Quando la lezione va in rete : diritti d autore e diritti della

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1 Pagina1 Quando la lezione va in rete : diritti d autore e diritti della comunità Autori: Elena Cirri e Andrea Benassi Introduzione Per il docente, internet vuol dire accesso ad una enorme quantità di risorse per la didattica. Testi, certamente, ma anche immagini, filmati, brani musicali, simulazioni ed altro ancora. Un video su Youtube, una fotografia su Flickr, un grafico sul sito web di un azienda: attraverso una connessione internet ed una LIM - o un proiettore - diventano asset immediatamente e gratuitamente utilizzabili nel contesto di una lezione multimediale in classe. Ma internet è anche altro: è la possibilità, per il docente, di pubblicare in rete questa stessa lezione - sotto forma di video, presentazione, learning object, etc. Attraverso strumenti di authoring sempre più semplici ed immediati, il docente può diventare a sua volta produttore di contenuti multimediali e attraverso servizi online come Youtube, Slideshare, Prezi etc. - questi contenuti possono essere resi accessibili da ogni luogo e in ogni momento. Ed è qui, purtroppo, che subentra qualche problema. Perché, se è vero che l utilizzo di risorse internet per una lezione in classe (ovvero, a favore di una cerchia ben definita di persone) non pone problematiche di compatibilità con la normativa posta a tutela del diritto d'autore, non altrettanto si può dire qualora questa stessa lezione venga pubblicata online: la circostanza che la lezione sia indirizzata ad una

2 Pagina2 molteplicità di allievi non identificati e/o identificabili (i quali, a loro volta, potrebbero anche impropriamente utilizzare i contenuti della docenza), pone la necessità di elaborare materiale didattico nel rispetto della disciplina sul diritto d'autore. Per questa ragione, appare opportuno offrire agli insegnanti-autori multimediali alcune indicazioni, anche operative, per rendere meno oscuro il tema della tutela del diritto d'autore e, al contempo, segnalare quali possibilità offre il mondo digitale per il tema della didattica. Del resto, anche il Presidente dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in una recente audizione al Senato della Repubblica sul tema dell'"aggiornamento sulle problematiche emerse nel settore Internet in materia di diritto d'autore" (audizione del 21 marzo 2012) ha rilevato che "Internet è un fenomenale motore di crescita sociale ed economica. La velocità di circolazione delle idee e delle informazioni è alla base di una società aperta fondata sulle comunicazioni digitali. Si consideri, inoltre, che la Commissione europea, tra le iniziative della strategia Europa 2020, ha posto quella dell Agenda digitale con l obiettivo (da raggiungere entro il 2020) di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell informazione e della comunicazione per condurre l Europa verso una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. In questo contesto, la Commissione ha assunto l impegno, tra l altro, di aprire l accesso ai contenuti online legali semplificando le procedure di liberatoria e gestione dei diritti d autore e di rilascio di licenze transfrontaliere.

3 Pagina3 Alla luce di queste considerazioni, il presente elaborato non intende dare una risposta, anche di tipo legale, a tutte le questioni che si possono porre in materia di utilizzo dei contenuti reperibili nel Web ma solo fornire al docente-autore multimediale alcune indicazioni, anche di tipo pratico, per evitare che il tema della tutela del diritto d'autore possa limitare, in maniera aprioristica, i contenuti della didattica in rete. La normativa sul diritto d'autore: principi generali L'ordinamento giuridico italiano, così come altri ordinamenti nazionali ed in ambito internazionale, disciplina i diritti e le facoltà di colui che realizza un'opera dell ingegno di carattere creativo; e ciò sul presupposto che chi elabora un'opera, qualunque ne sia il contenuto e la forma di espressione, deve vedersi riconosciuti i conseguenziali diritti morali e patrimoniali sulla stessa. La normativa vigente (in particolare, art e ss. del codice civile e legge 22 aprile 1941 n. 633) attribuisce la titolarità dei diritti d'autore all'atto creativo dell'opera e per il riconoscimento dei relativi diritti morali e patrimoniali non vi è alcun obbligo di registrazione, deposito o pubblicazione secondo particolari forme e modalità. L'opera, quale "particolare espressione del lavoro intellettuale" (art c.c.) e qualunque ne sia il modo o la forma di espressione (indicati, sia dall art cod. civ. che dall'art. 2 della legge n. 633/1941 in via esemplificativa nelle scienze, letteratura, musica, arti figurative, fotografia ecc.) è oggetto di tutela a favore

4 Pagina4 dell autore dal momento della sua creazione, senza che occorra, ad esempio, specificare che la stessa è coperta da copyright" o proporre la dizione tutti i diritti riservati. Quindi, salvo verificare di volta in volta se il materiale reperito in rete proponga specifiche indicazioni su particolari politiche di tutela del diritto d autore (quali, ad esempio, le licenze Creative Commons, che verranno successivamente esaminate, o altre similari) ovvero l indicazione che il materiale è risorsa di pubblico dominio, in assenza di specifiche indicazioni in tal senso, il contenuto reperito sul Web è da ritenersi protetto dalla normativa sul diritto d autore. I "diritti morali" dell'autore tutelano, tra gli altri, il diritto alla paternità dell'opera ed il diritto alla sua integrità (art. 20 della legge n. 633/1941); hanno natura imprescrittibile, irrinunciabile e sono del tutto autonomi rispetto ai diritti di sfruttamento economico dell opera. I "diritti patrimoniali" attribuiscano all'autore i diritti di utilizzazione economica dell opera nelle sue forme della "riproduzione e distribuzione (artt. 13, 14 e 17 della legge n. 633/1941), della comunicazione al pubblico (art. 16 della legge n. 633/1941) nonché della traduzione ed elaborazione (art. 18 della legge n. 633/1941); il titolare ne può liberamente disporre consentendo lo sfruttamento dell opera, nelle sue molteplici forme, da parte di terzi. In sintesi, in linea generale e salve le eccezioni che verranno di seguito esaminate, per l'utilizzo di materiali soggetti alla tutela del diritto d'autore occorre ottenere il consenso espresso dell autore e corrispondere un compenso, se richiesto, all avente diritto.

5 Pagina5 L'eccezione della didattica nella normativa sul diritto d'autore La legge sul diritto d'autore contempla la possibilità del libero utilizzo (ovvero senza il consenso dell'autore né la corresponsione di un compenso) di opere o parti di opere coperte dalla tutela del diritto d'autore in presenza di certe condizioni e per il perseguimento di certe finalità. In particolare, l'art.70 della legge sul diritto d'autore (n. 633/1941), al comma 1 dispone: "il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali"; al successivo comma 3 si precisa che "il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell'opera, dei nomi dell'autore, dell'editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore qualora tali indicazioni figurino sull'opera riprodotta". Questa norma appare frutto di un equo bilanciamento tra gli interessi degli autori a vedersi riconosciuti i diritti morali e patrimoniali dell opera e quelli della collettività alla libera diffusione della conoscenza e del sapere. In breve, nel rispetto di questa normativa, nell'ambito della didattica è consentito l'utilizzo di opere coperte dal diritto d'autore purché: dell'opera protetta vengano utilizzati solo brani o parti di essa (in mancanza di precise indicazioni normative sui limiti cui attenersi, è preferibile un

6 Pagina6 utilizzo dell opera contenuto alle effettive necessità della didattica e non ridondante); tale utilizzo avvenga per finalità di sola critica o discussione o per fini illustrativi nell'insegnamento; nell'uso dell'opera non si configuri un'ipotesi di concorrenza economica al suo autore; nel rispetto del diritto inalienabile alla paternità dell opera, venga citato l autore, il titolo dell opera, l editore e, se del caso, il traduttore. Al fine di favorire la didattica, il legislatore è recentemente intervenuto (con l art. 2 della legge 9 gennaio 2008 n. 2) inserendo all'art. 70 sopra esaminato il comma 1- bis che dispone: "è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o scientifico di cui al presente comma". Ad oggi, tale previsione normativa non ha ricevuto piena attuazione poiché non è ancora intervenuto il decreto ministeriale cui rinvia; e ciò nonostante la necessità e comunque l'interesse che sollecita il tema di una adeguata disciplina sul diritto d'autore nelle reti di comunicazione internet al fine di consentire un efficace e costruttivo accesso ai contenuti online.

7 Pagina7 Sul punto, a quanto risulta, già nei primi mesi del 2008 era stata elaborata, su iniziativa del giurista Guido Scorza e con la collaborazione del giornalista Luca Spinelli, una bozza di decreto ministeriale per dare attuazione alla citata previsione del comma 1-bis dell'articolo 70 della legge 21 aprile 1941 n. 633; tale iniziativa non sembra, però, avere avuto, ad oggi, utile riscontro ed il significato da attribuire all espressione immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro è tuttora incerto ed oggetto di dibattito, anche in attesa di un qualche intervento giurisprudenziale che possa offrire utili indicazioni operative. Le licenze Creative Commons Creative Commons è una organizzazione no-profit statunitense che nasce nel 2001 con lo scopo di favorire la libera circolazione delle opere tramite internet, e che ha creato e gestisce una nuova tipologia di licenze: le Creative Commons (CC), appunto. La particolarità di queste licenze sta nel fatto che l autore non stipula un contratto con una singola parte contraente, come avviene con le licenze tradizionali, bensì con l intera collettività. Con le CC, l autore che pubblica un opera consente espressamente a chiunque di utilizzarla senza bisogno di autorizzazione, a patto che vengano rispettate alcune clausole. Chiariamolo subito, infatti: Creative Commons non significa libertà di utilizzare un opera altrui senza dover rendere conto a nessuno. L autore stabilisce piuttosto di cedere alcuni diritti sulla propria opera al

8 Pagina8 pubblico. I diritti concessi dipendono da quale licenza CC l autore decide di volta in volta di adottare. Nella versione attuale la 3.0 le licenze sono sei, e si ottengono dalle possibili combinazioni di quattro elementi: Attribuzione (Attribution) - Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o ilmodo in cui tu usi l'opera. Non opere derivate (No derivatives) - Non puoi alterare o trasformare quest'opera, ne' usarla per crearne un'altra. Non commerciale (Non commercial) - Non puoi usare quest'opera per fini commerciali Condividi allo stesso modo (Share alike) - Se alteri o trasformi quest'opera, o se la usi per crearne un'altra, puoi distribuire l'opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa. La combinazione di questi elementi porta, come dicevamo, a sei diverse possibili licenze: 1. Attribuzione 2. Attribuzione - Non opere derivate 3. Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4. Attribuzione - Non commerciale 5. Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 6. Attribuzione - Condividi allo stesso modo

9 Pagina9 Ecco quindi come, nel nostro caso - ovvero l utilizzazione di opere di terzi all interno di una lezione online - occorra distinguere bene tra le varie licenze CC esistenti. In particolare, sono da evitarsi le opere sotto licenza che contiene l elemento Non opere derivate (dato che la lezione costituirebbe, appunto, opera derivata). Così come sono da scartare anche le licenze 4 e 5 qualora si intendesse utilizzare la lezione anche per fini commerciali. Le licenze 1 e 6 sono senz altro le più indicate per il nostro caso dal momento che sia l attribuzione che la condivisione sotto stessa licenza quasi mai rappresentano per il docente un ostacolo alla pubblicazione. Va da sé che l immagine del sistema solare di cui parlavamo in precedenza, se protetta da una di queste licenze, può essere utilizzata senza alcun problema all interno di una lezione online. Una immagine artistica del sistema solare, reperita su Flickr sotto licenza CC Attribuzione [autore originale: NASA/JPL]

10 Pagina10 Per un ulteriore approfondimento sui Creative Commons, si rimanda al sito Creative Commons Italia, in particolare alla sezione FAQ, particolarmente esauriente e ben fatta. Ma quante sono le opere in circolazione attualmente pubblicate sotto licenze CC? E bene chiarirlo: ad oggi si tratta di una esigua minoranza rispetto a quanto offre il Web. Ma stiamo comunque parlando di centinaia di migliaia di opere tra testi, immagini, video, suoni, ed altro ancora. E sono in rapido aumento: YouTube, ad esempio, dal 2011 ha iniziato ad offrire video protetti da CC - licenza Attribuzione - oltre alla possibilità, per gli utenti stessi, di caricare contenuti sotto questa stessa licenza. Ecco allora come diventi importante dotarsi di strumenti per ricercare e identificare queste opere. Come cercare in rete opere Creative Commons Cominciamo con il meta-motore di ricerca del sito di Creative Commons, che permette di effettuare ricerche mirate sulla base del tipo di media che stiamo cercando all interno dei principali media repository in circolazione, da YouTube a Google a Flickr.

11 Pagina11 Il motore di ricerca del sito di Creative Commons. Il funzionamento è molto semplice: se stiamo cercando, ad esempio, una immagine, basta inserire la parola chiave (ad es. Berlin ) e quindi cliccare su uno dei repository di immagini disponibili (ad es. Flickr). In questo modo ci verranno mostrati i risultati direttamente nella pagina dei risultati del repository scelto. I risultati all interno di Flicrk, filtrati per tipo di licenza.

12 Pagina12 Al momento della ricerca, è possibile filtrare i risultati anche per il tipo di uso che vogliamo fare delle opere: uso commerciale, oppure opere derivate, o tutte e due insieme. Nell ottica di un utilizzo all interno di una lezione, sarà quindi importante specificare la seconda opzione: modify, adapt or build upon (modifica, adatta o costruisci sopra). Le opzioni di ricerca in base all utilizzo previsto nel motore di ricerca di Creative Commons. È importante notare è il sito di Creative Commons stesso a farlo come questo non sia un motore di ricerca in senso stretto, ma funga casomai da accesso facilitato e centralizzato rispetto a singoli motori di ricerca. Il sito di CC non può quindi garantire l effettiva corrispondenza delle licenze. Sarà cura di chi ricerca verificare che alle opere d interesse sia effettivamente associata una licenza utile ai fini previsti. Niente vieta di ricercare risorse direttamente nei principali servizi online. Prendiamo l esempio di Google Immagini: attraverso le opzioni di ricerca avanzata (in alto a destra, cliccando sul pulsante con l ingranaggio), è possibile filtrare i risultati in base al tipo di licenza che desideriamo.

13 Pagina13 Come si accede alla ricerca avanzata in Google Immagini. Il filtro in base alla licenza presente nelle opzioni di ricerca avanzata di Google Immagini. Anche in questo caso, è bene notare come Google non possa garantire per gli autori delle immagini, dato Google non ospita le stesse, ma si limita a ricercarle in

14 Pagina14 rete e a ricavarne in maniera empirica, tramite algoritmi dedicati, le proprietà di licenza. Occorrerà anche in questo caso una ulteriore verifica dell effettiva proprietà di licenza dell opera che ci interessa. Diverso è il discorso per servizi come Flickr, dove le immagini risiedono in un repository interno nel quale sono gli autori stessi, al momento del caricamento dell opera, a stabilire quale licenza utilizzare per le propria opera. Attribuzione di licenza in Flickr. In questo caso, sarà quindi possibile compiere una ricerca all interno di Flickr essendo sicuri dell effettiva corrispondenza delle licenze dichiarate.

15 Pagina15 Esplorazione di opere CC in Flickr con distinzione per tipo di licenza. Stesso discorso vale per YouTube dove, da qualche tempo, gli utenti possono stabilire il tipo di licenza al momento del caricamento di un video (in questo caso la scelta è tra licenza YouTube standard - equiparabile ad una licenza copyright - ed una licenza CC di tipo Attribuzione).

16 Pagina16 La scelta del tipo di licenza al momento del caricamento di un video in YouTube. Ancora un po macchinoso è invece il metodo di ricerca di video CC in Youtube. Occorre andare alla funzione Video Editor (raggiungibile cliccando sul proprio nome in alto a destra, quindi selezionando Video Manager, ed infine Video Editor dal menu orizzontale). A questo punto, si clicca sul simbolo CC che appare tra le opzioni disponibili e si inserisce la parola chiave. Appariranno in questo modo solo video con licenza di tipo CC Attribuzione. La ricerca di video CC in YouTube. Passiamo adesso ai suoni. Il database FreeSound è interamente dedicato a suoni (es. il mare, o la folla, ma anche suoni sintetici) utilizzabili per sonorizzare video o immagini. Le licenze disponibili sono: dominio pubblico, CC Attribuzione, CC

17 Pagina17 Attribuzione Non Commerciale. La banca dati sonora FreeSound.org Dai suoni alla musica: Jamendo è un database di canzoni protette da licenze CC (e non solo), quindi impiegabili per opere derivate.

18 Pagina18 Il sito di musica CC Jamendo.com È bene comunque chiarire che gran parte delle canzoni scaricabili da Jamendo è gratuita solo per un uso personale. In caso di utilizzo per pubblicazione si paga invece un prezzo che varia a seconda del tipo di destinazione. Nel caso di pubblicazioni online, il costo è, al momento, di 59 euro a canzone. Questo può costituire senz altro un deterrente per il docente che voglia utilizzare un brano di Jamendo all interno di una lezione, specie se gratuita.

19 Pagina19 Al momento dell acquisto, in Jamendo.com, viene richiesto il tipo di utilizzo che si vuole fare dell opera, e che influirà sul prezzo della stessa. Risorse di pubblico dominio Infine, è bene ricordare l esistenza di una molteplicità di contenuti dei quali è espressamente consentito il libero utilizzo perché (volutamente) gli autori, e più in generale coloro che possono vantare diritti sull utilizzo di tali materiali, ne consentono il libero accesso sia per la loro integrale utilizzazione, che per la creazione e distribuzione di opere derivate. Anche in questo caso, è possibile fare affidamento su alcuni servizi online per il reperimento di opere di questa tipologia: Wikimedia Commons è una repository di file multimediali che consente a chiunque di accedere a contenuti educativi (immagini, suoni, videoclip) di pubblico dominio (o Creative Commons). Attualmente contiene più di file e più di gallerie multimediali.

20 Pagina20 Particolarmente interessante anche l iniziativa dell ente spaziale americano NASA, che ha messo liberamente a disposizione del pubblico una grande quantità di immagini provenienti dal suo archivio.