Corso Rischio Elettrico. Modulo 5

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1 Corso Rischio Elettrico Modulo 5

2 Classificazione dei locali ad uso medico Il paziente all'interno di un locale ad uso medico è sottoposto ad una serie di pericoli di natura elettrica sicuramente maggiori rispetto ad altri locali poiché la tipicità dell'ambiente e le particolari attività che vi si svolgono, determinano un aumento dei fattori di rischio. Le precarie condizioni di salute, le diminuite capacità di reazione e la presenza di apparecchi elettromedicali direttamente a contatto fisico o elettrico, rendono il paziente particolarmente vulnerabile ai pericoli della corrente elettrica. Per elevare il grado di sicurezza a livelli accettabili, risulta quindi necessario adottare provvedimenti più severi che in altri luoghi, sia per gli apparecchi elettromedicali sia per l'impianto elettrico. testo estratto dal sito

3 Classificazione dei locali ad uso medico Si intende per locale ad uso medico locale destinato a scopi diagnostici, terapeutici,chirurgici, di sorveglianza o di riabilitazione dei pazienti (inclusi i trattamenti estetici). Gli impianti elettrici dei locali adibiti ad uso medico, ai sensi della Norma Tecnica CEI 64-8/7 V2, in funzione delle attività previste, richiedono differenti livelli e dispositivi di sicurezza rispetto al rischio da Macro e Microshock. Le apparecchiature elettromedicali possono essere impiegate soltanto in locali adibiti ad uso medico. L impianto elettrico di ciascun locale ad uso medico, deve essere conforme alla tipologia di attività che l apparecchiatura elettrica ivi utilizzata, consente di effettuare.

4 Classificazione dei locali ad uso medico La norma prevede la suddivisione dei locali ad uso medico nei seguenti tre gruppi. Gruppo 0: locale ad uso medico nel quale non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate. Requisiti di sicurezza elettrica richiesti per la protezione da Macroshock (presenti in tutte le aree mediche): dispositivi differenziali e magnetotermici sugli impianti elettrici di protezione da sovracorrenti e cortocircuiti Gruppo 1: locale ad uso medico nel quale le parti applicate sono destinate ad essere utilizzate esternamente o invasivamente entro qualsiasi parte del corpo ad eccezione della zona cardiaca; Requisiti specifici di sicurezza elettrica richiesti nodo equipotenziale, interruttore differenziale con corrente di intervento da 0,03 A Gruppo 2: locale ad uso medico nel quale le parti applicate sono destinate ad essere utilizzate in applicazioni quali interventi intracardiaci ed operazioni chirurgiche, o il paziente è sottoposto a trattamenti vitali dove la mancanza dell alimentazione può comportare pericolo per la vita; Requisiti specifici di sicurezza elettrica richiesti nodo equipotenziale con dispositivo di allarme Isocontrol e UPS (Unity Supply Power, gruppo di continuità) e gruppi soccorritori

5 Zona paziente Qualsiasi volume in cui un paziente con parti applicate può venire in contatto intenzionale, o non intenzionale, con altri apparecchi elettromedicali o sistemi elettromedicali o con masse estranee o con altre persone in contatto con tali elementi. 1,5 m Zona paziente 2,5 m All'interno della zona paziente gli accorgimenti da adottare sono più restrittivi che all'esterno perciò si rende necessario stabilire l'effettiva posizione che possono assumere il paziente o le apparecchiature che possono entrare in contatto con il paziente (*). Zona paziente La zona paziente non si applica nel caso di apparecchiature elettromedicali alimentate con sorgente elettrica interna (pila o batteria), senza pericolo di microshock ad es. pompa di infusione. 1,5 m (*) testo estratto dal sito

6 Nei locali dove la posizione del paziente non è ben definita o dove gli apparecchi elettromedicali sono spesso spostati all'interno del locale, la zona paziente non è sempre facilmente individuabile. In questo caso il progettista può convenientemente estendere la zona paziente a tutto il locale (*); è quanto di norma viene fatto nelle sale operatorie, locali di gruppo 2. (*) testo estratta dal sito Lo scopo è di ridurre al valore minimo le eventuali correnti di dispersione sul paziente in modo da proteggerlo dal rischio di microshock realizzando un nodo equipotenziale (linee verdi) tra tutte le masse e attrezzature alimentate o indirettamente attraversate da correnti di dispersione in caso di guasto

7 Esemplificazione di Classificazione dei locali ad uso medico GRUPPO TIPOLOGIA LOCALI Camere degenza: ordinaria, Day Hospital - Surgery Astanteria PS X X X Locali per chirurgie e/o anestesie generali Sala operatoria Abulatorio angiogfrafico e chirurgico X X Locali per Terapia intensiva X X Ambulatori per esami di fisiopatologia Ambulatori ECG-EEG-EMG-EHG (senza anestesia) X X Locali per terapie fisiche (palestre) 1.Con elettrodi applicati 2.Senza elettrodi applicati (2) X (1) X Locali per diagnostica 1.Radiografia, TAC, RNM 2.Sala per esami angiografici e emodinamici (1) X (2) X [1] Senza elettromedicali con parti applicate [2] Senza anestesia generale, con elettrodi applicati ma non in zona cardiaca Altri locali 1.Ambulatori generici, 2.Reparto di Odontoiatria 3.Sale prelievi [1] (3) X (1) X (2) X [2]

8 La classificazione dei locali ad uso medico e l individuazione della zona paziente sono determinati dalla Direzione Sanitaria in collaborazione con il Servizio Risorse Tecnologiche in funzione dei trattamenti medici effettuati e delle attrezzature elettromedicali impiegate. Di norma non possono essere impiegati per attività sanitaria locali ordinari o effettuare attività sanitarie differenti da quelle per cui i locali sono stati destinati e verificati dal punto di vista impiantistico. Qualunque cambio di destinazione d uso o cambio di attività deve essere autorizzato dalla Direzione Sanitaria e verificato dal Servizio Risorse Tecnologiche

9 Definizioni APPARECCHIO ELETTROMEDICALE Apparecchio elettrico, munito di non più di una connessione a una particolare rete di alimentazione, destinato alla diagnosi, al trattamento o alla sorveglianza del paziente sotto la supervisione di un medico, e che entra in contatto fisico o elettrico col paziente e/o trasferisce energia verso o dal paziente e/o rivela un determinato trasferimento di energia verso o dal paziente. L APPARECCHIO comprende quegli accessori, definiti dal costruttore, che sono necessari per permettere l USO NORMALE dell APPARECCHIO. PARTE APPLICATA Viene definita dalla Norma "parte applicata" la parte di un apparecchio elettromedicale che nell'uso normale, affinché l'apparecchio possa svolgere la sua funzione di diagnosi e cura, deve necessariamente venire in contatto fisico col paziente. Può essere costituita da elettrodi, sensori applicati al paziente, cateteri contenenti liquidi fisiologici conduttori o più semplicemente dall'involucro stesso degli apparecchi. Il contatto della parte applicata col paziente rende ovviamente maggiore il rischio rispetto ad una parte dell'apparecchio che il paziente potrebbe toccare, volontariamente o involontariamente, direttamente o indirettamente, ma comunque occasionalmente. In sintesi PARTE APPLICATA * testo estratta dal sito Una parte dell apparecchio che nell USO NORMALE: viene necessariamente in contatto fisico con il PAZIENTE perché l APPARECCHIO possa svolgere la sua funzione; oppure può venire a contatto con il PAZIENTE; oppure necessita di essere toccata dal PAZIENTE.

10 Definizioni La Norma distingue gli apparecchi elettromedicali in base: alla protezione dai contatti diretti ed indiretti (I, II, AI) al grado di protezione dai contatti diretti ed indiretti delle loro parti applicate (B, BF, CF) NB: la distinzione fra classi I, II e AI vale per qualsiasi apparecchiatura elettrica, compresi gli elettrodomestici che usiamo normalmente nelle nostre case. AI significa semplicemente Alimentazione Interna e sta ad indicare qualsiasi apparecchio a batteria (dal telefonino all holter pressorio).

11 Apparecchio di classe I Gli apparecchi appartenenti a questa classe di isolamento sono apparecchi nei quali la protezione - non si basa unicamente sull'isolamento principale (ovvero l involucro che protegge i circuiti interni di alimentazione dal contatto diretto con l esterno), - ma anche su una misura di sicurezza supplementare, costituita dalla connessione delle parti conduttrici accessibili ad un conduttore di protezione (messa a terra di protezione), collegato all'impianto elettrico fisso, contraddistinto dal doppio colore giallo/verde, in modo tale che le parti conduttrici accessibili non possano andare in tensione neanche in caso di rottura dell involucro. Simbolo di terra Il cavo di messa a terra Esempi tipici fra gli elettromedicali, sono: elettrobisturi, defibrillatore, ecografo Esempi tipici fra gli elettrodomestici, sono: lavastoviglie, computer fisso, lettore DVD N.B. diversi produttori possono adottare scelte progettuali diverse, pertanto apparecchiature simili possono appartenere a classi diverse

12 NECESSARI: per gli apparecchi di classe I 1. Dimensionamento adeguato del dispersore di terra, e del relativo impianto, in modo da non permettere una tensione, provocata dalla corrente dispersa sulla terra e dalla resistenza che incontra nel percorso, al di sopra dei 50 volt. 2. Inserimento, per obbligo di legge, di un interruttore differenziale a monte dell'impianto elettrico che sezioni la tensione nel caso di correnti disperse superiori a 30 ma (il cosiddetto salvavita presente anche a casa nostra!). 1 - Spina con contatto di terra di protezione o 2 - Cavo flessibile separabile 3 - Connettore 4 - Contatto e spinotto di terra e protezione 5 - Morsetto di terra funzionale 6 - Isolamento fondamentale 7 - Involucro 8 - Circuito intermedio 9 - Parte collegata alla rete 10 - Parte applicata 11 - Motore con albero accessibile 12 - Isolamento supplementare o schermo messo a terra di protezione Un guasto nell'isolamento in questi apparecchi può portare un conduttore di fase (il filo del circuito elettrico in cui passa la corrente) in contatto con la carcassa, provocando una tensione potenzialmente pericolosa (se una persona dovesse toccare l involucro). La presenza del conduttore di protezione (la cosiddetta messa a terra, cfr. punto 1) permette però che il flusso di corrente venga deviato verso l impianto di terra, eliminando il rischio per l utilizzatore. Inoltre in questo caso scatta l interruttore differenziale, o come si dice salta il salvavita (cfr. punto 2).

13 Apparecchio di classe II Sono detti anche a doppio isolamento, sono progettati in modo da non richiedere (e pertanto non devono avere) la connessione di massa a terra. Ciò è ottenuto in genere realizzando l'involucro del contenitore in materiali isolanti, o comunque facendo in modo che le parti in tensione siano circondate da un doppio strato di materiale isolante (isolamento principale + isolamento supplementare), o usando isolamenti rinforzati. Simbolo di attrezzatura a doppio isolamento 1 - Spina d'alimentazione 2 - Cavo d'alimentazione 3 - Isolamento fondamentale 4 - Isolamento supplementare 5 - Involucro 6 - Morsetto di terra funzionale 7 - Parte collegata alla rete 8 - Parte applicata 9 - Isolamento rinforzato 10 - Motore con albero accessibile Esempi tipici fra gli elettromedicali: broncoaspiratore, pesapersone, caricabatterie Esempi tipici fra gli elettrodomestici: rasoio elettrico, aspirapolvere, caricabatterie ma diversi produttori posso adottare diverse scelte progettuali, pertanto apparecchiature simili possono appartenere a classi diverse

14 Apparecchio ad alimentazione interna Apparecchio in grado di funzionare con sorgente elettrica interna. Un apparecchio può essere riconosciuto come tale soltanto se non esiste connessione esterna alla sorgente elettrica interna, oppure se la connessione elettrica alla sorgente interna, come ad esempio una batteria ricaricabile, può avvenire solamente dopo la separazione fisica della sorgente elettrica interna e di un eventuale dispositivo di ricarica dell'apparecchio. Se queste prescrizioni non possono essere rispettate, l'apparecchio deve essere classificato di classe I o II.

15 Definizioni PARTE APPLICATA DI TIPO B PARTE APPLICATA che fornisce un grado di protezione contro i pericoli elettrici, con particolare riguardo alle CORRENTI di DISPERSIONE ammissibili (valori massimi di corrente dispersi sul paziente pari a 100 µa con attrezzatura in uso). Esempio: braccio del sollevatore paziente, tavolo operatorio PARTE APPLICATA DI TIPO BF PARTE APPLICATA F (= flottante) che fornisce un più elevato grado di protezione contro i pericoli elettrici rispetto a quello fornito da parti applicate di tipo B (valori massimi di corrente dispersi sul paziente pari a 100 µa con attrezzatura in uso). Esempio: saturimetro, pompa nutrizionale PARTE APPLICATA DI TIPO CF PARTE APPLICATA F (= flottante) che fornisce un più elevato grado di protezione contro i pericoli elettrici rispetto a quello fornito da parti applicate di tipo BF (valori massimi di corrente dispersi sul paziente pari a 10 µa con attrezzatura in uso). Esempio: elettrocardiografo, elettrobisturi Si dice FLOTTANTE (F) una PARTE APPLICATA isolata da altre parti dell APPARECCHIO. Sono flottanti le parti applicate di tipo BF e CF. PARTI APPLICATE di tipo B e BF non sono adatte per un APPLICAZIONE CARDIACA DIRETTA. (dove per applicazione cardiaca diretta si intende un Impiego di una parte applicata che può trovarsi in collegamento diretto con il cuore del paziente.)

16 IMPORTANTE! Precauzioni nell uso di apparecchi elettrici ispezionare i cavi (che siano intatti, senza tagli, giunte, interruzioni, nastri adesivi) verificare che spina e presa a muro siano integre verificare la presenza delle guaine isolanti attorno ai cavi e alle spine togliere la spina dalla presa correttamente senza tirarla dal cavo non posizionare o usare liquidi in prossimità delle apparecchiature non posizionare oggetti o scatoloni sulle griglie di alimentazione delle apparecchiature (onde evitare problemi di surriscaldamento) controllare gli oggetti elettrici personali del paziente evitare se possibile l utilizzo di prolunghe l uso di ciabatte deve essere autorizzato dal servizio preposto e le stesse non devono essere sovraccaricate è vietato l utilizzo di prese doppie o triple

17 Trasformatori d isolamento IT-M Presenti nelle sale operatorie, in terapia intensiva e pronto soccorso, questi trasformatori isolano la rete di alimentazione dai circuiti a valle, evitando quindi che l attrezzatura risenta degli sbalzi di tensione o di eventuali black-out (purché esista alimentazione UPS di emergenza). Simbolo del trasformatore di isolamento + Caratterizza i locali di gruppo 2 (vedi slide n 3). TUTTE LE APPARECCHIATURE usate in questi locali sono collegate a tale impianto. Implica la presenza dell Isocontrol, dispositivo di allarme che segnala eventuali anomalie nel circuito (ad esempio sovraccarichi o correnti di dispersione, che con un normale impianto elettrico farebbero saltare il salvavita ).

18 Apparecchi alimentati a bassissima tensione di sicurezza Apparecchio alimentato tramite un TRASFORMATORE, o comunque una sorgente che separa la linea a 220V da quella dell apparecchio stesso, in modo che le correnti circolanti siano meno pericolose per i pazienti e gli operatori. La tensione NON deve essere superiore a: - 50 V valore efficace in corrente alternata V se in corrente continua Simbolo della sorgente di alimentazione: trasformatore di sicurezza

19 Manutenzione e Prevenzione Per prevenire l insorgenza di guasti nelle apparecchiature, devono essere programmate verifiche elettriche periodiche, che stabiliscono la corretta funzionalità dell impianto elettrico e delle apparecchiature, e la loro adeguatezza alle norme emanate dal CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). Le verifiche (di sicurezza elettrica e di corretta funzionalità) delle attrezzature elettromedicali aziendalmente sono effettuate dal Servizio di Ingegneria Clinica con l apposizione del tagliando di verifica, con cadenza stabilita in base alla procedura aziendale PQ Servizio di Ingegneria Clinica, ed alla norma tecnica CEI EN che prevede ad oggi: - Verifica biennale per le apparecchiature elettromedicali su cui il produttore non indichi esplicitamente periodicità diverse; - Verifica annuale laddove il produttore lo abbia esplicitamente indicato (ad es. tutte le verifiche dei defibrillatori, ventilatori e pompe di infusione); - Verifica quinquennale per le apparecchiature da laboratorio. Gli utilizzatori nonché i responsabili di UO (o loro preposti) devono controllare e garantire il mantenimento delle etichette identificative apposte dal Servizio di ingegneria Clinica

20 Nuove apparecchiature Ogni attrezzatura prima di essere impiegata, anche se in prestito o in comodato, prima del suo ingresso deve essere autorizzata: - da Direzione Sanitaria, che con il Servizio Risorse Tecnologiche, verifica l idoneità degli impianti di sicurezza; - dal Servizio di Ingegneria Clinica, che verifica la sicurezza elettrica e di funzionalità dell attrezzatura.

21 Tipologia di reti di alimentazioni elettrica Distinguiamo tra tre tipologie di alimentazioni elettriche - Energia normale: è quella derivata dalla compagnia elettrica (A2A, ENEL, ecc.). Alimentano le prese di colore bianco o nero - Energia Preferenziale: alimentazione di sicurezza disponibile entro pochi sec. dalla mancanza della tensione di rete: Viene prodotta dall attivazione dei Gruppi Elettrogeni (GE), che avviene entro 5 /10. Alimenta alcune utenze dell Ospedale il cui elenco è riportato nella procedura IO.SPP.031 Gestione Black out emergenza elettrica. - Energia di Continuità (Unity Power Supply System): sempre disponibile tramite batterie tenute in carica dalla rete di alimentazione normale e in emergenza dai Gruppi di continiutà elettrica. Indispensabili per quelle utenze che non devono avere alcuna interruzione di funzionamento onde evitare la messa in pericolo della salute del paziente. L elenco è riportato nella procedura IO.SPP.031 Gestione Black out emergenza elettrica.

22 Tipologia di alimentazione delle prese In relazione - alle differenti aree - e alla tipologia di attrezzature elettromedicali servite le prese di alimentazione installate nei locali possono essere differenziate attraverso apposite targhette identificative.

23 Tipologia di alimentazione delle prese Alimentazione Tipologia dell Alimentazione Cosa collegare Aree dove sono preferibilmente presenti Energia Normale Presente nelle aree classificate in Gruppo 0, 1 e 2 Apparecchi che non richiedono continuità nell alimentazione e/o non in area paziente Stanze di degenza, Apparecchiature radiologiche mobili Energia Preferenziale (gruppo elettrogeno) Preferenziale Presente nelle aree classificate in Gruppo 1 e 2 Apparecchi che richiedono continuità nell alimentazione, ma non in area paziente Posto infermieri nei corridoi dei reparti di degenza nei locali per il mantenimento in carica delle attrezzature elettromedicali Energia Continua (UPS gruppo di continuità) Presente nelle aree classificate in Gruppo 2 Apparecchi che richiedono continuità nell alimentazione e si trovano in area paziente Sale operatorie Terapie Intensive e subintensiva Pronto Soccorso, diagnostiche, ascensori sale operatorie Connettori giallo/verdi Equalizzazione del potenziale Tutti gli apparecchi in area paziente, attraverso apposito cavo giallo/verde, utilizzando l apposito connettore del nodo equipotenziale E BENE COMUNQUE SEMPRE VERIFICARE CON IL SERVIZIO RISORSE TECNOLOGICHE, L EFFETTIVA FUNZIONALITA DELLE PRESE SPECIALI RISPETTO ALLE ESIGENZE DI REPARTO

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