PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

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1 Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell Ambiente Servizio della Tutela delle Acque PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE PIANO STRALCIO DI SETTORE DEL PIANO DI BACINO (art. 44 D.Lgs. 152/99 e s.m.i. art. 17, comma 6-ter L. 183/89 Dir. 2000/60/CE) LINEE GENERALIJ (art. 2 L.R. 14/2000) TAVOLA Scala: Allegato Monografie di U.I.O.: Liscia REDAZIONE: APPROVAZIONE: Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell Ambiente Servizio della Tutela delle Acque CON LA PARTECIPAZIONE DI: Amministrazioni Provinciali Autorità d Ambito Territoriale Ottimale della Sardegna COLLABORAZIONI: Gruppo Tecnico Scientifico UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI R.T.I.: TEI S.p.a, Società Cooperativa Nautilus a. r.l., Progemisa S.p.a., CRS4 S.c. a.r.l.

2 Indice... pag. Indice... ii 1 - Caratterizzazione del territorio Inquadramento generale Aspetti geologici e geomorfologici Uso del suolo Aspetti demografici Idrografia superficiale Gli acquiferi sotterranei Aree richiedenti specifiche misure di prevenzione e protezione Aree sensibili Zone vulnerabili Altre aree di salvaguardia Corpi idrici significativi e corpi idrici a specifica destinazione Individuazione dei corpi idrici significativi Corsi d acqua Laghi e invasi Acque di transizione Acque marino-costiere Individuazione dei corpi idrici a specifica destinazione Acque superficiali destinate al consumo umano Acque destinate alla balneazione Acque destinate alla vita dei pesci e dei molluschi Pressioni Individuazione dei centri di pericolo potenziale Carichi prodotti da fonte puntuale Carichi di origine civile Carichi di origine industriale Carichi prodotti da fonte diffusa Carichi di origine agricola Carichi di origine zootecnica Pressioni sullo stato quantitativo della risorsa Prelievi da invasi artificiali Prelievi da traverse fluviali Prelievi da acque sotterranee Stima dei carichi inquinanti Rete e esiti del monitoraggio Monitoraggio e stato ambientale dei corpi idrici superficiali Corsi d acqua Laghi e invasi Acque di transizione Acque marino-costiere...24 ii - Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

3 4.2 - Monitoraggio e stato ambientale dei corpi idrici sotterranei Monitoraggio e stato dei corpi idrici a specifica destinazione Acque destinate al consumo umano Acque destinate alla balneazione Criticità e obiettivi Le criticità evidenziate Corsi d acqua Acque di transizione Acque marino-costiere Acque destinate al consumo umano Acque destinate alla balneazione Gli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione Corsi d acqua Acque di transizione Acque marino - costiere Acque destinate al consumo umano Acque di balneazione Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - iii

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5 1 - Caratterizzazione del territorio Inquadramento generale Tabella 1-1: U.I.O. del Liscia elenco bacini N Nome Bacino Idrografico Codice Bacino CEDOC Area Bacino (Kmq) 1 Fiume Liscia ,74 2 Riu Pirastu ,79 3 Riu Vignola ,81 4 Riu de li Saldi ,10 5 Riu li Litarroni ,80 6 Riu Sperandeu ,01 7 Riu della Faa ,75 8 Riu Cantaru ,52 9 Riu Ciuchesa ,28 10 Riu de lu Calone ,61 11 Ri Val di mela ,57 12 Riu lu Banconi ,81 13 Riu Scopa ,88 Totale 1031,67 L U.I.O. del Liscia ha un estensione di circa 1031 Kmq ed è delimitata a Sud dal Massiccio del Limbara, ad Est dai rilievi di Punta Salici e Monte Littigheddu, sino ad arrivare sulla costa al promontorio di Isola Rossa, ad Ovest dai modesti rilievi del M.Pinna e di Punta di Manas e a Nord dalle Bocche di Bonifacio. L altimetria della U.I.O. varia con quote che vanno da 0 m (s.l.m.) in corrispondenza della foce del Fiume Liscia ai 1285 m (s.l.m.) in corrispondenza dei Monti del Limbara. Il bacino principale è quello del fiume Liscia, la cui superficie totale, misurata in corrispondenza della sezione più valliva (Liscia a Liscia), è di 562 Kmq, l altitudine media sul livello del mare è di 342 m. I1 fiume ha origine nel versante Nord del Massiccio del Limbara. Gli affluenti principali del fiume sono: a sinistra il Rio Bassacutena, che ha origine dalla confluenza del Rio di Viglieto e del Rio di Baldu, e il Rio Balaiana; a destra il Rio S. Paolo, il Rio Platu, il Rio Uddastru. Nel tratto medio del corso, alla stretta di M. Calamaiu, è stato ubicato uno sbarramento, la Diga del Liscia, con un invaso della capacità di circa 104x10 6 mc. Dopo un percorso di 70 Km, aprendosi la strada tra le rocce granitiche della Gallura, raggiunge il mare in corrispondenza della spiaggia che con i suoi 8 Km di lunghezza, costituisce la più grande distesa sabbiosa del litorale nord-orientale sardo. Nella U.I.O. del Liscia sono abbastanza importanti anche il bacino del Rio Vignola e quello del Rio Pirastu, entrambi bacini costieri posti nella parte occidentale della U.I.O.. I due fiumi, hanno le loro sorgenti nei monti di Aggius e sfociano entrambi nella costa settentrionale della Sardegna, nell area denominata Costa Paradiso. Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 1

6 Il regime pluviometrico è marittimo con un minimo tra luglio e agosto e un massimo tra dicembre e gennaio. Figura 1-1 Rappresentazione della U.I.O. del Liscia Nel basso corso del Liscia, dove la salinità è ancora ridotta, cresce la tifa (Typha angustifolia), la felce palustre (Osmunda regalis), l ontano nero e il salice di Gallura: la presenza di queste associazioni indicherebbe il vecchio tratto del fiume Liscia, che attraversava la bonifica di Barrabisa, quando la sua foce si apriva in prossimità dell'isolotto di Porto Puddu. Le formazioni dunali di Porto Puddu e Porto Liscia, che rappresentano quasi il 5% del territorio del distretto, sono disposte secondo la direzione del vento: si tratta dunque di dune di tipo longitudinale, separate da corridoi. II vento che soffia da ponente (ovest), determina lo spostamento della sabbia verso est e il suo accumulo nella parte interna di Porto Puddu, con la formazione di rilievi che superano i 23 metri di quota e che cadono direttamente sul mare con ripide pareti verticali. La caratteristica morfologia di questi ambienti si riflette sulla composizione della vegetazione, che risulta essere quella tipica dei litorali: la vegetazione psammofila. Nell'ambito della foce la vegetazione caratteristica è rappresentata da alberi di tamerici e da folti canneti; lungo il bordo delle rive si possono trovare i giunchi (il Juncus acutus e il Juncus maritimus). La presenza di queste specie costituisce la tipica vegetazione delle paludi salmastre. 2 - Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

7 Aspetti geologici e geomorfologici Dal punto di vista geologico l area è formata quasi esclusivamente di graniti risalenti al Carbonifero Superiore-Permiano. Si tratta di granodioriti tonalitiche, tonaliti, leucograniti e monzograniti, spesso di colore rosa, raramente grigio. Nella parte centrale del bacino è presente un complesso metamorfico migmatitico costituito prevalentemente da scisti, gneiss e migmatiti. La morfologia è condizionata dal vasto complesso granitico presente. Le forme sono quelle tipiche: creste di roccia seghettate e scoscese alternate a piccole valli, pietraie, Tor, alte pile di blocchi rocciosi, Tafoni. Nell'insieme il bacino degrada da Sud verso Nord attraverso una seria di catene discontinue con orientamento Sud-Est/Nord-Ovest. Notevole interesse dal punto di vista geomorfologico hanno le formazioni dunali di Porto Puddu e Porto Liscia, in prossimità della foce dell omonimo corso d acqua. Queste rappresentano quasi il 5% del territorio dell U.I.O. e sono disposte secondo la direzione del vento: si tratta dunque di dune di tipo longitudinale, separate da corridoi. II vento che soffia da ponente (ovest), determina lo spostamento della sabbia verso est e il suo accumulo nella parte interna di Porto Puddu, con la formazione di rilievi che superano i 23 metri di quota e che cadono direttamente sul mare con ripide pareti verticali Uso del suolo Per quanto riguarda l uso del suolo circa il 39,8% è occupato aree con vegetazione arbustiva e/o erbacea in cui è prevalente la macchia mediterranea. È significativa anche la presenza di aree boschive (14,4%) in cui risultano prevalenti le sugherete, che rappresentano una forte risorsa economica per la zona. Le aree agricole sono in gran parte seminativi (21,3%) e sono concentrate nel territorio circostante l invaso del Liscia, caratterizzato dalla presenza di aree coltivate regolarmente. Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 3

8 Figura 1-2 Uso del Suolo Aspetti demografici All interno della U.I.O. ricadono complessivamente 8 centri urbani, il cui elenco è riportato in Tabella 1-2 la cui popolazione residente è pari, al 31 Dicembre 2001 (Istat), a abitanti. In rapporto alla sua estensione quindi questa U.I.O. si presenta come scarsamente popolata. La popolazione fluttuante, secondo le stime del Programma Stralcio relative al 1998, è pari a abitanti. Tabella 1-2: U.I.O. del Liscia elenco centri urbani N. ISTAT COMUNE PROV BACINO 1 ordine Residenti 2001 Fluttuanti Aggius SS Fiume Liscia Tempio Pausania SS Fiume Liscia Luras SS Fiume Liscia Calangianus SS Fiume Liscia Sant'Antonio di Gallura SS Fiume Liscia Aglientu SS Riu de li Saldi Santa Teresa Gallura SS Riu Ciuchesa Luogosanto SS Fiume Liscia Idrografia superficiale Oltre ai 13 corsi d acqua del I ordine, che sottendono i bacini riportati in Tabella 1-1, tra cui si segnalano per importanza il Riu Pirastu e il Riu Vignola, nella U.I.O. del Liscia si contano anche 19 corsi d acqua del II ordine, il cui elenco è riportato in Tabella Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

9 Tabella 1-3: U.I.O. del Liscia elenco corsi d acqua del 2 ordine N. Cod. Bacino 1 ord. di appart. Nome Bacino 1 ordine di appartenenza Codice Corpo Idrico Nome Corpo Idrico Lunghezza Asta (km) Fiume Liscia 0002 Riu Bona 3, Fiume Liscia 0004 Riu Pisciarone 3, Fiume Liscia 0005 Fiume Bassacutena 30, Fiume Liscia 0011 Riu li Balaiana 10, Fiume Liscia 0012 Riu Uddastru 13, Fiume Liscia 0015 Riu Platu 15, Fiume Liscia 0018 Riu la Longa 8, Fiume Liscia 0019 Riu san Paolo 14, Fiume Liscia 0021 Riu Parapinta 16, Riu Pirastu 0002 Riu Cultedda 4, Riu Pirastu 0005 Vena di li Canni 4, Riu Vignola 0002 Riu li Tauladori 3, Riu Vignola 0003 Vena di la Trotta 4, Riu Vignola 0004 Canale di san Biagiu 4, Riu Vignola 0005 Riu Turrali 15, Riu li Litarroni 0002 Riu de li Fichi 1, Riu Ciuchesa 0002 Riu Scoglia 2, Riu de lu Calone 0002 Riu Tiggherione 0, Riu lu Banconi 0002 Riu lu Multiccioni 6,39 I laghi della U.I.O. del Liscia sono ottenuti da due sbarramenti realizzati nel bacino del Fiume Liscia, il primo sul Fiume Liscia stesso, il secondo sul Riu Parapinta, detto anche Riu Pagghiolu. Tabella 1-4: U.I.O. del Liscia elenco laghi Codice bacino Nome bacino Codice corpo Denominazione 0164 Fiume Liscia LA4014 Fiume Liscia a Punta Calamaio 0164 Fiume Liscia LA4043 Riu Pagghiolu a Monte di Deu Per quanto riguarda le acque di transizione nella U.I.O. del Liscia c è un unico corpo idrico che rientra in questa tipologia, Porto Pozzo, nel comune di Santa Teresa di Gallura, in cui sfociano le acque del Riu Lu Banconi. Tabella 1-5: U.I.O. del Liscia - elenco acque di transizione Codice bacino Nome bacino Codice corpo Denominazione 0165 Riu Lu Banconi AT5100 Porto Pozzo Infine per quanto riguarda le acque marino costiere la U.I.O. del Liscia è una di quelle aventi il maggiore sviluppo costiero, circa 147 km, di cui ne vengono monitorati circa 15,5. Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 5

10 Tabella 1-6: U.I.O. del Liscia - elenco tratti di costa Codice bacino Nome bacino Cod. tratto Tratto Lunghezza (m) 0164 Fiume Liscia AM7026 Culuccia 3958, Riu Ciuchesa AM7027 Spiaggia Rena Bianca 3476, Riu Vignola AM7028 Torre Vignola 3750, Riu Pirastu AM7029 Costa Paradiso 4356, Gli acquiferi sotterranei Sulla base del quadro conoscitivo attuale, sono stati individuati, per tutta la Sardegna, 37 complessi acquiferi principali, costituiti da una o più Unità Idrogeologiche con caratteristiche idrogeologiche sostanzialmente omogenee. Nel caso della U.I.O. del Liscia non è stata riscontrata la presenza di alcun complesso acquifero Aree richiedenti specifiche misure di prevenzione e protezione Aree sensibili Per quanto concerne le aree sensibili, individuate ai sensi della Direttiva 271/91/CE e dell Allegato 6 del D.Lgs. 152/99, sono state evidenziate in una prima fase i corpi idrici destinati ad uso potabile e le zone umide inserite nella convenzione di Ramsar, rimandando alla fase di aggiornamento prevista dalla legge l individuazione di ulteriori aree sensibili (comma 6, art.18 D.Lgs. 152/99). Tale prima individuazione è stata arricchita, con modifiche, di ulteriori aree sensibili e l estensione dei criteri di tutela ai bacini drenanti. L elenco delle aree sensibili che ricadono nella U.I.O. del Liscia è riportato in Tabella 1-7. Tabella 1-7: U.I.O. del Liscia aree sensibili Codice area sensibile Prov Comune Codice corpo idrico Denominazione corpo idrico Codice bacino Nome bacino 29 SS S. Teresa di Gallura AM5100 Porto Pozzo 0165 Riu Lu Banconi 66 SS Luras LA4014 Fiume Liscia a Punta Calamaiu 91 SS Tempio LA4043 Riu Pugghiolu a Monte di Deu 0164 Fiume Liscia Zone vulnerabili Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola L Allegato 7/A-I del D.Lgs. 152/99, nello stabilire i criteri per l individuazione delle zone vulnerabili, definisce come tali le zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente composti azotati in acque già inquinate o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali scarichi. 6 - Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

11 Sulla base dei criteri esposti nel Capitolo 5 della Relazione Generale e dalle analisi effettuate è possibile affermare che nella U.I.O. del Liscia non è stata riscontrata la presenza di zone vulnerabili ai nitrati. Zone vulnerabili da prodotti fitosanitari Ai sensi del D.Lgs. 152/99, un area è considerata vulnerabile quando l utilizzo al suo interno dei prodotti fitosanitari autorizzati pone in condizioni di rischio le risorse idriche e gli altri comparti ambientali rilevanti. La prima individuazione delle aree vulnerabili da fitofarmaci comprende le aree per le quali le attività di monitoraggio in essere hanno già evidenziato situazioni di compromissione dei corpi idrici sotterranei sulla base degli standard delle acque destinate al consumo umano indicati dal D.P.R. 236/88 per il parametro 55 (antiparassitari e prodotti assimilabili). Nella definizione di aree vulnerabili da prodotti fitosanitari devono tuttavia essere considerati, unitamente allo stato della risorsa, anche fattori di pressione, che permettono di valutare, se presi nel complesso, l esposizione delle varie componenti biosferiche. Sulla base di questo sono stati stimati i quantitativi dei prodotti fitosanitari utilizzati in Sardegna e, di conseguenza, del carico potenzialmente impattante sull ambiente, utilizzando come dati di input quelli del 5 Censimento generale dell Agricoltura (Istat, 2001) e le informazioni fornite dal Centro di Ricerca Agricolo Sperimentale (CRAS), in merito ai residui di prodotti fitosanitari riscontrati in alcune significative tipologie di coltura, alle tipologie di principi attivi maggiormente riscontrati ed alle percentuali di utilizzo delle diverse tipologie di fitofarmaci. Sulla base di questi dati è possibile affermare che nell area della U.I.O. del Liscia non è stato riscontrato un utilizzo consistente di prodotti fitosanitari Altre aree di salvaguardia Nella U.I.O. del Liscia le aree di salvaguardia relative a siti di particolare interesse naturalistico ambientale possono identificarsi in prima battuta con i territori della fascia costiera e con quelli delle pendici del massiccio del Limbara. Tra i Monumenti Naturali istituiti ai sensi della L.R. 31/89 appartiene alla U.I.O. del Liscia, il Monte Pulchiana, il monolite granitico più grande della Sardegna, situato su un altopiano della Gallura settentrionale. Tabella 1-8: U.I.O. del Liscia Monumenti Naturali Istituiti ai sensi della L.R. 31/89 Denominazione Comune interessato Decreto Attuativo Monte Pulchiana Tempio D.A.D.A n.19 I siti inseriti invece nella Rete Natura 2000 (Siti d Interesse Comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CE Habitat ) che ricadono nella U.I.O. del Liscia interessano quasi tutta la fascia costiera e la parte settentrionale del massiccio del Limbara. Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 7

12 Tabella 1-9: U.I.O. del Liscia Rete Natura 2000 CODICE NOME Area (ha) Tipo sito ITB Monte Russu 1971 SIC ITB Capo Testa 1217 SIC ITB Monte Limbara SIC ITB Isola Rossa - Costa Paradiso 5410 SIC Infine le aree sottoposte a tutela paesistica ai sensi della L. 1497/39 interessano la totalità della fascia costiera e si spingono nell entroterra anche notevolmente (fino a 20 km circa), oltre a interessare una serie di siti minori principalmente nei comuni di Trinità d Agultu e Tempio Pausania. Tabella 1-10: U.I.O. del Liscia Aree sottoposte a tutela ai sensi della L. 1497/39 ID Codice Istat Comune Prov. Superficie (ha) Norma istitutiva S.TERESA DI GALLURA SS 10143,51 DM 30/04/ PALAU SS 4449,41 DM 12/05/ AGLIENTU SS 14807,12 DM 29/10/ ARZACHENA SS 23056,37 DM 12/05/ AGLIENTU SS 0,16 DM 29/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 13678,41 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,28 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,13 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,24 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,11 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,18 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,12 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,09 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,07 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,14 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,10 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,28 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,13 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,12 DM 02/10/ AGGIUS SS 8308,15 DM 29/08/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,06 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,06 DM 02/10/ TRINITA' D'AGULTU SS 0,06 DM 02/10/ VIDDALBA SS 3833,88 DM 29/08/ CALANGIANUS SS 5,10 DM 16/05/ TEMPIO PAUSANIA SS 0,51 DM 02/05/ TEMPIO PAUSANIA SS 3,74 DM 14/05/ TEMPIO PAUSANIA SS 13,01 n.d 8 - Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

13 2 - Corpi idrici significativi e corpi idrici a specifica destinazione Individuazione dei corpi idrici significativi Corsi d acqua Ai sensi del D.Lgs. 152/99 sono significativi almeno i seguenti corsi d acqua: tutti i corsi d acqua naturali di primo ordine (cioè quelli recapitanti direttamente in mare) il cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore di 200 km 2 ; tutti i corsi d acqua naturali di secondo ordine o superiore il cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore a 400 km 2. Non sono significativi i corsi d acqua che per motivi naturali hanno avuto portata uguale a zero per più di 120 giorni l anno, in un anno idrologico medio. L unico corso d acqua significativo è il Fiume Liscia. Codice Tabella 2-1: U.I.O. del Liscia elenco dei corsi d acqua significativi Nome Lunghezza asta (km) Bacino Superficie bacino (kmq) Fiume Liscia 51,83 Fiume Liscia 570, Laghi e invasi Ai sensi del D.Lgs. 152/99 sono significativi i laghi aventi superficie dello specchio liquido pari a 0,5 km 2 o superiore. Tale superficie è riferita al periodo di massimo invaso. Se si tratta di laghi artificiali allora sono significativi quelli aventi superficie dello specchio liquido almeno pari a 1 km 2 o con volume di invaso almeno pari a 5 milioni di m 3. Tale superficie è riferita al periodo di massimo invaso. L unico invaso significativo è quello del Fiume Liscia a Punta Calamaiu. Tabella 2-2: U.I.O. del Liscia elenco dei laghi significativi Cod. Bacino Cod. corpo idrico Lago Comune Prov. Sup. lago km 2 Profond. (m) Volume Mm LA4014 Fiume Liscia a Punta Calamaiu Luras SS 5,57 63, Acque di transizione Secondo quanto contenuto nell Allegato 1 al D.Lgs. 152/99 sono acque di transizione le acque delle zone di delta ed estuario e le acque di lagune, di laghi salmastri e di stagni costieri. Sono significative le acque delle lagune, dei laghi salmastri e degli stagni costieri. Le zone di delta ed estuario vanno invece considerate come corsi d acqua superficiali. L unico corpo idrico significativo di questa tipologia è Porto Pozzo. Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 9

14 Tabella 2-3: U.I.O. del Liscia elenco delle acque di transizione significative Cod. Bacino Cod. corpo idrico Nome Sup. del C.I. (km 2 ) Comuni interessati 0165 AT5100 Porto Pozzo 0,58 S.Teresa di Gallura SS Prov Acque marino-costiere Infine per quanto riguarda le acque marino costiere la U.I.O. del Liscia è una di quelle aventi il maggiore sviluppo costiero, circa 147 km, di cui ne vengono monitorati circa 15,5, suddivisi in cinque tratti di costa significativi. Tabella 2-4: U.I.O. del Liscia elenco dei tratti di costa monitorati Codice tratto Denominazione tratto Lunghezza (m) AM7026 Culuccia 3958,03 AM7027 Spiaggia Rena Bianca 3476,25 AM7028 Torre Vignola 3750,09 AM7029 Costa Paradiso 4356,16 Descrizione Porto Liscia - Punta delle Vacche (S.Teresa di Gallura) P.to Longonsanto - I.Monica (S.Teresa di Gallura) P.to di Vignola-Punta di li Francesi (Aglientu) Costa Paradiso (Trnità d'agultu e Vignola) Codice bacino Denominazione bacino 0164 Fiume Liscia 0168 Riu Ciuchesa 0174 Riu Vignola 0175 Riu Pirastu Individuazione dei corpi idrici a specifica destinazione Acque superficiali destinate al consumo umano La Regione Sardegna ha fatto assegnamento, per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici, quasi esclusivamente sulle risorse di superficie, per cui ha proceduto alla costruzione di dighe di ritenuta e di traverse, anche sui corsi d acqua secondari. Le fonti di approvvigionamento d acqua potabile si suddividono in canali artificiali, quali i canali ripartitori dell EAF che hanno origine da serbatoi, opere di presa su traverse in corsi d acqua e invasi artificiali. Su 47 prese d acqua destinate al consumo umano esistenti nella Regione Sardegna, solo 1, riportata in Tabella 2-5, si trova nella U.I.O. del Liscia. Tabella 2-5: U.I.O. del Liscia elenco delle acque destinate al consumo umano Cod. Corpo Idrico Tipo Denominazione Bacino sotteso Prov. LA Invaso Fiume Liscia a Punta Calamaiu Fiume Liscia SS Acque destinate alla balneazione Il D.P.R. n.470/82 con il quale è stata recepita la Direttiva Europea 76/160, regolamenta il comparto delle acque di balneazione. Tale decreto stabilisce che il giudizio di idoneità alla balneazione venga espresso in base alla conformità a valori-limite di una serie di parametri microbiologici e chimico-fisici. Per quanto concerne questi parametri si ricorda che la Regione Sardegna ha richiesto al Ministero della Salute la deroga per il parametro dell ossigeno, poiché l estesa presenza di praterie di posidonia lungo le coste sarde comporta dei valori di tale parametro sempre superiori ai limiti imposti dal D.P.R. n. 470/ Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

15 Nella U.I.O. del Liscia per la stagione balneare 2003 sono stati sottoposti a campionamento 56 punti su un totale di 647 lungo l intero arco costiero regionale, che per questa stagione hanno tutti riportato giudizio di idoneità positivo Acque destinate alla vita dei pesci e dei molluschi La designazione delle acque dolci, ritenute idonee alla vita dei pesci, prende in considerazione, in via preferenziale, quei corpi idrici di particolare pregio ambientale, scientifico o naturalistico. Nella U.I.O. del Tirso sono presenti alcuni di questi corpi idrici, dati da fiumi e laghi, che la Regione Sardegna ha designato come idonei alla vita dei pesci a classificato come salmonicoli o ciprinicoli in funzione del valore assunto dai parametri di qualità previsti dalla tabella 1/B dell'allegato 2 del D.Lgs 152/99. L elenco di questi corpi idrici è riportato in Tabella 2-6. Tabella 2-6: U.I.O. del Liscia elenco dei corpi idrici destinati alla vita dei pesci Cod. Corpo Idrico Bacino Tipo Nome Lunghezza km (fiumi) Superficie km 2 (laghi) Classificazione CS Fiume Liscia Fiume Rio Platu 15 Salmonicolo CS Fiume Liscia Fiume Fiume Liscia 28 Salmonicolo CS Fiume Liscia Fiume Riu Carana (tratto inferiore) 13 Ciprinicolo CS Fiume Liscia Fiume Riu di Baldu 6 Ciprinicolo LA Fiume Liscia Lago Liscia a Punta Calamaiu 1,32 Ciprinicolo Inoltre nella U.I.O. del Liscia è stato identificato come idoneo alla molluschicoltura un corpo idrico, Porto Pozzo a Santa Teresa di Gallura, che ha una superficie complessiva di 226 ettari, in cui sono compresi i 58 ettari del corpo idrico classificato dal Cedoc tra le acque di transizione e i restanti 168 ettari del braccio di mare antistante. Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 11

16 3 - Pressioni Individuazione dei centri di pericolo potenziale Nella U.I.O. del Liscia il centro di pericolo di carattere puntuale più significativo è dato dall insediamento industriale di Tempio Pausania. La Zona Industriale d Interesse Regionale (ZIR) di Tempio occupa globalmente una superficie di 200 ettari con un grado di utilizzo del 99%. Le attività economiche prevalenti al suo interno sono: Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili, fabbricazione di articoli di paglia e materiali da intreccio (63%), Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (15%), Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (6%). Sono da considerare come centri di pericolo di carattere puntuale anche i siti, in esercizio o dismessi, destinati allo smaltimento dei rifiuti. A questo proposito si segnala la presenza di una discarica in esercizio di rifiuti solidi urbani nel comune di Tempio Pausania, e di numerose discariche dismesse, il cui elenco, unitamente alla localizzazione geografica, è dato in Tabella 3-1. Tabella 3-1: U.I.O. del Liscia elenco discariche dismesse (fonte Cen.Di) Codice Istat Comune Prov. Località X Y Arzachena SS Troni (Lu Lioni) Calangianus SS R. Batiaca Luogosanto SS P.ta di L'Omo Luras SS M. Ladas (Bidoru) Aglientu SS Lu Tufareddu Santa Teresa di Gallura SS Sarra Curichena Tempio Pausania SS Melagra (Padulo) Tempio Pausania SS Budasa (Sagana) Trinità d'agultu e Vignola SS Li Scopi Sant'Antonio di Gallura SS Barantagnana Sono inoltre da considerare come centri di pericolo di carattere puntuale anche le numerose cave di granito presenti soprattutto nei comuni di Tempio Pausania e Calangianus Carichi prodotti da fonte puntuale Carichi di origine civile Il carico civile potenziale è stato calcolato per ogni insediamento abitativo previsto dal Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA), tenendo conto delle modifiche apportate dal Programma Stralcio ex art. 141, comma 4, della Legge n. 388/2000 e dal Piano d Ambito. I carichi prodotti da ciascun insediamento sono stati valutati in termini di produzione annuale di BOD5, COD, azoto (N) e fosforo (P), utilizzando la metodologia indicata nel Capitolo 6 della 12 - Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

17 Relazione Generale. I dati sulla popolazione residente sono quelli relativi all ultimo Censimento Istat del 2001 recentemente pubblicati (Marzo 2005) disaggregati a livello di località abitata. Per quanto riguarda invece i dati sulla popolazione fluttuante, non essendo disponibili dati più recenti, si sono utilizzati quelli provenienti dal menzionato Programma Stralcio ex art. 141, comma 4, della Legge n. 388/2000. I carichi potenziali di origine civile per i centri urbani che appartengono alla U.I.O. del Liscia, sono riportati in Tabella 3-2. I centri urbani che generano un maggiore carico potenziale sono Tempio Pausania e Santa Teresa di Gallura; su quest ultimo, come del resto su molti altri insediamenti appartenenti a questa U.I.O., ha un forte peso la componente fluttuante. Tabella 3-2: Carichi potenziali di origine civile (espressi in tonnellate/anno) PRRA Insediamento Prov Fluttuanti Residenti BOD 5 COD N P 47_01 Porto Pozzo (S.T.) SS ,82 58,34 5,09 0,80 47_02 San Pasquale (Tempio e S.T.) SS ,87 27,26 2,38 0,37 47_03 Capo Testa (S.T.) SS ,10 18,51 1,62 0,25 47_04 Marazzino, La Ficaccia (S.T.) SS ,45 19,15 1,67 0,26 47_05 Ruoni (S.T.) SS ,65 32,36 2,82 0,44 47_06 Marmorata, Cala Sambuco, La Filetta, Liscia SS di Scopa, Pultiddolu e Santa Reparata (S.T.) ,55 103,67 9,05 1,41 47_07 Santa Teresa di Gallura SS ,49 332,72 29,04 4,54 67 Isola Rossa (Trin.D. Agu.) SS ,66 78,21 6,83 1,07 68 COSTA PARADISO T.d'Agultu SS ,09 104,67 9,13 1,43 69 AGLIENTU SS ,18 40,67 3,55 0,55 70 FARRAIOLI (Aglientu) SS ,15 36,94 3,22 0,50 71 MONTE RUSSU (Aglientu) SS ,91 14,49 1,26 0,20 72 PORTOBELLO (Aglientu) SS ,16 24,13 2,11 0,33 73 RENA MAJORE (Aglientu) SS ,09 44,17 3,85 0,60 74 VIGNOLA (Aglientu) SS ,37 11,68 1,02 0,16 75 LUOGOSANTO SS ,89 74,96 6,54 1,02 76_01 Priatu SS ,18 7,67 0,67 0,10 76_02 Sant'Antonio di Gallura SS ,56 57,86 5,05 0,79 77_01 Aggius SS ,36 68,50 5,98 0,93 77_02 Calangianus SS ,21 187,38 16,35 2,56 77_03 Luras SS ,25 106,80 9,32 1,46 77_04 Nuchis (Tempio) SS ,75 12,37 1,08 0,17 77_05 Tempio Pausania SS ,98 542,63 47,36 7,40 77_06 Aggl. Ind. Tempio Pausania SS 0 0 0,00 0,00 0,00 0,00 90 CHIARAMONTI SS ,94 76,89 6,71 1, Carichi di origine industriale I carichi potenziali di origine industriale per i centri urbani che appartengono alla U.I.O. del Liscia, calcolati seguendo i criteri descritti al Capitolo 6 della Relazione Generale, sono riportati in Tabella 3-3. I comuni che generano i carichi potenziali maggiori sono Santa Teresa di Gallura, Tempio Pausania e Calangianus; per questi ultimi due comuni si segnala l importanza del comparto relativo alla lavorazione e trasformazione del sughero. Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 13

18 Tabella 3-3: Carichi potenziali industriali comunali (espressi in tonnellate/anno) ISTAT COMUNE BOD 5 COD N P ATTIVITÀ PRODUTTIVE PRINCIPALI PALAU 79,71 188,54 20,18 0,66 produzione di altri prodotti alimentari, industria lattiero-casearia e dei gelati, preparazione e filatura di fibre tessili produzione di altri prodotti alimentari, commercio, SANTA TERESA 128,54 308,07 33,90 1,55 alberghi e ristoranti, industria lattiero-casearia e dei GALLURA gelati, costruzioni LUOGOSANTO 19,85 46,53 5,02 0,28 produzione di altri prodotti alimentari, costruzioni, commercio produzione di altri prodotti alimentari, preparazione e filatura di fibre tessili, industria lattiero-casearia e dei ARZACHENA 297,69 726,81 84,93 1,85 gelati, commercio, produzione, lavorazione e conservazione di carne e di prodotti a base di carne, costruzioni AGLIENTU 16,10 37,84 4,59 0,22 produzione di altri prodotti alimentari, costruzioni AGGIUS 20,99 51,69 5,18 0,19 preparazione e filatura di fibre tessili, commercio, costruzioni TEMPIO PAUSANIA 415, ,33 107,77 1,25 produzione di altri prodotti alimentari, industria delle bevande, preparazione e filatura di fibre tessili, fabbricazione di altri prodotti metallici LURAS 34,53 85,56 10,88 0,23 produzione di altri prodotti alimentari, fabbricazione di elementi da costruzione in metallo, produzione, lavorazione e conservazione di carne e di prodotti a base di carne, commercio, costruzioni SANT'ANTONIO DI GALLURA 32,78 79,46 8,63 1,53 produzione di altri prodotti alimentari TRINITA D'AGULTU produzione di altri prodotti alimentari, preparazione e 42,86 105,85 10,09 0,31 E VIGNOLA filatura di fibre tessili CALANGIANUS 87,70 228,65 29,92 0,60 produzione di altri prodotti alimentari, industria delle bevande, fabbricazione di elementi da costruzione in metallo, taglio, piallatura e trattamento del legno, preparazione e concia del cuoio Totale 1176,6 2908,3 321,1 8, Carichi prodotti da fonte diffusa Carichi di origine agricola Per quanto concerne i carichi potenziali di origine agricola, questi sono stati valutati con la metodologia descritta nel Capitolo 6 della Relazione Generale, e sono riportati in Tabella 3-4, dove sono elencati tutti i comuni aventi territorio extraurbano nella U.I.O.. È inoltre indicata la percentuale del territorio comunale che ricade nella U.I.O., in maniera tale da dare un idea anche se approssimata del carico potenziale effettivamente presente, dal momento che i dati di base si possiedono a livello aggregato comunale. In generale in questa U.I.O. il carico potenziale di origine agricola è abbastanza limitato: il comune che genera un carico potenziale maggiore è quello di Tempio Pausania, che comunque ha una superficie comunale molto estesa Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

19 Tabella 3-4: Carichi potenziali agricoli comunali (dati espressi in tonnellate/anno) ISTAT COMUNE Superficie (km 2 ) % Superficie appartenente alla U.I.O. CEREALI SAU (ha) - V Cens. ISTAT FRUTTA OLIVO ORTIVA PRATI VITE Carichi potenziali (ton/anno) P Ntot Aggius 83,4 93,9% 285,63 3,70 0,08 1, ,63 8,88 32,04 49, Arzachena 231,1 22,4% 311,75 12,72 18,40 17, ,16 79,99 41,25 65, Berchidda 202 0,1% 213,30 3,66 138,11 6, ,81 311,53 50,05 83, Bortigiadas 76,2 0,5% 190,91 9,67 0,73 8, ,58 8,63 17,11 27, Calangianus 126,5 63,1% 215,14 10,77 9,63 8, ,67 196,01 22,52 40, Luogosanto ,0% 193,65 1,99 0,25 7, ,10 58,58 42,40 62, Luras 87,4 100,0% 390,75 11,20 11,73 8, ,18 161,63 41,16 68, Olbia 382,5 0,7% 119,50 26,32 57,10 16, ,24 207,79 55,69 84, Palau 44,6 59,1% 90,00 1,88 9,23 9,04 856,38 13,51 10,92 17, S, Francesco di Aglientu 148,2 99,9% 31,70 5,00 1,60 10, ,30 17,45 40,18 55, Santa Teresa di Gallura 101,6 99,9% 18,00 30,38 2,25 11, ,74 9,50 25,67 35, Tempio Pausania 212,2 69,8% 569,55 114,21 5,33 36, ,56 214,55 70,77 116, Trinità d'agultu ,4% 51,00 2,20 8,60 22, ,82 83,86 34,96 50, Telti 84,1 0,3% 358,12 0,77 44,48 2, ,02 68,10 21,95 40, Viddalba 49,4 0,0% 160,30 4,56 2,92 133,59 662,00 43,16 12,14 23, Sant'Antonio di Gallura 81,2 77,3% 149,84 2,41 2,15 11, ,51 51,38 22,32 34,92 Totale 3349,1 241,4 312,6 311, ,7 1534,6 541,1 859,0 Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 15

20 Carichi di origine zootecnica I carichi potenziali di origine zootecnica nella U.I.O. del Liscia, valutati secondo la metodologia indicata nel Capitolo 6 della Relazione Generale, sono da attribuire in gran parte all elevato numero di ovini e caprini presenti, e da una numero altrettanto significativo di bovini, come mostrano i dati contenuti in Tabella 3-5, dove sono elencati tutti i comuni aventi territorio extraurbano nella U.I.O.. È inoltre indicata la percentuale del territorio comunale che ricade nella U.I.O., in maniera tale da dare un idea anche se approssimata del carico potenziale effettivamente presente, dal momento che i dati di base si possiedono a livello aggregato comunale. Tabella 3-5: Carichi potenziali zootecnici comunali (dati espressi in tonnellate/anno) ISTAT COMUNE Superficie (km 2 ) % Superficie appartenente alla U.I.O. EQUINI N CAPI (V Cens,ISTAT,2001) Carichi potenziali (ton/anno) SUINI CAPRINI- OVINI AVICOLI BOVINI CONIGLI BOD COD P N Aggius 83,4 93,9% , ,34 22,48 162, Arzachena 231,1 22,4% , ,81 30,1 204, Berchidda 202 0,1% , ,78 79,6 380, Bortigiadas 76,2 0,5% ,24 594,44 12,5 81, Calangianus 126,5 63,1% ,78 628,43 13,06 91, Luogosanto ,0% , ,92 190, Luras 87,4 100,0% ,5 1020,25 19,4 133, Olbia 382,5 0,7% , ,47 40,87 264, Palau 44,6 59,1% ,33 290,28 5,97 41, S, Francesco di Aglientu 148,2 99,9% , ,36 21,84 155, Santa Teresa di Gallura 101,6 99,9% ,07 817,8 18,39 130, Tempio 212,2 69,8% , ,37 37,69 261, Trinità d'agultu ,4% , ,88 23,45 167, Telti 84,1 0,3% ,43 798,29 14,77 93, Sant'Antonio di Gallura 81,2 77,3% ,14 572,25 12,7 89,51 Totale , ,0 385,9 2493, Pressioni sullo stato quantitativo della risorsa Prelievi da invasi artificiali I prelievi da invasi artificiali, ovvero da prese ad acqua fluente da corsi d acqua, rappresentano in tutta la Sardegna la parte più consistente dei prelievi. Nella U.I.O. del Tirso i prelievi vengono effettuati dalle opere (invasi, prese ad acqua fluente) elencati in Tabella Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

21 Tabella 3-6: Prelievi da invasi artificiali Cod. Bacino Cod. Corpo idrico Cod. SISS 0164 LA LA Nome lago Fiume Liscia a Punta Calamaiu Riu Pagghiolu a Monte di Deu Comune Ente concessionario e/o gestore Utilizzazione Volume di invaso (Mm 3 ) Luras ERSAT Irrigua, potabile Tempio Consorzio Industriale di Tempio Industriale, irrigua Prelievi da traverse fluviali Nella U.I.O. del Liscia non si rilevano prelievi da traverse fluviali Prelievi da acque sotterranee Data la generalizzata lacuna conoscitiva non è possibile ricostruire un quadro preciso dell entità e delle effettive localizzazione e destinazione d uso dei prelievi di acque sotterranee in Sardegna. In particolare, mentre per i prelievi di Enti pubblici per usi acquedottistici (grosse utenze) sono disponibili dati, comunque non sempre o non completamente affidabili, per quanto riguarda i prelievi privati per usi agricoli, zootecnici, civili ed industriali, (privi di un controllo sistematico di tipo quali-quantitativo) si possono solo fare stime approssimative. Per tali informazioni di carattere del tutto generale e qualitativo, oltrechè disomogeneo a livello generale, si rimanda al Capitolo 6 della Relazione Generale Stima dei carichi inquinanti L analisi di dettaglio è stata eseguita a partire dai dati derivanti dalle ricognizioni degli impianti di depurazione a servizio degli agglomerati del territorio regionale dopodiché si sono confrontate le informazioni di cui sopra con i dati contenuti nel Piano d Ambito e nel Programma stralcio (ex art. 141 L. 388/2000) in modo da verificare la presenza di eventuali incongruenze. Quindi si è provveduto ad aggiornare, ove possibile, i dati analitici dei reflui in ingresso e in uscita dagli impianti, sia procurando direttamente i dati operativi degli impianti facilmente contattabili, sia attraverso informazioni disponibili presso l Università di Cagliari o l EAF, sia riordinando dati relativi a controlli analitici eseguiti dai PMP, disponibili presso l Assessorato Difesa Ambiente - Servizio Tutela delle Acque. Nel caso di dati non disponibili o non attendibili, si è effettuata una stima considerando la tipologia impiantistica (ovvero i livelli di depurazione) ed il giudizio relativo alla funzionalità dell impianto, nonché i dati di letteratura sugli apporti unitari. Tutti i dati di input utilizzati per i calcoli sono riportati al paragrafo della Relazione Generale. Nella Tabella 3-8 sono invece contenuti i risultati delle elaborazioni per gli insediamenti che attualmente recapitano i loro reflui all interno dell U.I.O. del Liscia. La codifica dei campi di questa Tabella è contenuta nella Tabella 3-7. Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 17

22 Cod schema TipoSchema Insediamento Tabella 3-7: Codifica della Tabella 3-8 Codifica di schemi e sottoschemi ai sensi di quanto previsto dal P.R.R.A. e suoi aggiornamenti. (il n intero designa gli insediamenti dotati di impianto, il decimale individua gli insediamenti collettati a impianti consortili) Caratterizza l insediamento, ai sensi di quanto previsto dal P.R.R.A. e suoi aggiornamenti, come: S = sede di un impianto consortile (schema); SS = collettato (anche se in previsione futura) ad un impianto consortile (sottoschema) SI = sede di un impianto singolo (singolo); Nome dell insediamento (Comune, frazione, villaggio turistico, nucleo industriale e altri insediamenti) Ab_istat98 Abitanti residenti secondo indagine Istat del 1998 Fluttuanti Eq_ind_li A_e_totali Liv_att def Liv dep def Abitanti Fluttuanti secondo le indicazioni dell approvando P.R.G.A. Equivalenti industriali secondo i dati del P.R.R.A. attualmente approvato ( GDP) Somma dei tre dati di popolazione: residenti + fluttuanti + eq. industriali. Stato di attuazione delle previsioni del P.R.R.A.: P indica solo l esistenza dello schema a livello progettuale; E indica uno schema completato secondo le indicazioni del P.R.R.A.; PE indica una situazione intermedia (es. impianti non completi, collettamento non completi); C indica che il singolo comune o frazione è collettato all impianto consortile; S si riferisce ad un impianto singolo; NC indica che il singolo comune o frazione non è collettato all impianto consortile. Indica il livello di trattamento dei reflui: 1 indica trattamento primario (tratt. Fisico-chimici preliminari alla fase di ossidazione); 2 indica trattamento secondario (fase di ossidazione biologica e sedimentazione finale); 3 indica trattamento terziario (abbattimento dei nutrienti azoto e fosforo ) dove 3* indica il solo abbattimento di azoto e 3** il solo abbattimento di fosforo; 4 indica trattamento di affinamento (adeguamento a requisiti di qualità specifici ai fini del riutilizzo dei reflui); 5 indica la non disponibilità dell informazione; 6 si riferisce ad uno schema consortile solo previsto e quindi privo di consistenza; 7 si riferisce ad uno schema parzialmente esistente non attivato in nessuna parte. Piano/Ricognizione Origine del dato (P = piano; R = ricognizione) Residenti utilizzati Fluttuanti utilizzati Eq_Ind utilizzati A_Eq_tot utilizzati V totali [m 3 /a] BOD out [kg/a] COD out [kg/a] N out [kg/a] P out [kg/a] IDDepuratore ScaricoID X Y Codice Cedoc Dato di popolazione utilizzato per il calcolo derivante da ricognizione o, in caso di sua assenza, da piano Dato di popolazione utilizzato per il calcolo derivante da ricognizione o, in caso di sua assenza, da piano Dato di popolazione utilizzato per il calcolo derivante da ricognizione o, in caso di sua assenza, da piano Dato di popolazione utilizzato per il calcolo derivante da ricognizione o, in caso di sua assenza, da piano Carico idraulico a valle del depuratore Carico inquinante di BOD 5 a valle del depuratore Carico inquinante di COD a valle del depuratore Carico inquinante di azoto a valle del depuratore Carico inquinante di fosforo a valle del depuratore Codice identificativo del depuratore Codice identificativo dello scarico Georeferenziazione dello scarico Georeferenziazione dello scarico Codice Cedoc del corpo idrico recettore 18 - Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

23 Tabella 3-8: Stima dei carichi inquinanti per lo stato attuale Cod schema TipoSchema Insediamento Ab_istat98 Fluttuanti Eq_ind_li A_e_totali Liv_att def Liv dep def Piano/Ricognizione Residenti utilizzati Fluttuanti utilizzati Eq_Ind utilizzati A_Eq_tot utilizzati V totali [m3/a] BOD out [kg/a] COD out [kg/a] N out [kg/a] P out [kg/a] Codice recettore X scarico Y scarico 47_01 SS Porto Pozzo (ST) C 3* 47_02 SS San Pasquale (Tempio e ST di Gall) C 3* 47_03 SS Capo Testa (ST) C 3* 47_04 SS Marazzino, La Ficaccia (ST) C 3* 47_05 SS Ruoni (ST) C 3* 47_06 SS Marmorata, Cala Sambuco, La Filetta, C 3* Liscia di Scopa, Pultiddolu e Santa Reparata (ST) 47_07 SS Santa Teresa di Gallura C 3* 47 S Santa Teresa (capoluogo) E 3* R AM SI Isola Rossa (TrinD Agu) S 4 R AM SI Costa Paradiso Td'Agultu S SI AGLIENTU S 3** R CS SI FARRAIOLI (Aglientu) S SI Monte Russu (Aglientu) S SI Portobello (Aglientu) S SI Rena Majore (Aglientu) S 2 R SI Vignola (Aglientu) S 3** R SU SI Luogosanto S 2 R CS _01 SS Priatu (SA Gallura) NC 2 R CS _02 SS Sant'Antonio di Gallura NC 3* R CS S SAntonio Gallura P 6 77_01 SS Aggius NC 2 R CS _02 SS Calangianus C 2 77_03 SS Luras C 2 77_04 SS Nuchis (Tempio) C 2 Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 19

24 Cod schema TipoSchema Insediamento Ab_istat98 Fluttuanti Eq_ind_li A_e_totali Liv_att def Liv dep def Piano/Ricognizione Residenti utilizzati Fluttuanti utilizzati Eq_Ind utilizzati A_Eq_tot utilizzati V totali [m3/a] BOD out [kg/a] COD out [kg/a] N out [kg/a] P out [kg/a] Codice recettore X scarico Y scarico 77_05 SS Tempio Pausania C 2 77_06 SS Aggl Ind Tempio Pausania C 2 90 SI Chiaramonti S 2 R CS Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali

25 4 - Rete e esiti del monitoraggio Monitoraggio e stato ambientale dei corpi idrici superficiali Corsi d acqua I criteri per la scelta delle stazioni ed il loro numero minimo sono quelli fissati dal D,Lgs, 152/99. I punti di monitoraggio sono inoltre stati scelti anche in funzione di alcune caratteristiche particolari: la possibilità di avere il monitoraggio qualitativo unitamente alle misure di portata; la rappresentatività dell'intero bacino e di aree particolarmente esposte a rischio ambientale; ubicazione in prossimità della sezione di chiusura di bacino; esistenza nella stazione fissata o nelle sue vicinanze delle condizioni adatte alla misurazione delle portate. Le stazioni di monitoraggio sono state ubicate sui corpi idrici significativi e anche sui corpi idrici non significativi, ritenute utili in relazione agli obiettivi regionali di tutela della risorsa idrica. La rete risulta composta da stazioni di monitoraggio distribuite lungo i corsi d acqua dei bacini idrografici regionali, localizzate sull asta del I ordine per corsi d acqua il cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore di 200 km 2 e del II ordine per corsi d acqua il cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore di 400 km 2. Lo stato ecologico 1 dei corpi idrici monitorati può essere considerato soddisfacente se si eccettua il Fiume Liscia nel suo tratto terminale. Tabella 4-1: U.I.O. del Liscia Stato ambientale: rete di monitoraggio e classificazione dei corsi d acqua Id_Bacino Nome bacino Id_Corpo Idrico Nome corpo idrico Id_Stazione Data Inizio Campion, Data Fine Campion, LIM IBE SECA Giudizio /03/ /03/ SCADENTE CS0001 Fiume Liscia /03/ /03/ BUONO 0164 Fiume Liscia /03/ /03/ SUFFICIENTE CS0005 Fiume Bassacutena /02/ /03/ BUONO 0174 Riu Vignola CS0001 Riu Vignola /03/ /04/ BUONO Laghi e invasi Il monitoraggio riguardante la fase conoscitiva dello Stato di Qualità dei laghi regionali, della durata di 24 mesi e iniziata nel 2002, ha permesso, secondo quanto indicato nell Allegato 1 del 1 Come è stato sottolineato nel Capitolo 7 della Relazione Generale, si è utilizzato il SECA e non il SACA come indicatore per la classificazione dal momento che per quest ultimo non si possedevano i dati sufficienti. Regione Autonoma della Sardegna - Piano di Tutela delle Acque Linee Generali - 21

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PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELLA DIFESA DELL AMBIENTE Servizio della Tutela delle Acque Servizio Idrico Integrato PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE (art. 44 D.Lgs. 152/99 e s.m.i. - art. 2 L.R.

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