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1 1.0Tipi di ossa 1.1Struttura 1.2Funzioni 1.3Porosità 1.4Ossa lunghe 1.4.1Diafisi 1.4.2Epifisi 1.4.3Cartilagine articolare 1.4.4Periostio 1.4.5Cavità midollare 1.5Ossa brevi, piatte e irregolari 2.0Tessuto osseo 2.1Componenti extracellulari 2.2Matrice organica 3.0Struttura microscopica dellosso 3.1Osso compatto 3.1.1Struttura 3.1.2Osteoni 3.1.3Cellule 3.1.4Nutrizione 3.1.5Struttura degli osteoni 3.2Osso spugnoso 3.2.1Trabecole 3.2.2Nutrizione 3.2.3Orientamento spicole 3.3Apporto sanguigno 3.3.1Metabolismo 3.3.2Diramazione 3.4Tipi di cellule ossee 3.4.1Osteoblasti 3.4.2Osteoclasti 3.4.3Osteociti 4.0Midollo osseo 4.1Tessuto mieloide 4.2Funzione 4.3Localizzazione 4.4Tipi di midollo 4.4.1Midollo rosso 4.4.2Midollo giallo 4.5Midollo rosso 4.6Trasformazione del midollo 5.0Funzioni dellosso 5.1Sostegno 5.2Protezione 5.3Movimento 5.4Deposito di minerali 5.5Ematopoiesi 6.0Sviluppo dellosso 6.1Osteogenesi 6.2Ossificazione intramembranosa 6.3Ossificazione endocondrale 7.0Accrescimento e riassorbimento dellosso 7.1Funzionamento 7.2Riassorbimento 7.3Crescita 8.0Riparazione delle fratture dellosso 8.1Frattura

2 8.2Guarigione della frattura 9.0Cartilagine 9.1Caratteristiche 9.2Tipi di cartilagine 9.2.1Cartilagine ialina 9.2.2Cartilagine elastica 9.2.3Fibrocartilagine 9.3Istofisiologia della cartilagine 9.4Crescita della cartilagine 9.4.1Crescita interstiziale o endogena 9.4.2Crescita per apposizione o esogena 10.0Modificazioni nel corso della vita: tessuti scheletrici 10.1Ossificazione 10.2Adulti 10.3Età adulta avanzata 11.0Meccanismi di malattia: malattie dei tessuti scheletrici 11.1Neoplasmi 11.2Malattie metaboliche dellosso Osteoporosi Osteomalacia Malattia di Paget Osteomielite 1.0 Tipi di ossa 1.1Struttura Strutturalmente, ci sono quattro tipi di ossa. (fig. 6-1) -Ossa lunghe. -Ossa corte. -Ossa piatte. -Ossa irregolari.

3 1.2Funzioni Le ossa svolgono una varietà di funzioni e le loro dimensioni, forma e aspetto variano in rapporto a queste funzioni. 1.3Porosità Le ossa variano secondo la percentuale di compattezza e porosità. Losso compatto è in apparenza denso e solido, mentre losso spugnoso è caratterizzato da spazi aperti riempiti in parte da strutture simili a trabecole. 1.4Ossa lunghe (fig. 6-2) Diafisi -Parte principale dellosso lungo. -Vuota, a forma cilindrica, con una buona parte di osso compatto. -La sua funzione è di forte supporto, senza pesare molto Epifisi

4 -Le due estremità, fatte di osso spugnoso piene di midollo osseo. -A forma di bulbo -La sua funzione è di aggancio per i muscoli e stabilità per le articolazioni Cartilagine articolare -Strato di cartilagine ialina che ricopre le superfici articolari delle epifisi -La sua funzione è quella di fare da cuscinetto e assorbire alle vibrazioni e ai colpi Periostio -Membrana fibrosa bianca e densa che ricopre losso -Consente ai tendini di essere stabilmente uniti alle ossa -Contiene vasi sanguigni che mandano rami allosso -Essenziale per la sopravvivenza delle cellule dellosso e la formazione dello stesso Cavità midollare -Spazio cavo nella diafisi simile a un tubo -Pieno di midollo osseo (giallo). 1.5Ossa brevi, piatte e irregolari -La parte interna è di osso spugnoso ricoperta esternamente da un sottile strato di osso compatto -Gli spazi interni dellosso spugnoso e di alcune ossa piatte e irregolari sono la sede del midollo osseo. 2.0 Tessuto osseo Forma il tessuto connettivo che più si distingue dagli altri. 2.1Componenti extracellulari Essi sono calcificati: -Apatite - cristalli di calcio e fosfato altamente specializzati dal punto di vista chimico che contribuiscono a dare durezza allosso. -I sottili cristalli a forma di aghi sono per la maggior parte orientati - effettivamente si oppongono alle sollecitazioni e deformazioni meccaniche. -Si ritrovano nellosso anche calcio e magnesio. 2.2Matrice organica -Composta di fibre di collagene e un miscuglio di proteine e polisaccaridi chiamato sostanza fondamentale. -La sostanza fondamentale è secreta dalle cellule del tessuto connettivo osseo. - - Aumenta soprattutto la resistenza dellosso aggiungendo anche elasticità.

5 3.0 Struttura microscopica dellosso (fig. 6-3) 3.1Osso compatto Struttura Contiene molte unità strutturali di forma cilindrica chiamate osteoni, o sistemi haversiani Osteoni Ogni osteone delimita un canale che decorre longitudinalmente allosso ed è a sua volta unito agli altri da canali trasversali detti di Volkmann Cellule

6 Le cellule viventi si trovano allinterno di queste unità, che costituiscono la struttura interna dellosso compatto Nutrizione Gli osteoni permettono lapporto di sostanze nutritive e la rimozione di quelle di rifiuto Struttura degli osteoni Quattro tipi di strutture compongono ciascun osteone: 3.2Osso spugnoso -Lamelle: lamine di matrice calcificata di forma cilindrica disposte concentricamente. -Lacune: piccoli spazi tra le lamelle, contenenti liquido, dove si trovano le cellule dellosso. -Canalicoli: piccoli condotti diretti al canale di Havers che irradiano dalle lacune in tutte le direzioni, unendole fra loro. -Canale haversiano: si estende al centro e per tutta la lunghezza di ogni osteone e contiene vasi sanguigni e linfatici Trabecole Nellosso spugnoso sono rari gli osteoni, mentre sono presenti le trabecole Nutrizione Le sostanze nutritive, come i prodotti di rifiuto, vengono diffuse, rispettivamente eliminati, attraverso piccoli canalicoli Orientamento spicole Le spicole ossee sono disposte in direzione delle linee di forza, aumentando così la solidità dellosso. 3.3Apporto sanguigno Metabolismo Le cellule dellosso sono attive dal punto di vista metabolico, e necessitano di vasi nutritizi provenienti dal periostio e diretti allinterno delle cavità midollari dellosso spugnoso Diramazione Nellosso compatto, i vasi sanguigni che entrano dal periostio, attraversano i canali di Volkmann, si uniscono poi con i vasi dei canali haversiani e con quelli del midollo. 3.4Tipi di cellule ossee Osteoblasti, osteoclasti e osteociti Osteoblasti -Cellule che producono osso e si trovano su tutte le superfici. -Piccole cellule che sintetizzano e secernono osteoide, una parte importante della sostanza fondamentale. -Fibrille collagene allineate nellosteoide che servono come intelaiatura interna su cui avviene il deposito di calcio e di fosfato Osteoclasti (fig. 6-5) -Cellule giganti polinucleate. -Responsabili dellerosione attiva dei minerali dellosso. -Contengono un grande numero di mitocondri e lisosomi Osteociti -Osteoblasti maturi che non si dividono più, sono circondati da matrice e si trovano nelle lacune. (fig. 6-6) 4.0 Midollo osseo 4.1Tessuto mieloide Tipo particolare di tessuto connettivo molle e diffuso; chiamato tessuto mieloide. 4.2Funzione Sede di produzione delle cellule nel sangue, poi deposito di grasso (ritrasformabile). 4.3Localizzazione Si trova nella cavità midollare delle ossa lunghe e negli spazi dellosso spugnoso. 4.4Tipi di midollo Durante la vita dellindividuo sono presenti due tipi di midollo Midollo rosso -Nel neonato e nel bambino si trova praticamente in tutte le ossa. -Ha la funzione di produrre cellule del sangue Midollo giallo -Quando un individuo invecchia, il midollo rosso si trasforma in midollo giallo. -Le cellule del midollo si riempiono di grasso e non sono più attive nel produrre le cellule del sangue. 4.5Midollo rosso

7 Nelladulto, le ossa principali che contengono ancora midollo rosso comprendono: le costole, i corpi delle vertebre, lomero e il femore. 4.6Trasformazione del midollo Il midollo giallo può trasformarsi in midollo rosso se diminuisce lapporto di sangue come nellanemia, nellesposizione alle radiazioni, e in certe malattie. 5.0 Funzioni dellosso 5.1Sostegno Costituisce limpalcatura interna del corpo e concorre alla forma, allineamento e posizione delle parti del corpo. 5.2Protezione Scatole ossee che proteggono le delicate strutture che esse contengono (es. cranio). 5.3Movimento Le ossa con le loro articolazioni costituiscono le leve su cui agiscono i muscoli. 5.4Deposito di minerali Le ossa sono le maggiori riserve di calcio, fosfato e altri minerali. 5.5Ematopoiesi La formazione delle cellule del sangue è compito del tessuto mieloide (del midollo rosso). 6.0 Sviluppo dellosso 6.1Osteogenesi Sviluppo dellosso da un piccolo modello cartilagineo fino allosso delladulto. 6.2Ossificazione intramembranosa -Avviene allinterno di una membrana di tessuto connettivo. -Le ossa piatte cominciano quando gruppi di cellule si differenziano in osteoblasti. -Gli osteoblasti sono riuniti in un centro di ossificazione. -Gli osteoblasti producono materiale della matrice e fibre collagene. -Grandi quantità di sostanze fondamentali si accumulano attorno a ciascun osteoblasta. -Le fibre collagene vengono incluse nella sostanza fondamentale e formano la matrice ossea. -La matrice ossea calcifica quando i sali di calcio vengono depositati. -Compaiono le trabecole e si uniscono in una rete per formare losso spugnoso. -La crescita per apposizione avviene per aggiunta di tessuto osseo. 6.3Ossificazione endocondrale (fig. 6-7)

8 -La maggior parte delle ossa iniziano da un modello cartilagineo con formazione di osso che procede essenzialmente dal centro alla periferia. -Si sviluppa il periostio, che forma un manicotto attorno allosso. -Si forma un centro di ossificazione primario. -Vasi sanguigni entrano nel modello cartilagineo nel punto di mezzo della diafisi. -Losso cresce in lunghezza quando lossificazione endocondrale progredisce dalle diafisi verso ciascuna epifisi. -I centri di ossificazione secondari compaiono nelle epifisi e la crescita ossea procede verso le diafisi. -Il disco epifisario rimane fra diafisi e ciascuna epifisi fino a che losso ha completato la crescita in lunghezza. Il disco epifisario è composto di quattro strati: (fig. 6-8) - Cellule cartilaginee ³quiescenti²: nel punto di attacco tra lepifisi e il fusto diafisario. -Zona di proliferazione: le cellule cartilaginee svolgono attivamente mitosi, lispessimento dello strato e del disco aumenta la lunghezza dellosso. -Zona di ipertrofia: le cellule rigonfie e più vecchie degenerano e a ciò si associa un deposito di calcio. -Zona di calcificazione: cellule cartilaginee morte o morenti subiscono una rapida calcificazione. 7.0 Accrescimento e riassorbimento dellosso 7.1Funzionamento Le ossa crescono in spessore per la combinazione dellazione degli osteoclasti e degli osteoblasti. 7.2Riassorbimento Gli osteoclasti sono responsabili dellaccrescimento del diametro della cavità midollare. 7.3Crescita Gli osteoblasti dal periostio costruiscono nuovo osso alla superficie esterna dellosso. 8.0 Riparazione delle fratture dellosso 8.1Frattura Interruzione della continuità di un osso.

9 8.2Guarigione della frattura (fig. 6-10) -La frattura lacera e distrugge i vasi sanguigni che portano sostanze nutritive agli osteociti. -Il danno vascolare dà inizio alla fase di riparazione. -Callo: tessuto di riparazione specializzato che lega insieme le estremità interrotte dalla frattura. -Ematoma da frattura: il coagulo che si forma immediatamente dopo la frattura, viene poi riassorbito e sostituito dal callo. 9.0 Cartilagine 9.1Caratteristiche -Tessuto connettivo avascolare. -Le fibre collagene sono contenute in un gel consistente che ha la flessibilità di una plastica consistente. -Non ci sono sistemi di canalicoli o vasi sanguigni. -I condrociti ricevono ossigeno e sostanze nutritive per diffusione. -È ricoperta da una lamina fibrosa detta pericondrio. -I vari tipi di cartilagine differiscono per la quantità di matrice presente e la quantità di fibre di collagene e di fibre elastiche. 9.2Tipi di cartilagine (fig. 6-11) Lalina, elastica, fibrocartilagine Cartilagine ialina -Tipo più comune. -Ricopre le superfici articolari delle ossa. -Forma le cartilagini costali, gli anelli cartilaginei della trachea, dei bronchi nei polmoni e il naso esterno. -Si forma da cellule specializzate in un centro di condrificazione che secernono il materiale della matrice. -I condrociti sono isolati in lacune Cartilagine elastica -Si trova nellorecchio esterno, nellepiglottide e nelle tube di Eustachio. -Un grande numero di fibre elastiche le conferisce elasticità e resistenza Fibrocartilagine -Si trova nella sinfisi pubblica e nei dischi intervertebrali. -Piccole quantità di matrice e abbondanza di elementi fibrosi. -Forte e rigida. 9.3Istofisiologia della cartilagine -La sua natura le permette di sostenere grandi pesi o di assorbire le sollecitazioni meccaniche. -Struttura di sostegno resistente ma flessibile. -Permette la crescita in lunghezza delle ossa lunghe. 9.4Crescita della cartilagine

10 9.4.1 Crescita interstiziale o endogena -Le cellule cartilaginee si dividono e secernono ulteriore matrice. -Si osserva durante linfanzia e ladolescenza quando la cartilagine è ancora molle e capace di espandersi dallinterno Crescita per apposizione o esogena -I condrociti della parte interna del pericondrio si dividono e secernono la matrice. -La nuova matrice viene depositata sulla superficie aumentando così le dimensioni. -Non si riscontra nella prima infanzia, ma una volta iniziata continua per tutta la vita Modificazioni nel corso della vita: tessuti scheletrici 10.1Ossificazione Lo scheletro ossifica completamente attorno ai 25 anni. Il tessuto molle può ancora crescere - ossifica più lentamente. 10.2Adulti Modificazioni possono avvenire in seguito a particolari condizioni: -Aumentata densità e resistenza grazie allattività fisica. -Diminuita densità e resistenza per gravidanza, deficienze nutrizionali e malattie. 10.3Età adulta avanzata Manifesta degenerazione: -La matrice ossea mineralizzata viene sostituita da tessuto connettivo. -Lesercizio fisico può contrastare la degenerazione Meccanismi di malattia: malattie dei tessuti scheletrici 11.1Neoplasmi -Osteocondroma - tumore più comune del tessuto osseo; induce esostosi alle estremità delle ossa lunghe. -Osteosarcoma - tumore maligno più comune. -Condrosarcoma - tumore maligno della cartilagine ialina originato dai condroblasti. 11.2Malattie metaboliche dellosso Osteoporosi -Malattia ossea più comune. -Si riduce la massa ossea totale con perdita della matrice calcificata, minerali e fibre collagene. -Porose e fragili, le ossa si fratturano facilmente sotto stress (meccanico) Osteomalacia -Inadeguata mineralizzazione dellosso (meno calcio, più sostanza fondamentale e fibre collagene) Malattia di Paget (Osteite deformante) - Proliferazione di osteoclasti e aumentata attività osteoblastica col risultato di un rimodellamento rapido e disorganizzato, spesso spugnoso e fragile. 1.0Introduzione 2.0Sezioni dello scheletro 2.1Scheletro assiale 2.2Scheletro appendicolare 3.0Scheletro assiale 3.1Testa 3.1.1Ossa del neurocranio Osso frontale Ossa parietali Ossa temporali Osso occipitale Osso sfenoidale Osso etmoidale 3.1.2Ossa della faccia Mascella (mandibola superiore) Mandibola (mascellare inferiore) Osso zigomatico Osso nasale Osso lacrimale Ossa palatine Cornetti nasali inferiore (turbinati)

11 Vomere 3.2Osso ioide 3.3Colonna vertebrale 3.3.1Asse 3.3.2Vertebre 3.3.3Regioni 3.3.4Caratteristiche delle vertebre 3.3.5Articolazioni esterne 3.3.6Articolazioni interne 3.4Sterno 3.4.1Osso a forma di pugnale 3.4.2Il manubrio 3.4.3Articolazioni sterno e costole 3.5Costole 3.5.1Torace 3.5.2Articolazioni corrispondenti 3.5.3Articolazioni incrociate 3.5.4Disposizione 3.5.5Articolazione delle costole allo sterno 4.0Scheletro appendicolare 4.1Estremità superiore 4.1.1Cingolo scapolare 4.1.2Omero 4.1.3Ulna 4.1.4Radio 4.1.5Ossa carpali 4.1.6Ossa metacarpali 4.1.7Falangi della mano 4.2Estremità inferiore 4.2.1Composizione 4.2.2Il cingolo pelvico 4.2.3Coscia, gamba e piede Tibia Fibula 4.2.4Piede (figg e 7-24) Ossa tarsali Ossa metatarsali Falangi del piede 5.0Differenze scheletriche nelluomo e nella donna 5.1Dimensioni 5.2Differenze della pelvi 6.0Modificazioni nel corso della vita: sistema scheletrico 6.1Modifiche strutturali 6.2Adulti in età avanzata 6.2.1Perdita di densità ossea 6.2.2Perdita di densità del tessuto scheletrico 6.2.3Degenerazione del tessuto muscolare scheletrico 7.0Meccanismi di malattia: fratture e curve anomale della colonna vertebrale 7.1Frattura ossea 7.1.1Frattura aperta 7.1.2Frattura chiusa 7.1.3Frattura completa 7.1.4Frattura incompleta 7.1.5Fratture classificate 7.1.6Sintomi 7.1.7Trattamento 7.2Curve anomale della colonna vertebrale 7.2.1Colonna vertebrale normale 7.2.2Lordosi 7.2.3Cifosi (gobba) 7.2.4Scoliosi 7.2.5Le curvature anomale 7.2.6Trattamento 1.0Introduzione Tessuti che formano lo scheletro - organi del sistema scheletrico. La relazione delle ossa fra di loro e con le altre strutture del corpo fornisce una base per capire la funzione di altri sistemi di organi. Lo scheletro delladulto è composto di 206 ossa. 2.0Sezioni dello scheletro Assiale e appendicolare.

12 2.1Scheletro assiale Le ossa della testa, collo e tronco; complessivamente 74 di queste ossa formano lasse di sostegno del corpo, vi sono poi sei ossicini dellorecchio medio. 2.2Scheletro appendicolare 126 ossa che formano le appendici dello scheletro assiale; le estremità superiori e inferiori. 3.0Scheletro assiale 3.1Testa - Costituita da 28 ossa suddivise in due parti, le ossa del neurocranio e le ossa della faccia.

13 3.1.1 Ossa del neurocranio Frontale, parietali, temporali, occipitale, sfenoidale e etmoidale Osso frontale -Forma losso della fronte e la parte antero-superiore del cranio. -Contiene i seni frontali. -Forma la volta delle orbite. -Forma la sutura coronale con le due ossa parietali Ossa parietali -Formano lateralmente la parte alta del cranio. -Formano diverse suture: sutura lambdoidea con losso occipitale; sutura squamosa con losso temporale e parte dello sfenoide; e sutura coronale con losso frontale Ossa temporali -Formano i lati inferiori e parte della base del cranio. -Contengono lorecchio interno e concorrono a formare lorecchio medio Osso occipitale -Forma la parte postero-inferiore del cranio. -Forma articolazioni fisse con tre altre ossa del cranio e unarticolazione mobile con la prima vertebra cervicale (atlas) Osso sfenoidale -Osso a forma di pipistrello ad ali aperte sito nella parte centrale della base del cranio. -Si articola con il frontale, il parietale, loccipitale e letmoidale e concorre a formare parte della parete laterale del cranio e parte della volta di ciascuna orbita. -Contiene i seni sfenoidali Osso etmoidale -Osso complicato e irregolare, situato anteriormente allo sfenoide e posteriormente alle ossa nasali. -Forma anteriormente la base del cranio, le pareti mediali dellorbita, la parte superiore del setto nasale e le pareti laterali della cavità nasale. -La lamina cribrosa si trova nelletmoide Ossa della faccia 3.2Osso ioide (fig. 7-10) Mascella (mandibola superiore) -Le due mascelle formano la chiave di volta della faccia. -Le mascelle si articolano fra loro e con le ossa nasali, zigomatiche, cornetti inferiori turbinati e ossa palatine. -Formano parte del pavimento e delle pareti laterali della cavità nasale. -Contengono i seni mascellari Mandibola (mascellare inferiore) -Losso più grande e robusto della faccia. -Stabilisce con losso temporale lunica articolazione mobile della testa Osso zigomatico -Dà la forma alla guancia e al margine esterno dellorbita. -Forma un arco con il processo dellosso zigomatico Osso nasale -Le due ossa nasali formano la parte superiore del dorso del naso esterno, mentre le cartilagini ne formano la parte inferiore. -Si articola con letmoide, il setto nasale, il frontale, il mascellare e losso nasale controlaterale Osso lacrimale -Osso sottile come un foglio di pergamena sito appena dietro e lateralmente al processo che collega mascellare e frontale. -Forma la cavità nasale e la parete mediale dellorbita. -Contiene il solco per il dotto nasolacrimale. -Si articola con la mascella, il frontale e le ossa etmoidali Ossa palatine -Due ossa che formano la parte posteriore del palato duro. -Si articolano con la mascella e losso sfenoide. -La porzione verticale forma la parete laterale della parte posteriore della cavità nasale Cornetti nasali inferiore (turbinati) -Formano il bordo inferiore sporgendo nella cavità nasale e delimitano i meati nasali. -Si articolano con etmoide, lacrimale, mascellare e ossa palatine Vomere -Forma la porzione postero-inferiore del setto nasale. -Si articola con sfenoide, etmoide, palatino e mascellare.

14 Osso a forma di U sito appena sopra la laringe e sotto la mandibola. Sospeso da legamenti ai processi stiloidei dellosso temporale. Lunico osso di tutto il corpo che non si articola con altre ossa. 3.3Colonna vertebrale (fig. 7-11) Asse Forma lasse longitudinale flessibile dello scheletro Vertebre Ci sono 24 vertebre più il sacro e il coccige Regioni

15 Regioni della colonna vertebrale: -Vertebre cervicali, 7. -Vertebre toraciche, 12. -Vertebre lombari, 5. -Sacro - nelladulto risulta dalla fusione di 5 vertebre. -Coccige - nelladulto risulta dalla fusione di 4 o 5 vertebre Caratteristiche delle vertebre (figg e 7-13) -Tutte le vertebre, salvo le prime due, hanno un corpo piatto superiormente e inferiormente, - (arrotondato anteriormente e sui lati) - un processo spinoso posteriormente, e due processi trasversi lateralmente -Tutte, escluso il coccige, hanno il foro vertebrale -La seconda vertebra cervicale ha un processo superiore, il dente, che è il perno per la rotazione della testa. -La settima vertebra cervicale ha un processo spinoso lungo e non tagliente (prominens). -Ogni vertebra toracica ha un processo spinoso lungo e non tagliente. -Ogni vertebra toracica ha faccette articolari per le costole Articolazioni esterne La colonna vertebrale nel suo insieme si articola con la testa, le costole e le ossa iliache Articolazioni interne Le singole vertebre si articolano fra di loro mediante i rispettivi corpi vertebrali e processi articolari. 3.4Sterno (fig. 7-14) Osso a forma di pugnale Situato al centro della parete anteriore della gabbia toracica, costituito di tre parti: -Manubrio - parte superiore. -Corpo - parte centrale. -Processo xifoideo - estremità inferiore cartilaginea, ma che ossifica nelladulto Il manubrio Si articola con la clavicola e la prima costa Articolazioni sterno e costole Le nove costole sottostanti alla prima si articolano direttamente e indirettamente con lo sterno per mezzo delle cartilagini costali. 3.5Costole (figg e 7-15)

16 Torace Dodici paia di costole; con la colonna vertebrale e lo sterno, formano il torace Articolazioni corrispondenti Ogni costola si articola sia con il corpo delle vertebre, sia col processo trasverso della corrispondente vertebra toracica Articolazioni incrociate Le costole dalla seconda alla nona si articolano anche con il corpo della vertebra superiore Disposizione Dal punto in cui si congiunge con la vertebra, ogni costola esce per un tratto lateralmente, poi in avanti e in basso, poi ripiega in alto verso lo sterno Articolazione delle costole allo sterno -Le costole dalla prima alla settima si articolano direttamente allo sterno per mezzo di una cartilagine. -Le costole dallottava alla decima si collegano alla cartilagine della costola immediatamente soprastante in modo da essere così articolate indirettamente allo sterno. -Lundicesima e la dodicesima costola sono fluttuanti, poiché non sono collegate allo sterno. 4.0Scheletro appendicolare Estremità superiore e inferiore. 4.1Estremità superiore Consiste nelle ossa del cingolo scapolare, del braccio, dellavambraccio, del polso e della mano Cingolo scapolare (fig. 7-16) -Costituito da scapola e clavicola. -La clavicola stabilisce con lo sterno lunica articolazione che collega larto con il tronco, larticolazione sternoclavicolare. -La clavicola con la sua estremità distale si articola con il processo acromiale della scapola.

17 4.1.2 Omero (figg e 7-18) -Losso lungo del braccio. -Ha unarticolazione prossimale con la cavità glenoidea della scapola e una distale con il radio e lulna Ulna -Osso lungo dellavambraccio sito dalla parte del 5 dito. -Ha unarticolazione prossimale con lomero e il radio e una distale con un disco fibrocartilagineo che corrisponde al piramidale Radio

18 -Osso lungo dellavambraccio sito dalla parte del pollice. -Ha unarticolazione prossimale, con il capitello dellomero e lincisura radiale dellulna e una distale con il navicolare e il semilunare del carpo e con la testa dellulna Ossa carpali -Otto piccole ossa che formano il polso. -I carpali sono strettamente e fortemente uniti da legamenti e formano due file di quattro carpali ciascuna. * La fila prossimale comprende pisiforme, piramidale, semilunare e navicolare. * La fila distale comprende uncinato, capitato, trapezoide e trapezio. -Le articolazioni fra il radio e i carpali permettono i movimenti della mano a livello del polso Ossa metacarpali -Formano il supporto intrinseco della mano. -Il metacarpale del pollice forma larticolazione più mobile con le ossa carpali. -Le teste dei metacarpali (le nocche) si articolano con le falangi Falangi della mano -3 Falangi per ogni dito lungo -2 falangi per il pollice. 4.2Estremità inferiore Composizione Consiste delle ossa dellanca, della coscia, della gamba e del piede Il cingolo pelvico È costituito dal sacro, dal coccige e dallosso dellanca strettamente uniti da potenti legamenti. (fig. 7-20) -Forma una base stabile a morfologia anulare che sostiene il tronco e unisce le estremità inferiori al tronco stesso. -Ciascun osso dellanca è fatto di tre ossa che si fondono assieme: Ileo - il più largo e il più alto Ischio - il più forte e più basso. Pube - il più anteriore.

19 4.2.3 Coscia, gamba e piede Femore - il più lungo e pesante osso del corpo. (fig. 7-22) Patella - losso sesamoide più grande del corpo.

20 Tibia -Il più grosso, più forte e più mediale e superficiale delle due ossa della gamba. -Ha unarticolazione distale con la fibula e il talo nellarticolazione della caviglia Fibula -Il più piccolo e più laterale e profondo delle due ossa situate nella gamba. -Si articola con la tibia Piede

21 (figg e 7-24) -La struttura è simile a quella della mano con adattamento a sopportare il peso corporeo. -Le ossa del piede sono tenute assieme per formare archi elastici. Larco longitudinale mediale è fatto da calcagno, talo, navicolare, cuneiforme e i tre metatarsi mediali. Quello longitudinale laterale è costituito da: calcagno, cuboide, quarto e quinto metatarsali Ossa tarsali -8 Ossa che formano il tarso e una parte dellarco longitudinale. -Strettamente e fortemente uniti da legamenti. -Articolazioni tra tarso e fibula e tibia permettono i movimenti della caviglia Ossa metatarsali -Supporto intrinseco del piede. -Parte dellarco longitudinale e trasversale Falangi del piede -3 Falangi per ogni dito del piede - salvo lalluce con 2 falangi. 5.0Differenze scheletriche nelluomo e nella donna Linea tratteggiata: femminile. 5.1Dimensioni Lo scheletro maschile è più largo e massiccio dello scheletro femminile. 5.2Differenze delle pelvi (fig. 7-25) -Pelvi maschile - profonda e a forma di imbuto con un arco pubico stretto. -Pelvi femminile - poco profonda, larga e ampia in profondità con arco pubico più grande. 6.0Modificazioni nel corso della vita: sistema scheletrico 6.1Modifiche strutturali I cambiamenti nello scheletro derivano da modifiche strutturali di osso, cartilagine e tessuto muscolare. 6.2Adulti in età avanzata Perdita di densità ossea -Tendenza alle fratture Perdita di densità del tessuto scheletrico -Compressione delle ossa sottoposte a peso. -Perdita di altezza. -Cambiamenti posturali Degenerazione del tessuto muscolare scheletrico -Perdita di peso. -Cambiamenti posturali. 7.0Meccanismi di malattia: fratture e curve anomale della colonna vertebrale 7.1Frattura ossea -Rottura parziale o completa che avviene in genere per traumi. (fig. 7-26) Frattura aperta (Composta) - le ossa sporgono attraverso la pelle, e si infettano facilmente Frattura chiusa (Semplice) - losso non sporge dalla pelle Frattura completa -Rottura che attraversa tutto losso Frattura incompleta -I frammenti ossei rimangono parzialmente uniti fra loro Fratture classificate Sintomi -Perdita della funzione; a volte comparsa di movimenti non funzionali. -Dolore. -Tessuti sovrastanti, molli ed edematosi. -Deformazione della parte Trattamento

22 -Riallineamento delle ossa. -Immobilizzazione. -Riabilitazione. 7.2Curve anomale della colonna vertebrale Colonna vertebrale normale -Convessa nella regione toracica e concava nelle regioni cervicali e lombare Lordosi -Curva lombare accentuata Cifosi (gobba) -Curvatura abnorme nella regione toracica Scoliosi -Curvatura laterale anomala Le curvature anomale Interferiscono con la respirazione, la postura e altre funzioni. INDICE: Articolazioni / accessori AF Articolazioni 1.1Introduzione Articolazione Giunture Articolazioni mobili

23 1.2Classificazione delle articolazioni 1.2.1Funzione e struttura Schema strutturale Schema funzionale 1.2.2Articolazioni fibrose (sinartrosi) Sindesmòsi Suture Gonfòsi 1.2.3Articolazioni cartilaginee (anfiartrosi) Sincondròsi Sinfisi 1.2.4Articolazioni sinoviali (diartrosi) Struttura delle diartrosi Tipi di diartrosi (sinoviale) Articolazioni uniassiali Articolazioni biassiali Articolazioni multiassiali 1.3Tipi di movimenti nelle diartrosi 1.3.1Movimenti angolari Flessione Estensione e iperestensione Flessione plantare e flessione dorsale Abduzione e adduzione 1.3.2Movimenti circolari Rotazione e circumduzione Supinazione e pronazione 1.3.3Movimenti di traslazione 1.3.4Movimenti speciali Inversione ed eversione Protrazione e retrazione Elevazione e depressione 1.4Diartrosi più rappresentative 1.4.1Diartrosi omeroscapolare 1.4.2Articolazione dellanca 1.4.3Articolazione del ginocchio 1.4.4Articolazioni delle vertebre 1.5Modificazione nel corso della vita: articolazioni 1.5.1Sviluppo 1.5.2Adulti in età avanzata 1.5.3Malattie scheletriche 1.6Meccanismi di malattia: disordini articolari 1.6.1Disordini articolari 1.6.2Malattie articolari Osteoartrosi Danni da trauma 1.6.3Malattie articolari infiammatorie Artriti 1.0Articolazioni art-: osso artico-: sporgenza ossea -azione: movimento 1.1Introduzione Articolazione È una giunzione fra due o più ossa Giunture Esse sono nella maggior parte dei casi molto mobili, ma altre sono fisse o permettono solo movimenti limitati Articolazioni mobili Queste permettono di eseguire movimenti complessi, altamente coordinati e precisi. 1.2Classificazione delle articolazioni Funzione e struttura Le articolazioni possono essere classificate seguendo uno schema strutturale o funzionale Schema strutturale Secondo la classificazione strutturale - le articolazioni prendono il nome in rapporto a: -Tipo di tessuto connettivo che unisce le ossa (articolazioni fibrose o cartilaginee). -Presenza di una capsula articolare che delimita una cavità piena di liquido (articolazione sinoviale) Schema funzionale Secondo la classificazione funzionale - le articolazioni prendono il nome in rapporto ai gradi di libertà di

24 movimento permesso: -Sinartrosi - articolazione fissa (fibrosa) -Anfiartrosi - poco mobile (cartilaginosa) - Diartrosi - molto mobile (sinoviale) Articolazioni fibrose (sinartrosi) Le ossa delle articolazioni si uniscono completamente e strettamente, permettendo movimenti piccoli o nulli. (fig. 8-1) Sindesmòsi Sono le articolazioni nelle quali i legamenti uniscono due ossa Suture Esse si trovano solo nel cranio; piccole sporgenze dentate di ossa adiacenti si giustappongono le une alle altre Gonfòsi Queste sono situate fra la radice del dente e il processo alveolare della mandibola o mascellare Articolazioni cartilaginee (anfiartrosi) I capi articolari sono uniti da cartilagine o da fibrocartilagine; permettono una motilità ridotta. (fig. 8-2) Sincondròsi È la cartilagine ialina interposta fra i capi articolari Sinfisi Si tratta di articolazioni nelle quali un cuscinetto o disco fibrocartilagineo è interposto fra i capi articolari Articolazioni sinoviali (diartrosi) Articolazioni molto mobili. (fig. 8-3)

25 Struttura delle diartrosi -Capsula articolare - un manicotto che avvolge le estremità delle ossa, unendole. -Membrana sinoviale - membrana che riveste la capsula articolare e secerne il liquido sinoviale. -Cartilagine articolare - cartilagine ialina che ricopre le superfici articolari delle ossa. -Cavità articolare - piccolo spazio fra le superfici articolari delle ossa. -Menischi - (dischi articolari) cuscinetti fibrocartilaginei situati fra i capi articolari. -Legamenti - dense fasce di fibre collagene che uniscono assieme le ossa della diartrosi in modo consistente. -Borse - membrane sinoviali piene di liquido sinoviale; cuscinetti articolari che facilitano il movimento dei tendini.

26 A) Parte convessa B) Parte concava 1) Cartilagine articolare 2) Liquido sinoviale in cavità articolare 3) Membrana sinoviale 4) Capsula articolare 5) Periostio Tipi di diartrosi (sinovie) (fig. 8-4)

27 Articolazioni uniassiali Sono diartrosi che permettono il movimento attorno a un solo asse e su un solo piano: -Articolazioni a troclea - le estremità articolari delle ossa formano ununità a cardine che permette solamente la flessione e lestensione Articolazioni biassiali Esse permettono movimenti attorno a due assi perpendicolari e su due piani sempre perpendicolari: -Articolazione a trocoide - il processo di un osso si articola con lanello o con unincisione dellaltro osso Articolazioni multiassiali

28 Sono diartrosi che permettono movimenti attorno a tre o più assi su tre o più piani: - Articolazioni a sella - diartrosi in cui i capi articolari assomigliano a piccole selle in modo da adattarsi reciprocamente; il solo esempio del corpo è nelle mani. 1.3Tipi di movimenti nelle diartrosi - Còndilo: prominenza ossea che entra a far parte di unarticolazione. (Còndiatrosi: articolazione che può compiere tutti i movimenti eccetto quello di rotazione). -Articolazioni a còndilo (ellissoidale) - diartrosi nelle quali un condilo si adatta a una cavità ellittica. -Enartrosi (articolazioni sferoidali) - le articolazioni più mobili; la testa sferica di unestremità si adatta in una sfera cava. -Artrodie - superfici articolari relativamente piane che permettono movimenti di traslazione lungo diversi assi Movimenti angolari È il cambiamento dellampiezza dellangolo fra due ossa che si articolano. (fig. 8-5) -ione: movimento Flessione Significa la diminuzione dellangolo fra due ossa; una parte flette sullaltra Estensione e iperestensione -Estensione: aumento dellangolo fra le ossa che riporta la parte flessa alla sua posizione anatomica. -Iperestensione - estensione di una parte oltre la posizione anatomica Flessione plantare e flessione dorsale -Flessione plantare: aumenta langolo fra la punta del piede e il piano frontale della gamba. -Flessione dorsale: diminuisce langolo fra la punta del piede e il piano frontale della gamba Abduzione e adduzione -Abduzione: allontana una parte dal piano mediano del corpo. -Adduzione: avvicina una parte al piano mediano del corpo. ab-: via da ad-: vicino a Movimenti circolari (fig. 8-6) -azione: atto del movimento Rotazione e circumduzione -Rotazione: il ruotare di un osso attorno al proprio asse. -Circumduzione: movimento di una parte in modo che, mentre unestremità funge da fulcro del movimento, laltra descrive una circonferenza nello spazio Supinazione e pronazione -Supinazione: rotazione del palmo della mano in alto. -Pronazione: rotazione del palmo della mano in basso Movimenti di traslazione I più semplici di tutti i movimenti; la superficie articolare di un osso scorre sulla superficie articolare di un altro senza

29 alcun movimento angolare o circolare Movimenti speciali (fig. 8-7) Inversione ed eversione -Inversione: la pianta del piede ruota allinterno. -Eversione: la pianta del piede ruota allesterno Protrazione e retrazione -Protrazione: una parte che si muove in avanti. -Retrazione: una parte che si muove indietro Elevazione e depressione -Elevazione: una parte che si muove in alto. -Depressione: una parte che si muove più in basso. 1.4Diartrosi più rappresentative Diartrosi omeroscapolare (fig. 8-8) -Articolazione della spalla. -È la più mobile delle articolazioni per la scarsa profondità della cavità glenoidea. -Cèrcine: anello fibro-cartilagineo che circonda la parte cava di alcune articolazioni. -Labbro glenoideo: sottile cercine di fibrocartilagine attorno alla cavità glenoidea, che la rende un po più profonda. -Le strutture che rinforzano larticolazione della spalla sono: legamenti, muscoli, tendini e borse.

30 1.4.2 Articolazione dellanca (fig. 8-9) -Articolazione stabile dovuta alla forma della testa del femore e dellacetabolo. -Acetabolo: cavità delle ossa del bacino in cui si articola la testa del femore. -Una capsula articolare e dei legamenti contribuiscono alla stabilità dellarticolazione Articolazione del ginocchio (figg / 8-11) -Di tutte le articolazioni questa è la più grande, la più complessa e la più frequentemente danneggiata. -Larticolazione tibiofemorale è sostenuta da una capsula articolare, da una cartilagine, da numerosi legamenti e tendini di muscoli. -Permette la flessione e lestensione e, con il ginocchio flesso, un po di rotazione interna ed esterna.

31

32 1.4.4 Articolazioni delle vertebre (figg / 8-14) -Le vertebre sono connesse le une alle altre da articolazioni, in modo da formare una colonna robusta e flessibile. -I corpi di vertebre adiacenti sono connessi da dischi intervertebrali e da legamenti. -I dischi intervertebrali sono composti da due parti: - Un anello fibroso: parte più esterna del disco costituita da diverse lamine di tessuto fibroso e fibrocartilagine. - - Un nucleo polposo: nucleo centrale del disco costituito da una sostanza idratata e plastica.

33 1.5Modificazione nel corso della vita: articolazioni Sviluppo Le articolazioni vengono influenzate dal processo di ossificazione che procede dalla nascita fino alla maturità dello scheletro. -Le fontanelle fra le ossa del cranio scompaiono. -I dischi epifisari ossificano alla fine della crescita Adulti in età avanzata -Diminuisce lampiezza dei movimenti. -Avvengono cambiamenti nel portamento (postura) Malattie scheletriche Esse si manifestano come problemi articolari. -Crescita ossea anormale (sbavature) che influenza la mobilità articolare. -Le varie malattie possono essere legate ai diversi periodi di sviluppo. 1.6Meccanismi di malattia: disordini articolari Disordini articolari Questi influenzano la mobilità Malattie articolari Quelle non infiammatorie. -osi > degenerativo -ione > spostamento Osteoartrosi - Si tratta di una malattia articolare degenerativa. -Deterioramento e atrofia della cartilagine articolare e formazione di osso nuovo sulla superficie articolare. -Si manifesta nelle articolazioni soggette a sovraccarico continuo.

34 -Cause sconosciute. -La cura non arresta i processi: sostituzione dellarticolazione chirurgicamente Danni da trauma -Lussazione: perdita permanente dei rapporti articolari. Necessita di riduzione manuale. -Distorsione: perdita temporanea del rapporto articolare. Si ricompone spontaneamente. -In entrambi i casi vi è un danno muscoloscheletrico alle strutture legamentose che circondano larticolazione Malattie articolari infiammatorie -ite > infiammato Artriti È un nome dal significato generico. - Artrite reumatoide: malattia articolare infiammatoria a carattere cronico e sistemico. La causa è sconosciuta. Essa distrugge la membrana sinoviale, risolvendosi in unarticolazione deforme. -Artrite reumatoide giovanile: Si manifesta durante la fanciullezza - più comune nelle ragazze. È più grave che non negli adulti. Distrugge la cartilagine di accrescimento e di conseguenza compromette la crescita delle ossa lunghe. - Artrite gottosa: disordine metabolico. Vi è un eccesso di acido urico nel sangue che si deposita sotto forma di urato di sodio sulle falangi articolari e nei tessuti periarticolari. Allopurinolo: medicamento usato per inibire la sintesi di acido urico. INDICE: Fisiologia muscolare AF Fisiologia muscolare 1.1Fisiologia muscolare 1.2Funzioni generali 1.3Funzione del tessuto muscolare scheletrico 1.3.1Cellule 1.3.2Ultrastruttura della cellula muscolare Fibre Sarcolemma Reticolo Mitocondri Miofibrille Sarcomero Muscolo striato Tuboli a T Triade 1.3.3Miofilamenti Miofilamenti Proteine del miofilamento Giunzione filamento Miosina 1.3.4Meccanismo della contrazione Eccitazione e contrazione Rilasciamento Fonti di energia Principio del tutto o nulla 1.4Funzione degli organi muscolari scheletrici 1.4.1Muscoli 1.4.2Unità motoria Unità motoria Fibre muscolari e unità motorie Movimento e potenza 1.4.3Contrazione singola (scossa semplice) Contrazione rapida Contrazione singola 1.4.4Effetto scala

35 1.4.5Tetano 1.4.6Tono muscolare 1.4.7Contrazioni isotoniche e isometriche Contrazione isotonica Contrazione isometrica Combinazione isotonico e isometrico 1.4.8Principio della graduazione dellintensità Cellule muscolari (unità motorie) Principio della graduazione Criteri di graduazione Relazione lunghezza-tensione Riflesso di allungamento 1.5Funzione del tessuto muscolare liscio e cardiaco 1.5.1Muscolo cardiaco Tessuto Caratteristica Funzione Proprietà 1.5.2Muscolatura liscia Cellule Conduzione impulso Meccanismo biochimico Disposizione Tipi 1.6Quadro generale: il tessuto muscolare e il corpo nel suo insieme 1.7Meccanismi di malattia: principali alterazioni muscolari 1.7.1Principali malattie muscolari Miopatie Danno muscolare Infezioni Distrofia muscolare Miastenia grave 1.7.2Ernie Ernia inguinale Ernia riducibile Ernia strozzata 1.0Fisiologia muscolare 1.1Fisiologia muscolare -Il sistema muscolare liscio è responsabile principalmente delladattamento di ³organi cavi² (p. es. vasi sanguigni) alle condizioni e alle necessità momentanee. -Il sistema muscolare cardiaco è responsabile del battito del cuore (contrazione e distensione ritmiche). -Il sistema muscolare scheletrico è responsabile del movimento dello scheletro del corpo, della respirazione e dellespressione mimica. -Il tessuto muscolare svolge altre varie funzioni, oltre al movimento.

36 1.2Funzioni generali -Movimento del corpo nel suo insieme o parti di esso -Produzione di calore -Mantenimento della postura. 1.3Funzione del tessuto muscolare scheletrico Cellule, ultrastrutture, miofilamenti, contrazione Cellule Caratteristiche delle cellule muscolari scheletriche: - Eccitabilità (irritabilità) - capacità di essere stimolate. - Contrattilità - capacità di contrarsi, o di accorciarsi e produrre il movimento del corpo. - Estensibilità - capacità di estendersi o allungarsi, permettendo ai muscoli di ritornare alla loro lunghezza di riposo Ultrastruttura della cellula muscolare (figg. 9-2 e 9-4) sarco- > muscolare -carne carnoso

37 Fibre Le cellule muscolari sono dette fibre per la loro costituzione filiforme Sarcolemma Membrana plasmatica delle fibre muscolari Reticolo Sarcoplasmatico (invece di endoplasmatico). - Rete tridimensionale di tubuli e di sacculi situati allinterno delle fibre muscolari. - Le membrane del reticolo sarcoplasmatico che pompano di continuo ioni di calcio dal sarcoplasma per immagazzinarli allinterno dei sacculi e viceversa Mitocondri Le fibre muscolari contengono molti mitocondri e parecchi nuclei Miofibrille Numerose fibre sottili impacchettate strettamente insieme nel sarcoplasma Sarcomero - Parte della miofibrilla fra due linee Z. - Ogni miofibrilla consiste di molti sarcomeri. - Unità contrattile delle fibre muscolari Muscolo striato - Strisce scure dette bande A: zone H chiare si estende trasversalmente nel punto di mezzo di ciascuna banda scura A. - Strisce chiare dette bande I: una linea Z scura si estendono trasversalmente al centro di ogni banda I Tuboli a T - Tubuli trasversali si estendono nel sarcoplasma ad angolo retto rispetto allasse longitudinale della fibra muscolare. - Formati da introflessioni del sarcolemma. - Permettono agli impulsi elettrici di scorrere lungo il sarcolemma verso linterno della cellula Triade - Tripletta di tubuli: un tubulo a T è compreso fra due cisterne del reticolo sarcoplasmatico. Permette allimpulso elettrico di scorrere lungo un tubulo a T per stimolare le membrane delle cisterne circostanti del reticolo sarcoplasmatico Miofilamenti (fig. 9-5) Miofilamenti Ogni miofibrilla (cellula muscolare) contiene migliaia di miofilamenti sottili e spessi.

38 Proteine del miofilamento Quattro differenti tipi di molecole proteiche costituiscono i miofilamenti. - Miosina: che compone quasi tutto il filamento spesso: - Le teste della miosina sono attaccate chimicamente alle molecole di actina e sono conosciute come ponti trasversali. - Actina: proteina globulare formata da due subunità filamentose avvolte fra loro per formare la parte principale del filamento sottile - Tropomiosina: proteina che blocca i siti attivi sulle molecole di actina - Troponina: proteina che mantiene la tropomiosina in sede Giunzione del filamento I filamenti sottili si attaccano a entrambe le linee Z di un sarcomero e si dirigono verso la parte centrale dello stesso Miosina I filamenti spessi di miosina non si attaccano alle linee Z Meccanismo della contrazione Paragonabile a un movimento telescopico. Eccitazione e contrazione, rilasciamento, energia, tutto o nulla Eccitazione e contrazione (tab. 9-1) - Una fibra muscolare scheletrica rimane a riposo fino a quando viene stimolata da un neurone motore. - Giunzione neuromuscolare - assoni dei neuroni motori si uniscono al sarcolemma nella placca motrice. (fig. 9-6) - La giunzione neuromuscolare è una sinapsi dove molecole di neurotrasmettitori trasmettono i segnali. - Acetilcolina - Il neurotrasmettitore rilasciato nella fessura sinaptica che si diffonde attraverso lo spazio intersinaptico, stimola i recettori, e dà inizio a un impulso elettrico (nervoso) nel sarcolemma postsinaptico. - Limpulso nervoso procede sul sarcolemma e si addentra lungo i tubuli a T, dando lavvio al rilascio degli ioni di calcio Ca++. - Il calcio si lega alla troponina inducendo la tropomiosina a spostarsi ed esporre i siti attivi sullactina. - Teoria dello scivolamento dei filamenti (fig. 9-8). Quando i siti attivi sullactina sono scoperti potranno attaccarsi i ponti trasversali della miosina. - Le teste della miosina si piegano (mosse dallenergia di decomposizione ATP > ADP), tirando i filamenti sottili verso il centro del sarcomero. - Ogni testa si stacca, si lega al sito attivo vicino e tira di nuovo. - Lintera miofibrilla si accorcia.

39 Per motivi didattici si spiega il processo energetico a partire dal glucosio. In realtà la maggior parte dellenergia muscolare (a sforzi rilevanti) proviene da lipidi, che per unità di peso forniscono più del doppio di energia dei carboidrati (solo le cellule nervose e i globuli rossi ematici non sono in grado di sfruttare direttamente dei lipidi come fonte energetica). In caso di scarsi lipidi/carboidrati il fegato (e altri organi) trasformano proteine in materiale combustibile (decomposizione strutturale) Rilasciamento - Immediatamente dopo che gli ioni Ca++ sono stati rilasciati, il reticolo sarcoplasmatico comincia a pomparli attivamente allinterno delle cisterne. - Gli ioni Ca++ vengono rimossi dalle molecole di troponina, abbassandone la concentrazione Fonti di energia Per la contrazione muscolare (fig. 9-10).

40 - Lidrolisi dellatp (adenosintrifosfato) fornisce lenergia necessaria per la contrazione muscolare. - Le fibre muscolari risintetizzano continuamente ATP dalla scissione della creatina-fosfato. - Il catabolismo della parte delle fibre muscolari richiede glucosio e ossigeno. - A riposo, leccesso di ossigeno nel sarcoplama è legato alla mioglobina. - Fibre rosse: fibre muscolari con livelli alti di mioglobina (simile allemoglobina, Fe). - Fibre bianche: fibre muscolari con poca mioglobina. - La respirazione aerobica si svolge quando è disponibile unadeguata quantità di O2 - La respirazione aerobica si svolge quando sono disponibili bassi livelli di O2 e si risolve nella formazione di acido lattico. Biologicamente esiste un ³circolo grazioso² tra la produzione di carboidrati (glucosio) delle piante e la produzione di anidride carbonica (CO2) da parte degli animali Principio del tutto o nulla - Le fibre muscolari, quando stimolate, o si contraggono in modo massimale o non si contraggono affatto. - Stimolo liminare (soglia) - livello minimo dello stimolo capace di eccitare una fibra. 1.4Funzione degli organi muscolari scheletrici Struttura muscolare, unità motoria, contrazione singola, effetto scala, tetano, tono muscolare, contrazione isometrica e isotonica, graduazione intensità della struttura muscolare Muscoli Essi sono composti da fasci di fibre muscolari che sono tenute insieme da tessuto connettivo fibroso nel quale passano vasi sanguigni e linfatici e nervi sensori e motori.

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