Stefania Mandrone, Chiara Vicini. Apat - Dipartimento tutela delle acque interne e marine, Servizio difesa delle coste
|
|
- Luigi Romagnoli
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 511 ANALISI DELLE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL PAESAGGIO COSTIE- RO DELLA RISERVA NATURALE DI TORRE FLAVIA (ROMA) Stefania Mandrone, Chiara Vicini Apat - Dipartimento tutela delle acque interne e marine, Servizio difesa delle coste 1 - Introduzione Le zone umide sono ambienti di grandissimo interesse ecologico, paesaggistico e territoriale, meritevoli della massima tutela. Tali ecosistemi, che si sviluppano lungo le zone di transizione tra acqua e terra, si qualificano anche per l elevata ricchezza di specie animali e vegetali. Dal punto di vista ecologico, tali aree rappresentano ambienti con elevata diversità e produttività biologica, che garantiscono la vita a moltissime specie viventi. Queste zone sono ecosistemi estremamente vulnerabili e dinamici e l alterazione dei processi naturali porta a modifiche sostanziali nei diversi livelli di organizzazione ecologica (paesaggio, ecosistema, habitat e specie; Amazega, et al., 2002). Gli ambienti umidi costieri rappresentano, quindi, l esempio più chiaro dei processi di interazione tra le diverse sfere che compongono il pianeta e dove si può rilevare come la vita trasforma e condiziona un intorno di dimensioni considerevoli (Marotta e Mulazani, 2006). Negli ultimi decenni, le zone umide presenti nel territorio italiano hanno visto l accentuarsi delle pressioni antropiche riferite all uso agricolo del territorio, alle captazioni idriche, alle opere di bonifica ed all aumento della densità abitativa, con effetti rilevanti sul territorio legati alla trasformazione ed alla frammentazione ambientale. Per caratterizzare l eterogeneità degli ambienti umidi costieri e per valutarne lo stato di degrado si può ricorrere all utilizzo delle metodiche analitiche sviluppate nel contesto della disciplina dell ecologia del paesaggio per l analisi dei modelli spaziali e della diversità, come gli indici di paesaggio relativi alla frammentazione, al contagio ed alla lacunarità, utilizzati per descrivere le variazioni nella composizione, nella configurazione e nella struttura di tali ecosistemi sia a livello di habitat che a livello complessivo di mosaico ambientale (paesaggio). La struttura del paesaggio viene generalmente riferita alle relazioni spa-
2 512 Convegno di Maratea ziali esistenti tra i singoli elementi che lo compongono, denominati patches, a loro volta raggruppati in classi appartenenti alla stessa unità territoriale. Per composizione del paesaggio si intende l abbondanza e la varietà dei tipi di patches, mentre per configurazione ci si riferisce alla distribuzione ed alle caratteristiche spaziali dei patches presenti all interno del mosaico ambientale. Nel presente lavoro è stata condotta un analisi del mosaico degli habitat dell area umida della Riserva Naturale di Torre Flavia attraverso lo studio della composizione e configurazione del paesaggio. 2 - Area di studio L area umida protetta Monumento naturale Palude di Torre Flavia è situata lungo il litorale tirrenico a nord di Roma, nei comuni di Ladispoli e Cerveteri, di fronte al SIC Secche di Torre Flavia (fig. 1). Essa rappresenta l ultimo residuo della palude di Campo di Mare, un sistema di acquitrini e paludi salmastre costiere, un tempo relativamente esteso. La Palude di Torre Flavia si sviluppa per circa 40 ha, parallelamente alla linea di costa in direzione nord-ovest/sud-est e rappresenta uno dei lembi residui delle zone umide che si estendevano, alternate ad aree forestali ed arbustive, fino ai primi decenni del secolo scorso su gran parte della maremma laziale. Questi ambienti progressivamente bonificati e messi a coltura (Battisti, 2006) hanno vissuto l intensificarsi di tali trasformazioni territoriali a partire dagli anni settanta, determinando l aggravarsi delle condizioni complessive di degrado dovuto a stress idrico, attività venatoria/bracconaggio, presenza di discariche non autorizzate, insediamenti residenziali abusivi di varia tipologia. La bonifica e l urbanizzazione nelle adiacenze della Palude hanno contribuito in modo determinante ad alterare il regime idrologico dell area. La Palude di Torre Flavia è caratterizzata dalla presenza di un terreno di natura argillosa, fango molto scuro derivante dalla presenza di materiale organico vegetale in decomposizione che consente l accumulo di acque nei settori retrodunari. Lembi residuali di un antica duna sabbiosa separano la palude dal mare. Un molo di origine artificiale collega attualmente alla costa i ruderi dell antica Torre Flavia rimasta isolata a circa 80 m dalla spiaggia a causa dell erosione che caratterizza gran parte del litorale nord.
3 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 513 Figura 1 - Foto aerea del mosaico ambientale che comprende l area della Palude di Torre Flavia
4 514 Convegno di Maratea Dal punto di vista climatico la Palude di Torre Flavia appartiene alla Regione climatica Mediterranea, termotipo mesomediterraneo caratteristico delle aree litorali della provincia di Roma (Blasi, 1994) ed è costituita da una notevole ricchezza di ambienti naturali (dune sabbiose, habitat retrodunari, stagni, canali e praterie) interessati da un elevato disturbo antropico (fig. 2). Figura 2 - Carta dell uso del suolo (stralcio): rappresentazione del mosaico ambientale che comprende la Palude di Torre Flavia
5 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 515 Nel 1997 è stato istituito dalla Regione Lazio il Monumento naturale Regionale Palude di Torre Flavia, che risulta inserito nell elenco nazionale delle Aree Naturali Protette, curato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio. L importanza naturalistica è avvalorata dall essere riconosciuta anche zona di protezione speciale ZPS, inclusa nella Rete Natura 2000, mentre la parte verso mare è caratterizzata dalla presenza del SIC Secche di Torre Flavia. 3 - Materiali e metodi Allo scopo di analizzare le caratteristiche strutturali dell area di studio è stato utilizzato un approccio multidisciplinare costituito da più fasi: fotointerpretazione, analisi dei diversi tematismi ambientali disponibili ed esame della cartografia di base. Ciascuna fase ha contribuito alla definizione del paesaggio dell area umida di Torre Flavia ai diversi livelli di aggregazione e di scala. A tale scopo sono state utilizzate: Carta di uso del suolo (1:25000) Corine Land Cover 2000 e Carta delle Unità di Paesaggio (1:25000). Mediante fotointerpretazione è stata selezionata un area di circa ha che comprende le diverse tipologie di uso del suolo che caratterizzano il comprensorio della Riserva naturale: aree urbane, aree agricole e le aree a vegetazione sclerofilla. Analisi quantitative del mosaico paesaggistico sono state condotte calcolando un set di indici, appositamente individuati nel quadro teorico dell ecologia del paesaggio (Mc Garigal e Marks, 1995). Gli indici utilizzati descrivono le variazioni della composizione, configurazione e struttura del paesaggio sia a livello di classi di habitat (diverse tipologie di patches) che complessivo di mosaico ambientale. Sono stati selezionati gli indici che fornivano il maggior numero di informazioni sulle caratteristiche di area, forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridondanza. Per calcolare le metriche del paesaggio è stato utilizzato il software FRAGSTAT 3.3 (Mc Garigal e Marks, 1995). Questo programma è molto utilizzato negli studi di Landscape Ecology, e fornisce una vasta gamma di metriche che permettono il calcolo della dimensione delle classi di copertura, della loro distribuzione spaziale e del rapporto area perimetro. Gli indici utilizzati sono descritti in tabella Risultati e discussioni L area di studio occupa una superficie di circa 1000 ha, di cui circa il 50% è ad uso agricolo (in prevalenza seminativi e vigneti; fig. 3). Esternamente all area protetta, a ridosso dei campi coltivati, si estendono formazioni prative soggette a sfalcio caratterizzate da un elevata
6 516 Convegno di Maratea diversità di specie e da un notevole impatto antropico. Le superfici a litoide (urbanizzato, suolo nudo, cantieri e spazi in costruzione ecc.) rappresentano il 25% dell area. Percentuali minori (1.05%) sono occupate dalla vegetazione naturale la cui estensione è limitata alle aree soggette a minor pressione antropica caratterizzata dalla presenza di boschi di latifoglie. La riserva naturale è principalmente costituita da vegetazione sclerofilla tipica degli ambienti mediterranei. Le associazioni vegetali sono tipiche degli ambienti umidi e variano in relazione al grado di salinità dell acqua. Nella parte più interna e lontana dal mare, superata una fascia di prati falciabili fortemente condizionati dall intervento umano, si trovano prati emersi con specie erbacee adattate ad ambienti non sommersi ma costantemente umidi. Nella zona depressa, dove l acqua è più dolce, profonda e persistente, si sviluppano specie tipiche di acque stagnanti come il ranuncolo acquatico (Ranunculus aquatilis), mentre ai margini la vegetazione è dominata dalla cannuccia di palude (Phragmites australis). Di particolare interesse botanico è un frammento di salicornieto, ormai di dimensioni estremamente ridotte, residuo della flora delle zone umide costiere, con marcata salinità del suolo. Scarse e continuamente danneggiate, sull arenile, le specie tipiche degli ambienti sabbiosi. Tabella 1 - Descrizione degli Indici di Paesaggio utilizzati
7 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 517 Tutti gli habitat più preziosi del Monumento Naturale (salicornieto, popolamenti di giuncacee e ciperacee, aree di nidificazione interne al canneto) sono, quindi, da considerarsi a rischio, per l assenza di una sufficiente flora costruttiva che difenda la palude dall arretramento della costa: popolamenti di graminacee tipiche della duna, come lo sparto pungente (Ammophila littoralis) e la gramigna delle spiagge (Agropyron junceum) sono quasi scomparse per l effetto sinergico di interventi antropici e fattori naturali. Figura 3 - Classificazione delle coperture vegetali rilevate per il Monumento Naturale Palude di Torre Flavia (elaborazione A. Guidi)
8 518 Convegno di Maratea L unità di paesaggio presenta un indice di dispersione pari a 66.7, ovvero le tipologie di habitat risultano tra loro ben mescolate con rari casi di isolamento geografico. Il valore dell indice di Shannon (0.6) indica una ripartizione polarizzata del territorio con le superfici agricole e le aree litoidi che occupano porzioni elevate dell area (tab. 2). Le classi che presentano habitat interrotti di maggiori dimensioni sono quelle relative alle aree urbane (25%) e le aree agricole a seminativo (20%) ciò evidenzia una notevole omogeneità spaziale con queste due classi che tendono ad occupare una percentuale elevata dell area in esame. Le aree boschive e i tratti costieri a vegetazione sclerofilla sono caratterizzate, come evidenziato dall indice frattale IF, da forme più complesse rispetto alle aree agricole ed urbane. Il grado di complessità della forma viene spesso usato nella letteratura scientifica come indicatore del livello di pressione antropica agente sugli habitat: infatti la presenza dell uomo tende a semplificare le forme abbassando il valore di IF verso il valore unitario, all opposto un alto grado di naturalità è evidenziato da valori di IF prossimi a 2. L area umida di Torre Flavia rappresenta quindi un frammento di ecosistema umido che si sviluppa in una matrice ambientale trasformata, i cui flussi di energia e di materia sono in massima parte controllati dall uomo. Tale area quindi è sottoposta ad una moltitudine di disturbi di origine antropica perché inserita in un paesaggio continuamente trasformato dall azione umana. Tabella 2 - Indici di classe di habitat calcolati peri territorio della riserva naturale di Torre Flavia
9 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 519 Bibliografia Amazega M., Leone A. (1989) - Le opere di regimazione fluviale in rapporto all ambiente, Economia Montana, 5, Battisti C. (2006) - Inquadramento territoriale della palude di Torre Flavia. Biodiversità, gestione, conservazione di un area umida del litorale tirrenico: la Palude di Torre Flavia. Provincia di Roma, Gangemi editore, Blasi C. (1994) - Fitoclimatologia del Lazio. Carta del fitoclima del Lazio, Università La Sapienza, Roma, Regione Lazio. Marotta L., Mulazzani A. (2006) - Il paesaggio di Torre Flavia: percolazione e funzionalità. Biodiversità, gestione, conservazione di un area umida del litorale tirrenico: la Palude di Torre Flavia. Provincia di Roma, Gangemi editore, MC.Garigal K., Marks B. J. (199) - FRAGSTATS: spatial pattern analysis program for quantifying landscape structure, Gen. Tech. Rep. PNW-GTR- 351, Portland, OR: U.S. Department of Agriculture, Forest Service, Pacific Northwest Research Station,
FACOLTA DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO Laboratorio di Pianificazione del Paesaggio Insegnamento Paesaggio Docente: CRITERI E METODI DI VALUTAZIONE DEI SISTEMI DI PAESAGGIO (SENSU ECOSISTEMICO) RICAPITOLANDO
DettagliServizio Carta della copertura del suolo Identificazione del Servizio Carta della copertura del suolo Descrizione del Servizio La carta di Copertura del suolo indica le caratteristiche del territorio rispetto
DettagliFACOLTA DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO Laboratorio di Pianificazione del Paesaggio Insegnamento Paesaggio Docente: CRITERI E METODI DI ANALISI DELLA COPERTURA DEL SUOLO SOMMARIO 1) Legenda del Protocollo
DettagliTav ATD BOTANICO VEGETAZIONALE
Tav. 4.3.3 ATD BOTANICO VEGETAZIONALE Tav. 4.3.4: ATD STORICO-CULTURALE Tav. 4.3.5: ATD GEOMORFOLOGIA Tav. 4.4.1 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Tav. 4.6.1 Tav. 5.3.1 LEGENDA CARTA
DettagliCorso di Ecologia Forestale
Corso di Ecologia Forestale Donatella Spano Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei Università di Sassari spano@uniss.it Copyright 2006 Università di Sassari Paesaggio Porzione del territorio dove ricorre
DettagliIl contributo di PAUNIL per la definizione delle preferenze ambientali e della ricchezza di specie
Il contributo di PAUNIL per la definizione delle preferenze ambientali e della ricchezza di specie Stefano De Felici Osservatorio per la Biodiversità del Lazio Giornata romana di Ornitologia dedicata a
DettagliBio e Bea alla scoperta dei diritti della natura e dell uomo
Bio e Bea alla scoperta dei diritti della natura e dell uomo Un itinerario tra i 10 messaggi dell Unione Europea per la conservazione degli ecosistemi e la tutela della biodiversità. cambiamenti climatici
DettagliI paesaggi del Friuli Venezia Giulia
I paesaggi del Friuli Venezia Giulia Piani di gestione dei Siti Natura 2000 e Piani di Conservazione e Sil Sviluppo di Parchi e Riserve Regionali nei rapporti con la legislazione sul paesaggio Giuseppe
DettagliLa frammentazione del paesaggio agrario: effetti sul microclima
Roma, 9.6.2005 La frammentazione del paesaggio agrario: effetti sul microclima Corrado Battisti Servizio Ambiente - Ufficio Conservazione Natura Provincia di Roma Frammentazione ambientale di origine antropica
DettagliFACOLTA DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO Laboratorio di Pianificazione del Paesaggio Insegnamento Paesaggio Docente: SISTEMI DI CLASSIFICAZIONE DEL PAESAGGIO SOMMARIO 1) Basi teoriche: l ecologia
Dettagli1. I BENI PAESAGGISTICI
1. I BENI PAESAGGISTICI I beni paesaggistici e ambientali costituiscono gli elementi di riferimento cardine per la definizione dell assetto ambientale, esso è costituito dall insieme degli elementi territoriali
DettagliSergio Malcevschi (2006) Lezioni di Impatto Ambientale. ICONE L AMBIENTE NELLA V.I.A.
Sergio Malcevschi (2006) Lezioni di Impatto Ambientale. ICONE L AMBIENTE NELLA V.I.A. 1 IL RIFERIMENTO PRIMARIO I riferimenti fondamentali per la definizione dell ambiente da considerare in uno Studio
DettagliCAPITOLO 7: Ambiente costiero
CAPITOLO 7: Ambiente costiero 154 7.1: Difesa costiera Presentazione: L' ambiente costiero rappresenta un sistema naturale assai complesso e strettamente connesso alla rete fluviale retrostante che con
DettagliNATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura
NATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura Nome indicatore DPSIR Fonte dati Distribuzione del Valore Ecologico secondo
DettagliEvoluzione nell uso dei suoli in Valmalenco nell ultimo cinquantennio
Effetti ecologici dell evoluzione dell attività agricola Sondrio 25 ottobre 2013 Evoluzione nell uso dei suoli in Valmalenco nell ultimo cinquantennio GIOVANNI MORANDA Area di Studio 5 Comuni Superficie
DettagliII RAPPORTO SULLO STATO DEL CAPITALE NATURALE IN ITALIA
II RAPPORTO SULLO STATO DEL CAPITALE NATURALE IN ITALIA Prof. Emerito Carlo Blasi Centro di Ricerca Interuniversitario «Biodiversità, Servizi Ecosistemici e Sostenibilità» Sapienza Università di Roma Roma
DettagliProgetto SNAC Elementi per l elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici
Progetto SNAC Elementi per l elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Settore: Ecosistemi di acque interne e di transizione: biodiversità, e funzioni e servizi dell
DettagliAree agricole e biodiversita :
Aree agricole e biodiversita : corridoi agro-ecologici dell AddaMartesana Analisi naturalistica - Prima parte - Stefania Fontana - dott.sc. Nat. Obiettivi Caratterizzazione della componente naturalistica
DettagliLe conseguenze che l eterogeneità spaziale e la struttura del paesaggio presentano sui diversi livelli di organizzazione
4. Come funziona il paesaggio? Rapporto tra la struttura e la funzione. Le conseguenze che l eterogeneità spaziale e la struttura del paesaggio presentano sui diversi livelli di organizzazione a) Popolazioni
DettagliCamargue. Il delta del Rodano nella regione della Camargue
Camargue Il delta del Rodano nella regione della Camargue La Camargue è la zona umida a sud di Arles, in Francia, fra il Mar Mediterraneo e i due bracci del delta del Rodano. Il braccio orientale si chiama
DettagliLe pietre e i cittadini
Scuola, cittadinanza, sostenibilità Le pietre e i cittadini Progetto nazionale per l Educazione al Patrimonio SCHEDA DI LETTURA E DI INDAGINE DEL PAESAGGIO Docente: Paola Cola Tel. 3393618225 E mail paola.cola@tiscali.it
DettagliIl ruolo di ISPRA nella collana dedicata alla conservazione e gestione della naturalità degli ecosistemi marino-costieri.
Il ruolo di ISPRA nella collana dedicata alla conservazione e gestione della naturalità degli ecosistemi marino-costieri. Ing. Luciano Bonci Dirigente del Servizio Aree protette e pianificazione territoriale
DettagliNome indicatore DPSIR Fonte dati Uso del suolo S Carta Tecnica Regionale. Disponibilità dati *** 2007 R
SUOLO Uso del territorio Uso del suolo Nome indicatore DPSIR Fonte dati Uso del suolo S Carta Tecnica Regionale Obiettivo Distribuzione delle diverse classi di uso del suolo nel territorio regionale Disponibilità
DettagliMISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT Isola Sacra
MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT6030024 Isola Sacra 1 INTRODUZIONE Le misure di e gli indirizzi di gestione definiti nel presente documento si applicano al Sito di Interesse Comunitario IT6030024 Isola
DettagliProvincia di Viterbo. Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta LIFE 04 NAT/IT/000153
LIFE Natura Alta Tuscia Viterbo, 24 Gennaio 2005 Provincia di Viterbo Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta Tuscia Viterbese. LIFE 04 NAT/IT/000153 Che cos
DettagliEvoluzione del territorio litorale molisano
Evoluzione del territorio litorale molisano Ente per le Nuove Tecnologie, l Energia, e per l Ambiente Italia Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Climatici e Sviluppo Sostenibile S. Cardinali, E. Valpreda,
DettagliEcologia del paesaggio
Ecologia del paesaggio Definizione di paesaggio. Obiettivi e principi dell ecologia del paesaggio. Radici culturali: rapporti con l ecologia tradizionale, scuola europea e scuola nord-americana. Convenzione
DettagliNATURA E BIODIVERSITA
NATURA E BIODIVERSITA 10 Quadro sinottico degli indicatori INDICATORI DI STATO/IMPATTO (S/I) Indice di Biopotenzialità Territoriale (Btc) INDICATORI DI RISPOSTA (R) Il verde urbano SIGLE, ABBREVIAZIONI,
DettagliLa scienza della vegetazione nella gestione e conservazione del territorio
La scienza della vegetazione nella gestione e conservazione del territorio Componenti del gruppo di ricerca: Gabriella Buffa, Professore associato di Botanica Ambientale e Applicata Gianni Sburlino, Professore
DettagliProposta di legenda Carta uso suolo 1:25.000 Gruppo di lavoro Uso e copertura del suolo presentata nel seminario di Napoli nel 2004.
Proposta di legenda Carta uso suolo 1:25.000 Gruppo di lavoro Uso e copertura del suolo presentata nel seminario di Napoli nel 2004. Progetto Corine LC Scala 1:100.000 1 /2 /3 Livello Voci base comuni,
DettagliCapitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette
Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Bacino dello slizza Capitolo 3 I INDICE 3. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 3.1. AREE PER L ESTRAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO
DettagliIdrosfera. Leonardo Beccarisi. 7 aprile a lezione. 2 a parte. Corso di Ecologia Università degli Studi di Roma Tre
Idrosfera 2 a parte Leonardo Beccarisi Corso di Ecologia Università degli Studi di Roma Tre 7 aprile 2011 23 a lezione Sommario 1 Serie ecologiche Serie spaziali Serie temporali (successioni ecologiche)
DettagliATTIVITA RELATIVE ALLE MAPPE PRELIMINARI DI PERICOLOSITA E DI RISCHIO
Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (Direttiva 2007/60 CE D.Lgs. 49/ 10 - D.Lgs. 219/ 10) Distretto Idrografico dell Appennino Settentrionale Sub Distretto BACINI MARCHIGIANI SETTENTRIONALI ATTIVITA
DettagliTAV. 1 CARTA DI INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Aree protette Siti di Interesse Comunitario (SIC) Zone di Protezione Speciale (ZPS) Riserva naturale Lago di Burano IT51A0026, Laguna di Orbetello IT51A0026, Laguna di Orbetello Riserva naturale Laguna
DettagliCorso di Ecologia Forestale ECOSISTEMA. Donatella Spano DESA UNISS spano@uniss.it. D. Spano
Corso di Ecologia Forestale ECOSISTEMA Donatella Spano DESA UNISS spano@uniss.it Copyright 2006 Università di Sassari Ecosistema 3 Arthur Tansley, 1935 ECOSISTEMA Unità ambientale eterotipica risultante
DettagliCarta dell uso del Suolo (Regione Emilia Romagna) Carta dell uso del Suolo (Regione Emilia Romagna)
Suolo SUOLO Con il termine suolo ci si riferisce allo strato superficiale della crosta terrestre, prodotto dall alterazione chimico-fisica delle rocce affioranti, che sono così trasformate in detrito su
DettagliCENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI
NOME SPAZIO APERTO COMUNE Treviolo10 Treviolo AREA (ha) 0,9862 PERIMETRO (metri) 456 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 27 marzo 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA NOME DEL PROGETTO Emanuele Morlotti e Giovanna
DettagliCOMUNE DI SANZA CARTA DELL USO DEL SUOLO (Fonte: Regione Campania 2009)
COMUNE DI SANZA CARTA DELL USO DEL SUOLO (Fonte: Regione Campania 2009) 10000 9000 9006,39 8000 Valori espressi in Ha 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 34,28 434,76 968,63 290,52 155,81 471,93 49,82
DettagliCENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI
NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO SP.A.C. _ 18 COMUNE Comune di Casalpusterlengo AREA (ha) 19,27 PERIMETRO (metri) 4.300 PROPRIETÀ DELL AREA Proprietà di natura privata DATA RILIEVO Novembre 2012 RILIEVO
DettagliAnalisi del ciclo di vita per processi industriali
Analisi del ciclo di vita per processi industriali Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie per l Ambiente e il Territorio Corso a scelta 6 CFU Seconda Università di Napoli Dipartimento di Scienze e Tecnologie
DettagliAllegato 4. INDICATORE 4 Aree agricole ad Alto Valore Naturale (HNV FARMING) METODOLOGIA E RISULTATI
Allegato 4 INDICATORE 4 Aree agricole ad Alto Valore Naturale (HNV FARMING) Elaborazioni eseguite in collaborazione con il CAAR (Centro Agrometeorologia Applicata Regionale Regione Liguria) METODOLOGIA
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie per l Ambiente
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie per l Ambiente ANALISI STORICA DELLE TRASFORMAZIONI AVVENUTE NELLA FLORA
DettagliPREMESSA 2 CARATTERISTICHE DEL PIANO DI RECUPERO DI PORTO CORSINI 3
PREMESSA 2 CARATTERISTICHE DEL PIANO DI RECUPERO DI PORTO CORSINI 3 Tipologia delle azioni e opere 3 Dimensioni e ambito di riferimento 3 Complementarietà con altri piani e progetti 4 Uso delle risorse
DettagliCorso di Ecofisiologia degli Agrosistemi ECOSISTEMA. Donatella Spano DESA UNISS spano@uniss.it. D. Spano. Copyright 2010 Università di Sassari
Corso di Ecofisiologia degli Agrosistemi ECOSISTEMA Donatella Spano DESA UNISS spano@uniss.it Copyright 2010 Università di Sassari Ecosistema 2 Arthur Tansley, 1935 ECOSISTEMA Unità ambientale eterotipica
DettagliMonitoraggio delle variazioni degli usi del suolo in Toscana
Monitoraggio delle variazioni degli usi del suolo in Toscana Monitoraggio delle variazioni degli usi del suolo in Toscana - Indagine per il monitoraggio dei territori urbanizzati con metodologia statistica
DettagliTRATTO BP LOCALITA Bib. Spiaggia LUNGHEZZA 872 m AZIMUT 90 N TIPOLOGIA DIFENSIVA. QUOTE La sommità dell argine raggiunge una quota di 2.7 m.
TRATTO BP LOCALITA Bib. Spiaggia LUNGHEZZA 872 m AZIMUT 90 N Rilevato in sabbia, con pista ciclabile e pedonale, entrambe pavimentate. QUOTE La sommità dell argine raggiunge una quota di 2.7 m. Assenti.
DettagliDal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane
Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane REALIZZARE LA CONNESSIONE ECOLOGICA LUNGO IL CORRIDOIO REGIONALE 28 E LA DORSALE VERDE NORD Obiettivo Realizzare la connessione ecologica tra il Bosco di Vanzago
DettagliProf. Carlo Blasi. Ecoregioni, ecosistemi e serie di vegetazione dell area metropolitana di Roma
Prof. Carlo Blasi Dipartimento di Biologia Ambientale Sapienza Università di Roma Ecoregioni, ecosistemi e serie di vegetazione dell area metropolitana di Roma La Biodiversità di Roma lo stato attuale,
DettagliMisure di salvaguardia per habitat di cui all'allegato I della direttiva 92/43/CEE ai sensi della L.R. 28/2009
DELIBERAZIONE 1507 2009 Misure di salvaguardia per habitat di cui all'allegato I della direttiva 92/43/CEE ai sensi della L.R. 28/2009 BURL N 48 del 02/12/2009 Richiamate le Direttive n. 79/409/CEE Uccelli
DettagliELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino (Legge 18 maggio 1989 n. 183 D.P.R. 9 ottobre 1997 art. 3 comma 3) ELENCO ALLEGATI SETTEMBRE 1999 AUTORITA' DI BACINO
DettagliLIFE/11/ENV/IT/168 Making Good Natura
LIFE/11/ENV/IT/168 Making Good Natura SIC IT2070021 Valvestino SIC IT2070022 Corno della Marogna ZPS IT2070402 Alto Garda Bresciano 23/10/2013 Presentazione esposta durante il primo incontro con gli stakeholders
DettagliSULLO STATO DELL AMBIENTE INDICE GENERALE
IL RAPPORTO SULLO STATO DELL AMBIENTE INDICE GENERALE novembre 2005 I capitolo IL RAPPORTO SULLO STATO DELL AMBIENTE NELLA FORMAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE DI VECCHIANO. NOTA METODOLOGICA. I La valutazione
DettagliINQUADRAMENTO TERRITORIALE
INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio comunale di Montebello Jonico ha una estensione di 55,67 Kmq ed è posizionato al margine meridionale dello spazio geografico che da secoli viene denominato con
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO GEOGRAFIA
ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO GEOGRAFIA PRIMO BIENNIO Competenze Abilità Conoscenze 1. Leggere l organizzazione di un territorio, utilizzando il linguaggio, gli strumenti e i
DettagliLa Rete ecologica regionale nel Piano paesaggistico regionale
La Rete ecologica regionale nel Piano paesaggistico regionale pierpaolo zanchetta - pierpaolo.zanchetta@regione.fvg.it - tel. 0432 555592 giuliana renzi giuliana.renzi@regione.fvg.it - tel. 040 3775470
DettagliElementi di Analisi Territoriale
Università degli Studi di Napoli Dipartimento di Economia e Politica Agraria Elementi di Analisi Territoriale Definizione delle Unità Territoriali Operative (UTO) e metodologie di Zonizzazione Corso di
DettagliBANCHE DATI E CARTOGRAFIA DI HABITAT E VEGETAZIONE IN LIGURIA: STATO ATTUALE, PROGETTI ED ESPERIENZE TRANSFRONTALIERE
BANCHE DATI E CARTOGRAFIA DI HABITAT E VEGETAZIONE IN LIGURIA: STATO ATTUALE, PROGETTI ED ESPERIENZE TRANSFRONTALIERE Mauro Giorgio Mariotti Università degli Studi di Genova m.mariotti@unige.it Giardini
DettagliVENT ANNI DI VIGILANZA AMBIENTALE IN EMILIA-ROMAGNA. 7 novembre 2009, Gattatico (RE)
G E V : VENT ANNI DI VIGILANZA AMBIENTALE IN EMILIA-ROMAGNA 7 novembre 2009, Gattatico (RE) Primo Programma per il Sistema Regionale delle Aree protette e dei siti della Rete Natura 2000. Campi di attività
DettagliIl connettivo agricolo nella definizione della rete ecologica e il ruolo dei servizi ecosistemici
25 maggio 2015 Buttrio (UD) villa Florio Francesco Boscutti Maurizia Sigura Il connettivo agricolo nella definizione della rete ecologica e il ruolo dei servizi ecosistemici francesco.boscutti@uniud.it
DettagliMARCEDDÌ SCHEDA AMBITO N. 9 GOLFO DI ORISTANO
MARCEDDÌ SCHEDA AMBITO N. 9 GOLFO DI ORISTANO ESTRATTI DALLE SCHEDE DI AMBITO DESCRIZIONE DELL AMBITO L Ambito comprende il Golfo di Oristano dal promontorio di Capo San Marco a Capo Frasca. È delimitato
DettagliANALISI DELLA CORRELAZIONE TRA INDICI DI DIVERSITÀ A SCALA DI PAESAGGIO E DIVERSITÀ FLORISTICA
ANALISI DELLA CORRELAZIONE TRA INDICI DI DIVERSITÀ A SCALA DI PAESAGGIO E DIVERSITÀ FLORISTICA Giuseppe BAZAN, Rosario SCHICCHI, Giuseppe BAIAMONTE Dipartimento di Scienze Botaniche dell Università di
DettagliAcque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura
Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia San Vito al Tagliamento 12 maggio 2015 Il modello
DettagliCarta di identità Nome: tartaruga
Carta di identità Nome: tartaruga TARTARUGHE IN ITALIA In Italia, sono state importate nel corso dei decenni numerose specie diverse di tartarughe, ma le sole specie di tartarughe autoctone italiane sono:
DettagliProgetto SNAC Elementi per l elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici
Progetto SNAC Elementi per l elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Settore: Acquacoltura Coordinatore: Giovanna Marino ISPRA Dip. Uso Sostenibile delle Risorse-Acquacoltura
DettagliBiodiversità e paesaggio. Bruno Zanon Comitato Scientifico step
Biodiversità e paesaggio Bruno Zanon Comitato Scientifico step Biodiversità Diversità biologica: molteplicità degli esseri viventi; molteplicità degli ecosistemi. Diversità genetica (variabilità tra gli
DettagliGruppo di lavoro: Prof. Riccardo Santolini Dott. Giovanni Pasini Dott.ssa PhD Elisa Morri Dott.ssa Giovanna Panza Dott.
Gruppo di lavoro: Prof. Riccardo Santolini Dott. Giovanni Pasini Dott.ssa PhD Elisa Morri Dott.ssa Giovanna Panza Dott. Marco Tavoloni gestione delle zone umide La gestione di ogni zona umida riguarda
DettagliCorso di Ecologia Forestale
Corso di Ecologia Forestale Donatella Spano Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei Università di Sassari spano@uniss.it Copyright 2006 Università di Sassari Ecologia oikos = dimora logos = discorso,
DettagliPuglia: il fenomeno del consumo di suolo in fascia costiera
Puglia: il fenomeno del consumo di suolo in fascia costiera La Ghezza Vito, Radicchio Benedetta ARPA Puglia è attiva da qualche anno a livello nazionale nella misurazione del consumo di suolo regionale
DettagliSCUOLA PRIMARIA RONZO-CHIENIS
ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI Via Giovanni XXIII, n. 64-38065 MORI Cod. Fisc. 94024510227 - Tel. 0464-918669 Fax 0464-911029 www.icmori.it e-mail: segr.ic.mori@scuole.provincia.tn.it REPUBBLICA ITALIANA
DettagliUN VIAGGIO IDEALE: 1. Lo studio del paesaggio
UN VIAGGIO IDEALE: 1. Lo studio del paesaggio 1 Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell avere nuovi occhi (Marcel Proust) 2 Questi nuovi occhi ci serviranno per leggere
DettagliCARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO
CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO CHIAVI DI INTERPRETAZIONE Alessandro Cimbelli, Stefano Mugnoli, Rita Galloni, Danilo Moscetta Maggio 2003 Introduzione Il seguente documento descrive, in maniera
DettagliParco regionale STINA. Piano di gestione del cinghiale per le aree protette parte 2. In copertina: Martora (L. Starnini)
Parco regionale STINA Piano di gestione del cinghiale per le aree protette parte 2 In copertina: Martora (L. Starnini) REDAZIONE A CURA DI: REGIONE UMBRIA: SERVIZIO FORESTE, MONTAGNA, SISTEMI NATURALISTICI,
DettagliFORESTE: ECCO, SECONDO IL CREA, COM È CAMBIATA LA RICERCA INTERNAZIONALE
FORESTE: ECCO, SECONDO IL CREA, COM È CAMBIATA LA RICERCA INTERNAZIONALE A cura dell Ufficio Stampa 1 AMBIENTE: DALLA BIODIVERSITA' ALL'ACQUA, LA RICERCA INTERNAZIONALE SULLE FORESTE Lo studio del Crea
DettagliArt. 7.2 Sistema delle aree forestali
Art. 7.2 Sistema delle aree forestali DEFINIZIONE DI AREE FORESTALI sono tutte le superfici con vegetazione arborea ed arbustiva spontanea o di origine artificiale in grado di produrre legno o altri prodotti
DettagliRICOSTRUIAMO IL DIORAMA SUOLO
RICOSTRUIAMO IL DIORAMA SUOLO INFEA - MATERIALE DIDATTICO Ricostruiamo il diorama suolo Il suolo è una risorsa limitata, composto da particelle minerali, sostanza organica, acqua aria ed organismi viventi,
DettagliTavola 1A - FUNZIONI PREVALENTI
Anno Accademico 2016-17 Laboratorio di Progettazione Urbanistica 3 Roma Città Territorio Tavola 1A - FUNZIONI PREVALENTI 12-14.10.2016 Finalità dell esercitazione distinguere all interno del territorio
DettagliCONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP Schema direttore della Rete Ecologica Provinciale
CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007 Piacenza, Sala del Consiglio Provinciale,, 12 febbraio 2008 DAL QUADRO CONOSCITIVO AL PIANO Schema direttore della Rete Ecologica Provinciale Dr Luca Bisogni Dr Giovanna
DettagliA cosa serve? Perché è richiesto?
A cosa serve? La conoscenza delle dinamiche relative all uso del suolo è importante per la pianificazione territoriale in quanto consente di leggere lo stato attuale dei luoghi come risultante delle modificazioni
DettagliCOMUNE DI SOGLIANO AL RUBICONE AREA ESTRATTIVA PONTE ROSSO POLO 34
COMUNE DI SOGLIANO AL RUBICONE AREA ESTRATTIVA PONTE ROSSO POLO 34 1. INQUADRAMENTO Comune di: Sogliano al Rubicone. Località: Ponte Rosso. Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 25.000): Tav. 266 NE Mercato
DettagliDott. Lucio Sottovia IL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE: STRUTTURA BASE DELLA RETE ECOLOGICA DEL TRENTINO. Foto N. Angeli
Dott. Lucio Sottovia IL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE: STRUTTURA BASE DELLA RETE ECOLOGICA DEL TRENTINO Foto N. Angeli Dalla conservazione alla rete ecologica. Dagli anni 80 ai giorni nostri Anni 80 Anni
DettagliComune di Loreggia Provincia di Padova 3^ Settore Edilizia Privata e Urbanistica
PIANO DEGLI INTERVENTI 3 VARIANTE PARZIALE VARIANTE PARZIALE AL P.I. AI SENSI DELL'ART. 18 L.R. 23/04/2004 N. 11 PER CAMBIO DI ZONA DI UN TERRENO COMUNALE SITO IN VIA DELL'ARTIGIANATO DA FS A D1 VARIANTE
DettagliProposta di istituzione Riserva Naturale Regionale Orientata «Dune di Campomarino» Comune di Maruggio
Proposta di istituzione Riserva Naturale Regionale Orientata «Dune di Campomarino» Comune di Maruggio Etichetta di testo argomento uno Etichetta di testo argomento due Etichetta di testo argomento tre
DettagliOttobre 2014 Arch. Gianluca Andreassi
Ottobre 2014 Arch. Gianluca Andreassi 2 Premessa... 4 Capitolo 1 Articolazione e contenuti dello Studio di Incidenza... 6 Capitolo 2 Coerenza con gli obiettivi e le misure di conservazione contenute nel
DettagliDott. Lucio Sottovia IL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE: STRUTTURA BASE DELLA RETE ECOLOGICA DEL TRENTINO
23/05/2013 Dott. Lucio Sottovia IL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE: STRUTTURA BASE DELLA RETE ECOLOGICA DEL TRENTINO Foto N. Angeli Dalla conservazione alla rete ecologica. Dagli anni 80 ai giorni nostri 1
DettagliSiepi campestri. Paesaggio rurale Appunti didattici. Lo Specchio rurale. A cura di Sandro Gentilini
Lo Specchio rurale A cura di Sandro Gentilini Paesaggio rurale Appunti didattici (Pozzuolo del Friuli UD) Introduzione Aspetti ecologici Aspetti paesaggistici Aspetti funzionali Conservazione ed estensione
Dettagliprovincia di mantova PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PRATI ARIDI U.O. Autorità ambientale e progetti- dr.ssa Susanna Perlini
PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PRATI ARIDI I prati aridi dell Alto Mantovano sono formazioni erbacee che occupano i versanti più assolati delle colline moreniche, caratterizzate da una ricca vegetazione
DettagliParco regionale del Lago Trasimeno. Piano di gestione del cinghiale per le aree protette parte 2. In copertina: Moretta tabaccata (L.
Parco regionale del Lago Trasimeno Piano di gestione del cinghiale per le aree protette parte 2 In copertina: Moretta tabaccata (L. Starnini) REDAZIONE A CURA DI: REGIONE UMBRIA: SERVIZIO FORESTE, MONTAGNA,
DettagliDOSSIER IL MARE D INVERNO Sardegna: erosione, plastiche, inciviltà
DOSSIER Una presenza aliena simbolo concreto di un uso scorretto del Mare Nostrum. Il mare restituisce alla terraferma l insipienza dell uomo. (5 febbraio 2019) EROSIONE Spiaggia di Maria Pia - Sardegna
DettagliIl consumo di suolo di Roma Capitale
Analisi della copertura di suolo e delle aree di pericolosità idraulica nel territorio di Roma Capitale Dott.ssa Alice Cavalli, Arch. Valentina Falanga, Geom. Mario Falcetta, Dott.ssa Francesca Palaferri
DettagliL A R I S E R V A N A T U R A L E I N T E G R A L E D I B O S C O N O R D I O
3_CENTRO DI EDUCAZIONE NATURALISTICA BOSCO NORDIO La Riserva Naturale Integrale di Bosco Nordio si inserisce nell area del litorale veneziano in prossimità dei grandi lidi come Chioggia, Sottomarina, Rosapineta
DettagliScienze MM. FF. NN. ANNO ACCADEMICO 2013-2014 CORSO DI LAUREA TRIENNALE Scienze della Natura e dell Ambiente Geobotanica del Mediterraneo
FACOLTÀ Scienze MM. FF. NN. ANNO ACCADEMICO 2013-2014 CORSO DI LAUREA TRIENNALE Scienze della Natura e dell Ambiente INSEGNAMENTO Geobotanica del Mediterraneo TIPO DI ATTIVITÀ MATERIA A SCELTA AMBITO DISCIPLINARE
DettagliRestauro ecologico Suo ruolo nella conservazione della biodiversità
SEMINARIO Biodiversità, ogni specie è importante Legnaro Agripolis 8 maggio 2013 Restauro ecologico Suo ruolo nella conservazione della biodiversità Michele Scotton Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti
DettagliI MACERI NELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE. Ferrara 9 maggio 2015
I MACERI NELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE Ferrara 9 maggio 2015 A cura della P.O. Agricoltura Sostenibile, Caccia ed Aree Protette Provincia di Ferrara La Rete Ecologica Provinciale In occasione dell aggiornamento
DettagliAPPROFONDIMENTI SU MAPPE DI PERICOLOSITA E RISCHIO PER INONDAZIONE DA FIUMI E TORRENTI
APPROFONDIMENTI SU MAPPE DI PERICOLOSITA E RISCHIO PER INONDAZIONE DA FIUMI E TORRENTI MAPPE DI PERICOLOSITA Le mappe sono state prodotte unendo i perimetri delle aree individuate nei Piani stralcio di
DettagliMANUALI PER IL MONITORAGGIO DI SPECIE E HABITAT DI INTERESSE UNIONALE a cura di Elena Santini e Marco De Cicco
MANUALI PER IL MONITORAGGIO DI SPECIE E HABITAT DI INTERESSE UNIONALE a cura di Elena Santini e Marco De Cicco AREA TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI PAESAGGI NATURALI E DELLA GEODIVERSITÀ UFFICIO TUTELA E VALORIZZAZIONE
DettagliL utilizzo della Banca Dati dell Uso del Suolo della Regione del Veneto a supporto dell attivit. attività di Pianificazione Territoriale
1 Presentazione L utilizzo della Banca Dati dell Uso del Suolo della Regione del Veneto a supporto dell attivit attività di Pianificazione Territoriale A cura di Massimo Foccardi Mauro Nordio 2 Realizzazione
Dettagli25/02/2013. La Rete Ecologica della Regione Lombardia. Le fasi principali e i risultati raggiunti
Le fasi principali e i risultati raggiunti Fase 2 Contenuti e risultati La Rete Ecologica della Regione Lombardia La Rete Ecologica nella Pianura Padana e nell Oltrepo pavese collinare e montano dott.
DettagliScheda n. 12 Il Casone, via di Bracciatica
Scheda n. 12 Il Casone, via di Bracciatica Quadro A 1. Principali dati conoscitivi 1.1 Superficie territoriale...25.320 mq 1.2 Superficie coperta...735 mq 2. Disposizioni generali 2.1 Strumento di attuazione
Dettagli