Intonaco cementizio armato per risarcire lesioni
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- Orsola Bello
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1 Intonaco cementizio armato per risarcire lesioni
2 Intonaco cementizio armato per collegare pareti ortogonali
3 Paretina in c.a. in aderenza
4 Paretine in c.a. Controindicazioni - notevole invasività - alterazione delle proprietà fisiche della muratura quali isolamento termico e traspirabilità - ruolo passivo delle armature efficaci solo dopo deformazioni e sconnessioni delle pareti - bassa efficacia delle legature trasversali (se presenti) inefficienza degli interventi sulle vecchie murature a sacco - resistenza delle armature poco sfruttata limite superiore nell aderenza tra intonaco e muratura
5 Paretine in c.a. Controindicazioni - uso convenzionale di acciaio ordinario forte deperibilità (ridotto copriferro sensibilità alla corrosione) - scarsa continuità tra pannelli di rete consecutivi sovrapposti (quando non semplicemente affiancati) -notevole incremento di rigidezza -bassa efficacia nelle intersezioni murarie -bassa efficacia dei collegamenti tra reti di piani successivi - consistente incremento delle masse ( kg/m² )
6 Diatoni Armati Durante l azione sismica le forze verticali possono variare per effetto dei momenti ribaltanti indotti dai terremoti e quindi indurre la rottura per compressione o instabilità della muratura: un ruolo fondamentale è svolto dai diatoni Rottura concorde Rottura discorde Rottura mista
7 Diatoni Armati
8 Diatoni Armati L inserimento di diatoni artificiali, realizzati in conglomerato armato (in materiale metallico o fibrorinforzato) dentro fori di carotaggio, può realizzare un efficace collegamento tra i paramenti murari, evitando il distacco di uno di essi o l innesco di fenomeni di instabilità per compressione. Tale intervento conferisce alla parete un comportamento monolitico per azioni ortogonali al proprio piano. E particolarmente opportuno in presenza di murature con paramenti non collegati fra loro; nel caso di paramenti degradati è opportuno bonificare questi tramite le tecniche descritte al riguardo (iniezioni di malta, ristilatura dei giunti).
9 Il Sistema CAM (Cucitura Attiva delle Murature)
10 Il Sistema CAM Gli elementi base
11 Il Sistema CAM Lo schema tipo
12 Il Sistema CAM Applicazioni
13 Il Sistema CAM Applicazioni
14 Il Sistema CAM Applicazioni
15 Il Sistema CAM Applicazioni
16 Il Sistema CAM Applicazioni L adozione di sistemi di tirantature diffuse nelle tre direzioni ortogonali, in particolare anche nella direzione trasversale, migliora la monoliticità ed il comportamento meccanico del corpo murario, incrementandone la resistenza a taglio e a flessione nel piano e fuori del piano.
17 Il Sistema CAM Vantaggi - ruolo attivo delle armature - pieno impegno della resistenza delle armature - tecnologia poco invasiva e reversibile - alta durabilità prevedendo l uso (contenuto) di acciaio INOX - continuità sia orizzontale che verticale - efficacia nelle intersezioni - nessun incremento delle masse - ridotto numero di fori trasversali (da 4 6 a 2 per m²) DiSGG -Università della Basilicata - Potenza
18 Il Sistema CAM Vantaggi - determina un benefico stato di compressione triassiale - elimina il pericolo di separazione dei paramenti - conferisce un forte incremento della resistenza a flessione - è immediatamente efficace nel cerchiaggio dei pilastri - segue agevolmente percorsi non rettilinei delle murature - è contenuto nello spessore dei convenzionali intonaci - è di facile posa in opera - consente il collegamento tra murature ed elementi strutturali DiSGG -Università della Basilicata - Potenza
19 Il Sistema CAM Sperimentazione
20 Il Sistema CAM Sperimentazione Forza [KN] senza CAM Forza [KN] Spostamenti [mm] Forza [KN] Spostamenti [mm] 0 con CAM Forza Spostamento [mm] con CAM Spostamenti
21 Il Sistema CAM Sperimentazione
22 Il Sistema CAM Sperimentazione g: CD Wall, Slab collapse due to disintagration of the bearing wall; AB Wall, Disintegration of upper band detemined by the slab collapse; BC Wall, Overturning of the wall caused by roof collapse g: CD Wall, lintel collapse; AB Wall, unthreading bearing beams of the slab. Collapse of the not reinforced model
23 Il Sistema CAM Sperimentazione After 0.91g PGA Test model still able to carry vertical loads
24 iii) CAM SYSTEM Excellent versatility and several types of practical applications Now in Italy more than 100 applications
25 Fine lezione 25
26 Collasso di una parete fuori dal piano 1 modo di deformazione - estensione 26
27 Catene Comportamento fuori dal piano Inserimento di catene L inserimento di tiranti, metallici o di altri materiali, disposti nelle due direzioni principali del fabbricato, a livello dei solai ed in corrispondenza delle pareti portanti, ancorati alle murature mediante capochiave (a paletto o a piastra), può favorire il comportamento d assieme del fabbricato, in quanto conferisce un elevato grado di connessione tra le murature ortogonali e fornisce un efficace vincolo contro il ribaltamento fuori piano dei pannelli murari. 27
28 Catene Comportamento nel piano Inoltre, l inserimento di tiranti migliora il comportamento nel piano di pareti forate, in quanto consente la formazione del meccanismo tirante-puntone nelle fasce murarie sopra porta e sotto finestra. 28
29 Catene Presupposti e scopi Teorici In assenza di collegamenti tra pareti ortogonali o in presenza di vincoli unilateri tra pareti e solai si ricorre a catene, il cui scopo è: a)realizzare un efficace collegamento tra le strutture portanti dell edificio in muratura in corrispondenza dei solai. b)assorbire la componente orizzontale della sollecitazione nelle pareti per sopperire alla scarsa resistenza a trazione. Pratici Applicare a ridosso delle pareti barre post-tese in acciaio, vincolate alle estremità sulle pareti ad esse ortogonali per mezzo di appositi organi, richiede: a)zone di ancoraggio di buone caratteristiche meccaniche; b)lunghezza d incatenamento inferiore ai 20 m; c)catene operanti per tratti rettilinei 29
30 Catene Materiali, mezzi d opera e controlli Le parti costituenti la catena sono: un tirante di acciaio; elementi di ritegno, i capichiave; l eventuale giunto di connessione; il giunto di tensione. Per la tesatura si adoperano martinetti idraulici o chiavi dinamometriche. Verifica di tutti gli elementi componenti le catene nei confronti delle sollecitazioni più gravose: il tirante a trazione, i capichiave a flessione e a taglio, la filettatura delle viti a taglio, i giunti di tensione a trazione, gli occhielli e le forchette a trazione, flessione e taglio. Verifica con continuità della pretensione durante la tesatura, per mezzo di chiavi dinamometriche, deformometri, manometri. 30
31 Catene CAPICHIAVE CATENE - ESTERNI
32 Catene CAPICHIAVE CATENE - ESTERNI
33 Catene CAPICHIAVE CATENE - ESTERNI
34 Catene CAPICHIAVE CATENE - INTERNI
35 Catene GIUNTI
36 Catene Specifiche tecniche 1. Scrostatura dell intonaco sulle zone di foratura, al fine di creare un area di appoggio della piastra adeguata alle sollecitazioni agenti dopo la messa in tensione. 2. Interventi sulla muratura in presenza di cavità e lesioni evidenti. 3. Tracciamento dei livelli e degli assi dei tiranti. 4. Foratura delle pareti a livello di ogni solaio ad intervalli di altezza non superiore ai 4-5 m. Vanno utilizzati strumenti che non producono scuotimenti e vibrazioni sulla muratura per evitare fenomeni fessurativi sulla zona di ancoraggio. 36
37 Catene Specifiche tecniche 5. Realizzazione di un incasso nella muratura per esigenze architettoniche di occultamento delle piastre di ancoraggio, a condizione, tuttavia, che lo spessore murario sia consistente. 6. Consolidamento dell area interessata dall ancoraggio se le caratteristiche meccaniche della muratura sono tali da non permettere di assorbire le sollecitazioni trasmesse dai capichiave. 7. Inserimento dei tiranti, previo taglio e filettatura dei tondini di acciaio agli estremi. Le catene devono, infine, essere protette dall azione degli agenti atmosferici con opportuni trattamenti o con guaine protettive. 37
38 Catene Specifiche tecniche 8. Posizionamento degli organi di ritegno previa realizzazione di un valido piano di allettamento con malta cementizia di elevate proprietà antiritiro. 9. Messa in tensione dei tiranti soltanto dopo la perfetta rappresa del letto di malta interposto tra muratura e piastra. Lo stato tensionale previsto nei tiranti va imposto con chiavi dinamometriche nel caso di tondini, con martinetti idraulici nel caso di trefoli. 10. Protezione dispositivi di ritegno dagli agenti atmosferici. 11. Sigillatura dei fori e delle scanalature con boiacca di cemento additivata con sostanze antiritiro o con malte di resine. 38
39 Il Sistema CAM Catene e collegamenti tra componenti strutturali Catena con andamento non rettilineo
40 Collasso di una parete fuori dal piano 2 modo di deformazione - flessione 40
41 Collasso di una parete fuori dal piano 3 modo di deformazione - scorrimento 41
42 Collasso di una parete fuori dal piano 3 modo di deformazione - scorrimento Vantaggio del modo di scorrimento rispetto alla soluzione a solaio rigido : Rimane inalterata la ripartizione delle forze sismiche tra le diverse pareti; in particolare, non si creano effetti torsionali globali. DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998: In ogni caso si dovrà garantire che gli interventi progettati non aggravino la situazione degli edifici adiacenti né quella delle porzioni di edificio nelle quali non si eseguono interventi strutturali. 42
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