Goro (Fe), abbracciata dal fiume Po si specchia nel mare

Transcript

1 Goro (Fe), abbracciata dal fiume Po si specchia nel mare Impressionidiviaggio.com Goro, territorio di frontiera chiuso da due rami del delta del fiume Po e bagnato dal mare Adriatico, resta sospesa tra acqua e terra, in una lotta continua di assestamento e difesa di quanto faticosamente conquistato al mare ed all omonima Sacca. Da cui, in particolare, trae lavoro e sostentamento per molti dei circa tre mila novecento abitanti, per l intesa attività di coltura dei mitili praticata all interno. L abitato di Goro si formò nella prima metà del XVIII secolo sull argine destro del Po, in una lingua di terra resa dall acqua tra il fiume ed il mare, in un territorio paludoso in cui si ergevano dossi. Nell area vennero costruite le prime abitazioni, i casoni di canna, una tipologia abitativa praticamente invariata dagli albori del popolamento umano nel delta padano, poi sostituiti da case in muratura. Allora erano molto sviluppate le attività di scambio con le navi mercantili e parte degli introiti derivavano dai dazi e dal diritto d ancoraggio. Mentre, dall inizio del 600 il porto venne spostato progressivamente verso sud-est a causa del rapido

2 avanzamento della costa che arrivò, un secolo dopo, all altezza dell attuale abitato di Goro, iniziando così la formazione dell odierno bacino di mare interno noto come Sacca di Goro. La continua lotta della gente di Goro contro le acque del mare e del fiume è stata mossa anche utilizzando, almeno già dal tempo del dominio della Signoria degli Estensi, la costruzione di numerosi manufatti destinati alla regimazione idraulica, come Torre Palù, Torre Abate, Balanzetta e la chiavica dell Agrifoglio, mentre i fari, posti a salvaguardia della gente di mare, presto cessarono la loro funzione originaria a causa dell incessante e non contrastabile modificarsi del territorio. Così, la Lanterna Vecchia, è l antico faro che fu costruito nel 1864, in prossimità della foce, ma i progressivi depositi fluviali la allontanarono sempre più dal mare da cui attualmente dista 4 km, rendendola inutile. Ma attualmente, nell ambito dei progetti di valorizzazione naturalistica e di fruizione turistica dell intero Parco del Delta del Po, gestito dall omonimo Ente, la Lanterna è stata recuperata ed è utilizzata come osservatorio naturalistico sulla sacca di Goro, raggiungibile a piedi ed in bicicletta attraverso un percorso naturalistico oppure via mare con partenza dal Porto di Gorino.

3 Invece, il faro di Goro, costruito nel 1951 fu realizzato su una barena sabbiosa denominata Isola dell Amore, per sostituire l ottocentesca Lanterna Vecchia. Di base cilindrica, è alto circa 22 metri ed è sormontato da una lanterna che ha un fascio luminoso di 10 miglia. Quindi, il porto di Goro, che costituisce la parte più interna dell omonima Sacca, a seguito della fiorente pesca di mare e la pratica in Sacca della mitilicoltura, risulta al primo posto nell economia comunale e la locale flottiglia supera le due mila imbarcazioni. Originale e caratteristico è il locale mercato ittico, nel quale ogni giorno viene battuta l asta del pescato, seguendo un antica pratica di contrattazioni della ad orecchio ; così, per ogni partita di pesce, i commercianti interessati annunciano sommessamente il prezzo d acquisto all orecchio dell astatore il quale, al termine delle contrattazioni, vende la merce al miglior offerente. Oltre alla pesca ed alla miticoltura, soprattutto negli ultimi anni il territorio comunale è interessato anche dallo sviluppo del settore turistico che, in particolare nel periodo primaverile, attrae molte turisti desiderosi di visitare il Delta del Po nel cui ambito risiede integralmente il territorio comunale e di osservare, oltre alla prorompente natuta, anche le numerose specie di animali che lo popolano.

4 Così, Valle Dindòna, bordeggiante il ramo del Po di Goro, è possibile avvistare aironi, cormorani e cigni. Mentre lungo l intera asta del Po di Goro che si getta nell Adriatico, è invece zona sia di sosta e per le stanziali, di oltre 40 specie di uccelli, tra cui Albanelle minori, falchi di palude, aironi, Garzette,e Germani. Non meno popolata risulta anche l area del faro di Goro in cui sono insediate oltre 35 specie di volatili tra cui Fratini, Gabbiani, Piovanelli pancianera e Pantane. Ed ancora, un trionfo di vita e di volo è assicurato dalla zona di Gorino area e frazione di Goro, in cui si possono ammirare almeno 50 specie di uccelli. Infine al taglio della falce, da cui è possibile ammirare anche lo scorcio del residuo bosco della Mesola, si possono avvistare non meno di 50 specie di uccelli tra cui Aironi rossi, Alzavole, Usignoli e Canapini. Mentre, compenetrati alla più radicata tradizione religiosa ed altri che invece denotano la vocazione di pesca e di attività dedita all acqua della gente di Goro, vengono organizzati diversi riti ed appuntamenti cadenzati nel corso dell anno, come, nel periodo maggio giugno la Sagra del pesce, in cui è possibile gustare i numerosi piatti del luogo che è proposta nella vicina frazione di Gorino. Invece, nel secondo e terzo fine settimana di luglio si svolge la Sagra della Vongola Verace, organizzata dall Associazione Turistica Pro Loco Goro. Ed un ulteriore festività è costituita dalla Fiera di S. Antonio, Santo

5 Patrono dei pescatori, che si tiene a Goro la domenica successiva al 13 giugno. Con l ormai secolare processione di barche che seguono la statua del santo imbarcata su di un peschereccio per raggiungere il capitello posto nella Sacca in cui poi la statuetta viene depositata all interno di una teca a protezione della gente del mare. Per una mescolanza di elementi strettamente religiosi ad altri connessi alla pesca, principale fonte di sostentamento dell economia locale. E caratteristica ed evocatrice di antichi riti di preghiera e protezione divina è la festa dello Sposalizio del fiume La Bala in Po che si tiene ogni anno a Goro il giorno dell Ascensione che nel 2016 cadrà l 8 maggio. Perché, sin dai tempi antichi, il parroco del paese, nella ricorrenza del giorno in cui Gesù salì al cielo, benediva le acque per evitare che le inondazioni arrecassero danni ai mulini sul Po. Un corteo di bambini che sparge petali di fiori lungo il tragitto tra la chiesa ed il fiume, apriva questo rito che si concretizzava quando la processione delle barche giungeva fino al centro del fiume Po da dove il sacerdote getta in acqua quattro mazzi di spighe in direzione dei quattro punti cardinali ed una palla di cera, simbolo del rispetto della gente verso il fiume e per ingraziarsene i favori. Ed ancora, nel periodo fine agosto ed inizio settembre, è celebrata la festa della Madonna delle Grazie, Patrona di Goro, che prevede tra l altro la processione con la statua lungo le vie del paese. Infine, in settembre, nella frazione di Gorino è programmata la fiera del borgo marinaro con la processione che segue la statua lignea della Beata Vergine Mercede, portata per antica consuetudine, a spalla dalle sole donne.

6 (Piergiorgio Felletti)