La Direttiva Quadro Europea sulla Strategia per l ambiente marino (Direttiva 2008/56/EC) D.Lgs 190/2010 e il Progetto sulle Biocostruzioni marine in

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La Direttiva Quadro Europea sulla Strategia per l ambiente marino (Direttiva 2008/56/EC) D.Lgs 190/2010 e il Progetto sulle Biocostruzioni marine in"

Transcript

1 La Direttiva Quadro Europea sulla Strategia per l ambiente marino (Direttiva 2008/56/EC) D.Lgs 190/2010 e il Progetto sulle Biocostruzioni marine in Puglia

2 Il 15 luglio 2008 è entrataigore la Direttiva Quadro Europea sulla Strategia per l ambiente marino (Direttiva 2008/56/EC) L obiettivo della Direttiva : il raggiungimento di un buono stato ecologico dell ambiente marino europeo entro il 2020 Stato ecologico: stato generale dell ambiente nelle acque marine, tenuto conto della struttura, della funzione e dei processi degli ecosistemi marini che lo compongono, nonché dei fattori fisiografici, geografici e climatici e delle condizioni fisico-chimiche, comprese quelle risultanti dalle attività umane all interno o all esterno della zona considerata Fonte: MATTM

3 Natura transfrontaliera della Direttiva La strategia deve essere resa operativa ed adattata a livello regionale e sub-regionale sulla base di principi comuni a tutti i mari Europei Regione Mediterraneo Subregioni Mediterraneo Occidentale Mar Adriatico Mar Ionio e Mediterraneo Centrale Mar Egeo orientale Gli SM devono agire in cooperazione con i Paesi terzi con cui condividono le Regioni e Sub - regioni marine, in particolare nell ambito delle convenzioni internazionali esistenti

4 Integrazione delle diverse politiche ambientali: normative comunitarie accordi internazionali evitando sovrapposizioni Barcelona Convention

5 Campo di applicazione della Direttiva

6 Tempistiche 15 luglio Recepimento Avvenuto con d.lgs.109 del Proporre le suddivisioni nelle rispettive sottoregioni (Mar Med.Occ., Mar Adriatico, Mar Ionio e Mar Med.Centr.) -Identificare le autorità competenti nazionali all applicazione della Direttiva 15 luglio Valutazione iniziale dello stato ecologico attraverso i dati esistenti art. 8 -Definizione del Buono Stato Ecologico art.9 -Definizione di una serie di traguardi ambientali e indicatori art Raggiungimento del buono stato ecologico 15 luglio Programmi di misure per conseguire o mantenere il buono stato ecologico 15 luglio Programmi di monitoraggio per la valutazione continua dello stato ecologico art.11

7 Suddivisione in 3 sottoregioni Autorità competente nazionale all applicazione della Direttiva Ministero Ambiente

8 1) Art. 8-Valutazione iniziale dello stato ecologico attraverso i dati esistenti e sulla base dell Allegato III, Tabella 1 e 2-1 La prima fase di tale processo è la valutazione iniziale (art. 8, D.Lgs 190/2010). Sul piano dei contenuti della valutazione iniziale, il decreto stabilisce che vengano considerati i seguenti tre aspetti (art. 8, c. 3): a) un'analisi degli elementi, delle caratteristiche essenziali e dello stato ambientale attuale della regione marina, sulla base dell'elenco indicativo degli elementi riportati nella tabella 1 dell'allegato III; b) un'analisi dei principali impatti e delle pressioni che influiscono sullo stato ambientale della regione o sottoregione marina, sulla base dell'elenco indicativo degli elementi di cui alla tabella 2 dell'allegato III, la quale tenga conto delle tendenze rilevabili e consideri i principali effetti cumulativi e sinergici, e delle valutazioni pertinenti, effettuate in base alla vigente legislazione comunitaria;

9 1) Art. 8-Valutazione iniziale dello stato ecologico attraverso i dati esistenti e sulla base dell Allegato III, Tabella 1 e 2-2 c) un'analisi degli aspetti socio-economici dell'utilizzo dell'ambiente marino e dei costi del suo degrado La valutazione iniziale dello stato ambientale marino è da effettuare sulla base dei dati e delle informazioni esistenti (art. 8, c. 1 del D. Lgs) e l operazione di raccolta dei dati/informazioni è sostenuta dalla previsione che le amministrazioni dello Stato, i soggetti pubblici e privati che, nell esercizio delle proprie attività, producono o detengono dati e informazioni utili ai fini della valutazione di cui al comma 1 sono tenuti, su richiesta del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, a metterli a disposizione ( ) (art. 8, c. 2, del D. Lgs.). Il Buono Stato Ambientale è il concetto chiave della MSFD e quindi del Decreto. Tale status ambientale è da conseguirsi per ciascuna delle tre subregioni marine individuate per l Italia: i) Mediterraneo occidentale, ii) Adriatico, iii) Ionio e Mediterraneo centrale.

10 15 luglio ) Art. 8-Valutazione iniziale dello stato ecologico attraverso i dati esistenti e sulla base dell Allegato III, Tabella 1 e 2

11 ALLEGATO Tabella 1 Elenchi Tabella 1, Allegato III Direttiva 2008/56/CE (Caratteristiche) Zoom Caratteristiche fisico-chimiche -Topografia e batimetria del fondo marino -Distribuzione dei nutrienti (DIN,TN,DIP,TP TOC) e dell O 2 -Profilo di ph e di pco 2 Tipi di habitat -Tipi di habitat predominanti sul fondo marino e nella colonna d acqua.. - Identificazione e mappatura di habitat particolari.. Caratteristiche biologiche -Descrizioni delle comunità biologiche associate agli habitat : fitoplancton, zooplancton, angiosperme, macrofite, invertebrati del fondo marino. -Informazioni sulle strutture delle popolazioni ittiche -Descrizione della dinamica delle popolazioni specie di mammiferi, rettili marini -Inventario specie esotiche, non indigene Altre caratteristiche - Descrizione della situazione riguardo alle sostanze chimiche, contaminazione dei sedimenti..

12 Tabella 2, Allegato III Direttiva 2008/56/CE (Pressioni e impatti) Perdita fisica -Soffocamento (ad esempio con strutture antropiche o attraverso lo smaltimento di materiali di dragaggio) Danni fisici -Cambiamenti dell interramento (scarichi, dragaggi...) -Abrasione (impatto sul fondo causato da pesca commerciale, navigazione ) Altre perturbazioni fisiche -Rumore sottomarino -Rifiuti marini Contaminazione da sostanze pericolose -Introduzione di composti sintetici -Introduzione di sostanze e composti non sintetici

13 15 luglio ) Art. 9-Definizione del Buono Stato Ecologico Sulla base della valutazione iniziale gli Stati Membri definiscono il buono stato ecologico sulla base di criteri e standard metodologici individuati dalla CE buono stato ambientale: stato ambientale delle acque marine tale per cui le stesse preservano la diversita' ecologica e la vitalita' di mari ed oceani puliti, sani e produttivi nelle proprie condizioni intrinseche e tale per cui l'utilizzo dell'ambiente marino si svolge in modo sostenibile, salvaguardandone le potenzialita' per gli usi e le attivita' delle generazioni presenti e future. Il buono stato ambientale e' definito in relazione a ciascuna regione o sottoregione marina, sulla base dei descrittori qualitativi dell'allegato I

14 15 luglio ) Art. 9-Definizione del Buono Stato Ecologico Sulla base della valutazione iniziale gli Stati Membri definiscono il buono stato ecologico sulla base di criteri e standard metodologici individuati dalla CE La seconda fase è la determinazione del buono stato ambientale (GES) (art. 9, D.Lgs, 190/2010). Il GES è da determinarsi sulla base di 11 descrittori qualitativi dell ambiente marino che fanno riferimento a molteplici aspetti degli ecosistemi marini, tra cui la biodiversità, l inquinamento, l impatto delle attività produttive (allegato I del D.Lgs 190/2010). La decisione della Commissione europea del 1 settembre 2010 (2010/477/UE) delinea l'approccio da adottare per la determinazione del GES delineando 26 criteri e 56 indicatori associati agli 11 descrittori. Tali criteri e indicatori comprendono una combinazione di elementi relativi allo stato, impatti e pressioni. Mentre alcuni criteri sono già adeguatamente sviluppati e operativi, per altri è necessario allo stato attuale un ampliamento delle conoscenze scientifiche e si rimanda perciò ad una futura revisione della Decisione della CE.

15 15 luglio ) Art. 9-Definizione del Buono Stato Ecologico Sulla base della valutazione iniziale gli Stati Membri definiscono il buono stato ecologico sulla base di criteri e standard metodologici individuati dalla CE Il buono stato ambientale è determinato sulla base dei descrittori qualitativi di cui all'allegato 1 del decreto, ed è identificato quando: a) la struttura, la funzione ed i processi degli ecosistemi che compongono l'ambiente marino, unitamente ai fattori fisiografici, geografici, geologici e climatici, consentano a tali ecosistemi di funzionare pienamente e di mantenere la loro resilienza ad un cambiamento ambientale dovuto all'attività umana; b) le specie e gli habitat marini siano protetti in modo tale da evitare la perdita di biodiversità dovuta all'attività umana e da consentire che le diverse componenti biologiche funzionino in modo equilibrato; c) le caratteristiche idromorfologiche e fisico-chimiche degli ecosistemi, incluse le modifiche alle stesse causate dalle attività umane nella zona interessata, siano compatibili con le condizioni indicate nelle lettere a) e b); d) gli apporti di sostanze ed energia, compreso il rumore, nell'ambiente marino, dovuti ad attività umane, non causino effetti inquinanti.

16 15 luglio ) Art. 9-Definizione del Buono Stato Ecologico Descrittori qualitativi per la determinazione del buon stato ambientale 1. La biodiversita' e' mantenuta. La qualita' e la presenza di habitat nonche' la distribuzione e l'abbondanza delle specie sono in linea con le prevalenti condizioni fisiografiche, geografiche e climatiche. 2. Le specie non indigene introdotte dalle attivita' umane restano a livelli che non alterano negativamente gli ecosistemi. 3. Le popolazioni di tutti i pesci e molluschi sfruttati a fini commerciali restano entro limiti biologicamente sicuri, presentando una composizione per eta' e dimensioni della popolazione indicativa della buona salute dello stock. 4. Tutti gli elementi della rete trofica marina, nella misura in cui siano noti, sono presenti con normale abbondanza e diversita', e con livelli in grado di assicurare l'abbondanza a lungo termine delle specie e la conservazione della loro piena capacita' riproduttiva. 5. E' ridotta al minimo l'eutrofizzazione di origine umana, in particolare i suoi effetti negativi, come perdite di biodiversita, degrado dell'ecosistema, proliferazione dannosa di alghe e carenza di ossigeno nelle acque di fondo.

17 15 luglio ) Art. 9-Definizione del Buono Stato Ecologico Descrittori qualitativi per la determinazione del buon stato ambientale 5. E' ridotta al minimo l'eutrofizzazione di origine umana, in particolare i suoi effetti negativi, come perdite di biodiversita, degrado dell'ecosistema, proliferazione dannosa di alghe e carenza di ossigeno nelle acque di fondo. 6. L'integrita' del fondale marino e' ad un livello tale da garantire che le strutture e le funzioni degli ecosistemi siano salvaguardate e gli ecosistemi bentonici, in particolare, non subiscano danni. 7. La modifica permanente delle condizioni idrografiche non influisce negativamente sugli ecosistemi marini. 8. Le concentrazioni dei contaminanti presentano livelli che non danno origine a effetti inquinanti. 9. I contaminanti presenti nei pesci e in altri frutti di mare destinati al consumo umano non eccedono i livelli stabiliti dalla legislazione comunitaria o da altre norme pertinenti. 10. Le proprieta' e le quantita' di rifiuti marini non provocano danni all'ambiente costiero e marino. 11. L'introduzione di energia, comprese le fonti sonore sottomarine, e' a livelli che non hanno effetti negativi sull'ambiente marino.

18 15 luglio ) Art. 10-Definizione dei Traguardi Ambientali La terza fase è la definizione dei traguardi ambientali che aiuteranno a rilevare i progressi nel processo di conseguimento del buono stato ambientale. Art. 10 d.lgs.190/2010 Definizione dei traguardi ambientali 1. Sulla base della valutazione iniziale di cui all'articolo 8, il Ministero dell Ambiente, avvalendosi del Comitato, definisce, con apposito decreto, sentita la Conferenza unificata, i traguardi ambientali e gli indicatori ad essi associati, al fine di conseguire il buon stato ambientale, tenendo conto delle pressioni e degli impatti di cui alla tabella 2 dell'allegato III e dell'elenco indicativo delle caratteristiche riportate nell'allegato IV.

19 15 luglio ) Art. 10-Definizione dei Traguardi Ambientali Allegato IV Elenco indicativo di caratteristiche di cui tener conto per definire i traguardi ambientali 5. Indicazione delle risorse necessarie per conseguire i traguardi. 6. Formulazione dei traguardi, compresi possibili traguardi intermedi, e indicazione dei tempi per il loro conseguimento. 7. Definizione degli indicatori finalizzati a monitorare i progressi e a orientare le decisioni di gestione per il conseguimento dei traguardi :Marine-Strategy&catid=325:News-Assessorato-Opere-Pubbliche&Itemid=988

20 Principi e finalita 1. Il presente decreto, in attuazione della direttiva 2008/56/CE, istituisce un quadro diretto all'elaborazione di strategie per l'ambiente marino e all'adozione delle misure necessarie a conseguire e a mantenere un buono stato ambientale entro il Nell'ambiente marino, nel rispetto di quanto disposto al comma 1, deve essere garantito un uso sostenibile delle risorse, in considerazione dell'interesse generale. A tal fine le strategie per l'ambiente marino: a) applicano un approccio ecosistemico alla gestione delle attivita' umane per assicurare che la pressione complessiva di tali attivita' sia mantenuta entro livelli compatibili con il conseguimento di un buon stato ambientale; b) salvaguardano la capacita' degli ecosistemi marini di reagire ai cambiamenti indotti dall'uomo; c) considerano gli effetti transfrontalieri sulla qualita dell'ambiente marino degli Stati terzi situati nella stessa regione o sottoregione marina; d) rafforzano la conservazione della biodiversita' dell'ambiente marino, attraverso l'ampliamento e l'integrazione della rete delle aree marine protette previste dalla vigente normativa e di tutte le altre misure di protezione; e) perseguono la progressiva eliminazione dell'inquinamento dell'ambiente marino; f) assicurano che le azioni di monitoraggio e la ricerca scientifica sul mare siano orientate all'acquisizione delle conoscenze necessarie per la razionale utilizzazione delle sue risorse e potenzialita'.

21 Progetto Biocostruzioni in Puglia Ai fini della corretta attuazione della Direttiva Habitat, la Commissione Europea ha richiesto agli Stati membri di verificare, a livello nazionale, la sufficienza dei Siti di Importanza Comunitaria per habitat e specie marini e di adottare le liste dei SIC marini, fissandone priorità di gestione e misure di conservazione entro il 2012 (EU Action Plan to 2010 and beyond). L Italia è perciò stata chiamata ad individuare nuovi SIC a mare e a produrre un adeguata documentazione relativa alla completezza della Rete Natura Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, concernente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.

22 Progetto Biocostruzioni in Puglia L habitat è attualmente l unità di riferimento più praticabile per la gestione e la protezione della biodiversità. Questo strumento normativo è estremamente carente per l ambiente marino: all interno degli oltre 200 habitat definiti di importanza comunitaria ai sensi della Direttiva Habitat, quelli marini meritevoli di protezione sono solo nove (di cui 3 di transizione) Direttiva "Habitat" 92/43. Allegato I Tipi di habitat naturali di acque marine e ambienti a marea la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione(zsc) (prioritari = *) 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina 1120* Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae) 1130 Estuari 1140 Distese fangose o sabbiose emergenti durante la bassa marea 1150* Lagune costiere 1160 Grandi cale e baie poco profonde 1170 Scogliere 1180 Strutture sottomarine causate da emissioni di gas 8330 Grotte marine sommerse o semisommerse

23 Progetto Biocostruzioni in Puglia Allo stesso modo, nell allegato II alla Direttiva, su 134 vertebrati elencati, solo 12 sono marini e tra le 59 specie di invertebrati e 291 specie di piante nessuna è marina. L elenco degli habitat è riportato nella versione EUR27 (luglio L elenco degli habitat è riportato nella versione EUR27 (luglio 2007) del Manuale di interpretazione degli habitat dell Unione Europea, che include la descrizione di nuovi habitat ed emendamenti ad alcuni habitat già individuati. Queste interpretazioni sono fornite anche nelle Linee guida per la istituzione della rete natura 2000 nell ambiente marino Applicazione delle direttive Habitat e Uccelli (Marzo 2007).

24 Progetto Biocostruzioni in Puglia Allo stesso modo, nell allegato II alla Direttiva, su 134 vertebrati elencati, solo 12 sono marini e tra le 59 specie di invertebrati e 291 specie di piante nessuna è marina. L elenco degli habitat è riportato nella versione EUR27 (luglio L elenco degli habitat è riportato nella versione EUR27 (luglio 2007) del Manuale di interpretazione degli habitat dell Unione Europea, che include la descrizione di nuovi habitat ed emendamenti ad alcuni habitat già individuati. Queste interpretazioni sono fornite anche nelle Linee guida per la istituzione della rete natura 2000 nell ambiente marino Applicazione delle direttive Habitat e Uccelli (Marzo 2007).

25 Progetto Biocostruzioni in Puglia Quest ultimo documento individua la componente marina della rete di Natura 2000 quale componente integrante dell'intera rete ecologica europea Natura Uniformemente all'ambiente terrestre, la rete marina mirerà a proteggere siti di importanza europea ai fini della conservazione per (1) i tipi di habitat naturali elencati nell'allegato I e (2) le specie elencate nell'allegato II della direttiva Habitat, per garantire che questi elementi possano essere mantenuti o, ove del caso, ripristinati in uno stato di conservazione soddisfacente nella loro area di ripartizione naturale.

26 Progetto Biocostruzioni in Puglia Il processo di designazione di siti marini in Italia risulta ben lungi dall essere realizzato; tale situazione è determinata sia dalla carenza di studi scientifici sia dalla mancanza di una chiara individuazione delle competenze in ambito marino. Il mare è definito come demanio statale ma allo stesso tempo il DPR 357/97 affida alle Regioni la competenza sull individuazione e gestione dei siti Natura 2000 (fonte: Duprè, Vindigni, Criscoli).

27 Progetto Biocostruzioni in Puglia In tale contesto e nell ambito dell accordo quadro tra MATTM e SIBM è stata stipulata una convenzione il cui scopo è fornire un supporto tecnico-scientifico al Ministero per l adempimento degli obblighi derivanti dalla Direttiva Habitat per il completamento della Rete Natura 2000 sia nelle acque territoriali che in quelle internazionali di interesse per l Italia, anche in relazione alle convenzioni internazionali e al piano d azione europeo per la biodiversità.

28 Progetto Biocostruzioni in Puglia In particolare il progetto si prefigge di: - Utilizzare criteri omogenei di selezione dei siti sulla base degli indirizzi comunitari e delle procedure da concordare con il Ministero; - Definire criteri di protezione e gestione dei siti sulla base degli indirizzi comunitari e delle procedure da concordare con il Ministero; - Fornire per gli habitat marini di interesse comunitario la traduzione della scheda interpretativa e l interpretazione in funzione italiana secondo un modello di scheda già predisposto; - Revisionare, su scala nazionale, i SIC marini esistenti; - Individuare (compresa perimetrazione e compilazione del formulario standard) una nuova proposta di SIC sia nelle acque territoriali che nelle acque internazionali di interesse per l Italia: la proposta deve garantire adeguata rappresentatività a tutti gli habitat e le specie per cui l Italia è chiamata a proporre SIC; - Predisporre un adeguata relazione tecnico-scientifica che attesti la completezza della Rete Natura 2000 in mare secondo gli standard comunitari. (fonte: Relini)

29 Progetto Biocostruzioni in Puglia Relativamente alla Regione Puglia tale ricerca si concentrava essenzialmente nella proposta di revisione dei SIC marini esistenti e nell individuazione di habitat delle grotte marine sommerse e di habitat reef (scogliere), anche tramite l istituzione di nuovi SIC. la Regione Puglia ha istituito 31 SIC a carattere marino o di transizione. Nei siti di interesse comunitario finora istituiti sono state individuate 3 tipologie di habitat (cod. hab e 8330) alle quali si deve aggiungere l habitat a scogliere (cod. hab. 1170) attualmente non segnalato.

30

31 Progetto Biocostruzioni in Puglia L habitat a prateria di P. oceanica (cod. hab. 1120) è in gran parte protetto nei SIC già istituiti (103.6 kmq su kmq complessivi pari al 67%). Questi valori sono stati ottenuti dai referenti regionali SIBM analizzando la recente mappatura realizzata in ambito POR (2006). I risultati osservati sono molto diversi da quelli riportati dalle precedenti mappature e tale circostanza rappresenta una delle motivazioni per la ridefinizione-riperimetrazione dei siti a mare.

32 Progetto Biocostruzioni in Puglia Il coralligeno (cod. hab. 1170) è un habitat importante per la Puglia in quanto ne caratterizza la piattaforma continentale. Si estende nel complesso per circa 430 kmq, anche se le stime sulla sua distribuzione risalgono ad uno studio ENEA del Attualmente, questa tipologia di habitat risulta abbondantemente protetta (48 % circa) nei siti di interesse comunitario già istituiti, anche se non è stata affatto segnalata nelle schede Natura In considerazione delle nuove informazioni sulla distribuzione della Posidonia oceanica e dei dati sul coralligeno, anch essi derivanti da indagini rivelatisi poco precise, si considera necessario un ulteriore affinamento delle informazioni al fine di procedere ad una revisione dei SIC esistenti che risulti più aderente alla reale distribuzione degli habitat.

33 Progetto Biocostruzioni in Puglia Con il termine "biocostruzioni" si definiscono ambienti caratterizzati dalla sovrapposizione di strutture biologiche che, dopo generazione, crescono le une sulle altre portando alla formazione di strutture positive sul fondo. Nel Mediterraneo, le biocostruzioni sono rappresentate in gran parte da: - Aggregati di tubi calcarei di policheti (Sabellaria, Ficopomatus) o di molluschi (Vermetidi e Ostriche) - Aggregati di gusci di balani (Balanus) - Depositi scheletrici di briozoi (Schizobrachiella) - Trottoirs (marciapiedi) di alghe coralline (es. Lithophillum) - Aggregati di alghe rosse, spugne, cnidari (corralligeno) - Formazioni di madreporari di acque superficiali (Cladocora) o di acque profonde (Madrepora, Lophelia)

34 Progetto Biocostruzioni in Puglia Cogliendo l opportunità offerta dal PO FESR ASSE IV Linea 4.4 Interventi per la rete ecologica una serie di progetti da attuarsi con le seguenti azioni previste: Azione interventi di supporto alla fruizione sostenibile a fini turistici del territorio naturale anche attraverso il recupero funzionale di siti di interesse naturale compromessi e degradati; Azione promozione e valorizzazione del patrimonio naturale del sistema regionale per la Conservazione della Natura a fini turistici; Azione interventi di valorizzazione finalizzati ad elevare la fruizione di aree ambientali omogenee individuate in piani di azione esistenti.

35 Progetto Biocostruzioni in Puglia La Regione Puglia (Servizio Assetto del Territorio Ufficio Parchi) ha individuato nella conoscenza e salvaguardia delle biocostruzioni presenti sul territorio regionale il tema per rispondere a quanto richiesto dalla Comunità Europea a proposito dei Sic marini. Attualmente, la distribuzione del coralligeno lungo le coste della Puglia è conosciuta soltanto per alcuni tratti di costa ma non è disponibile una cartografia georeferenziata aggiornata, a scala regionale e soprattutto non è noto lo stato di conservazione per la maggior parte della regione. Considerato che attualmente lungo la costa pugliese vi è una continua crescita di pressioni antropiche, spesso interagenti, risulta altresì indispensabile l implementazione di adeguate misure di conoscenza e di gestione finalizzate alla conservazione degli ecosistemi ed all uso sostenibile delle risorse naturali in accordo con le Direttive Europee.

36 Progetto Biocostruzioni in Puglia La Regione ha messo a bando un progetto che garantirà la caratterizzazione spaziale di tali popolamenti, il censimento della biodiversità, l analisi delle pressioni, l elaborazione di proposte di pianificazione e che consentiirà al tempo stesso di fruire dei siti individuati e di proteggerne il grande valore ambientale. Sinteticamente perciò gli obiettivi richiesti al progetto possono essere riassunti nei seguenti punti: 1) Acquisizione di dati relativi ai diversi aspetti che riguardano le biocostruzioni ( un sistema altamente dinamico risultato dell equilibrio tra l azione dei costruttori e quella dei demolitori), da quelli biologici ed ecologici (evoluzione, biodiversità, strutturazione delle comunità) a quelli ambientali e climatici (eterogeneità, complessità, ciclo della CO 2, cambiamenti climatici e del livello marino) e anche socio economici (pesca, pesca sportiva, turismo).

37 Progetto Biocostruzioni in Puglia Sintesi obiettivi richiesti al progetto 2) analisi delle pressioni antropiche lungo la costa della Puglia e lo studio degli effetti di impatti multipli sulle biocostruzioni; 3) elaborazione di proposte di pianificazione che consentano anche di fruire di tali siti senza alterarne il grande valore ambientale che essi rappresentano.

38 Grazie per la vostra attenzione!!

Strategia Marina (D.Lgs 190/10): il monitoraggio ambientale dell ecosistema marino - costiero delle Agenzie per l Ambiente (Arpa Emilia-Romagna)

Strategia Marina (D.Lgs 190/10): il monitoraggio ambientale dell ecosistema marino - costiero delle Agenzie per l Ambiente (Arpa Emilia-Romagna) Il Sistema marino costiero Networking territoriale della conoscenza: una opportunità per la Regione Emilia-Romagna Bologna 8 giugno 215 CNR INAF Area di Ricerca Sala 216 Strategia Marina (D.Lgs 19/1):

Dettagli

Marine Strategy in Italia

Marine Strategy in Italia Marine litter: più gestione a terra meno rifiuti in mare Approcci e soluzioni a partire dal progetto Life + SMILE Marine Strategy in Italia Irene Di Girolamo Ministero dell Ambiente e della Tutela del

Dettagli

Gioia Benedettini. Attività di monitoraggio di ARPAT nell'ambito della Strategia per l'ambiente marino

Gioia Benedettini. Attività di monitoraggio di ARPAT nell'ambito della Strategia per l'ambiente marino Attività di monitoraggio di ARPAT nell'ambito della Strategia per l'ambiente marino Gioia Benedettini Le valutazioni previste dalla Direttiva vengono effettuate in base a 11 descrittori definiti con la

Dettagli

Tabella 1. Criteri e indicatori per il D1 secondo la Decisione della Commissione 2010/477/EU.

Tabella 1. Criteri e indicatori per il D1 secondo la Decisione della Commissione 2010/477/EU. D.Lgs. 190/2010 Valutazione ambientale Definizione del Buono Stato Ambientale Traguardi ambientali SUMMARY REPORT Descrittore 1 Biodiversità Ottobre 2018 1 Descrittore 1 La biodiversità è mantenuta. La

Dettagli

COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE DELL'AMBIENTE

COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE DELL'AMBIENTE COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE DELL'AMBIENTE Il direttore generale Bruxelles, 2 3 JAN. 2017 ENV/C2/LMR/gm Ares(2016) S.E. Maurizio Massari Ambasciatore straordinario e plenipotenziario Rappresentanza

Dettagli

ALLEGATO. della. direttiva della Commissione

ALLEGATO. della. direttiva della Commissione COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 17.5.2017 C(2017) 2842 final ANNEX 1 ALLEGATO della direttiva della Commissione che modifica la direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda

Dettagli

Il monitoraggio istituzionale dell ambiente marino

Il monitoraggio istituzionale dell ambiente marino Il monitoraggio istituzionale dell ambiente marino Irene Di Girolamo Ministero dell Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare Giornata Studio 24 giugno 2019 Cittadella Regionale - Catanzaro 11 aprile

Dettagli

I Programmi di monitoraggio della Strategia Marina. Cristina Farchi, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

I Programmi di monitoraggio della Strategia Marina. Cristina Farchi, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare I Programmi di monitoraggio della Strategia Marina Cristina Farchi, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare La Direttiva Europea sulla Strategia Marina Valutazione ambientale (art.8)

Dettagli

DG ENV/MSFD Second Cycle/2016

DG ENV/MSFD Second Cycle/2016 DG ENV/MSFD Second Cycle/2016 DIRETTIVA QUADRO SULLA STRATEGIA PER L AMBIENTE MARINO MATERIALE DI SUPPORTO - SCIENTIFIC GAME www.medcis.eu 1 Autori Questo materiale è stato pubblicato come prodotto del

Dettagli

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Bacino dello slizza Capitolo 3 I INDICE 3. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 3.1. AREE PER L ESTRAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO

Dettagli

Il ruolo della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE nel raggiungimento del Buono Stato Ambientale dell ambiente marino

Il ruolo della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE nel raggiungimento del Buono Stato Ambientale dell ambiente marino Il ruolo della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE nel raggiungimento del Buono Stato Ambientale dell ambiente marino M.C. Mignuoli¹, C. Vendetti¹, M. Barile¹, G. Scanu² 1 Assistenza tecnico-specialistica

Dettagli

BONN, 1979 Conservazione specie migratorie. Regolamento CE 43/2009 Possibilità e condizioni di pesca per alcuni stock o gruppi di stock ittici

BONN, 1979 Conservazione specie migratorie. Regolamento CE 43/2009 Possibilità e condizioni di pesca per alcuni stock o gruppi di stock ittici Fauna e habitat marini Leonardo Tunesi Dipartimento Tutela degli habitat e della Biodiversità Marina Normativa internazionale per la protezione e gestione delle specie e degli hb habitat marini CITES,

Dettagli

Descrittore 6 1. Introduzione

Descrittore 6 1. Introduzione D.Lgs. 190/2010 Valutazione ambientale Definizione del Buono Stato Ambientale Traguardi ambientali SUMMARY REPORT Descrittore 6 Integrità dei fondali marini Ottobre 2018 Descrittore 6 L integrità del fondo

Dettagli

Conferenza Regionale della Pesca e dell Acquacoltura

Conferenza Regionale della Pesca e dell Acquacoltura REGIONE ABRUZZO Servizio Politiche di Sostegno all'economia ittica - DPD027 Conferenza Regionale della Pesca e dell Acquacoltura 21 luglio 2017 Torre del Cerrano SS 16 Pineto (TE) Ore 10.00 SeaGIS Abruzzo:

Dettagli

Criterio D9C1 Primario

Criterio D9C1 Primario D.Lgs. 190/2010 Valutazione ambientale Definizione del Buono Stato Ambientale Traguardi ambientali SUMMARY REPORT Descrittore 9 Contaminanti nei prodotti della pesca Ottobre 2018 1 Descrittore 9 I contaminanti

Dettagli

La Direttiva Quadro sulla Strategia per l Ambiente Marino Direttiva 2008/56/CE D.Lgs. 190/2010

La Direttiva Quadro sulla Strategia per l Ambiente Marino Direttiva 2008/56/CE D.Lgs. 190/2010 La Direttiva Quadro sulla Strategia per l Ambiente Marino Direttiva 2008/56/CE D.Lgs. 190/2010 Regione del Veneto Dipartimento Difesa del Suolo e Foreste Sezione Geologia e Georisorse Settore Tutela Acque

Dettagli

Il Piano di gestione delle acque del distretto Alpi Orientali: contenuti e rapporto con il Piano Regionale di Tutela delle Acque

Il Piano di gestione delle acque del distretto Alpi Orientali: contenuti e rapporto con il Piano Regionale di Tutela delle Acque Il Piano di gestione delle acque del distretto Alpi Orientali: contenuti e rapporto con il Piano Regionale di Tutela delle Acque ANDREA BRAIDOT Autorità di Bacino UDINE 23 MARZO 2015 Aspetti innovativi

Dettagli

DESCRITTORE 2 Le specie non indigene introdotte dalle attività umane restano a livelli che non alterano negativamente gli ecosistemi.

DESCRITTORE 2 Le specie non indigene introdotte dalle attività umane restano a livelli che non alterano negativamente gli ecosistemi. ALLEGATO 2 DESCRITTORE 1 La biodiversità è mantenuta. La qualità e la presenza di habitat nonché la distribuzione e l abbondanza delle specie sono in linea con le prevalenti condizioni fisiografiche, geografiche

Dettagli

La modellizzazione acustica del rumore da traffico navale nel Santuario dei Cetacei

La modellizzazione acustica del rumore da traffico navale nel Santuario dei Cetacei La modellizzazione acustica del rumore da traffico navale nel Santuario dei Cetacei Gaetano Licitra, ARPAT Gaetano 1 Principio di precauzione Gli effetti sui cetacei delle molteplici sorgenti antropiche

Dettagli

La Direttiva Quadro 2008/56/CE

La Direttiva Quadro 2008/56/CE La Direttiva Quadro 2008/56/CE www.strategiamarina.isprambiente.it MAURIZIO FERLA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) Dipartimento Tutela Acque Interne e Marine Servizio

Dettagli

MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT Isola Sacra

MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT Isola Sacra MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT6030024 Isola Sacra 1 INTRODUZIONE Le misure di e gli indirizzi di gestione definiti nel presente documento si applicano al Sito di Interesse Comunitario IT6030024 Isola

Dettagli

Codice Sito IT NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

Codice Sito IT NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) Codice Sito IT9320097 NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E

Dettagli

Decreto legislativo - 13/10/2010, n Gazzetta Uff. 18/11/2010, n.270 TESTO VIGENTE

Decreto legislativo - 13/10/2010, n Gazzetta Uff. 18/11/2010, n.270 TESTO VIGENTE Archivio selezionato: Legislazione nazionale Decreto legislativo - 13/10/2010, n. 190 - Gazzetta Uff. 18/11/2010, n.270 TESTO VIGENTE EPIGRAFE DECRETO LEGISLATIVO 13 ottobre 2010, n. 190 (in Gazz. Uff.,

Dettagli

DECISIONE (UE) /... DELLA COMMISSIONE. del

DECISIONE (UE) /... DELLA COMMISSIONE. del COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 17.5.2017 C(2017) 2901 final DECISIONE (UE) /... DELLA COMMISSIONE del 17.5.2017 che definisce i criteri e le norme metodologiche relativi al buono stato ecologico delle

Dettagli

RELAZIONE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA A VAS (art.4 L.R.16/2008 e art.12 D.lgs.152/2006 e s.m.i.)

RELAZIONE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA A VAS (art.4 L.R.16/2008 e art.12 D.lgs.152/2006 e s.m.i.) REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI OVARO Variante P.R.G.C. n.66 L.R. 21/2015 RELAZIONE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA A VAS (art.4 L.R.16/2008 e art.12 D.lgs.152/2006 e s.m.i.)

Dettagli

con quelli per le acque costiere ai

con quelli per le acque costiere ai D.Lgs. 190/2010 Valutazione ambientale Definizione del Buono Stato Ambientale Traguardi ambientali SUMMARY REPORT Descrittore 5 Eutrofizzazione Ottobre 2018 1 Descrittore 5 È ridotta al minimo l'eutrofizzazione

Dettagli

LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE

LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE Servizio conservazione della natura e degli habitat, tutela della fauna selvatica LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE 1. LE DIRETTIVE COMUNITARIE A TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E LA RETE NATURA 2000.

Dettagli

La Rete Natura 2000 in Liguria. Paola Carnevale Regione Liguria - Settore Progetti e programmi per la tutela e la valorizzazione ambientale

La Rete Natura 2000 in Liguria. Paola Carnevale Regione Liguria - Settore Progetti e programmi per la tutela e la valorizzazione ambientale La Rete Natura 2000 in Liguria Paola Carnevale Regione Liguria - Settore Progetti e programmi per la tutela e la valorizzazione ambientale SIC e Rete Ecologica direttiva habitat - 43/1992/CEE individua

Dettagli

DIRETTIVE. (Testo rilevante ai fini del SEE)

DIRETTIVE. (Testo rilevante ai fini del SEE) 18.5.2017 L 125/27 DIRETTIVE DIRETTIVA (UE) 2017/845 DELLA COMMISSIONE del 17 maggio 2017 che modifica la direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda gli elenchi indicativi

Dettagli

Progetto IPA Adriatico SHAPE. Pianificazione Spaziale Marittima e Gestione Integrata delle Zone Costiere - Metodologie a confronto -

Progetto IPA Adriatico SHAPE. Pianificazione Spaziale Marittima e Gestione Integrata delle Zone Costiere - Metodologie a confronto - Progetto IPA Adriatico SHAPE Pianificazione Spaziale Marittima e Gestione Integrata delle Zone Costiere - Metodologie a confronto - Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO (COM(2013)

Dettagli

Le Direttive Habitat e Uccelli e la Strategia Nazionale per la Biodiversità

Le Direttive Habitat e Uccelli e la Strategia Nazionale per la Biodiversità Le Direttive Habitat e Uccelli e la Strategia Nazionale per la Biodiversità Laura Pettiti Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione per la Protezione della Natura La gestione

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 753 del 30/11/2017

Delibera della Giunta Regionale n. 753 del 30/11/2017 Delibera della Giunta Regionale n. 753 del 30/11/2017 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 6 - Direzione Generale per l'ambiente, la difesa del suolo e l'ecosistema U.O.D.

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 13 ottobre 2010, n. 190

DECRETO LEGISLATIVO 13 ottobre 2010, n. 190 DECRETO LEGISLATIVO 13 ottobre 2010, n. 190 Attuazione della direttiva 2008/56/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino. (10G0212) (GU n. 270

Dettagli

PROGRAMMA PER LA VALUTAZIONE DELLO STATO ECOLOGICO DEL MARE SECONDO LA DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE (2000/60/CE)

PROGRAMMA PER LA VALUTAZIONE DELLO STATO ECOLOGICO DEL MARE SECONDO LA DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE (2000/60/CE) PROGRAMMA PER LA VALUTAZIONE DELLO STATO ECOLOGICO DEL MARE SECONDO LA DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE (2000/60/CE) STAZIONE DI BIOLOGIA MARINA DI PIRANO ISTITUTO NAZIONALE DI BIOLOGIA PROGRAMMA DI MONITORAGGIO

Dettagli

Regione Siciliana PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO. (Misure adottate in merito al monitoraggio art.

Regione Siciliana PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO. (Misure adottate in merito al monitoraggio art. PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO (Misure adottate in merito al monitoraggio art. 10) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (Dir. 42/2001/CE) 1 SISTEMA DI MONITORAGGIO

Dettagli

SUMMARY REPORT. Descrittore 4 Reti trofiche

SUMMARY REPORT. Descrittore 4 Reti trofiche D.Lgs. 190/2010 Valutazione ambientale Definizione del Buono Stato Ambientale Traguardi ambientali SUMMARY REPORT Descrittore 4 Reti trofiche Ottobre 2018 1 8 e 9) Descrittore 4 Tutti gli elementi della

Dettagli

L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO

L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO BOLOGNA 20-21 MAGGIO 2016 C.N.R. AREA DELLA RICERCA DI BOLOGNA Biodiversità e Cambiamenti Climatici proposte operative Roberto Danovaro Università Politecnica

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

variante A

variante A variante A.5.31102013 1 Cronistoria degli eventi e premessa Breve cronistoria degli eventi che portano al presente P.A.C. La società Trivento srl da Precenicco, quale proprietaria dei beni in oggetto,

Dettagli

Il progetto MOMAR e la Marine Strategy

Il progetto MOMAR e la Marine Strategy Il progetto MOMAR e la Marine Strategy Gilda Ruberti Regione Toscana Settore protezione e valorizzazione della fascia costiera e dell ambiente marino 20 maggio 2011 Granaio Lorenese loc. Spergolaia Alberese

Dettagli

COMUNE DI PRATO CARNICO. Variante P.R.G.C. n. 30 RELAZIONE DI VERIFICA PREVENTIVA SIGNIFICATIVI SULL AMBIENTE

COMUNE DI PRATO CARNICO. Variante P.R.G.C. n. 30 RELAZIONE DI VERIFICA PREVENTIVA SIGNIFICATIVI SULL AMBIENTE REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI PRATO CARNICO RELAZIONE DI VERIFICA PREVENTIVA SIGNIFICATIVI SULL AMBIENTE DEGLI EFFETTI Variante P.R.G.C. n. 30 Arch. Fabiana Brugnoli Dicembre

Dettagli

RELAZIONE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA A VAS (art.4 L.R.16/2008 e art.12 D.lgs.152/2006 e s.m.i.)

RELAZIONE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA A VAS (art.4 L.R.16/2008 e art.12 D.lgs.152/2006 e s.m.i.) REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI OVARO Variante P.R.G.C. n.67 L.R. 21/2015 RELAZIONE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA A VAS (art.4 L.R.16/2008 e art.12 D.lgs.152/2006 e s.m.i.)

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

COMITATO SCIENTIFICO PIANODI GESTIONE SEZIONE 2 COORDINATORE DEL PROGETTO: DOTT. RAIMONDO SCHIAVONE PAESAGGIO E ASSETTO DEL TERRITORIO

COMITATO SCIENTIFICO PIANODI GESTIONE SEZIONE 2 COORDINATORE DEL PROGETTO: DOTT. RAIMONDO SCHIAVONE PAESAGGIO E ASSETTO DEL TERRITORIO PIANODI GESTIONE SEZIONE 2 1 COMITATO SCIENTIFICO COORDINATORE DEL PROGETTO: DOTT. RAIMONDO SCHIAVONE PAESAGGIO E ASSETTO DEL TERRITORIO PROF. GIANCARLO DEPLANO COLLABORATORI: DOTT.SSA ANNA MARIA COLAVITTI

Dettagli

Ruolo del monitoraggio nella redazione dei piani di gestione

Ruolo del monitoraggio nella redazione dei piani di gestione Ruolo del monitoraggio nella redazione dei piani di gestione Scanu Gabriela Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare Segreteria tecnica Ministro scanu.gabriela@minambiente.it Giornate

Dettagli

Tab Elementi di qualità più sensibili alle pressioni che incidono sui fiumi

Tab Elementi di qualità più sensibili alle pressioni che incidono sui fiumi MACROFITE FITOBENTOS (Diatomee) PESCI Tab. 3.2. Elementi di qualità più sensibili alle pressioni che incidono sui fiumi DELL EFFETTO EFFETTI DELLA ARRICCHIMENTO DEI NUTRIENTI CARICO DI SOSTANZE ORGANICHE

Dettagli

Condizionalità e biodiversità

Condizionalità e biodiversità Condizionalità e biodiversità Criteri di Gestione Obbligatoria 2-3: Direttiva Uccelli e Direttiva Habitat Cagliari, 16 Marzo 2009 La Direttiva 92/43/CEE Habitat Lo scopo principale della direttiva è: salvaguardare

Dettagli

Prospettive dell agricoltura all interno della. Rete Natura 2000

Prospettive dell agricoltura all interno della. Rete Natura 2000 Prospettive dell agricoltura all interno della Rete Natura 2000 Assessorato della Difesa dell Ambiente Servizio Tutela della Natura Paulilatino, 29.06.2009 CONDIZIONALITÀ E AMBIENTE Perché la condizionalità

Dettagli

VAS Piano Energetico Ambientale Regionale Misure per il monitoraggio REGIONE MOLISE. Servizio Programmazione Politiche Energetiche

VAS Piano Energetico Ambientale Regionale Misure per il monitoraggio REGIONE MOLISE. Servizio Programmazione Politiche Energetiche REGIONE MOLISE Servizio Programmazione Politiche Energetiche Valutazione Ambientale Strategica (Direttiva 42/2001/CE) del Piano Energetico Ambientale Regionale MISURE PER IL MONITORAGGIO D. Lgs. n. 152/2006

Dettagli

Milano, 23 aprile 2009

Milano, 23 aprile 2009 Milano, 23 aprile 2009 Il Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle

Dettagli

COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO. concernente la conservazione degli uccelli selvatici

COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO. concernente la conservazione degli uccelli selvatici COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO concernente la conservazione degli uccelli selvatici e DIRETTIVA 92/43/CEE DEL CONSIGLIO relativa alla conservazione degli habitat naturali

Dettagli

Reggio Emilia, 8 maggio 2009

Reggio Emilia, 8 maggio 2009 Reggio Emilia, 8 maggio 2009 via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle acque Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE (DQA) D.

Dettagli

ALLEGATO II TRAGUARDI AMBIENTALI

ALLEGATO II TRAGUARDI AMBIENTALI ALLEGATO II TRAGUARDI AMBIENTALI DESCRITTORE 1 La biodiversità è mantenuta. La qualità e la presenza di habitat nonché la distribuzione e l abbondanza delle specie sono in linea con le prevalenti condizioni

Dettagli

Priorità 2: Promozione della sostenibilità ambientale

Priorità 2: Promozione della sostenibilità ambientale PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLA COOPERAZIONE REGIONALE APQ Paesi della sponda sud del Mediterraneo Programma Operativo di cooperazione transfrontaliera Bacino del Mediterraneo Priorità 2: Promozione della sostenibilità

Dettagli

NATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura

NATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura NATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura Nome indicatore DPSIR Fonte dati Distribuzione del Valore Ecologico secondo

Dettagli

Monaco, 3 aprile 2017

Monaco, 3 aprile 2017 1 Discours M. Gian Luca Galletti Ministre de l environnement Italien Intervento Monaco Blue Initiative Monaco, 3 aprile 2017 Sua altezza Serenissima, Caro Carmenu Illustri ospiti, buon giorno a tutti.

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. Su proposta dell Assessore all Ambiente e Cooperazione tra i Popoli;

LA GIUNTA REGIONALE. Su proposta dell Assessore all Ambiente e Cooperazione tra i Popoli; Oggetto: Direttive 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, e 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNI DI ORANI E SARULE

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNI DI ORANI E SARULE 0 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNI DI ORANI E SARULE PIANO DI GESTIONE DEL SIC MONTE GONARE ITB021156 A CURA DI PROF. IGNAZIO CAMARDA (COORDINATORE, ASPETTI BOTANICI) ING. SEBASTIANO CARTA (PIANIFICAZIONE)

Dettagli

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale 1.1 IL SISTEMA DELLE AREE NATURALI PROTETTE Le aree naturali protette costituiscono una delle tipologie di aree di cui al Registro delle aree protette: Aree designate per la protezione degli habitat e

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

GESTIONEE ACQUE. Inquinamento marino Scarichi

GESTIONEE ACQUE. Inquinamento marino Scarichi GESTIONEE ACQUE Inquinamento marino Scarichi Sos stanze ATTI COMUNITARI Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000,recepita il 22.12.2003 che istituisce un quadro

Dettagli

Art. 1 (Istituzione) 2. Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino.

Art. 1 (Istituzione) 2. Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino. Istituzione del Parco Marino Regionale «Costa dei Gelsomini». (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario n. 2 del 29 aprile 2008) Art. 1 (Istituzione) 1. Ai sensi dell art. 6 della legge regionale

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 36/51 DEL

DELIBERAZIONE N. 36/51 DEL Oggetto: Pianificazione dello Spazio Marittimo prevista dalla Direttiva 89/2014/UE e dal D. Lgs. 17 ottobre 2016 n. 201. Istituzione di un Tavolo interassessoriale con il compito di esaminare e coordinare

Dettagli

TECNICHE DI MONITORAGGIO COSTIERO BIOLOGICO

TECNICHE DI MONITORAGGIO COSTIERO BIOLOGICO Dott.ssa Amalia PIRO Lia, per i numerosissimi amici, Biologa marina, subacquea di professione, si misura quotidianamente con il mare, Docente presso l UNICAL si occupa della Summer school di subacqua scientifica

Dettagli

Bozza di Schema. Verso il Piano nazionale. sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. (documento strategico di sistema)

Bozza di Schema. Verso il Piano nazionale. sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. (documento strategico di sistema) Bozza di Schema Verso il Piano nazionale sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (documento strategico di sistema) 17 settembre 2009 1 Premessa Questo documento ha lo scopo di avviare la consultazione

Dettagli

Acqua Aspetti qualitativi della risorsa acqua: applicazione in Italia della Direttiva WFD 2000/60CE.

Acqua Aspetti qualitativi della risorsa acqua: applicazione in Italia della Direttiva WFD 2000/60CE. Aspetti qualitativi della risorsa acqua: applicazione in Italia della Direttiva WFD 2000/60CE. In questi ultimi 30 anni la normativa italiana sulla risorsa idrica ha subito una progressiva evoluzione passando

Dettagli

AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI STUDI PER LA PREPARAZIONE DI PIANI DI GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI PESCA DOCUMENTO TECNICO

AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI STUDI PER LA PREPARAZIONE DI PIANI DI GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI PESCA DOCUMENTO TECNICO AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI STUDI PER LA PREPARAZIONE DI PIANI DI GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI PESCA Misura: 1.40 - Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2014/89/UE CHE ISTITUISCE UN QUADRO PER LA PIANIFICAZIONE DELLO PIANIFICAZIONE DELLO SPAZIO MARITTIMO. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti

Dettagli

COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO. concernente la conservazione degli uccelli selvatici

COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO. concernente la conservazione degli uccelli selvatici COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO concernente la conservazione degli uccelli selvatici e DIRETTIVA 92/43/CEE DEL CONSIGLIO relativa alla conservazione degli habitat naturali

Dettagli

la Regione Abruzzo, rappresentata da nella qualità di , delegato alla presente stipula in virtù ;

la Regione Abruzzo, rappresentata da nella qualità di , delegato alla presente stipula in virtù ; Allegato ACCORDO (ex art 15, L. 241/1990) TRA IL MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE E LE REGIONI ABRUZZO, BASILICATA, CALABRIA, CAMPANIA, EMILIA ROMAGNA, FRIULI VENEZIA GIULIA,

Dettagli

L inquadramento normativo e rapporti con il Piano di Gestione delle Acque e il Piano di gestione del rischio alluvioni

L inquadramento normativo e rapporti con il Piano di Gestione delle Acque e il Piano di gestione del rischio alluvioni IL PTA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA Obiettivi, contenuti e risultati attesi del Piano L inquadramento normativo e rapporti con il Piano di Gestione delle Acque e il Piano di gestione del rischio alluvioni

Dettagli

LA VALUTAZIONE AMBIENTALE E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA DELLE AREE PROTETTE E DEI SITI NATURA

LA VALUTAZIONE AMBIENTALE E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA DELLE AREE PROTETTE E DEI SITI NATURA Workshop LA VALUTAZIONE AMBIENTALE E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA DELLE AREE PROTETTE E DEI SITI NATURA 2000 8 luglio 2015 - Palermo La pianificazione integrata delle Aree Naturali Protette e dei siti della

Dettagli

COMITATO SCIENTIFICO PIANO DI GESTIONE SEZIONE 2 COORDINATORE DEL PROGETTO: DOTT. RAIMONDO SCHIAVONE

COMITATO SCIENTIFICO PIANO DI GESTIONE SEZIONE 2 COORDINATORE DEL PROGETTO: DOTT. RAIMONDO SCHIAVONE PIANO DI GESTIONE AREA S.I.C. MONTI DEL GENNARGENTU PIANO DI GESTIONE SEZIONE 2 1 COMITATO SCIENTIFICO COORDINATORE DEL PROGETTO: DOTT. RAIMONDO SCHIAVONE PAESAGGIO E ASSETTO DEL TERRITORIO PROF. GIANCARLO

Dettagli

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 22 del

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 22 del Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 22 del 17-2-2017 10563 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 07 febbraio 2017, n. 134 Proposta di ampliamento a mare dei Siti di Importanza Comunitaria Rauccio

Dettagli

Convenzione APAT-WWF per la conservazione ecoregionale nel Mediterraneo Centrale

Convenzione APAT-WWF per la conservazione ecoregionale nel Mediterraneo Centrale Seminario STANDARD PER LA GESTIONE DI PROGETTI E PROGRAMMI DI CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ 20 e 21 febbraio 2008 Riserva Naturale Ripa Bianca di Jesi Convenzione APAT-WWF per la conservazione ecoregionale

Dettagli

CORPI IDRICI: STATO E OBIETTIVI. II Forum di informazione pubblica Milano, 17 settembre 2009

CORPI IDRICI: STATO E OBIETTIVI. II Forum di informazione pubblica Milano, 17 settembre 2009 Progetto di Piano Elaborato ai sensi dell art. 13 della Direttiva 2000/60 CE e dell art. 117 del D.Lgs. 152/06 e dell art. 1, comma 3 bis della L.13/09 CORPI IDRICI: STATO E OBIETTIVI II Forum di informazione

Dettagli

Art Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino.

Art Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino. Legge regionale 21 aprile 2008, n. 13 Istituzione del Parco Marino Regionale «Fondali di Capocozzo - S. Irene - Vibo Marina Pizzo - Capo Vaticano - Tropea». (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario

Dettagli

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015 Valutazione Ambientale VAS PEAR Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico Milano, 19 gennaio 2015 Autorità competente per la VAS Struttura Fondamenti, Strategie per il governo del territorio e

Dettagli

Incontro di consultazione pubblica Venezia, 6 luglio 2017

Incontro di consultazione pubblica Venezia, 6 luglio 2017 Inquadramento norma-vo europeo: le linee guida europee sull ecological flow Il conceao di deflusso ecologico in Europa A Blueprint to safeguard Europe s water resources, 2012 (Piano per la salvaguardia

Dettagli

Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE

Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE Maurizio Pernice Scanu Gabriela Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare Ecomondo Rimini, 9 novembre

Dettagli

Verso il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici

Verso il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici DIREZIONE GENERALE CLIMA ED ENERGIA Verso il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Andrea Masullo Unità Assistenza Tecnica Sogesid S.p.A. presso il Ministero dell'ambiente e della Tutela

Dettagli

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA PIANO del PARCO Rapporto Ambientale ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (VAS): rinvii ai contenuti di cui all Allegato VI

Dettagli

COMUNE DI PRATO CARNICO. Variante P.R.G.C. n. 28 RELAZIONE DI VERIFICA PREVENTIVA SIGNIFICATIVI SULL AMBIENTE

COMUNE DI PRATO CARNICO. Variante P.R.G.C. n. 28 RELAZIONE DI VERIFICA PREVENTIVA SIGNIFICATIVI SULL AMBIENTE REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI PRATO CARNICO RELAZIONE DI VERIFICA PREVENTIVA SIGNIFICATIVI SULL AMBIENTE DEGLI EFFETTI Variante P.R.G.C. n. 28 Arch. Fabiana Brugnoli Febbraio

Dettagli

Monitoraggio degli habitat e delle specie di importanza comunitaria nei Siti della Rete Natura 2000 nell ambito del Golfo di Cagliari

Monitoraggio degli habitat e delle specie di importanza comunitaria nei Siti della Rete Natura 2000 nell ambito del Golfo di Cagliari Monitoraggio degli habitat e delle specie di importanza comunitaria nei Siti della Rete Natura 2000 nell ambito del Golfo di Cagliari Orrù G., Miggianu A., Angius L.. Servizio Tutela della Natura Assessorato

Dettagli

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte VAS significato e norme Lucia Brizzolara - Giuseppina Sestito Settore Sistema Informativo Ambientale

Dettagli

TOSCANA: LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA Martedì 06 Aprile :58

TOSCANA: LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA Martedì 06 Aprile :58 Biodiversità, agroecosistemi, report ambientali. Relazione sullo stato dell ambiente in Toscana 2009: i dati presentati nel capitolo dedicato alla conservazione della natura si riferiscono, in questo numero,

Dettagli

Innovazione tecnologica e gestione dei sedimenti di dragaggio: l'esperienza del Sistema Portuale dell'adriatico Centrale

Innovazione tecnologica e gestione dei sedimenti di dragaggio: l'esperienza del Sistema Portuale dell'adriatico Centrale Innovazione tecnologica e gestione dei sedimenti di dragaggio: l'esperienza del Sistema Portuale dell'adriatico Centrale Ing. Laura Rotoloni, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale Ing.

Dettagli

in G.U. n. 79 del sommario Art. 1 Art. 2 Art. 3 DM AMBIENTE 7_03_12C Pag: 1

in G.U. n. 79 del sommario Art. 1 Art. 2 Art. 3 DM AMBIENTE 7_03_12C Pag: 1 DM AMBIENTE 7_03_12C Pag: 1 DECRETO MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 7 marzo 2012. Quinto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica

Dettagli

in G.U. n. 79 del sommario Art. 1 Art. 2 Art. 3 DM AMBIENTE 7_03_12M Pag: 1

in G.U. n. 79 del sommario Art. 1 Art. 2 Art. 3 DM AMBIENTE 7_03_12M Pag: 1 DM AMBIENTE 7_03_12M Pag: 1 DECRETO MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 7 marzo 2012. Quinto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica

Dettagli

SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ALLEGATO 1 SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Inquadramento sintetico delle attività svolte in materia di Rete Natura

Dettagli

Il ruolo delle aree protette nella gestione della risorsa idrica

Il ruolo delle aree protette nella gestione della risorsa idrica Il ruolo delle aree protette nella gestione della risorsa idrica Monica Di Francesco Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Diana M. P. Galassi Dipartimento MESVA, Università degli Studi

Dettagli

Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 10 maggio 2017 (OR. en)

Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 10 maggio 2017 (OR. en) Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 10 maggio 2017 (OR. en) 8964/17 NOTA PUNTO "I/A" Origine: Destinatario: Segretariato generale del Consiglio ENV 422 FIN 290 FSTR 40 REGIO 56 AGRI 255 Comitato dei

Dettagli

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione Il Piano di tutela delle acque SCOPO Costituisce uno specifico piano di settore

Dettagli

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA. La pianificazione sostenibile. III Modulo: Le valutazioni

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA. La pianificazione sostenibile. III Modulo: Le valutazioni M.I.B.AR. MASTER INTERNAZIONALE DI BIOARCHITETTURA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA La pianificazione sostenibile III Modulo: Le valutazioni Arch. LINO GIORGINI Istituto Nazionale di Bioarchitettura

Dettagli

Codice Sito IT NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

Codice Sito IT NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) Codice Sito IT9320046 NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E

Dettagli

Marciapiedi a vermeti. L ingegneria in natura

Marciapiedi a vermeti. L ingegneria in natura Marciapiedi a vermeti. L ingegneria in natura Renato Chemello Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare, Università di Palermo Biocostruzione: La capacità di certi organismi di edificare strutture

Dettagli

A cosa serve? Perché è richiesto?

A cosa serve? Perché è richiesto? A cosa serve? La conoscenza delle dinamiche relative all uso del suolo è importante per la pianificazione territoriale in quanto consente di leggere lo stato attuale dei luoghi come risultante delle modificazioni

Dettagli

I Siti di Interesse Nazionale e i porti. Lo stato dell arte nelle aree marinocostiere. Antonella Ausili, Massimo Gabellini, Elena Romano

I Siti di Interesse Nazionale e i porti. Lo stato dell arte nelle aree marinocostiere. Antonella Ausili, Massimo Gabellini, Elena Romano I Siti di Interesse Nazionale e i porti. Lo stato dell arte nelle aree marinocostiere e di transizione Antonella Ausili, Massimo Gabellini, Elena Romano I Siti di Interesse Nazionale (SIN) con perimetrazione

Dettagli

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ED INDIRIZZO SULLA BIODIVERSITÀ IN PIEMONTE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ED INDIRIZZO SULLA BIODIVERSITÀ IN PIEMONTE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ DIREZIONE AMBIENTE STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ED INDIRIZZO SULLA BIODIVERSITÀ IN PIEMONTE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ Vincenzo Maria Molinari, Viola Erdini, Elisa Malenotti, Matteo Massara M PIEMONTE E

Dettagli