ALFREDO BINI ospite inatteso

Transcript

1 Kimerafilm, Axelotilfilm, Istituto Luce-Cinecittà presentano ALFREDO BINI ospite inatteso un documentario di SIMONE ISOLA una distribuzione Ufficio stampa Istituto Luce-Cinecittà Marlon Pellegrini t.: m.: m.pellegrini@cinecittaluce.it MATERIALI STAMPA SU

2 Fotogrammi dai celebri titoli di testa di Uccellacci e uccellini

3 ALFREDO BINI, ospite inatteso - Credits Regia soggetto e sceneggiatura fotografia montaggio collaborazione alla regia Immagini di repertorio SIMONE ISOLA SIMONE ISOLA EDOARDO REBECCHI, LUCA LARDIERI MARIO MARRONE LUCA LARDIERI ARCHIVIO STORICO LUCE, TECHE RAI, FELIX FILM Direttore produzione una produzione in collaborazione con una distribuzione LAURA TOSI KIMERAFILM (Paolo Bogna), AXELOTIL FILM (Gianluca Arcopinto) ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ GIUSEPPE SIMONELLI, FACTORY10, BIELLE RE, UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA, REDIGITAL ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ con Valerio Mastandrea, Claudia Cardinale, Gianni Bisiach, Giuseppe Simonelli, Bernardo Bertolucci, Giuliano Montaldo, Ugo Gregoretti, Don Backy, Bruno Torri, Piero Tosi, Rino Barillari, Enrico Lucherini, Manolo Bolognini ITALIA, 2015, Documentario 16:9, colore e b/n (repertorio) 83 Crediti non contrattuali

4 ALFREDO BINI, ospite inatteso - Sinossi Montalto di Castro, Di fronte al Motel Magic di Giuseppe Simonelli giunge un anziano signore. Si trova temporaneamente senza dimora e chiede ospitalità per due o tre giorni. Simonelli gliela concede, affascinato dai racconti e dalla simpatia di quell'uomo. Non lo sa ancora, ma l'ospite inatteso è Alfredo Bini, storico produttore cinematografico, noto soprattutto per la lunga e intensa collaborazione con Pier Paolo Pasolini, che aveva fatto esordire nel 1960 con "Accattone" e del quale aveva prodotto tutti i film sino a "Edipo re" del I due o tre giorni di ospitalità diventeranno dieci anni, e un rapporto speciale, come tra padre e figlio. Dalla storia di Giuseppe, e dalle testimonianze di collaboratori come Bernardo Bertolucci, Claudia Cardinale, Ugo Gregoretti, Piero Tosi, Giuliano Montaldo e altri ancora, e attraverso immagini di repertorio, film, foto e memorie autobiografiche rilette da Valerio Mastandrea, viene ripercorsa una vita vissuta per il cinema. Quella di un produttore mitico, con oltre 50 film prodotti, che aveva esordito col botto con Il bell Antonio, e che credette nel talento oltre che nello scandalo - di uno dei nostri più grandi registi, e di altri importanti autori; che negli anni 70 virò verso un cinema erotico ed esotico mentre nella sua filmografia si aggiungevano i nomi di Bresson e Chabrol; che nell ultima parte della sua parabola si eclissò, senza chiedere aiuto al mondo del cinema. Alfredo Bini, ospite inatteso restituisce così una storia emblematica del cinema italiano; e soprattutto, restituisce la storia di un produttore coraggioso, scomodo, mai banale, appassionato, convinto di un paradosso: che il pubblico potesse accettare il cinema d autore e di qualità, e decretarne il successo. Un paradosso che lui era riuscito a produrre.

5 ALFREDO BINI, ospite inatteso Nota di regia Ho conosciuto Alfredo Bini pochi mesi prima della sua scomparsa; era un simpatico guascone, ancora pieno di vitalità nonostante un vissuto ricco di esperienze, con luci e ombre. Ho passato un pomeriggio con lui, poi un paio di telefonate. Era contento che qualcuno si interessasse al suo lavoro e alla sua figura di produttore. L'idea del film è nata due anni dopo la sua morte, nel 2012, quando ho scoperto la straordinaria storia di amicizia tra il produttore e Giuseppe Simonelli. Mi affascinava l'idea di raccontare la vita di un uomo mescolando il piano privato con quello pubblico, mostrando le contraddizioni di una personalità forte, autoritaria, ma che nascondeva anche elementi di fragilità. Se Simonelli sostiene materialmente Bini negli ultimi anni, quest'ultimo gli lascia in eredità le esperienze di una vita intensissima, le conoscenze, gli scritti, i progetti mai realizzati. Alla fine, dunque, il loro rapporto è tra pari, ognuno si giova dell'incontro con l'altro. Il racconto di questo legame si intreccia con le esperienze professionali del produttore, dall'esordio de Il bell'antonio con Mauro Bolognini fino alla straordinaria collaborazione con Pier Paolo Pasolini, di cui produce tutti i film fino a Edipo re. Un sodalizio tra regista e produttore difficilmente riscontrabile nel cinema italiano, forse accomunabile solo alla collaborazione tra i fratelli Taviani e Giuliani G. De Negri. L'incontro tra Bini e Pasolini genera film che riescono a unire grande validità culturale al successo commerciale, un binomio oggi piuttosto raro. A questi risultati segue per Bini un periodo di lento ma inesorabile declino; terminata la collaborazione con Pasolini, la sua produzione si orienta verso un genere erotico, rinunciando per sempre a quel cinema di ricerca che contraddistingue la sua filmografia degli anni Sessanta. Lentamente iniziano anche le difficoltà economiche, legate alla censura, alla cambiate condizioni del mercato. E forse alla delusione per un matrimonio finito, come suggeriscono molti testimoni. Così nel 2001 Bini giunge a bussare alla porta di uno sconosciuto per chiedere aiuto... Il film è costruito quasi come un giallo : attraverso testimonianze di attori, registi ed amici, si scopre il carico umano e il vissuto di uno dei nostri produttori più coraggiosi e liberi. L'obiettivo è andare oltre il tradizionale documentario biografico, costruendo il racconto con uno stile composito, che mescola in ritmo serrato insoliti inserti di fuori scena con interviste e repertori di tipo tradizionale. Simone Isola

6 ALFREDO BINI, ospite inatteso Una filmografia di Alfredo Bini Il bell'antonio, regia di Mauro Bolognini (1960) La viaccia, regia di Mauro Bolognini (1961) Accattone, regia di Pier Paolo Pasolini (1961) A cavallo della tigre, regia di Luigi Comencini (1961) La bellezza di Ippolita, regia di Giancarlo Zagni (1962) Mamma Roma, regia di Pier Paolo Pasolini (1962) I nuovi angeli, regia di Ugo Gregoretti (1962) La corruzione, regia di Mauro Bolognini (1963) Ro.Go.Pa.G., regia di Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini e Ugo Gregoretti (1963) La bella di Lodi, regia di Mario Missiroli (1963) Il Vangelo secondo Matteo, regia di Pier Paolo Pasolini (1964) Pelle di donna (Le journal d'une femme en blanc), regia di Claude Autant-Lara (1965) Comizi d'amore, regia di Pier Paolo Pasolini (1965) Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo, regia di Pier Paolo Pasolini (1965) La mandragola, regia di Alberto Lattuada (1965) La strega in amore, regia di Damiano Damiani (1966) Uccellacci e uccellini, regia di Pier Paolo Pasolini (1966) El Greco, regia di Luciano Salce (1966) Surcouf, l'eroe dei sette mari, regia di Sergio Bergonzelli e Roy Rowland (1966) Il grande colpo di Surcouf, regia di Sergio Bergonzelli e Roy Rowland (1966) L'avventuriero, regia di Terence Young (1967) Edipo re, regia di Pier Paolo Pasolini (1967) Bora Bora, regia di Ugo Liberatore (1968) Satyricon, regia di Gian Luigi Polidoro (1968) Scacco alla regina, regia di Pasquale Festa Campanile (1969) I due Kennedy, regia di Gianni Bisiach (1969) Il Dio serpente, regia di Piero Vivarelli (1970) La betìa ovvero in amore per ogni gaudenza ci vuole sofferenza, regia di Gianfranco De Bosio (1971) Il Decamerone nero, regia di Piero Vivarelli (1972) Gli eroi, regia di Duccio Tessari (1973) Codice d'amore orientale, regia di Piero Vivarelli (1974) Lancillotto e Ginevra (Lancelot du Lac), regia di Robert Bresson (1974) Una vita bruciata (La jeune fille assassinée), regia di Roger Vadim (1974) La ragazza con gli stivali rossi (La femme aux bottes rouges), regia di Juan Luis Buñuel (1974) Noa Noa, regia di Ugo Liberatore (1974) Banana republic, regia di Ottavio Fabbri (1979)

7 ALFREDO BINI, ospite inatteso Parole di Alfredo (per gentile concessione di Giuseppe Simonelli) PASOLINI Pier Paolo era un artista, capace di essere un poeta ma anche un profeta, di capire questa povera Italia come pochi hanno saputo fare. Sono orgoglioso di aver lavorato con lui e di essere stato l artefice del suo debutto cinematografico. E ho amato il cinema di Pasolini per la sua creatività, per la poesia, per l attenzione e l amore nei confronti dell uomo e dei suoi sogni: i film di Pier Paolo sono sempre stati capaci di parlare tutte le lingue del mondo. CONGEDO È l alba. Apro la finestra che si affaccia su una grande pianura che confina all orizzonte con una sottile striscia di mare. Una macchina composita falcia, trebbia, sgrana, insacca e produce a getto continuo enormi rotoli di paglia. Un solo uomo governa il tutto. Si annebbia la mia vista Mi rivedo a Montenero, a sette anni; nel podere, sull aia impermeabilizzata con acqua e argilla. Ecco la poderosa trebbiatrice rossa, irta di pulegge e di contadini che la alimentano con fascine di grano.. I biondi chicchi di grano si nascondono frettolosamente nei sacchi parati alle bocchette di uscita.

8 E noi ragazzini impolverati e felici Ritorno in me. Lontano dal mondo, qui, con attorno i ricordi di una passione bruciante, vitale. Ripenso a Pier Paolo, penso ai film, a come potranno un giorno esser visti da chi non ha vissuto quegli anni, quelle passioni. Mi vergogno un po di questi pensieri, fatti nella fredda luce delle prime ore del giorno. In questo mondo ci sono il mare, il cielo, le montagne, i fiumi, gli alberi, le nuvole, la neve, il fuoco, le donne soprattutto, tutti gli altri esseri viventi e la natura tutta. Rimarranno le foto, le immagini, i ricordi. Io resterò fino a quando mi sarà concesso. Simone Isola (Pontecorvo, 1982) È dottore di ricerca in cinema italiano e diplomato in Produzione presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Socio fondatore della società di produzione Kimerafilm srl, ha contribuito alla realizzazione di opere cinematografiche indipendenti come "Et in terra pax" di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, "La mia classe" di Daniele Gaglianone, "Bertolucci on Bertolucci" di Luca Guadagnino e "Non essere cattivo" di Claudio Caligari. Alfredo Bini, ospite inatteso è il suo primo lungometraggio da regista.