GONELLA GIORGIO STORICO CEBANO CALVO EZIO PRESIDENTE COMITATO CULTURALE VIA MARENCO STUDIO TECNICO CALVO IMPOSTAZIONE GRAFICA

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1 CITTA DI CEVA GONELLA GIORGIO STORICO CEBANO CALVO EZIO PRESIDENTE COMITATO CULTURALE VIA MARENCO STUDIO TECNICO CALVO IMPOSTAZIONE GRAFICA

2 Anello dal Municipio alla Chiesa della Consolata Dalla Piazza Vittorio Emanuele II percorriamo Via Roma fino all incrocio con Via Carlo Marenco, quindi prendiamo a sinistra. Troviamo subito, al civico n.56, la Casa Boeri, dove, nel 1796, Napoleone fu ospite del Sindaco Sito e dove, il 16 Agosto 1809, Papa Pio VII, venne ospitato a pranzo durante il suo trasferimento forzato verso la Liguria. Proseguendo, troviamo, sotto i portici maggiori, all altezza del vicino n. 37 una lapide che segnala la casa di Attilio Momigliano, critico letterario, scrittore, uomo di lettere. Proseguendo, all altezza dell incrocio con Via Barberis, proprio sul balcone alla nostra sinistra, ci accoglie un artistico ed enigmatico mascherone, di medioevale fattura.

3 Giungiamo in breve a Ponte San Giovanni, fatto saltare dei tedeschi in ritirata nella notte tra il 27 ed 28 Aprile 1945 e ricostruito pochi anni dopo. Proseguiamo la passeggiata in Via Andrea Doria fino ad arrivare alla strada statale. Ci troviamo di fronte al grande ponte della ferrovia Ceva-Ormea. Costruito alla fine del 1800, e tuttora in uso per la linea, percorsa, in periodo scolastico, da un treno diesel che ha quattro corse giornaliere. La Ceva Ormea è un piacevole e comodo mezzo per visitare la valle del Tanaro. Passato il ponte ci troviamo di fronte il Convento reverendi dai Frati Cappuccini. Fondato intorno a fine 1700, subì la dominazione francese, e dopo alterne vicende, fu solennemente aperto nuovamente ai padri nel 1912 e da allora è mèta di visitatori e di credenti. Sul sagrato,davanti alla chiesa, è stata costruita la Grotta della Madonna di Lourdes. Fra gli illustri personaggi sepolti nella chiesa,abbiamo il Colonnello Derossi ( 1779 )

4 Dirigiamoci ora verso Via Consolata e proseguiamo passando sotto il ponte della ferrovia Torino-Savona e di lì a poco giungiamo alla Chiesa della Consolata, dedicata a San Rocco. L edificio è stato da poco ristrutturato e risanato grazie all interessamento del signor Giovanni Sciandra.La datazione storica vene la posa della prima pietra nel Nel 1846 venne ampliata la struttura con la forma attuale. La festa principale si tiene il 16 Agosto, San Rocco, con la messa e la benedizione dei mezzi agricoli. Nell occasione la campana civica suona i suoi rintocchi in onore del Santo. Lasciamo la Chiesa e ritorniamo sui nostri passi. Alla statale dirigiamoci a destra, fino a trovare il ponte. Giriamo ora a sinistra, prima di percorrere Via Suor Teresa Bombelli, soffermiamoci sul bordo del Cevetta e guardiamo i resti di una delle torri che controllavano le mura della città. Suor Teresa era venuta a Ceva nel

5 1940 presso l Orfanitrofio. Morì nel Cittadina Onoraria di Ceva. Ora, da Via Bombelli giungiamo nuovamente sul ponte San Giovanni e ripercorriamo Via Marenco.Terminiamo quindi il nostro itinerario in Piazza Vittorio Emanuele II, soffermandoci sulla storia della piazza. La sede municipale, voluta da Marenco, conserva l archivio storico, Sulla facciata sono visibili i busti di Carlo Marenco e del Colonnello Stefano Degiovannini, Carabiniere, che salvò il Re Umberto I da un attentato, a Napoli, nel La lapide in marmo murata sotto il porticato comunale ricorda i Caduti nelle battaglie risorgimentali, mentre il ricordo bronzeo, fattura dello scultore Cerini, murato sulla facciata del palazzo, testimoniava, nel 1914, i Caduti Oltremare,Giuseppe Galliano, Ermanno Carlotto e Vittor Gerbino Promis. La chiesa dedicata a S.Maria e S.Caterina, conserva le reliquie di San Clemente. La casa posta a n.22 fu casa natale del Sottotenente di vascello Ermanno Carlotto, Caduto a Tien Tsin nel 1900, durante la Rivolta dei Boxer. Alla sua figura è stata intitolata la caserma del Battaglione San Marco in Brindisi. Sul voltone di Via Roma è presente uno stemma della Opera Pia Giogia, Istituzione dei primi del 1900, dedicata ai fanciulli ed alle fanciulle povere. Su Casa Cora, al n.3, sono visibili alcuni manufatti medioevali che ricordano i segni zodiacali. Un altro curioso ed enigmatico mascherone ci saluta e ci invita ad un nuovo itinerario.