REGIONE LAZIO GIUNTA REGIONALE STRUTTURA PROPONENTE. OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: ASSESSORATO PROPONENTE DI CONCERTO

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1 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. 419 DEL 04/08/2015 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N DEL 24/07/2015 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: Area: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Prot. n. del OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Bando a favore delle regioni per il finanziamento di reti di ricarica dedicate a veicoli elettrici pubblicato sulla GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 85 del Presa d'atto dell'ammissione a finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del progetto presentato dalla Regione Lazio denominato "Pendolarismo ecosostenibile da/verso Roma Capitale" (Roma Capitale, Guidonia Montecelio, Fiumicino, Pomezia, Tivoli, Ladispoli, Fonte Nuova, Mentana) (VISINTIN LUCA) (VECCHIO EMANUELA) (VICARIO C.CECCONI) L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE ASSESSORATO PROPONENTE POLITICHE DEL TERRITORIO, MOBILITA, RIFIUTI (Civita Michele) L'ASSESSORE DI CONCERTO ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: Data dell' esame: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 03/08/2015 prot. 451 ISTRUTTORIA: IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE Pagina 1 / 4 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

2 OGGETTO: Bando a favore delle regioni per il finanziamento di reti di ricarica dedicate a veicoli elettrici pubblicato sulla GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 85 del Presa d atto dell ammissione a finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del progetto presentato dalla Regione Lazio denominato Pendolarismo ecosostenibile da/verso Roma Capitale (Roma Capitale, Guidonia Montecelio, Fiumicino, Pomezia, Tivoli, Ladispoli, Fonte Nuova, Mentana) LA GIUNTA REGIONALE Su proposta dell Assessore alle Politiche del Territorio, della Mobilità e dei Rifiuti, VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 concernente Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale e successive modificazioni e integrazioni; VISTO il Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 concernente Organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale e successive modificazioni ed integrazioni; VISTA la Legge Regionale 20 novembre 2001 n.25 Norme in materia di programmazione, bilancio e contabilità della Regione ; CONSIDERATO che la Strategia «Europa 2020» mira a promuovere i veicoli «verdi» incentivando la ricerca, fissando standard comuni e sviluppando l'infrastruttura necessaria; che la Direttiva 2009/33/CE16 del 23 aprile 2009 relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto stradale, mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e a migliorare la qualità dell'aria (in particolare nelle città); che il Regolamento (CE) n. 443/2009 definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove da raggiungere entro il 2015; che la Comunicazione della Commissione dal titolo «Una strategia europea per i veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico» del 28 aprile 2010 indica linee di azione per i veicoli verdi, tra i quali i veicoli ad alimentazione elettrica e ibrida; che la legge 7 agosto 2012, n. 134, di conversione del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese (GU n.187 del Supplemento Ordinario n. 171) ha introdotto, al Capo IV bis, le disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni complessive attraverso misure volte a favorire la realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica e la sperimentazione e la diffusione di flotte pubbliche e private di veicoli a basse emissioni complessive, con particolare riguardo al contesto urbano, nonché l acquisto di veicoli a trazione elettrica o ibrida; che l art. 17 septies del succitato decreto-legge ha identificato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quale proponente del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, di seguito denominato PNIRE; Pagina 2 / 4

3 che il 2 dicembre 2014 è stato pubblicato sulla GU Serie Generale n.280 del il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 settembre 2014 che approva il Piano infrastrutturale per i veicoli alimentati ad energia elettrica, ai sensi dell articolo 17-septies del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83; che il comma 8 del suddetto articolo prevede l istituzione di un apposito fondo per il finanziamento del Piano Nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli elettrici; che il comma 10 del citato articolo prevede che ai fini del tempestivo avvio degli interventi prioritari e immediatamente realizzabili, previsti in attuazione del Piano nazionale, parte del fondo di cui al comma 8 è destinata alla risoluzione delle più rilevanti esigenze nelle aree urbane ad alta congestione di traffico e che alla ripartizione di tale importo tra le regioni interessate si provvede con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previo accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. che è stato pubblicato sulla GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 85 del il Bando a favore delle regioni per il finanziamento di reti di ricarica dedicate a veicoli elettrici ; che la Regione Lazio, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 289 del 12/09/2013 l, ha partecipato al Bando a favore delle regioni per il finanziamento di reti di ricarica dedicate a veicoli elettrici presentando due progetti: - Progetto 1 Pendolarismo ecosostenibile da/verso Roma Capitale (Roma Capitale, Guidonia Montecelio, Fiumicino, Pomezia, Tivoli, Ladispoli, Fonte Nuova, Mentana); - Progetto 2 Turismo Ecosostenibile dei Laghi (Roma Capitale, Albano, Genzano, Bracciano, Anguillara, Castel Gandolfo, Trevignano); PRESO ATTO che con Decreto Direttoriale n del 19 giugno 2014 dei Direttori Generali delle Direzioni Generali per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali e per la Motorizzazione è stata approvata la graduatoria delle proposte progettuali che prevede tra le proposte ammesse a finanziamento quella della Regione Lazio denominata Pendolarismo ecosostenibile da/verso Roma Capitale (Roma Capitale, Guidonia Montecelio, Fiumicino, Pomezia, Tivoli, Ladispoli, Fonte Nuova, Mentana); che il 5 agosto (rep. atti 108/CSR) è stato sancito l accordo sulla graduatoria in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano; che il Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti del 7 novembre 2014 (prot. 469) assegna le risorse alle Regioni ai sensi del comma 10 dell art. 17-septies e secondo quanto disposto dall art. 6 del succitato bando; che il citato Decreto è stato registrato alla Corte dei Conti il 3 dicembre 2014 su Registro 1 Foglio 4347; Pagina 3 / 4

4 CONSIDERATO che l importo complessivo del progetto ammesso a finanziamento ammonta a complessivi ,00 e risulta interamente finanziato dal citato trasferimento ministeriale senza ulteriori oneri per la regione; che la Direzione Territorio, Urbanistica. Mobilità e Rifiuti ha provveduto ad avviare le procedure dirette all istituzione di idonei capitoli di entrata e di spesa ove far confluire le risorse assegnate dal M.I.T. e assumere i provvedimenti amministrativi necessari alla realizzazione del progetto; RITENUTO Di prendere atto dell ammissione a finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del progetto presentato dalla Regione Lazio denominato Pendolarismo ecosostenibile da/verso Roma Capitale (Roma Capitale, Guidonia Montecelio, Fiumicino, Pomezia, Tivoli, Ladispoli, Fonte Nuova, Mentana); Di dover demandare alla Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti l adozione di tutti gli atti necessari alla programmazione delle attività previste nella proposta progettuale, d intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e tutti i Comuni coinvolti nella realizzazione del progetto; tutto ciò premesso e considerato, all unanimità D E L I B E R A per le motivazioni indicate in premesse che si intendono integralmente recepite: - di prendere atto che tra le proposte ammesse a finanziamento con Decreto Direttoriale n del 19 giugno 2014 dei Direttori Generali delle Direzioni Generali per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali e per la Motorizzazione vi è quella della Regione Lazio, presentata con la D.G.R. n. 289/2013, denominata Pendolarismo ecosostenibile da/verso Roma Capitale (Roma Capitale, Guidonia Montecelio, Fiumicino, Pomezia, Tivoli, Ladispoli, Fonte Nuova, Mentana) - di cui all Allegato 1 alla presente deliberazione - per un importo totale di ,00 e che tale proposta non comporta oneri finanziari aggiuntivi per la Regione stessa; - di demandare alla Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti l adozione di tutti gli atti necessari alla programmazione delle attività previste nella proposta progettuale, d intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tutti i Comuni coinvolti nella realizzazione del progetto. La presente deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito regionale Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all unanimità. Pagina 4 / 4

5 1 Smart Grids e Smart Mobility Reti di distribuzione dell energia e Mobilità elettrica Rete di ricarica di veicoli elettrici da/ verso Roma Capitale

6 2 Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti BANDO A FAVORE DELLE REGIONI PER IL FINANZIAMENTO DI RETI DI RICARICA DEDICATE AI VEICOLI ELETTRICI Legge 7 agosto 2012, n. 134 (conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante Misure urgenti per la crescita del Paese) Art. 17 septies - Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica. Indice 1. Introduzione Inquadramento di contesto regionale Dimensione demografica Analisi socio-territoriale Territorio e ambiente Infrastrutture I principali attrattori e caratteristiche economiche Inquadramento socio-economico Turismo Focus sull area di progetto e i comuni dell area Inquadramento territoriale Inquadramento socio demografico Dati di mobilità Temi progettuali e caratteristiche del modulo autoconsistente La scelta delle localizzazione di progetto Rappresentazione georeferenziata delle aree di copertura comprensiva delle eventuali infrastrutture già presenti sul territorio Analisi dell impatto ambientale del progetto in termini di riduzione dell inquinamento acustico e atmosferico Valutazione di impatto ambientale: stima dell inquinamento atmosferico Inquinamento acustico: l impatto dell introduzione dei veicoli elettrici Filone di appartenenza Caratteristiche delle infrastrutture di ricarica Piano di gestione e manutenzione delle infrastrutture di ricarica Importo del progetto e finanziamento Piano dei costi Cronoprogramma temporale... 77

7 3 1. Introduzione Gli obiettivi dettati dall'unione Europea, che prevedono entro il 2020 un aumento di efficienza energetica del 20%, una riduzione del 20% delle emissioni di CO2 ed una produzione di energia con una soglia minima del 20% di energia rinnovabile, costituiscono la direttrice sulla quale allineare le azioni di politica sociale ed economica dei Paesi membri all interno del vasto settore industriale dell energia. Questa linea guida strategica ha come primo obiettivo l'innalzamento del benessere dei cittadini dell'ue, agendo contestualmente da stimolo per la giovane "green economy", cui il settore delle Smart Grids si ascrive. Nel contesto delle reti intelligenti, e non solo, un'imponente e strategica prospettiva di sviluppo è associata al trasporto sostenibile e, in particolare, alla mobilità elettrica, che riveste un ruolo cardine per gli obiettivi di qualità ambientale. Anche con l attuale mix energetico italiano (ancora in significativa parte dipendente dalla generazione termoelettrica), il passaggio in quote crescenti all auto elettrica può costituire una leva positiva per il conseguimento degli obiettivi europei. Il ricorso a motori elettrici garantirebbe, infatti, una maggiore efficienza energetica rispetto al trasporto con motori termici ed un notevole risparmio di CO2, con azzeramento di quella emessa localmente dai veicoli e un più che dimezzamento di quella calcolata "dal pozzo alla ruota" (ovvero tenendo conto di tutte le fasi energetiche coinvolte nel processo di produzione e fruizione di una tecnologia). Inoltre, i veicoli elettrici, costituendo dei carichi controllabili e flessibili sulla rete elettrica, potranno consentire una maggiore integrazione della produzione di rinnovabili. Infatti, un carico controllabile sia temporalmente sia in termini di potenza è idoneo a seguire le fluttuazioni tipiche delle fonti energetiche naturali intermittenti (solare ed eolico in primis). Infine, alte quote di penetrazione dei veicoli elettrici sul mercato garantirebbero una situazione ottimale non solo ai fini degli obiettivi energetici UE, ma impatterebbero in modo significativo sulla domanda interna di beni di consumo e sulle prospettive occupazionali. La diffusione dei veicoli elettrici rappresenta dunque il presupposto per lo sviluppo di un nuovo concetto di mobilità urbana, in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini e capace di rendere più efficiente l uso dell energia nel settore dei trasporti. La penetrazione dei veicoli elettrici nelle abitudini di utilizzo dei cittadini, dipende da una serie di fattori, quali: politiche nazionali, comunitarie e globali di riduzione delle emissioni, elementi incentivanti per i cittadini e la presenza di una capillare rete di infrastrutture di ricarica anche in ambito pubblico. Il Progetto qui illustrato prevede la realizzazione sul territorio regionale di una rete di ricarica costituita da stazioni integrate nella rete di distribuzione dell energia elettrica, da installarsi in luogo pubblico o aperto al pubblico, garantendo nel contempo l accesso alla ricarica in ogni momento e ad ogni cliente in maniera semplice e sicura. Tale rete sarà sviluppata tenendo conto delle esigenze e delle abitudini e stili di vita degli utenti affinché i punti di ricarica siano facilmente fruibili. Tale struttura sarà in grado di offrire servizi innovativi (es. visualizzazione su smartphone del punto di ricarica più vicino e possibilità in futuro di prenotarlo) e differenziati rispetto ai diversi target di clientela; garantirà piana compatibilità con le norme tecniche nazionali ed internazionali; garantirà inoltre elevati standard di sicurezza, interoperabilità e il pagamento della ricarica avverrà direttamente in bolletta, secondo i profili tariffari sottoscritti con il proprio venditore; tutto ciò è reso possibile dal fatto che tutte le stazioni di ricarica saranno gestite da un sistema centrale di controllo remoto che consente l erogazione di servizi evoluti, il monitoraggio in tempo reale del corretto funzionamento delle stazioni di ricarica installate e l interazione con i sistemi ICT che presiedono alla gestione della rete elettrica.

8 2. Inquadramento di contesto regionale Dimensione demografica Tra il 2007 e il 2011, la popolazione del Lazio è cresciuta del 4,3% arrivando a circa 5,73 milioni di abitanti, pari a poco meno del 10% della popolazione nazionale. Il Lazio risulta dopo l Emilia-Romagna la regione con il maggiore incremento demografico. Con riferimento al solo 2011, il tasso di crescita della popolazione è spiegato in massima parte dal saldo migratorio con l estero e in misura ridotta dal saldo migratorio da altre regioni. Il tasso di crescita naturale si attesta su valori prossimi allo zero. All interno della regione, la crescita più significativa si è avuta nei comuni dell area metropolitana di Roma (+9,6% tra il 2007 e il 2011), mentre nella città di Roma è stata solo del 2,1%. Significativa anche la crescita nella provincia di Viterbo e Latina (su valori del 5%), mentre la provincia di Frosinone risulta quella meno dinamica con un incremento nel periodo considerato di poco più dell 1%. La popolazione del Lazio ha un livello di istruzione medio nettamente superiore a quello medio del Paese, e maggiore anche di quello delle altre principali regioni del Paese. Alla fine del 2011 la regione Lazio contava circa 5,73 milioni di abitanti, con un incremento del 4,3% sul 2007 (+230 mila residenti) e dello 0,8% sul 2010 (+46 mila residenti). Insieme all Emilia- Romagna (+5% la crescita della popolazione nel periodo oggetto dell analisi), il Lazio è stata, tra le principali Regioni italiane, quella che ha conosciuto un espansione più consistente della popolazione. A seguito di questo rilevante incremento della popolazione, la densità media degli abitanti del Lazio è arrivata a 332 (abitanti/kmq), superata solo dalla Lombardia (416) e dalla Campania (429). Alla base dell incremento della popolazione laziale, così come di quello riportato da molte altre Regioni del centro-nord, c è stata una forte espansione dell immigrazione dall estero che, nel corso di tutto il periodo di riferimento, ha enormemente amplificato o, addirittura, corretto in positivo l andamento della crescita naturale della popolazione (natalità mortalità) e dell immigrazione interna: nel dettaglio, il 7,9 per mille registrato nel Lazio nel 2011 dal tasso di crescita totale della popolazione è stato il risultato della sostanziale stazionarietà della crescita naturale (-0,1 per mille), del leggero incremento del saldo migratorio dalle altre regioni (1,6 per mille), della leggera contrazione del saldo migratorio per altri motivi (-1 per mille) e della forte espansione del saldo migratorio con l estero (7,3 per mille). Scendendo nel dettaglio delle Province del Lazio sono emerse, in merito alla dinamica demografica, rilevanti differenze: la popolazione, cresciuta a livello regionale del 4,3% tra il 2007 e il 2011, è risultata infatti in forte espansione nei comuni della corona metropolitana di Roma (+9,6%, da 1,31 a 1,43 milioni), mentre all interno della capitale la crescita è stata molto più

9 5 contenuta (+2,1%, da 2,71 a 2,76 milioni), per una variazione complessiva provinciale del 4,5% (da 4,01 a 4,194 milioni). In crescita sostenuta la popolazione delle Province di Viterbo (+5%, da 305 a 320 mila) e di Latina (+5,1%, da 529 a 556 mila), seguite da quella della Provincia di Rieti (+3,6%, da 155 a 160 mila); poco rilevante, infine, l incremento della Provincia di Frosinone (+1,3%, da 492 a 498 mila). Variazione della popolazione nel periodo Fonte: Rapporto 2012 sull economia del Lazio, Sviluppo Lazio Evoluzione della popolazione residente nelle Province laziali /2011 (2007=100) Fonte: Rapporto 2012 sull economia del Lazio, Sviluppo Lazio La struttura della popolazione della regione Lazio risulta caratterizzata da valori in linea con la media nazionale così come riportato nella tabella sottostante. Regione Lazio Italia Età media 43,2 43,3

10 Indice di Vecchiaia 146,2 148,6 Indice di dipendenza strutturale 51,7 53,5 Popolazione attiva 65,9% 65,1% Indici caratteristiche demografiche regione Lazio Fonte: elaborazioni su dati ISTAT La popolazione del Lazio possiede un livello di istruzione medio superiore sia a quello nazionale sia a quello delle singole regioni prese a confronto: il 50% della popolazione del Lazio, infatti, possedeva nel 2011 un diploma di scuola superiore o una laurea, a fronte di una quota intorno al 40-42% per l Italia nel suo insieme e per le Regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, quota che, addirittura, scendeva al 37-38% in Campania e in Veneto. Considerando le sole persone in possesso di laurea, nel Lazio tale quota era pari al 15% delle persone oltre i 15 anni e scendeva al 13% in Emilia-Romagna, al 12% in Lombardia e Toscana, all 11% in Italia, al 10% in Veneto e al 9% in Campania. 2.2 Analisi socio-territoriale Territorio e ambiente In base ai primi risultati del Censimento 2011, nel Lazio erano presenti 2,4 milioni di abitazioni corrispondenti a 935 mila edifici: si tratta di 2,6 abitazioni per edificio, un valore molto al di sopra della media nazionale pari a 2,18 abitazioni e, in generale, delle altre Regioni prese a confronto, ad eccezione della Lombardia dove il rapporto arrivava a 2,62. Il dato laziale è fortemente influenzato dalla Provincia di Roma dove, a fronte di 1,7 milioni di abitazioni, ci sono 450 mila edifici per un rapporto di 3,77 abitazioni per edificio: è evidente che il dato provinciale e quello regionale sono influenzati profondamente dalla città di Roma che, con la forte presenza di palazzi multipiano, porta in alto anche il valore medio regionale. Nelle altre province, dove il peso delle città capoluogo è più contenuto, il rapporto tra abitazioni ed edifici si riduce profondamente: si passa infatti da 1,83 di Viterbo a 1,59 di Latina, da 1,35 di Rieti a 1,34 di Frosinone. Superficie regionale per zona altimetrica Nel Lazio, circa un milione di ettari sono in aree protette (Zone di protezione speciale e siti di importanza comunitaria e rete natura 2000), pari a circa il 58% del territorio regionale. A livello nazionale, le aree protette sono poco più del 51%, con valori particolarmente bassi in Lombardia (37%) ed Emilia-Romagna (31%). Nel 2011 risultano censiti 555 siti oggetto di contaminazione e bonifica, di cui quasi la metà nella provincia di Roma.

11 ! 7 Cartina geografica della Regione Lazio Tra il 2007 e il 2011 nei capoluoghi di provincia del Lazio è fortemente migliorato il livello di inquinamento dell area, almeno per quanto riguarda i giorni di superamento dei limiti di PM10. Particolarmente significativa la riduzione nel comune di Roma, in cui le giornate negative sono passate da 116 a 39. Praticamente sempre salubre l aria a Viterbo e Rieti, con soli rispettivamente 3 e 8 giorni di sforamento. Tra il 2007 e il 2011 si riducono leggermente anche i rifiuti urbani pro-capite nel Lazio. Il valore del Lazio rimane tuttavia al di sopra della media nazionale e dei valori di Lombardia, Veneto e Campania, anche se inferiore a quelli di Toscana ed Emilia-Romagna. Il Lazio ha una posizione debolissima nella raccolta differenziata che risulta pari ad appena il 16,5%, rispetto ad una media nazionale del 35% e a valori delle principali regioni (Toscana esclusa) nell ordine del 50%. A livello provinciale colpiscono i valori addirittura ben al di sotto del 10% di Frosinone e Rieti Infrastrutture Con riferimento alla dotazione stradale ed autostradale, è possibile osservare che il Lazio nel 2009 contava km di strade regionali e provinciali, 470 km di autostrade e 633 km di altre strade di interesse nazionale. Il Lazio è tra le regioni con il più elevato indice di sviluppo stradale in termini di km di strade regionali e provinciali per 100 km quadri di superficie, con un valore di 60,3 (media nazionale 51,3). Superiore alla media nazionale anche l indice km di autostrade per 100 km quadri di superficie (media del Lazio = 2,7; media Italia = 2,2). Riguardo alle ferrovie, di particolare rilievo è la dotazione di Linea ad Alta Velocità: con un valore di 282 km aggiornato al 2012, il Lazio è secondo solo all Emilia-Romagna (461 km). Civitavecchia, con 2,6 milioni di passeggeri nel 2011 (+36% sul 2010), conferma e consolida la sua posizione di leader dei porti crocieristici italiani. Il principale aeroporto del Lazio, Roma Fiumicino, al 2011 era al primo posto in Italia per movimento di aeromobili e per numero di passeggeri (rispettivamente, 324 mila movimenti pari al 23,8% del totale degli aeroporti italiani e 37,6 milioni di passeggeri pari al 25% del totale nazionale).

12 !! 8 Con riguardo alle infrastrutture energetiche, il Lazio al 2010 contava 70 impianti idroelettrici, 67 impianti termoelettrici e 7 impianti eolici, con un incidenza sul totale nazionale rispettivamente del 2,56%, 4,26% e 1,44%. Infrastrutture energetiche Fonte: dati TERNA Con riferimento alle infrastrutture formative e di ricerca, i dati riferiti agli anni accademici 2008/2009 e 2009/2010 sottolineano la presenza nel Lazio del più elevato numero di atenei in Italia (valore assoluto pari a 18) composto per 2/3 da strutture non statali. Inoltre, il Lazio contava, uno dei più bassi valori percentuale (8,6%) di studenti residenti che decidono di studiare fuori regione. Anche riguardo ai dottorati, l università nel Lazio si distingueva per il numero elevato di ammessi, iscritti e dottori (incidenza sul totale rispettivamente di 15,8%, 14, 5% e 20,4%). Università e matricole nelle principali Regioni italiane Fonte: dati MIUR Per le infrastrutture culturali nel 2009 si riscontrava nel Lazio il più elevato numero di musei, gallerie e aree archeologiche statali, con 87 strutture delle quali 44 a pagamento e 43 gratuite.

13 !! 9 Musei e biblioteche nelle principali Regioni italiane Fonte: dati ISTAT Il Lazio nel 2008 contava il maggior numero di strutture sanitarie pubbliche, con un totale di 78 unità delle quali più dell 80% con meno di 400 posti letto. Anche nelle altre Regioni erano presenti prevalentemente unità di ricovero di dimensione ridotta, ad eccezione di Emilia-Romagna e Lombardia nelle quali una significativa percentuale di strutture contavano tra i 600 e i 1500 posti letto. Strutture di ricovero pubbliche nelle principali Regioni Italiane Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 2.3 I principali attrattori e caratteristiche economiche Inquadramento socio-economico L economia Nel 2011, il Prodotto Interno Lordo laziale ammontava a 154,5 miliardi, in contrazione dello 0,3% rispetto al 2010 (+0,4% il dato medio nazionale): questo leggero calo è il risultato di una sostanziale tenuta delle attività terziarie (+0,8%), più che compensata dall arretramento dell industria in senso stretto (-1,1%) e dell agricoltura (-2,1%) e, soprattutto, dal crollo del settore edile (-9%).

14 10 Sempre nel 2011, a livello strutturale, il Valore Aggiunto del Lazio era pari a 140 miliardi di euro. A pesare in modo rilevante i servizi (84%), seguiti dall industria in senso stretto (9%), dalle costruzioni (6%) e dall agricoltura (1%): rispetto al dato medio nazionale, il Lazio si caratterizza come un area a forte vocazione terziaria con punte di specializzazione nell industria ad elevata capacità innovativa (chimico-farmaceutico ed energia, in particolare). Nel 2011, il commercio estero del Lazio ha evidenziato una dinamica positiva. Tra i comparti manifatturieri particolarmente rilevanti per le esportazioni laziali, si confermano gli articoli farmaceutici (4,7 miliardi di euro e 28% della quota regionale), seguiti dai prodotti chimici (2,1 miliardi e 13%), dai mezzi di trasporto (2 miliardi e 13%) e dai prodotti petroliferi raffinati (1,8 miliardi e 11%). Germania (2,2 miliardi di euro), Francia (2 miliardi), Stati Uniti (1,2 miliardi), Regno Unito (1 miliardo) e Spagna (1 miliardo) si confermano le principali destinazioni delle merci prodotte nel Lazio. Le imprese estere partecipate dalle imprese laziali ammontavano, nel 2009, a unità per un totale di 183 mila occupati (industria manifatturiera, energia e gas e telecomunicazioni i settori produttivi con la maggiore rilevanza). Nel 2009, le imprese laziali partecipate da imprese estere ammontavano, a 526 unità, pari a 152 mila occupati (industria manifatturiera, telecomunicazioni e commercio i settori più rilevanti). La produzione netta di energia nel Lazio è stata pari nel 2011 a GWh: considerando che i consumi energetici hanno ammontato a GWh, è stata necessaria l importazione dalle altre regioni italiane di oltre 7 mila GWh. La principale fonte di energia è costituita nel Lazio dalle centrali termoelettriche (circa 18 mila GWh, pari al 90% del totale). A seguire, la fonte idroelettrica (1.400 GWh), quella fotovoltaica (807 GWh) e quella eolica (22 GWh): da segnalare, il vero e proprio boom degli impianti fotovoltaici +istallati sul territorio laziale, passati da a (+108%). Nel 2011, il Lazio ha prodotto energia per GWh, che in termini di produzione netta si riduce a GWh: gran parte di questa produzione proviene dalle centrali termoelettriche tradizionali ( GWh), seguita dalla produzione da fonte idroelettrica (963 GWh), dal fotovoltaico (795 GWh) e dall eolico (22 GWh). Considerando che l energia richiesta dal territorio laziale ammontava a GWh, per fare fronte ai propri bisogni energetici, il Lazio ha importato dalle altre regioni oltre 6 mila GWh. I circa 23 GWh di consumi (al netto di quelli relativi alle Ferrovie dello Stato per trazione) si distribuivano sul territorio regionale in base alla numerosità degli abitanti, ma anche alle attività produttive svolte: nella provincia di Roma, ad esempio, sono stati consumati 16 mila GWh, distribuiti tra attività terziarie (circa GWh), consumo domestico (5.684 GWH), industria (1.863 GWh) e agricoltura (120 GWh). Differenti i valori e le proporzioni nelle altre Province: in quella di Frosinone, circa il 60% dei consumi era appannaggio dell industria; nell area pontina, rilevanti i consumi di industria (42%) e agricoltura (5%); nel viterbese, consistenti le quote di consumo domestico (35%) e agricolo (5%); nel reatino, consumi rilevanti nel terziario e nel domestico (38% in entrambi i casi). Consumo di energia nelle Province del Lazio GWh Fonte: dati TERNA (al netto dei consumi FS per trazione)

15 11 Altro aspetto interessante della produzione e del consumo di energia, l incidenza delle fonti rinnovabili: nel 2011, risultavano installati impianti (8.762 nel 2010) per una potenza installata pari a MW (781 MW nel 2010) e capace di fare fronte al 9,4% (6,1%) dei consumi lordi interni di energia: si tratta di una percentuale contenuta rispetto a quella media nazionale, pari al 23,5%, ma in crescita costante negli ultimi anni. Numero di impianti di fonti rinnovabili e potenza istallata in alcune Regioni MW Fonte: dati GSE Ultimo elemento oggetto di analisi del capitolo, i consumi di carburanti: nel 2010 sono state consumate nel Lazio 982 mila tonnellate di benzina e tonnellate di gasolio: nel primo caso si tratta di consumi in calo rispetto agli ultimi anni (-17% sul 2007), nel secondo caso, si tratta di consumi in leggera crescita (+3% sul 2007). Interessanti anche i dati relativi al solo 2010 che, anche a causa della perdurante crisi economica, ha evidenziato rispetto al 2009 una contrazione consistente dei consumi di benzina (-7%) e una sostanziale stabilità dei consumi di gasolio (+0,2%), in linea con quanto avvenuto anche a livello nazionale. Relativamente, infine, alla rete distributiva dei carburanti, nel 2010 erano operativi nel Lazio distributori, valore sostanzialmente in linea con quello degli ultimi anni.

16 12 Consumi di carburanti e dimensione della rete distribuzione in alcune regioni italiane /2010 Fonte: Unione petrolifera Italiana Il lavoro Nel 2011, la forza lavoro (occupati più persone in cerca di occupazione) era il 43,4% della popolazione del Lazio. Tra il 2007 e il 2011, la forza lavoro è cresciuta del 4,5%, rispetto all aumento del 4,1% della parte di popolazione che non fa parte di questo aggregato. Di conseguenza, il suo peso sul totale della popolazione è leggermente aumentato. L aumento della forza lavoro è prevalentemente determinato dalla crescita della componente femminile (+7,1%); in particolare, per l occupazione, quella femminile è aumentata di oltre il 5%, mentre quella maschile si è contratta di quasi l 1%. La forza lavoro maschile rimane comunque il 57% del totale. Nel periodo considerato, il Lazio ha registrato il maggior incremento di forza lavoro tra le regioni italiane, comprese l Emilia-Romagna (+3,3%), la Toscana (+2,7%), il Veneto (+2,5%) e la Lombardia (+1,7%). Il 75% della forza lavoro è concentrato nella provincia di Roma. Tra il 2007 e il 2011, il tasso di attività nel Lazio rimane stabile. Nello stesso periodo, diminuisce invece il tasso di occupazione regionale (dal 59,7% al 58,8%); la provincia di Roma mantiene il primato con un valore pari al 61%. Il tasso di occupazione femminile è però aumentato. Nel Lazio si osserva un tasso di occupazione delle persone con titolo di studio superiore (laurea o post laurea) leggermente superiore alla media nazionale (77,7% rispetto al 77%), ma un po al di sotto dei valori di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana. Tra il 2007 e il 2011, il tasso di disoccupazione nel Lazio è aumentato passando dal 6,4% al 8,9%, in linea con la crescita su scala nazionale, ma rimanendo su valori costantemente superiori (in Italia, si è passati dal 6,1% all 8,4%). La disoccupazione nel Lazio è stata in questi anni nettamente superiore a quella nelle altre principali regioni del Paese. Tra le province, Viterbo raggiunge nel 2011 l 11,2%. Costantemente superiore alla media italiana e quindi ai risultati delle principali regioni del Paese è anche il tasso di disoccupazione di lunga durata, che nel 2011 è arrivato al 4,7%. Nel 2011, il tasso di disoccupazione giovanile nella classe risulta pari a quasi il 34%, con un differenziale particolarmente alto rispetto ai valori delle altre principali regioni del Paese e superiore al differenziale relativo alla disoccupazione nelle altre fasce di età. Tra il 2007 e il 2011 sono diminuiti gli infortuni sul lavoro dell 11%; un valore comunque inferiore a quello medio nazionale (-20%) e delle principali regioni del Paese. Particolarmente contenuta risulta la riduzione degli infortuni sul lavoro nella provincia di Roma (-6,9%), mentre a Frosinone si osserva addirittura un -31% e anche Latina ha un valore superiore a quello medio nazionale Imprese Nel 2011, il Lazio registra il maggior stock di imprese registrate dopo la Lombardia ( ), con una crescita di quasi il 4% rispetto al valore del Nel 2011, il saldo tra le nuove iscritte e le cessate è stato ampiamente positivo per un totale di oltre 7.200, rispetto ad una contrazione a livello nazionale di oltre imprese, con riduzioni consistenti anche in Piemonte, Lombardia e Veneto. Costruzioni e commercio sono gli aggregati più rilevanti in termini di numerosità delle imprese registrate, con un peso rispettivamente del 15% e 27%. Relativamente molto modesto è il peso numerico delle imprese nel manifatturiero. Le imprese cooperative sono poco meno del 13% del totale nazionale, valore analogo a quello della Lombardia e della Campania e inferiore in Italia solo a quello della Sicilia (17%). Per quanto riguarda la forma societaria, le ditte individuali prevalgono con il 44% del totale registrate; le società di capitali, tuttavia, arrivano a ben il 37% e a Roma a quasi il 43%.

17 13 Il trend nell agricoltura è particolarmente negativo in tutte le regioni benchmark, e nel Lazio il numero di imprese agricole dal 2000 al 2010 si è fortemente ridotto (-48,7%). Nell artigianato il Lazio, nonostante un andamento nazionale negativo, è l unica regione che nel 2011 presenta un saldo positivo di 235 nuove iscrizioni al netto delle cessazioni; la consistenza totale di imprese registrate mantiene un andamento stabile (tasso di crescita pari a 0,23%). Il Lazio, dopo la Lombardia, è la regione che presenta la più elevata numerosità di imprese di servizi nel 2011, contando imprese registrate, delle quali iscritte nel periodo di riferimento. Molto significativa la presenza di aziende impegnate nei servizi alla persona ( imprese). Valore aggiunto per settore - Lazio e Italia / valori correnti e quote % Fonte: Rapporto 2012 sull economia del Lazio, Sviluppo Lazio

18 14 Una leva economica fondamentale del Lazio è rappresentata dal sistema dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali 1, aree territoriali che vedono la presenza di un alto numero di piccole imprese a forte specializzazione produttiva. Nel Lazio sono stati riconosciuti (LR 36/2001) 3 distretti industriali e 7 sistemi produttivi locali che costituiscono uno dei motori per lo sviluppo locale, per l innovazione e la ricerca e per l'export: circa il 40% delle esportazioni del Lazio è assicurato dai distretti. Distretto Industriale Area dell Abbigliamento della Valle del Liri Distretto industriale Area Monti Ausoni-Tiburtina delle pietre ornamentali e del lapideo Distretto industriale della Ceramica di Civita Castellana Sistema Produttivo Locale Area dell Audiovisivo del Comune di Roma Sistema Produttivo Locale Area dell Elettronica della Tiburtina Sistema Produttivo Locale Area dell Innovazione del Reatino Sistema produttivo locale della Nautica Sistema Produttivo Locale Area del Chimico-farmaceutico del Lazio Meridionale Sistema Produttivo Locale Area a vocazione Agro-Industriale Pontina Sistema produttivo locale del cartario della provincia di Frosinone Nei distretti del Lazio operano oltre imprese con quasi lavoratori. Distribuzione dei Distretti Industriali e Sistemi produttivi locali Fonte: Rapporto 2012 sull economia del Lazio, Sviluppo Lazio Nel 2011, il Lazio ha fatto registrare il maggior numero di imprese dopo la Lombardia ( ), con una crescita di quasi il 4% rispetto al valore del Si definiscono Sistemi Produttivi Locali i contesti produttivi omogenei, caratterizzati da un elevata concentrazione di imprese, prevalentemente di piccole e medie dimensioni, e da una peculiare organizzazione interna, mentre sono Distretti Industriali quei sistemi caratterizzati da un elevata concentrazione di imprese industriali nonché dalla specializzazione produttiva delle stesse imprese.

19 ! 15 Nel 2011, il saldo tra le nuove iscritte e le cessate è stato ampiamente positivo per un totale di oltre 7.200, rispetto ad una contrazione a livello nazionale di oltre imprese, con riduzioni consistenti anche in Piemonte, Lombardia e Veneto. Il dato di FederLazio relativo al III Trimestre del 2012 conferma il trend del numero di imprese della Regione Lazio che cresce fino a unità ( rispetto al 2011), a dispetto del progressivo calo a livello nazionale che si attesta a imprese ( rispetto al 2011). Imprese e loro dinamica nelle principali Regioni Italiane /2011 Fonte: Unioncamere Con riguardo al Codice Ateco è possibile affermare che: i settori delle costruzioni e del commercio sono gli aggregati più rilevanti in termini di numerosità delle imprese registrate, con un peso rispettivamente del 15% e 27%. molto modesto è il peso numerico delle imprese nel manifatturiero. il trend nell agricoltura è particolarmente negativo nella maggior parte delle regioni, e nel Lazio il numero di imprese agricole dal 2000 al 2010 si è fortemente ridotto (-48,7%). nell artigianato il Lazio, nonostante un andamento nazionale negativo, è l unica regione che nel 2011 presenta un saldo positivo di 235 nuove iscrizioni al netto delle cessazioni. dopo la Lombardia, il Lazio è la regione che presenta la più elevata numerosità di imprese di servizi nel 2011, contando imprese registrate. rilevante è anche la presenza di imprese che hanno investito o hanno programmato di investire in prodotti e tecnologie green (a maggior risparmio energetico e/o a minor impatto ambientale).

20 16 Imprese del Lazio per settore produttivo Fonte: Unioncamere A Roma è localizzato circa il 74% delle imprese della regione e, con oltre 10 mila imprese in più rispetto al 2009, la provincia fa registrare il più alto tasso di crescita laziale (+2,4 per cento). Nel periodo in analisi, il numero di nuove iscrizioni si attesta a circa 31 mila e le cessazioni, in decremento (-1,1 per cento) rispetto al periodo corrispondente, risultano pari a 23 mila. Circa i tre quarti delle consistenza delle imprese nel 2011 si addensavano nella Provincia di Roma: a seguire Latina (10% del totale regionale), Frosinone (8%), Viterbo (6%) e Rieti (3%). Demografia delle imprese nell anno 2011 Fonte: FederLazio Turismo Nell ambito del turismo, nel Lazio si rileva al 2010 il 10,4% degli arrivi (10,3 milioni) e l 8,2% delle presenze (30,7 milioni) negli esercizi ricettivi italiani. Con riferimento ai soli esercizi alberghieri, i dati riportano un incidenza del Lazio sul totale Italia pari all 11,6% di arrivi (9,2 milioni) e il 10,2% di presenze (25,7 milioni). Di particolare rilevanza

21 ! 17 sono i dati relativi agli arrivi e alle presenze degli stranieri che evidenziano nel Lazio valori praticamente doppi rispetto a quelli relativi agli italiani. Il Lazio è al terzo posto tra le regioni benchmark per la presenza di imprese che, tra il 2008 e il 2011, hanno investito o hanno programmato di investire in prodotti e tecnologie green (a maggior risparmio energetico e/o a minor impatto ambientale). Nel 2011 si sono registrati nel Lazio arrivi turistici e giorni di presenza sul territorio 2, che rappresentano il 10,4% degli arrivi e l 8,3% delle presenze del mercato nazionale e il 39,7% degli arrivi e 34,7% delle presenze del mercato dell Italia centrale. Si tratta per lo più di visite di carattere culturale, come testimonia la quota degli arrivi nei siti di maggior interesse storico, che si è attestata nel 2011 a , pari all 82,3% del totale e rappresenta un primato a livello nazionale. Gli arrivi e le presenze dei turisti stranieri rappresentano nel Lazio rispettivamente il 66,2% ed il 68,3% del totale, valori molto elevati se si pensa che gli stessi parametri a livello nazionale rappresentano il 46% degli arrivi e il 45,8% per le presenze. Tra il 2003 e il 2011, nel territorio laziale, i posti letto sono cresciuti mediamente del 2,5%, contro una media dell'1,8% nel Centro Italia. L'aumento è da attribuire soprattutto alle strutture complementari (3,6% annuo), anche se l'offerta alberghiera (+1,7%) ha un peso preponderante. Con riferimento ai soli esercizi alberghieri, i dati riportano un incidenza del Lazio sul totale Italia pari all 11,6% di arrivi (9,2 milioni) e il 10,2% di presenze (25,7 milioni). In riferimento alle strutture complementari va notata la significativa preferenze dei turisti della regione Lazio per gli alloggi agro-turistici. Rispetto alle altre regioni d Italia, il peso di tali strutture in termini di arrivi sugli esercizi complementari (19,4%) è il più rilevante. Arrivi e presenze nelle strutture ricettive ed alberghiere Fonte: Osservatorio nazionale del turismo 2 Fonte: ANCE Lazio URCEL Unione Regionale dei Costruttori edili del Lazio.

22 !! 18 Peso degli arrivi in alloggi agro-turistici su totale arrivi in esercizi complementari - anno 2011 Fonte: Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Il Lazio - SRM - Studi e Ricerche per il Mezzogiorno La domanda turistica del Lazio si concentra principalmente nella provincia di Roma, la quale detiene una quota del mercato regionale pari all 88% degli arrivi e all 84,5% per le presenze, ed un incidenza della componente straniera che supera i 70 punti percentuali. Per le altre province la componente straniera risulta decisamente più bassa, in particolare tra il 15 ed il 20% degli arrivi per le Viterbo, Rieti e Latina e circa il 40% per Frosinone. Il bilancio complessivo nell anno 2012 della domanda turistica, nell insieme delle strutture ricettive alberghiere e complementari della Provincia di Roma, si è chiuso con arrivi complessivi (+5,27%) e presenze complessive (+4,38%). Distribuzione degli arrivi nelle province del Lazio - anno 2011 Fonte: Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Il Lazio - SRM - Studi e Ricerche per il Mezzogiorno Con riferimento all offerta, è possibile analizzare i dati Istat 2010 relativi alla capacità degli esercizi ricettivi che quantificano a livello regionale e provinciale il numero di esercizi presenti. La Regione con la più numerosa offerta ricettiva è il Veneto ( strutture), seguito dalla Toscana ( esercizi). Nel Lazio erano presenti complessivamente strutture ricettive

23 19 delle quali esercizi alberghieri e esercizi complementari (prevalentemente agriturismi, alloggi in affitto e bed&breakfast). Circa il 75% degli esercizi (6.025) si concentra nella Provincia di Roma. Considerando i posti letto, nel Lazio ne erano disponibili circa 297 mila, di cui 164 mila nelle strutture alberghiere e 133 mila negli esercizi complementari. Distribuzione degli arrivi nelle province del Lazio - anno 2011 Fonte: Rapporto 2012 sull economia del Lazio, Sviluppo Lazio 3. Focus sull area di progetto e i comuni dell area I progetti presentati nell ambito dei finanziamenti previsti dal Ministero delle infrastrutture sono due: - Progetto Pendolarismo (oggetto del presente documento) - Progetto Turismo Sostenibile I comuni dell area di progetto selezionati nell ambito del Progetto Pendolarismo sono: - Roma - Fiumicino - Guidonia Montecelio - Ladispoli - Mentana - Pomezia - Tivoli

24 ! 20 Siti di ricarica previsti dal Progetto Pendolarismo (in rosso)

25 Inquadramento territoriale L area di progetto, comprendente la città di Roma e i principali comuni della provincia, ha una estensione di oltre kmq e quasi 3 milioni di abitanti. Territori Superficie Popolazione Densità Kmq N. Ab./kmq Roma Fiumicino Fonte Nuova Guidonia Montecelio Ladispoli Mentana Pomezia Tivoli TOTALE PROGETTO Provincia di Roma Regione Lazio Italia Dati territoriali di sintesi relativi all area di progetto Fonte dati: elaborazione su dati ISTAT 2012 (pop ) Il territorio oggetto dell intervento comprende alcuni dei comuni che ad oggi sviluppano la maggior parte degli spostamenti pendolari verso Roma, caratterizzati negli ultimi anni da una significativa crescita demografica.

26 Inquadramento socio demografico La città di Roma influenza in modo determinante i parametri demografici dell area di progetto, che complessivamente presenta un età media e un indice di vecchiaia superiori rispetto al valore della provincia di Roma, del Lazio e al dato nazionale. D altra parte, anche per effetto dello sprawl della città di Roma, alcuni comuni hanno sperimentato negli ultimi anni una crescita demografica significativa, che ha contribuito a ridurre significativamente l età media della popolazione (anche inferiore a 40 anni contro gli oltre 44 della città di Roma). Caratteristiche della popolazione Famiglie Età media popolazion e Indice di vecchiaia Tasso di natalità (su 1000 ab.) Trend di popolazio ne 2001/2012 N. Anni % Roma ,1 162,0 9,4 3,7 Fiumicino ,9 92,3 13,3 36,8 Fonte Nuova ,9 82,3 12,7 36,6 Guidonia Montecelio ,9 90,6 11,4 22,5 Ladispoli ,1 97,9 11,4 23,1 Mentana ,3 87,0 12,0 28,2 Pomezia ,9 91,5 13,2 31,1 Tivoli ,3 133,5 10,7 7,6 TOTALE PROGETTO ,6 154,4 9,7 6,3 Provincia di Roma ,1 144,0 9,8 9,1 Regione Lazio ,2 146,2 9,6 8,6 Italia ,3 148,6 9,0 4,8 Dati socio demografici di sintesi relativi all area di progetto Fonte dati: elaborazione su dati ISTAT Dati di mobilità L analisi della mobilità comunale sviluppata dai residenti, effettuata sulla base dei dati disponibili al Censimento 2001, rivela per la città di Roma, la assoluta predominanza della componente comunale degli spostamenti. Per gli altri comuni la componente extra-comunale è rilevante (in gran parte diretta proprio verso Roma) e in più di un caso supera quella comunale (con esempi significativi come Fonte Nuova). All'interno del comune di dimora Numero di spostamenti Al di fuori del comune di dimora Spostamenti totali N. N. N.

27 Roma Fiumicino Fonte Nuova Guidonia Montecelio Ladispoli Mentana Pomezia Tivoli TOTALE PROGETTO Provincia di Roma Regione Lazio Italia Dati di mobilità di sintesi relativi all area di progetto Fonte dati: elaborazione su dati ISFORT L evoluzione del parco veicolare segue due trend chiaramente identificabili per la città di Roma e per gli altri comuni nell area di progetto. Infatti, mentre per Roma l ammodernamento del parco appare più sostenuto (con il 52% di autovetture con motorizzazione EURO 4 o superiore), negli altri comuni questo sembra seguire in larga misura il trend nazionale (43 vetture su 100 con EURO 4 o superiore). Sempre peculiare per Roma è il dato sul tasso complessivo di motorizzazione (veicoli per abitanti), che per la capitale si attesta ormai a quasi 900 veicoli per abitanti, anche grazie alla massiccia presenza di ciclomotori, mentre il dato dei comuni è sostanzialmente allineato a quello nazionale. Il dato di Fiumicino (oltre 80% delle auto EURO 4 o superiore e tasso di motorizzazione superiore all unità) sembra essere influenzato dalla presenza dell aeroporto. Parco veicolare: auto private Euro 0 Euro 1 Euro 2 Euro 3 Euro 4 Euro 5 Euro 6 Non class. TOTALE N. N. N. N. N. N. N. N. Roma Fiumicino Fonte Nuova Guidonia Montecelio Ladispoli Mentana Pomezia Tivoli TOTALE PROGETTO Provincia di Roma Regione Lazio

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