Corso: LE NUOVE NTC-2008 Progettazione strutturale in zona sismica
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1 Corso: LE NUOVE NTC-2008 Progettazione strutturale in zona sismica Costruzioni esistenti Giorgio Monti Ordinario di Tecnica delle Costruzioni 1
2 Contenuti Criteri generali Valutazione della sicurezza Classificazione degli interventi Procedure per la valutazione della sicurezza e la redazione dei progetti Valutazione e progettazione in presenza di azioni sismiche Costruzioni di muratura, di c.a., di acciaio, Edifici misti Criteri d intervento 2
3 CRITERI GENERALI 3
4 Criteri generali La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi su costruzioni esistenti devono tenere conto dei seguenti aspetti: la costruzione riflette lo stato delle conoscenze al tempo della sua realizzazione possono essere insiti e non palesi difetti di impostazione e di realizzazione la costruzione può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti non siano completamente manifesti le strutture possono presentare degrado e/o modificazioni significative rispetto alla situazione originaria. 4
5 Patologie strutturali I danni osservati sono conseguenza di una tradizione progettuale e costruttiva che non teneva conto delle peculiarità dell azione sismica: Intensità sismica spesso maggiore di quella di progetto Variabilità in direzione e verso Carattere dinamico della risposta sismica Le principali patologie strutturali sono dovute a: Errata concezione strutturale Errata concezione o esecuzione dei dettagli costruttivi. 5
6 Errata concezione strutturale Assenza di telai in una delle 2 direzioni principali Diversa rigidezza tra corpi scala-ascensore e telai conseguente concentrazione del danneggiamento degli elementi più rigidi Assorbimento dell azione sismica da parte di pochi elementi molto rigidi che trasmettono elevate sollecitazioni in fondazione Effetti torsionali dovuti ad irregolarità meccaniche e geometriche in pianta ad es., presenza di elementi rigidi (corpi scala, pareti) eccentrici rispetto al baricentro delle masse. 6
7 Errata concezione strutturale Variazione di rigidezza e resistenza in elevazione concentrazione di danni nei piani meno rigidi e/o resistenti Giunti tecnici di insufficiente ampiezza martellamento tra strutture adiacenti Presenza di pannelli esterni la cui caduta può provocare danni Presenza di tamponature all interno di campi di telaio l interazione potrebbe essere dannosa. 7
8 Errata concezione o esecuzione dei dettagli costruttivi Interasse eccessivo tra le staffe, che comporta: scarso confinamento del nucleo di calcestruzzo scarso contenimento dei ferri longitudinali scarsa resistenza a taglio con rottura fragile 8
9 Errata concezione o esecuzione dei dettagli costruttivi Ancoraggio insufficiente delle staffe Inadeguata armatura trasversale nel nodo Rotture a taglio nelle travi i tradizionali ferri piegati assorbono lo sforzo di taglio in un solo verso Travi a spessore non ben concepite non consentono un adeguata trasmissione degli sforzi nei pilastri. 9
10 Collassi sismici 10
11 Collassi sismici 11
12 Collassi sismici 12
13 Collassi sismici 13
14 Collassi sismici 14
15 Collassi sismici 15
16 Collassi sismici 16
17 Definizione dei modelli strutturali Si dovrà tenere conto che: la geometria e i dettagli costruttivi sono definiti e la loro conoscenza dipende solo dalla documentazione disponibile e dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive la conoscenza delle proprietà meccaniche dei materiali non risente delle incertezze legate alla produzione e posa in opera, ma solo della omogeneità dei materiali stessi all interno della costruzione, del livello di approfondimento delle indagini conoscitive e dell affidabilità delle stesse i carichi permanenti sono definiti e la loro conoscenza dipende dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive. 17
18 Procedura Si dovrà prevedere: l impiego di metodi di analisi e di verifica dipendenti dalla completezza e dall affidabilità dell informazione disponibile l uso, nelle verifiche di sicurezza, di adeguati fattori di confidenza, che modificano i parametri di capacità in funzione del livello di conoscenza relativo a: Geometria Dettagli costruttivi Materiali. 18
19 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA 19
20 pensione pensione pensio Stati Limite di riferimento La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi sulle costruzioni esistenti potranno essere eseguiti con riferimento ai soli SLU Nel caso in cui si effettui la verifica anche nei confronti degli SLE i relativi livelli di prestazione possono essere stabiliti dal Progettista di concerto con il Committente Le verifiche agli SLU possono essere eseguite rispetto alla condizione di salvaguardia della vita umana (SLV) o, in alternativa, alla condizione di collasso (SLC). 20
21 Quando eseguire le valutazioni della sicurezza (1/2) Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche una delle seguenti situazioni: riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta a: azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, azioni eccezionali (urti, incendi, esplosioni), situazioni di funzionamento ed uso anomalo, deformazioni significative imposte da cedimenti del terreno di fondazione 21
22 Quando eseguire le valutazioni della sicurezza (2/2) provati gravi errori di progetto o di costruzione cambio della destinazione d uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa dei carichi variabili e/o della classe d uso della costruzione interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità o ne modifichino la rigidezza. 22
23 Obiettivi della valutazione della sicurezza Deve permettere di stabilire se: l uso della costruzione possa continuare senza interventi l uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell uso) sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante Il Progettista dovrà esplicitare, in un apposita relazione, i livelli di sicurezza attuali o raggiunti con l intervento e le eventuali conseguenti limitazioni da imporre nell uso della costruzione. 23
24 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI 24
25 Si individuano le seguenti categorie di intervento: interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle presenti norme interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati, e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. 25
26 INTERVENTO DI ADEGUAMENTO 26
27 Quando si deve perseguire l adeguamento E obbligatorio a chiunque intenda: sopraelevare la costruzione ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione apportare variazioni di classe e/o di destinazione d uso che comportino incrementi dei carichi globali in fondazione superiori al 10% effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente. 27
28 INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO 28
29 Quando si può perseguire il miglioramento È possibile eseguire interventi di miglioramento nei casi in cui non ricorrano le condizioni prima specificate Per i beni di interesse culturale ( testimonianze aventi valore di civiltà ) in zone dichiarate a rischio sismico è in ogni caso possibile limitarsi ad interventi di miglioramento effettuando la relativa valutazione della sicurezza. 29
30 RIPARAZIONE O INTERVENTO LOCALE 30
31 Quando gli interventi sono considerati locali Quando riguardano: singole parti e/o elementi della struttura interessano porzioni limitate della costruzione Il progetto e la valutazione della sicurezza potranno essere riferiti alle sole parti e/o elementi interessati Si dovrà documentare che, rispetto alla configurazione precedente: non si siano prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre parti e della struttura gli interventi comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. 31
32 PROCEDURE PER LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA E LA REDAZIONE DEI PROGETTI 32
33 Procedure per la valutazione della sicurezza e la redazione dei progetti Analisi storico-critica Rilievo Caratterizzazione meccanica dei materiali Livelli di conoscenza e fattori di confidenza Azioni. 33
34 Procedure Analisi storico-critica Ai fini di una corretta individuazione del sistema strutturale esistente e del suo stato di sollecitazione è importante ricostruire: il processo di realizzazione le successive modificazioni subite nel tempo dal manufatto gli eventi che lo hanno interessato. 34
35 Procedure Analisi storico-critica L individuazione dell origine e delle possibili evoluzioni delle problematiche strutturali dell edificio, e più in generale il comportamento dell edificio, sono strettamente legati anche alla successione delle fasi costruttive. 35
36 Procedure Analisi storico-critica Inoltre talvolta la storia sismica diviene strumento di comprensione della storia edilizia. 36
37 Procedure Rilievo Il rilievo geometrico-strutturale dovrà essere riferito: Alla geometria complessiva dell organismo Alla geometria degli elementi costruttivi Comprendendo i rapporti con le eventuali strutture in aderenza Il rilievo deve individuare: l organismo resistente della costruzione la qualità e lo stato di conservazione dei materiali e degli elementi costitutivi Dovranno essere rilevati i dissesti, in atto o stabilizzati, con attenzione all individuazione dei quadri fessurativi e dei meccanismi di danno. 37
38 30x50 30x50 30x50 30x50 30x50 100x24 30x50 30x50 30x50 30x50 30x50 1 Ø 10 L=565 cm 1 Ø 10 L=100 cm 2 Ø 14 L=450 cm L=100 cm 1 Ø 10 L=390 cm 1 Ø 16 1 Ø 18 L=695 cm L=695 cm 1 Ø 18 30x50 Zona piena Zona piena Procedure Rilievo Il rilievo informato cm 20 cm 36 cm 36 cm Ø 10 L=565 cm 3 cm 5 cm 7 cm 4 cm 20 cm 20 cm 4 cm 7 cm 5 cm 3 cm Ø 18 L=365 cm 1 Ø 18 L=365 cm 5 cm 9 cm 8 cm 5 cm 9 cm 5 cm 9 cm 5 cm 8 cm 9 cm 5 cm cm 20 cm 36 cm 36 cm 38
39 Procedure Caratterizzazione meccanica dei materiali Ci si baserà su: documentazione già disponibile verifiche visive in situ indagini sperimentali. 39
40 Procedure Caratterizzazione meccanica dei materiali R.D.1907 Fe Omog. T.Ammissibile σ Kg/mmq 10 RD 1928 R.D.1932 Fe Omog. Fe Colato T.Rottura Ftk Kg/mmq T.Snervamento Fyk Kg/mmq T.Ammissibile σ Kg/mmq Allungamento A % R.D.1939 Acc.Dolce Acc.Semid Acc. Duro T.Rottura Ftk Kg/mmq T.Snervamento Fyk Kg/mmq T.Ammissibile σ Kg/mmq Allungamento A % Circolare M.L.L.PP 1957 AQ 42 AQ 50 AQ 60 A.Spe. A A.Spe. B T.Rottura Ftk Kg/mmq T.Snervamento Fyk Kg/mmq T.Ammissibile σ Kg/mmq Allungamento A % R'ck>25 R'ck>35 DM 1972 n.190 Fe B 22 Fe B 32 A 38 A 41 Fe B 44 T.Rottura Ftk Kg/mmq T.Snervamento Fyk Kg/mmq T.Ammissibile σ Kg/mmq Allungamento A % R'ck>25 R'ck>25 R'ck>25 DM DM 1976 Fe B 22k Fe B 32k Fe B 38k Fe B 44k T.Rottura Ftk Kg/mmq T.Snervamento Fyk Kg/mmq T.Ammissibile σ Kg/mmq Allungamento A % R'ck>25 R'ck>35 40
41 Procedure Caratterizzazione meccanica dei materiali Le indagini dovranno essere motivate, per tipo e quantità, dal loro effettivo uso nelle verifiche Nel caso di beni culturali e nel recupero di centri storici, dovrà esserne considerato l impatto in termini di conservazione del bene. 41
42 Procedure Caratterizzazione meccanica dei materiali Prove LC3 42
43 Procedure Caratterizzazione meccanica dei materiali I valori delle resistenze meccaniche dei materiali vengono valutati sulla base delle prove effettuate sulla struttura e prescindono dalle classi discretizzate previste nelle norme per le nuove costruzioni. 43
44 Procedure Livelli di conoscenza e fattori di confidenza Sulla base degli approfondimenti effettuati nelle fasi conoscitive sopra riportate, saranno individuati i livelli di conoscenza dei diversi parametri coinvolti nel modello (geometria, dettagli costruttivi e materiali) Vengono quindi definiti i correlati fattori di confidenza, da utilizzare come ulteriori coefficienti parziali di sicurezza che tengono conto delle carenze nella conoscenza dei parametri del modello. 44
45 Procedure Livelli di conoscenza e fattori di confidenza COSTO intervento acquisizione dati CONOSCENZA 45
46 Procedure Azioni I valori delle azioni e le loro combinazioni da considerare nel calcolo sono quelle definite dalla norma per le nuove costruzioni Per i carichi permanenti, un accurato rilievo geometrico-strutturale e dei materiali potrà consentire di adottare coefficienti parziali modificati, assegnando valori di g G adeguatamente motivati. Nei casi per i quali è previsto l adeguamento, i valori di calcolo delle altre azioni saranno quelli previsti dalla norma. 46
47 VALUTAZIONE E PROGETTAZIONE IN PRESENZA DI AZIONI SISMICHE 47
48 Valutazione e progettazione in presenza di azioni sismiche Costruzioni in muratura Costruzioni in cemento armato o in acciaio Edifici misti Criteri e tipi d intervento Progetto dell intervento. 48
49 Costruzioni in muratura 49
50 Costruzioni in muratura Meccanismi resistenti Si possono manifestare meccanismi locali e meccanismi d insieme, da verificare entrambi: I meccanismi locali interessano singoli pannelli murari o più ampie porzioni della costruzione, e sono favoriti dall assenza o scarsa efficacia dei collegamenti tra pareti e orizzontamenti e negli incroci murari I meccanismi globali sono quelli che interessano l intera costruzione e impegnano i pannelli murari prevalentemente nel loro piano. 50
51 Costruzioni in muratura Meccanismi resistenti locali e globali 51
52 Collasso per disgregazione della tessitura muraria Espulsione del paramento esterno Cortesia del prof. Liberatore
53 Collasso per disgregazione della tessitura muraria Espulsione del paramento esterno Cortesia del prof. Liberatore
54 Collasso per disgregazione della tessitura muraria Espulsione del paramento esterno Cortesia del prof. Liberatore
55 Collasso per disgregazione della tessitura muraria Disgregazione per degrado della malta Cortesia del prof. Liberatore
56 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano 56
57 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: ESTENSIONE Distacchi delle pareti di facciata Sfilamento delle travi ortogonali alla facciata Cortesia del prof. Liberatore
58 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: ESTENSIONE Cortesia del prof. Liberatore
59 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: ESTENSIONE Cortesia del prof. Liberatore
60 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: ESTENSIONE Cortesia del prof. Liberatore
61 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: ESTENSIONE Cortesia del prof. Liberatore
62 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: ESTENSIONE Cortesia del prof. Liberatore
63 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: FLESSIONE Collegamenti tra pareti efficaci, ad es. grazie all inserimento di catene Travi ortogonali collegate alla facciata Cortesia del prof. Liberatore
64 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: FLESSIONE Cortesia del prof. Liberatore
65 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: FLESSIONE Cortesia del prof. Liberatore
66 Meccanismi locali Collasso delle pareti murarie al di fuori del piano Modi di deformazione della cella muraria: FLESSIONE Cortesia del prof. Liberatore
67 Meccanismi globali Collasso delle pareti murarie nel piano Taglio Scorrimento Flessione Cortesia del prof. Liberatore
68 Meccanismi globali Collasso delle pareti murarie nel piano: taglio Cortesia del prof. Liberatore
69 Meccanismi globali Collasso delle pareti murarie nel piano: taglio Cortesia del prof. Liberatore
70 Meccanismi globali Collasso delle pareti murarie nel piano: taglio Cortesia del prof. Liberatore
71 Meccanismi globali Collasso delle pareti murarie nel piano: taglio Cortesia del prof. Liberatore
72 Meccanismi globali Collasso delle pareti murarie nel piano: taglio Cortesia del prof. Liberatore
73 Meccanismi globali Collasso delle pareti murarie nel piano: taglio Cortesia del prof. Liberatore
74 Meccanismi globali Collasso delle pareti murarie nel piano: taglio Cortesia del prof. Liberatore
75 Meccanismi globali Collasso delle pareti murarie nel piano: taglio Cortesia del prof. Liberatore
76 Costruzioni in muratura Meccanismi locali Si può far ricorso ai metodi dell analisi limite dell equilibrio delle strutture murarie, tenendo conto: della resistenza a compressione della tessitura muraria della qualità della connessione tra le pareti murarie della presenza di catene e tiranti. E possibile valutare la capacità sismica in termini di: Resistenza applicando un opportuno fattore di struttura Spostamento determinando l andamento dell azione orizzontale che la struttura è progressivamente in grado di sopportare all evolversi del meccanismo. 76
77 Costruzioni in muratura Meccanismi globali Deve considerare, per quanto possibile, il sistema strutturale reale della costruzione, con attenzione a: rigidezza e resistenza dei solai efficacia dei collegamenti degli elementi strutturali 77
78 Costruzioni in muratura Meccanismi globali Nel caso di muratura irregolare, la resistenza a taglio di calcolo per azioni nel piano di un pannello in muratura potrà essere calcolata facendo ricorso a formulazioni alternative rispetto a quelle adottate per opere nuove, purché di comprovata validità. 78
79 Muratura irregolare? 79
80 Costruzioni in muratura Edifici in aggregato 80
81 Costruzioni in muratura Edifici in aggregato Per gli edifici in aggregato, contigui, a contatto o interconnessi con edifici adiacenti, i metodi di verifica di uso generale per gli edifici di nuova costruzione possono non essere adeguati Occorre tenere conto delle possibili interazioni derivanti dalla contiguità strutturale con gli edifici adiacenti Dovrà essere individuata l unità strutturale (US) oggetto di studio, evidenziando le azioni che su essa possono derivare dalle US contigue. 81
82 Costruzioni in muratura Edifici in aggregato L Unità Strutturale L US dovrà: Avere continuità da cielo a terra per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali Essere di norma delimitata: da spazi aperti, o da giunti strutturali, o da edifici contigui strutturalmente ma, almeno tipologicamente, diversi Dovranno essere inoltre valutati gli effetti di: Spinte non contrastate causate da orizzontamenti sfalsati di quota sulle pareti in comune con le US adiacenti Meccanismi locali derivanti da prospetti non allineati US adiacenti di differente altezza. 82
83 Costruzioni in muratura Edifici in aggregato L Unità Strutturale 83
84 Costruzioni in muratura Edifici in aggregato L Unità Strutturale La rappresentazione dell US attraverso piante, alzati e sezioni permetterà di valutare la diffusione delle sollecitazioni e l interazione fra le US contigue. 84
85 Costruzioni in muratura Edifici in aggregato Analisi globale dell Unità Strutturale L'analisi globale di una singola unità strutturale assume spesso un significato convenzionale e perciò può utilizzare metodologie semplificate La verifica di una US con solai sufficientemente rigidi può essere svolta, anche per edifici con più di due piani, mediante l'analisi statica non lineare Analizzando e verificando separatamente ciascun interpiano dell'edificio Trascurando la variazione della forza assiale nei maschi murari dovuta all'effetto dell'azione sismica Trascurando gli effetti torsionali (tranne angoli e testate). 85
86 86
87 Costruzioni in muratura Edifici in aggregato Analisi globale dell Unità Strutturale Nel caso di solai flessibili si potrà procedere all'analisi delle singole pareti o dei sistemi di pareti complanari, ciascuna parete essendo soggetta ai carichi verticali di competenza ed alle corrispondenti azioni del sisma nella direzione parallela alla parete. 87
88 Costruzioni in cemento armato o in acciaio 88
89 Costruzioni in cemento armato o in acciaio Meccanismi resistenti Viene attivata la capacità di elementi e meccanismi resistenti, che possono essere duttili o fragili I meccanismi duttili possono essere attivati in maniera diffusa su tutta la costruzione, oppure in maniera non uniforme, ad esempio localizzandosi in alcune parti critiche o su un piano La plasticizzazione di un elemento o l attivazione di un meccanismo duttile in genere non comportano il collasso della struttura I meccanismi fragili possono localizzarsi in qualsiasi punto della struttura e possono determinarne il collasso. R d 89
90 La gerarchia delle resistenze Si tratta di valutare la domanda sugli e/m fragili in base alla capacità degli e/m duttili F F y F 90
91 La gerarchia delle resistenze Si tratta di valutare la domanda sugli e/m fragili in base alla capacità degli e/m duttili F y F y La forza non può crescere oltre F y e quindi l elemento fragile subisce una domanda F y F y 91
92 Costruzioni in cemento armato o in acciaio Meccanismi resistenti Verifiche Domanda < Capacità Meccanismi duttili in termini di deformazione Meccanismi fragili in termini di resistenza Il calcolo della capacità dipende dal LC: Meccanismi duttili: si impiegano le proprietà dei materiali esistenti divise per i fattori di confidenza Meccanismi fragili: si impiegano le proprietà dei materiali esistenti divise per i corrispondenti coefficienti parziali e per i fattori di confidenza. 92
93 Edifici misti 93
94 Edifici misti Situazioni ricorrenti sono: edifici i cui muri perimetrali siano in muratura portante e la struttura verticale interna sia rappresentata da pilastri (per esempio, in c.a. o acciaio) edifici in muratura che abbiano subito sopraelevazioni, il cui sistema strutturale sia, per esempio, in c.a. o acciaio, o edifici in c.a. o acciaio sopraelevati in muratura edifici che abbiano subito ampliamenti in pianta, il cui il sistema strutturale (per esempio, in c.a. o acciaio) sia interconnesso con quello esistente in muratura. 94
95 Edifici misti 95
96 Edifici misti 96
97 Edifici misti 97
98 Edifici misti Per queste situazioni è necessario prevedere modellazioni che tengano in considerazione le particolarità strutturali identificate e l interazione tra elementi strutturali di diverso materiale e rigidezza, ricorrendo, ove necessario, a metodi di analisi non lineare di comprovata validità. 98
99 Criteri e tipi d intervento 99
100 Criteri e tipi d intervento Criteri La scelta del tipo, della tecnica, dell entità e dell urgenza dell intervento dipende dai risultati della precedente fase di valutazione Si deve mirare a: Prioritariamente, contrastare lo sviluppo di meccanismi locali e/o di meccanismi fragili Migliorare il comportamento globale della costruzione. 100
101 Criteri e tipi d intervento Tipi (generali) In generale dovranno essere valutati e curati gli aspetti seguenti: riparazione di eventuali danni presenti riduzione delle carenze dovute ad errori grossolani miglioramento della capacità deformativa ("duttilità") di singoli elementi riduzione delle condizioni che determinano situazioni di forte irregolarità degli edifici, in termini di massa, resistenza e/o rigidezza, anche legate alla presenza di elementi non strutturali riduzione delle masse, anche mediante demolizione parziale o variazione di destinazione d uso 101
102 Criteri e tipi d intervento Tipi (generali) riduzione dell impegno degli elementi strutturali originari mediante l introduzione di sistemi d isolamento o di dissipazione di energia riduzione dell eccessiva deformabilità degli orizzontamenti miglioramento dei collegamenti degli elementi non strutturali incremento della resistenza degli elementi verticali resistenti, tenendo eventualmente conto di una possibile riduzione della duttilità globale per effetto di rinforzi locali realizzazione, ampliamento, eliminazione di giunti sismici o interposizione di materiali atti ad attenuare gli urti miglioramento del sistema di fondazione, ove necessario. 102
103 Criteri e tipi d intervento Tipi (murature) miglioramento dei collegamenti tra solai e pareti o tra copertura e pareti e fra pareti confluenti in martelli murari ed angolate riduzione ed eliminazione delle spinte non contrastate di coperture, archi e volte rafforzamento delle pareti intorno alle aperture. 103
104 Criteri e tipi d intervento Tipi (c.a. e acciaio) rinforzo di tutti o parte degli elementi aggiunta di nuovi elementi resistenti, quali pareti in c.a., controventi in acciaio, etc. eliminazione di eventuali comportamenti a piano debole introduzione di un sistema strutturale aggiuntivo in grado di resistere per intero all azione sismica di progetto eventuale trasformazione di elementi non strutturali in elementi strutturali, come nel caso di incamiciatura in c.a. di pareti in laterizio. 104
105 Criteri e tipi d intervento Tipi (acciaio) miglioramento della stabilità locale e flesso-torsionale degli elementi e globale della struttura incremento della resistenza dei collegamenti miglioramento dei dettagli costruttivi nelle zone dissipative e nei collegamenti trave-colonna introduzione di indebolimenti locali controllati, finalizzati ad un miglioramento del meccanismo globale di collasso. 105
106 Progetto dell intervento Deve comprendere: verifica della struttura prima dell intervento con identificazione delle carenze e del livello di azione sismica per la quale viene raggiunto lo SLU (e SLE se richiesto) scelta motivata del tipo di intervento scelta delle tecniche e/o dei materiali dimensionamento preliminare dei rinforzi e degli eventuali elementi strutturali aggiuntivi analisi strutturale considerando le caratteristiche della struttura post-intervento; verifica della struttura post-intervento con determinazione del livello di azione sismica di SLU (e SLE se richiesto). 106
107 GRAZIE PER L ATTENZIONE 107
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