Comune di Calvello (Potenza) Regolamento urbanistico. Relazione

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2 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il Comune di Calvello è collocato in una zona interna della Provincia di Potenza. Ha un territorio esteso per 105 kmq con una densità territoriale di 22 abitanti per Kmq. Confina a nord e a nord-est con i Comuni di Abriola e Anzi, ad est con Laurenzana, a sud con Viggiano, a sud-est con Marsicovetere e a sud-ovest con Marsiconuovo. Fa parte della Comunità Montana Alto Sauro Calastra e dell area PIT dell Alto Basento. I collegamenti principali sono assicurati dalle strade provinciali Potenza- Pignola-Abriola-Calvello, Calvello Marsicovetere e Calvello Laurenzana Camastra- SS Basentana. Quest ultima arteria, collegando il paese con la Basentana, rappresenta il più agevole collegamento con la viabilità regionale ed extra regionale. Le altre strade assumono un valore più propriamente interno, anche se, i recenti sviluppi legati allo sfruttamento petrolifero, hanno collocato la viabilità di collegamento con la Val d Agri su un piano di grande importanza. 1.a Le prospettive territoriali introdotte dal PSSE della Comunità Montana Alto Sauro Camastra Il PSSE della Comunità Montana Alto Sauro Camastra pone, tra i suoi obiettivi, quello del completamento della Saurina rispetto al quale si stanno discutendo diverse opzioni. Il Piano sottolinea che quale che sia la scelta progettuale definitiva della Saurina, il tratto di S.P. 32 da Bivio Calvello alla Saurina stessa andrà comunque migliorato, divenendo bretella di collegamento fra la Saurina, il nodo Camastra, Calvello ed Abriola. Il Piano 2

3 medesimo individua, tra gli assi di secondo livello, il collegamento Camastra Abriola Pierfaone, di cui sono necessari ultimazione e miglioramenti. 1.a1 L estrazione petrolifera Nella zona del Camastra, in special modo in territorio di Calvello, sono ubicati numerosi pozzi petroliferi per i quali è prevista la confluenza nel Centro Oli di Viggiano. Le problematiche fondamentali sono riconducibili sommariamente a: Riduzione al minimo e monitoraggio di controllo delle emissioni inquinanti, sia durante le prove di produzione che durante lo sfruttamento vero e proprio. Interventi di ripristino e/o di risanamento ambientale per i siti di tutte le postazioni, quelle sfruttate e non. Eventuale individuazione di aree per lo stoccaggio e per un primo trattamento dell olio nella zona della Val Camastra. L elevato numero di pozzi presenti nella Val Camastra e nel territorio di Calvello in particolare e le postazioni di produzione, hanno più volte posto l interrogativo circa la opportunità di prevedere in zona un ulteriore Centro Oli distinto da quello di Viggiano (oltre che, ovviamente, da quello di Corleto), utilizzando la metodologia delle linee guida applicate per il caso di Corleto. E da considerare che i pozzi siti nell area del Camastra sono a ridosso della linea di spartiacque tra la valle del Camastra e quella dell Agri sul versante Nord. Siamo in una zona interamente boscata, con quote oltre i metri in buona parte ricadenti nella zona di perimetrazione del Piano Paesistico e, quindi, di elevato valore naturalistico sia fisico che biologico. 3

4 Il collegamento dei pozzi (oggi occupano cinque piattaforme, mentre un altra è in corso di realizzazione) con il Centro Oli di Viggiano comporta un notevole vulnus in termini ambientali, oltre a possibili gravi conseguenze per eventuali malaugurati incidenti, dovendo i tracciati per forza di cose svilupparsi tutti in quota ed in massima parte in aree particolarmente vulnerabili. Per quanto riguarda quindi le modalità realizzative degli oleodotti di adduzione dai pozzi al recapito previsto e da qui in poi, occorre comunque che i tracciati rispettino rigorosamente le compatibilità ambientali, evitando sia le aree di interesse naturalistico e biologico che le aree più vulnerabili in caso di incidenti. Sembra il caso, per attività che siano localizzate in zone con tali caratteristiche, di procedere con maggiore attenzione alla valutazione del rapporto costi benefici (economico ed ambientale) per soluzioni alternative che valutino tutte le ipotesi possibili. L estrazione petrolifera va riguardata comunque, specie per le aree del Camastra, come un sacrificio temporaneo per l interesse nazionale ed apportatore di benefici economici compensativi. Va, infatti, ancora sottolineato che, con la costituzione del Parco della Val d Agri e con la definizione dei Piani Paesistici di ambito, viene legislativamente sancita la già riconosciuta vocazione naturalistica del territorio (sono comprese zone territorialmente a Calvello). Ne consegue la necessità di aumento dell impegno teso a far coesistere le peculiarità del territorio con i vantaggi economici offerti dalla attività petrolifera. 4

5 Sembra il caso poi di far riferimento per piccole attività di supporto alla attività petrolifera, purché ambientalmente compatibili, alle aree artigianali presenti nel Camastra (della Comunità Montana e di Calvello). Lo sfruttamento delle risorse petrolifere comporterà un flusso di risorse aggiuntive quantitativamente notevole e temporalmente prolungato, di cui un esempio è l accordo di programma definito per la Val d Agri. Si tratta di una occasione storica per Calvello e per i Comuni interessati per rendere stabile nel tempo una prospettiva di sviluppo che altrimenti sarebbe solo temporanea. I principali interventi dovrebbero riguardare un programma di sviluppo sostenibile e concentrarsi su: Azioni di riequilibrio complessivo del territorio, dal punto di vista ambientale e delle risorse naturali, anche attraverso interventi di sistemazione del suolo con tecniche appropriate, andando oltre la tradizionale forestazione; Utilizzazione dei poli e delle aree di insediamento produttivo in genere per la installazione di attività non inquinanti collegate all indotto ed ai servizi necessari per le attività estrattive, con particolare riguardo alle occasioni offerte da Contratto d area della Provincia di Potenza e Patto Territoriale. Azioni di qualificazione professionale e di crescita culturale, anche attraverso la localizzazione nell area di strutture scientifiche connesse alla attività della Fondazione Mattei e la istituzione di Borse di Studio per i giovani dell area. Sviluppo e gestione di una rete di monitoraggio ambientale, di tipo generale e non esclusivamente connessa al fenomeno estrattivo. 5

6 Azioni legate allo sviluppo del Parco, di cui si ribadisce necessità di rapida costituzione tecnico-amministrativa, e delle zone turistiche ricadenti nell area Comunitaria. Azioni connesse alla riqualificazione produttiva dei centri storici. Azioni legate alla istituzione di Centri di eccellenza collegati alla Fondazione Mattei, con borse di studio per i giovani meritevoli. Azioni di incentivazione alle imprese agricole, a quelle di produzione e di servizi per l insediamento in aree attrezzate, per l ampliamento della attività produttiva, per l aggiornamento dei processi e dei prodotti, per l espansione di servizi reali. Azioni per la costituzione di fondi di garanzia per l accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese con sede legale e produttiva nel territorio della Comunità Montana. 1.a.2 Lo sviluppo turistico connesso alla valorizzazione/riqualificazione ambientale Il Patrimonio naturale Obiettivi Costituire un Sistema Ambiente Integrato con una serie di servizi ed attrezzature, per la fruizione sia turistica sia degli abitanti dell area. Progetti mirati alle nuove professioni: Restauro ambientale Guardia ecologica Gestione naturalistica Rete informativa sulle conoscenze legata al turismo Costruzione e gestione di percorsi naturalistici con piccole strutture ( musei aperti, parchi robinson, parchi a tema 6

7 Perseguire un Marchio di Qualità Ambientale. Risolvere i problemi gestionali attraverso il coinvolgimento non solo degli enti Pubblici ma anche delle Associazioni e dei privati operanti sul territorio. Progetti mirati basati su: Gestione partecipata degli agenti economici Strumenti di concertazione pubblico- privati che mettano in rete opere, servizi, contenitori.. Il patrimonio culturale 1. Istituzioni culturali Obiettivi Riqualificazione degli elementi presenti sul territorio e messa in rete degli stessi: Classificazione Individuazione delle peculiarità o specialismi Creazione di sezioni Territoriali Messa in rete 2. Il patrimonio delle tradizioni Obiettivi Ricondurre ad unità le manifestazioni attraverso un processo continuo di valorizzazione che si basi su: Ricerche storiche sulle origini delle singole manifestazioni Recupero di elementi perduti nel corso degli anni 7

8 Connessione delle manifestazioni con altri momenti culturali e tradizionali quali la gastronomia, l artigianato tipico, l uso culturale dei centri storici. Creazione di un percorso tematico Recupero della tradizione orale e valorizzazione della medesima come nuovo/antico strumento di comunicazione 3. Le Lavorazioni Obiettivi Attivare specifici progetti di sostegno e valorizzazione dell artigianato tipico attraverso Sistemi di incentivazione alla formazione professionale Apertura di botteghe nei centri storici Veicolazione delle caratteristiche storico tradizionali attraverso il sostegno di canali di vendita anche alternativi Realizzazione all interno dei centri storici di veri e propri piani per gli insediamenti produttivi che esaltino le lavorazioni tipiche e diano nuova dignità a piccoli artigiani 4. L alimentazione Obiettivi La gastronomia o quanto è legato all alimentazione può essere considerato il collante di quel meccanismo di connessione più volte citato che dovrà mettere insieme i vari elementi che compongono l assetto culturale del territorio comunitario. Gli obiettivi citati ai punti precedenti trovano in questo settore un elemento di grande importanza economica e di ottimo valore aggiunto. 8

9 5. Le identità Obiettivi Trasformare gli handicap in fattori di positività, recuperare le connotazioni antropologiche, dialettali per farne oggetto di ricomposizione, di recupero di caratteristiche che vanno messe in luce e sulle quali costruire un percorso tematico. Le identità delle singole comunità rappresentano un ulteriore collante per il discorso di rivalutazione culturale che si vuole condurre. 6. Il paesaggio Naturale Obiettivi Il segno del turismo compatibile trova in questi ambienti il massimo della esplicitazione. E necessario: Un programma di costante e ciclica manutenzione/riqualificazione Un uso produttivo mirato l organizzazione di un sistema di conoscenze sulle caratteristiche scientifiche dell assetto naturalistico per costruire una serie di percorsi tematici con fili conduttori definiti l organizzazione di micro interventi ricettivi ottenuti dal recupero di vecchie strutture abbandonate e/o a nuova destinazione Delle comunicazioni Obiettivi Il primo obiettivo è di rendere organico e leggibile il rapporto tra viabilità e supporto percettivo. A questo scopo è necessario: 9

10 Creare un sistema diffuso di luoghi di visione organizzati ( semplice belvedere, piccola area attrezzata, area con maggiori servizi) lungo i tracciati. Definire, anche attraverso una opportuna segnaletica il sistema viario come insieme di assi di supporto: Al paesaggio Ai percorsi tematici Alle connessioni tra elementi fortemente definiti ( centri storici) Dei luoghi Obiettivi L obiettivo è di inserire i luoghi, i tematismi individuati in una maglia organizzata e articolata con gli altri settori. Occorre, pertanto, inserire queste presenze nel processo di riqualificazione comune agli altri settori trattati. Dei nuclei storici e degli agglomerati, dei paesi e delle frazioni Obiettivi L obiettivo è di perseguire una politica di recupero e riequilibro urbano che renda questi poli funzionali alla costruzione della maglia produttiva connessa al turismo compatibile. La politica dei borghi albergo e del riuso dei centri storici deve rappresentare una prassi nelle scelte programmatiche e progettuali a tutti i livelli istituzionali. Si rende opportuno reintrodurre una nuova stagione della pianificazione finalizzata alla elaborazione di Piani particolareggiati dei Centri storici, connessi a piani del colore, a progetti finalizzati del verde, dell arredo, della segnaletica, della toponomastica, degli insediamenti piccolo- 10

11 commerciali e piccolo artigianali nei centri storici, a piani delle caratterizzazioni o delle identità. 7.Gli itinerari e i percorsi tematici Obiettivi Valorizzare le politiche e gli interventi di adeguamento infrastrutturale e ricettivo sostenendo gli interventi privati. Sostenere la promozione turistica e i progetti di adeguamento dei servizi Costruire una mappa ragionata degli itinerari in cui il sostegno dell insieme dei servizi sia chiaro e immediatamente percepibile ( disponibilità ricettive, dove mangiare, i calendari delle iniziative, i punti informativi, cosa comprare, le descrizioni dei luoghi da visitare..) Relazionare le informazioni ad una efficace segnaletica ed ad una sorta di compatibilità grafica del comprensorio. Collegare il sistema informativo ad un forte sistema informatico. 8. Le attrezzature di settore esistenti Obiettivi Incentivare la realizzazione dei punti ricettivi attraverso una politica del recupero dell esistente. Torna in campo la proposta di borghi albergo, della costruzione di un sistema di bed and breakfast nei centri storici e nelle aziende agricole sparse sul territorio. Importante è il potenziamento del sistema agriturismo legato agli itinerari descritti nei paragrafi precedenti. 11

12 9. I progetti pilota Obiettivi Indirizzare e catalogare il sistema degli interventi nel settore turistico attraverso la costruzione di un sistema di progetti collegato alla creazione di un parco progetti. Costruzione del sistema di supporto all offerta turistica ( Assetto tematico) collegato ai modi e le forme di gestione Realizzazione di una rete di ricettività minore integrata e sostenibile Costruzione del sistema moderno di supporto e di gestione coordinata. 10. La gestione e il marketing territoriale Obiettivi Realizzare una politica di marketing compatibile con la politica di interventi decisa per lo sviluppo turistico, invertendo la metodologia tradizionale, allo stesso modo in cui si è invertito il processo tradizionale di sviluppo turistico. Trasformare il freddo concetto di marketing tradizionale in arte di ospitare 1.a.3 Potenziamento e articolazione dei servizi La riarticolazione dei servizi avviene secondo tre progetti/obiettivo principali: 1. Coesione sociale; 2. Superamento dell isolamento territoriale; 3. Adeguamento della Pubblica Amministrazione attraverso il miglioramento della efficienza e lo sviluppo di nuovi servizi 1.a.4 Artigianato L obiettivo è di completare e potenziare le aree artigianali sia comunali che comprensoriali, a tale proposito devono individuarsi aree con lotti di dimensioni più consistenti (10.000, mq) per consentire l allocazione di aziende di dimensioni rilevanti che, tramite gli incentivi in conto capitale 12

13 (legge 488, Roialtyes), possono trovare convenienza ad una allocazione nel territorio della Comunità Montana. Altro obiettivo è di sviluppare in loco delle strutture private o miste pubblico private che eroghino servizi a favore delle imprese artigianali esistenti o che intendono sviluppare la propria attività sul territorio. La necessità di servizi reali è particolarmente necessaria sul fronte dell artigianato artistico e tradizionale (ceramica, legno, ferro) trattandosi di una nicchia che può dare buoni risultati in termini di prodotto proprio ed in termini di indotto nel settore del turismo. In questo settore vanno ricercate e studiate le tecniche più tradizionali di lavorazione e vanno formati gli operatori emergenti per giungere ad un punto di incontro tra offerta e domanda in un mercato che sia il più possibile rivolto fuori dal territorio della Comunità Montana e della Regione. E importante questo processo il coinvolgimento dei giovani già dalla fase scolastica; ossia occorre trovare forme di collaborazione con le strutture scolastiche per avviare la formazione di una specifica sensibilità nella fase di maggiore ricettività degli individui stessi. Altro settore di nicchia che va sviluppato in sinergia con l agricoltura e con il turismo è quello dei prodotti tipici nel settore alimentare in particolare salumi, caciocavallo podolico, latticini in genere, frutti di banco, castagne, ecc., ecc. Anche in questo settore sono importanti le attività di servizi propedeutici per uno sviluppo organico della attività a partire dalla formazione del personale fino alla ricerca di mercato ed alla individuazione di canali di vendita. In sintesi i principali obiettivi sono: 1. Completamento e ampliamento delle aree attrezzate. 2. Sviluppo in loco di società di servizi alle imprese. 3. Sviluppo dell artigianato artistico e dei prodotti tipici. 13

14 Gli strumenti per raggiungere questi obiettivi sono di facile reperimento in quanto, fatta eccezione per il 1 punto, si tratta di attività che richiedono poche risorse finanziarie e solo risorse umane che sono certamente individuabili con un opportuno lavoro di ricerca. Primo elemento conclusivo Sulla base di quanto descritto, si può giungere ad una prima conclusione. A fronte di una situazione socio-economica non propriamente positiva, vi sono processi in atto che fanno presupporre una inversione di tendenza e l avvio di processi di sviluppo credibili. Questa asserzione è un fatto, non solo una ipotesi di programma. E un fatto l accordo di programma per il petrolio, come tutti gli elementi legati alle politiche di sviluppo di questo territorio. Si parte, quindi, da una base che diviene, attraverso i programmi regionali, sempre più solida che deve essere considerata nella sua importanza. Per questo motivo l impostazione del Regolamento Urbanistico non può né presupporre la costruzione di una sorta di libro dei sogni le cui pagine siano costituite da una occupazione totale del territorio, né deve dare spazio ad ipotesi pessimistiche che si pongano l obiettivo di gestire unicamente l esistente. L obiettivo è costruire uno strumento che, da un lato, consolidi l esistente avviando processi di riqualificazione e, dall altro, costruisca le occasioni per cui le possibilità di impresa, ai vari livelli compatibili con le risorse territoriali, possano trovare giusti strumenti. 14

15 2. ANALISI DEMOGRAFICA E SOCIO-ECONOMICA La situazione demografica TAB. 1 ANNO POPOLAZIONE andamento demografico popolazione dal 1861 al popolazione anno 15

16 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO TAB. 2 - situazione demografica del comuni al Censimento del i dati della popolazione residente al sono forniti dall'ufficio Anagrafe del Comune SITUAZIONE DEMOGRAFICA PROVINCIA COMUNE ABRIOLA ANZI CALVELLO CORLETO GUARDIA LAURENZANA COMUNITA' DI PERTICARA PERTICARA MONTANA POTENZA superficie territoriale (kmq) 96,74 76,74 105,53 88,98 52,95 95,27 515, ,49 superficie montana (kmq) 96,74 76,74 95,27 superficie svantaggiata (kmq) 76,74 45,00 altitudine min. sul livello del mare (mt) altitudine max sul livello del mare (mt) popolazione residente nell'anno popolazione residente nell'anno popolazione residente nell'anno Popolazione residente al popolazione residente nell'anno differenza assoluta tra differenza assoluta tra differenza assoluta tra differenza percentuale ,89% -13,53% -35,15% -7,35% -13,51% -9,17% -10,05% -0,45% differenza percentuale ,30% -3,23% -27,62% -8,81% -14,36% -13,73% -12,75% -1,25% differenza percentuale ,97% -16,32% -35,15% -15,51% -25,93% -21,64% -21,52% -1,69% densità abitante per kmq (dati 2001) 21,30 28,12 21,10 37,59 15,43 27,71 25,96 61,35 popolazione resid. maschile al popolazione resid. femminile al

17 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB. 3 - distribuzione della popolazione residente nel Comuni i per fasce di età e sesso negli anni 1998 e 2001 COMUNE ETA' da 0 a 14 anni da 15 a 34 anni da 35 a 64 anni oltre i 64 anni Popolazione residente MEMBRO ANNO M F Totale M F Totale M F Totale M F Totale M F Totale CALVELLO diff.% parz. 28,28% -0.55% 12,61% 12,62% 12,54% -5.6% 12,58% 11,23% 1,03% -15,56% -27,57% -22,61% 2,15% -0,12% 0,41% COMUNITA' MONTANA diff.% 21,33% 20,93% 21,13% 17,38% 14,65% 16,01% 1,73% 10,13% 5,85% -9,52% -13,80% -11,89% 12,21% 6,86% -0,18% Fonte - dati ISTAT: 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni e dati ISTAT al Fonte: dati ISTAT - 14 Censimento Generale della Popolazione dati ISTAT al

18 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB. 4 - distribuzione e variazione della popolazione nell'anno 2001 COMUNE Popolazione Nati Deceduti Saldo Immigr. Emigr. Saldo Popolazione MEMBRO al naturale migratorio al CALVELLO COMUNITA' MONTANA

19 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB. 5 - distribuzione popolazione scolastica nell'a. s COMUNI Scuola Scuola Scuola Totale Scuola N edifici Università TOTALE MEMBRI Materna Elementare Media alunni Superiore e sedi Basilicata Altre Totale GENERALE CALVELLO COMUNITA' MONTANA Fonte: dati acquisiti presso le scuole dei Comuni membri con indagine diretta 19

20 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB. 6 - Popolazione residente in età da 6 anni in poi per grado di istruzione, sesso FORNITI DI TITOLO DI STUDIO ALFABETI PRIVI DI ANALFABETI TITOLO DI STUDIO COMUNI Licenza Elementare Licenza Media Diploma Laurea Totale Totale di cui in età da 65 anni in MEMBRI parziale parziale poi Totale parziale di cui in età da 65 anni in poi M F M F M F M F M+F M+F M F M+F M F TOTALE GENERAL E CALVELLO COMUNITA' MONTANA Fonte - dati ISTAT : 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

21 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO TAB. 7 - Popolazione residente attiva e non attiva per sesso POPOLAZIONE ATTIVA POPOLAZIONE NON ATTIVA in condizione professionale COMUNI Occupati Disoccupat i in cerca di prima Totale Casalinghe Studenti Ritirati Totale Altri Totale general MEMBRI occupazione parziale dal lavoro parziale e M F M F M F M + F M F M F M F M + F M F CALVELLO COMUNITA' MONTANA Fonte - dati ISTAT : 4 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

22 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB. 8 - Popolazione residente attiva per sesso, indicatori relativi ai disoccupati nell'anno 1991 nell'anno 2001 POPOLAZIONE ATTIVA (Censimento 1991 POPOLAZIONE ATTIVA (censimento 2001) in condizione professionale ottobre 2001 in condizione professionale ottobre 2001 COMUNI Occupati Disoccupati Totale Totale TOTALE Occupati Disoccupati Totale Totale TOTALE MEMBRI occupati disoccupati GENERALE occupati disoccupati GENERALE M F M F M+F M+F M + F M F M F M+F M+F M + F CALVELLO COMUNITA' MONTANA % disoccupati 29,2% 49,8%% disocc. 39,8% Fonte - dati ISTAT : 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Fonte : rilevazione diretta presso Ufficio del Lavoro Abitazioni Circoscrizione di Laurenzana - ottobre N.B. : il tasso di disoccupazione è stato desunto dal suddetto Ufficio del Lavoro sulla base dei dati della popolazione attiva al

23 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB. 9 - Abitazioni occupate, numero stanze, occupate ABITAZIONI STANZE OCCUPANTI ABITAZIONI TOTALE PERCENTUA.LE OCCUPATE NON DELLE ABITA- Numero Superficie Adibite esclusi- Cucine Adibite Totale Abitazioni Famiglie Compo- OCCUPATE ABITA- ZIONI COMUNI mq. vamente o pro- esclusiva- parziale con nenti ZIONI NON MEMBRI miscuamente mente ad angolo OCCUad abitazione altro uso cottura PATE CALVELLO ,34% COMUNITA' MONTANA ,63% Fonte - dati ISTAT : 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

24 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB Abitazioni occupate fornite di impianti igienico-sanitari ABITAZIONI FORNITE DI GABINETTO BAGNO NELL'ABITAZIONE FUORI TOTALE DELL'ABITAZIONE COMUNI di cui colle- di cui colle- di cui colle- Acqua MEMBRI gato alla rete gato alla rete gato alla rete potabile e 1 2 o più Totale fognaria Totale fognaria 1 fognaria 1 2 o più Totale gabinetto CALVELLO COMUNITA' MONTANA Fonte - dati ISTAT : 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

25 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB Abitazioni occupate fornite di acqua potabile, riscaldamento, acqua calda ABITAZIONI FORNITE DI ACQUA POTABILE RISCALDAMENTO DI ACQUEDOTTO IMPIANTO FISSO CHE RISCALDANO APPARECCHI FISSI ACQUA CALDA COMUNI nell'abita- fuori Totale Pozzo o centralizzato autonomo ad tutta o la alcune Totale Totale di cui con impianto MEMBRI zione dell'abi- cisterna ad uso di più uso esclusivo maggior parte alcune parti comune con quello tazione abitazioni dell'abitazione dell'abitazione dell'abitazione del riscaldamento CALVELLO COMUNITA' MONTANA Fonte - dati ISTAT : 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

26 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB Indicatori relativi a popolazione e istruzione COMUNI Tasso di non conseguimento della Indice di conseguimento diploma Indice di conseguimento diploma Indice di conseguimento diploma MEMBRI scuola dell'obbligo (15-42 anni) scuola media superiore (19-34 anni) scuola media superiore (35-44 anni) scuola media superiore (19 e più) M F M+F M F M+F M F M+F M F M+F CALVELLO 20,3 18,0 19,15 22,65% 20,16% 21,41% 13,6% 11,78% 12,69% 10,08% 7,7% 9,25% COMUNITA' MONTANA Fonte - dati ISTAT : 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

27 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB Indicatori relativi a popolazione e lavoro COMUNI TASSO DI ATTIVITA' TASSO DI DISOCCUPAZIONE TASSO DI DISOCCUPAZIONE MEMBRI GIOVANILE M F M+F M F M+F M F M+F CALVELLO 51,7% 32,21% 42,5% 27,5% 53,20% 40,35% 54,20% 80,1% 67,15% COMUNITA' MONTANA Fonte - dati ISTAT : 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

28 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB Superficie territoriale,popolazione residente per sesso, densità, numero dei centri abitati e dei nuclei abitati, relativa popolazione residente per sesso COMUNI Superficie Densità CENTRO NUCLEI CASE SPARSE MEMBRI territoriale POPOLAZIONE RESIDENTE Popolazione residente Popolazione residente Popolazione residente Kmq Ab/Kmq M F Totale M F Totale M F Totale M F Totale CALVELLO 105,03 21, COMUNITA' MONTANA Fonte - dati ISTAT : 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

29 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO 2003 TAB Famiglie e componenti, abitazioni in complesso ed occupate, nei centri abitati, nei nuclei abitati e nelle case sparse rapporto CENTRO NUCLEI CASE SPARSE Abit.ni COMUNI FAMIGLIE ABITAZIONI FAMIGLIE ABITAZIONI FAMIGLIE ABITAZIONI occupate MEMBRI Totale Compo- Totale di cui Totale Compo- Totale di cui Totale Compo- Totale di cui Totale Totale Abit.ni Totale nenti occupate nenti occupate nenti occupate Famiglie Abit.ni occupate Abit.ni CALVELLO ,43% COMUNITA' MONTANA ,37% Fonte - dati ISTAT : 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

30 popolazione andamento demografico Comunità Montana Camastra-Alto Sau dal 1871 al ANNO POPOLAZIONE anno diagramma della popolazione residente dal 1871 al

31 COMUNE DI CALVELLO Comune di Calvello:andamento popolazione dal 1971 al popolazione anno Serie1 Serie2 COMUNE DI CALVELLO REGOLAMENTO URBANISTICO

32 Comune di CALVELLO disoccupati anno Serie1 32

33 TAB.A Imprese Unità Locali e Addetti COMUNE Imprese Indipendenti Imprese Dipendenti Imprese Addetti Imprese Unità Locali Addetti U.L. Imprese Addetti imprese valori assoluti valori percentuali CALVELLO Fonte : dati ISTAT Censimento intermedio dell Industria

34 TAB.B Numero di Imprese per settore di attività Comuni membri della Comunità Montana Camastra Alto Sauro COMUNE AGRICOLTURA, CACCIA E SELVICOLTURA ESTRAZIONE DI MINERALI ATTIVITA MANIFATTURIERE PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA,GAS E ACQUA COSTRUZIONI COMMERCIO, INGROSSO E DETTAGLIO : RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI ALBERGHI E RISTORANTI TRASPORTI, MAGANIZZAGGIO E COMUNICAZIONI INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA ATTIVITA IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA,RICERCA,PROFESS SANITA ED ALTRI SERVIZI SOCIALI ALTRI SERVIZI PUBBLICI,SOCIALI E PERSONALI T O T A L I A C D E F G H I J K N O CALVELLO TOTALI Fonte : dati ISTAT Censimento intermedio dell Industria

35 TAB. C Numero di Addetti per settore di attività Comuni membri della Comunità Montana Camastra Alto Sauro COMUNE AGRICOLTURA, CACCIA E SELVICOLTURA ESTRAZIONE DI MINERALI ATTIVITA MANIFATTURIERE PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA,GAS E ACQUA COSTRUZIONI COMMERCIO, INGROSSO E DETTAGLIO : RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI ALBERGHI E RISTORANTI TRASPORTI, MAGANIZZAGGIO E COMUNICAZIONI INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA ATTIVITA IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA,RICERCA,PROFESS SANITA ED ALTRI SERVIZI SOCIALI ALTRI SERVIZI PUBBLICI,SOCIALI E PERSONALI T O T A L I A C D E F G H I J K N O CALVELLO TOTALI Fonte : dati ISTAT Censimento intermedio dell Industria

36 TAB.D Imprese Settore Manifatturiero Comuni membri della Comunità Montana Camastra Alto Sauro COMUNE INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO INDUSTRIE TESSILI E DELL ABBIGLIAMENTO INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA,CARTA E PRODOTTI DI CARTA :STAMPA ED EDITORIA FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, TRATTAMENTO COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI: INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE ED APPARECCHIARURE ELETTRICHE E OTTICHE FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE T O T A L I A B C D E F G H I J K L M N CALVELLO TOTALI Fonte : dati ISTAT Censimento intermedio dell Industria

37 TAB. E Addetti Settore Manifatturiero Comuni membri della Comunità Montana Camastra Alto Sauro COMUNE INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO INDUSTRIE TESSILI E DELL ABBIGLIAMENTO INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA,CARTA E PRODOTTI DI CARTA :STAMPA ED EDITORIA FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, TRATTAMENTO COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI: INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE ED APPARECCHIARURE ELETTRICHE E OTTICHE FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE T O T A L I A B C D E F G H I J K L M N CALVELLO TOTALI Fonte : dati ISTAT Censimento intermedio dell Industria

38 I dati, in generale, mostrano una situazione di sofferenza generalizzata nell intera Comunità Montana, con punte di maggiore difficoltà nelle zone più interne e meno servite dalla viabilità principale. Per Calvello il decremento ha un andamento costante negli ultimi trenta anni. Vi è coincidenza con la fase storica che ha caratterizzato il flusso migratorio e gli effetti dell isolamento. E evidente, altresì, una sia pur contenuta inversione di tendenza nel triennio evidenziata da un saldo positivo di 9 unità pari ad un +0,41%. E altrettanto evidente il dato riguardante il grado di istruzione che presenta una percentuale del 9,3% di laureati e diplomati e, in generale del 36% con un titolo di studio dalla Licenza media alla Laurea. Contemporaneamente, il 18% della popolazione totale, pari al 41% degli attivi, è disoccupato. In maniera grossolana, ma non troppo, si potrebbe affermare che gran parte dei disoccupati appartengono alla fascia più scolarizzata della popolazione. Questo aspetto rappresenta un pericolo e un vantaggio. Il pericolo è dato dal fatto che, se è vero che lo spopolamento dipende dalla disoccupazione e che il disoccupato è giovane e scolarizzato, è assai facile che la mancanza di prospettive di sviluppo, determini una nuova emigrazione con effetti nefasti per il Comune. Se, al contrario, si aprono nuovi scenari di sviluppo, i protagonisti possono essere i migliori possibili ( giovani e scolarizzati). 38

39 I dati, in definitiva, restituiscono la lettura tipica di un Comune dell area interna della Regione con difficoltà di comunicazione e mancanza di ruolo. Ovviamente la lettura della situazione socio- economica non può essere compiuta in termini esclusivamente numerici, ma ha necessità di una interpretazione critica ed equilibrata. Questo non significa piegare i numeri ad esigenze estranee ad una corretta pianificazione, ma introdurre i dati che mostrano già una timida inversione, in uno scenario di prospettiva credibile e sostanziato da elementi di programmazione reale (Regionale, Nazionale e Comunitaria). Se questa operazione viene condotta con l equilibrio necessario, nelle dimensioni quali-quantitative della proposta di Piano potranno risiedere, credibilmente, le prospettive di una comunità che, altrimenti, con scelte di marcato pessimismo o di esagerato ottimismo, continuerà la sua autonoma strada verso il declino. 39

40 3. INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI POLITICA URBANISTICA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO 3.a Aspetti qualitativi e scelte di fondo Le scelte di fondo scaturiscono dai concetti espressi nella parte finale del primo capitolo. Appare evidente, infatti, il contrasto evidenziato dai dati socio- economici e demografici e le prospettive che possono nascere sul la qualità sociale della comunità. I problemi evidenziati nel capitolo precedente sono legati allo scenario complessivo dello sviluppo e all inesistenza di un ruolo del paese. Il ruolo non rappresenta un concetto vuoto o una sorta di esercitazione accademica. Costituisce, piuttosto, un segno identificativo e, contemporaneamente, un percorso di sviluppo. La riconoscibilità è presenza qualificata e fattiva nei processi economici e socio- culturali ed insieme testimonianza di vitalità di una comunità. Ad oggi, sono pochissimi i Comuni in cui questa caratterizzazione appare fondante nel processo di sviluppo. In questa situazione storica molti preferiscono assumere in toto il ventaglio delle prospettive economiche che si attivano soprattutto con le leggi e i provvedimenti di sostegno finanziario. Questa scelta onnivora produce, in positivo, una grossa capacità di spesa, ma anche, in negativo, una ricaduta, in termini di continuità dei processi economici attivati, piuttosto deludente. Questo perché una struttura sociale, una città, non può essere plasmata in maniera tanto evidente da supportare molteplici e, a volte, contrastanti, 40

41 proposte di sviluppo. Se il Piano volesse presentare questo scenario, condurrebbe ad un disegno disarmonico e improduttivo a medio e lungo termine. La ricerca del ruolo diviene quindi una scelta politica che individua e struttura le proposte finalizzandole e canalizzandole in una prospettiva di lunga durata capace di consolidare il timido trend positivo. In questo senso, le scelte che uno strumento limitato come il RU può compiere dovranno fungere da indirizzo alle scelte che ulteriori strumenti di Piano e di Programma compiranno. 3.b In primo luogo la qualificazione dell ambito urbano La qualificazione o riqualificazione dell ambito urbano rappresenta il punto di partenza. Un paese non può essere riconoscibile se non è accogliente in primo luogo per chi lo abita. Ci sono molti metri per misurare la qualità urbana, quello che li riassume tutti è rappresentato dal benessere che essa produce negli abitanti. Per questo aspetto, il Piano compie scelte mirate e piuttosto evidenti: Inversione nell uso residenziale del territorio attraverso la eliminazione di cospicue aree edificabili e la contestuale scelta di completamento all interno dell Ambito urbano riconosciuto; Qualificazione del tessuto urbano storicizzato in termini urbanistici, socio-culturali, produttivi; 41

42 Qualificazione e riconversione delle aree periurbane attraverso la creazione di strutture di servizio dedicate alla ricerca del benessere nei tempi di non lavoro; Qualificazione del supporto produttivo attraverso la creazione di interventi e/o micro-interventi dedicati alle specificità territoriali. Per questo aspetto la creazione di aree multifunzione integrate in strutture verdi rappresenta una linea di intervento precisa. Su questa traccia potranno/dovranno essere collocate, con appositi provvedimenti, scelte legate alla qualificazione dei servizi e della macchina amministrativa. Quale dunque la riconoscibilità di Calvello? Il primo elemento è offerto dal riconoscimento del tempo di non lavoro come vero e proprio parametro urbanistico. Questo aspetto determina una serie di scelte che modificano l uso del territorio amplificandone l uso sociale. Il secondo aspetto riguarda la qualificazione del tessuto storico in termini produttivi ( centro storico come residenza, come ricettività, come struttura produttiva e commerciale, come ambiente che ospiti eventi e programmi culturali e di aggregazione) Il terzo elemento è legato allo sviluppo del piccolo artigianato e alla trasformazione dei prodotti agricoli cui offrire spazi multifunzione all interno dei quali la produzione si articoli alla commercializzazione e alla gestione del tempo di non lavoro. Si propongono, in definitiva, aree destinate a servizi inserite in piccoli parchi attrezzati. 42

43 La componente verde, intesa come socialità e qualità degli spazi, diviene l elemento unificante del sistema urbano, l elemento che connette la residenza, il lavoro, il riposo, il gioco, l istruzione, lo sport. La riconoscibilità è quindi sostanziata da un sistema urbano che tende ad influenzare in positivo il sistema sociale stimolando le capacità d impresa di fasce sociali già sensibili e tirando fuori delle case gli spazi dedicati al riposo e alla cura delle esigenze ricreative e culturali che ognuno di noi possiede. 3.c Gli scenari dello sviluppo possibile/compatibile Il Comune di Calvello ha programmato, sin dal 1984, sulla scorta dei programmi di allestimento di aree produttive con i fondi della Legge n. 219/81, la realizzazione del P.I.P. - Piano Insediamenti Produttivi in località Ischia. Con diversi e successivi interventi, di cui l ultimo a valere sui fondi del 1 bando Val d Agri alimentato con le royalties rivenienti dalle attività di estrazione petrolifera in Basilicata, l area è stata parzialmente infrastrutturata e, allo stato attuale, accoglie le seguenti iniziative produttive già in esercizio: Mattatoio Comprensoriale a marchio CEE della Comunità Montana Camastra Alto Sauro Azienda Murino Nicola per le lavorazioni in legno Azienda Larocca Rocco per le lavorazioni in legno Azienda Vibres per la lavorazione di filati (calze) 43

44 Azienda Arcomano Nicola per la lavorazione di inerti Azienda AGIPGAS per la fornitura di GPL alla rete comunale Azienda Rinaldi Michele per la lavorazione di cereali (in via di esercizio) Gli investimenti suddetti hanno alimentato un discreto numero di occupati diretti stimato in circa n. 30 unità, creando un effetto di positiva emulazione che ha portato alla nascita della seguente ulteriore impresa nel settore della lavorazione del legno il cui opificio provvisorio è attualmente ubicato lungo la Strada Calvello-Bivio Camastra con impiego di circa 15 unità lavorative: Azienda CIERRE IMBALLAGGI INDUSTRIALI srl E, inoltre, censito un fondato interesse a realizzare nuovi opifici in diversi settori di attività da parte di imprenditori esistenti e nuovi la cui aspirazione a realizzare nuovi investimenti è alimentata dai recenti bandi regionali e/o strumenti di programmazione che hanno visti numerosi imprenditori di Calvello già concorrere e collocarsi utilmente nelle graduatorie di merito. In particolare, il fabbisogno di nuove aree attrezzate può distinguersi in due settori in ragione della diversa tipologia di investimento programmato. 44

45 SERVIZI E INVESTIMENTI DI FILIERA Esiste un censito fabbisogno di nuove aree anche per l allocazione di servizi di interesse pubblico o di pubblica utilità o di piccole iniziative produttive legate soprattutto alle filiere produttive Foresta-Legno-Energia e Agricoltura- Zootecnia-Prodotti del Sottobosco in stretta coerenza con la vocazione locale. Agli atti del Comune a tal proposito sono giacenti i proposte di realizzazione: di un Foro Boario. Il progetto si pone l obiettivo di promuovere e valorizzare i prodotti degli allevamenti zootecnici locali ed, in particolare, del bovino di razza podolico tipico delle aree interne; di questa razza a Calvello insistono oltre trenta allevamenti con una presenza di circa capi del sistema di allevamento allo stato brado; vi è quindi l esigenza di disporre di una area attrezzata soprattutto dal punto di vista sanitario ove tenere a cadenze periodiche le attività di compravendita dei capi sia per alimentare occasioni di mercato per le aziende particolarmente penalizzate dai recenti eventi sanitari (mucca pazza, blue tongue, ecc.)) che impediscono la movimentazione della mandrie sia per favorire il ricambio genetico delle mandrie. di una stazione di Servizio con distribuzione di carburanti. Per ragioni tecniche di sicurezza imposte dalle vigenti normative in materia soprattutto regionale si rende 45

46 necessario delocalizzare in ambito extraurbano l attuale impianto ubicato nel centro abitato. di un centro lucano di equitazione (campo, club-house, ecc,). Il progetto intende promuovere la pratica sportiva equestre al coperto in considerazione anche della vocazione locale all allevamento del cavallo caratterizzata dalla presenza sul territorio di numerosi allevamenti per una presenza complessiva di oltre capi e di un centro ippico con ottimi livelli di servizio Il territorio da diversi anni realizza iniziative sportive e promozionali sulla base del tema Turismo Montano e Cavalli. Vi è, inoltre, la necessità di dare risposta alle esigenze del mondo produttivo per la realizzazione di piccoli investimenti per le seguenti filiere produttive: Filiera Foresta-Legno-Energia. Il Comune di Calvello con convenzione del è stato individuato dalla Regione Basilicata quale soggetto attuatore per la Basilicata del Programma Nazionale PROBIO (Programma Nazionale Energia Rinnovabile da Biomasse Programma Nazionale Biocombustibili Legge n. 423/98) del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che prevede la realizzazione di due iniziative di cui una consistente nella creazione di una impresa per la fabbricazione del pellets da residui forestali locali. 46

47 Filiera Carne. Vi è la richiesta di aree attrezzate per la allocazione di impianti produttivi per la lavorazione delle carni e dei prodotti caseari degli allevamenti dei bovini di razza podolica E in via di costituzione un Consorzio misto pubblico-privato, promosso dal Comune di Calvello in unione con gli allevatori lucani del bovino di razza podolica, per la candidatura di un progetto valorizzazione e la commercializzazione dei prodotti al corrispondente bando regionale di filiera Mis. IV.11 / POR Basilicata 2000/2006 in corso di pubblicazione da parte della Regione Basilicata. Filiera Agricoltura-Prodotti del Sottobosco. Il territorio è caratterizzato dalla presenza di impianti vivaistici (funghi, mirtilli, miele, ecc.) che intendono avviare attività di trasformazione dei prodotti coltivati mediante la costruzione di piccoli opifici per la realizzazione dei quali si intende concorrere al corrispondente bando regionale di filiera Mis. IV.8 POR Basilicata 2000<az/2006 in corso di pubblicazione da parte della Regione Basilicata. INVESTIMENTI PRODUTTIVI DI MEDIA DIMENSIONE Lo sviluppo del territorio di Calvello passa inevitabilmente attraverso una buona politica di investimenti privati per la realizzazione di opifici di media dimensione con la previsione di livelli occupazionali dimensionati in rapporto alla notevole domanda di occupazione che viene dalla comunità locale e 47

48 che non può ritenersi adeguatamente soddisfatto con i risultati conseguiti con gli insediamenti produttivi realizzati ed in esercizio nell attuale Area PIP. L Amministrazione Comunale di Calvello ha, pertanto, promosso diverse azioni finalizzate all attrazione ed alla realizzazione di investimenti produttivi nel proprio territorio. In primo luogo ha partecipato al P.R.U.S.S.T. - Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio promosso dalla Città di Potenza ed approvato con Decreto n. 3 del In tale programma sono previste, oltre a diversi interventi pubblici, investimenti privati per complessivi ,03 ( ) per la realizzazione di n. 9 iniziative produttive. E stata acquisita al Comune l istanza della ditta MA.CI.RO. Metalmeccanica srl per la realizzazione in Calvello di un opificio per la costruzione di macchine snocciolatici per la frangitura industriale di olive da olio con una previsione di un fabbisogno di aree per oltre mq. con un ipotesi occupazionale di circa 60 addetti. Dopo l approvazione da parte del Consiglio Regionale di Basilicata con deliberazione n. 645 del (BUR N. 41 del ) in data 6 giugno 2003 gli enti locali interessati, tra i quali il Comune di Calvello, hanno sottoscritto con la Regione Basilicata l Accordo di Programma per il Programma Operativo Val d Agri, Melandro, Sauro, Camastra ai sensi della Legge Regionale n. 40/95 e succ. alimentato dai fondi rinvenienti alla Regione 48

49 Basilicata a titolo di royalties per il D.Lgs. n. 425/96 per l estrazione di idrocarburi (petrolio). Il Programma Operativo Val d Agri, Melandro, Sauro, Camastra prevede, fra l altro, investimenti per 134 milioni di Euro per il sostegno alle attività produttive ed, in particolare, 103 milioni di Euro per la localizzazione di imprese anche attraverso il sistema di mirate azione di marketing territoriali per le singole parti (valli) del territorio complessivamente interessato agli investimenti finanziati con il suddetto Programma Operativo. In tale ottica i Comuni del Comprensorio della Valle del Camastra (Calvello, Abriola, Anzi e Laurenzana) hanno sviluppato uno specifico Protocollo di Intesa per la Programmazione e l Attivazione di Programma dai Sviluppo nel Comprensorio dei rispettivi territori per l attuazione di investimenti con utilizzazione degli strumenti finanziari garantiti dal suddetto Programma Operativo. Allo stato attuale l interesse privato verso le opportunità del programma operativo sono notevoli e si è in attesa che la Regione Basilicata dia concreto avvio alle procedure di legge per consentire agli investitori privati di manifestare il proprio interesse a realizzare insediamenti produttivi nei territori interessati tra i quali il Comune di Calvello. 49

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