ai sensi della D.G.R. della Campania del 21/12/2012 n 771 L.R. del 22/11/2010 n 14 D.Lgs. 3/04/2006 n 152

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ai sensi della D.G.R. della Campania del 21/12/2012 n 771 L.R. del 22/11/2010 n 14 D.Lgs. 3/04/2006 n 152"

Transcript

1 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI E RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLA CANALIZZAZIONE DELLE ACQUE REFLUE IN CORPI RICETTIVI SUPERFICIALI E FOGNARI ai sensi della D.G.R. della Campania del 21/12/2012 n 771 L.R. del 22/11/2010 n 14 D.Lgs. 3/04/2006 n 152 Approvato con delibera consiliare n. 9 del 4/3/2015 Art. 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO 1. Il presente Regolamento disciplina le procedure da seguire per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue in corpi ricettivi fognari e superficiali, nonché per le subirrigazioni, fitodepurazioni evapotraspirazioni al fine di soddisfare le esigenze da cui si producono gli stessi. 2. In considerazione della competenza ai Comuni, ai sensi dell art.124, del D.Lgs N 152/06, così come modificato dall art.1, comma 250 della Legge Regionale N 4 del 15/03/2011, nonché come disciplinato dal Regolamento Regione Campania n 6 del 24/09/2013, il comune di VAIRANO PATENORA dispone la regolamentazione degli scarichi in ossequio alle disposizioni nazionali e regionali caratterizzando i sistemi in relazione ai corpi ricettivi e al territorio. 3. Sono soggetti ad autorizzazione, da parte del Comune, tutti gli scarichi diretti nei corpi idrici ricettori, come definiti dall art. 74, comma 1, lett. G.h.i., del D.Lgs 152/06 e s.m.i. e in particolare, quelli provenienti da: a) da insediamenti di tipo residenziale e da servizi, derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche (acque reflue domestiche); b) da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, qualitativamente diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento (acque reflue industriali); c) il miscuglio di acque reflue domestiche ed acque reflue industriali ovvero meteoriche di dilavamento, convogliate in reti fognarie, anche separate e provenienti da agglomerati (acque reflue urbane). ART. 2 DEFINIZIONE 1.Caratteristiche acque reflue Per l applicazione del presente regolamento, a norma del D. Lgs. N. 152/06 e salvo ogni successiva integrazione, modificazione o sostituzione, si intende per: a) acque reflue domestiche: le acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi, derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche (articolo 74); b) acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento (articolo 74); c) acque reflue urbane: acque reflue domestiche o il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali ovvero meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato (articolo 74); d) acque reflue assimilate alle acque reflue domestiche: acque reflue provenienti dalle attività di cui all articolo 101, comma 7 del D. Lgs. N. 152/06, nonché quelle individuate dall articolo 2 comma 2 del presente regolamento;

2 e) acque di ruscellamento superficiale: la porzione di acque meteoriche che non penetra nel suolo e nel sottosuolo, ma che defluisce in superficie; f) scarico: qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. Sono esclusi i rilasci di acque previsti all articolo 114 del D.Lgs. 152/06 ( dighe ) (articolo 74); g) titolare dello scarico: -titolare dell attività dalla quale si origina lo scarico, ovvero consorzio, se i titolari di più stabilimenti decidono di consorziarsi per l effettuazione in comune dello scarico delle acque reflue provenienti dalle singole attività, ferme restando le responsabilità dei singoli consorziati e del gestore dell eventuale impianto di depurazione in caso di violazione delle disposizioni normative vigenti e della presente direttiva; h) valore limite di emissione: limite di accettabilità di una sostanza inquinante contenuta in uno scarico, misurata in concentrazione, oppure in massa per unità di prodotto o di materia prima lavorata o in massa per unità di tempo (articolo 74); 2. Criteri di assimilazione delle acque reflue alle acque reflue domestiche Ai sensi dell articolo 101 comma 7, lettera e), del D. Lgs. N. 152/06, la Regione Campania individua i seguenti criteri di assimilazione qualitativa delle acque reflue: a) sono considerate con caratteristiche qualitative equivalenti, e quindi assimilate alle acque reflue domestiche, le acque reflue scaricate dalle attività di cui all elenco della Tabella A. Se è presente la coesistenza di due o più attività tra quelle riportate in elenco della Tabella A, la classificazione di scarichi domestici assegnata ai rispettivi scarichi e alla loro unione non è modificata. Ai sensi dell articolo 124, comma 4, del D. Lgs. N. 152/06, per queste attività in caso di scarico in rete fognaria non è prevista autorizzazione. Per gli scarichi non in rete fognaria si rinvia alla normativa vigente che disciplina gli scarichi delle acque reflue su suolo ed in corpo idrico superficiale - D.Lgs. 152/06 e s.m.i. - L.R. del 22/11/2010, n 14 - D.G.R. del 21/12/2012, n 771; - Regolamento 24/09/2013, n 6 b) sono da considerarsi assimilabili alle acque reflue domestiche le acque provenienti da insediamenti in cui si svolgono attività di produzione di beni e prestazione di servizi i cui scarichi terminali provengono esclusivamente da servizi igienici, cucine e mense e le acque reflue scaricate da tutte quelle attività, che presentano le caratteristiche qualitative di cui alla Tabella B del presente regolamento e che vengono convogliate ad un impianto finale di trattamento in grado di rispettare i valori limiti di emissione previsti dalla normativa vigente per lo scarico finale. Per i restanti parametri o sostanze non ricompresi nella Tabella B, valgono i valori limite previsti dalla Tabella 3 dell Allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. N.152/06 per le emissioni in acque superficiali e in fognatura. Per queste attività non è richiesta l autorizzazione, ma è fatto l obbligo di consentire i controlli così come previsto ex D. Lgs. N.152/06 e di inviare una richiesta di assimilazione attraverso una Dichiarazione Inizio Attività all autorità competente al rilascio dell autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura. Tale richiesta contiene la documentazione necessaria alla completa definizione dell attività produttiva, delle modalità di scarico, e comprovante la quantità e qualità del

3 refluo scaricato. L autorità competente verifica, previa istruttoria, la richiesta di assimilazione e notifica al richiedente l esito (accoglimento o rigetto) dell istanza; c) nel caso in cui un attività supera i valori limite di emissione di cui alla Tabella B, ma rispetta comunque i limiti previsti dalla normativa statale in materia di criteri di assimilazione, il titolare dell attività o il legale rappresentante può presentare istanza di assimilazione all autorità competente, che trasmette l accoglimento o il rigetto solo dopo aver acquisito il parere tecnico motivato del gestore dell impianto di depurazione finale in cui è convogliato lo scarico da fonte: n. 52 del 30 Settembre 2013 autorizzare, circa la capacità dell impianto a ricevere ed a trattare tale tipologia di refluo. L eventuale parere negativo rilasciato dal gestore, si concretizza in un rigetto dell istanza di assimilazione con conseguente obbligo per il titolare dell attività o del legale rappresentante, di richiedere l autorizzazione allo scarico ai sensi dell articolo 124 del D. Lgs. N.152/06, fermo restando che, in mancanza di un impianto finale di trattamento in grado di rispettare i valori limiti di emissione previsti dalla normativa vigente per lo scarico finale, è fatto obbligo per l attività di rispettare i valori limite di emissione previsti dalla Tabella 3, colonna Scarichi in acque superficiali e dalla Tabella 4 dell Allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. N.152/06; d) sono da considerarsi non assimilabili a domestiche le acque reflue scaricate da attività che non rientrano tra quelle indicate alla lettera a) e alla lettera b) del presente articolo, ferme restando le fattispecie già previste come assimilate dal D. Lgs. N. 152/2006. Per queste tipologie di scarico, il titolare dell attività o il legale rappresentante, richiede l autorizzazione allo scarico conforme al regolamento dell autorità competente, ai sensi dell articolo 124, D. Lgs. N.152/06, fermo restando che, in mancanza di un impianto finale di trattamento in grado di rispettare i valori limiti di emissione previsti dalla normativa vigente per lo scarico finale, resta l obbligo di rispettare i valori limite di emissione previsti dalla Tabella 3, colonna Scarichi in acque superficiali e dalla Tabella 4 dell Allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. N.152/06; e) se un attività presenta una combinazione di scarichi di acque reflue che rientrano fra quelle assimilate a domestiche secondo le lettere a) e b) del presente articolo con acque reflue non assimilate né assimilabili alle acque reflue domestiche, il titolare dell attività o il legale rappresentante, richiede l autorizzazione allo scarico ai sensi dell articolo 124, D. Lgs. N.152/06, fermo restando che, in mancanza di un impianto finale di trattamento in grado di rispettare i valori limiti di emissione previsti dalla normativa vigente per lo scarico finale, resta l obbligo di rispettare i valori limite di emissione previsti dalla Tabella 3, colonna Scarichi in acque superficiali, e dalla Tabella 4 dell Allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. N.152/06. 3.Effluenti di allevamento e acque reflue derivanti da aziende zootecniche In relazione allo spandimento delle deiezioni animali ed acque reflue derivanti dalle attività fisiologiche e servizi delle aziende zootecniche si attua la disciplina approvata con Delibera Giunta Regionale del 21 dicembre 2012, n. 771 (come da allegato): DISCIPLINA TECNICA REGIONALE PER L UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO E DELLE ACQUE REFLUE DERIVANTI DA AZIENDE DI CUI ALL ART. 101, COMMA 7, LETTERE A), B), C) DEL D.LGS N. 152/2006 E DA PICCOLE AZIENDE AGROALIMENTARI, IN ATTUAZIONE DELL ART. 3 DELLA LEGGE REGIONALE 22 NOVEMBRE 2010, N. 14 TUTELA DELLE ACQUE DALL INQUINAMENTO PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA. 4. Gestione integrata delle acque reflue domestiche o assimilabili

4 Al fine di ottenere soluzioni alternative compatibili e conformi alle vigenti norme, D.Lgs. 152/06 e considerando l accettabilità dei sistemi tecnologici innovativi a quelli comuni, si considerano ammissibili progetti di: a) subirrigazione b) fitodepurazione c) evapotraspirazione I sistemi alternativi dovranno tener conto: - della mancanza di soluzioni; - dei quantitativi prodotti; - delle qualità delle acque reflue; - dell estensione del terreno oggetto di scarico, - della peculiarità territoriale di vulnerabilità o meno; - dell ubicazione ed eventualmente della vicinanza di siti sensibili (torrenti, ruscelli, fiumi); - della compatibilità ambientale. 5. Scarichi non assoggettati ai criteri di assimilazione delle acque reflue alle acque reflue domestiche Le acque di ruscellamento superficiale, che colano dalle superfici adibite a tetto e/o che defluiscono lungo le aree esterne, pertinenziali alle attività rispettanti quanto disciplinato alle lettere a) e b) del comma 2 del presente articolo, adibite esclusivamente alla sosta (per le ordinarie attività di carico e scarico), al transito e/o al parcheggio, dei clienti e/o delle maestranze, ( es: parcheggi esterni antistanti abitazioni, scuole, uffici pubblici, strade e autostrade e rispettive aree pertinenziali ), non rientrano nella fattispecie delle acque reflue. Tali scarichi non sono soggetti ad autorizzazione, salvo il caso in cui vengono convogliati in corpo idrico superficiale. In questa ultima ipotesi è necessario richiedere preventivamente l autorizzazione al soggetto proprietario e/o gestore del corpo idrico presso il quale si intende convogliare le acque oggetto del presente articolo. Art.3. DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE 1. Il titolare dell attività da cui origina lo scarico, soggetto ad autorizzazione da parte del Comune, deve presentare, prima di attivare lo scarico, all Ufficio Tecnico del Comune, apposita istanza, in triplice copia, di cui una in bollo, conforme allo schema di cui al Modello A ed al Modello A1 del presente Regolamento; 1.1 Autorizzazioni preventive Al fine di assolvere al quadro degli adempimenti tecnici-urbanistici-ambientali, relativamente al rilascio di P:d.C. ( permessi di costruire ), S.C.I.A. e titoli edilizi similari, il progetto deve contenere tutti quei riferimenti di assoggettamento alla risoluzione delle problematiche dello smaltimento delle acque reflue per l acquisizione dell autorizzazione preventiva e l assentimento per l allacciamento in fogna, oppure per scarico in soluzioni alternative ( in vasca a tenuta, in corpo ricettivo superficiale, subirrigazione, fitodepurazione o evapotraspirazione ). 1.2 Autorizzazioni definitive Le autorizzazioni definitive sono conseguenza di procedimenti duplici che hanno il loro iter a secondo delle proposizioni dei richiedenti, ma soprattutto a conclusione di iter che esigono momenti distinti e separati e che nello specifico determinano il rilascio del titolo come autorizzazione preventiva e di seguito la chiusura del procedimento con il rilascio dell autorizzazione definitiva. Tale procedimento autorizzativo può scaturire da titoli edilizi, da sistemi alternativi di smaltimento, i quali sono assoggettati a valutazione preventiva del progetto, come ai all art. 4 comma 4.

5 1.3 Autorizzazioni e Volture I titoli autorizzativi relativi a unità residenziali o produttive, meramente alle acque reflue biologiche sono da considerare rispettivamente come da rapporti che vengono sottoscritti dai soggetti coinvolti. Nello specifico si evidenzia che le autorizzazioni nel sistema fognario pubblico sono rilasciate al proprietario dell immobile e quindi sono specificatamente inerenti all immobile; nel caso di attribuzione a soggetto diverso dal proprietario, locatario, ciò deve evincersi dal contratto sottoscritto dalle parti. Pertanto il titolo autorizzativo risulta volturabile nel caso che la destinazione e la conduzione dell unità abbia la medesima peculiarità. Inoltre l autorizzazione è volturabile anche fra locatari; fra entità produttive, sempre che si tratti di attività similari, in caso contrario ogni neo soggetto che si insedia in una unità produttiva ha l obbligo di richiedere l autorizzazione allo scarico. Mentre per le attività che producono reflui di lavorazione, seppur depurati, devono richiedere ogni volta l autorizzazione per lo scarico. 2. Gli Enti pubblici titolari di scarichi devono presentare apposita istanza di autorizzazione allo scarico, in carta semplice, in triplice copia e conforme allo schema di cui al comma 1; 3. Ad ogni istanza va allegata la documentazione relativa alla tipologia di scarico come da modelli allegati nonché, per gli scarichi provenienti da insediamenti industriali, polizza fideiussoria a favore del Comune di Vairano Patenora, a garanzia dell eventuale danno provocato, di importo calcolato in base alla qualità ed alla quantità delle acque reflue scaricate durante l anno. Art. 4 PROCEDURE PER IL RILASCIO DELL AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO 1. Il Responsabile dell Area Tecnica o consulente esterno, previo relazione istruttoria a firma del tecnico all uopo incaricato, provvede, ricorrendone i presupposti di Legge, al rilascio dell autorizzazione allo scarico al richiedente, entro il termine di sessanta giorni dalla data di acquisizione della istanza al Protocollo generale del Comune, ai sensi dell art.1 comma 250 della Legge Regionale n.4 del 15/03/ Ai fini del rilascio dell autorizzazione allo scarico si rilascia atto di assenso per: - in corpo ricettivo superficiale di acque reflue domestiche o assimilabili, previa valutazione delle variabili di compatibilità e accettabilità del suolo e sottosuolo, conformemente alla tab. 3 dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. n 152/06: - in sistema fognario pubblico; - quale subirrigazione, previa valutazione delle variabili di compatibilità e accettabilità del suolo e sottosuolo, conformemente alla tab. 3 dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. n 152/06: - quale sistema di fitodepurazione, previa valutazione delle variabili di compatibilità e accettabilità del suolo e sottosuolo, conformemente alla tab. 3 dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. n 152/06: - quale sistema di evapotraspirazione, previa valutazione delle variabili di compatibilità e accettabilità del suolo e sottosuolo, conformemente alla tab. 3 dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. n 152/06: - quale spandimento delle deiezioni animali, istruttoria comprensiva di tutte le prescrizioni disposte dalla normativa regionale della Campania. 3. Ai sensi dell art.124, comma 10, del Decreto Lgs N 152/06, l autorizzazione contiene ulteriori prescrizioni volte a garantire che lo scarico sia effettuato in conformità alla normativa vigente e senza pregiudizio per il corpo idrico ricettore, per la salute pubblica e per l ambiente.

6 4. Tranne che per le istanze di rinnovo, (di cui ai modelli 3 e 4) l autorizzazione allo scarico viene rilasciata a conclusione dell iter procedurale, tale che ha inizio con la richiesta di autorizzazione alla realizzazione dell impianto. Con la comunicazione di ultimazione dei lavori e la richiesta di attivazione dello scarico, si attiverà il procedimento di rilascio dell autorizzazione allo scarico. I costi da sostenere per il rilascio dell autorizzazione all esecuzione dei lavori di realizzazione dell impianto sono individuati all art. 13 oltre i diritti di segreteria stabiliti con deliberazione di consiglio comunale. 5. L istruttoria per il conseguente rilascio dell autorizzazione allo scarico non costituisce assunzione di responsabilità in merito alla tipologia del trattamento delle acque così come proposta dall istante. Il rispetto dei parametri di legge sarà verificato in sede di primo campionamento postattivazione da parte degli enti competenti. 6. Salvo quanto previsto dal D.Lgs n.59 del 18/02/2005, l autorizzazione è valida per 4 anni dalla data del rilascio. Tre mesi prima della scadenza ne deve essere richiesto il rinnovo. Se la domanda di rinnovo è stata preventivamente presentata, fino all adozione di un nuovo provvedimento, lo scarico può essere provvisoriamente mantenuto in funzione solo nel rispetto delle prescrizioni contenute nella precedente autorizzazione. La disciplina regionale può prevedere, per specifiche tipologie di scarichi di acque reflue domestiche, ove soggetti ad autorizzazione, forme di rinnovo tacito della stessa. Art. 5 Autorizzazione provvisoria 1. Il Comune nelle more dell emanazione dell atto autorizzativo, ai sensi dell art.124, del Decreto Lgs 152/06, procede al rilascio dell atto di assenso provvisorio allo scarico, per gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane, per il tempo necessario al loro avvio, per la durata di 180 (Centottanta) gg. E secondo le modalità di cui al precedente art L autorizzazione provvisoria, di cui al comma precedente, verrà inviata, nella stessa data del rilascio, ai servizi territoriali dell ARPAC, ai fini della verifica sulla qualità delle acque reflue scaricate, subordinando l eventuale rilascio di quella definitiva al buon esito delle analisi chimiche e batteriologiche. 3. Il rilascio dell autorizzazione provvisoria non obbliga il Comune a rilasciare, poi, quella definitiva. Art. 6 Acque meteoriche di dilavamento ed acque di prima pioggia 1. Il Comune, nelle more del emanazione della Legislazione Regionale in materia, ai sensi dell art.113, del D.Lgs N 152/06, procede al rilascio di autorizzazione allo scarico delle acque di prima pioggia e di lavaggio di aree esterne, solo nei casi in cui dette acque dovessero provenire da un piazzale interconnesso ad una attività industriale e, quindi, suscettibili di contaminazione prima dell immissione nel corpo idrico ricettore e, comunque, non prima di un adeguato trattamento depurativo. Le stesse se scaricate su corpo ricettivo superficiale devono subire trattamento depurativo come previsto in precedenza. Art. 7 Sostanze pericolose 1. Laddove vengano prodotte e/o usate sostanze pericolose, così come indicato nella tab.5 dell allegato 5 del Decreto Lgs N 152/06 e s.m.i., valgono le norme stabilite dall art.108 dello stesso Decreto; 2. Per gli scarichi contenenti le sostanze di cui al comma 1, il Comune, nel rilasciare l autorizzazione allo scarico, può prescrivere, a carico del titolare, l installazione di idonei strumenti di controllo in automatico nonché le modalità di gestione degli stessi e di conservazione dei relativi risultati, i quali devono rimanere a disposizione dell autorità

7 competente al controllo, per un periodo non inferiore a tre anni dalla data di effettuazione dei singoli controlli. 3. Lo stoccaggio provvisorio e lo smaltimento dei rifiuti, di cui al comma 1, sono assoggettati, di conseguenza alla normativa dei rifiuti ai sensi della parte IV del D.Lgs. n 152/06 e s.m.i. Art. 8 Durata dell autorizzazione e prescrizioni 1. Salvo quanto previsto dal Decreto Lgs. N.59 del 18/02/2005, l autorizzazione è valida per quattro anni, a partire dalla data del rilascio. Tre mesi prima della scadenza ne deve essere chiesto il rinnovo, secondo le modalità di cui all art.2 del presente regolamento. Se la domanda di rinnovo è stata presentata nei termini, lo scarico può essere, provvisoriamente, mantenuto in funzione, nel pieno rispetto delle prescrizioni contenute nell autorizzazione precedente e fino all adozione del nuovo provvedimento. Le istanze presentate oltre la data di cui in precedenza, comporteranno, ai sensi degli articoli N 133 e N 135, del Decreto Lgs N 152/06, l irrogazione della sanzione amministrativa. Per gli scarichi contenenti le sostanze pericolose di cui all art.108, del Decreto Lgs.152/06, il rinnovo deve essere concesso in modo espresso, in mancanza, lo scarico dovrà cessare immediatamente. La disciplina regionale può prevedere, inoltre, per specifiche tipologie di scarichi di acque reflue domestiche, ove soggetti ad autorizzazione, forme di rinnovo tacito della stessa. 2. Per tutti gli scarichi di acque reflue, provenienti da edifici od installazioni in cui si svolgono attività industriali e/o di produzione di beni, diversi dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento, deve essere installato, a carico del titolare, un idoneo strumento di misura in automatico, con l archiviazione dei dati che dovranno essere comunicati, entro il 31 gennaio dell anno successivo, al Comune. Art. 9 Sistema sanzionatorio 1. Ferma restando l applicazione delle norme sanzionatorie previste dagli artt.133 e 137, del Decreto Lgs N 152/06, in caso di inosservanza delle prescrizioni dell autorizzazione allo scarico, il Comune procederà, secondo la gravità dell infrazione: a) Alla diffida stabilendo un termine entro il quale dovranno essere eliminate le irregolarità accertate; b) Alla diffida e contestuale sospensione dell autorizzazione, per un tempo determinato, nei casi in cui si manifestino situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l ambiente; c) Alla revoca dell autorizzazione, in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida ed anche in caso di reiterate violazioni che possano determinare situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l ambiente. 2. Il titolare dello scarico è obbligato, a seguito della diffida e nel termine imposto, al ripristino dell impianto dandone immediata comunicazione al Comune. Art. 10 Titolarità dell autorizzazione 1. L autorizzazione è rilasciata al titolare dell attività da cui origina lo scarico. Nel caso in cui, tra più insediamenti sia costituito un Consorzio, mirato ad effettuare uno scarico in comune di acque reflue, l autorizzazione è rilasciata in capo allo stesso Consorzio, ferme restando le responsabilità dei singoli consorziati nonché del gestore dell impianto di depurazione, nel caso di violazione delle disposizioni del Decreto Lgs N 152/06 e del presente Regolamento; 2. Per gli insediamenti, edifici od installazioni la cui attività sia trasferita in altro luogo ovvero per quei soggetti a diversa destinazione, ad ampliamento od a ristrutturazione, da cui derivi uno scarico con caratteristiche qualitative e quantitative diverse da quelle dello scarico preesistente, deve essere chiesta una nuova autorizzazione. Nelle ipotesi in cui lo scarico non abbia caratteristiche quantitative e/o qualitative diverse, deve esserne data comunicazione al Comune

8 il quale, verificata la compatibilità con il corpo idrico ricettore, può adottare i provvedimenti che dovesse ritenere utili e necessari per la tutela e la salvaguardia dell ambiente; 3. Nel caso di variazioni della titolarità dello scarico o ragione sociale, dovrà essere chiesta la voltura dell autorizzazione, mediante apposita richiesta in carta legale con relativo atto allegato. Art. 11 Controllo degli scarichi 1. Il Comune effettua il controllo degli scarichi con personale di altri Enti ed Organi competenti in materia di Tutela dell Ambiente, ovvero con ditta accreditate anche ai fini di verificare l osservanza delle prescrizioni contenute nell autorizzazione rilasciata e nel presente Regolamento; 2. Il titolare dello scarico è obbligato a fornire tutte le informazioni richieste ed a consentire l accesso ai luoghi dai quali abbia origine lo scarico. Il titolare dello scarico che non consente l accesso agli insediamenti da parte del personale incaricato del controllo, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, è soggetto a denuncia all autorità giudiziaria competente; 3. Restano confermati i poteri-doveri di intervento del personale incaricato del controllo, anche ai sensi dell Art.13 della legge n.689/81 e degli Artt.55 e 354 del codice di procedura penale. 4. Dopo 60 gg. Dall attivazione dello scarico, il titolare dello stesso dovrà comunicare all Ufficio competente del Comune i risultati analitici relativi alla qualità dei reflui scaricati, previo campionamento da parte di laboratorio accreditato. Prima della scadenza del 3 anno di validità dell autorizzazione, il titolare dello scarico dovrà inviare gli esiti analitici del secondo campionamento. Art. 12 Cessazione dello scarico 1. In caso di cessazione delle attività e, quindi dello scarico, il titolare è obbligato a darne immediata comunicazione scritta all Ufficio Tecnico del Comune. Art. 13 Revoca dell autorizzazione 1. Il Comune, qualora non fossero osservate le norme contenute nel presente Regolamento o venissero meno i presupposti che hanno determinato il rilascio dell autorizzazione, ha la facoltà di disporre la revoca della stessa con conseguente comunicazione agli organi giudiziari territoriali. Inoltre la revoca avverrà in tutti i casi di violazioni previsti dalla legge e dal regolamento comunale. Art. 14 Spese e tributi 1. Ai sensi dell art.124, comma 11, del D.Lgs. 152/06, le spese occorrenti per l istruttoria della domanda di autorizzazione allo scarico, prevista nel presente Regolamento, sono a carico del richiedente e vengono determinate nella seguente misura: a) Richiesta autorizzazione per unità residenziale singola di 100,00, - scarichi nella rete fognaria pubblica; - scarichi in corpi ricettivi superficiali; - scarichi in vasca a tenuta; b) Richiesta autorizzazione per unità condominiali di 150,00 - scarichi nella rete fognaria pubblica; - scarichi in corpi ricettivi superficiali; - scarichi in vasca a tenuta; c) Richiesta autorizzazione per unità produttiva di 180,00 - scarichi nella rete fognaria pubblica; - scarichi in corpi ricettivi superficiali; - scarichi in vasca a tenuta;

9 d) Richiesta autorizzazione progetti tecnologici alternativi di 200,00 - subirrigazione; - scarichi in sistemi di fitodepurazione o evapotraspirazione e) Richiesta autorizzazione spandimento deiezioni animali di 180,00 f) Istruttorie progetti complessi in ambiti sensibili ( AUA ) di 160,00 I tributi si intendono comprensivi di diritti di segreteria e valutazione istruttorie, nonché di eventuali spese di bollo I versamenti devono essere effettuati sul conto corrente postale N intestato a Comune di Vairano Patenora (CE) indicando la seguente obbligatoria casuale di versamento: Ufficio tecnico Richiesta di autorizzazione allo scarico art. 124 comma 1 e 7 o I titolari di tutti gli scarichi sono obbligati al pagamento di tutte le altre somme dovute eventualmente all ARPAC e/o ad altri Enti o laboratori accreditati per le spese di sopralluogo e analisi, compreso i sopralluoghi del personale comunale per la verifica e l accertamento della conformità al titolo autorizzativo rilasciato. 3. Il titolare dello scarico industriale, previa valutazione dell istanze e del rischio di inquinamento potenziale, prima del rilascio dell autorizzazione allo scarico, sarà invitato alla stipula di apposita polizza fideiussoria, rilasciata da un istituto assicurativo bancario a tutela di eventuale intervento di messa in sicurezza e bonifica. Detto pagamento deve essere effettuato in un unica soluzione. 4. Gli Enti Pubblici titolari di scarichi sono obbligati al pagamento delle somme dovute eventualmente all ARPAC o ad altri Enti per le spese di sopralluogo ed analisi nonché del pagamento al Comune di euro 150,00 quale tassa di rilascio spese ed istruttoria. 5. Le spese e le tasse di cui al presente articolo possono essere aggiornate con cadenza quadriennale sulla base degli indici ISTAT, previa Deliberazione di Giunta Comunale. Art. 14 Eventuale danno ambientale Per gli eventuali danni arrecati all ambiente ed anche in caso di un danno ambientale anche accidentale si applicheranno le disposizioni di cui al D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Art. 15 Allegati Fanno parte integrante del suindicato regolamento i seguenti allegati: 1. Modelli di domande e Note indicative della composizione delle istruttorie: a. Modello 1: note per la compilazione delle istruttorie b. Modello A: scheda tecnica da allegare ad ogni richiesta c. Modello A1: richiesta di autorizzazione d. Modello A2: richiesta di rinnovo o modifica sostanziale e. Modello A3: comunicazione di modifica non sostanziale Art. 16 Limiti di emissione degli scarichi 1. I limiti di emissione degli scarichi di acque reflue urbane nei corpi idrici ricettori dovranno essere conformi alle tabelle 1 e 3, allegato 5, del D.Lgs 152/06 e s.m.i. 2. I limiti di emissione degli scarichi di acque reflue industriali nei corpi idrici ricettori dovranno essere conformi alla tabella 3, allegato 5, del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. 3. I limiti di emissione di tutti gli scarichi diretti nel suolo, ad eccezione di quelli provenienti da fabbricati isolati o da agglomerati con meno di 50 abitanti equivalenti e consistenza inferiore a 50 vani od a mc, dovranno essere conformi alla tabella 4, allegato 5, del D.Lgs 152/ Il limite di emissione, per il parametro Escherichia Coli, per tutti gli scarichi diretti nei corpi idrici ricettori, ad eccezione di quelli provenienti da fabbricati isolati o da agglomerati non deve essere superiore a 5.000/UFC/100/ml. 5. Il limite di emissione, per il parametro Escherichia Coli, per tutti gli scarichi di acque reflue diretti sul suolo, ad eccezione di quelli provenienti da fabbricati isolati o da agglomerati con

10 meno di 50 abitanti equivalenti e consistenza inferiore a 50 vani od a mc, non deve essere superiore a 5.000/UFC/100/ml. 6. I controlli periodici sui limiti di emissione, dovranno essere effettuati, dai Servizi Territoriali dell ARPAC, in base alla potenzialità degli impianti, in riferimento al numero degli abitanti equivalenti e con la cadenza stabilita dall allegato 5 del D.Lgs 152/ Il titolare dello scarico deve assicurare l autocontrollo sulla qualità delle acque di scarico, con periodicità semestrale, per tutte quelle provenienti da impianto di trattamento delle acque reflue domestiche ( edifici isolati o agglomerati con meno di 50 o consistenza inferiore a 50 vani ) diretti in corpo di acque superficiali. 8. Il titolare dello scarico deve assicurare l autocontrollo sulla qualità delle acque di scarico, con periodicità trimestrale per tutte quelle provenienti da impianti di trattamento di acque reflue urbane, industriali e domestiche (provenienti da edifici isolati o da agglomerati superiori a 50 abitanti equivalenti e di consistenza superiore a 50 vani od a mc), dirette sul suolo o corpo idrico superficiale. Art. 17 Abrogazione di norme 1. Il presente Regolamento annulla e sostituisce tutte le eventuali precedenti norme e disposizioni emanate dal Comune in materia. Art. 18 Norme transitorie 1. Ai sensi dell art. 170, c.5, del D.Lgs. 152/06, gli scarichi di acque reflue di cui all art. 2, non conformi alle prescrizioni della legge in vigore, sono adeguati, sulla base delle disposizioni dettate dal presente regolamento, entro sei mesi dalla sua entrata in vigore. Art. 19 Disposizioni finali 1. Per tutto quanto non contemplato nel presente Regolamento si rimanda alle norme vigenti in materia di tutela delle acque dall inquinamento. 2. Il presente Regolamento entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione all Albo Pretorio Comunale. 3. I proventi derivanti al Comune dall istruttoria delle pratiche oggetto del presente Regolamento comunale verranno liquidati al tecnico istruttore con le modalità stabilite dal disciplinare di incarico.

11 Tab. A - articolo 2, comma 2, Attività i cui scarichi sono assimilabili agli scarichi domestici: 1 Attività alberghiera, villaggi turistici a denominazione alberghiera, residence Posti letto <240 2 Rifugi montani, agriturismi, campeggi e villaggi, locande e simili 3 Attività di ristorazione ( anche self-service ), trattorie, rosticcerie, friggitorie, pizzerie, osterie e birrerie con cucine Note Posti a sedere <200 4 Mense Posti/die <500 5 Attività ricreative 6 Attività turistica non ricettiva 7 Attività sportiva 8 Attività culturale 9 Servizi di intermediazione monetaria, finanziaria, e immobiliare 10 Attività informatica Laboratori di parrucchiera barbiere e istituti di bellezza con un consumo idrico giornaliero inferiore a 1 mc al momento di massima attività Lavanderie e stirerie con impiego di lavatrici ad acqua analoghe a quelle di uso domestico e che effettivamente trattino non più di 100 kg di biancheria al giorno Attività di vendita al dettaglio di generi alimentari, bevande e tabacco o altro commercio al dettaglio, ad es. cartolerie, edicole, tabaccherie, esposizione e vendita di mobili senza produzione o laboratorio di falegnameria, librerie, articoli per la casa e detersivi, profumerie, parafarmacie, erboristeria, farmacie, oggettistica, ferramenti (con esclusione dei centri commerciali) Laboratori artigianali per la produzione di dolciumi, gelati, pane. Biscotti e prodotti alimentari freschi, con un consumo idrico giornaliero inferiore a 5 mc nel periodo di massima attività Grandi magazzini, solamente se avviene la vendita di beni con esclusione di lavorazione di carni, pesce o di pasticceria, attività di lavanderia e in assenza di grandi aree di parcheggio Bar, caffè, gelaterie (anche con intrattenimento spettacolo), enoteche, bottiglierie con somministrazione Asili nido, istruzione primaria e secondaria dì primo e secondo grado, istruzione universitaria Discoteche, sale da ballo, night pubs, sale giochi e biliardi e simili Stabilimenti balneari (marittimi, lacuali e fluviali) 20 Servizi dei centri e stabilimenti per il benessere fisico e l igiene della persona 21 Piscine, escluse le acque di contro lavaggio dei filtri non preventivamente trattate Vendita al minuto di generi di cura della persona Palestre Piccole aziende agroalimentari appartenenti ai settori lattiero-caseario, vitivinicolo e ortofrutticolo, che producano quantitativi di acque reflue non superiori a 4000 mc/anno e quantitativi di azoto, contenuti in dette acque a monte della fase di stoccaggio, non

12 superiori a 1000 kg/anno 25 Studi medici, veterinari, odontoiatrici o simili, purché sprovvisti di laboratori dì analisi e ricerca (con esclusione dei centri di dialisi e dei laboratori odontotecnici) 26 Ospedali, case o istituti di cura, residenze socio-assistenziali e riabilitative con un numero di posti letto inferiore a 50, purché sprovvisti di laboratori di analisi e ricerca 27 Macellerie sprovviste del reparto di macellazione 28 Agenzie di viaggio 29 Call center 30 Attività di servizi di natura esclusivamente immateriale ed intellettuale : ad es. attività di intermediazione assicurativa, monetaria, finanziaria e immobiliare, banche, sportelli postali, studi di avvocati, di ingegneria, uffici pubblici e privati 31 Esercizi commerciali di oreficeria, argenteria, orologeria, corallo e pietre preziose 32 Riparazione di beni di consumo, con esclusione delle attività che producono rifiuti liquidi 33 Ottici 34 Studi audio video registrazioni 35 Laboratori artigianali di sartoria e abbigliamento senza attività di lavaggi, tintura e finissaggio 36 Liuteria

13 Tab. B - articolo 2, comma 3, Caratteristiche del refluo prodotto da qualsiasi attività affinché possa essere considerato assimilato ad acque reflue domestiche: N PARAMETRI UNITA DI MISURA VALORI LIMITE DI EMISSIONI 1 Porta Mc/giorno 15 2 PH 5,5 9,5 3 Temperature C 30 4 Colore Non percettibile con diluizione 1:40 5 Materiali grossolani Assenti 6 Solidi Sospesi Totali BOD COD Rapporto COD/BOD5 2,2 10 Fosforo totale Azoto ammoniacale Azoto nitroso 0,6 13 Azoto nitrico Grassi e olii animali/vegetali Tensioattivi 15

CRITERI DI ASSIMILAZIONE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE REGOLAMENTO

CRITERI DI ASSIMILAZIONE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE REGOLAMENTO CRITERI DI ASSIMILAZIONE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE REGOLAMENTO Art. 1 Ambito di applicazione 1. Con il presente regolamento vengono individuati ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152

Dettagli

EMISSIONI NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: DAL 18 FEBBRAIO 2012, QUALCOSA È CAMBIATO

EMISSIONI NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: DAL 18 FEBBRAIO 2012, QUALCOSA È CAMBIATO Pagina 1 di 9 EMISSIONI NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: DAL 18 FEBBRAIO 2012, QUALCOSA È CAMBIATO Dal 18 febbraio 2012, sono in vigore due importanti novità per le piccole e medie imprese (di seguito, PMI),

Dettagli

COMUNE DI SALA CONSILINA

COMUNE DI SALA CONSILINA COMUNE DI SALA CONSILINA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEL PROCEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE DI COMPETENZA COMUNALE Approvato con la delibera del Consiglio Comunale n 3 del 27/02/2013

Dettagli

1. Specifiche relative all attività

1. Specifiche relative all attività ALLEGATO E-11 SCIA ai fini della attivazione dello scarico delle acque reflue assimilate alle acque reflue domestiche (L.R. 27/86 - Circolare prot. 19906 del 4 aprile 2002 della Regione Siciliana - Ass.to

Dettagli

Cognome Nome. Data di nascita Luogo di nascita Prov. ( ) Comune di CAP Prov. ( ) Via/Piazza N. Denominazione o Ragione sociale

Cognome Nome. Data di nascita Luogo di nascita Prov. ( ) Comune di CAP Prov. ( ) Via/Piazza N. Denominazione o Ragione sociale Aggiornato al 16 marzo 2018 Spazio per la vidimazione del S.U.A.P. MODELLO E-11 Segnalazione Certificata di inizio attività ai fini della attivazione dello scarico delle acque reflue assimilate alle acque

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE NON SERVITE DA PUBBLICA FOGNATURA

REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE NON SERVITE DA PUBBLICA FOGNATURA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE NON SERVITE DA PUBBLICA FOGNATURA Approvato con delibera consiliare n. 65 del 22.07.2011 Art. 1 Oggetto del Regolamento

Dettagli

Il D.P.R. 19 ottobre 2011, n. 227

Il D.P.R. 19 ottobre 2011, n. 227 SEMPLIFICAZIONE IN MATERIA DI SCARICHI DI ACQUE REFLUE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Il D.P.R. 19 ottobre 2011, n. 227 A cura della Dott.ssa Valentina Vattani Il D.P.R. 19 ottobre 2011, n. 227 (pubblicato

Dettagli

AUTORITÀ DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 CAMPANIA - CALORE IRPINO

AUTORITÀ DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 CAMPANIA - CALORE IRPINO AUTORITÀ DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 CAMPANIA - CALORE IRPINO AUTOCERTIFICAZIONE PER LE ATTIVITA CHE GENERANO ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE AI SENSI DELL ART. 2, COMMA 1,

Dettagli

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME 11/43/CU11/C5-C11 SCHEMA DI REGOLAMENTO AI SENSI DELL ART. 49, COMMA 4- QUATER DEL DECRETO LEGGE 31 MAGGIO 2010, N. 78, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI,

Dettagli

VISTI gli artt. 25 e 38 del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n.133;

VISTI gli artt. 25 e 38 del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n.133; SCHEMA DI REGOLAMENTO AI SENSI DELL ART. 49, COMMA 4-QUATER DEL DECRETO-LEGGE 31 MAGGIO 2010, N. 78, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 30 LUGLIO 2010, N. 122 PER LA SEMPLIFICAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI

Dettagli

Criteri di assimilazione alle acque reflue domestiche. Valore limite di emissione 1 Portata mc/giorno d15 2 ph 5,5-3 Temperatura C d 30

Criteri di assimilazione alle acque reflue domestiche. Valore limite di emissione 1 Portata mc/giorno d15 2 ph 5,5-3 Temperatura C d 30 ALLEGATO A (previsto dall articolo 2) Criteri di assimilazione alle acque reflue domestiche Tabella 1. Parametro/sostanza Unità di misura Valore limite di emissione 1 Portata mc/giorno d15 2 ph 5,5-3 Temperatura

Dettagli

Art. 1. Ambito di applicazione

Art. 1. Ambito di applicazione Decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 2011, n. 227 Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell'articolo 49,

Dettagli

Spett.le. Il sottoscritto Cognome... Nome.. Data di nascita././ Luogo di nascita... (Prov. ) Residenza: Comune di... CAP (Prov..) Via/Piazza... n..

Spett.le. Il sottoscritto Cognome... Nome.. Data di nascita././ Luogo di nascita... (Prov. ) Residenza: Comune di... CAP (Prov..) Via/Piazza... n.. Supplemento ordinario n. 1 al «Bollettino Ufficiale» - serie generale - n. 26 del 20 giugno 2012 81 ALLEGATO A MODELLO DI DOMANDA DI ASSIMILAZIONE AD ACQUE REFLUE DOMESTICHE IN PUBBLICA FOGNATURA (ai sensi

Dettagli

DA PRESENTARE IN TRIPLICE COPIA DI CUI UNA IN BOLLO

DA PRESENTARE IN TRIPLICE COPIA DI CUI UNA IN BOLLO MODELLO 2 RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN PUBBLICA FOGNATURA DI ACQUE REFLUE ASSIMILATE A DOMESTICHE ISTANZA DI ASSIMILAZIONE (ai sensi del D. Lgs. 152/06, del D.P.R. 19 OTTOBRE 2011 N.227,

Dettagli

Azienda Comprensoriale Acquedottistica SpA Via Maestri del lavoro d Italia n. 81

Azienda Comprensoriale Acquedottistica SpA Via Maestri del lavoro d Italia n. 81 Azienda Comprensoriale Acquedottistica SpA Via Maestri del lavoro d Italia n. 81 DOMANDA DI ASSIMILAZIONE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE Decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 2011 n. 227 (Per

Dettagli

Acque reflue: cosa stabilisce il Testo Unico dell Ambiente?

Acque reflue: cosa stabilisce il Testo Unico dell Ambiente? Acque reflue: cosa stabilisce il Testo Unico dell Ambiente? Obiettivi e modalità di tutela delle acque dall inquinamento e di gestione delle risorse idriche del Testo Unico dell Ambiente Il decreto legislativo

Dettagli

SI EVIDENZIA CHE ACQUE VERONESI NON È GESTORE DELLA PIATTAFORMA SUAP ON-LINE,

SI EVIDENZIA CHE ACQUE VERONESI NON È GESTORE DELLA PIATTAFORMA SUAP ON-LINE, INFORMAZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN FOGNATURA DEI REFLUI DERIVANTI DA ATTIVITA PRODUTTIVE, SIA CLASSIFICABILI DI TIPO INDUSTRIALE CHE ASSIMILABILE AL CIVILE.

Dettagli

Il sottoscritto Cognome... Nome.. Data di nascita././ Luogo di nascita... (Prov. ) Residenza: Comune di... CAP (Prov..) Via/Piazza... n..

Il sottoscritto Cognome... Nome.. Data di nascita././ Luogo di nascita... (Prov. ) Residenza: Comune di... CAP (Prov..) Via/Piazza... n.. ALLEGATO A Protocollo Generale Data di presentazione All ATI 4 Umbria Via D. Bramante,43 05100 Terni MODELLO DI DOMANDA DI ASSIMILAZIONE AD ACQUE REFLUE DOMESTICHE IN PUBBLICA FOGNATURA (ai sensi del D.

Dettagli

REGOLAMENTO 24/09/2013, n. 6. Criteri di assimilazione alle acque reflue domestiche LA GIUNTA REGIONALE. ha deliberato

REGOLAMENTO 24/09/2013, n. 6. Criteri di assimilazione alle acque reflue domestiche LA GIUNTA REGIONALE. ha deliberato REGOLAMENTO 24/09/2013, n. 6 Criteri di assimilazione alle acque reflue domestiche LA GIUNTA REGIONALE ha deliberato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE visto l'articolo 121, 4 comma della Costituzione;

Dettagli

AUTORITÀ DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 CAMPANIA - CALORE IRPINO MODULISTICA

AUTORITÀ DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 CAMPANIA - CALORE IRPINO MODULISTICA AUTORITÀ DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 CAMPANIA - CALORE IRPINO MODULISTICA AUTOCERTIFICAZIONE PER LE ATTIVITA CHE GENERANO ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE ART. 3, CO. 1, LET. a) DEL REGOLAMENTO

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ SULL ASSIMILAZIONE DEGLI SCARICHI DELL ATTIVITA A QUELLI DOMESTICI

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ SULL ASSIMILAZIONE DEGLI SCARICHI DELL ATTIVITA A QUELLI DOMESTICI Al SUAP del comune di Castellammare del Golfo (TP) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ SULL ASSIMILAZIONE DEGLI SCARICHI DELL ATTIVITA A QUELLI DOMESTICI Visti gli artt. 46 e 47 del DPR n. 445/2000

Dettagli

Acque reflue e inquinamento acustico: approvato il regolamento per la semplificazione degli adempimenti ambientali

Acque reflue e inquinamento acustico: approvato il regolamento per la semplificazione degli adempimenti ambientali CIRCOLARE A.F. N. 18 del 8 Febbraio 2012 Ai gentili clienti Loro sedi Acque reflue e inquinamento acustico: approvato il regolamento per la semplificazione degli adempimenti ambientali Gentile cliente

Dettagli

Casi particolari ed avvertenze esecutive

Casi particolari ed avvertenze esecutive pag. 1 di 5 Prot. n. Data ricevimento Oggetto: richiesta di ammissione al servizio di fognatura per lo scarico di acque reflue domestiche o assimilate alle domestiche (1) Il sottoscritto nato/a a... il../

Dettagli

Visti gli articoli 25 e 38 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.

Visti gli articoli 25 e 38 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. D.P.R. 19 ottobre 2011, n. 227 (1). Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge

Dettagli

Capo I Ambito di riferimento. Capo II Disposizioni in materia di scarichi di acque reflue

Capo I Ambito di riferimento. Capo II Disposizioni in materia di scarichi di acque reflue Decreto Presidente della Repubblica 19 ottobre 2011, n. 227 (G.U. 3 febbraio 2012 n. 28) Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese, a

Dettagli

Dpr 19 ottobre 2011, n. 227 Semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale - Scarichi acque - Impatto acustico

Dpr 19 ottobre 2011, n. 227 Semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale - Scarichi acque - Impatto acustico Dpr 19 ottobre 2011, n. 227 Semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale - Scarichi acque - Impatto acustico Testo vigente oggi 23-04-2012 Presidente della Repubblica Decreto 19

Dettagli

RICHIESTA AMMISSIONE SCARICO DOMESTICO IN FOGNATURA

RICHIESTA AMMISSIONE SCARICO DOMESTICO IN FOGNATURA pag. 1 di 5 Prot. n... Data ricevimento. Oggetto: richiesta di ammissione al servizio di fognatura per lo scarico di acque reflue domestiche o assimilate alle domestiche (1) Il/la sottoscritto/a nato/a.......

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227. Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell'articolo 49,

Dettagli

Decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 2011, n. 227

Decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 2011, n. 227 Decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 2011, n. 227 Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell'articolo 49,

Dettagli

Disposizioni statali. Decreto Ministeriale 18/04/2005 - Articolo 2

Disposizioni statali. Decreto Ministeriale 18/04/2005 - Articolo 2 Assimilazione alle acque reflue domestiche. Pubblicato il regolamento nazionale che vale solo nel caso di assenza di disciplina specifica della Regione. Le imprese venete si attengono quindi alla disciplina

Dettagli

Definizioni Scarico: Scarico esistente: c)

Definizioni Scarico: Scarico esistente: c) ¾D.lgs 11 maggio 1999 n. 152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE

Dettagli

ALLO SCARICO / ALL ALLACCIO

ALLO SCARICO / ALL ALLACCIO MODULO UNICO DI RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO / ALL ALLACCIO ACQUE REFLUE COMUNI DI LANGHIRANO E LESIGNANO DE BAGNI LA COMPILAZIONE DEI MODULI DEVE ESSERE PRECEDUTA DALLA CORRETTA CLASSIFICAZIONE

Dettagli

D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 FINALITA

D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 FINALITA D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE

Dettagli

Al Signor Presidente della Giunta. Regionale della Campania. Via S. Lucia, n. 81 NAPOLI. Al Presidente della VII Commissione. Consiliare Permanente

Al Signor Presidente della Giunta. Regionale della Campania. Via S. Lucia, n. 81 NAPOLI. Al Presidente della VII Commissione. Consiliare Permanente NAPOLI Via S. Lucia, n. 81 Regionale della Campania Con siglio Regionale leila campo aia Napoli, g3 GIU 2013 IL PRESIDENTE Consiliare Permanente dovrà presentare la relazione al Consiglio nel termine breve

Dettagli

PER RILASCIO NULLA OSTA PROCEDURA ALL ALLACCIAMENTO AL S.I.I. (ART. 18)

PER RILASCIO NULLA OSTA PROCEDURA ALL ALLACCIAMENTO AL S.I.I. (ART. 18) PER RILASCIO NULLA OSTA PROCEDURA ALL ALLACCIAMENTO AL S.I.I. (ART. 18) Il gestore a seguito di richiesta rilascia: Nulla Osta con la quale dichiara la congruità tecnica dell allacciamento con le reti

Dettagli

Via del Grande Archivio Angolo P.tta G. Fortunato, Napoli

Via del Grande Archivio Angolo P.tta G. Fortunato, Napoli Marca da Bollo ( 16,00) (1) SEZIONE RISERVATA ALL ENTE Codice Scarico Spett/le GESTIONE COMMISSARIALE DELL ENTE D AMBITO SARNESE VESUVIANO Via del Grande Archivio - P.tta G. Fortunato, 10 80138 NAPOLI

Dettagli

REGOLAMENTO DI ASSIMILAZIONE DELLE ACQUE REFLUE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE

REGOLAMENTO DI ASSIMILAZIONE DELLE ACQUE REFLUE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE Via Borgo Vico n. 148 22100 COMO Tel. 031-230.475-397 - 386 Fax 031-230.345 E-mail ato@ato.como.it PEC aato@pec.provincia.como.it Ufficio d Ambito di Como REGOLAMENTO DI ASSIMILAZIONE DELLE ACQUE REFLUE

Dettagli

ALLACCIAMENTO ALLA PUBBLICA FOGNATURA ACQUE NERE DI SCARICHI AZIENDALI DI ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE - INFORMAZIONI

ALLACCIAMENTO ALLA PUBBLICA FOGNATURA ACQUE NERE DI SCARICHI AZIENDALI DI ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE - INFORMAZIONI NULLAOSTA ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE ALLEGATO INFORMATIVO Area territoriale Saccisica ALLACCIAMENTO ALLA PUBBLICA FOGNATURA ACQUE NERE DI SCARICHI AZIENDALI DI ACQUE REFLUE

Dettagli

SCARICHI IDRICI Se l acqua fosse acqua che voglia di bere. (NOMADI)

SCARICHI IDRICI Se l acqua fosse acqua che voglia di bere. (NOMADI) NORME IN MATERIA AMBIENTALE SCARICHI IDRICI Se l acqua fosse acqua che voglia di bere. (NOMADI) Art. 74 definizioni Acque reflue domestiche: derivate da insediamenti di tipo residenziale e da servizi derivanti

Dettagli

Al SUAP Comune di MELZO - Codice ISTAT - F119

Al SUAP Comune di MELZO - Codice ISTAT - F119 Al SUAP Comune di MELZO - Codice ISTAT - F119 SEMPLIFICAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI IN MATERIA AMBIENTALE GRAVANTI SULLE IMPRESE DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA DI NON SUPERAMENTO

Dettagli

Ragione Sociale Partita Iva comune indirizzo tel. fax Dati della sede operativa/impianto (se diversi dalla sede legale)

Ragione Sociale Partita Iva comune indirizzo tel. fax  Dati della sede operativa/impianto (se diversi dalla sede legale) PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 Norme in Materia Ambientale non in pubblica

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 35 DEL 1 SETTEMBRE 2008

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 35 DEL 1 SETTEMBRE 2008 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 6 agosto 2008 - Deliberazione N. 1350 - Area Generale di Coordinamento N. 5 - Ecologia, Tutela dell'ambiente, Disinquinamento, Protezione Civile Decreto

Dettagli

PER RILASCIO NULLA OSTA PROCEDURA ALL ALLACCIAMENTO AL S.I.I. (ART. 18)

PER RILASCIO NULLA OSTA PROCEDURA ALL ALLACCIAMENTO AL S.I.I. (ART. 18) PER RILASCIO NULLA OSTA PROCEDURA ALL ALLACCIAMENTO AL S.I.I. (ART. 18) Il gestore a seguito di richiesta rilascia: Nulla Osta con la quale dichiara la congruità tecnica dell allacciamento con le reti

Dettagli

Comune di: Provincia di: (indicare il Comune e la Provincia nel quale è ubicato lo scarico di cui si richiede l attestazione di scarico domestico)

Comune di: Provincia di: (indicare il Comune e la Provincia nel quale è ubicato lo scarico di cui si richiede l attestazione di scarico domestico) Esente bollo in quanto ente pubblico Bollo assolto in forma virtuale: (identificativo della ricevuta di pagamento ) Bollo assolto in forma non virtuale: ai sensi e per gli effetti dell art. 3 del D.M.

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227 Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell'articolo 49,

Dettagli

PROVINCIA SUD SARDEGNA

PROVINCIA SUD SARDEGNA Regolamento per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue fuori dalla pubblica fognatura, approvato con delibera del Consiglio provinciale del 23 novembre 2016, n. 20 PREMESSA La

Dettagli

Autorizzazione allo Scarico Ai sensi dell art.124 comma1 del D.Lgs. 152/06 tutti gli scarichi devono essere preventivamente

Autorizzazione allo Scarico Ai sensi dell art.124 comma1 del D.Lgs. 152/06 tutti gli scarichi devono essere preventivamente TECNICO Autorizzazione allo Scarico Documentazione e modulistica riguardante l'autorizzazione allo Scarico. Autorizzazione allo Scarico Ai sensi dell art.124 comma1 del D.Lgs. 152/06 tutti gli scarichi

Dettagli

AMBIENTE Autorizzazione unica ambientale

AMBIENTE Autorizzazione unica ambientale Numero 2151 Reg. Determinazioni Registrato in data 21/11/2017 AMBIENTE Autorizzazione unica ambientale Dirigente: CLAUDIO CONFALONIERI OGGETTO DPR 13.03.2013 N 59, AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE DITTA

Dettagli

LE COMPETENZE AMBIENTALI DELLA NUOVA PROVINCIA

LE COMPETENZE AMBIENTALI DELLA NUOVA PROVINCIA LE COMPETENZE AMBIENTALI DELLA NUOVA PROVINCIA Pesaro, 5 dicembre 2017 LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE IL RUOLO DELLA PROVINCIA LE RECENTI SEMPLIFICAZIONI NORMATIVE Provincia Pesaro e Urbino

Dettagli

ACUSTICA IN EDILIZIA. PROCEDURE AMMINISTRATIVE aggiornato al 04/10/2012

ACUSTICA IN EDILIZIA. PROCEDURE AMMINISTRATIVE aggiornato al 04/10/2012 ACUSTICA IN EDILIZIA PROCEDURE AMMINISTRATIVE aggiornato al 04/10/2012 LA NORMATIVA L. 447/95 legge quadro sull inquinamento acustico. L.R. 52/2000 disposizioni per la tutela dell ambiente in materia di

Dettagli

TUTELA DELLE ACQUE. Disciplina degli scarichi. Acque reflue domestiche in zone non servite da pubblica fognatura

TUTELA DELLE ACQUE. Disciplina degli scarichi. Acque reflue domestiche in zone non servite da pubblica fognatura TUTELA DELLE ACQUE Disciplina degli scarichi Acque reflue domestiche in zone non servite da pubblica fognatura P. Ch. Marta Maggioni Provincia di Lecco -Servizio Risorse Idriche Lecco, 17 Maggio 2016 Premessa

Dettagli

DICHIARAZIONE DI ASSIMILAZIONE DELLE ACQUE REFLUE INDUSTRIALI ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE

DICHIARAZIONE DI ASSIMILAZIONE DELLE ACQUE REFLUE INDUSTRIALI ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE ALLEGATO B2 DICHIARAZIONE DI ASSIMILAZIONE DELLE ACQUE REFLUE INDUSTRIALI ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE (Direttiva Tecnica Regionale, articoli 4 e 9) Il sottoscritto Cognome... Nome.. Data di nascita.././

Dettagli

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico, non in pubblica fognatura, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 e successive modifiche

Dettagli

MODULO AUTOCERTIFICATIVO SCARICO SUL SUOLO (ai sensi dell art. 47 del DPR , n. 445) (da utilizzare nel caso di scarichi sul suolo)

MODULO AUTOCERTIFICATIVO SCARICO SUL SUOLO (ai sensi dell art. 47 del DPR , n. 445) (da utilizzare nel caso di scarichi sul suolo) MODULO AUTOCERTIFICATIVO SCARICO SUL SUOLO (da utilizzare nel caso di scarichi sul suolo) Servizio Ambiente l sottoscritt nat a... il, residente in.. via..n.... in qualità di.. del fabbricato sito in via...

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227 Atto Completo http://www.gazzettaufficiale.it/guridb//dispatcher?task=attocompleto&... 1 di 6 13/02/2012 12.15 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227 Regolamento per la semplificazione

Dettagli

Dip. IV Servizi di Tutela e Valorizzazione dell'ambiente Servizio 2 Tutela delle acque, suolo e risorse idriche. Art.

Dip. IV Servizi di Tutela e Valorizzazione dell'ambiente Servizio 2 Tutela delle acque, suolo e risorse idriche. Art. Art. 1 Definizioni a)ai fini delle presenti Linee Guida Tecniche Attuative si richiamano le definizioni riportate all art. 74 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. nonché alla DGR 219/2011. b)si considerano

Dettagli

ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE AI SENSI DELL ART.28 DELLE

ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE AI SENSI DELL ART.28 DELLE ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE AI SENSI DELL ART.28 DELLE IL SOTTOSCRITTO NTA DEL PTA DELLA REGIONE MARCHE (DAALR 145/2010) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETÀ Indicata alla lett.

Dettagli

SEMPLIFICAZIONE IN MATERIA AMBIENTALE: DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227

SEMPLIFICAZIONE IN MATERIA AMBIENTALE: DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227 SEMPLIFICAZIONE IN MATERIA AMBIENTALE: DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227 Testo normativo Spazio per le note DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 2011, n. 227

Dettagli

Azienda Speciale Ufficio d Ambito

Azienda Speciale Ufficio d Ambito Azienda Speciale Ufficio d Ambito della Provincia di Mantova REGOLAMENTO DI FOGNATURA DELL AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA 25 Febbraio 2016 Premessa Piano D Ambito 2015 D.Lgs. 152/2006

Dettagli

Gli scarichi industriali nell'autorizzazione Unica Ambientale

Gli scarichi industriali nell'autorizzazione Unica Ambientale Gli scarichi industriali nell'autorizzazione Unica Ambientale Inquadramento normativo e caratteristiche del territorio Brianteo Speaker Giuseppe Spina 05 maggio 2016 Definizioni scarico: qualsiasi immissione

Dettagli

ALLEGATO N. 6 DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI CHE RECAPITANO IN PUBBLICA FOGNATURA

ALLEGATO N. 6 DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI CHE RECAPITANO IN PUBBLICA FOGNATURA (*) Scarico N. Estremi catastali del punto di scarico FOGLIO N. MAPPALI N. Scarico in : pubblica rete fognaria pubblica rete fognaria recapitante nel collettore consortile collettore consortile pubblico

Dettagli

Oggetto: domanda di autorizzazione allo scarico di acque di piscina nella fognatura consortile

Oggetto: domanda di autorizzazione allo scarico di acque di piscina nella fognatura consortile Riservato al Consorzio AXA n. prot. Data di ricezione / /20 Firma Spett.le CONSORZIO STRADALE CENTRO RESIDENZIALE AXA Via di Macchia Saponara, 153 00125 Roma Oggetto: domanda di autorizzazione allo scarico

Dettagli

Ufficio Urbanistica-Edilizia Privata

Ufficio Urbanistica-Edilizia Privata COMUNE DI RADDA IN CHIANTI (Provincia di Siena ) Ufficio Urbanistica-Edilizia Privata Domanda di autorizzazione allo scarico di acque reflue domestiche Al Responsabile del Servizio Urbanistica-Edilizia

Dettagli

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO Al Sindaco del Comune di San Cesario sul Panaro Marca da bollo sottoscritt nat a Prov. il in qualità di legale rappresentante titolare della ditta con sede legale

Dettagli

1. IDENTIFICAZIONE DELL AZIENDA/DITTA

1. IDENTIFICAZIONE DELL AZIENDA/DITTA Sezione Riservata all Ente Prot. del Cat. Comune SCHEDA TECNICA DI RILEVAMENTO DELL ATTIVITA E DELLO SCARICO IN PUBBLICA FOGNATURA DELLE ACQUE REFLUE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI DI TIPO NON RESIDENZIALE

Dettagli

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO Prot. Generale N. 0050141 / 2013 Atto N. 2026 OGGETTO: D. Lgs. 152/2006 - L.R. 30/2006

Dettagli

DICHIARAZIONE DA PARTE DI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI CHE RECAPITANO IN FOGNATURA SOLO ACQUE REFLUE DOMESTICHE

DICHIARAZIONE DA PARTE DI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI CHE RECAPITANO IN FOGNATURA SOLO ACQUE REFLUE DOMESTICHE DICHIARAZIONE DA PARTE DI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI CHE RECAPITANO IN FOGNATURA SOLO ACQUE REFLUE DOMESTICHE Tutta la documentazione tecnica dovrà essere presentata in triplice copia e firmata da tecnico

Dettagli

1. IDENTIFICAZIONE DELL AZIENDA/DITTA Denominazione Nome azienda/ditta Sede legale in via n cap. Comune Prov. Tel. Fax

1. IDENTIFICAZIONE DELL AZIENDA/DITTA Denominazione Nome azienda/ditta Sede legale in via n cap. Comune Prov. Tel. Fax SCHEDA TECNICA DI RILEVAMENTO DELL ATTIVITA E DELLO SCARICO IN PUBBLICA FOGNATURA DELLE ACQUE REFLUE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI DI TIPO RESIDENZIALE O ASSIMILABILE Tab. 1 e 2 D.P.R. 19 ottobre 2011, n.

Dettagli

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO Prot. Generale N. 0060697 / 2013 Atto N. 2513 OGGETTO: D. Lgs. 152/2006 - L.R. 30/2006

Dettagli

Lo smaltimento delle acque refluee domestiche

Lo smaltimento delle acque refluee domestiche Lo smaltimento delle acque refluee domestiche COMUNE DI TARANO Sportello Unico per l'edilizia Il responsabile del servizio COLALELLI Alessandro Ver.1.1 Obiettivo a lungo termine La presentazione vuole

Dettagli

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO PARTE C SERVIZI FOGNATURA E DEPURAZIONE. Allegato 3 Tabelle

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO PARTE C SERVIZI FOGNATURA E DEPURAZIONE. Allegato 3 Tabelle REGOLAMENTO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO PARTE C SERVIZI FOGNATURA E DEPURAZIONE Allegato 3 Tabelle - assimilabilità secondo l articolo 101 comma 7 del D.Lgs.152/06 - parametri di assimilabitità degli

Dettagli

RICHIAMATA la nota di ARPA del (Prot. Prov. Mi. n ).

RICHIAMATA la nota di ARPA del (Prot. Prov. Mi. n ). Allegato B Normativa di riferimento per i procedimenti di rilascio delle Autorizzazioni allo scarico in pubblica fognatura ex. D. Lgs. 152/06, art. 124. RICHIAMATI gli l artt.124 e 125 del D.Lgs 152/2006

Dettagli

LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI IN PUBBLICA FOGNATURA E NELLE ACQUE SUPRFICIALI

LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI IN PUBBLICA FOGNATURA E NELLE ACQUE SUPRFICIALI LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI IN PUBBLICA FOGNATURA E NELLE ACQUE SUPRFICIALI Agnone 27 settembre Dr.ssa Rossi Anna - ARPA Molise Dipartimento Provinciale Isernia 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE SMALTIMENTO REFLUI

REGOLAMENTO COMUNALE SMALTIMENTO REFLUI REGOLAMENTO COMUNALE SMALTIMENTO REFLUI ISTRUZIONE PRATICHE E SOPRALLUOGHI Articoli del Regolamento: 1 Oggetto del Regolamento 2 Definizione delle funzioni 3 Domande ed Autorizzazioni Documentazione 4

Dettagli

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI:

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI: DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI: ACQUE REFLUE DOMESTICHE CHE NON RECAPITANO IN PUBBLICA FOGNATURA La domanda di autorizzazione allo scarico deve essere presentata in triplice copia di cui una

Dettagli

Art. 3 (Finalità del Regolamento)

Art. 3 (Finalità del Regolamento) Parte I N. 15 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 6-5-2013 3253 Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Regolamento Regionale 3 maggio 2013, n. 2 REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE

Dettagli

PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE

PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTE DIREZIONE AMBIENTE SERVIZIO TUTELA DELLE ACQUE DALL'INQUINAMENTO E GESTIONE DEI RIFIUTI PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE OGGETTO : AUTORIZZAZIONE

Dettagli

AUTORITÀ DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 CAMPANIA - CALORE IRPINO MODULISTICA

AUTORITÀ DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 CAMPANIA - CALORE IRPINO MODULISTICA Nuova.Assimilazione Rev. 5 Marzo 2016 AUTORITÀ DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N.1 CAMPANIA - CALORE IRPINO MODULISTICA ISTANZA DI ASSIMILAZIONE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE ATTRAVERSO DICHIARAZIONE DI

Dettagli

PROVINCIA DI MANTOVA

PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA ATTO DIRIGENZIALE n 22 / 118 05/03/2012 SETTORE AMBIENTE ACQUE E SUOLO E PROTEZIONE CIVILE ISTRUTTORE: BELLINI SANDRO OGGETTO: MODIFICA DELLE "MODALITÀ PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI

Dettagli

DICHIARAZIONE DA PARTE DI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI CHE RECAPITANO IN FOGNATURA SOLO ACQUE REFLUE DOMESTICHE

DICHIARAZIONE DA PARTE DI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI CHE RECAPITANO IN FOGNATURA SOLO ACQUE REFLUE DOMESTICHE DICHIARAZIONE DA PARTE DI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI CHE RECAPITANO IN FOGNATURA SOLO ACQUE REFLUE DOMESTICHE Tutta la documentazione tecnica dovrà essere presentata in triplice copia e firmata da tecnico

Dettagli

COLLEGIO DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI SALERNO

COLLEGIO DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI SALERNO COLLEGIO DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI SALERNO www.collegioperitiagrarisa.it - e-mail:collegio.salerno@pec.peritiagrari.it - collegio.salerno@peritiagrari.it Prot. n

Dettagli

Allegato C. Normativa di riferimento per i procedimenti di emanazione degli atti di:

Allegato C. Normativa di riferimento per i procedimenti di emanazione degli atti di: Allegato C Normativa di riferimento per i procedimenti di emanazione degli atti di: 1) Voltura dell autorizzazione allo scarico dei reflui industriali in pubblica fognatura ex art. 124 D.Lgs. 152/2006

Dettagli

La disciplina degli scarichi industriali nell AUA (Autorizzazione Unica Ambientale)

La disciplina degli scarichi industriali nell AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) La disciplina degli scarichi industriali nell AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) Iter legislativo Contenuti del D.P.R. 59/2013 Iter autorizzativo Oneri finanziari Durata rinnovi - modifiche Che cos

Dettagli

Art. 1. Ambito di applicazione

Art. 1. Ambito di applicazione Decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 2011, n. 227 Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell'articolo 49,

Dettagli

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO Prot. Generale N. 0047419 / 2013 Atto N. 1938 OGGETTO: D. Lgs. 152/2006 - L.R. 30/2006

Dettagli

RICHIEDE L AUTORIZZAZIONE

RICHIEDE L AUTORIZZAZIONE 2 Spett.le COMUNE DI SERAVEZZA VIA XXIV MAGGIO, 22 55047 SERAVEZZA (LU) DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE NON RECAPITANTI IN PUBBLICA FOGNATURA (Ai sensi della L.R. n 20/2006

Dettagli

Allegato 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n 152

Allegato 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n 152 Allegato 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n 152 SCHEDA DI RILEVAMENTO DI SCARICO DELLE ACQUE REFLUE PRODOTTE DALLO STABILIMENTO (da allegare sempre alla domanda di autorizzazione allo scarico) IDENTIFICAZIONE DELL

Dettagli

L approvazione del Piano di prevenzione e gestione è necessaria per le attività indicate nell art. 7 del Regolamento Regionale n. 4/2009.

L approvazione del Piano di prevenzione e gestione è necessaria per le attività indicate nell art. 7 del Regolamento Regionale n. 4/2009. Modalità di presentazione delle istanze di approvazione del piano di prevenzione e gestione delle acque meteoriche di dilavamento ai sensi del Regolamento Regionale n. 4/2009 e dell art. 113 del D. Lgs.

Dettagli

PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS AREA DEI SERVIZI AMBIENTALI

PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS AREA DEI SERVIZI AMBIENTALI Regolamento per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue fuori dalla pubblica fognatura PREMESSA La Provincia, ai sensi della Parte III del D.Lgs del 03.04.2006 n. 152 art. 124,

Dettagli

DISCIPLINARE PER L APERTURA E LA GESTIONE DI SALE GIOCHI

DISCIPLINARE PER L APERTURA E LA GESTIONE DI SALE GIOCHI DISCIPLINARE PER L APERTURA E LA GESTIONE DI SALE GIOCHI Approvato con deliberazione di G.M. n. 122 dell 1/6/2012 INDICE GENERALE CAPO I DEFINIZIONI E DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Definizioni Art. 2 Ambito

Dettagli

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SEGRETERIA TECNICA ATO Prot. Generale N. 0062617 / 2013 Atto N. 2604 OGGETTO: D. Lgs. 152/2006 - L.R. 30/2006

Dettagli

Emana il seguente regolamento:

Emana il seguente regolamento: Il testo che segue è stato rielaborato dallo STAFF ANIT (www.anit.it) per semplificarne la lettura. Si raccomanda di fare sempre riferimento anche al testo originale. Decreto del Presidente della Repubblica

Dettagli

COMUNE DI CASACALENDA (Provincia di Campobasso)

COMUNE DI CASACALENDA (Provincia di Campobasso) COMUNE DI CASACALENDA (Provincia di Campobasso) Marca da bollo 14,62 Al Responsabile del Settore Tecnico del Comune di Casacalenda Corso Roma n.78 86043 CASACALENDA (CB) DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO

Dettagli

Scarico delle Acque Reflue in Pubblica Fognatura

Scarico delle Acque Reflue in Pubblica Fognatura ISTANZA DI ASSIMILAZIONE AD ACQUE REFLUE DOMESTICHE Scarico delle Acque Reflue in Pubblica Fognatura [] Esente bollo in quanto ente pubblico [] Bollo assolto in forma virtuale [] Bollo assolto in forma

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE IN AREE NON SERVITE DA PUBBLICA FOGNATURA

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE IN AREE NON SERVITE DA PUBBLICA FOGNATURA COMUNE DI LAVIANO Partita IVA: 0054019 065 9 Provincia di Salerno REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE IN AREE NON SERVITE DA PUBBLICA FOGNATURA (articolo 1, comma 250

Dettagli

COMUNE DI BUDRIO. Provincia di Bologna ALLEGATO 1

COMUNE DI BUDRIO. Provincia di Bologna ALLEGATO 1 COMUNE DI BUDRIO Provincia di Bologna ALLEGATO 1 D. Lgs. n 152/ 06 - DGR 286/05 e DGR 1860/06 SCHEDA DI RILEVAMENTO DELL ATTIVITA E DELLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E/O DI ACQUE METEORICHE DI

Dettagli