POSA IN OPERA DEI SERRAMENTI

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1 Università degli Studi di Napoli FEDERICO II Dipartimento Ingegneria Civile Edile Ambientale ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE prof. Fabrizio Leccisi a.a POSA IN OPERA DEI SERRAMENTI

2 RICHIAMI L infisso è l elemento fissato alla parete, mentre per serramento si intende il diaframma mobile localizzato in un vano aperto nelle chiusure verticali. Nell infisso si distinguono il: controtelaio, costituito da profili di legno e metallici, predisposti per il montaggio del telaio fisso del serramento; telaio fisso, costituito da profili, fissati al controtelaio, che portano i vincoli per l articolazione del telaio mobile; coprigiunto, costituito da un profilo collocato a cavallo tra controtelaio e telaio fisso per nascondere la possibile luce tra i due; telaio mobile, costituito da profili che formano la parte mobile del serramento, racchiudendo e sostenendo il tamponamento; tamponamento, lastra di vetro o di altro materiale, trasparente o meno, fissata sul telaio mobile

3 DEFINIZIONE SERRAMENTI Si definisce serramento un sistema costituito da telai, pannelli di tamponamento trasparenti o meno e accessori che separa due ambienti. È definito esterno quando i due ambienti hanno caratteristiche climatologiche diverse, interno se le caratteristiche sono uguali. La realizzazione di un serramento, finestra, porta o schermo di oscuramento esterno, prevede l uso combinato di diversi tipi di profili abbinati ai componenti accessori, ferramenta, rinforzi, guarnizioni, ecc., che permettono la costruzione dei manufatti nelle diverse varianti estetiche e funzionali. La UNI fornisce le linee guida generali per la posa di finestre, porte e schermi, disciplinando le competenze senza, però, alcuna informazione sulla posa in opera secondo la buona tecnica.

4 POSA IN OPERA SERRAMENTI La posa in opera è l ultima fase del processo produttivo dei serramenti, determinandone il corretto funzionamento ed assolvendo ai requisiti relativi a: permeabilità all aria; tenuta all acqua; assenza o contenimento di ponti termici; capacità di assorbire elasticamente le variazioni resistenza meccanica; trasmittanza termica; resistenza all effrazione; isolamento acustico; durabilità; manutenibilità; semplicità e velocità di esecuzione. In corsivo i requisiti comuni agli infissi interni.

5 MARCATURA CE SERRAMENTI I serramenti ricadono nella Direttiva 89/106, recepita in Italia con il D.P.R. 246/93, relativa ai prodotti da costruzione, che devono rendere le opere, di cui fanno parte, conformi ai requisiti essenziali: resistenza meccanica e stabilità: sopportare carichi prevedibili senza dar luogo a crollo totale o parziale; sicurezza in caso d incendio: garantire limitata propagazione di fuoco e fumi, stabilità degli elementi portanti per assicurare il soccorso degli occupanti; igiene, salute e ambiente: evitare l emissione di gas nocivi; sicurezza di utilizzazione: non provocare rischi inaccettabili; protezione contro il rumore: garantire che il rumore percepito dagli occupanti non minacci la loro salute; risparmio energetico e ritenzione del calore: ridotto consumo di energia. L obbligo di marcatura CE per i serramenti vige dal 01/02/2010.

6 SCELTA PRESTAZIONI AMBIENTALI La scelta delle classi di prestazione ambientale da richiedere ai serramenti esterni va effettuata sulla base delle caratteristiche tipologiche e costruttive dell edificio e del contesto geografico - ambientale nel quale è inserito: tipo di esposizione (zona riparata, esposta, ecc.); zona di vento; distanza dalla costa; altezza sul livello del mare; condizioni climatiche dell ambiente esterno; orientamento. Le prestazioni devono essere adeguate alle dimensioni ed alla tipologia di serramenti previsti ed ai livelli di benessere termico e acustico che si vogliono garantire all interno degli ambienti abitativi.

7 REQUISITI GENERALI I serramenti devono soddisfare i seguenti requisiti: Prestazione acustica (EN o EN 14351) Trasmittanza termica (EN /2 o EN /2) Permeabilità all aria (EN 12207) Resistenza al vento (EN 12211) Tenuta all acqua (EN 12208) Il serramento deve essere rigidamente fissato alla muratura. Nessun movimento va lasciato al caso, sia per la sicurezza di persone e cose, sia per la durata del serramento che deve sempre chiudersi correttamente senza intoppi. Vanno scelti i più appropriati sistemi di fissaggio anche in funzione dei materiali costituenti il muro, poiché un fissaggio relativamente debole può nel tempo causare piccoli movimenti del serramento che provocano il logorio e la rottura dei sigillanti con conseguenti infiltrazioni.

8 PRESTAZIONE ACUSTICA I serramenti esterni secondo la UNI 8204, sono classificati in tre classi: R1 con potere fonoisolante Rw da 20 fino a 27 db; R2 con potere fonoisolante Rw da 27 fino a 35 db; R3 con potere fonoisolante Rw oltre 35 db. I serramenti la cui curva si trova al di sotto della zona R1 non sono acusticamente classificabili. Per i serramenti in opera gli indici di valutazione sono diminuiti di 2 db per tenere conto della maggiore incertezza dei risultati.

9 PRESTAZIONE ACUSTICA Il potere fonoisolante R w, cioè la differenza tra l intensità acustica prodotta alle diverse frequenze e quella misurata in db(a), è un indice la cui dichiarazione non è obbligatoria poiché, in Italia, non esiste alcun vincolo legislativo per il serramento, ma soltanto per la facciata nel suo complesso.

10 TRASMITTANZA TERMICA La trasmittanza termica U è la quantità di flusso termico, espresso in W, che attraversa un metro quadrato di superficie con una differenza di temperatura fra i due ambienti, che la superficie separa, di 1 Kelvin. Il simbolo U ha il pedice w, se riferito ad una finestra, d, se riferito a porta pedonale o g, se riferito alla vetrazione: Uw = X,X W/m 2 Uw Ug K W/m²K W/m²K Nell appendice E la norma prescrive che il A 4,6 A 3,7 calcolo della trasmittanza termica sia B 3,0 B 2,7 effettuato in conformità alle UNI EN ISO C 2,6 C 2, /2. D 2,4 D 1,9 In funzione della zona climatica sono E 2,2 E 1,7 previsti valori limiti della trasmittanza della F 2,0 F 1,3 finestra e del vetro.

11 TRASMITTANZA TERMICA Di seguito sono riportati alcuni esempi di trasmittanza e relativo consumo di olio combustibile per m 2 di infisso al fine di mantenere le condizioni di comfort interne. Tipo di finestra Valore trasmittanza U w + U g W/m 2 K Consumo olio combustibile l/m²x anno in alluminio senza taglio termico 4,6 52 in legno con vetro semplice da 4mm 4,5 50 in legno 55 mm con vetrocamera 4/15/4 2,66 30 in alluminio taglio termico 4/12/4 basso emissivo con vetrocamera Finestra in legno con vetro 4/15/4 tipo Planterm Futur N 2,1 24 1,75 19 Finestra in legno 68 mm 1,6 16 Finestra in legno con vetro 4/12/4 tipo Planterm Futur N con gas Argon 1,56 15 Finestra legno-alluminio 92 mm 1,1 10

12 PRESTAZIONI VETROCAMERA Nel vetro si ha cessione di calore per scambio di radiazione a lunghezza d onda elevata tra superfici della stanza e del vetro, nonché trasmissione per conduzione e convezione termica dell aria che si muove a contatto con la superficie del vetro. L utilizzo del vetrocamera consente il passaggio di calore tra due strati di vetro, che singolarmente avrebbero scarse caratteristiche di isolamento termico, attraverso un intercapedine, solitamente aria, che funge da strato resistenziale supplementare a bassa conducibilità. Tale valore è ulteriormente migliorabile con l utilizzo di gas più performanti. Oltre uno spessore d intercapedine di 16 mm i movimenti convettivi interni all intercapedine non consentono ulteriori miglioramenti prestazionali.

13 PRESTAZIONI VETROCAMERA Luce Trasmissione Luminosa 64% UV % 1% Riflessione esterna RL esterno 23% Riflessione interna RL interno 21% Indice di abbattimento acustico Rw(C;Ctr) [db] 39 (-1; -5) Trasmittanza Termica Ug [W/m 2 K] 1,0 Energia Trasmissione Energetica diretta TE 37% Riflessione Energetica RE 35% Assorbimento Energetico AE 28% Fattore Solare FS 43% Coefficiente di Shading, totale 0,49 Coefficiente di Shading, onde corte 0,42 luce 23% energia 35% ,5 Prestazione di vetro doppio con intercapedine di argon ,5 74% 43% Si sottolinea che una finestra con alta prestazione di isolamento termico non evita assolutamente la formazione di condensa sulla superficie vetrata interna, che dipende dall umidità e dalla temperatura superficiale.

14 PERMEABILITÀ ALL ARIA La permeabilità all aria A è, secondo la UNI 12207, il flusso d aria, m 3 /h, che attraversa un campione chiuso a causa della pressione di prova. Le prove vengono effettuate misurando le portate d aria a varie pressioni in relazione alla superficie totale della finestra ed alla lunghezza dei giunti apribili. Sono previste 4+1 classi di permeabilità basate sulla superficie dell infisso e sulla lunghezza dei lati apribili. classe Permeabilità all aria di riferimento a 100 Pa m 3 /h m 2 Pressione massima di prova Pa 0 Non sottoposto a prova classe Permeabilità all aria di riferimento a 100 Pa m 3 /h m Pressione massima di prova Pa 0 Non sottoposto a prova 1 12, , , ,75 600

15 PERMEABILITÀ ALL ARIA Se in entrambi i casi la classe raggiunta risulta uguale, il campione viene classificato con tale classe. Se risultano due classi adiacenti, il campione viene classificato con la classe inferiore (prudenziale). Se risulta una differenza di due classi, il campione viene classificato con la classe media. Con una differenza di più di due classi il campione non è classificabile. La prova valuta gli spifferi che entrano dal serramento. classe note La perdita massima a 100 Pa è di 50 m 3 /hm 2, se riferita all'intera area del serramento, o di 12,50 m 3 /hm, se riferita alla lunghezza dei giunti apribili. La pressione di prova massima per l'attribuzione di questa classe è di 150 Pa. La perdita massima a 100 Pa è di 27 m 3 /hm, se riferita all'intera area del serramento, o di 6,75 m 3 /hm, se riferita alla lunghezza dei giunti apribili. La pressione di prova massima è di 300 Pa. La perdita massima a 100 Pa è di 9 m 3 /hm 2, se riferita all'intera area del serramento, o di 2,25 m 3 /hm, se riferita alla lunghezza dei giunti apribili. La pressione massima di prova è di 600 Pa. La perdita massima a 100 Pa è di 3 m 3 /hm, se riferita all'intera area del serramento, o di 0,75 m 3 /hm, se riferita alla lunghezza dei giunti apribili. La pressione massima di prova è di 600 Pa.

16 RESISTENZA AL VENTO La resistenza al vento è, secondo la UNI EN 12210, la capacità di un infisso, sottoposto a forti pressioni e/o depressioni, di mantenere una deformazione ammissibile, di conservare le proprietà iniziali e di salvaguardare la sicurezza degli utenti. Viene verificata la tenuta strutturale e la deformazione dell infisso con forti pressioni simulanti la spinta determinata dal vento. Vengono confrontate le prove di permeabilità all aria prima e dopo l'invecchiamento ciclico costituito da 50 cicli successivi di pressione-depressione, misurando le frecce di inflessione in alcuni punti della superficie interna. Viene, in sintesi, valutata la tenuta dei serramenti a forti colpi di vento. I dispositivi di misura vengono fissati ad ogni estremità e al centro dell elemento di telaio da misurare. L infisso può essere classificato in classi per la pressione del vento (0, 1, 2, 3, 4, 5, Exxx) e 3 classi per la freccia relativa frontale (A, B, C).

17 La combinazione delle due classi produce l indice finale prestazionale del serramento. Un serramento C5 è il migliore e supera indenne una pressione di 300 kg/m 2, equiparata ad una velocità del vento di circa 230 km/h. RESISTENZA AL VENTO classe freccia relativa frontale A 1/150 B 1/200 C 1/300 * questa pressione viene ripetuta 50 volte ** il campione sottoposto a prova con carico di vento superiore alla classe 5 è classificato Exxx, con xxx pari alla pressione di prova P1 classe di resistenza al vento classi di freccia relativa frontale A B C 1 A1 B1 C1 2 A2 B2 C2 3 A3 B3 C3 4 A4 B4 C4 5 A5 B5 C5 Exxx AExxx BExxx CExxx

18 RESISTENZA AL VENTO Solitamente la prova distruttiva viene sospesa al raggiungimento di un risultato soddisfacente, evitando di prolungarla fino alla rottura di qualche componente del serramento, ferramenta di chiusura, incernieratura. Pertanto gli indici dichiarati dai produttori sono normalmente inferiori, ma comunque prudenziali, rispetto alle effettive resistenze raggiungibili. La prova viene effettuate anche sui sistemi oscuranti.

19 RESISTENZA AL VENTO La resistenza al vento dei sistemi oscuranti, codificata dalle UNI EN UNI EN 1932, è la capacità dei sistemi oscuranti sottoposti a forti pressioni e depressioni, causate appunto dal vento, di conservare le loro proprietà e salvaguardare la sicurezza degli utenti. Dopo l applicazione dei carichi di vento previsti, non devono essere riscontrabili rotture o degradi pericolosi per l utente finale, quali, p.e., la fuoriuscita dei dispositivi di bloccaggio. Le pressioni applicate sul sistema oscurante dipendono dalla resistenza che il prodotto, nel complesso di materiali che lo compongono ed accessori, è in grado di offrire. Durante il test di resistenza ai carichi del vento, si effettua, in genere, anche la prova di misurazione dello sforzo di manovra, rilevando la forza necessaria alla messa in movimento dell anta (sia in estensione che in ritiro) dopo ogni colpo di pressione al vento.

20 TENUTA ALL ACQUA La tenuta all acqua è la capacità di un infisso di impedire infiltrazioni d'acqua in presenza di una differente pressione tra interno ed esterno. Si misura in classi da 1 a 9 a seconda della pressione applicata in fase di test. Le prove vengono effettuate irrorando acqua con due diversi sistemi: tipo A senza alcuna protezione del serramento; tipo B con protezione della zona superiore del serramento. Senza alcuna pressione la finestra deve resistere almeno 15 senza infiltrazioni d acqua per essere valutata in classe 1. Si applica, quindi, una pressione di 50 Pa per 5 : se non si verificano infiltrazioni si raggiunge la classe 2. Si aumenta la pressione di prova, con incrementi ben definiti dalla norma, esercitandola sempre per 5. Alla prima infiltrazione d acqua la prova viene sospesa e la classificazione è quella relativa alla fase precedente.

21 TENUTA ALL ACQUA Quando si superano i valori della classe 9, la prestazione viene indicata con la lettera E associata al valore della pressione applicata espressa in Pa (es. E1050). classificazione serramenti pienamente esposti serramenti parzialmente protetti pressione massima* Pa specifiche Non classificabile 1A 1B 0 Irrorazione d acqua per 15 2A 2B 50 Come classe A 3B 100 Come classe A 4B 150 Come classe A 5B 200 Come classe A 6B 250 Come classe A ** 300 Come classe A ** 450 Come classe A ** 600 Come classe Exxx ** 600 Dopo 600 Pa si procede per incrementi di 150 Pa e di 5 alla volta *Dopo 15 a pressione 0 e 5 alle fasi seguenti**per pressioni > 300 Pa il metodo di prova B non è applicabile

22 Le prove di laboratorio, cui sono sottoposte le finestre per acqua/aria/vento, prevedono condizioni proibitive che hanno poca attinenza anche con le peggiori situazioni La scala dei venti di Beaufort fa coincidere la pressione di 300 Pa alla burrasca forte, quella di 400 Pa alla burrasca fortissima, quella di 500 Pa al fortunale e quella di 650 Pa Nel 2005 è stata varata la UNI 11173, corretta nel 2007, che, a seconda dell altezza della costruzione e del luogo Essendo norma e non legge, la sua osservanza non è CONSIDERAZIONI SULLE PROVE atmosferiche italiane. all uragano. in cui sorge, fissa le prestazioni delle finestre. obbligatoria, ma in caso di contenzioso diventa fondamentale.

23 SISTEMI DI ATTESTAZIONE CONFORMITÀ Gli infissi, per poter essere impiegati, devono essere marcati CE. La EN identifica i diversi Sistemi di Attestazione di Conformità, che di seguito si riportano in funzione alla destinazione d uso. Ruolo del produttore Sistema di Attestazione Controllo di produzione di fabbrica FPC * * * * * Prove su campioni in fabbrica secondo piani prefissati * * * Prove di tipo iniziali ITT * * Ruolo dell Organismo Notificato Prove di tipo iniziali ITT * * * Certificazione del controllo di processo in fabbrica FPC * * * Sorveglianza del controllo di processo in fabbrica FPC * * * Prove su campioni in fabbrica, sul mercato o in cantiere *

24 SISTEMI DI ATTESTAZIONE CONFORMITÀ Per la maggior parte degli infissi si applicano i sistemi di attestazione di conformità 3 (in cui le prove vengono effettuate da un Laboratorio Notificato) oppure 4 (autocertificazione con sola dichiarazione di conformità del fabbricante), per le porte ed i cancelli, con o senza i relativi accessori, impiegati nelle vie di fuga, per la criticità della situazione, è richiesto il processo di certificazione maggiormente restrittivo, cioè il SAC 1. Il CEN esclude tassativamente che i prodotti utilizzati nelle vie di fuga possano avere un Sistema di Attestazione della Conformità diverso da 1. Il D. M. Interno del definisce via di emergenza (o via di esodo, o di uscita, o di fuga) il percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro.

25 MARCATURA CE INFISSI Fac simile di etichetta SAC per finestre e porte

26 MARCATURA CE INFISSI fac simile etichetta SAC 2+

27 MARCATURA CE INFISSI Fac simile dichiarazione di conformità SAC 3

28 MARCATURA CE INFISSI Fac simile dichiarazione di conformità SAC 4

29 NORMATIVE RELATIVE AI SERRAMENTI Direttiva del Consiglio C89/106/CEE del 21 Dicembre 1988 relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da costruzione. UNI 8204 Edilizia Serramenti esterni, classificazione in base alle prestazioni acustiche. UNI EN ISO Prestazione termica di finestre, porte e chiusure. Calcolo della trasmittanza termica. Metodo semplificato. UNI EN 1026 Finestre e porte. Permeabilità all aria. Metodo di prova. UNI EN 1027 Finestre e porte - Tenuta all'acqua - Metodo di prova. UNI EN Finestre e porte - Permeabilità all'aria Classificazione. UNI EN Finestre e porte - Tenuta all'acqua Classificazione. UNI EN Finestre e porte - Resistenza al carico del vento. Classificazione. UNI EN Finestre e porte - Resistenza al carico del vento. Metodo di prova. UNI Finestre, porte e schermi. Linee guida generali per la posa in opera.

30 Nelle fasi iniziali dell appalto va esibita, per l approvazione da parte della D.L., una doppia serie dei campioni dei manufatti e degli accessori da porre in opera: una sarà conservata dall appaltatore e l altra dalla Direzione Lavori. La campionatura al vero dotata di tutti gli accessori è costituita, al minimo, da un angolo 40 x 40 cm. All inizio dei lavori di posa in opera verrà sottoposto all approvazione un ulteriore campione dei serramenti che dovrà rappresentare tutti i nodi più significativi. A fine lavori sono previste in genere le seguenti verifiche: corretto montaggio verticalità stato superficiale tenuta all aria tenuta dei giunti ACCETTAZIONE FORNITURA INFISSI manovrabilità complanarità uniformità di colorazione tenuta all acqua

31 CORRETTA POSA IN OPERA SERRAMENTI La corretta posa in opera di serramenti deve prendere in esame: le dimensioni complessive; i giunti di collegamento; i mezzi di fissaggio ed il loro corretto utilizzo; i sistemi di distanziamento; il sistema di sigillatura per il lato interno e per quello esterno; le misure e dei materiali di isolamento; l integrazione con eventuali accessori del serramento; adeguati disegni del sistema di posa; istruzioni di lavoro per le squadre di posa e check list di verifica. Il fissaggio dovrebbe avvenire sempre mediante l impiego di elementi meccanici, poiché ad oggi non vi sono riscontri sull efficacia di sistemi di fissaggio non meccanici, quali adesivi, espansi, schiume.

32 CORRETTA POSA IN OPERA SERRAMENTI Per una posa a regola d arte valgono alcune indicazioni generali, ma la scelta dei materiali e le istruzioni specifiche variano da serramento a serramento. Per ottenere un buon risultato è fondamentale predisporre una pianificazione del montaggio che analizzi tre aspetti fondamentali: il fissaggio che determina la solidità dell ancoraggio del serramento al muro, e quindi la sicurezza dell infisso; la sigillatura che influisce sulla tenuta termica, acustica ed all aria del serramento; la tenuta termica, che dipende dal posizionamento corretto del serramento nella spalletta, dalle caratteristiche del giunto e dal taglio termico sul davanzale. Per migliorare la tenuta dell infisso alla pioggia battente ed alle infiltrazioni d aria, il collegamento del davanzale al traverso inferiore va realizzato con un controtelaio che nel traverso inferiore separi il passante interno da quello esterno, assicurando un migliore taglio termico.

33 CORRETTA POSA IN OPERA SERRAMENTI Il posizionamento a filo del muro interno, pur consentendo una maggiore apertura del serramento, è sconsigliabile, poiché le prestazioni di tenuta termica del serramento vengono compromesse, determinando un consistente spreco energetico. Tale posizionamento prevede, in genere, il montaggio su un davanzale passante, con un radiatore in asse con il serramento e coperto dal davanzale stesso. In tali casi si verifica la formazione di condensa sul vetro, mentre il ponte termico costituito dal davanzale passante provoca una consistente dispersione energetica. Per posizionare l infisso a filo muro interno, va realizzato il davanzale a taglio termico, posizionando il radiatore non in asse al serramento. In alternativa si può mantenere il radiatore in asse al serramento, predisponendo delle fessure sul davanzale in modo da consentire al calore di aumentare la temperatura superficiale del vetro.

34 CORRETTA POSA IN OPERA SERRAMENTI Il posizionamento dell infisso a filo del muro esterno, è ugualmente sconsigliabile, poiché questo è il punto più freddo del muro: l isoterma di 9,3 C viene a trovarsi, in genere, proprio lungo il punto di giunzione interno del telaio al muro. Se l umidità relativa e le temperature interne all abitazione raggiungono determinati valori si originano, nel collegamento tra la spalletta ed il telaio, muffe e fenomeni di marcescenza o friabilità. Inoltre, in questa posizione il serramento è eccessivamente esposto alle intemperie, con maggiore rischio di deperimento o danneggiamento.

35 POSA IN OPERA SERRAMENTI Dopo la posa in opera di pavimenti e rivestimenti si procede al montaggio degli infissi, che devono essere corredati di istruzioni, redatte del produttore, per la corretta posa in opera. L ancoraggio dei serramenti alla muratura si realizza, in genere, con quattro diversi sistemi: con zanche metalliche a fissare o a murare; con tasselli ad espansione; su falso telaio o controtelaio, posto in opera precedentemente nella fase di costruzione del muro, con apposite viti; su vecchio telaio (rinnovamento).

36 ANCORAGGIO SERRAMENTI Zanche metalliche a murare Zanche metalliche su controtelaio Ancoraggio con tassello ad espansione Ancoraggio su vecchio telaio (rinnovamento)

37 GIUNTO DI DILATAZIONE Per garantire la tenuta all acqua, all aria ed al rumore il giunto va realizzato con materiali e modalità tali da assicurare integrità nel tempo anche in presenza di deformazioni. Un giunto sigillato e coibentato può essere costituito dai seguenti componenti: cordolo di silicone esterno a vista con resistenza agli agenti atmosferici; schiuma poliuretanica con funzioni riempitive e di isolante termo-acustico; supporto di fondo giunto di opportuno diametro che, inserito nella fuga, esercita silicone sigillante acrilico fondo giunto schiuma poliuretanica sulle pareti una pressione tale da resistere all iniezione di schiuma e consente dilatazioni e contrazioni; cordolo di sigillante acrilico interno per separare il giunto dall atmosfera dell abitazione.

38 PONTI TERMICI Le pareti a doppio tavolato con intercapedine, in elementi forati di laterizio, possono dare luogo a ponti termici in corrispondenza degli infissi. Il giunto orizzontale con l infisso va eseguito in modo che i pannelli termoisolanti affiorino dall intercapedine lungo l intero riquadro del vano. La tenuta all'aria può essere migliorata con iniezione di schiume isolanti fra muratura e controtelaio Giunto orizzontale con l'infisso di una parete esterna doppia in elementi forati di laterizio, realizzato tramite controtelaio metallico e schiuma isolante interposta. Notare come il ponte termico sia notevolmente ridotto.

39 FALSO TELAIO Completate le murature si procede, nelle aperture, alla posa in opera del controtelaio, falso telaio, che può essere in ferro, legno. Il falso telaio, realizzato con materiali e geometrie diverse a seconda del tipo di muratura e della composizione del serramento, telaio singolo, con zanzeriera, guida tapparella, monoblocco persiana, ha la funzione di riquadrare il foro murario e costituire il riferimento per la posa del telaio. Per evitare danneggiamenti alla struttura durante il trasporto e l installazione vanno applicati distanziatori intermedi, in genere 1 per le finestre, 2 per le porte finestre.

40 10 mm 20 mm 30 mm 40 mm 50 mm 60 mm FISSAGGIO DEL FALSO TELAIO ALLA MURATURA Gli elementi di fissaggio alla muratura, zanche di metodi che non muro anche con tasselli o viti, la ancoraggio, devono essere vincolati, impiegando preferibilmente, leganti cementizi. Sono sconsigliati mattone forato garantiscono l accoppiamento legno pietra meccanico. Il falso telaio può essere fissato al muratura piena calcestruzzo profondità di avvitamento nel supporto viti di fissaggio al muro varia in funzione costruzione della cui lunghezza degli elementi impiegati nella parete.

41 GUARNIZIONI Le guarnizioni svolgono un ruolo fondamentale per garantire i requisiti di isolamento termoacustico e di protezione contro gli agenti atmosferici. La corretta interposizione fra anta e telaio fisso di un elemento elastico di tenuta riduce a valori molto bassi la permeabilità all aria e all acqua. In alcuni casi è preferibile applicare una doppia guarnizione termoacustica per garantire maggiori prestazioni di insonorizzazione e protezione da polvere e agenti atmosferici. Le diverse soluzioni per le guarnizioni possono essere classificate in due categorie principali: scanalature quali battuta aperta, battuta con fermavetro, vetro a infilare; massellature, che garantiscono il posizionamento del vetro nel telaio e consentono di ripartire il peso della vetrata su alcuni precisi punti del telaio.

42 POSA INFISSO ESTERNO In genere la posa in opera del telaio viene effettuata da 2 operai, previo controllo della verticalità degli stipiti. Si procede successivamente al fissaggio di precisione al controtelaio, curando la verticalità del serramento con la livella a bolla.

43 POSA IN OPERA INFISSI ESTERNI

44 POSA INFISSO ESTERNO Una volta fissato il telaio si può procedere alla sigillatura con l impiego di prodotti siliconici, curandone con l apposita spatola il riempimento delle eventuali sconnessioni per assicurare la tenuta all aria ed all acqua. Successivamente si procede al montaggio delle ante.

45 POSA INFISSO ESTERNO Per evitare infiltrazioni di aria tra telaio e controtelaio si possono impiegare anche schiume poliuretaniche. Se i vetri vengono posizionati in cantiere si impiega, in genere, il silicone in modo da fare aderire perfettamente il vetro al coprifilo. Quindi si monta la lastra di vetro, procedendo al fissaggio del coprifilo interno per bloccarla definitivamente.

46 INFISSO INTERNO Di seguito si riporta la nomenclatura ordinaria dei vari elementi costituenti l infisso interno.

47 MONTAGGIO INFISSO INTERNO Di seguito si riporta la corretta sequenza di montaggio di una porta interna. Si procede all ancoraggio del controtelaio con staffe alla muratura, successivamente, dopo aver intonacato la parete si monta il telaio, l anta ed il coprigiunto. a) ancoraggio del controtelaio con staffe e malta o viti; b) intonacatura della parete; c) montaggio del telaio della porta; d) montaggio dei coprigiunto e dell'anta.

48 FASI MONTAGGIO INFISSO A SCOMPARSA

49 VERBALE COLLAUDO POSA SERRAMENTI Al termine delle operazioni di montaggio degli infissi andrebbe redatto un verbale di verifica, firmato da chi effettua la posa e da chi verifica il lavoro per conto del committente. Il verbale non solleva il venditore da responsabilità da prodotto difettoso, ma è uno strumento utile per dimostrare che eventuali problemi segnalati successivamente alla chiusura dei rapporti non sono imputabili a difetti di posa o a difetti del prodotto, in quanto non riscontrati all atto della ultimazione dei lavori. Nel verbale si dovrà fare riferimento all assenza di difetti facilmente riscontrabili e non ad aspetti di tipo tecnicoprestazionale sul prodotto difficilmente verificabili senza l ausilio di strumentazione sofisticata, quali: corretta apertura e chiusura di tutti gli elementi; assenza di difetti superficiali del prodotto; assenza di difetti o danneggiamenti a parti d opera adiacenti gli infissi.

50 SERRAMENTI IN OPERA

51 Università degli Studi di Napoli FEDERICO II Dipartimento Ingegneria Civile Edile Ambientale ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE prof. Fabrizio Leccisi a.a ATTINTATURA PARETI IN MURATURA

52 ATTINTATURA La stesura della vernice deve avvenire con movimenti ampi finalizzati a distendere il liquido sulle pareti iniziando da un punto e procedendo regolarmente verso la direzione opposta. I movimenti devono seguire le direzioni destra-sinistra e/o su-giù fino a quando la porzione di parete non è interamente coperta dal colore. Per la seconda mano, in genere dopo 6-8 ore di asciugatura, è bene pitturare con vernice più diluita, perché è più facile stenderla e coprire meglio lo strato precedente. Il periodo migliore per un intervento di pitturazione va dalla primavera all autunno con temperatura non inferiore a 5 C. Anche il sole può creare dei problemi qualora la parete da trattare sia esposta direttamente.

53 ATTINTATURA Pertanto preferibilmente, nelle giornate di gran sole, va tinteggiata: nelle prime ore del mattino la parete esposta a ovest; in tarda mattinata quella esposta a nord; nel primo pomeriggio quella esposta a est; verso sera quella esposta a sud. Se si è optato per una finitura liscia con pitture per esterni, va stesa una mano di fondo adeguatamente diluita con acqua. Ad essiccazione ultimata si procede a stuccare le superfici, stendendo, quindi, 2 mani di idropittura con attesa di almeno 3-4 ore fra una mano e l altra per permettere l essiccazione. Se invece si preferisce una finitura a rilievo si applica 1 mano di isolante fissativo per plastici, con un attesa di almeno 24 ore per finire il lavoro con 2 mani di pittura al quarzo o silossanica, anch esse adeguatamente distanziate temporalmente.

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