Previsioni delle Ondate di Calore nella Provincia di Torino Proposta operativa anno 2007

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1 Previsioni delle Ondate di Calore nella Provincia di Torino Proposta operativa anno 2007 Area Previsione e Monitoraggio Ambientale Arpa Piemonte Assessorato Solidarietà Sociale, Politiche Giovanili, Programmazione Sanitaria, Provincia di Torino INTRODUZIONE Il documento descrive la metodologia per il servizio meteorologico di previsione delle ondate di calore, che l Area di Previsione e Monitoraggio Ambientale di Arpa Piemonte fornirà dal 1 giugno fino al 15 settembre attraverso l emissione quotidiana di un Bollettino a valenza provinciale. IDENTIFICAZIONE DEI COMUNI I comuni della Provincia di Torino maggiormente interessati da condizioni meteorologiche avverse caratterizzate da temperature dell aria e livelli igroscopici elevati sono stati identificati attraverso considerazioni di carattere meteorologico ed orografico, basandosi sull analisi dei dati storici in possesso ed in particolare sulla base di quanto verificatosi durante l estate del 2003 (Figura1: in rosso sono evidenziati i comuni della Provincia caratterizzati nel 2003 da valori elevati di Discomfort Index (DI). Il DI è un indice biometeorologico atto ad individuare in maniera oggettiva il disagio fisiologico della popolazione causato da condizioni temperatura ed umidità dell aria elevate). 1/14

2 Figura 1. Comuni della provincia di Torino dove sono stati registrati valori di Discomfort Index elevati nel corso dell estate L Area di Previsione e Monitoraggio Ambientale ha ampliato l esperienza svolta durante l estate 2004, per conto della Regione Piemonte e del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, realizzando un bollettino previsionale delle ondate di calore specifico per alcune macroaree della Provincia di Torino che è stato emesso durante l estate COMUNI DELLA CINTURA DI TORINO In particolare per quanto riguarda alcuni comuni limitrofi all area urbana torinese, sulla base di un analisi dei dati meteorologici e sanitari a disposizione, è stato stabilito di estendere l attendibilità del Bollettino realizzato per la città di Torino, che, oltre a contenere esplicitamente la parte sanitaria nella definizione dei livello di rischi atteso, è stato sperimentato e validato per un periodo di tempo più lungo. Nella mappa seguente vengono identificati i comuni (in Figura 2. Comuni dell area urbana di Torino assimilabili al capoluogo di Provincia per condizioni meteorologiche avverse dovute a caldo estremo. colorati in giallo) assimilabili alla città di Torino per condizioni meteorologiche avverse dovute a caldo estremo. Per tali comuni (macroarea TO.1: San MauroTorinese, Settimo 2/14

3 Torinese, Borgaro Torinese, Venaria Reale, Collegno, Grugliasco, Rivoli, Rivalta di Torino, Beinasco, Orbassano, Nichelino e Moncalieri) si è scelto di estendere il significato e quindi i livelli di rischio previsti dal Bollettino Previsionale delle Ondate di Calore della città di Torino. I livelli di rischio espressi in questo bollettino possono derivare sia da condizioni meteorologiche critiche che da una previsione di eccessi di eventi sanitari (può sussistere infatti un ritardo causa-effetto di un giorno tra condizioni di caldo estremo ed effetti sulla salute). Figura 2. Comuni dell area urbana di Torino assimilabili al capoluogo di Provincia per condizioni meteorologiche avverse dovute a caldo estremo. 3/14

4 ZONE CALDO PROV ASL DISTRETTO COMUNE COLLEGNO COLLEGNO GRUGLIASCO RIVOLI RIVOLI 5 ORBASSANO ORBASSANO BEINASCO RIVALTA DI TORINO TO.1 VENARIA REALE VENARIA REALE 6 CASELLE T.SE BORGARO TORINESE SETTIMO T.SE SETTIMO TORINESE 7 SAN MAURO T.SE SAN MAURO TORINESE MONCALIERI MONCALIERI 8 NICHELINO NICHELINO TORINO TORINO Tabella 1. Comuni della macroarea di Torino denominata TO.1 ALTRI COMUNI DELLA PROVINCIA Per gli altri comuni della Provincia di Torino a cui non sono estendibili le previsioni fatte per la città di Torino, ma che pur appartengono alla classe dei comuni interessati nel corso dell estate 2003 da condizioni di forte disagio fisiologico, si fornisce un servizio diverso attraverso l emissione di un Bollettino Previsionale peculiare. Il bollettino è orientato ad alcune macro-aree del territorio provinciale che sono definite sulla base dei seguenti criteri: Raggruppare i comuni che nel corso dell estate 2003 sono stati suscettibili di condizioni critiche Tenere conto dei dati meteorologici disponibili, anche di tipo storico Tenere conto della suddivisione del territorio operata dalla Azienda sanitaria locale in Distretti Sanitari. Nella seguente mappa (Figura 3) vengono evidenziati i Distretti Sanitari in cui è suddiviso il territorio provinciale ai fini dell azienda sanitaria locale e le aree scelte per dare indicazioni sulle condizioni attese. Questa scelta è stata fatta sulla base delle numerose richieste effettuate dalle diverse ASL allo scopo i semplificare il più possibile l interpretazione del bollettino ed il loro lavoro di gestione delle criticità in condizioni di caldo estremo. 4/14

5 Figura 3. distretti sanitari (zone colorate) e zone previsionali per le ondate di calore per la Provincia di Torino (zone bordate in rosso). Il bollettino si basa sull applicazione di indici bio-meteorologici valutati secondo un complesso albero decisionale tra i quali l Heat Stress Index che a differenza degli altri indici è un indice relativo che valuta la risposta fisiologica della popolazione alle variabili meteorologiche, tenendo conto del periodo stagionale attraverso l analisi della distribuzione di probabilità delle variabili meteorologiche misurate nel passato. A tale scopo, per ognuna delle macroaree sono state identificate le stazioni meteorologiche più significative. Attraverso studi meteorologici sulla climatologia di tali stazioni ed applicando un modello previsionale analogo a quello utilizzato dal Centro Funzionale di Arpa Piemonte per i capoluoghi di Provincia della Regione. Nel corso dell estate 2007 verrà quindi prodotto un Bollettino Previsionale Provinciale delle Ondate di Calore sul quale verranno riportati gli indici di disagio fisiologico ed i livelli di attenzione previsti per ognuna delle macroaree individuate. I livelli di attenzione riportati nel Bollettino sono rappresentativi del rischio a cui è soggetta la popolazione residente e dovuto a condizioni di caldo estremo. AGGIORNAMENTI 2007 Sul bollettino verranno riportate due nuove informazioni utili alle utenze: 5/14

6 - le temperature massime ed apparenti massime registrate il giorno precedente all emissione del bollettino nelle stazioni di riferimento delle diverse macroaree - il livello massimo di ozono previsto per i primi due giorni di previsione (figura 4). Figura 4: livelli di ozono E stato di fornire queste due indicazioni aggiuntive allo scopo di dare un idea dell andamento delle condizioni rispetto al giorno precedente ( proveremo maggiore o minore disagio rispetto a ieri? ) e di tenere conto anche dei valori di ozono previsto che, come osservato in diversi studi epidemiologici, possono aggravare le condizioni dei soggetti a rischio. L indicazione dell ozono viene fatta per soglie, sulla base dei limiti vigenti, ed in accordo i livelli indicati nellopuscolo regionale sui rischi da ozono e le misure precauzionali individuali da adottare. AGGREGAZIONI INDIVIDUATE Nelle tabelle seguenti vengono indicate le diverse macroaree scelte, le Aziende Sanitarie locali della provincia, i Distretti Sanitari ed i comuni appartenenti ad ogni macroarea. 6/14

7 ZONE CALDO PROV ASL DISTRETTO COMUNE IVREA ALBIANO D'IVREA AZEGLIO BANCHETTE BARONE CANAVESE BOLLENGO BORGOFRANCO D'IVREA BORGOMASINO BUROLO CALUSO CANDIA CANAVESE CARAVINO CASCINETTE D'IVREA COLLERETTO GIACOSA COSSANO CANAVESE CUCEGLIO FIORANO CANAVESE LESSOLO LORANZE' MAGLIONE MAZZE' MERCENASCO MONTALENGHE MONTALTO DORA TO.2 9 IVREA ORIO CANAVESE PALAZZO CANAVESE PARELLA PAVONE CANAVESE PEROSA CANAVESE PIVERONE QUAGLIUZZO QUASSOLO ROMANO CANAVESE SALERANO CANAVESE SAMONE SAN GIORGIO CANAVESE SAN GIUSTO CANAVESE SAN MARTINO CANAVESE SCARMAGNO SETTIMO ROTTARO SETTIMO VITTONE STRAMBINELLO STRAMBINO TAVAGNASCO VESTIGNE' VIALFRE' VIDRACCO VILLAREGGIA VISCHE VISTRORIO Tabella 2. Comuni della macroarea di Ivrea denominata TO.2 7/14

8 ZONE CALDO PROV ASL DISTRETTO COMUNE CHIVASSO BRANDIZZO BROZOLO BRUSASCO CASALBORGONE CASTAGNETO PO CAVAGNOLO TO.3 7 CHIVASSO FOGLIZZO LAURIANO MONTANARO MONTEU DA PO RONDISSONE SAN SEBASTIANO DA PO TORRAZZA PIEMONTE VEROLENGO VERRUA SAVOIA Tabella 3. Comuni della macroarea di Chivasso denominata TO.3 ZONE CALDO PROV ASL DISTRETTO COMUNE TO.4 MONCALIERI NICHELINO 8 CARMAGNOLA LA LOGGIA TROFARELLO CANDIOLO NONE VINOVO CARMAGNOLA CARIGNANO CASTAGNOLE PIEMONTE LOMBRIASCO OSASIO PANCALIERI PIOBESI TORINESE VILLASTELLONE Tabella 4. Comuni della macroarea di Moncalieri denominata TO.4 8/14

9 ZONE CALDO PROV ASL DISTRETTO COMUNE CASTIGLIONE TORINESE CINZANO 7 SAN MAURO T.SE GASSINO TORINESE RIVALBA SAN RAFFAELE CIMENA SCIOLZE CHIERI ANDEZENO ARIGNANO BALDISSERO TORINESE CAMBIANO TO.5 ISOLABELLA 8 CHIERI MARENTINO MOMBELLO DI TORINO MONTALDO TORINESE MORIONDO TORINESE PAVAROLO PECETTO TORINESE PINO TORINESE POIRINO PRALORMO RIVA PRESSO CHIERI SANTENA Tabella 5. Comuni della macroarea di Chieri denominata TO.5 ZONE CALDO PROV TO.6 ASL DISTRETTO RIVOLI GIAVENO 5 SUSA COMUNE ALPIGNANO ROSTA VAL DELLA TORRE VILLARBASSE GIAVENO REANO SANGANO TRANA VALGIOIE ALMESE AVIGLIANA BORGONE SUSA BUTTIGLIERA ALTA CAPRIE CASELETTE CHIUSA DI SAN MICHELE CONDOVE SANT'AMBROGIO DI TORINO SANT'ANTONINO DI SUSA VAIE VILLAR DORA DRUENTO GIVOLETTO 6 PIANEZZA/DRUENTO LA CASSA PIANEZZA SAN GILLIO Tabella 6. Comuni della macroarea della Cintura ovest di Torino denominata TO.6 9/14

10 ZONE CALDO PROV ASL DISTRETTO COMUNE SUSA TO.7 5 SUSA BUSSOLENO Tabella 7. Comuni della macroarea della Cintura ovest di Susa denominata TO.7 ZONE CALDO PROV ASL DISTRETTO COMUNE BRUINO 5 ORBASSANO TORRE PELLICE PEROSA ARGENTINA PIOSSASCO VOLVERA BIBIANA BRICHERASIO LUSERNA SAN GIOVANNI LUSERNETTA PORTE SAN GERMANO CHISONE VILLAR PEROSA PINEROLO AIRASCA BURIASCO CAMPIGLIONE-FENILE CANTALUPA TO.8 CAVOUR 10 CERCENASCO CUMIANA FROSSASCO GARZIGLIANA PINEROLO MACELLO OSASCO PISCINA PRAROSTINO ROLETTO SAN PIETRO VAL LEMINA SAN SECONDO DI PINEROLO SCALENGHE VIGONE VILLAFRANCA PIEMONTE VIRLE PIEMONTE Tabella 8. Comuni della macroarea di Pinerolo denominata TO.8 10/14

11 ZONE CALDO PROV ASL DISTRETTO LANZO 6 CIRIÈ CASELLE T.SE COMUNE LANZO TORINESE BALANGERO CAFASSE CORIO GERMAGNANO VALLO TORINESE VARISELLA CIRIE' BARBANIA FIANO FRONT GROSSO LEVONE MATHI NOLE ROBASSOMERO ROCCA CANAVESE SAN CARLO CANAVESE VAUDA CANAVESE VILLANOVA CANAVESE CASELLE TORINESE SAN FRANCESCO AL CAMPO SAN MAURIZIO CANAVESE LEINI 7 SETTIMO T.SE SAN BENIGNO CANAVESE VOLPIANO CUORGNE' AGLIE' TO.9 BAIRO BALDISSERO CANAVESE 9 CUORGNÈ BORGIALLO BOSCONERO BUSANO CANISCHIO CASTELLAMONTE CHIESANUOVA CICONIO CINTANO COLLERETTO CASTELNUOVO FAVRIA FELETTO FORNO CANAVESE LOMBARDORE LUSIGLIE' OGLIANICO OZEGNA PERTUSIO PONT-CANAVESE PRASCORSANO PRATIGLIONE RIVARA RIVAROLO CANAVESE RIVAROSSA SALASSA SAN COLOMBANO BELMONTE SAN PONSO TORRE CANAVESE VALPERGA Tabella 9. Comuni della macroarea Settore Nordovest della Provincia di Torino denominata TO.9 11/14

12 DESCRIZIONE DELLA METODOLOGIA ALLA BASE DEL BOLLETTINO PROVINCIALE Il bollettino previsionale delle ondate di calore relativo ai comuni della provincia di Torino nasce dalla collaborazione tra l Area Previsione e Monitoraggio Ambientale ed il Servizio di Epidemiologia Ambientale dell Arpa Piemonte ed è rivolto a stimare l impatto delle ondate di calore sulla salute della popolazione. La previsione delle ondate di calore si basa su un modello matematico studiato peculiarmente da ARPA Piemonte. I parametri meteorologici utilizzati sono: temperatura massima, temperatura apparente massima e minima (Steadman, 1984), numero di giorni consecutivi con temperatura apparente elevata, ed altri parametri meteorologici necessari al calcolo di alcuni indici di benessere. Le soglie biometeorologiche di tali indici sono state scelte in funzione delle condizioni climatiche locali e da criteri di specificità e di sensibilità che non derivano direttamente da valori di letteratura. La percezione del disagio dovuta alle condizioni meteorologiche è peculiare alla regione ed all area locale ed è per queste ragioni che ARPA Piemonte ha deciso di utilizzare, oltre a questi indici, un indice relativo (Heat Stress Index, Kalkstein 2003). L Heat Stress Index è un indice biometeorologico che valuta la risposta fisiologica della popolazione alle variabili meteorologiche, basandosi sia sulla localizzazione che sul periodo stagionale attraverso l analisi della distribuzione di probabilità delle variabili meteorologiche misurate nel passato. L obiettivo del Bollettino è quello di fornire al servizio sanitario locale le informazioni necessarie per l organizzazione dei servizi medici e di prevenzione nel caso di ondate di calore. Il bollettino riporta informazioni di diverso tipo: - METEOROLOGICHE: temperatura massima dell aria, massima temperatura percepita, ed indice sintetico di stress da calore; - LIVELLI DI RISCHIO: Nessun Allarme, Attenzione, Allarme od Emergenza. - LIVELLO DI OZONO massimo orario giornaliero Per meglio spiegare il prodotto nel seguito viene riportato un esempio di Bollettino Previsionale delle Ondate di Calore per la Provincia di Torino. Il bollettino previsionale e la relativa legenda sono disponibili sul sito Web di ARPA Piemonte ( La temperatura apparente o percepita di Steadman (1984) è un indice che permette di stimare il disagio fisiologico dovuto all esposizione a condizioni meteorologiche caratterizzate da alte temperature ed elevati livelli igroscopici dell aria, nonché da ridotta velocità del vento a 10 m dal suolo. Il modello previsionale delle ondate di calore utilizza come variabili di input per l identificazione dei livelli di rischio, i valori massimi e minimi giornalieri di temperatura percepita. Da studi epidemiologici è stato infatti verificato che 12/14

13 temperatura ed umidità elevate durante le ore notturne non permettono al corpo umano il recupero fisiologico del disagio accumulato nelle ore diurne. L Heat Stress Index è un indice biometeorologico relativo che tiene che valuta oggettivamente il disagio fisico della popolazione. Poiché è un indice statistico basato sulla climatologia permettende a differenza degli altri indici assoluti di tenere conto dell acclimatazione della popolazione residente. I dati indispensabili per il calcolo dell HSI sono temperatura, umidità, velocità del vento e copertura nuvolosa e giorni consecutivi di caldo estremo. I giorni consecutivi di caldo estremo vengono osservati quando la temperatura percepita massima supera di una deviazione standard il valore medio climatologico del periodo senza soluzione di continuità. ARPA infine ha identificato un idoneo albero decisionale atto a identificare i Livelli di Rischio attraverso le informazioni meteorologiche previsionali a disposizione. Vengono definiti 4 differenti livelli di rischio: 0-Benessere, 1- Cautela, 2-Estrema Cautela e 3-Pericolo. In figura viene illustrato l albero decisionale utilizzato per l emissione dei diversi Livelli di rischio. Figura 5: Albero decisionale dei livelli di rischio Gli studi epidemiologici sul tema degli effetti sulla salute delle condizioni di caldo estremo, sono concordi nel considerare un ritardo di circa un giorno tra causa ed effetto ovvero tra le condizioni meteorologiche severe ed i conseguenti effetti sulla salute. 13/14

14 A tale scopo, nella definizione dei livelli di rischio, è stato deciso di tenere conto anche delle condizioni severe occorse il giorno precedente a quello di emissione. Qualora terminassero le condizioni meteorologiche critiche che hanno causato un livello di Estrema Cautela o di Pericolo, e siano previste condizioni di Benessere da un punto di vista puramente meteorologico, verrà comunque mantenuta la segnalazione di una situazione di criticità, con un livello di rischio inferiore di un grado rispetto a quello emesso per il giorno precedente. 14/14