Progetto LIFE+ 07N. LIFE07NAT/IT/ Interventi di conservazione per l avifauna prioritaria nell Oasi Lago Salso

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1 Progetto LIFE+ 07N. LIFE07NAT/IT/ Interventi di conservazione per l avifauna prioritaria nell Oasi Lago Salso Azione A3 Realizzazione di studi preliminari sulle specie prioritarie minacciate Relazione Censimento delle popolazioni nidificanti Phalacrocorax pygmeus, Botaurus stellaris e Aythya nyroca Mappatura dei siti di nidificazione che ospitano le specie Phalacrocorax pygmeus, Botaurus stellaris e Aythya nyroca (con allegati cartografici) Mappatura dei siti di svernamento che ospitano le specie Phalacrocorax pygmeus, Botaurus stellaris e Aythya nyroca (con allegati cartografici) Dicembre 2009 A cura di Centro Studi Naturalistici Onlus

2 Sommario Sommario...2 Premessa...3 Introduzione e finalità...4 Area di Studio...4 Inquadramento geologico...6 Lineamenti bioclimatici...7 Caratteristiche floristiche...13 Monitoraggio della biodiversità e studio del ciclo annuale della comunità ornitica acquatica nell oasi lago Salso...15 Scopi dello studio...15 Specie Target...34 Moretta tabaccata Aythya nyroca (Güldenstädt, 1770)...34 Tarabuso Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758)...37 Marangone minore Phalacrocorax pygmeus (Pallas, 1773)...38 Conclusioni...40 Attività di studio sull Ittiofauna del Lago Salso...41 Modalità dei campionamenti...41 Risultati...42 Fattori di criticità...44 Bibliografia...45 Tavole

3 Premessa Gli studi di seguito riportati rappresentano la base su cui si costruiranno le azioni concrete di conservazione del progetto LIFE + Interventi di conservazione per l avifauna prioritaria nell Oasi Lago Salso. Questi studi, risultano di fondamentale importanza per la valutazione nel tempo sia dello status delle specie che della qualità ambientale. Gli uccelli rappresentano degli ottimi indicatori ecologici della qualità degli habitat (HILTY & MERELENDER, 2000; VAN HORNE, 1983). Vengono di seguito analizzati i dati di monitoraggio sulla comunità ornitica dell Oasi Lago Salso con lo scopo di evidenziare le eventuali variazioni temporali dei parametri che descrivono la struttura della comunità e di valutare il ruolo del biotopo durante l alternarsi delle stagioni, nonché il censimento delle popolazioni nidificanti di Phalacrocorax pygmeus, Botaurus stellaris e Aythya nyroca. Nell ambito del presente studio si è proceduto a verificare le aree trofiche e le aree di svernamento frequentate da Phalacrocorax pygmeus, Botaurus stellaris, Aythya nyroca, Numenius tenuirostris. Infine si è proceduto a studiare l ittiofauna presente nel sito. 3

4 Introduzione e finalità I seguenti studi propedeutici sulle specie obiettivo del progetto Phalacrocorax pygmeus, Botaurus stellaris, Aythya nyroca, Numenius tenuirostris., si inserisce nell ambito delle azioni preparatorie LIFE+ NATURA & BIODIVERSITA Interventi di conservazione dell avifauna prioritaria nell Oasi Lago Salso AZIONE A.3- Realizzazione di studi sulle specie oggetto delle azioni concrete di conservazione. Area di Studio La piana di Manfredonia fino alla foce dell'ofanto nell 800 era caratterizzata da estese paludi, determinate dall'apporto idrico dei torrenti che provengono dal Sub-Appennino Dauno e delle risorgive. In prossimità della foce questi corsi d'acqua, a causa dell'assenza di pendenza, determinavano estesi allagamenti e in alcuni casi situazioni simili a veri e propri delta. La bonifica, cominciata a fine '800 e proseguita intensamente soprattutto dagli anni '30 in poi ad opera del Consorzio per la Bonifica di Capitanata, ha comportato delle modifiche strutturali di tutte le zone umide di Capitanata. Il Lago Salso, originariamente vasto circa 4000 ha, era alimentato da canali provenienti dal Candelaro e dal Cervaro e negli anni '50 il Consorzio costruì le vasche di colmata. Verso la metà degli anni '60 la Cassa del Mezzogiorno, iniziò l innalzamento degli argini della 5ª vasca per scopi essenzialmente irrigui e anche venatori. Nacque così un'area arginata di circa 541 ha, che riceve le acque soprattutto dal canale Roncone collegato direttamente al torrente Cervaro, mentre il torrente Candelaro divide ad ovest tale area con la palude di Frattarolo, un'area umida decisamente più salmastra e solo periodicamente allagata. Entrambe le aree rientrano attualmente nel Parco Nazionale del Gargano istituito con G.U. n. 300 del 22/12/92. Il territorio considerato è pertanto il risultato di opere dapprima di bonifica e poi di canalizzazione dell area compresa tra i torrenti Cervaro e Candelaro e quindi, mediante la realizzazione di vasche di colmata. Sul finire degli anni '50 gli affittuari arginarono la zona umida a costituire le attuali tre valli (valle alta, valle di mezzo, Lago Salso) e la parte agricola. La zona umida residuale aveva due funzioni: Riserva d'acqua a scopo irriguo; Riserva di caccia e vallicoltura ittica. In seguito la gestione venne assunta da una Società denominata 'Daunia Risi'. 4

5 Nel '78, dopo una controversia giudiziaria tra la Società e il Comune, si pervenne ad un accordo secondo il quale l'azienda Agricola era gestita direttamente dal Comune, mentre la Riserva fu concessa ancora per tre anni alla Società. Nel frattempo, nel 1980, subentrava la legge regionale sulla caccia (L. 968/77) che istituiva le Aziende Faunistico-Venatorie e così la Società 'Daunia Risi' avendo fatto richiesta alla Regione, ed avendone i requisiti, ne ottenne dal 1981 la concessione per 6 anni. Il Comune invece, che non concesse mai contratti superiori all anno, aumentò le richieste di canone fino a circa 150 milioni l'anno. In quel periodo, le specie ittiche presenti erano: Anguilla, Carpa e Pesce gatto che soprattutto negli '70 costituivano il prelievo maggiore nella gestione dell'azienda Daunia Risi (Bartolelli 1986). Secondo Perennou & Canterà (1993), quest'ultima specie può essere un predatore dei pulcini di anatidi. Allo stato attuale l ittiofauna sembra costituita per oltre il 90% dalle seguenti specie: Carpa, Carassio e Pesce gatto. La valle è costituite da tre vasche arginate: da ovest verso est troviamo Valle Alta, Valle di Mezzo e Valle Bassa o lago Salso (quest'ultima porzione è più profonda rispetto alle altre due vasche). La profondità media delle acque delle prime due vasche è, infatti, normalmente sotto il metro a seconda del livello stagionale e delle esigenze gestionali, mentre il lago Salso è compreso tra 50 e 150/170 cm. In data odierna il Roncone (3.890 m), canale di colmata della 5ª vasca, costituisce l'unica via idraulica che alimenta la Daunia Risi, con le acque derivate dal torrente Cervaro. La gestione a fini venatori fu attuata fino al dicembre 1992 quando fu decretata la perimetrazione del Parco Nazionale del Gargano. Dal gennaio 1993, nell area non è più ammessa l'attività venatoria, in quanto parte integrante del Parco, ripartita tra zona 1 e zona 2. 5

6 Inquadramento geologico Il sito è compreso nell estremità nord-orientale del tavoliere delle Puglie, che è la seconda pianura alluvionale per estensione dell Italia peninsulare. Evidenze di superficie, dati bibliografici e stratigrafie di perforazioni, consentono di tracciare il seguente quadro geologico dell area. Il basamento della zona è costituito da calcari oolitici e pseudoolitici, detritici e micritici attribuiti al Portlandiano, che sono stati abbassati da falde dirette da NW a SE. Il basamento è rinvenibile al di sotto della zona umida ad una profondità compresa fra 200 e 250 m rispetto al livello del mare. Questa formazione affiora estesamente dalla località San Leonardo fino alle prime falde del massiccio garganico. Al disopra del basamento e con discordanza angolare si rinvengono biocalcareniti mioceniche e plioceniche, recentemente assimilate alle formazioni della Pietra Leccese e delle Biocalcareniti di Gravina. Brecce calcaree ben cementate con elementi a spigoli arrotondati raccordano questa terrazza, posta fra i 40 ed i 50 m. slm, al lago Salso. Sconosciute sono l origine e le modalità di deposizione delle brecce. Di età pleistocenica sono gli estesi affioramenti e sedimenti sabbiosi a facies litorale con crosta calcarea nei livelli più alti, mentre oloceniche sono invece le alluvioni terrazzate ubicate fra i 10 ed i 20 m slm e le alluvioni attuali di fondovalle. Lungo la zona costiera si ritrovano accumuli alluvionali di colmata avvenuta per bonifica e le sabbie che costituiscono il cordone dunale e la spiaggia attuale. Procedendo invece dall alto verso il basso si rinvengono dei terreni ghiaioso-sabbiosi di riporto coi seguenti sedimenti: sabbie grigie a contenuto limoso variabile, mai elevato, scarsamente cementate; sabbie scure ricche di livelli microconglomeratici depositati da una controcorrente di compensazione marina il cui spessore non supera i 2 m; argille gialle alternate da argille sabbiose con spessore non inferiore ai m; argille azzurre plio-pleistoceniche spesse circa 200 m poggianti su uno orizzonte conglomeratico di notevole spessore che le separa dal basamento calcareo. Le vasche rappresentano quindi un interessante geosito che ha subito fasi di colmamento naturale o, come avvenuto negli ultimi 200 anni, anche artificiale, con ripetuti tentativi di bonifica, iniziati già in periodo napoleonico e proseguiti prima e dopo la seconda guerra mondiale e 6

7 Lineamenti bioclimatici Per la valutazione del macroclima del territorio è stata scelta la stazione termo-pluviometrica di Manfredonia in virtù della sua attinenza territoriale e sia in base alla disponibilità di rilevamenti numerici in maniera tale da avere un range di dati significativi per esprimere l andamento medio del fenomeno. Per l analisi climatica generale del comprensorio sono stati calcolati gli indici di Amman, di De Martonne, di De Martonn-Gottmann, di Fournier, di Rivas-Martinez, di Keller, di Gams, di Lang ed infine l indice ombrotermico annuale ed estivo. Di seguito le schede climatiche, gli indici e i climogrammi della stazione di riferimento: scheda climatica riassuntiva di Manfredonia Successivamente grazie all analisi dei dati delle medie mensili degli ultimi 50 anni e degli indici climatici è stato possibile evidenziare attraverso dei diagrammi l andamento medio del clima del territorio in esame. In tal senso sono stati realizzati sia i diagrammi climatici di Peguy e sia i diagrammi termoudometrici. Il clima del territorio in esame, classificato col metodo di Peguy, è abbastanza uniforme. Nella pianura e nella fascia litoranea si riscontrano, in media, nove mesi temperati e tre mesi aridi (Giugno, Luglio ed Agosto). Il climogramma di Peguy riassume sinteticamente le condizioni termopluviometriche della località considerata. Esso è stato costruito sulla base dei dati medi mensili di temperatura media e precipitazioni cumulate. Sulle ascisse è riportata la scala delle temperature ( C), mentre sulle ordinate quella delle precipitazioni (mm). Dall'unione dei 12 punti relativi a ciascun mese, si ottiene un poligono racchiudente un'area, la cui forma e dimensione rappresentano bene le caratteristiche climatiche di ciascuna stazione. 7

8 Sul climogramma è anche riportata un'area triangolare di riferimento che, secondo Peguy, distingue una situazione di clima temperato (all interno dell area stessa), freddo, arido, caldo (all'esterno del triangolo, ad iniziare dalla parte in alto a sinistra del grafico in senso antiorario). D triangolo è costruito sulla base delle seguenti coordinale dei vertici: (0 C, 0 mm), (23,4 C, 40 mm), (15 C, 200 mm). La posizione dell'area poligonale, rispetto a quella triangolare di riferimento fornisce una rappresentazione immediata delle condizioni climatiche della stazione. Dall'esame del climogramma di Peguy riferito alla stazione di Manfredonia si evince che il clima è temperato dal mese di settembre al mese di maggio, ed e arido da maggio a settembre. diagramma climatico di Peguy di Manfredonia Risultati analoghi si riscontrano dall analisi delle medie mensili delle temperature ( C) e della pioggia (mm) rappresentati graficamente nel diagramma termoudometrico. 8

9 diagramma termoudometrico di Manfredonia 9

10 Q Umido Sub-umido Semiarido Arido Sahariano -5 Freddo 0 Fresco 3 Temperato 7 Caldo - Quercus ilex - Quercus coccifera - Quercus suber - Oleo-Ceratonion 1 - Bosco Umbra 2 - Cagnano Varano 3 - Lesina 4 - Lucera 5 - Manfredonia 6 - Monte Sant Angelo 7 - San Giovanni Rotondo 8 - Sannicandro Garganico 9 - San Savero 10 - Vieste Climogramma secondo Emberger relativo alle stazioni considerate. In grafico sono riportate le condizioni bioclimatiche in cui ricadono diverse specie del genere Quercus e quelle più termoxerofile dell Oleo Ceratonion (Venanzoni & Pedrotti, 1995). 10

11 C m * ** *** **** C M * ** *** **** clima insulare clima litoraneo clima semi-continentale clima continentale clima freddo clima moderato clima caldo 1 - Bosco Umbra 2 - Cagnano Varano 3 - Lesina 4 - Lucera 5 - Manfredonia 6 - Monte Sant Angelo 7 - San Giovanni Rotondo 8 - Sannicandro Garganico 9 - San Savero 10 - Vieste Climogramma secondo Debrach 11

12 2 P mm 1600 A B C D E molto freddo freddo fresco temperato mite caldo molto caldo F m C A - Perumido B - Umido C - Subumido D - Semiarido E - Arido F - Desertico 1 - Bosco Umbra 2 - Cagnano Varano 3 - Lesina 4 - Lucera 5 - Manfredonia 6 - Monte Sant Angelo 7 - San Giovanni Rotondo 8 - Sannicandro Garganico 9 - San Savero 10 - Vieste - Quercus ilex - Olea, Ceratonia - Quercus pubescens Climogramma secondo Le Houreou 12

13 definitivamente conclusi negli anni 50. Caratteristiche floristiche Il territorio preso in considerazione è stato poco studiato dal punto di vista botanico. Non è possibile pertanto avvalersi di riferimenti bibliografici di riferimento né di un inquadramento sistematico della zona secondo metodi fitosociologici. I terreni sono in parte salati (si veda Frattarolo), mentre le valli risultano di acqua dolce. Il quadro vegetazionale dell'area in esame è quello comune all'intera area delle paludi Sipontine, un tempo caratterizzate da ampie depressioni del piano di campagna. Sull'intera superficie del lago Salso, della valle di mezzo e della valle alta e nelle fasce immediatamente confinanti, domina il canneto composto principalmente da Phragmites communis e in minor misura, da Typha angustifolia. Su queste piante a volte si avvolge la Calystegia sepium. 13

14 La copertura della prima specie va molto oltre il rapporto ottimale di 1:4-1:5, ovvero una parte di canneto e 4 o 5 di acque aperte (Bartolelli 1986). Nei prati subsalsi risultano frequenti: - Juncus acutus; - Althaea officinalis; mentre nei pantani poco salati si hanno specie quali: - Carex sp., - Typha angustifolia; - Alisma plantago; - Juncus bufonius; - Iris pseudoacorus; - Nasturtium officinali; - Ranunculus sceleratus; - Lythrum salicaria; - Epilobium parviflorum; - Veronica anagallis. Al contrario, nei terreni propriamente salsi risulta frequente la presenza di: - Sueda fruticosa; - Salicornia fruticosa; - Statice limonium; - Aeluropus litoralis; - Glyceria distans; - Crypsis aculeata; - Hordaeum marinum. Di particolare rilievo dal punto di vista floristico è la presenza dell'utricularia vulgaris, specie dotata sulle foglie di piccole vesciche per la cattura di microrganismi acquatici. Invece, dove il Candelaro rallenta e si espande prima di perdersi in mare, è ubicata una palude d'acqua dolce inserita lungo il gradiente naturale tra il corso del fiume e la palude salmastra. In questa facies è caratteristica la presenza di una fitta vegetazione elofitica. 14

15 Per quanto riguarda la vegetazione sommersa della parte dulciacquicola, questa è rappresentata esclusivamente dal Ceratophyllum demersum, una specie idrofita submersa e più raramente, da Lemna minor. La povertà delle specie vegetali submerse è probabilmente dovuta all'eutrofizzazione delle acque, alla temperatura elevata in estate ed al basso livello dell'acqua che raggiunge in certi periodi dell'anno pochi cm di profondità, (in particolare la valle di Mezzo e la valle Alta). Altro fattore non trascurabile è l alta concentrazione di Carpe. Ugualmente povera risulta la vegetazione lungo gli argini generalmente, costituita dal solo strato erbaceo. Solo l argine è arricchito dalla presenza di qualche esemplare arboreo di Tamerice (Tamarix gallica), mentre sugli argini meridionali e orientali sono presenti filari di Eucalipto (Eucalyptus globulus) senza sottobosco (a causa del pascolo ovino, bovino), impiantato per l'efficace azione di frangivento. Monitoraggio della biodiversità e studio del ciclo annuale della comunità ornitica acquatica nell oasi lago Salso Il termine biodiversità o diversità biologica rappresenta la diversità complessiva degli elementi biotici a tutti i livelli, da quelli di gene a quelli di ecosistemici (WILSON, 1988). La biodiversità significa anche coevoluzione: tutte le specie esistenti e distribuite nei diversi ambienti si sono evolute assieme, influenzandosi reciprocamente in un processo dove ciascuna ha selezionato l altra. Da ciò deriva quel reticolo di interdipendenze che garantiscono il mantenimento e la stabilità degli equilibri naturali. Le comunità ornitiche sono degli utilissimi indicatori della qualità ambientale. Il monitoraggio soprattutto dei popolamenti di specie protette, sulla base delle variazioni di abbondanza, di ricchezza specifica e di diversità, si potrà arrivare a valutare quali siano state le condizioni ambientali che hanno portato a tali variazioni. E possibile quindi, in futuro, analizzare le modificazioni ambientali analizzando le modificazioni a livello di comunità. Infatti, queste rispondono modificando la propria struttura, cioè la composizione in specie e la loro abbondanza. Scopi dello studio Con il presente studio sulla struttura della comunità ornitica acquatica si vuole giungere ad una prima fase di raccolta dati che, solo attraverso un monitoraggio durevole e costante potrà essere utilizzata per l individuazione e la valutazione, sulla base di eventuali cambiamenti della struttura della comunità, dei potenziali fattori limitanti e di disturbo. 15

16 Infine, il lavoro si propone di descrivere l effetto delle stagioni sulla struttura e composizione ornitica e di valutare il ruolo dell area umida per gli uccelli acquatici nei diversi mesi dell anno. Materiali e metodi I censimenti sono stati svolti regolarmente, con periodicità quindicinale, nel periodo gennaio - dicembre La conformazione dell area umida e le caratteristiche eco-etologiche delle specie studiate hanno consentito di utilizzare come tecnica di rilevamento il conteggio diretto, ottenendo così valori assoluti di abbondanza. La lista delle specie censite (Allegato 1) comprende gli uccelli acquatici, intesi come gruppo polifiletico di specie strettamente legate alle zone umide (Baccetti et al., 2002), appartenenti alle famiglie (Gaviidae, Podicipediidae, Pelecanidae, Phalacrocoracidae, Ardeidae, Ciconidae, Threskiornithidae, Phoenicopteridae, Anatidae, Gruidae, Rallidae, Haematopodidae, Recurvirostridae, Burhinidae, Glareolidae, Charadriidae, Scolopacidae, Laridae e Sternidae; Rose & Scott, 1994), a cui sono state aggiunte le specie appartenenti alle famiglie degli Accipritiformi e dei Falconiformi che hanno evidenziato un utilizzo diretto dell area umida a scopi trofici e/o riproduttivi. L area di studio è stata censita totalmente ad ogni visita, effettuando sempre il medesimo percorso. L avvicinamento alle aree frequentate dagli uccelli è avvenuto a bordo di automezzi e per l osservazione sono stati utilizzati i capanni e le torrette presenti nell area umida. Il tempo necessario al completamento di ogni conteggio è variato da 4 a 6 ore. La stima delle coppie nidificanti è stata effettuata attraverso il conteggio diretto de nidi per le specie nidificanti in colonie (Ardeidi), mentre è stata basata sul numero di nidi, o di individui adulti in allarme o con comportamento territoriale per le restanti specie. La struttura della comunità, definita sulla base temporale di un mese, è stata analizzata tenendo conto, per ciascuna specie, del conteggio massimo mensile. I parametri e gli indici per definire la struttura delle comunità sono i seguenti: 1. ricchezza mensile (r) = numero di specie ottenuto cumulando i dati dei censimenti effettuati in ciascun mese; 2. ricchezza totale (R) = numero di specie rilevate nell intero periodo di studio; 3. abbondanza (n) = numero massimo di individui di ciascuna specie rilevato nel corso dei censimenti mensili; 4. abbondanza relativa (pi) = rapporto tra il numero di individui di ciascuna specie ed il numero totale di individui componenti il popolamento (pi=ni/n, con ni=n della i-esima specie e N=Σni); 5. numero di specie dominanti (Nd) = specie con pi>0,05; 6. numero di specie subdominanti (Nsd) = 0,05>pi>0,02 (Turcek, 1956); 16

17 7. indice di dominanza (Id) = somma dei valori di abbondanza relativa delle due specie più abbondanti (Wiens, 1975); 8. diversità (H ) = -Σpi log 2 pi (Shannon e Weaver, 1963). Risultati e discussione Nel corso della ricerca la ricchezza mensile (r) ha variato tra 17 (settembre) e 48 (maggio) con un valore annuale complessivo (R) di 72 specie (Tab. 1 e 2). La variazione mensile della ricchezza (r) evidenzia un andamento essenzialmente unimodale con valori massimi nei mesi di marzo, aprile, maggio e luglio e valori minimi nei mesi settembre e ottobre (Fig. 1). L andamento evidenzia una marcata stagionalità con valori più elevati nel periodo migratorio primaverile ed un minimo nella tarda estate-inizio autunno in coincidenza con la presenza dei livelli idrici più bassi e del prosciugamento dei prati allagati esterni agli argini delle vasche del Lago Salso n di specie G F M A M G L A S O N D mesi Figura 1: Andamento dei valori di ricchezza (r) durante il ciclo annuale. 17

18 Tabella 1: Numero massimo di individui censiti nel periodo gennaio - dicembre mesi G F M A M G L A S O N D specie Tuffetto Svasso maggiore Cormorano Marangone minore Tarabuso Tarabusino Nitticora Sgarza ciuffetto Airone guardabuoi Garzetta Airone bianco maggiore Airone cenerino Airone rosso Cicogna bianca Mignattaio Spatola Fenicottero Oca selvatica Volpoca Casarca 1 Fischione Canapiglia Alzavola Germano reale Codone Marzaiola Mestolone Fistione turco Moriglione Moretta tabaccata Falco pecchiaiolo 1 4 Nibbio bruno 1 1 Falco di palude

19 mesi G F M A M G L A S O N D specie Albanella reale Sparviere Poiana Aquila anatraia maggiore 1 Falco pescatore Pellegrino Gallinella d'acqua Folaga Gru Cavaliere d'italia Avocetta Corriere piccolo Corriere grosso Fratino Pavoncella Gambecchio 100 Piovanello 899 Piovanello pancianera Combattente Beccaccino Pittima reale Chiurlo piccolo 1 Chiurlo Totano moro Pettegola Albastrello Pantana Piro piro culbianco Piro piro boschereccio Piro piro piccolo Gabbiano corallino Gabbiano comune Gabbiano roseo 4 6 Gavina 16 19

20 mesi G F M A M G L A S O N D specie Gabbiano reale Sterna zampenere Sterna maggiore 1 1 Sterna comune Mignattino piombato 6 1 Mignattino alibianche 26 Mignattino Tabella 2: Andamento mensile dei parametri che descrivono la comunità. r = ricchezza mensile, Nd = numero di specie dominanti, Nsd = numero di specie subdominanti, Id = indice di dominanza, H' = diversità di Shannon. mesi G F M A M G L A S O N D Indici r Nd Nsd Id 0,3103 0,4693 0,4655 0,3430 0,6349 0,3766 0,4683 0,3426 0,6078 0,7070 0,6220 0,5450 H' 3,59 3,28 3,42 4,02 3,20 4,08 3,91 4,88 3,08 2,77 3,09 3,21 Il contributo alla ricchezza (r) dei raggruppamenti tassonomici più rappresentativi è illustrato in Fig. 2. Il maggior contributo è fornito dagli anatidi, dai limicoli, e dagli ardeidi, presenti rispettivamente con una media mensile di 6,4 6,3 e 5,6 specie. Gli anatidi presentano il maggior numero di specie durante lo svernamento (gennaio - febbraio) e la migrazione primaverile (marzo - maggio), mentre i limicoli presentano due picchi; il primo nella fase migratoria primaverile (marzo- maggio) e il secondo in estate (luglio - agosto). Gli ardeidi presentano il maggior numero di specie durante il periodo riproduttivo (da aprile ad agosto), grazie all arrivo delle specie estive nidificanti. 20

21 n specie G F M A M G L A S O N D mesi Phalacrocoracidae Ardeidae Threskiornithidae Anatidae Accipitridae Charadrii Laridae Sternidae Figura 2: Variazione mensile della ricchezza (r) dei principali gruppi tassonomici di uccelli durante il ciclo annuale. L abbondanza complessiva della comunità annuale è stata di individui ed è oscillata tra 516 (ottobre) a 6436 (febbraio). Delle 72 specie rilevate 24 sono risultate dominati e 7 subdominati almeno una volta nel popolamento mensile durante il ciclo annuale. Le specie dominanti e subdominati sono illustrate in Tab. 3. Tabella 3: Risultati mensili dei censimenti espressi come valori di abbondanza relativa (pi). In grassetto le specie dominanti, in corsivo le specie subdominanti. mesi G F M A M G L A S O N D Specie Tuffetto 0,0006 0,0036 0,0020 0,0025 0,0008 0,0010 0,0016 0,0190 0,0229 0,0440 0,0021 0,0011 Svasso maggiore 0,0020 0,0098 0,0068 0,0025 0,0063 0,0052 0,0023 Cormorano 0,1268 0,0546 0,0112 0,0044 0,0010 0,0060 0,0204 0,0104 0,0436 0,0769 0,0293 0,0535 Marangone 0,0029 0,0008 0,0034 0,0025 0,0010 0,0005 0,0058 0,0087 0,0298 0,0110 0,0129 0,

22 mesi G F M A M G L A S O N D Specie minore Tarabuso 0,0002 0,0002 0,0002 0,0004 0,0003 0,0002 0,0002 0,0002 0,0005 0,0003 Tarabusino 0,0002 0,0005 0,0006 0,0010 0,0004 0,0046 Nitticora 0,0025 0,0095 0,0136 0,0138 Sgarza ciuffetto 0,0192 0,0076 0,0060 0,0047 0,0069 Airone guardabuoi 0,0021 0,0050 0,0092 0,0040 0,0013 0,0105 0,0138 0,0023 0,1088 0,0037 Garzetta 0,0120 0,0017 0,0061 0,0287 0,0121 0,0289 0,0765 0,0934 0,1491 0,0147 0,0064 0,0011 Airone bianco maggiore 0,0012 0,0011 0,0007 0,0011 0,0015 0,0040 0,0042 0,0046 0,0037 0,0007 0,0007 Airone cenerino 0,0054 0,0030 0,0022 0,0015 0,0033 0,0065 0,0042 0,0208 0,0826 0,0037 0,0029 0,0034 Airone rosso 0,0004 0,0040 0,0040 0,0055 0,0136 0,0087 Cicogna bianca 0,0004 0,0013 0,0022 0,0058 0,0085 0,0208 0,0007 Mignattaio 0,0004 0,0156 0,0028 0,0020 0,0021 Spatola 0,0002 0,0027 0,0044 0,0402 0,0623 0,0555 0,0433 0,0206 Fenicottero 0,1601 0,4076 0,1297 Oca selvatica 0,0128 0,0003 0,0011 0,0098 0,0040 0,0135 0,0031 0,0007 0,0060 Volpoca 0,0308 0,0646 0,0398 0,0679 0,0016 0,0036 0,0680 Casarca 0,0001 Fischione 0,1448 0,3197 0,0115 0,0029 0,2711 0,0716 0,0086 Canapiglia 0,1241 0,0632 0,1244 0,0080 0,0003 0,0986 0,0092 0,0183 0,0057 Alzavola 0,1655 0,0983 0,0241 0,0022 0,1384 0,0220 0,0759 0,3873 Germano reale 0,0414 0,0348 0,0067 0,0142 0,0099 0,0244 0,0084 0,0882 0,2821 0,0256 0,0272 0,0056 Codone 0,0217 0,0009 Marzaiola 0,0513 0,0236 0,0005 Mestolone 0,0496 0,0265 0,0254 0,0113 0,0017 Fistione turco 0,0005 Moriglione 0,0002 0,0011 0,0007 0,0013 0,0005 0,0016 0,0138 0,

23 mesi G F M A M G L A S O N D Specie Moretta tabaccata 0,0025 0,0025 0,0023 0,0010 0,0016 0,0069 Falco pecchiaiolo 0,0003 0,0092 Nibbio bruno 0,0003 0,0037 Falco di palude 0,0050 0,0028 0,0020 0,0076 0,0010 0,0005 0,0017 0,0046 0,0366 0,0043 0,0030 Albanella reale 0,0004 0,0007 0,0004 Sparviere 0,0002 0,0002 0,0002 0,0023 0,0037 0,0014 0,0004 Poiana 0,0006 0,0005 0,0004 0,0037 0,0007 0,0007 Aquila anatraia maggiore 0,0002 Falco pescatore 0,0002 0,0002 0,0007 Pellegrino 0,0002 0,0002 0,0004 0,0004 0,0003 0,0017 0,0073 0,0014 0,0004 Gallinella d'acqua 0,0009 0,0031 0,0058 0,0008 0,0015 0,0021 0,0035 0,0046 0,0110 0,0011 Folaga 0,1241 0,1496 0,3411 0,1608 0,0850 0,1372 0,0414 0,2042 0,3257 0,4359 0,4896 0,1323 Gru 0,0780 0,0202 0,0004 0,0036 Cavaliere d'italia 0,0225 0,0367 0,0177 0,1372 0,3814 0,0692 Avocetta 0,0036 0,0005 0,0050 0,0215 Corriere piccolo 0,0870 0,0104 Corriere grosso 0,0007 0,0025 0,0052 Fratino 0,0025 0,0272 Pavoncella 0,0372 0,0211 0,0002 0,1324 0,1578 Gambecchio 0,0524 Piovanello 0,2273 Piovanello 0,0506 0,

24 mesi G F M A M G L A S O N D Specie pancianera Combattente 0,0005 0,1118 0,1822 Beccaccino 0,0031 0,0006 0,0004 Pittima reale 0,0191 0,0010 0,0010 Chiurlo piccolo 0,0003 Chiurlo 0,0724 0,0234 0,0025 0,0022 0,0005 0,0086 0,0329 Totano moro 0,0004 0,0025 0,0035 0,0037 Pettegola 0,0006 0,0011 0,0011 0,0015 0,0010 0,0017 Albastrello 0,0004 0,0050 0,0037 0,0017 Pantana 0,0003 0,0011 0,0003 0,0031 0,0087 Piro piro culbianco 0,0015 0,0003 0,0055 0,0010 0,0035 Piro piro boschereccio 0,0009 0,0534 0,0076 0,0329 0,0655 0,0069 Piro piro piccolo 0,0022 0,0017 0,0019 Gabbiano corallino 0,0091 Gabbiano comune 0,0031 0,0405 0,1132 0,0951 0,0652 0,2394 0,0293 0,0727 0,0036 Gabbiano roseo 0,0010 0,0030 Gavina 0,0060 Gabbiano reale 0,0103 0,0031 0,0304 0,0298 0,0073 0,0534 0,0094 0,0050 0,0086 Sterna zampenere 0,0028 0,0608 0,0220 Sterna maggiore 0,0003 0,0005 Sterna comune 0,0005 0,1140 Mignattino piombato 0,0015 0,

25 mesi G F M A M G L A S O N D Specie Mignattino alibianche 0,0066 Mignattino 0,0005 0,0005 Gruidae Threskiornithidae Sternidae Podicipedidae Accipitridae Ardeidae Ciconidae Phalacrocoracidae Phoenicopteridae Anatidae Laridae Rallidae Charadrii Figura 3: Abbondanza (n) complessiva di ciascun gruppo tassonomico di uccelli censito. 25

26 7 6 5 n ind (x 1000) G F M A M G L A S O N D mesi Anatidae Charadrii Rallidae Laridae Phoenicopteridae Phalacrocoracidae Ardeidae Figura 4: Variazioni mensili dell'abbondanza (n) dei principali gruppi tassonomici di uccelli rilevati durante il ciclo annuale. Di seguito si analizzano le fluttuazioni numeriche mensili e la composizione specifica dei gruppi tassonomici rilevati. Podicipedidae - Sono state rilevate solo due specie: il tuffetto Tachybaptus ruficollis (Pallas, 1764) e lo svacco maggiore Podiceps cristatus (Linnaeus, 1758), entrambe nidificanti. Nel complesso costituiscono lo 0,5% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3). Il tuffetto è stato rilevato durante tutto l anno, mentre lo svasso maggiore unicamente durante la stagione riproduttiva da marzo a settembre. Il 60% del popolamento della Famiglia è stato rilevato tra febbraio e maggio. Il tuffetto è risultato leggermente più abbondante dello svasso maggiore presentandosi come specie subdominante nei soli mesi di settembre e ottobre in coincidenza con i più bassi valori di ricchezza e abbondanza rilevati per l area di studio. Phalacrocoracidae - Sono state rilevate due specie: il cormorano Phalacrocorax carbo (Linnaeus, 1758) e il marangano minore Phalacrocorax pygmeus (Pallas, 1773), entrambe nidificanti. Nel complesso costituiscono circa il 4,5% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3) e sono state rilevate durante tutti i mesi. Il 70% del popolamento della Famiglia è stato rilevato nel periodo di 26

27 svernamento tra gennaio e febbraio, con il cormorano che è risultata la specie nettamente più abbondante costituendo circa il 93% dell abbondanza complessiva del gruppo. Le abbondanze più significative sono state registrate durante lo svernamento tra dicembre e febbraio con un massimo di 783 individui in gennaio. Il cormorano è risultato dominate nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio e ottobre, mentre subdominante nei mesi di luglio, settembre e novembre. Il marangone minore ha presentato una numerosità alquanto variabile durante tutto l anno con variazioni tra 15 e 40 individui. Tale variabilità, per questa specie stanziale, è da attribuire alla diversa conttattabilità della specie durante le varie fasi del ciclo annuale. Ardeidae - Sono state rilevate ben 9 specie: tarabuso Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758), tarabusino Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766), nitticora Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758), sgarza ciuffetto Ardeola ralloides (Scopoli, 1769), airone guardabuoi Bubulcus ibis (Linnaeus, 1758), garzetta Egretta garzetta (Linnaeus, 1766), airone bianco maggiore Egretta alba (Linnaeus, 1758), airone cenerino Ardea cinerea Linnaeus, 1758 e airone rosso Ardea purpurea Linnaeus, Costituiscono il 4,1% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3) e sono state rilevate durante tutti i mesi con abbondanze sempre ben distribuite durante tutto il ciclo annuale. Il 50% del popolamento della Famiglia è stato rilevato nel periodo tra aprile e luglio. Sono risultate specie dominanti l airone guardabuoi a novembre, la garzetta tra luglio e settembre e l airone cenerino a settembre. Le specie più abbondanti sono state la garzetta con 636 individui (max 146 a luglio), l airone guardabuoi con 310 ind. (max 152 a novembre), l airone cenerino con 155 ind. (max 36 a settembre) e la sgarza ciuffetto con 202 ind. (max 59 ad luglio). L airone rosso (82), la nitticora (208) e l airone bianco maggiore (47) sono presenti con numerosità inferiori ai 100 individui, infine, il tarabusino con 138 ind. e il tarabuso con 34 ind. Ciconidae - E presente la sola cicogna bianca Ciconia ciconia (Linnaeus, 1758) con una popolazione nidificante di 4 coppie. Nel complesso la specie ha costituito solo lo 0,2% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3) con numerosità massima di 23 individui a maggio. Threskiornithidae - Sono state rilevate due specie: mignattaio Plegadis falcinellus (Linnaeus, 1766) e spatola Platalea leucorodia Linnaeus, Nel complesso costituiscono il 1,6% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3) e sono state rilevati da marzo a giugno il mignattaio e da febbraio a settembre la spatola. La spatola è risultata la specie nettamente più abbondante con un totale di 449 individui, con oltre il 90% tra maggio e luglio (max 159 a maggio). Il mignattaio ha fatto registrare un abbondanza complessiva di 64 individui con il 70% del popolamento concentrato nel solo mese di aprile (47 ind.). La spatola è risultata dominate nei mesi di giugno e luglio, mentre subdominante nei mesi di maggio, agosto e settembre. 27

28 Phoenicopteridae - Rappresentata dal solo fenicottero rosa Phoenicopterus ruber Linnaeus, 1758 ha costituito il 7,3% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3). In totale sono stati censiti 2313 individui nei mesi di aprile, maggio e giugno, con il 70% del popolamento (1612 ind.) presente in maggio. In tutti e tre i mesi di presenza è risultata specie dominante. Anatidae - Sono state rilevate ben 12 specie: Oca selvatica Anser anser (Linnaeus, 1758), Volpoca Tadorna tadorna (Linnaeus, 1758), Fischione Anas penelope Linnaeus, 1758, Canapiglia Anas strepera Linnaeus, 1758, Alzavola Anas crecca Linnaeus, 1758, Germano reale Anas platyrhynchos Linnaeus, 1758, Codone Anas acuta Linnaeus, 1758, Marzaiola Anas querquedula Linnaeus, 1758, Mestolone Anas clypeata Linnaeus, 1758, Fistione turco Netta rufina (Pallas, 1773), Moriglione Aythya ferina (Linnaeus, 1758), Moretta tabaccata Aythya nyroca (Güldenstädt, 1770). Nel complesso costituiscono il 33,4% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3) con oltre 10 mila individui censiti. Oltre l 88% del popolamento è presente durante la stagione invernale e la prima fase di migrazione tra dicembre e marzo. Il solo germano reale è stato rilevato in tutti i mesi, mentre le altre specie hanno evidenziato pattern differenziati. Volpoca, fischione, canapiglia, alzavola e germano reale sono risultate dominanti in uno o più mesi, mentre codone e mestolone subdominanti. Le specie più abbondanti sono state il fischione con 3006 individui (max 2050 a febbraio), l alzavola con 2771 ind. (max 1036 a dicembre), la canapiglia con 1655 ind. (max 600 a gennaio) e la volpoca con 1117 ind. (max 414 a febbraio), il germano reale con 830 ind. (max 223 a febbraio), il mestolone con 555 ind. (max 240 ind. a gennaio), la marzaiola con 295 ind. (max 228 a marzo) e il codone con 111 ind. (max 105 a gennaio). La moretta tabaccata ha fatto registrare un abbondanza totale di 36 individui, con un massimo di 11 ind. a marzo. Accipritidae e Falconidae - Sono state rilevate 9 specie che hanno evidenziato un utilizzo diretto dell area umida a scopi trofici e/o riproduttivi: Falco pecchiaiolo Pernis apivorus (Linnaeus, 1758), Nibbio bruno Milvus migrans (Boddaert, 1783), Falco di palude Circus aeruginosus (Linnaeus, 1758), Albanella reale Circus cyaneus (Linnaeus, 1766), Sparviere Accipiter nisus (Linnaeus, 1758), Poiana Buteo buteo (Linnaeus, 1758), Aquila anatraia maggiore Aquila clanga Pallas, 1811, Falco pescatore Pandion haliaetus (Linnaeus, 1758) e Pellegrino Falco peregrinus Tunstall, Nel complesso costituiscono lo 0,5% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3). Il 50% circa del popolamento è stato rilevato nella stagione invernale. Il falco di palude ha rappresentato circa l 80% del popolamento con ben 104 individui e osservazioni avvenute in tutti i mesi ad eccezione di giugno. Rallidae - Le indagini hanno raccolto dati significativi per la sola folaga Fulica atra Linnaeus, Le osservazioni relative alla gallinella d acqua Gallinula chloropus (Linnaeus, 1758) e al porciglione Rallus aquaticus Linnaeus, 1758 non sono state esaustive a causa della difficoltà di censimento di queste due specie molto elusive. Nel complesso costituiscono il 17,9% dell abbondanza 28

29 annuale complessiva (Fig. 3) con 5625 individui censiti. La folaga è stata rilevata in tutti i mesi con oltre il 70% del popolamento presente tra novembre e marzo. Gruidae - Rappresentata dalla sola gru Grus grus (Linnaeus, 1758) che nel complesso ha rappresentato l 1,9% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3) con 596 individui censiti. I mesi di presenza sono stati febbraio, marzo, aprile e novembre, con il 99% del popolamento concentrato nei soli mesi di febbraio e marzo (max 500 ind. a febbraio), risultando specie dominate in febbraio e subdominante in marzo. Charadrii (limicoli) - Sono state rilevate 20 specie: Cavaliere d'italia Himantopus himantopus (Linnaeus, 1758), Avocetta Recurvirostra avosetta Linnaeus, 1758, Corriere piccolo Charadrius dubius Scopoli, 1786, Corriere grosso Charadrius hiaticula Linnaeus, 1758, Fratino Charadrius alexandrinus Linnaeus, 1758, Pavoncella Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758), Gambecchio Calidris minuta (Leisler, 1812), Piovanello Calidris ferruginea (Pontoppidan, 1763), Piovanello pancianera Calidris alpina (Linnaeus, 1758), Combattente Philomachus pugnax (Linnaeus, 1758), Beccaccino Gallinago gallinago (Linnaeus, 1758), Pittima reale Limosa limosa (Linnaeus, 1758), Chiurlo piccolo Numenius phaeopus (Linnaeus, 1758), Chiurlo Numenius arquata (Linnaeus, 1758), Totano moro Tringa erythropus (Pallas, 1746), Pettegola Tringa totanus (Linnaeus, 1758), Albastrello Tringa stagnatilis (Bechstein, 1803), Pantana Tringa nebularia (Gunnerus, 1767), Piro piro culbianco Tringa ochropus Linnaeus, 1758, Piro piro boschereccio Tringa glareola Linnaeus, 1758, Piro piro piccolo Actitis hypoleucos (Linnaeus, 1758). Nel complesso costituiscono il 18,9% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3) con circa 6 mila individui censiti. Oltre il 70% del popolamento si concentra tra marzo e luglio. La specie più abbondante è stata il cavaliere d Italia con 1314 individui (max 728 ind. a luglio), seguita dal combattente con 1002 ind. (max 502 ad aprile), dalla pavoncella con 923 ind. (max 422 a dicembre), dal piovanello con 899 ind. (max 899 a maggio), dal chiurlo con 619 ind. (max 350 a gennaio) e dal piro prio boschereccio con 376 ind. (max 347 ad aprile). Tutte le altre specie hanno fatto registrare numerosità inferiore ai 300 individui. Sono risultate dominanti in almeno un mese: cavaliere d'italia, corriere piccolo, pavoncella, gambecchio, piovanello, combattente, chiurlo e piro piro boschereccio, ed in particolare il cavaliere d Italia è risultata dominante in tutti i mesi estivi da giugno ad agosto. Laridae - Sono state rilevate 5 specie: Gabbiano corallino Larus melanocephalus Temminck, 1820, Gabbiano comune Larus ridibundus Linnaeus, 1766, Gabbiano roseo Larus genei Breme, 1839, Gavina Larus canus Linnaeus, 1758 e Gabbiano reale Larus michahellis J. F. Naumann, Nel complesso costituiscono il 7,6% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3) con circa 3503 individui censiti. Il 90% circa del popolamento si concentra tra febbraio e giugno con picchi di presenza in marzo e giugno. Le specie più abbondanti sono state il gabbiano comune con 1881 ind. (max 503 a marzo), il gabbiano corallino con 1125 ind. (max 600 a dicembre) e il gabbiano reale con 471 ind. (max 29

30 135 a marzo). Le altre specie hanno fatto registrare abbondanze inferiori ai 50 individui. Il gabbiano comune è risultata specie dominante da marzo a giugno e ad agosto, mentre il gabbiano reale nel solo mese di giugno. Sternidae - Sono state rilevate 6 specie: Sterna zampenere Gelochelidon nilotica (Gmelin, 1789), Sterna maggiore Sterna caspia Pallas, 1770, Sterna comune Sterna hirundo Linnaeus, 1758, Mignattino piombato Chlidonias hybridus (Pallas, 1811), Mignattino e Mignattino alibianche Chlidonias leucopterus (Temminck, 1815). Nel complesso costituiscono il 1,6% dell abbondanza annuale complessiva (Fig. 3). Il 40% del popolamento di concentra nei mesi di maggio, giugno e luglio, mentre un restante 60% si concentra nel mese di dicembre. In quest ultimo caso si tratta unicamente di osservazioni relative a sterna comune che ha utilizzato il sito algi inizi di dicembre con un grosso stormo di oltre 300 ind. La comunità considerata nel suo complesso mostra i valori più elevati di diversità in aprile ed agosto, con valori significativi anche in dicembre, giugno e luglio. I valori minimi si raggiungono tra settembre e dicembre (Tab. 2; Fig. 5). La diversità è risultata, in maniera statisticamente significativa, inversamente correlata alla dominanza (r s= -0,87 p< 0,001; Fig. 6). Il valore massimo di diversità osservato ad aprile si può ricondurre alla presenza di specie in migrazione pre-riproduttiva, mentre i valore osservato di agosto appare legato all inizio della migrazione post-riproduttiva. I valori minimi si registrano nella tarda estate ed in autunno in coincidenza con il prosciugamento dei prati allagati. In quest ultimo periodo si osserva come la comunità di uccelli presenti in generale l abbondanza minima con un popolamento al disotto dei 500 individui. 30

31 0,8 6,00 0,7 5,00 Indice di dominanza (Id 0,6 0,5 0,4 0,3 4,00 3,00 2,00 Diversità di Shannon (H') 0,2 0,1 Id H' 1,00 0,0 G F M A M G L A S O N D mesi 0,00 Figura 5: Andamento dei valori degli indici di dominanza (Id) e di diversità (H') durante il ciclo annuale. 31

32 5,5 5,0 4,5 Diversità (H') 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 Indice di dominanza (Id) Figura 6: Correlazione tra la diversità di Shannon (H') e l'indice di dominanza (Id). La comunità dei nidificanti è composta da 17 specie tuffetto, svasso maggiore, cormorano, marangone minore, tarabuso, tarabusino, nitticora, sgarza ciuffetto, garzetta, airone rosso, cicogna bianca, oca selvatica, germano reale, moretta tabaccata, gallinella d'acqua, folaga e cavaliere d'italia, di cui 8 presenti tutto l anno e 8 di comparsa estiva (Tab. 4). Tabella 4: Specie nidificanti e stima del numero di coppie. specie n coppie tuffetto 30 svasso maggiore 10 cormorano 12 marangone minore 7 tarabuso 1 tarabusino 20 nitticora 15 sgarza ciuffetto 48 32

33 specie n coppie garzetta 20 airone rosso 4 cicogna bianca 4 oca selvatica 3-4 germano reale moretta tabaccata 4-6 gallinella d'acqua? folaga 200 cavaliere d'italia 20 33

34 Specie Target Moretta tabaccata Aythya nyroca (Güldenstädt, 1770) Dall analisi del ciclo annuale, la specie utilizza l area indagata da marzo ad agosto. Il numero massimo di coppie nidificanti, osservate contemporaneamente è stato pari a 4-6 (Tab. 4). Per la definizione della scelta dell habitat da parte della specie è stato considerato il numero di individui contattati durante i conteggi all interno delle quattro tipologie individuate, che caratterizzano l intera area di studio. 1. Lago Salso: ha un estensione di 250 ha, è caratterizzato da canneto vecchio (>10 anni) costituito prevalentemente da Phragmites communis con piante che superano i cinque metri di altezza e la Typha sp. Gran parte dell area presenta un livello idrico che supera i due metri. Inoltre, sono presenti ampie superfici di chiari; 2. Valle di mezzo: ha un estensione di 80 ha ed è caratterizzata da canneto con prevalenza di Phragmites communis, la Typha sp. è confinata in piccole aree. In questa tipologia si assiste al fenomeno, molto avanzato, dell interrimento. L area appare molto chiusa, mancano dei veri e propri chiari ed il canneto ha un età che supera i quattro anni; 3. Valle alta: con un estensione di 170 ha, appare molto diversificata. La vegetazione è caratterizzata da Phragmites communis, da Typha sp., dal Juncus bufonius e nelle zone che tendono a prosciugarsi è presenta la lisca marittima (Bolboschoenus maritimus). Infatti, la parte più centrale di valle alta, così come in valle di mezzo, nel tardo periodo estivo tende a prosciugarsi tanto che viene praticato il pascolo dei bovini. Valle alta se pur interessata dal fenomeno dell interrimento (parte centrale), evidentemente proprio a causa del pascolamento, presenta chiari di piccole dimensioni distribuiti in maniera omogenea, ed inoltre, la canna di palude (canneto giovane) nell area centrale, supera di poco il metro di altezza. Il livello idrico nelle parti più profonde raggiunge circa il metro e mezzo di profondità mentre la maggior parte dell area ha una profondità compresa tra i 10 e i 50 cm. 4. prati allagati stagionali 70 ha appare molto diversificata. La vegetazione è caratterizzata da Phragmites communis, da Typha sp., dal Juncus bufonius e nelle zone che tendono a prosciugarsi è presenta la lisca marittima (Bolboschoenus maritimus) nell area più interna in prossimità del canale piatto. Le indagini condotte per tutto il 2009 sono avvenute utilizzando gli argini, ovunque era possibile osservare i chiari. La stima relativa al numero di coppie nidificanti è legata al fatto che esistono molti chiari all interno dell Oasi che non sono raggiungibili per la presenza del folto canneto. 34

35 Nel corso della ricerca si sono avuti 69 contatti di individui di Moretta tabaccata così distribuiti nelle 4 aree in cui è stata suddivisa l area di indagine: lago Salso = 19, valle di mezzo = 2, valle alta = 28 e prati allagati = 20. Dodici contatti (17%, N=69) sono stati relativi alla classe dei piccoli e dei giovani dell anno. Per stabilire se nell area umida la Moretta tabaccata effettua una selezione di una determinata tipologia, è stato utilizzato l indice di Ivlev (Allredge& Ratti, 1986). In figura 7 viene evidenziata la scelta dell habitat della Moretta tabaccata nell Oasi Lago Salso (Parco Nazionale del Gargano), mentre in figura 8 viene evidenziata la scelta dell habitat di femmine di Moretta tabaccata durante il periodo riproduttivo. I risultati ottenuti hanno evidenziato una significativa selezione per l area definita Valle alta e per il complesso lago salso e prati allagati. L analisi dei dati sulla selezione effettuata dalle femmine nella stagione riproduttiva evidenzia ancora una netta selezione per l area della valle alta e dei prati allagati come sito di nidificazione. L habitat sottoutilizzato è stato valle di mezzo (IP = 0,3; 0) con un utilizzo al limite della disponibilità del lago salso/prati allagati (IP = 0,8). Dall analisi dei dati emerge l importanza per la specie per la Valle Alta. Ciò è imputabile con molta probabilità alla maggiore diversità dell area, in cui è predomina vegetazione emergente come Juncus subulatus, Scirpus maritimus e canneto (Phragmites australis e Typha spp.), differenziandosi dalle altre tipologie caratterizzate da solo canneto. Inoltre, valle alta presenta chiari di piccole dimensione e livelli idrici, soprattutto nel periodo primavera-estate, compresi tra i 20 e i 100 cm i quali garantiscono una maggiore diversificazione dell area. 35

36 1,6 1,4 1,2 Indice di Ivlev 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 valle alta valle di mezzo lago salso prati allagati Figura 7: Scelta dell habitat di Moretta tabaccata nell Oasi Lago Salso (Parco Nazionale del Gargano). 36

37 2,5 2 Indice di Ivlev 1,5 1 0,5 0 valle alta valle di mezzo lago salso prati allagati Figura 8: Scelta dell habitat di femmine di Moretta tabaccata durante il periodo riproduttivo 2003 nell Oasi Lago Salso (Parco Nazionale del Gargano). Tarabuso Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758) Con il presente lavoro, si intende definire la fenologia del tarabuso nell Oasi Lago Salso e stimare la popolazione nidificante attraverso il conteggio dei maschi in canto, nonché analizzare l andamento temporale. I conteggi di individui di tarabuso sono stati effettuati nel corso dell intero arco dell anno. Tali conteggi sono avvenuti mediate utilizzo di un transetto di circa 6,8 Km di lunghezza e di punti fissi (capanni e altane). Nel periodo riproduttivo del 2006, il 22 marzo e il 13 aprile, sono stati effettuati conteggi dei maschi in canto (booms) in punti di ascolto, con sessioni di ascolto spontaneo pari a 15 minuti. Sono stati utilizzati 7 punti di ascolto (stazioni) ormai standardizzate, distanti tra loro 500 metri, tanto da coprire in maniera omogenea l intera area di studio. Due stazioni (p1; p2) per la Valle Alta e la Valle di Mezzo, una stazione (p3) per la Valle di Mezzo e il Lago Salso, 3 stazioni (p4; p5; p6) nell area del Lago Salso copre il canneto formatosi in una porzione dei campi incolti nei pressi della garzaia, e una stazione (p7) prati allagati 2 stazioni (p8, p9). Gli ascolti sono stati registrati da due squadre composte da due operatori. Questo ha permesso di occupare, da entrambe le squadre, le stazioni più vicine in modo tale da determinare, in maniera più corretta, la direzione e il numero di 37

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