restauro del palazzo ducale di guastalla, re,

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1 Costruito a partire dagli anni 40 del Cinquecento per volere di Ferrante Gonzaga, il Palazzo Ducale di Guastalla (RE) prospetta, con la sua lunga facciata, sul corso principale della piccola città padana, l antica capitale di un ducato autonomo che vide la sua massima fortuna tra la metà del XVII e la metà del XVIII secolo. L edificio sorge al centro di un tessuto urbano ordinato in cui permane, perfettamente leggibile,il disegno regolare di una ristrutturazione urbanistica seicentesca, progettata da Domenico Giunti e caratterizzata dalla geometria pentagonale del circuito murario. Oggi la residenza tardo-rinascimentale presenta un immagine fortemente ipotecata dai consistenti ampliamenti e rimaneggiamenti otto e novecenteschi, che si sono succeduti fino al secondo dopoguerra e sono sopravvissuti ad una lunga stagione di oblio, terminata soltanto nel 2001 con l avvio di un complesso cantiere di restauro curato dallo Studio Carmassi. L'intervento, finalizzato a rifunzionalizzare l edificio per accogliere le sedi del nuovo Museo del Po e della Biblioteca Comunale di Guastalla, ha voluto conservare con rigore l architettura storica ed in particolare le sue superfici decorate, diverse per ognuno dei 130 ambienti del complesso e nascoste da molti strati di imbiancature. Dopo una serie di saggi stratigrafici, queste ultime sono state rimosse per riportare alla luce le numerose stesure pittoriche che, ripristinate con specifici interventi di restauro, conferiscono oggi una nuova e inaspettata qualità agli spazi del Palazzo. La complessità delle sovrapposizioni di partiture decorative, tra le quali spiccano le grottesche di Bernardino Campi della fine del XVI secolo, illustra la storia dello sviluppo della fabbrica, delle modificazioni del gusto e degli stili che si restauro del palazzo ducale di guastalla, re, Vista della torre libraria. Nella pagina a fianco: la facciata del Palazzo sul corso principale di Guastalla. sono avvicendate in oltre quattro secoli di cantieri successivi. Una sequenza di piccoli interventi,quali la demolizione di superfetazioni precarie e di controsoffitti spuri, la scopertura di antichi pavimenti laterizi nascosti da altri più recenti e il ripristino di aperture tamponate, ha poi reso leggibile la concatenazione degli spazi originari consentendo di recuperare inaspettati traguardi visivi e di ritrovare le suggestioni d ambiente dell antica residenza patrizia. In particolare, è stato riaperto il portico tamponato del piano terreno intorno alla corte centrale, della quale sono stati restaurati la copertura in ferro e vetro ed il ballatoio in legno costruiti all inizio del secolo scorso. Il grande spazio è stato così riconfigurato come un filtro tra la città e le istituzioni culturali ospitate nel Palazzo, come una piazza pubblica coperta da cui è possibile accedere anche ad alcuni servizi commerciali. L attenzione nei confronti degli aspetti conservativi è stata accompagnata da una particolare cura nel disegno dei pochi elementi contemporanei da inserire nelle strutture storiche per completare l adeguamento del complesso alle nuove destinazioni d uso: un alta torre libraria, necessaria per la conservazione dei volumi della biblioteca, ha preso corpo in uno spazio verticale esistente grazie ad un sistema di leggere sovrastrutture metalliche,disposto su più livelli,e organizzato in ballatoi collegati da un montaca- richi e da una aerea scala a chiocciola; i servizi igienici, gli ascensori e alcune passerelle che garantiscono la continuità di certi percorsi sono stati progettati, non per imporsi con la loro originalità formale sul contesto antico in cui sono collocati, ma per essere paragonabili ad esso per la loro qualità materica e costruttiva. Per la sua dimensione e per la ricchezza e la complessità delle sue stratificazioni strutturali e decorative,il Palazzo Ducale di Guastalla ha fornito ai Carmassi il palinsesto più appropriato per concretizzare l intervento più rappresentativo del loro metodo di restauro dell architettura storica, di quel processo che da anni essi conducono in un delicato equilibrio tra esigenze di conservazione e raffinato inserimento del nuovo, secondo un principio ribadito ancora una volta nelle più recenti affermazioni dello stesso Massimo Carmassi: possiamo considerare l opera di conservazione una necessità etica, ma nello stesso tempo una opportunità da cogliere con un progetto capace di combinare la sottile e indefinibile suggestione della materia e degli spazi antichi, con le trasformazioni necessarie ai nuovi usi suggerite da una profonda consuetudine con le tecniche costruttive tradizionali e una sofisticata cultura progettuale contemporanea (1). Davide Turrini Nota 1.Massimo Carmassi, Conservazione e architettura, p. XVI, in Mario Spinelli, Maria Rosaria Pastore (a cura di), Massimo Carmassi. Conservazione e architettura,venezia, Marsilio, 2007, p Scheda tecnica Progetto: Studio Carmassi Collaboratori: Christopher Evans Coll. grafica: Fabio Caverzan, Klaus Costantini, Cristian Pajaro, Salvatore Oggianu, Marc Di Domenico, Paola Lazzarini, Eva Rimondi, Massimo Gasperini Strutture: Andrea Gaggiotti Impianti: Andrea Gaggiotti Imprese: Piacenti,Tecton,Turchi Committente: Comune di Guastalla, R. Emilia Cronologia: 2001, progetto; 2008, realizzazione FOTOGRAFIE Mario Ciampi 24 CIL 127

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3 Elaborati grafici di rilievo dei soffitti. Pianta con il rilievo delle pavimentazioni storiche. 26 CIL 127

4 Spaccato prospettico e sezione dagli elaborati di restituzione del rilievo architettonico. 27 PROGETTI

5 28 CIL 127 Qui e nella pagina a fianco: dettagli esecutivi e vista prospettica della torre libraria con le strutture praticabili in acciaio.

6 29 PROGETTI

7 Qui e nella pagina a fianco: viste e dettagli delle stesure pittoriche e delle pavimentazioni recuperate. 30 CIL 127

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