresentarli in forma associata per BANDIRE, GESTIRE e AGGIUDICARE la gara di affidamento del servizio di distribuzione in tutti i Comuni dell ambito. La SA non è solo l organizzatrice della gara in quanto esercita anche: la funzione di CONTROPARTE CONTRATTUALE, su delega espressa degli altri comuni appartenenti all ATEM le funzioni di VIGILANZA E CONTROLLO 18

19 CHI PUÒ FUNGERE DA STAZIONE APPALTANTE: COMUNE CAPOLUOGO DI PROVINCIA, se compreso nell ATEM (esempio Varese) COMUNE SCELTO COME CAPOFILA (esempio Busto Arsizio) PROVINCIA (se prescelta) SOCIETÀ PATRIMONIALE delle reti (se esistente) ALTRO SOGGETTO già istituito (se esistente) 19

20 TEMPISTICA: Il Ministero ha scaglionato la tempistica per l attuazione delle nuove disposizioni suddividendo i 177 ATEM in 7 gruppi distanziati di 6 mesi uno dall altro. 20

21 GRUPPO ATEM COMUNE CAPOLUOGO STAZIONE APPALTANTE Per mancata nomina della stazione appaltante INTERVENTO SOSTITUTIVO Per mancata pubblicazione del bando di gara Milano 1 - Città e Impianto di Milano Milano Milano - 11/03/2015 Brescia 1 - Nord - Ovest CM Valle Camonica 01/05/ /06/2015 Pavia 1 - Lomellina Ovest Vigevano 01/05/ /06/2015 Pavia 4 - OltrePo Pavese Voghera 01/05/ /06/2015 Lecco 1- Nord Lecco Lecco - 11/03/2015 Lodi 1 - Nord Lodi Lodi - 11/03/2015 Monza e Brianza 1 - Est Monza Monza - 11/03/2015 Como 1 - Triangolo Lariano e Brianza Comasca Provincia di Como 11/05/ /10/2015 Como 3 - Impianto di Cernobbio e nord - Sondrio Sondrio Sondrio 11/05/ /10/2015 Milano 3 - Provincia Sud Rozzano 11/05/ /10/2015 Milano 4 - Provincia Nord - Est Cassano d'adda 11/05/ /10/2015 Pavia 3 - Campagna Sottana e Lomellina Est Provincia di Pavia 11/05/ /10/2015 Cremona 2 - Centro Provincia di Cremona 11/05/ /10/2015 Lodi 2 - Sud Codogno 11/05/ /10/2015 Bergamo 1 - Nord - Ovest Albino 11/07/ /12/2015 Bergamo 6 - Sud - Est Romano di Lombardia 11/07/ /12/2015 Brescia 4 - Sud - Ovest Manerbio e Verolanuova 11/07/ /12/2015 Como 2 - Como e Olgiatese Como Como 11/09/2015 Cremona 3 - Sud Cremona Provincia di Cremona - 11/09/2015 Lecco 2 - Sud Merate 11/07/ /12/2015 Monza e Brianza 2 - Ovest Lissone 11/07/ /12/2015 Pavia 2 - Città e Impianto di Pavia Pavia Pavia - 11/09/2015 Varese 2 - Centro Varese Varese - 11/09/2015 Bergamo 2 - Nord - Est Lovere 11/09/ /02/2016 Bergamo 5 - Sud - Ovest Treviglio 11/09/ /02/2016 Milano 2 - Provincia Nord - Ovest Legnano 11/09/ /02/2016 Bergamo 3 - Dintorni ad Ovest di Bergamo Dalmine 11/03/ /06/2016 Bergamo 4 - Bergamo e Dintorni ad Est Bergamo Bergamo - 11/03/2016 Brescia 3 - Città e Impianto di Brescia Brescia Brescia - 11/03/2016 Brescia 5 - Sud - Est 11/03/ /06/2016 Mantova 2 - Sud e Est 01/03/ /02/2018 Varese 3 - Sud Busto Arsizio 11/03/ /06/2016 Brescia 2 - Nord - Est 11/09/ /12/2016 Cremona 1 - nord 11/09/ /12/2016 Mantova 1 - Città di Mantova e Nord Ovest Mantova - 11/05/2018 Varese 1 - nord 11/09/ /12/

22 TEMPISTICA PER GRUPPO VI (Varese 1): Nomina SA 11/08/2015 Intervento Regione in mancanza di nomina SA 11/09/2015 Consegna documentazione EELL a SA 11/02/2016 Pubblicazione bando/intervento della Regione 11/12/

23 IN CASO DI INADEMPIENZA: Se entro il termine prescritto gli EELL non hanno individuato la SA, la REGIONE, previa diffida contenente un termine perentorio, avvia la procedura di gara nominando un COMMISSARIO AD ACTA. Se entro ulteriori 4 mesi la Regione non esercita il potere sostitutivo, interviene il MINISTERO per lo sviluppo economico nominando a sua volta un COMMISSARIO AD ACTA. 23

24 IN CASO DI INADEMPIENZA: Nei casi in cui gli Enti locali concedenti non abbiano rispettato i termini, il 20% DELLE SOMME AD ESSI SPETTANTI a seguito della gara, è versato dal concessionario subentrante, con modalità stabilite dall Autorità per l energia elettrica e il gas, in uno SPECIFICO CAPITOLO DELLA CASSA CONGUAGLIO per il settore elettrico per essere destinato alla riduzione delle tariffe di distribuzione dell ambito corrispondente. 24

25 RUOLI: La PROVINCIA convoca i Comuni degli ATEM nei quali non è compreso il Capoluogo per l individuazione della SA I COMUNI dell ATEM individuano e delegano la SA a rappresentarli in forma associata e coadiuvano la SA nell ambito della propria attività La REGIONE esercita i poteri sostitutivi in caso di inadempienze Il MINISTERO interviene in caso di mancato intervento della Regione 25

26 RUOLO DEI COMUNI: Individuano la SA Demandano alla SA il compito di rappresentarli in forma associata Forniscono i dati alla SA per predisporre la documentazione di gara Coadiuvano la SA nell ambito della propria attività 26

27 RUOLO DEI COMUNI: Individuano la SA Individuano la SA a maggioranza qualificata dei due terzi dei Comuni appartenenti all ambito (38 di 57) che rappresentino almeno i due terzi dei punti di riconsegna ( di ) 27

28 RUOLO DEI COMUNI: Demandano alla SA il compito di rappresentarli in forma associata Preparare e pubblicare il bando di gara e il disciplinare di gara Indire e svolgere la gara Aggiudicare il servizio Curare i rapporti con il gestore del servizio Svolgere la funzione di controparte del contratto di servizio Svolgere funzioni di vigilanza e controllo coadiuvata da un Comitato di monitoraggio composto da rappresentanti dei Comuni concedenti 28

29 RUOLO DEI COMUNI: Demandano alla SA il compito di rappresentarli in forma associata La norma non fa esplicito riferimento alla forma dell atto attraverso cui i Comuni possono associarsi, ma il riferimento alla normativa vigente in materia di Enti locali ha determinato il diffuso ricorso a una convenzione ex art. 30 TUEL. Le convenzioni hanno una struttura ricorrente che prevede: la descrizione dei compiti della SA e dei Comuni, gli strumenti e gli organi per la gestione coordinata, l istituzione del Comitato di monitoraggio, la durata, i rapporti economici e le spese. 29

30 RUOLO DEI COMUNI: Convenzione tipo 6&p= &pagename=DG_RSSWrapper 30

31 RUOLO DEI COMUNI: Forniscono i dati alla SA Entro 6 mesi dall individuazione della SA forniscono dati in merito a: Stato di consistenza degli impianti esistenti sul proprio territorio Definizione del valore di rimborso da corrispondere al gestore uscente e individuazione delle quote di proprietà degli impianti Documentazione necessaria alla predisposizione degli atti di gara Individuazione degli interventi di ampliamento/ammodernamento della propria rete che costituiranno il contenuto della gara 31

32 RUOLO DEI COMUNI: Forniscono i dati alla SA Chiedendo al gestore uscente i dati sull impianto e sulla gestione del servizio Reperendo/elaborando in autonomia ciò che è di propria competenza 32

33 RUOLO DEI COMUNI: Forniscono i dati alla SA Dati da chiedere al gestore uscente Stato di consistenza degli impianti Cartografia a corredo dello stato di consistenza degli impianti Protocollo di comunicazione delle unità di misura Informazioni sulle obbligazioni in essere relative agli investimenti effettuati Informazioni sullo stato dell impianto con evidenza delle carenze strutturali Il numero dei punti di riconsegna e i volumi di gas distribuiti Eventuale proposta di valorizzazione per gli impianti di proprietà del gestore Costo riconosciuto di località e la tariffa Informazioni sul personale addetto 33

34 RUOLO DEI COMUNI: Forniscono i dati alla SA Dati da chiedere al gestore uscente Il gestore uscente deve fornire le informazioni entro 60 giorni dalla richiesta del Comune (con possibile proroga di 30 giorni da parte dell Ente Locale) Entro 60 giorni dal ricevimento dei dati, il Comune può chiedere chiarimenti Entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta di chiarimento, il gestore deve fornire i chiarimenti 34

35 RUOLO DEI COMUNI: Forniscono i dati alla SA Dati da elaborare in autonomia Stima del valore di riscatto della rete (necessaria ove il gestore sia proprietario di quota dell impianto) Quote di proprietà dell impianto (gestore e Comune) Elementi programmatici di sviluppo (interventi di estensione, manutenzione e potenziamento della rete) del proprio impianto sulla base delle previsioni di sviluppo urbanistico e demografico del territorio e delle Linee guida programmatiche d ambito predisposte dalla SA con le Condizioni minime di sviluppo Regolamento comunale per l esecuzione dei lavori stradali Documentazione su tassa occupazione suolo pubblico 35

36 RUOLO DELLA STAZIONE APPALTANTE: La SA bandisce, gestisce ed aggiudica la gara per l affidamento del servizio di distribuzione in tutti i comuni dell Ambito e funge da controparte del contratto di servizio. PROCEDURA RISTRETTA CRITERIO OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA 36

37 RUOLO DELLA STAZIONE APPALTANTE: RACCOGLIERE DATI La SA, per procedere nella raccolta dei dati, deve: Formalizzare la richiesta di trasmissione dei dati Elaborare le Linee programmatiche d ambito da inviare ai Comuni per omogeneizzare la raccolta degli Elementi programmatici di sviluppo Monitorare le risposte rispetto ai tempi Predisporre le modalità di organizzazione della raccolta e registrazione informatizzata dei dati Verificare la completezza e congruenza dati Segnalare eventuali criticità agli Enti locali 37

38 RUOLO DELLA STAZIONE APPALTANTE: PREDISPORRE DOCUMENTAZIONE DI GARA La SA deve predisporre e pubblicare: IL BANDO informazioni dettagliate per la partecipazione alla gara informazioni di massima per la sua gestione oneri da riconoscere alla Stazione Appaltante, agli EELL e alle società concessionarie uscenti cauzione provvisoria per i partecipanti alla gara e la cauzione definitiva da produrre in caso di aggiudicazione 38

39 RUOLO DELLA STAZIONE APPALTANTE: PREDISPORRE DOCUMENTAZIONE DI GARA La SA deve predisporre e pubblicare: I RELATIVI ALLEGATI elenco dei comuni dell ambito dati significativi dell impianto di ciascun comune elenco del personale uscente addetto alla gestione dell impianto di ciascun comune domanda di partecipazione alla gara contratto di servizio documento guida per gli interventi di estensione, manutenzione e potenziamento nei singoli comuni, in base a cui i concorrenti redigono il piano di sviluppo dell impianto 39

40 RUOLO DELLA STAZIONE APPALTANTE: PREDISPORRE DOCUMENTAZIONE DI GARA La SA deve predisporre e pubblicare: IL DISCIPLINARE - CONDIZIONI ECONOMICHE A1. Entità dello sconto tariffario rispetto alle tariffe fissate dall AEEG A2. Sconto sui corrispettivi delle prestazioni di servizio all utenza A3. Metri di rete per cliente offerti oltre al piano di sviluppo A4. Metri di rete per cliente offerti oltre al piano di sviluppo in Comuni disagiati A5. Percentuale della remunerazione del capitale di località e relativa quota di ammortamento annuale a favore degli Enti locali concedenti ( ex canone ) A6. Investimenti di efficienza energetica 40

41 RUOLO DELLA STAZIONE APPALTANTE: PREDISPORRE DOCUMENTAZIONE DI GARA La SA deve predisporre e pubblicare: IL DISCIPLINARE - CRITERI DI SICUREZZA E QUALITÀ B1. Livelli di sicurezza incrementali rispetto ad obblighi AEEG offerti dall impresa B2. Livelli di qualità offerti dall impresa (su parametri a scelta della SA) 41

42 RUOLO DELLA STAZIONE APPALTANTE: PREDISPORRE DOCUMENTAZIONE DI GARA La SA deve predisporre e pubblicare: IL DISCIPLINARE - PIANO DI SVILUPPO DEGLI IMPIANTI Relazione tecnica Elaborati progettuali (planimetrie e schemi illustrativi degli interventi) 42

43 RUOLO DELLA STAZIONE APPALTANTE: BANDIRE E AGGIUDICARE LA GARA La SA deve: pubblicare il bando e il disciplinare inviare nota giustificativa all AEEG in caso di scostamenti dal bando e dal disciplinare tipo nominare la Commissione di gara (5 commissari) aggiudicare la gara trasmettere entro 60 giorni dall aggiudicazione della gara, al Ministero dello sviluppo economico i dati significativi con cui è stata aggiudicata la gara avviare il rapporto con il gestore aggiudicatario 43

44 STAZIONE UNICA APPALTANTE: L art. 1, comma 88, della legge n. 56/2014 prevede che: La Provincia può altresì, d'intesa con i comuni, esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive. La Provincia di Varese, al fine di dare un fattivo supporto ai Comuni, ha già istituito una STAZIONE UNICA APPALTANTE, cui gli enti locali del territorio potranno aderire tramite apposita Convenzione, ai sensi dell art. 42, comma 2, del D.Lgs. 267/

45 STAZIONE UNICA APPALTANTE: LA PROVINCIA DI VARESE SI CANDIDA A SVOLGERE IL RUOLO DI STAZIONE APPALTANTE 45

46 AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE: In prima applicazione, il gestore vincitore della gara subentra nell affidamento del servizio progressivamente: 1. alla scadenza delle concessioni in essere nell ATEM di riferimento 2. a seguito di risoluzione anticipata concordata tra gestore uscente ed Ente Locale 46

47 AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE: PROPRIETÀ DELLE RETI E possibile individuare tre regimi proprietari delle infrastrutture utilizzate per l erogazione dei servizi pubblici locali; esse appartengono: 1. direttamente agli Enti locali titolari del servizio; 2. agli Enti territoriali e sono conferiti ad una società a capitale interamente pubblico e incedibile, ai sensi dell art. 113, comma 13 (c.d. società patrimoniale delle reti ); 3. al gestore del servizio, in tutto o in parte (o il gestore della rete se si tratta di soggetto diverso dal gestore del servizio). 47

48 AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE: PROPRIETÀ DELLE RETI La normativa prevede che dopo l effettuazione della gara: le porzioni di impianti di proprietà dell Ente locale concedente o di una società patrimoniale delle reti non cambino di proprietà; le porzioni di impianti di proprietà del gestore precedente con concessione che preveda la devoluzione gratuita a scadenza naturale, divengano di proprietà dell Ente locale se alla data di cessazione del servizio: o è raggiunta la scadenza naturale; o non è ancora raggiunta la data di cessazione del servizio e la concessione non preveda nulla in caso di cessazione anticipata del servizio, previo pagamento di un valore di rimborso. 48

49 AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE: PROPRIETÀ DELLE RETI Negli altri casi la proprietà passa al gestore vincitore della gara d ambito previo pagamento del valore di rimborso al gestore uscente. Resta in ogni caso il vincolo per il gestore subentrante di far rientrare l impianto nella disponibilità funzionale del Comune alla scadenza dell affidamento. 49

50 AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE: VALORE DI RIMBORSO È dovuto per le sole parti di impianto di proprietà del gestore e rappresenta il valore che il gestore subentrante, aggiudicatario della gara, deve riconoscere al gestore uscente per acquisirne la proprietà. 50

51 AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE: VALORE DI RIMBORSO Le modalità ed i criteri di calcolo sono definiti agli artt. 5 e 6 del d.m. 226/2011: ART. 5 PRIMO PERIODO Il Valore di Rimborso da riconoscere al Gestore Uscente si calcola: nel rispetto delle modalità e dei criteri di calcolo previsti nel documento contrattuale o convenzione attualmente in essere tra le parti ove la convenzione non preveda il caso o non indichi il metodo di calcolo con sufficiente dettaglio, in base al valore industriale residuo (VIR) ex Regio Decreto 14 ottobre 1925 n al netto dei contributi pubblici e privati (Legge n. 9 del e d.m ) 51

52 AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE: VALORE DI RIMBORSO Le modalità ed i criteri di calcolo sono definiti agli artt. 5 e 6 del d.m. 226/2011: ART. 6 REGIME Il Valore di Rimborso da riconoscere al Gestore Uscente consiste nel valutare il valore residuo degli ammortamenti degli investimenti risultanti dai bilanci del gestore uscente al netto dei contributi pubblici 52

53 AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE: VALORE DI RIMBORSO La determinazione del valore industriale residuo (VIR) si basa sul costo di ricostruzione a nuovo dell impianto, considerando i prezzi di mercato, deprezzato in relazione alla vetustà dell impianto e delle somme corrisposte dal Comune a titolo di contributo per la costruzione dello stesso. Il deprezzamento del valore di ricostruzione a nuovo si basa sulla definizione degli anni di posa delle reti e degli impianti. In particolare, la definizione della vita tecnica utile è stabilita dall Autorità dell energia elettrica e del gas. 53

54 COSA INCASSANO I COMUNI: In ciascuna delle ipotesi di proprietà esaminate esistono differenti e specifiche ricadute economiche per i Comuni nel post gara. Le principali fonti di introito per il Comune provengono dal valore di riscatto dell impianto e dal canone relativo alla concessione del servizio di distribuzione sul territorio comunale. Esaminiamo di seguito i singoli benefici economici attesi dai Comuni in base al DM 226/2011: 54

55 COSA INCASSANO I COMUNI: Riconoscimento annuale della remunerazione del capitale investito netto del Comune nei casi in cui il Comune sia proprietario di tutto o parte dell impianto Canone a tutti i Comuni, indipendentemente dalla proprietà della rete, pari ad una quota parte della remunerazione del capitale di località relativo ai servizi di distribuzione e misura e della quota annua di ammortamento, come risulta da esito gara, con un tetto del 5% Tassa/canone di occupazione del suolo e sottosuolo dell impianto di proprietà del distributore Valori dei titoli di efficienza energetica per interventi addizionali nell ATEM come risultano dall esito della gara 55

56 COSA INCASSANO I COMUNI: Remunerazione annuale del capitale investito netto per l attività di distribuzione e misura Il capitale investito è quello riconosciuto nella tariffa o RAB (Regulatory Asset Base). Il tasso di remunerazione del capitale è stato fissato dal metodo tariffario (delibera AEEG n. 573/2013) e, per il biennio , è pari al 6,9% relativamente all attività di distribuzione ed al 7,2% per l attività di misura. Per i due successivi bienni del periodo di regolazione, che ha, da questa applicazione, una durata di sei anni, i tassi di remunerazione saranno determinati rispettivamente entro il 30 novembre 2015 e

57 COSA INCASSANO I COMUNI: Remunerazione annuale del capitale investito netto per l attività di distribuzione e misura Una criticità che si rileva rispetto a questo importante corrispettivo riconosciuto ai Comuni, è nella determinazione del capitale di proprietà comunale: infatti nei casi ove è mancata una precisa contabilizzazione degli investimenti o un loro inventario, il RAB è stato determinato dall Autorità per l energia elettrica e il gas (AEEG) sulla base di un criterio parametrico (con successiva decurtazione del 10%), ossia un valore risultato, nella quasi generalità dei casi, sottodimensionato rispetto al valore industriale dell impianto e largamente inferiore al VIR. 57

58 COSA INCASSANO I COMUNI: Remunerazione annuale del capitale investito netto per l attività di distribuzione e misura In questi casi il valore del RAB, sottodimensionato rispetto al reale, determinerà nel post gara una remunerazione del capitale comunale non congrua rispetto al valore del bene dato in concessione. Meno accentuata risulta invece la differenza tra i valori di VIR e RAB nel caso in cui sia stato effettuato un conferimento dei beni comunali ad una società pubblica che li abbia adeguatamente valorizzati e riportati nei bilanci. 58

59 COSA INCASSANO I COMUNI: Remunerazione annuale del capitale investito netto per l attività di distribuzione e misura Nella maggioranza dei casi si registra comunque un elevato delta VIR/RAB che si spiega con motivi di natura strutturale; il RAB si discosta dal VIR: per la differente metodologia di calcolo utilizzata per la loro determinazione: il RAB nasce infatti come elemento di calcolo delle tariffe, il VIR per la valorizzazione delle reti di distribuzione perché il RAB, a differenza del VIR, detrae i contributi privati che rappresentano una quota del valore compresa tra il 10 e il 20% per la difficoltà di ricostruzione dei costi storici ove non siano stati correttamente contabilizzati 59

60 COSA INCASSANO I COMUNI: Remunerazione annuale del capitale investito netto per l attività di distribuzione e misura Su questo aspetto della valorizzazione dei beni comunali si richiama l attenzione dell AEEG evidenziando la necessità di un aggiornamento della metodologia di calcolo parametrica del RAB che consenta di salvaguardare, nell interesse del bene comune, il valore delle reti di proprietà degli Enti Locali. Altro aspetto che richiede una più attenta considerazione da parte delle Istituzioni, ed in particolare del MiSE, è quello che attiene al mancato riconoscimento degli ammortamenti alle società patrimoniali di reti (vedi art. 8 comma 3 del DM n. 226/2011). 60

61 COSA INCASSANO I COMUNI: Remunerazione annuale del capitale investito netto per l attività di distribuzione e misura Tale previsione determinerà nel periodo post gara: un deprezzamento del valore degli asset delle società patrimoniali e dei Comuni azionisti un riconoscimento degli ammortamenti alla Concessionaria per costi non interamente sostenuti 61

62 COSA INCASSANO I COMUNI: Canone Ulteriore criticità per i Comuni può sorgere dalla modalità con cui si è definito il Canone, che è quello risultante dalla gara con un tetto del 5% alla percentuale di remunerazione del capitale di località - relativo ai servizi di distribuzione e misura - e della quota annua di ammortamento. Nel caso vi sia nell Atem in gara poca contendibilità (cioè uno scarso interesse delle imprese alla partecipazione) il canone offerto in gara, già per definizione modesto, potrà risultare a gara espletata di gran lunga inferiore al tetto. 62

63 COSA INCASSANO I COMUNI: Canone Che vi potrà essere scarso interesse alla partecipazione in un elevato numero di Atem emerge dal dato riguardante la presenza e la consistenza del parco clienti delle società di distribuzione che si apprestano a partecipare alle gare nei 177 Atem (28 società posseggono in 151 dei 177 Atem una percentuale di PdR superiore al 50 %. Di queste società, 20 superano il 70% di PdR in 95 ambiti). Questi dati insieme a quelli relativi alla capacità economico - finanziara delle imprese di distribuzione presenti oggi sul territorio italiano (sono poche le imprese con le potenzialità per aggiudicarsi da sole la gara d ambito) mettono in risalto l opportunità che le gare a rischio siano seguite con una particolare attenzione dal Garante della Concorrenza e dal MiSE 63

64 COSA INCASSANO I COMUNI: Tassa/canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche TOSAP/COSAP Il pagamento della tassa o del canone (il pagamento è alternativo) spetta alla società proprietaria della rete di distribuzione che occupi suolo e sottosuolo pubblico. Non sono dovuti nel caso in cui si tratti di cespiti in devoluzione gratuita a fine periodo concessione. L importo è stabilito dall Ente locale sulla base del numero complessivo delle utenze finali attivate sulla rete della società che eroga il servizio. 64

65 COSA INCASSANO I COMUNI: Valori dei Titoli di Efficienza Energetica TEE Criterio di gara innovativo e di indubbio valore socio - ambientale è quello che prevede l offerta da parte dei partecipanti di investimenti di efficienza energetica da effettuare nell ambito in gara, addizionali rispetto agli obiettivi annuali già del distributore (art. 13 comma 1 lett. e DM 226/2011) 65

66 COSA INCASSANO I COMUNI: Valori dei Titoli di Efficienza Energetica TEE Sinteticamente il meccanismo adottato prevede che: i risparmi ottenuti dal gestore con interventi di efficienza energetica vengano certificati dal GSE (Gestore Servizi Elettrici) con l emissione di TEE negoziabili (1 TEE = 1 TEP); ciascun anno il gestore anticipa agli Enti locali una somma pari al valore dei TEE degli interventi su cui si è impegnato in sede di gara, valutati secondo il prezzo unitario fissato dall Autorità nell anno precedente. E previsto un conguaglio a fine anno a favore del Comune solo se risulterà positivo; ciascun Ente locale riceverà TEE in proporzione al gas distribuito dal gestore in quel comune nell anno precedente. 66

67 COSA INCASSANO I COMUNI: Valori dei Titoli di Efficienza Energetica TEE Per l anno 2014 la delibera AEEG n. 13/2014 ha fissato un prezzo unitario di 96,43 per ogni TEE consegnato. Le criticità che si rilevano in questo meccanismo sono date soprattutto dall incertezza circa la tipologia di interventi di efficienza energetica che saranno posti in gara e circa le procedure operative di valutazione e certificazione dei TEE da parte del GSE. Mentre infatti il DM n. 226/2011 prevede interventi sugli usi finali di gas naturale, gli operatori chiedono invece l estensione a qualsiasi tipo di intervento di risparmio energetico che generi TEE di qualsiasi tipologia. C è anche incertezza sulla possibilità di acquistare i TEE da altri soggetti che abbiano fatto interventi nel medesimo ATEM. 67

68 COSA INCASSA LA STAZIONE APPALTANTE: un corrispettivo annuale pari all 1% della somma della remunerazione del capitale di località relativi ai servizi di distribuzione e misura e della relativa quota di ammortamento annuale, a titolo di rimborso forfettario degli oneri per lo svolgimento delle attività di controllo e vigilanza un corrispettivo una tantum per la copertura degli oneri della gara, ivi inclusi gli oneri di funzionamento della commissione di gara di cui una quota destinata agli EE.LL. (circa euro a SA e circa euro a Comuni) 68

69 CONCLUSIONI: La complessità del quadro normativo e regolatorio rende ancora oggi difficile stimare i possibili risultati di questo procedimento. I primi 18 ATEM lombardi con scadenza per la pubblicazione del bando di gara fissata tra marzo e ottobre 2015 saranno un banco di prova importante per la nuova modalità di affidamento delle concessioni. A seguito della conclusione delle suddette procedure di gara sarà possibile iniziare a fare le prime valutazioni sul livello atteso di concorrenzialità delle aste e sui possibili scenari post-gara. 69

70 RIFERIMENTI NORMATIVI: DLgs 23/05/00 n. 164 Decreto Letta - Liberalizzazione del mercato interno del gas naturale. DM 19/01/11 Decreto ambiti - Individuazione dei centosettantasette (177) ATEM. DM 21/04/11 Decreto tutela occupazione - Definizione di misure di salvaguardia dell occupazione per il personale alle dipendenze di gestori non aggiudicatari di gare a livello ATEM. DLgs 01/06/11 n Definitivo blocco delle gare a livello comunale, fatta eccezione per quelle con bando già pubblicato (procedure aperte) o con lettera di invito già inviata (procedure ristrette) alla data del 29/06/11. DM 18/10/11 Decreto Comuni - Determinazione dei Comuni appartenenti a ciascun ATEM. 70

71 RIFERIMENTI NORMATIVI: DM 12/11/2011 n. 226 Decreto Criteri - Modalità per l indizione e gestione delle gare d ambito. DM 5/02/ Approvazione dello schema di Contratto di servizio tipo relativo all attività di distribuzione del gas naturale. Legge 9/08/2013 n. 98 Decreto del Fare - Poteri sostitutivi e penalizzazioni economiche. DM 22/05/ Linee guida su criteri e modalità applicative per la valutazione del valore di rimborso. 71

72 Ulteriori informazioni sono reperibili ai seguenti link: &pagename=DG_RSSWrapper

73 GRAZIE PER L ATTENZIONE! Ing. Andrea Comini Telefono: acomini@provincia.va.it 73

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