GONELLA GIORGIO STORICO CEBANO CALVO EZIO PRESIDENTE COMITATO CULTURALE VIA MARENCO STUDIO TECNICO CALVO IMPOSTAZIONE GRAFICA

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1 CITTA DI CEVA GONELLA GIORGIO STORICO CEBANO CALVO EZIO PRESIDENTE COMITATO CULTURALE VIA MARENCO STUDIO TECNICO CALVO IMPOSTAZIONE GRAFICA

2 Anello dal Municipio al Campanone Da Piazza Vittorio Emanuele II si percorre Via Roma verso Via Marenco. All incrocio si trova la abitazione natale del Capitano Giuseppe Lamberti, Ufficiale Comandante del leggendario Battaglione Monte Cervino, reduce di Russia, pluridecorato, nato a Ceva nel 1911 e deceduto nel 1995 Si prosegue la via verso il duomo trovando la lapide posta sulla casa in cui visse Carlo Marenco, autore di tragedie, nato nel 1800 e deceduto le All illustre cittadino sono intitolate la via centrale di Ceva ed il Teatro civico. All altezza del civico n. 75, nella facciata del palazzo, vi sono dei sostegni metallici a forma di serpe, presenti in altre case cebane.si tratta di manufatti medioevali che potevano sorreggere drappi per cerimonie, tendaggi o bracieri per illuminare.

3 Il Duomo, magnifico tempio cebano, eretto definitivamente nel 1760,intitolato a Maria Vergine Assunta.Facciata progettata dal Trona di Mondovì. Interno barocco, organo degli artisti Vittino. Dal Duomo percorriamo la via a sinistra, Via Sauli, trovando, all altezza del civico n. 12 la lapide posta sulla abitazione del Conte Lodovico Sauli d Igliano, personaggio di spicco nel periodo Risorgimentale italiano.la famiglia Sauli, originaria di Lucca, fu cacciata per guelfismo nel Sebastiano Sauli ( Cavaliere ) venne a Ceva nel Il Conte Ludovico Sauli nacque a Ceva.

4 Invece, sulla sinistra, al n.11 troviamo una porta di accesso che reca alcuni timbri impressi nel legno. Si dice si trattasse di una usanza in voga durante la leva militare in epoca ottocentesca. In fondo alla via, con lato in Piazza Galliano, si trova,sulla destra, un edificio in cui, prima della seconda guerra mondiale,erano acquartierati molti degli allievi ufficiale del 34 Rgt.Fanteria presenti a Ceva. Giungiamo in Piazza Galliano. Spicca il monumento al Tenente Colonnello Giuseppe Galliano, eroe di Macallè, combattente nella Prima campagna d Africa, , Caduto in combattimento ad Adua il 1 Marzo Il grande fabbricato scolastico fu sede di asilo infantile, intitolato al Re Umberto I. Il giardino venne allestito nel 1936, in onore di Arnaldo Mussolini, fratello del Duce, Presidente del Comitato Nazionale Forestale. Il giardino era chiamato Giardino Mussolini. Il fabbricato che è sede della scuola elementare venne costruito nel Durante la lotta per la Liberazione venne adibito a centro di raccolta per i prigionieri civili rastrellati dai tedeschi a Ceva e nelle valli vicine.

5 Dirigendoci verso l ingresso del Palazzetto dello Sport, si scorge l attacco del sentiero che conduce al Campanone. Si tratta di un breve percorso sterrato, provvisto di riparo, che, con facile salita, giunge allo spiazzo antistante la torre campanaria. Si tratta di una delle porte che controllavano la cinta muraria della città.la campana scandisce ricorrenze civili e religiose della città. Dallo spiazzo che si raggiunge con il sentiero, nel 1796, gli artiglieri francesi piazzarono una postazione di cannoni che batteva il forte.le dimensioni della torre sono le seguenti: Lunghezza m.6,35, larghezza m.4,20,altezza m.17. Sul meccanismo originale si legge: fece nel 1769 Pietro Maria Sonetto Della Valle Font. Percorriamo il tratto sterrato, passando sotto il campanone e vicino ai resti delle mura, ed ecco che troviamo l asfalto di Via Canonico Torelli.L intitolazione della via venne deliberata nel 1994, nel ricordo del Direttore dell allora Ospizio Derossi. Don Torelli fu un vero esempio di sacerdote che portò la parola del Signore in ogni ambito e che operò per il bene dell ospizio. Giunti nella via occorre dirigersi a sinistra, iniziando una rapida discesa che ci permette di raggiungere, in una curva, un punto panoramico sulla città. Di lì a poco, sulla

6 destra, si giunge alla fontana del campanone, sorgente di acqua fresca e limpida. La fontana e detta dei bolei, dal latino Boletus.Ci fa supporre che nei tempi antichi qui ci fossero delle boscaglie che producevano questo ottimo e gradito mangereccio.si continua la discesa, con vista sul torrente Cevetta e sulla arcate del ponte della ferrovia Ceva-Ormea. Il treno, attivo durante il periodo scolastico con quattro corse,percorre la Valle Tanaro fino alla stazione di Ormea.L itinerario ferroviario, che si percorre in poco più di 40 minuti, è molto piacevole poiché permette di visitare, comodamente seduti sul trenino a trazione diesel, la valle. Continuando la discesa della via, si giunge nei pressi del civico n. 16. Si vede un ampio cortile in cui, al centro, è posizionato un caratteristico pozzo comunitario. Uno sguardo alla case che si affacciano sul cortile farà apprezzare le lobbie cebane. Ritorniamo sui nostri passi, saliamo nuovamente verso il campanone, ma pochi metri, ed ecco che troviamo la via a destra, Salita Chiavelli, che in breve ci conduce in Via Derossi. L orfanotrofio, ora casa di riposo, venne fondato da Francesco Amedeo Derossi. Da apprezzare i fascioni nero-bianco dipinti sulla facciata di Casa De Lotto.

7 Percorriamo Via Derossi, giungendo nei pressi della Cappella dedicata a San Carlo, chiesetta riccamente affrescata. Sempre in Via Derossi troviamo la Casa detta Don Parola poiché fu per più di 50 anni residenza dell illustre prelato cebano. La casa, di chiaro impianto medioevale, è uno degli edifici più antichi di Ceva. Spingiamoci avanti di pochi metri e scorgiamo, sulla casa che troviamo sulla destra, alcuni archetti in mattoni. Ricordano le abitazioni che erano abitate da cebani che poi si arruolarono nella mitica Legione Straniera. Ritorniamo indietro fino a Casa Don Parola e percorriamo Vicolo Bassi, caratteristico budello che in poco tratto ci conduce in Via Marenco.

8 La attraversiamo e percorriamo un altro vicolo, Vicolo Ravina, dedicato ad uno dei risorgimentali cebani, ed eccoci nuovamente in Piazza Vittorio Emanuele II, piazza riccamente abbellita da fabbricati che le fanno da corona. Un mistico mascherone, murato su una porta proprio alla nostra destra, ci accoglie nella piazza. La sede municipale, voluta da Marenco, conserva l archivio storico, Sulla facciata sono visibili i busti di Carlo Marenco e del Colonnello Stefano Degiovannini, Carabiniere, che salvò il Re Umberto I da un attentato, a Napoli, nel 1878.

9 La lapide in marmo murata sotto il porticato comunale ricorda i Caduti nelle battaglie risorgimentali, mentre il ricordo bronzeo, fattura dello scultore Cerini, murato sulla facciata del palazzo, testimoniava, nel 1914, i Caduti Oltremare,Giuseppe Galliano, Ermanno Carlotto e Vittor Gerbino Promis. La chiesa dedicata a S.Maria e S.Caterina, conserva le reliquie di San Clemente. La rustica facciata è a fronte piana. I fori in facciata si lasciavano per eventuali riparazioni e decorazioni.la costruzione è su progetto dell Architetto Gallo. All interno vi è un grande altare settecentesco La casa posta a n. 22 fu casa natale del Sottotenente di vascello Ermanno Carlotto, Caduto a Tien Tsin nel 1900, durante la Rivolta dei Boxer. Alla sua figura è stata intitolata la caserma del Battaglione San Marco in Brindisi.

10 Sul voltone di Via Roma è presente uno stemma della Opera Pia Giogia, Istituzione dei primi del 1900, dedicata ai fanciulli ed alle fanciulle povere. Su Casa Cora, al n.3, sono visibili alcuni manufatti medioevali che ricordano i segni zodiacali. All interno del palazzo comunale è custodita una stele romana in arenaria che la le seguenti dimensioni: m.1,20 x 0,45 x 0,12 La parte superiore rappresenta l esterno di un tempietto pagano con due antefisse,ossia decorazioni a forma di ventaglio. La pianta sembra a tre navate. Il portale è inghirlandato. Nel centro, in basso, spicca la testa di una lupa con le fauci spalancate, simbolo della città di Roma. Il testo tradotto riportano cita:publio Terenzio,figlio di Publio della tribù Publilia, Varrone. Vi è anche un altro reperto romano conservato nel palazzo comunale, Si tratta di un cippo in pietra con una breve iscrizione: ODC.