Platonismo e aristotelismo nell estetica del pensiero cristiano. Lezione 1 1

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1 Platonismo e aristotelismo nell estetica del pensiero cristiano Lezione 1 1

2 Eredità platonica e eredità aristotelica Nel lungo periodo che precede il sorgere dell estetica moderna si assiste ad un progressivo avvicinamento dei due filoni principali della riflessione: quella sul bello (eredità platonica) e quella, per lo più tecnica, sulle arti (eredità aristotelica) 2) La prima (eredità platonica) agisce soprattutto come base di una metafisica del bello, che vede il bello come uno dei criteri costitutivi dell essere, e che consentirà una volta operata esplicitamente la congiunzione arte-bello, di conferire all arte una dignità e un peso metafisico 3) L eredità aristotelica agisce piuttosto sul versante della teoria dell arte e con concetti come quello di catarsi pone le basi per individuare la peculiarità di quelle che si chiameranno arti belle rispetto alle tecniche d altro tipo Lezione 1 2

3 Plotino: Le arti recano in sé la bellezza Un primo passo nella direzione dell unificazione fra teoria del bello e teoria dell arte è compiuto da Plotino ( a. C.), per il quale le arti recano in sé la bellezza e, soprattutto, non si limitano a produrre le cose sensibili ma (già nella Poetica di Aristotele) salgono alle forme ideali che sono il modello degli enti naturali (Enneadi, V, 8, 1) Plotino si sforza di attribuire all ενδον ειδος (forma interiore) dell artista una dignità metafisica per rapporto ad un prototipo perfetto ed eccelso L Idea artistica è vista in una luce completamente nuova: essa, contemplata dall artista nel proprio spirito, è da lui trasformata in una visione vivente che si eleva tuttavia, al di sopra di essere come contenuto della coscienza umana, ai valori metafisici ed oggettivi Le intime rappresentazioni dell artista hanno perciò il diritto di contrapporsi alla realtà come autonome da essa, e capaci di superarne la bellezza: l immagine che Fidia porta in sé non è soltanto la rappresentazione di Zeus, ma la sua essenza (Panofsky) Lezione 1 3

4 Plotino vs Platone Plotino respinge gli attacchi platonici contro la μίμήτίχη τέχη Più che un rapporto, esiste un parallelismo tra natura e arte Se si disprezzano le arti perché imitatrici della natura, bisogna dire che imita anche la natura stessa, quindi si deve riconoscere che esse non riflettono soltanto il visibile, ma si richiamano ai principi, in cui la natura per proprio conto trae le sue origini, ed inoltre esse arti danno anche un loro contributo ed aggiunte, laddove qualcosa manca (alla perfezione) dato ch esse detengono la bellezza. Fidia non ha creato il suo Zeus secondo una realtà visibile, ma così come Zeus stesso apparirebbe se si volesse manifestare agli occhi nostri. (Enneadi, V, 8, 1) Lezione 1 4

5 Antitesi, lotta tra forma e materia Come la bellezza naturale consiste per Plotino nel trasparire dell Idea attraverso la materia formata a sua immagine, così anche la bellezza dell opera d arte consiste nell introdurre una forma ideale nella materia, superandone l inerzia bruta e animandola L arte in questo modo combatte la stessa lotta del Νοΰς per il trionfo della forma sull informe: la materia informe di Aristotele (ύλη) diviene in Plotino addirittura il Male, l assoluto non-ente, mai completamente integrabile all ειδος Così l antitesi tra forma e materia acquista nel pensiero di Plotino il quale intendeva per ειδος non soltanto la forma aristotelica, ma altresì l Idea platonica il carattere di una lotta tra forza e inerzia, tra bellezza e bruttezza, tra bene e male Lezione 1 5

6 Concezione mimetica e concezione euristica Entrambe, sebbene opposte, rappresentano una minaccia per l arte: (1) la concezione mimetica di Platone, secondo cui l arte si limita ad imitare il mondo sensibile, considerando un tale scopo non adeguato, contesta in certo modo la stessa validità dell arte; (2) la concezione euristica di Plotino, per cui l arte assume l elevato compito di imporre un ειδος alla materia riluttante, nega la possibilità stessa del successo, in quanto dimostra che il suo fine è irraggiungibile. Se la polemica platonica attribuisce alle arti la colpa d imprigionare l intimo sguardo dell uomo nelle immagini sensibili precludendogli il mondo delle Idee, la difesa di Plotino le condanna al tragico destino di spingere questo sguardo interiore sempre più lontano, al di là di esse immagini sensibili, aprendo sì uno spiraglio verso il mondo delle Idee, ma velandoglielo al tempo stesso Intese come imitazioni del mondo sensibile, le opere d arte sono private del loro più alto contenuto spirituale; intese, invece, come manifestazioni delle Idee esse vengono a perdere ogni finalità propria ed ogni autonomia (Panofsky) Lezione 1 6

7 Neoplatonismo e Scolastica Concezione estetica neoplatonica: la bellezza visibile non rappresenta altro che un riflesso di quella invisibile e quella, a sua volta, un riflesso della Bellezza assoluta Tale concezione, così spiccatamente consona al carattere simbolicospirituale, che distingue l arte della tarda antichità dall arte classica, viene ripresa dalla filosofia cristiana Agostino ( ): la Bellezza dimora nello spirito dell artista ispirato, mediatore tra mondo materiale e Dio. A. sostituisce l anima impersonale del mondo (del neoplatonismo) col Dio personale: le Idee passano così da un significato filosofico-trascendentale in uno cosmologico e, infine, teologico La Scolastica, come Platone, mostra per il problema dell arte un interesse molto minore che per quello del Bello, da essa connesso col problema del Bene Tommaso D Aquino ( ): come nell intelletto divino sono insite le Idee così nello spirito dell artista esiste una quasi-idea preesistente all opera (paragone aristotelico dell architetto che ha in mente la casa) Lezione 1 7

8 Concetto di opera Stessa direzione plotiniana dell unificazione fra teoria del bello e dell arte: Da un lato esso si prosegue la distinzione di due linee contrapposte: (1) una metafisica del bello come luminosità (san Bonaventura) e (2) una teoria del bello come numero, misura, proporzione (da sant Agostino, a san Tommaso) che riprendono opposizione fra teoria del bello e dell dell arte Dall altro lato, il senso più caratteristico del pensiero medievale, preparatorio all estetica moderna, sembra da individuare nell accentuazione del concetto di opera, giacché opera di Dio creatore è il mondo, e il suo carattere precipuo, oltre alla verità e alla bontà, è anche la bellezza Nozione di simbolo: in quanto opera di Dio, il mondo ne reca in sé le tracce e i messaggi misteriosi in forma di simboli (esegesi allegorica della Sacra Scrittura) Perciò senza la visione cristiana del mondo come opera di Dio, non sarebbe stato possibile pervenire a quella connessione tra opera d arte e bellezza su cui fonda l estetica moderna Lezione 1 8

9 Concludendo Nella concezione medievale, l arte fu così tarda e retriva nel ritrarre dal modello, come le scienze naturali del tempo lo furono nei confronti del metodo sperimentale La tesi dell arte che imita la natura viene intesa, come in Aristotele, soltanto nel senso di un parallelismo e mai di un rapporto: l arte non imita ciò che la natura crea, ma opera come la stessa natura creando forme dentro la materia L opera d arte nasce mediante la proiezione d una immagine interiore nella materia, immagine che se non può essere addirittura definita come Idea la quale è divenuta oramai espressione teologica -, può essere eguagliata al contenuto di essa Lezione 1 9

10 Scheda 1 Platone: Mito della caverna. I momenti della conoscenza Platone non nega affatto il momento empirico: anzi la conoscenza è sempre empirica ed il suo primo fondamento sono le sensazioni: oscure e umbratili, immagini riflesse 3 gradi di conoscenza: (1) immaginazione (eikasìa); (2) fede (pìstis); (3) intelletto (nous) Immaginazione e fede costituiscono il mondo sensibile, il fluido mondo dell opinione (dòxa) Mito della caverna: gli uomini quotidiani vivono in un mondo umbratile, di apparenze, di immagini e di immagini riflesse in oggetti che essi credono reali Sui dati dell esperienza, sulle opinioni si fonda la possibilità di una conoscenza vera: ma i dati non bastano, essi vanno giudicati, definiti, coordinati nel discorso La verità sta nel giudizio, e la capacità del giudizio è dovuta all attività dell intelletto, alla funzione propria della ragione, mediante cui il mondo sensibile e dell opinione, disarticolato e disordinato (finché si resta nella caverna!), si tramuta in mondo intelligibile. Lezione 1 10

11 Scheda 2 Platone: Le scienze, l arte imitativa e la cosa pubblica Opposizione tra mondo del sensibile e dell esperienza (opinione) e mondo dell intelligibile = Opposizione tra retorica e dialettica Come nello Stato assoluto le ragioni di tutti devono risolversi in un unica ragione che governi il tutto, così entro quell unica ragione devono essere coordinate le singole scienze e tecniche Esse, pur con autonoma validità, per essere utili, devono fondersi nell unica ragione dello Stato: le SCIENZE sono condizionate dalla dialettica (scienza del bene) Se ciò vale per le scienze ancor più deve valere per le TECNICHE, che si muovono esclusivamente sul piano delle opinioni: esse sono le arti figurative e poetiche da un lato, le arti della convinzione e del discorso (retorica) La condanna è rivolta da Platone all arte di oggi che egli definisce mimetica (cioè volta alla ricerca di tecniche - prospettica, uso del colore capaci di creare l apparenza della realtà): sia la poesia che le arti figurative allontanano l uomo dal vero e scompigliano con le passioni il suo animo perciò vanno escluse (censurate) dallo Stato Paragone fra il sofista (nel Sofista) e il pittore (nella Repubblica) definiti ambedue col termine di thaumastòs ( illusionisti ) Lezione 1 11