Il mare di Napoli tra storia e mito Lavoro realizzato per la Rete Nazionale UNESCO Scuole Associate Classi 1C e 2C a.s

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1 Il mare di Napoli tra storia e mito Lavoro realizzato per la Rete Nazionale UNESCO Scuole Associate Classi 1C e 2C a.s

2 Premessa Il presente lavoro rappresenta una continuazione di quello svolto nelle precedenti ammualità: in particolare è una continuità per la classe 2C, un nuovo aproccio per i piccoli della1c. per questo il lavoro parte sempre dal territorio, dalla fabbrica ex Italsider e dal proprio vissuto, in quanto questo rientra proprio nelle attività della scuola. Per i nuovi alunni scoprire il proprio territorio è un emozione in quanto l industria è stata dismessa più di venti anni fa. Il lavoro insiste perciò sempre sul proprio ambiente, sulla scoperta di esso, grazie anche alle immagini che la scuola possiede.

3 Il nostro mare Il mare che bagna Napoli è un mare che ha molto sofferto, sia quello della parte orientale che quello della parte occidentale. Queste sono le due ex aree industriali, che hanno inquinato il nostro mare e ancora oggi aspettiamo la bonifica. In mezzo al bellissimo golfo spicca il lungomare di via Caracciolo, anch esso con problemi di balneazione. La nostra scuola è ubicata nell area occidentale vicino al mare di Bagnoli

4 Ecco il mare di Bagnoli, Coroglio quando c era in funzione l Italsider Questo era l altoforno della Fabbrica

5 L immagine delle nostre speranze Il nuovo pontile di Bagnoli

6 Tutta Napoli è bagnata dal mare ed ecco via Caracciolo un lungomare bellissimo da poco restituito ai suoi cittadini Questo lungomare è una vera cartolina perché domina tutto il Golfo di Napoli. Ma la storia di Napoli è ricca di MITOLOGIA.

7 Vi presentiamo tre miti Partenope (in greco Vergine ) era una fanciulla che viveva in Grecia, stava sempre su uno scoglio. Ella era innamorata del giovane Cimone, ma il loro amore era contrastato dal padre che l aveva promessa ad Eumeo. Un giorno i due innamorati, decisero di fuggire e approdarono sulle coste italiche. La natura cominciò a produrre una florida e lussureggiante vegetazione. La voce si sparse in Fenicia, in Grecia e in Egitto, così molti popoli, giunsero in queste terre, dove costruirono capanne prima sulla collina, poi man mano in pianura e sulla costa. Intanto Partenope era diventata madre di 12 figli, amata e rispettata per la pietà. La pace regnò per moltissimo tempo, perché tutti rispettavano quanto lei stabiliva per legge, al punto che il popolo si distinse per l alto grado di civiltà raggiunto. Ecco invece un altra versione.

8 Nell Ottocento, invece, si diffuse la versione della Sirena e del suo amore per il centauro Vesuvio. Ciò avrebbe scatenato la gelosia di Zeus che li punì trasformando lui in un vulcano e lei nella città di Napoli. E se questa fosse la versione reale vorrebbe dire che anche la più grande calamità che incombe su questa terra e sulla sua gente è frutto dell amore. Un amore impossibile, osteggiato, tormentato e che, pertanto, propriamente merita di trovarsi all origine di ogni cosa, alla base di tutto. Infine la versione che noi napoletani amiamo. A questo punto la versione fin ora raccontata, si divide in due epiloghi: nel primo, il corpo della sirena fu trovato dalla popolazione locale che le dedicò un sepolcro nella zona fra Megaride e Pizzofalcone, nei pressi del fiume Sebeto (il fiume antico che si presume, scorra ancora nel sottosuolo) e a lei le

9 si attribuirono grandi onorificenze alimentando il culto matriarcale di Partenope. Nel secondo epilogo, il corpo di Partenope, una volta approdato sull isolotto di Megaride, si dissolse trasformandosi nella morfologia del paesaggio partenopeo, il cui capo è appoggiato ad oriente, sull altura di Capodimonte ed il piede, ad occidente, verso il promontorio di Posillipo. A questo punto la versione fin ora raccontata, si divide in due epiloghi: nel primo, il corpo della sirena fu trovato dalla popolazione locale che le dedicò un sepolcro nella zona fra Megaride e Pizzofalcone, nei pressi del fiume Sebeto (il fiume antico che si presume, scorra ancora nel sottosuolo) e a lei le si attribuirono grandi onorificenze alimentando il culto matriarcale di Partenope. Nel secondo epilogo, il corpo di Partenope, una volta approdato sull isolotto di Megaride, si dissolse trasformandosi nella morfologia del

10 paesaggio partenopeo, il cui capo è appoggiato ad oriente, sull altura di Capodimonte ed il piede, ad occidente, verso il promontorio di Posillipo.

11 I ragazzi hanno detto.

12 Il mito ha sicuramente il suo fascino, ma il nostro mare ci incanta e soprattutto noi vogliamo che tutto il litorale da quello occidentale a quello orientale ritorni ad essere balneabile: questa è la nostra sfida. Il mito ha sicuramente il suo fascino, ma il nostro mare ci incanta e soprattutto noi vogliamo che tutto il litorale da quello occidentale a quello orientale ritorni ad essere balneabile: questa è la nostra sfida. Infine siamo stati a Città della Scienza per vedere una mostra sul mare. Per noi è proprio sfida perché significa che Città della Scienza sta risorgendo ed è di nuovo viva e vitale. Eccoci che sperimentiamo le onde

13 E misuriamo il ph

14 Che bella esperienza! Ancora una volta grazie al Progetto presentato per la RETE UNESCO abbiamo approfondito la conoscenza del nostro territorio con l intento di amarlo, rispettarlo e riqualificarlo. Questo lavoro per noi vuole essere una spinta ad amare sempre di più la nostra città ed il nostro quartiere. Senza spiegare nulla, senza dirti dove,ci sarà sempre un mare che ti chiamerà. (Baricco Oceano Mare) Ringraziamenti Gli alunni delle classi 1C e 2C, guidati dalla prof.ssa Rosaria Secondulfo con la collaborazione della prof D avino (Scienze) ringraziano: l UNESCO per aver permesso all Istituto scuola di entrare nella RETE delle scuole UNESCO;

15 l Istituto Campano di Storia della Resistenza e dell Antifascismo per il materiale messo a disposizione, la consulenza e la formazione; il FAI per i progetti attuati, Città della Scienza i genitori e i cittadini per le loro testimonianze il Dirigente Scolastico, prof.ssa Mariarosaria Scalella per aver sostenuto e appoggiato l idea.