R A P P O R T O CONGIUNTURALE

Transcript

1 Ufficio Sindacale R A P P O R T O CONGIUNTURALE OSSERVATORIO Febbraio 2012

2 RAPPORTO CONGIUNTURALE 3 quadrimestre 2011 I risultati dell Osservatorio congiunturale di Femca Cisl Lombardia, riferiti al 3 quadrimestre 2011 e su un campione significativamente rappresentativo di aziende, confermano il permanere delle pesanti difficoltà produttive ed occupazionali nei settori industriali del comparto tessile e del comparto chimico, con un andamento meno accentuato del passato in tutto il sistema moda, che tuttavia continua ad essere l area manifatturiera industriale dove si concentra prevalentemente la crisi. Si denota, inoltre, un aumento considerevole del numero di ulteriori aziende e lavoratori nel settore chimico e gomma plastica che sono interessati all utilizzo degli ammortizzatori sociali. Si avvalorano, pertanto, i dati incontrovertibili di un 2012 in recessione che in prospettiva si presenta davvero complicato. Il numero delle imprese interessate al monitoraggio con le varie tipologie di crisi è di 867 unità (erano 748 nella precedente rilevazione). Nell area moda sono 564 e in lieve calo rispetto al periodo precedente (-3,5%), mentre nell area chimica (302) sono in forte aumento (+83%). Nel comparto energia petrolio significativa la decisione della raffineria Tamoil di Cremona di procedere alla cessazione della produzione che coinvolge 206 lavoratori, con l avvio delle attività di bonifica. NUMERO AZIENDE IN CRISI PER COMPARTO ENERGIA MODA 564 Il numero di lavoratori e lavoratrici direttamente coinvolti nelle varie tipologie di crisi è anch'esso aumentato: addetti ( area tessile, area chimica, 206 area energia) nell ultimo quadrimestre 2011 rispetto ai circa addetti (di cui 77% area tessile e 23 % area chimica) dell inizio ADDETTI COINVOLTI PER COMPARTO ENERGIA MODA

3 I territori maggiormente interessati all utilizzo degli ammortizzatori sociali sono quelli di Bergamo (27%), Varese (19%), Como e Legnano Magenta (circa il 9%), Mantova e Monza Brianza (circa il 6%). Tutti i territori, nel suo complesso, sono pesantemente coinvolti, sia per la presenza di importanti insediamenti industriali, interessati a processi di ristrutturazioni e di ridimensionamento occupazionale, nei comparti manifatturieri del tessile, della gomma plastica oltre a quello chimico farmaceutico, sia per la presenza di numerose aziende di piccole dimensioni storicamente radicate in un tessuto produttivo in costante riorganizzazione e con intere filiere di prodotto che stanno scomparendo. Analisi aziende in crisi per territorio 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 % Tutti i settori industriali della nostra Categoria, infatti, attraversano uno stato di persistente crisi sia produttiva che occupazionale, segnata in modo particolare dal continuo processo di riorganizzazioni aziendali che, lungi dal trovare soluzione nel moltiplicarsi degli incontri istituzionali, (Comuni, Provincie, Regione, Ministeri) tende ad aggravarsi, producendo progressivamente la fuoriuscita dal processo produttivo di migliaia di lavoratori con il crescente aumento della disoccupazione e l impoverimento di tutto il tessuto industriale della Lombardia. I lavoratori coinvolti in crisi prevalentemente si collocano in CIG Ordinaria e sono in aumento del 67%, si riduce la richiesta della CIG Straordinaria (-25%), ma aumentano le richieste di utilizzo di tutti gli altri ammortizzatori sociali, dalla Cassa Integrazione in Deroga alle collocazioni in mobilità (+54%) per finire con il raddoppio dei lavoratori (+112%) che hanno perso il lavoro per cessata attività dell azienda CONFONTO TRA ADDETTI PER TIPOLOGIE DI CRISI TOTALE ADDETTI ADDETTI COINVOLTI C.I.G.O C.I.G.S CIG Deroga IND. CIG Deroga ARTIG. MOBILITA' CESSATA ATTIVITA' 3

4 Come già evidenziato, preminente, nel suo molteplice utilizzo, risulta essere l impiego degli ammortizzatori sociali nel sistema moda (circa lavoratori coinvolti) con prevalenza nei territori di Bergamo, Brescia, Mantova e Varese con effetti di ricadute occupazionali in tutte quelle imprese che hanno usufruito e concluso l utilizzo di tutti gli strumenti utili per attenuare l impatto sociale della crisi. Nel comparto chimico farmaceutico e manifatturiero gomma - plastica in aumento le ore di CIG Ordinaria in particolare su Bergamo, Varese e Milano, dove sono presenti imprese e distretti importanti della gomma e plastica (BG- VA) e multinazionali chimiche e farmaceutiche (VA e MI) MODA Continua quindi per i settori industriali presidiati dalla FEMCA una lunga e negativa congiuntura, che pur con apprezzabili eccezioni e per tempi piuttosto limitati, è da considerarsi ormai strutturale segnando in profondità interi comparti della filiera produttiva manifatturiera. Inoltre, a dimostrazione della strutturalità della crisi industriale, così già come evidenziato nell analisi della situazione chiusura anno 2010 e prospettive 2011, che attraversava le aziende industriali dei nostri comparti produttivi, nel corso di questi mesi le causali con richiesta di CIG per cessata attività sono in netto aumento, diffuse in tutti i territori e interessano sia imprese di importanti dimensioni occupazionali che quelle di medie e piccole dimensione. Il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali, ivi compreso il positivo e aumentato utilizzo del contratto di solidarietà, con il contestuale incremento dei licenziamenti, delle procedure di liquidazioni, concordati e fallimenti siano essi volontari o imposti, indica la necessità che l industria manifatturiera lombarda deve essere supportata e valorizzata con determinazione sia da strategie incentivanti di sviluppo e di investimento per favorire innovazione e competitività, sia da scelte di politiche attive funzionali al reimpiego dei lavoratori. Il contesto industriale del Paese, insomma, oltre alla tutela sul piano occupazionale e professionale ha bisogno urgentemente di politiche attrattive, di un miglior accesso al credito, di misure per la crescita accompagnate da interventi adeguati sulla formazione professionale, l'apprendistato, il mercato del lavoro, il welfare integrativo, le infrastrutture, l'energia, l'ambiente. Proprio in questo senso bisogna rapidamente attivare a sostegno, tutte quelle azioni per il lavoro fortemente volute dalla CISL e da tutto il Sindacato e che deve impegnare la Regione Lombardia ad avviare direttive coerenti per la responsabilità sociale delle imprese e per la reale tutela del lavoro nella legislazione regionale di competenza. Tra queste azioni a sostegno, la FEMCA Lombardia ritiene indispensabile un supporto specifico alla contrattazione aziendale o territoriale per il raggiungimento di più elevati livelli di competitività delle aziende, la formazione, la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori licenziati dalle imprese in crisi. 4

5 IL COMPARTO MODA Nel 3 quadrimestre 2011, l andamento congiunturale del comparto moda sul versante produttivo appare diversificato nei vari settori della filiera del sistema industriale con un sostanziale calo dei volumi e degli ordini che tendenzialmente supera abbondantemente il 12%. Le difficoltà più marcate permangono nell area del manifatturiero tessile, abbigliamento, con un accentuato aumento sul costo delle materie prime, su tutte lana e cotone, con le relative difficoltà di approvvigionamento, ma si evidenziano pesanti segnali di crisi anche nel comparto calzature e pelletterie. Le prospettive a breve risultano, fortemente influenzate dalla bassa dinamicità dei consumi interni a conferma dell andamento negativo previsto per l anno in corso. La rilevazione di contesto con i dati a consuntivo 2011 mostrano come, ad eccezione della CIG straordinaria, rispetto alla rilevazione precedente tutti gli altri ammortizzatori sociali, sono in forte aumento, con oltre più del doppio dei lavoratori collocati in mobilità (+111%) e quasi più del 90% interessato a chiusure aziendali, segnale evidente della crisi strutturale del comparto e della conclusione di qualsiasi ricorso degli ammortizzatori a sostegno dell occupazione dei lavoratori che scivolano lentamente ma inesorabilmente nella mancanza di lavoro. MODA Differenza su TIPOLOGIA totale addetti addetti coinvolti rilevazione precedente C.I.G.O % C.I.G.S % CIG Deroga Ind % CIG Deroga Art % MOBILITA' % CESSATA ATTIVITA' % Il rapporto tra i lavoratori interessati e quelli effettivamente coinvolti, infine, ad eccezione della mobilità, denota un rapporto di utilizzo molto vicino alla totalità dei lavoratori, anch esso segnale evidente di un uso massiccio tra le ore richieste e quelle usufruite ADDETTI MODA Coinvolti 5

6 I territori particolarmente colpiti in questa fase sono quelli con una storica presenza del settore, Bergamo e Varese (distretti del tessile e abbigliamento), Brescia (abbigliamento e calzature), COINVOLTI TERRITORIO lavoratori BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA 655 LECCO 748 LEGNANO MAGENTA LODI 192 MANTOVA MILANO 161 MONZA BRIANZA PAVIA 85 SONDRIO 348 VALCAMONICA 243 VARESE Mantova (calzetteria) Legnano Magenta (con la zona di Parabiago distretto delle calzature) e in misura minore rispetto al passato, Como (distretto della seta), tuttavia numerose sono le miriadi di piccole e medie imprese in tutta la Lombardia che, lavorando prevalentemente conto terzi per i grandi marchi del Made in Italy e per i Gruppi industriali del settore, soffrono in misura maggiore, mettendo in evidenza uno degli aspetti storici del sistema moda italiano basato sulle micro dimensioni aziendali. Tutto ciò in passato ha sicuramente favorito la presenza di una qualificata professionalità, la flessibilità gestionale e l espansione dei prodotti made in Italy, tuttavia oggi risulta essere, in relazione alle nuove esigenze di mercato mondiale, una difficoltà ulteriore da superare per ricostruire un futuro e salvare l eccellenza italiana e lombarda della moda Pertanto, ad eccezione di qualche segmento di mercato con alto valore tecnologico e a forte contenuto di innovazione, creatività e qualità, quasi tutte le aziende, pur in maniera diversificata, con approcci e strategie funzionali al mercato di riferimento, sono state coinvolte nella crisi. Complessivamente, inoltre, negli ultimi 4 mesi del 2011 in Lombardia 52 aziende hanno collocato in mobilità addetti ed hanno cessato l attività 51 aziende con circa lavoratori. Preoccupano infine, i primi segnali del 2012 con ulteriori e numerose perdite occupazionali. Nonostante le difficoltà tuttavia, il sistema della moda italiana nel suo complesso continua a mantenere una sua robustezza nel panorama industriale italiano con i suoi lavoratori. Nel 2011 il fatturato è stato di oltre 63 miliardi di euro con un saldo positivo di bilancio commerciale. Tutta l industria manifatturiera italiana e il sistema moda, quindi, sia per il significativo numero di lavoratori occupati, sia per il suo fatturato e il relativo positivo apporto alla bilancia commerciale, deve rimanere cruciale per il nostro Paese. Lo confermano i continui successi che si registrano in campo internazionale a confermare che l industria della moda italiana non è una attività produttiva da considerare matura. In Lombardia il comparto moda, seppure in una fase ormai strutturalmente recessiva, infatti, continua a reggere poiché molte aziende del sistema, dopo continue e pesanti riorganizzazioni, hanno aumentato le loro esportazioni e innovato i loro prodotti. Il settore sta affrontando nel suo complesso, una sua evoluzione soprattutto per gli impulsi e le nuove esigenze imposte dalla lunga crisi di questi anni e ha bisogno di una maggiore apertura del credito, investimenti, ricerca e innovazione sia tecnologica che di prodotto, oltre a ritornare a presidiare e ripristinare quelle parti della filiera, la quale integrità rimane la chiave del successo del made in Italy. 6

7 IL COMPARTO I settori della chimica, farmaceutica, articoli in gomma e delle materie plastiche confermano i dati di difficoltà, anche se in maniera differenziata con un considerevole aumento sia delle imprese in difficoltà sia dei lavoratori coinvolti. Il settore chimico registra anche nel terzo quadrimestre del 2011 un calo congiunturale della produzione (- 2%) dovuto in gran parte alle riduzioni dei volumi dovuti alle debolezze del mercato nazionale (- 9%) ed europeo (-5%) ed all andamento dei prezzi delle materie prime. Il settore farmaceutico caratterizzato dalla presenza di numerose multinazionali in Lombardia prosegue la sua riorganizzazione commerciale, con una forte riduzione degli ISF (informatori scientifici del farmaco), trasferimenti e razionalizzazioni di produzioni e riassetti organizzativi. Il settore degli articoli di gomma e delle materie plastiche è in rallentamento e registra un aumento consistente del ricorso agli ammortizzatori sociali e in particolare la CIG in Deroga e le cessate attività. A preoccupare sono la riduzione della produzione (-14%), del fatturato (-2%) l aumento dei prezzi delle materie prime e la stagnazione dell economia a livello europeo. Nel dettaglio si evidenziano in crescita, quindi, i dati congiunturali collegati alla CIG Ordinaria e quelli strutturali della CIG in Deroga, utilizzata sia dalle piccole aziende sia dalle imprese che hanno concluso il ciclo di possibile utilizzo della CIG e la cessata attività di 15 aziende, concentrate nel settore delle materie plastiche (nei territori di Bergamo, Milano, Monza Brianza) totale addetti Differenza su TIPOLOGIA addetti coinvolti rilevazione precedente C.I.G.O % C.I.G.S % CIG Deroga Ind % CIG Deroga Art % MOBILITA' % CESSATA ATTIVITA' % Ulteriore analisi del rapporto tra i lavoratori interessati e quelli effettivamente coinvolti dimostra che, a differenza del sistema moda, la cassa integrazione guadagni (sia ordinaria che straordinaria) non è diffusa nella totalità dei lavoratori e nonostante ciò gli addetti risultano essere superiori al periodo precedente di monitoraggio ADDETTI Coinvolti 7

8 BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LEGNANO MAGENTA LODI MANTOVA MILANO MONZA BRIANZA PAVIA SONDRIO VALCAMONICA VARESE FEMCA CISL Lombardia I territori che stanno subendo il maggior travaglio della crisi sono Bergamo per la numerosa presenza di aziende della gomma, Milano e Monza Brianza per la concentrazione di multinazionali chimiche e farmaceutiche, Varese per il distretto delle materie plastiche e Como per il massiccio utilizzo congiunturale della CIGO di imprese in gran parte della gomma-plastica Territori coinvolti Lavoratori Comparto Mentre l andamento dell industria chimica nel suo complesso, tenuto conto della differente composizione plurisettoriale, dei diversi mercati di sbocco e di esportazione (peraltro in costante aumento), registra un mantenimento sostanziale dei dati economici del settore, la situazione occupazionale delle imprese peggiora (evidente il dato +142% di utilizzo congiunturale della CIGO) e continua a subire ristrutturazioni e riorganizzazioni per una politica di riduzione dei costi che diminuisce la dimensione dell impresa in modo strutturale. Nel contesto generale la competitività del settore chimico si scontra con un mercato interno fermo e ormai prossimo alla recessione e anche per un difficile accesso al sistema bancario che non supporta i costi della necessaria e continua innovazione e ricerca. Nel settore farmaceutico si incomincia a mettere in evidenza, sia il fenomeno dell aumento dei prodotti generici a danno dei farmaci in scadenza di brevetto e del loro fatturato, sia una assenza di politica sulla ricerca da parte delle multinazionali, che continuano a ridimensionare e chiudere centri di ricerca e di sviluppo del prodotto nel nostro Paese. Evidente, in tal senso, la problematica vicenda della SANOFI Aventis di Milano e Varese con la richiesta di chiusura del suo centro ricerche che coinvolge 56 lavoratori. L industria degli articoli di gomma e delle materie plastiche, infine, risulta essere l area manifatturiera del comparto di maggiore sofferenza e con aspettative a breve molto incerte per le debolezze del mercato nazionale ed europeo. I maggiori mercati di riferimento (auto, elettrodomestico e prodotti industriali) risentono della riduzione dei consumi interni le cui aspettative sono di ulteriore peggioramento. Tutto ciò prevedibilmente si rifletterà negativamente in termini produttivi con un forte calo degli ordinativi e con il perdurare di una situazione di crisi che deve essere superata con una maggiore internazionalizzazione dei mercati e dei clienti. 8