Stefania Mandrone, Chiara Vicini. Apat - Dipartimento tutela delle acque interne e marine, Servizio difesa delle coste

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1 511 ANALISI DELLE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL PAESAGGIO COSTIE- RO DELLA RISERVA NATURALE DI TORRE FLAVIA (ROMA) Stefania Mandrone, Chiara Vicini Apat - Dipartimento tutela delle acque interne e marine, Servizio difesa delle coste 1 - Introduzione Le zone umide sono ambienti di grandissimo interesse ecologico, paesaggistico e territoriale, meritevoli della massima tutela. Tali ecosistemi, che si sviluppano lungo le zone di transizione tra acqua e terra, si qualificano anche per l elevata ricchezza di specie animali e vegetali. Dal punto di vista ecologico, tali aree rappresentano ambienti con elevata diversità e produttività biologica, che garantiscono la vita a moltissime specie viventi. Queste zone sono ecosistemi estremamente vulnerabili e dinamici e l alterazione dei processi naturali porta a modifiche sostanziali nei diversi livelli di organizzazione ecologica (paesaggio, ecosistema, habitat e specie; Amazega, et al., 2002). Gli ambienti umidi costieri rappresentano, quindi, l esempio più chiaro dei processi di interazione tra le diverse sfere che compongono il pianeta e dove si può rilevare come la vita trasforma e condiziona un intorno di dimensioni considerevoli (Marotta e Mulazani, 2006). Negli ultimi decenni, le zone umide presenti nel territorio italiano hanno visto l accentuarsi delle pressioni antropiche riferite all uso agricolo del territorio, alle captazioni idriche, alle opere di bonifica ed all aumento della densità abitativa, con effetti rilevanti sul territorio legati alla trasformazione ed alla frammentazione ambientale. Per caratterizzare l eterogeneità degli ambienti umidi costieri e per valutarne lo stato di degrado si può ricorrere all utilizzo delle metodiche analitiche sviluppate nel contesto della disciplina dell ecologia del paesaggio per l analisi dei modelli spaziali e della diversità, come gli indici di paesaggio relativi alla frammentazione, al contagio ed alla lacunarità, utilizzati per descrivere le variazioni nella composizione, nella configurazione e nella struttura di tali ecosistemi sia a livello di habitat che a livello complessivo di mosaico ambientale (paesaggio). La struttura del paesaggio viene generalmente riferita alle relazioni spa-

2 512 Convegno di Maratea ziali esistenti tra i singoli elementi che lo compongono, denominati patches, a loro volta raggruppati in classi appartenenti alla stessa unità territoriale. Per composizione del paesaggio si intende l abbondanza e la varietà dei tipi di patches, mentre per configurazione ci si riferisce alla distribuzione ed alle caratteristiche spaziali dei patches presenti all interno del mosaico ambientale. Nel presente lavoro è stata condotta un analisi del mosaico degli habitat dell area umida della Riserva Naturale di Torre Flavia attraverso lo studio della composizione e configurazione del paesaggio. 2 - Area di studio L area umida protetta Monumento naturale Palude di Torre Flavia è situata lungo il litorale tirrenico a nord di Roma, nei comuni di Ladispoli e Cerveteri, di fronte al SIC Secche di Torre Flavia (fig. 1). Essa rappresenta l ultimo residuo della palude di Campo di Mare, un sistema di acquitrini e paludi salmastre costiere, un tempo relativamente esteso. La Palude di Torre Flavia si sviluppa per circa 40 ha, parallelamente alla linea di costa in direzione nord-ovest/sud-est e rappresenta uno dei lembi residui delle zone umide che si estendevano, alternate ad aree forestali ed arbustive, fino ai primi decenni del secolo scorso su gran parte della maremma laziale. Questi ambienti progressivamente bonificati e messi a coltura (Battisti, 2006) hanno vissuto l intensificarsi di tali trasformazioni territoriali a partire dagli anni settanta, determinando l aggravarsi delle condizioni complessive di degrado dovuto a stress idrico, attività venatoria/bracconaggio, presenza di discariche non autorizzate, insediamenti residenziali abusivi di varia tipologia. La bonifica e l urbanizzazione nelle adiacenze della Palude hanno contribuito in modo determinante ad alterare il regime idrologico dell area. La Palude di Torre Flavia è caratterizzata dalla presenza di un terreno di natura argillosa, fango molto scuro derivante dalla presenza di materiale organico vegetale in decomposizione che consente l accumulo di acque nei settori retrodunari. Lembi residuali di un antica duna sabbiosa separano la palude dal mare. Un molo di origine artificiale collega attualmente alla costa i ruderi dell antica Torre Flavia rimasta isolata a circa 80 m dalla spiaggia a causa dell erosione che caratterizza gran parte del litorale nord.

3 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 513 Figura 1 - Foto aerea del mosaico ambientale che comprende l area della Palude di Torre Flavia

4 514 Convegno di Maratea Dal punto di vista climatico la Palude di Torre Flavia appartiene alla Regione climatica Mediterranea, termotipo mesomediterraneo caratteristico delle aree litorali della provincia di Roma (Blasi, 1994) ed è costituita da una notevole ricchezza di ambienti naturali (dune sabbiose, habitat retrodunari, stagni, canali e praterie) interessati da un elevato disturbo antropico (fig. 2). Figura 2 - Carta dell uso del suolo (stralcio): rappresentazione del mosaico ambientale che comprende la Palude di Torre Flavia

5 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 515 Nel 1997 è stato istituito dalla Regione Lazio il Monumento naturale Regionale Palude di Torre Flavia, che risulta inserito nell elenco nazionale delle Aree Naturali Protette, curato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio. L importanza naturalistica è avvalorata dall essere riconosciuta anche zona di protezione speciale ZPS, inclusa nella Rete Natura 2000, mentre la parte verso mare è caratterizzata dalla presenza del SIC Secche di Torre Flavia. 3 - Materiali e metodi Allo scopo di analizzare le caratteristiche strutturali dell area di studio è stato utilizzato un approccio multidisciplinare costituito da più fasi: fotointerpretazione, analisi dei diversi tematismi ambientali disponibili ed esame della cartografia di base. Ciascuna fase ha contribuito alla definizione del paesaggio dell area umida di Torre Flavia ai diversi livelli di aggregazione e di scala. A tale scopo sono state utilizzate: Carta di uso del suolo (1:25000) Corine Land Cover 2000 e Carta delle Unità di Paesaggio (1:25000). Mediante fotointerpretazione è stata selezionata un area di circa ha che comprende le diverse tipologie di uso del suolo che caratterizzano il comprensorio della Riserva naturale: aree urbane, aree agricole e le aree a vegetazione sclerofilla. Analisi quantitative del mosaico paesaggistico sono state condotte calcolando un set di indici, appositamente individuati nel quadro teorico dell ecologia del paesaggio (Mc Garigal e Marks, 1995). Gli indici utilizzati descrivono le variazioni della composizione, configurazione e struttura del paesaggio sia a livello di classi di habitat (diverse tipologie di patches) che complessivo di mosaico ambientale. Sono stati selezionati gli indici che fornivano il maggior numero di informazioni sulle caratteristiche di area, forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridondanza. Per calcolare le metriche del paesaggio è stato utilizzato il software FRAGSTAT 3.3 (Mc Garigal e Marks, 1995). Questo programma è molto utilizzato negli studi di Landscape Ecology, e fornisce una vasta gamma di metriche che permettono il calcolo della dimensione delle classi di copertura, della loro distribuzione spaziale e del rapporto area perimetro. Gli indici utilizzati sono descritti in tabella Risultati e discussioni L area di studio occupa una superficie di circa 1000 ha, di cui circa il 50% è ad uso agricolo (in prevalenza seminativi e vigneti; fig. 3). Esternamente all area protetta, a ridosso dei campi coltivati, si estendono formazioni prative soggette a sfalcio caratterizzate da un elevata

6 516 Convegno di Maratea diversità di specie e da un notevole impatto antropico. Le superfici a litoide (urbanizzato, suolo nudo, cantieri e spazi in costruzione ecc.) rappresentano il 25% dell area. Percentuali minori (1.05%) sono occupate dalla vegetazione naturale la cui estensione è limitata alle aree soggette a minor pressione antropica caratterizzata dalla presenza di boschi di latifoglie. La riserva naturale è principalmente costituita da vegetazione sclerofilla tipica degli ambienti mediterranei. Le associazioni vegetali sono tipiche degli ambienti umidi e variano in relazione al grado di salinità dell acqua. Nella parte più interna e lontana dal mare, superata una fascia di prati falciabili fortemente condizionati dall intervento umano, si trovano prati emersi con specie erbacee adattate ad ambienti non sommersi ma costantemente umidi. Nella zona depressa, dove l acqua è più dolce, profonda e persistente, si sviluppano specie tipiche di acque stagnanti come il ranuncolo acquatico (Ranunculus aquatilis), mentre ai margini la vegetazione è dominata dalla cannuccia di palude (Phragmites australis). Di particolare interesse botanico è un frammento di salicornieto, ormai di dimensioni estremamente ridotte, residuo della flora delle zone umide costiere, con marcata salinità del suolo. Scarse e continuamente danneggiate, sull arenile, le specie tipiche degli ambienti sabbiosi. Tabella 1 - Descrizione degli Indici di Paesaggio utilizzati

7 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 517 Tutti gli habitat più preziosi del Monumento Naturale (salicornieto, popolamenti di giuncacee e ciperacee, aree di nidificazione interne al canneto) sono, quindi, da considerarsi a rischio, per l assenza di una sufficiente flora costruttiva che difenda la palude dall arretramento della costa: popolamenti di graminacee tipiche della duna, come lo sparto pungente (Ammophila littoralis) e la gramigna delle spiagge (Agropyron junceum) sono quasi scomparse per l effetto sinergico di interventi antropici e fattori naturali. Figura 3 - Classificazione delle coperture vegetali rilevate per il Monumento Naturale Palude di Torre Flavia (elaborazione A. Guidi)

8 518 Convegno di Maratea L unità di paesaggio presenta un indice di dispersione pari a 66.7, ovvero le tipologie di habitat risultano tra loro ben mescolate con rari casi di isolamento geografico. Il valore dell indice di Shannon (0.6) indica una ripartizione polarizzata del territorio con le superfici agricole e le aree litoidi che occupano porzioni elevate dell area (tab. 2). Le classi che presentano habitat interrotti di maggiori dimensioni sono quelle relative alle aree urbane (25%) e le aree agricole a seminativo (20%) ciò evidenzia una notevole omogeneità spaziale con queste due classi che tendono ad occupare una percentuale elevata dell area in esame. Le aree boschive e i tratti costieri a vegetazione sclerofilla sono caratterizzate, come evidenziato dall indice frattale IF, da forme più complesse rispetto alle aree agricole ed urbane. Il grado di complessità della forma viene spesso usato nella letteratura scientifica come indicatore del livello di pressione antropica agente sugli habitat: infatti la presenza dell uomo tende a semplificare le forme abbassando il valore di IF verso il valore unitario, all opposto un alto grado di naturalità è evidenziato da valori di IF prossimi a 2. L area umida di Torre Flavia rappresenta quindi un frammento di ecosistema umido che si sviluppa in una matrice ambientale trasformata, i cui flussi di energia e di materia sono in massima parte controllati dall uomo. Tale area quindi è sottoposta ad una moltitudine di disturbi di origine antropica perché inserita in un paesaggio continuamente trasformato dall azione umana. Tabella 2 - Indici di classe di habitat calcolati peri territorio della riserva naturale di Torre Flavia

9 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 519 Bibliografia Amazega M., Leone A. (1989) - Le opere di regimazione fluviale in rapporto all ambiente, Economia Montana, 5, Battisti C. (2006) - Inquadramento territoriale della palude di Torre Flavia. Biodiversità, gestione, conservazione di un area umida del litorale tirrenico: la Palude di Torre Flavia. Provincia di Roma, Gangemi editore, Blasi C. (1994) - Fitoclimatologia del Lazio. Carta del fitoclima del Lazio, Università La Sapienza, Roma, Regione Lazio. Marotta L., Mulazzani A. (2006) - Il paesaggio di Torre Flavia: percolazione e funzionalità. Biodiversità, gestione, conservazione di un area umida del litorale tirrenico: la Palude di Torre Flavia. Provincia di Roma, Gangemi editore, MC.Garigal K., Marks B. J. (199) - FRAGSTATS: spatial pattern analysis program for quantifying landscape structure, Gen. Tech. Rep. PNW-GTR- 351, Portland, OR: U.S. Department of Agriculture, Forest Service, Pacific Northwest Research Station,

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