I Focus. L Iva nell editoria. N. 07 del A cura di Giovanni Zangrilli

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1 N. 07 del I Focus A cura di Giovanni Zangrilli L Iva nell editoria Ai sensi dell art. 74, lett. c), del DPR n. 633/72, nonché del DM 9 aprile 1993 (1), per il commercio dei giornali quotidiani, dei periodici, dei libri, dei relativi supporti integrativi e dei cataloghi, l IVA è dovuta dagli editori sulla base del prezzo di vendita al pubblico in relazione al numero delle copie vendute o al numero delle copie, consegnate o spedite, diminuito a titolo di forfetizzazione della resa del settanta per cento per i libri e dell ottanta per cento per i giornali quotidiani e periodici, con esclusione di quelli pornografici e di quelli ceduti unitamente a supporti integrativi a ad altri beni. Ciò comporta che mentre solitamente l IVA è applicata come un imposta sui consumi plurifase, in cui è il consumatore finale (cosiddetto, contribuente "di fatto" o "inciso") su di cui la stessa grava, anche se gli adempimenti contabili e l'obbligo di versamento all'erario fanno capo a tutti gli altri soggetti (cosiddetti, contribuenti "di diritto") che, quali imprenditori, artisti o professionisti, titolari di partita IVA in genere, partecipano anche a una sola fase del processo di produzione e di commercializzazione del prodotto o del servizio destinato al consumo, in modo tale che l imposta venga pagata in tutti i passaggi nella misura corrispondente all'incremento che il bene o il servizio subisce rispetto allo stadio di commercializzazione precedente nello speciale regime previsto per l editoria, ma non solo (2), la stessa assume invece, contrariamente alla preaccennata regola generale, la veste d imposta monofase, in cui il contribuente di fatto è sempre il consumatore finale, ma quello di diritto è solo il primo soggetto che partecipa al processo economico di 1 In G.U. n. 86 del 14 apr Il DM non è stato mai aggiornato e pertanto, non avendo recepito tutte le modifiche e le semplificazioni successivamente apportate in tema d IVA, risulta in parte superato e non più attuale. 2 Altri regimi monofase sono, ad es., quelli previsti per il commercio dei monopoli di Stato, per le agenzie di viaggi, per le prestazioni di telefonia e per la vendita di schede telefoniche 1

2 produzione o di commercializzazione. Nella commercializzazione dei prodotti editoriali, pertanto, l'unica cessione vera e propria (quella cioè soggetta a Iva) è quella tra l'editore e l'acquirente finale, mentre il rivenditore e anche gli eventuali precedenti distributori (sia nazionali che locali), pur svolgendo un'attività essenziale per la vendita del bene, non sono giuridicamente e fiscalmente, ai fini dell IVA, parti della compravendita. Tra editore e consumatore finale la vendita è, quindi, sempre "diretta" e ciò giustifica l'applicazione dell'imposta esclusivamente da parte dell'editore e l'esclusione di tutti gli altri soggetti. Premessa Così brevemente delineata in premessa, la normativa dettata dal citato art. 74, co. 1, lett. c), del DPR n. 633/72, passiamo ora ad analizzare nello specifico le relative pratiche modalità operative, non senza averne prima puntualizzati, meglio precisandoli, gli ambiti soggettivi e oggettivi. Ambito soggettivo Per quel che concerne l ambito soggettivo, come visto, per il commercio dei prodotti in esame la normativa IVA prevede uno speciale regime monofase, con cioè corresponsione dell imposta da parte, ed esclusivamente, dell editore, intendendosi per tale: colui che intraprende l iniziativa economica editoriale; o colui che, in mancanza di uno specifico contratto d editoria, concretamente si assume il rischio della realizzazione dell opera per il relativo successivo sfruttamento economico; o, per i prodotti editoriali esteri, colui che ne effettua l importazione per poi commercializzarli all interno dello Stato; o, per le copie teletrasmesse in facsimile dall estero, colui che provvede a distribuirle nel territorio dello Stato. In particolare: sono equiparati agli editori i soggetti che provvedono alla distribuzione delle copie delle pubblicazioni trasmesse in facsimile dall estero; sono considerati editori anche i soggetti che provvedono alla distribuzione delle copie delle pubblicazioni teletrasmesse con fax dall estero; e, qualora la stampa della pubblicazione venga commissionata da un operatore non stabilito a un soggetto residente per la successiva commercializzazione, il soggetto passivo dovrà essere identificato: nel rappresentante della stabile organizzazione in Italia dell operatore estero; nello stesso soggetto non residente identificatosi direttamente in Italia; 2

3 nel rappresentante fiscale nominato in Italia; in loro mancanza, nel cessionario che acquista nell esercizio d impresa i prodotti editoriali per poi commercializzarli, al quale sarà, in tal caso, riferibile lo speciale regima previsto dall art. 74, lett. c), del DPR n. 633/72. L autore di libri, che cede i suoi scritti direttamente al rivenditore, assume la qualifica di editore e, conseguentemente, in quanto editore di sé stesso, deve corrispondere l IVA sulla base del prezzo di vendita al pubblico, applicando il regime monofase previsto dall art. 74, co. 1, lett. c), del DPR n. 633/72 3 Ambito oggettivo Per quanto invece all ambito oggettivo, in conformità a quanto previsto dalla Direttiva 2009/47/CE del Consiglio del 5 maggio 2009 che, modificando l allegato III della precedente Direttiva 2006/112/CE, elencante le cessioni di beni e le prestazioni di servizi ammesse a godere di un aliquota IVA ridotta, parla di fornitura di libri su qualsiasi tipo di supporto fisico, inclusi quelli in locazione nelle biblioteche (compresi gli stampati, i fogli illustrativi e il materiale stampato analogo, gli album da disegno o da colorare per bambini, la musica stampata o manoscritta, le mappe e le carte idrografiche o altri tipo di carte), giornali e periodici, escluso il materiale interamente o essenzialmente destinato alla pubblicità. I prodotti editoriali, per rientrare nel regime in esame, devono, inoltre, riportare il relativo prezzo di vendita, nonché quello di eventuali abbonamenti ridotti: in copertina; o in un allegato contenente anche il titolo dell opera e l indicazione dell editore, l assenza di tale requisito, infatti, fa sì che al loro commercio si renda applicabile il regime ordinario IVA 4. Prodotti editoriali soggetti al regime speciale per l editoria Rientrano tra i prodotti editoriali soggetti allo speciale regime di cui trattasi: a) i giornali quotidiani, cioè quelle pubblicazioni che escono giornalmente e che contengono notizie di vario genere, politiche, sportive, economiche, d attualità, informative ecc.; b) i giornali periodici, cioè le pubblicazioni registrate come tali presso il Tribunale, ai sensi della legge n. 47/48 5 e successive modifiche, che contengano però, non essendo sufficiente la loro mera registrazione quale prodotto editoriale periodico, contenuti divulgativi e abbiano scadenze d uscita fisse settimanali, mensili, trimestrali o superiori (6). La non sufficienza della mera registrazione presso il 3 Ris. n. 132 del 15 nov Ris. n del 10 sett e circ. n. 328 del 24 dic Legge rubricata come Disposizioni sulla stampa, in G.U. n. 43 del 20 feb Ris. n. 88 del 19 giu

4 Tribunale è legata al fatto che la sua finalità liberale e garantista del diritto di libera manifestazione del pensiero a mezzo stampa, non prevede che il Tribunale prenda visione della pubblicazione ed abbia discrezionalità in merito alla registrazione (7). Fra i periodici non è peraltro possibile, essendo riconducibile all esercizio dell attività tessile, ricomprendere anche un periodico, regolarmente registrato, che però si presenta oggettivamente costituito da una normale maglietta di cotone, commercializzata dal produttore con cadenza periodica e decorata con frasi di volta in volta diverse (8); c) i libri, cioè tutti i prodotti dell arte libraria, di qualsiasi dimensione e anche se solo illustrati o di carattere informativo, purché realizzati su di un qualsiasi (ad es. compact disk) supporto fisico, non invece se editi on-line. Rientrano a pieno diritto tra i prodotti dell arte libraria anche: le ristampe di libri d antiquariato, i libri d arte, anche se editi in occasione di mostre e simili, i libri di immagini, i libri per i bambini, gli estratti di libri e riviste. Per tali devono intendersi quelli costituiti da una parte ben definita di una composizione libraria, o di una pubblicazione periodica, che riproduca, di regola, un opera dell ingegno e, al fine di poter rientrare nello speciale regime dell editoria, devono recare l indicazione del titolo o della testata della pubblicazione da cui originano (9); d) cataloghi, cioè tutti quei prodotti editoriali costituiti da: elenchi di beni e prezzi, comunicazioni di natura commerciale, depliants, opuscoli aventi funzione meramente pubblicitaria e promozionale 10; e) pubblicazioni elettorali, l Agenzia delle entrate (11) ha precisato che possono essere considerate rientranti nello speciale regime in trattazione, sempre che siano stampate e abbiano carattere informativo, anche delle pubblicazioni, edite nell ambito di un servizio elettorale, contenenti raccolte di leggi elettorali, il calendario delle elezioni, i nominativi dei candidati ecc.; 7 Ris. n. 88 cit. 8 Ris. n. 293 dell 11 ago Circ. n. 63 del 7 ago Decreto Legge n. 313 del 2 sett Ris. n. 223 del 13 agosto

5 f) supporti integrativi ai prodotti editoriali, sonori o videomagnetici, ceduti, anche gratuitamente, per un prezzo indistinto e in un unica confezione, unitamente ai giornali quotidiani o periodici e ai libri, e funzionalmente connessi. La condizione della connessione funzionale: può ritenersi soddisfatta solo se il bene congiunto costituisce un complemento illustrativo o didattico del prodotto editoriale, il quale pertanto deve avere per oggetto esclusivo o prevalente il contenuto del bene congiunto (ad esempio: rivista di musica con disco o rivista di filatelia con francobollo); deve essere attestata una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di cui alla legge n. 15/68, presentata, ai sensi dell art. 35 del DPR n. 633/72, al competente ufficio dell Agenzia delle entrate; in detta dichiarazione, nel caso di beni funzionalmente connessi a periodici, dovranno essere riportati anche gli estremi della registrazione in Tribunale, ai sensi della legge n. 47/48; la presentazione della dichiarazione dagli editori deve avvenire prima della commercializzazione; il momento d immissione in commercio si identifica nella data di copertina ovvero, in mancanza, nel momento in cui l'editore consegna il prodotto editoriale al distributore o al punto vendita (12). L ammissione dei supporti al regime monofase - collegata alla inscindibilità del prodotto composto e alla complementarità degli elementi che appunto lo compongono (es. rivista e compact disk) è quindi condizionata al fatto: che il supporto annesso sia costituito, tenuto conto delle caratteristiche oggettive che presenta, da un prodotto merceologicamente qualificabile come disco, anche digitale, nastro, videocassetta, anche magnetica con programma informatico, compact disk, floppy disk; che la sua cessione avvenga con confezione unitaria e prezzo indistinto, unitamente a una pubblicazione qualificabile come, nei sensi prima esposti, editoriale ; che i due beni (es. rivista e floppy disk), anche se non materialmente assemblati, costituiscano comunque un unica confezione; che non sia consentita la vendita separata dei due beni; che il costo d acquisto del supporto o delle spese per la sua commercializzazione, a carico dell editore, per così come risultanti dalle relative fatture, non sia superiore al 50% del prezzo di vendita al pubblico dell intera confezione. 12 Circ. n. 209 del 27 ago

6 Qualora ciò non fosse, pur restando ferma l applicazione del regime monofase, sull intero prezzo della confezione si renderà applicabile, anziché quella eventualmente ridotta, l aliquota ordinaria IVA del 21%. Nell ipotesi invece in cui la confezione contenga un supporto, venduto congiuntamente con la pubblicazione, diverso da un supporto integrativo come prima identificato, il cui valore ha un costo superiore al 10%, ma inferiore al 50% del prezzo di confezione, si dovrà assumere, al fine della suddivisione del prezzo indistinto dell intera confezione e dell applicazione dell IVA con l aliquota propria di ciascun bene, come base imponibile su di cui imputare l aliquota propria del bene diverso, il costo allo stesso specificatamente riferibile, applicando l aliquota del 4%, prevista per la pubblicazione, sulla base imponibile costituita dalla differenza tra il prezzo dell intera confezione e il costo del supporto considerato non integrativo, come da seguente esempio: euro 3,10: prezzo indistinto di una confezione unitaria composta da un periodico più un gadget di cui: euro 2,58: prezzo al pubblico dell intera confezione, euro 0,52: costo del gadget (superiore al 10% ma inferiore al 50% di 2,58); si avrà che: su euro 0,52, si applicherà l IVA, propria del gadget, del 21%, su euro 2,06 (2,58 0,52), si applicherà l IVA ridotta del 4%. Le cessioni di pubblicazioni abbinate - intendendosi per tali quelle di quotidiani, periodici e libri con allegati aventi caratteristiche di una pubblicazione a stampa (es. giornale con libro, periodico con giornale), uniti o meno che siano in una confezione assemblata, con prezzo al pubblico complessivo unitario stampato sulla confezione cellofanata o sulle singole testate, inferiore alla somme dei prezzi ottenibili singolarmente dai due prodotti - vanno trattate come vendite di un unico prodotto editoriale non, quindi, come vendite di un prodotto editoriale con bene congiunto applicando il trattamento fiscale previsto per le cessioni di giornali quotidiani, periodici e libri utilizzando il sistema di resa prevista per il prodotto editoriale a cui è abbinata la pubblicazione a stampa (13); g) dispacci periodici registrati delle agenzia di stampa. A tal riguardo occorre fare una precisazione. I notiziari quotidiani e i dispacci delle agenzie di stampa in via generale non rientrano nello speciale regime dell editoria; al riguardo, infatti, così si è espressa l Amministrazione finanziaria con, tra le altre, la circolare n. 13 Circ. n. 328 del 24 dic

7 63/90, parte n. 1, a completamento di tale quadro si rammenta che anche i notiziari e i dispacci delle agenzie di stampa scontano, a decorrere dalla medesima data dell'1 gennaio, la stessa aliquota del 4 per cento, attesa la loro equiparazione, ai soli fini dell'aliquota, ai giornali quotidiani. Ciò però, come detto, in via generale. Poiché se detti dispacci, si estrinsecano nella diffusione periodica, di ritagli e informazioni da giornali e riviste, per il tramite di pubblicazioni periodiche regolarmente registrata presso il Tribunale, alle loro cessioni si rende pienamente applicabile il regime speciale previsto per l editoria (14). Prodotti editoriali non soggetti al regime speciale per l editoria Non rientrano tra i prodotti editoriali soggetti allo speciale regime di cui trattasi: a) i notiziari quotidiani e i dispacci delle agenzie di stampa (15). Con la ris. n /90, è stato precisato che però, invece, rientrano nello speciale regime i Dispacci di informazioni, consistenti nella diffusione di ritagli e informazioni da giornali e riviste e costituiti da una pubblicazione periodica, regolarmente registrata presso il Tribunale ; b) i giornali periodici gratuiti quali veicoli per la diffusione di messaggi pubblicitari. Come precisato dall Agenzia delle entrate, con la risoluzione n. 13/05, la distribuzione gratuita del periodico si sostanzia, infatti, in un adempimento di una specifica obbligazione dedotta nei contratti di pubblicità e costituisce un mezzo attraverso il quale fare pubblicità e quindi, in siffatta ipotesi, è da escludere che l editore possa avvalersi del regime di cui all art. 74 co. 1 lett. c,) del DPR n. 633/72. La cessione gratuita dei giornali come mezzo di diffusione di messaggi pubblicitari è stata oggetto d esame, sia pur sotto un diverso profilo, anche da parte della D.R.E. della Regione Lombardia che, con risoluzione n del 15 giugno 1999, vi ha riscontrato due diverse fattispecie con differenti ipotesi di soluzione: 1) soggetto che esercita esclusivamente il servizio di diffusione di messaggi pubblicitari con qualsiasi mezzo, tra i quali anche la stampa e la distribuzione di pubblicazioni: in questo caso la stampa delle pubblicazioni non costituisce attività editoriale, per la quale è richiesta apposita autorizzazione del Tribunale, e la distribuzione gratuita di pubblicazioni portanti messaggi pubblicitari è da intendersi come attività strumentale all effettuazione del servizio di diffusione dei messaggi stessi, con conseguente ininfluenza della stessa ai fini IVA; 14 Con la ris. n del 10 nov Circ. n. 63 del 7 ago

8 2) soggetto che svolge normalmente l attività di edizione e commercializzazione di pubblicazioni in genere: in questo caso si è in presenza di una vera e propria attività editoriale e anche la stampa della cosiddetta free press, per la quale è richiesta l autorizzazione del Tribunale, rientra nell attività propria dell impresa e, conseguentemente, la distribuzione gratuita di tale stampa è da ritenersi assoggettata a IVA, a nulla influendo il fatto che il contenuto delle pubblicazioni sia costituito esclusivamente da messaggi pubblicitari. c) gli atti, le relazioni e i bilanci di enti e società (16); d) le agende, i diari e i calendari. Per quel che attiene alle agende e ai diari (17), ma le motivazione ben possono essere estese anche ai calendari, l Agenzia delle entrate, per chiarirne il perché dell esclusione dal regime dell editoria, espressamente richiestone per il prodotto Samarcanda, ha precisato: Dalla lettura, in particolare, dell art. 5 della legge n. 47 del 1948, che individua le attribuzioni del Tribunale in materia di registrazione di giornali e periodici, emerge l assenza di qualsiasi potere di valutazione da parte del Tribunale sia in merito al contenuto della pubblicazione, che al bene, inteso in senso materiale, oggetto della registrazione. La citata legge n.47, attesa la sua finalità liberale e garantista del diritto di libera manifestazione del pensiero a mezzo stampa, non prevede che il Tribunale prenda visione della pubblicazione ed abbia discrezionalità in merito alla registrazione. Ne consegue che ai fini fiscali la semplice registrazione presso il Tribunale, come dato formale, non è di per sé sufficiente per il riconoscimento di un bene come periodico. E altresì necessario, infatti, che il bene abbia caratteristiche tali da poterlo identificare come periodico. Si ritiene, pertanto, necessaria la sussistenza di due requisiti che riguardano l aspetto contenutistico del bene e la registrazione dello stesso come periodico presso il tribunale. Nel caso in rassegna, il prodotto editoriale Smemoranda non appare riconducibile alla categoria dei periodici per l assenza di talune caratteristiche essenziali, quali il contenuto divulgativo e il collegamento della pubblicazione con scadenze fisse (settimanali,mensili, trimestrali etc..). Riguardo poi alla possibilità che il bene in questione si possa qualificare come libro la scrivente ha più volte precisato che possono considerarsi tali tutti i lavori dell arte libraria, di qualsiasi dimensione, anche se solo illustrati o di carattere informativo purché stampati. Il libro si caratterizza peraltro per avere una funzione divulgativa e scientifica, di cui l agenda è priva. E opportuno sottolineare che la circolare n. 63 del 7 agosto 1990 ha espressamente escluso dalla nozione di libri, i prodotti editoriali costituiti dai diari scolastici, dei quali è palese l affinità contenutistica con le agende. Sulla base di quanto precisato 16 Ris. n. 13 del 4 feb Circ. n. 63/90 cit. e ris. n. 88 del 19 giu

9 la scrivente ritiene che il bene di cui trattasi non possa essere considerato un libro ne un periodico. Come visto, l esclusione per detti prodotti discende, in particolare ed estrema sintesi, dal fatto che gli stessi non hanno contenuto divulgativo e/o scientifico; ciò porta a ritenere che, qualora invece gli stessi riportassero anche tali contenuti, nulla osterebbe a poterli considerare al pari dei libri e, conseguentemente, a farli rientrare nello speciale regime dell editoria; e) supporti (quali dischi, nastri ecc.) se ceduti separatamente dai prodotti editoriali; f) prodotti editi on-line; ciò in quanto le cessioni telematiche sono da configurarsi quale commercio elettronico diretto, con impossibilità di estendere loro i benefici previsti per il settore editoriale dalla normativa IVA. L Agenzia delle entrate ha, infatti, al riguardo precisato (18) che le norme sull editoria: hanno evidentemente introdotto benefici in favore del settore editoriale, da limitare - secondo quanto emerso nella circolare n. 328 del 1997 ai soli prodotti editoriali su supporto cartaceo. Ciò in base alla circostanza che la disciplina vigente nel settore considerava solo questi ultimi come prodotti editoriali; peraltro, lo stesso criterio alternativo di determinazione dell imposta, forfetizzata della resa delle copie stampate ed invendute, induce a ritenere che i suddetti benefici siano stati introdotti a vantaggio di editori che pubblicano solo su carta stampata. La legge n. 62 del 2001, menzionata dall istante, ha dettato nuove norme sull editoria, estendendo con l art.1 la nozione di prodotto editoriale anche a quelli destinati alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico ( ). Tale norma ha quindi ampliato la qualificazione di prodotto editoriale anche a prodotti diffusi su un supporto diverso da quello cartaceo, come i periodici trasmessi in via elettronica; tuttavia, si ritiene che ciò non consenta di estendere anche a questi ultimi i benefici IVA applicabili ai primi, per le ragioni di seguito esposte. Preliminarmente, si evidenzia che le suddette agevolazioni riguardano cessioni di beni editoriali, caratterizzati da una fruizione materiale, in quanto acquisiti attraverso i canali tradizionali di diffusione, quali il punto di vendita (edicola) o la spedizione presso il domicilio dell utente. I periodici on line - oggetto d interpello - si caratterizzano, invece, per il fatto di essere fruibili in forma digitale, attraverso le vie elettroniche, sulla postazione telematica dell acquirente: questi potrà decidere se consultare il periodico on line solo a video ovvero procedere anche alla sua materializzazione attraverso la stampa. In ogni caso, tutte le fasi di tale commercializzazione si 18 Ris. n.186 del 30 sett

10 svolgono in rete, venendo cosi contraddistinte dalla funzione imprescindibile del mezzo telematico, il quale dunque rappresenta l esclusivo tramite di consegna dei prodotti editoriali on line. Sulle relative transazioni, costituenti il c.d. commercio elettronico (diretto), la direttiva comunitaria 2002/38/CE del 7 maggio 2002 recepita di recente dall ordinamento nazionale con un decreto legislativo sulla base della legge delega 3 febbraio 2003, n. 14 ha dettato una specifica disciplina IVA. Tale direttiva, nell art.1, comma 1, lettera a), secondo trattino, ha qualificato le forniture on line (tramite internet) come servizi prestati tramite mezzi elettronici, fornendone - nell allegato L - un elenco a titolo illustrativo: 1. Fornitura di siti web e web-hosting, gestione a distanza di programmi e attrezzature; 2. fornitura di software e relativo aggiornamento; 3. fornitura di immagini, testi e informazioni e messa disposizione di basi di dati; 4. fornitura di musica, film, giochi, compresi i giochi di sorte o d azzardo, programmi o manifestazioni politici, culturali, artistici, sportivi, scientifici o di intrattenimento; 5. fornitura di prestazioni di insegnamento a distanza. Il contenuto meramente esemplificativo di tale elenco, rafforzato dall inciso inter alia contenuto nella norma sopra citata, rende inoltre manifesto che la disciplina del commercio elettronico trova applicazione estensiva a tutte le transazioni che avvengono integralmente attraverso le vie telematiche; l assoggettamento di queste ultime alle regole stabilite dall art.9 della Direttiva 17 maggio 1977, n.388, qualifica poi le medesime come ordinarie prestazioni di servizi, a prescindere dalla valutazione della natura del bene immateriale cui si accede dalla propria postazione telematica. Con riferimento alla fattispecie in esame si ritiene, coerentemente con quanto sopra esposto, che l oggetto della transazione effettuata dalla società non sia la cessione del periodico registrato, bensì un generico servizio che consente l accesso al sito della medesima, sul quale l associato rinviene tale pubblicazione. Conseguentemente il corrispettivo pagato alla società non è riferibile a cessioni di beni (editoriali), bensì al servizio telematico di consultazione dell acquirente, grazie al quale egli fruisce sulla propria postazione le circolari periodicamente redatte dall Associazione. Peraltro, la circostanza che tale consultazione venga di solito offerta dagli editori digitali insieme ad una serie di servizi aggiuntivi, quali la selezione di informazioni, un costante aggiornamento dei contenuti, una ricerca per parola chiave sui numeri arretrati, rafforza l ipotesi che il corrispettivo percepito dall editore digitale attenga ad una generica prestazione di servizi di accesso al proprio sito. Da ultimo, si evidenzia che la registrazione eseguita dalla società, ai sensi della legge n. 47 del 1948, non vale a qualificare la fattispecie, agli effetti 10

11 dell IVA, come rientrante ex se nel regime speciale per l editoria, nonché nell ambito applicativo della norma che stabilisce l aliquota ridotta per tale settore. Infatti, l attività di registrazione è da intendersi posta con riferimento agli obblighi che la legge pone genericamente su coloro che iniziano a pubblicare; sul punto, peraltro, la Suprema Corte (Cass. Civ., 9 novembre 1994, n.9288, sez. un.) ha sostenuto che il relativo adempimento, in quanto inerente ad una forma di pubblicità necessaria, non sia sufficiente di per sé a far supporre la nascita di un impresa editoriale e, quindi, a ritenere editoriali i suoi prodotti. Premesso quanto sopra, si ritiene che le cessioni on line della società manifestino una differente natura rispetto ai prodotti editoriali agevolati dal decreto sull IVA ed, in quanto afferenti generiche prestazioni di servizi, siano - contrariamente a quanto sostenuto dall istante da assoggettare alle regole ordinarie di tale imposta. ; g) appositamente richiesta, l Amministrazione finanziaria ha precisato che nel regime dell editoria non è poi possibile, essendo riconducibile all esercizio dell attività tessile, ricomprendere anche un periodico, regolarmente registrato, che però si presenta oggettivamente costituito da una normale maglietta di cotone, commercializzata dal produttore con cadenza periodica e decorata con frasi di volta in volta diverse 19 ; Aliquote IVA Alle cessioni e alle importazioni di prodotti editoriali si rende generalmente applicabile, ai sensi del n. 18, della Tab. A parte seconda, allegata al DPR n. 633/72, l aliquota IV ridotta del 4%, così come, ai sensi del successivo n. 35, alla carta occorrente per stamparli e alle relative prestazioni di composizione, legatoria, stampa ecc. Scontano invece l imposta ordinaria del 21% i giornali pornografici e gli altri prodotti editoriali che, come prima evidenziato, non sono considerati tali ai fini che ci occupano (es. diari, cataloghi, calendari ecc.) Si propone un prospetto riportante le aliquote IVA applicabili, a prescindere dal regime IVA (speciale o ordinario) cui sono soggetti, ai prodotti editoriali e alle relative prestazioni Prodotto/prestazione Giornali e riviste periodiche,anche in braille e anche se ceduti con supporti funzionalmente connessi, registrati ai sensi dell art. 5 della legge n. 47/48 (art. Aliquota 4% 19 Ris. n. 293 dell 11 agosto

12 2 legge n. 384/89) Giornali e periodici con supporti integrativi non funzionalmente connessi Giornali e periodici con gadget non funzionalmente connesso e di costo minore o uguale al 10% del prezzo del prodotto assemblato Giornali e periodici con gadget non funzionalmente connesso e di costo maggiore o uguale al 10% ma minore o uguale al 50% del prezzo del prodotto assemblato 4% o 21% a seconda se siano o meno presenti le seguenti condizioni: confezione unica prezzo indistinto costo del supporto minore o uguale al 50% del prezzo di vendita dell intero prodotto assemblato 4% 4% sul valore del prodotto editoriale 10% o 21% sul valore del gadget Periodici non registrati 21% Giornali e periodici pornografici 21% Libri, con esclusione di quelli d antiquariato, anche in braille e anche se 4% ceduti con supporti funzionalmente connessi Libri con supporti integrativi non funzionalmente connessi Libri con gadget non funzionalmente connesso e di costo maggiore o uguale al 10% ma minore o uguale al 50% del prezzo del prodotto assemblato Quotidiani, periodici e libri editi da associazioni sportive dilettantistiche, 4% o 21% a seconda se siano o meno presenti le seguenti condizioni: confezione unica prezzo indistinto costo del supporto minore o uguale al 50% del prezzo di vendita dell intero prodotto assemblato 4% sul valore del prodotto editoriale 10% o 21% sul valore del gadget 4% associazioni senza fine di lucro e pro-loco Cataloghi d informazione 4% Altri cataloghi 21% 12

13 Notiziari,quotidiani e dispacci delle 4% agenzie di stampa Edizioni musicali su stampa 4% Carte geografiche, carte nautiche e globi stampati 4% Carta destinata alle pubblicazioni di cui al n. 18 della Tab. A/II, allegata al DPR n. 4% 633/72 Materiale tipografico e simile attinente a 4% campagne elettorali Composizioni di legatoria, stampa, composizione, montaggio e duplicazioni per i prodotti di cui ai nn. 18 e 35 della 4% Tab. A/II, allegata al DPR n. 633/72 Prestazioni d intermediazione con 21% rappresentanza relative a prodotti editoriali Pagine giornalistiche confezionate, chiavi in mano, da società cooperativa (service) 21% (20) e cedute a editori per essere pubblicate Atti e pubblicazioni cedute, nel perseguimento delle proprie finalità istituzionali, dalla Presidenza della non soggette (21) Repubblica, dal Senato, dalla Camera dei deputati e dalla Corte costituzionale Pubblicazioni estere cedute a, o importate non soggette (22) da, biblioteche universitarie Pubblicazioni cedute, in occasione di manifestazioni propagandistiche, dai non soggette (23) partiti politici rappresentarti nelle assemblee nazionali e regionali Per quel che concerne i prodotti editoriali in scrittura braille e quelli realizzati su supporti audio magnetici per non vedenti o ipovedenti, l aliquota ridotta del 4% - già prevista, giusto art. 2, co. 9, del DL n. 669/96, per i sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l autosufficienza e l integrazione dei soggetti portatori di handicap, per le cessioni poste in essere direttamente nei confronti dei soggetti presentanti menomazioni permanenti di natura motoria, visiva, uditiva e del linguaggio si rende 20 Ris. n. 33 del 31 gen Art. 5, co. 5, DPR n. 633/72 22 Art. 3, co. 7, DL n. 90/90 23 Art. 4, co. 5, DPR n. 633/72 13

14 ora applicabile, ai sensi dell art. 31, co. 1, lett. d), della legge n. 388/2000, anche alle cessioni non direttamente effettuate dai soggetti non o ipovedenti, purché destinati ad essere da loro utilizzati 24. L aliquota del 4% si applica anche per le prestazioni di composizione, montaggio e duplicazione dei prodotti in braille. Determinazione dell imposta Ai sensi del co. 1, lett. c), prima parte, del DPR n. 633/72, per il commercio di giornali quotidiani, di periodici, di libri, dei relativi supporti integrativi e di cataloghi, l imposta è dovuta dagli editori: a) o col Sistema delle copie vendute, cioè sulla base del prezzo di vendita al pubblico, in relazione al effettivo l numero di copie vendute; b) o col Sistema di forfetizzazione della resa, cioè in relazione al numero delle copie consegnate o spedite, diminuito a titolo di forfetizzazione della resa del 70% per i libri e dell 80% 25 per i giornali quotidiani e periodici, con esclusione delle pubblicazioni: pornografiche; o cedute unitamente a supporti integrativi o ad altri beni Per poter operare nel Sistema delle copie vendute, occorre manifestarne l opzione, barrando l apposito rigo del quadro VO, della dichiarazione annuale IVA da presentarsi l anno successivo a quello in cui la scelta è stata operata, con effetto vincolante triennale. Dal momento che, come già visto gli editori possono utilizzare due diversi sistemi di determinazione dell imposta, gli stessi sono ammessi esercitare l opzione anche: o solo per ciascuna testata o titolo; o per ciascun singolo numero di pubblicazione. Nel primo caso (opzione solo per ciascuna testata o titolo): l opzione ha effetto finché non verrà revocata, entro il termine e con la modalità predetta, e avrà, comunque, effetto vincolante per tre anni. Nel secondo (opzione per ciascun singolo numero di pubblicazione): l opzione non potrà che essere vincolante per un solo periodo d imposta e può essere 24 Circ. n. 1 del 3 gen Percentuali così fissate dall art. 52, co. 75, della legge n. 448/01 14

15 comunicata cumulativamente, in sede di dichiarazione annuale, per i numeri relativi all intero anno. OSSERVA E, comunque, ammesso il comportamento concludente, di cui all art. 1 del DPR n. 442/97, secondo cui l opzione e la revoca di regimi di determinazione dell imposta o di regimi contabili si desumono dai comportamenti concludenti dei contribuenti o dalle modalità di tenuta delle scritture contabili ; il che implica l effettuazione, da parte del contribuente, di tutti quegli adempimenti che presuppongono inequivocabilmente la scelta di un determinato regime e l osservazione, in luogo di quelli operanti per il regime di base, dei relativi obblighi; fermo restando, naturalmente, la sussistenza dei presupposti soggettivi e oggettivi per avvalersi del regime opzionale scelto. Si ricorda che, anche se il comportamento concludente sostituisce la scelta opzionale scritta, non inficiando la legittimità del regime concretamente utilizzato, la mancata barratura della predetta casella - quadro VO, rende comunque ugualmente irrogabile la sanzione comminata dall art. 11, c. 1, lett. a), del D.LGS n. 471/97, per omessa comunicazione; sanzione che però potrebbe anche non essere irrogata, qualora nella stessa si riscontrasse una mera violazione formale, ai sensi dell art.10, co. 3, della L. n.212/00 (c.d. Statuto del Contribuente). Per tutti i prodotti editoriali, affinché possa applicarsi il regime speciale, costituisce condizione imprescindibile l indicazione del prezzo di vendita al pubblico, comprensivo dell imposta, sulla pubblicazione o su di un apposito allegato riportante anche il titolo della pubblicazione e l indicazione dell editore. In sua mancanza, restando comunque ferma l eventuale IVA al 4% (26), al commercio del prodotto editoriale si rendono applicabili le disposizioni generali che disciplinano l imposta. Prima di procedere all esame dei due sistemi, torna utile precisare che nel campo dell editoria è solitamente utilizzato il contratto estimatorio, di cui all art c.c, sulla base del quale l'editore affida al rivenditore il prodotto editoriale, restandone proprietario fino al momento in cui lo stesso non venga ceduto all'acquirente finale, per riscuoterne poi il prezzo al netto del corrispettivo spettante al rivenditore medesimo. 26 Ris. n del 19 settembre

16 La restituzione dei prodotti invenduti dal rivenditore all'editore non dà luogo a un autonoma operazione imponibile Sistema delle copie vendute Per quanto riguarda il sistema delle copie vendute, questo contempla che l imposta venga calcolata dall editore sul numero effettivo delle copie vendute al pubblico; quindi sulla differenza (base imponibile) tra quelle da lui consegnate o spedite e quelle restituitegli in quanto rimaste invendute. Ciò comporta, anche al fine di superare la presunzione di cessione, che l editore istituisca una speciale registro tenuto e conservato ai sensi dell'articolo 39 del Dpr 633/1972, sul quale annotare, per ciascuna pubblicazione: la data di consegna o spedizione; le quantità consegnate o spedite; la descrizione del prodotto editoriale la data di restituzione; le quantità restituite; quelle cedute; il prezzo di copertina; la base imponibile Nel Sistema delle copie vendute, il momento impositivo per l editore coincide in genere con quello dell effettiva vendita e, pertanto, egli è tenuto ad adempiere ai conseguenti obblighi di fatturazione e registrazione entro i 15 giorni successivi a quello in cui la cessione gli viene comunicata 27. Per le cessioni in abbonamento, il momento impositivo invece coincide invece, trattandosi di cessioni periodiche o continuative, col pagamento totale o parziale (acconti) del corrispettivo. Anche se le cessioni in abbonamento non realizzano alcuna resa effettiva, è possibile per le stesse applicare il regime forfettario di cui si dirà in prosieguo; ciò, naturalmente, sempre che non vi ricorrano ipotesi ostativa28 (come ad esempio per le pubblicazioni pornografiche) di cui pure in appresso. Per le cessioni in omaggio, soggette a IVA ai sensi dell art. 2, n. 4, del DPR n. 633/72, il momento impositivo si realizza all atto della consegna o della spedizione della pubblicazione 29. Alla luce di quanto sopra, stante anche il regime monofase in cui agisce, l editore pertanto: 27 Circ. n. 328 del 24 dic Circ. n. 328 cit. 29 Ris. n del 10 nov

17 deve emettere fattura, o registrare i corrispettivi, entro i quindici giorni dal momento in cui il distributore gli comunica il numero delle copie effettivamente vendute, facendo riferimento al prezzo di vendita al pubblico e non al reale corrispettivo riscosso; può emettere un unico documento per le cessioni poste in essere nel corso di un mese solare con lo stesso distributore; non può esporre in fattura l imposta separatamente dal prezzo, dovendo indicarvi il prezzo al lordo dell IVA e riportarvi l indicazione che l imposta è stata assolta dall editore; deve annotare le operazioni sull apposito registro, riportandovi separatamente l ammontare complessivo dell imponibile e della relativa imposta; deve effettuare nell apposito registro le annotazioni relative alla riscossione del canone per le cessioni in abbonamento. La rivendita di copie di pubblicazioni oggetto di resa da parte dei rivenditori, se si è operato col Sistema della resa effettiva, è da considerarsi, a differenza di quanto si vedrà in seguito, per il Sistema della resa forfettaria, imponibile. Qualora le pubblicazioni rimaste invendute venissero cedute, avendo perso il loro valore intrinseco di prodotti editoriali, dall editore a raccoglitori o rivenditori di carta da macero per essere da questi trasformati e riutilizzati, tali cessioni rientreranno nello speciale regime, di cui al c. 7, sempre dell art. 74, del DPR n. 633/72, applicabile per le cessioni, tra le altre, appunto di carta da macero 30. Sistema di forfetizzazione della resa Il sistema di forfetizzazione della resa prevede che l'iva venga assolta sulla base delle copie consegnate o spedite, anche se cedute a titolo gratuito, diminuite di una percentuale a titolo di forfetizzazione della resa pari a: 70% per i libri; 80% per i quotidiani e in periodici. L imposta dovuta sarà, quindi, da calcolarsi moltiplicando tutte le copie consegnate o spedite, anche in abbonamento, per il relativo prezzo al netto di dette percentuali forfettarie di resa. La rivendita di copie di pubblicazioni oggetto di resa da parte dei rivenditori, sé si è operato col Sistema della resa forfettaria, è da considerarsi non imponibile; ciò in quanto dette pubblicazioni sono già state assoggettate a IVA all atto della relativa consegna o spedizione. 30 Ris. n. 231 del 15 lug

18 Qualora però: le rese fossero ri-commercializzate con una veste editoriale diversa, le stesse, dovendo essere in tal caso considerate un nuovo prodotto editoriale, saranno nuovamente da assoggettarsi ad imposizione 31; i prodotti editoriali rimasti invenduti venissero ceduti dall editore a raccoglitori o rivenditori di carta da macero per essere da questi trasformati e riutilizzati, tali cessioni rientreranno nello speciale regime, di cui al c. 7, sempre dell art. 74, del DPR n. 633/72, applicabile per le cessioni, tra le altre, di carta da macero 32 Il sistema della forfetizzazione è escluso: per le pubblicazioni pornografiche e per quelle cedute congiuntamente a supporti integrativi o altri beni. Per quel che concerne i supporti integrativi, è da precisarsi che, a seguito dell emanazione del D.LGS n. 56/98, non sono più considerati tali quelli aventi lo scopo di integrare in modo funzionale il contenuto del prodotto editoriale al quale sono allegati; ciò comporta che, in presenza di funzionalità tra pubblicazione e supporto, il sistema della forfetizzazione può trovare legittimo ingresso; per i cataloghi, a prescindere dall aliquota IVA (4 o 21%, come prima visto, a seconda se contengano informazioni librarie o di diversa natura) loro applicabile; per le pubblicazioni cedute da associazioni sportive dilettantistiche, dalle pro-loco e dalle altre associazioni no profit che già operano, per opzione o meno, in un regime IVA forfettario. Anche se le cessioni in abbonamento non realizzano alcuna resa effettiva, è possibile per le stesse applicare il regime forfettario; ciò, naturalmente, sempre che non vi ricorra alcuna delle ipotesi ostative33 (come ad esempio per le pubblicazioni pornografiche) prima evidenziate. Gli editori che applicano il Sistema della resa forfettaria ("forfetizzazione della resa") devono: 1) istituire il "registro delle tirature", numerato e tenuto ai sensi dell'articolo 39 del DPR n. 633/1972; 2) annotarvi, entro il mese successivo a quello di consegna o di spedizione delle copie: a) il numero delle copie consegnate o spedite (con esclusione di quelle di cui alle successive lettere b) e c) 31 Circ. n. 63 del 7 ago e Ris. n del 13 feb Ris. n. 231 del 15 lug Circ. n. 328 cit. 18

19 b) il numero delle copie consegnate o spedite in abbonamento, con esclusione di quelle di cui alla successiva lettera c) c) il numero di copie cedute senza applicazione dell'imposta in esportazione o cessione intracomunitaria d) il numero di copie costituenti la resa forfetaria, calcolata sul numero di copie consegnate o spedite di cui alla precedente lettera a) e) il prezzo di vendita al pubblico, comprensivo dell'imposta, di ciascuna copia f) l'ammontare dei corrispettivi, determinato moltiplicando il prezzo di cui alla lettera e) per il numero delle copie consegnate o spedite di cui alla lettera a), diminuito di quelle costituenti la resa forfetaria di cui alla lettera d) g) l'ammontare dei corrispettivi, comprensivi dell'imposta, riscossi per le cessioni di pubblicazioni effettuate in abbonamento, ridotto delle percentuali di forfetizzazione della resa h) l'ammontare complessivo imponibile determinato sulla base dell'importo dei corrispettivi di cui alle lettere f) e g), diminuito, a norma del comma 4 dell'articolo 27, delle percentuali ivi indicate i) l'ammontare della relativa imposta. Le annotazioni possono essere eseguite globalmente per ciascun mese solare. Se però nel corso del mese si verifica una variazione del prezzo di vendita al pubblico, l annotazione globale deve essere sdoppiata. Nel Sistema della resa forfettaria il momento impositivo coincide con la consegna o spedizione dei beni, anche in presenza: di contratti estimatori; di contratti di deposito con rappresentanza; di abbonamenti omaggio/gratuiti, soggetti ad imposizione ai sensi dell art. 2, n. 4, del DPR n. 633/72. In tale ultima fattispecie, il numero delle copie andrà a sommarsi a quelle di cui al n. 2, lett. a) della prima riportata elencazione e, previa applicazione della relativa forfetizzazione, concorrerà con le stesse alla determinazione della base imponibile su di cui calcolare l IVA dovuta. Le copie cedute a titolo di campione gratuito debbono riportare la relativa specifica indicazione impressa sia sopra il prezzo di vendita al pubblico che sulla copertina riportante il titolo della pubblicazione e le relative quantità debbono essere annotate in un apposito registro tenuto ai sensi dell'art. 39 del D.P.R. n. 633/72. 19

20 Il Sistema in esame non contempla l obbligo, eccezion fatta per le esportazioni e per le cessioni intracomunitarie, di emissione della fattura. Qualora venisse facoltativamente emessa: dovrà riportare l indicazione che l'imposta è stata assolta dall'editore ai sensi dell'articolo 74 del DPR 633/1972; sarà, stante detta indicazione, esente da bollo. Rivalsa e detrazione Come detto, il settore dell'editoria è caratterizzato da un sistema particolare, che si distingue nettamente sia dal metodo ordinario sia da quelli forfetari, in quanto, in deroga al principio generale che vede l'iva applicata in ogni fase di commercializzazione del bene o del servizio fino al consumo, l'imposta diventa "monofase", venendo corrisposta una sola volta e da un solo soggetto: l editore. E' quest'ultimo, quindi, l'unico soggetto passivo d'imposta per la commercializzazione dei prodotti editoriali. Tutti gli altri soggetti che intervengono nei successivi passaggi (distributori, commercianti e rivenditori), fino alla vendita all'acquirente finale, restano fuori dall'imposta, sia dal punto di vista sostanziale sia da quello formale. A loro, tuttavia, non è preclusa la detrazione dell'iva pagata per l'acquisto dei beni, diversi dai prodotti editoriali, utilizzati nello svolgimento dell'attività di commercializzazione di questi ultimi. La possibilità della detrazione (e dell'eventuale rimborso) pur in assenza di "operazioni imponibili" deriva dalle espresse previsioni degli articoli 7, comma 3, del Dm 9/4/93 (ma a condizione che venga utilizzato il "registro degli acquisti"), e 19, comma 3, lettera e), del Dpr 633/1972. Nel campo dell editoria, pertanto, l'iva deve essere corrisposta unicamente dall'editore (contribuente di diritto) sul prezzo di copertina della pubblicazione e l'imposta rimane condensata nel prezzo di vendita della pubblicazione e non può essere separatamente addebitata in fattura. Da ciò deriva che gli atti di cessione effettuati dall'editore e dai successivi operatori sono equiparati, ai sensi del secondo comma dell art.74, alle operazioni di cui al terzo comma dell'art.2 dello stesso decreto n.633/72 (34). In via generale, quindi: nella ipotesi di applicazione dell'imposta con il sistema della resa forfetaria, fanno fede, ai fini della determinazione del debito d'imposta, le annotazioni richieste da 34 Riss. n del e n del

21 effettuare nell'apposito registro previsto, atteso che l'emissione della fattura è facoltativa. Naturalmente, in caso di emissione del documento, il numero delle pubblicazioni indicatevi deve trovare puntuale riscontro con le copie consegnate o spedite, annotate nell'indicato registro; nel caso di opzione per l'applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute gli editori sono invece tenuti all'emissione, in relazione al momento di effettuazione dell'operazione e nei termini indicati nel comma 3, di apposita fattura o documento equipollente, che viene, in tal modo, ad assumere rilievo ai fini dell'applicazione del tributo. In tale ipotesi, infatti, al fine della determinazione della base imponibile deve essere specificamente indicato, oltre al prezzo pattuito dalle parti, quello di vendita al pubblico, comprensivo dell'imposta, delle pubblicazioni vendute. In entrambe le ipotesi, comunque, cioè sia che l'imposta venga assolta in base al sistema della resa forfetaria che in base alle copie effettivamente vendute, in luogo dell'ammontare dell'imposta deve essere indicato, sulle fatture di vendita o su documenti di addebito, che l'imposta è assolta dall'editore, con gli estremi della relativa norma di riferimento. Infatti, poiché l'iva è assolta dall'editore sul prezzo di vendita al pubblico e quindi anche in relazione ai successivi passaggi, questi ultimi sono da considerare irrilevanti ai fini dell'applicazione del tributo. In sostanza, l'art.74 contiene un'espressa deroga ad alcune disposizioni contenute nel titolo primo e secondo del DPR n. 633/72 e successive modificazioni e, in particolare, all'istituto della rivalsa, previsto nell'art.18 di detto decreto, che appunto si concretizza nel diritto - obbligo del soggetto che effettua la cessione di beni o la prestazione di servizi di addebitare il tributo all'altra parte contraente, attraverso lo strumento tecnico della fattura, la quale assume, nel contempo, rilevanza ai fini del successivo esercizio del diritto alla detrazione da parte dell'acquirente. Questi meccanismi fondamentali dell'iva (rivalsa e detrazione) permettono di far gravare l'imposta sull'ultimo anello della catena, il consumatore finale, che, non potendo recuperare l'imposta pagata da nessun altro soggetto, si configura, in sostanza, come contribuente di fatto. Nel particolare sistema impositivo previsto dall'art.74 deve, pertanto, ritenersi, inapplicabile l'istituto della rivalsa anche se l'imposta pagata dall'editore si riferisce e copre - come già sopra precisato - tutte le successive fasi di commercializzazione. 21

22 Sulla base di tali considerazioni, la fattura emessa dell'editore o dai successivi cedenti di pubblicazioni, non assume quindi rilevanza né ai fini della rivalsa, né ai fini della detrazione, la quale ultima è preclusa a tutti i cessionari dei prodotti editoriali inclusi nella disciplina dell'art Concludendo: 1) nel regime dell editoria: è inapplicabile la rivalsa dell IVA da parte del cedente; è inapplicabile la detrazione dell IVA da parte dell acquirente; è ammessa la detrazione dell IVA corrisposta per l acquisto, anche comunitario, o per l importazione di beni e servizi impiegati nella produzione, edizione e commercio dei prodotti editoriali; i distributori di prodotti editoriali sono ammessi a detrarre l IVA sugli acquisti di beni e servizi effettuati nell esercizio dell impresa, ai sensi dell art. 19, co. 3, lett. e), del DPR n. 633/72, secondo il quale la indetraibilità non si applica per le operazioni non soggette all imposta per effetto delle disposizioni di cui al comma 1 dell art. 74, concernente disposizioni relative a particolari settori ; i rivenditori (es. edicolanti e librai) di prodotti editoriali, dispensati dagli obblighi di cui al titolo II del DPR n. 633/72, sono ammessi alla detrazione e al rimborso dell IVA concernente l imposta relativa a prestazioni di servizio o a beni diversi dalle pubblicazioni. Il diritto è condizionato alla tenuta del registro acquisti (36). Per quel che concerne distributori e rivenditori vi è da precisare che quanto prima esposto si riferisce a soggetti che agiscono in nome proprio, in esecuzione di un contratto estimatorio o di una vera e propria cessione;ciò in quanto, qualora agissero invece in nome e per conto dell editore, in esecuzione di contratti di deposito con rappresentanza o di altre tipologie contrattuali similari, il corrispettivo afferente tale attività d intermediazione sarebbe soggetto a IVA nei modi ordinari, con applicazione delle normali regole in tema di detrazione e rimborso. Importazioni, esportazioni, acquisti e cessioni intracomunitarie Importazioni Come per le importazioni in genere, anche per quelle afferenti prodotti editoriali, l IVA è riscossa in Dogana sulla base del loro prezzo al pubblico praticato nel territorio dello Stato italiano. Valgono le seguenti regole: a richiesta dell importatore, qualora l immissione dei prodotti avvenga in vista di una loro successiva commercializzazione, il valore delle pubblicazioni viene ridotto della percentuale di resa forfettaria che gli è propria (70 o 80%); 35 Ris. n del 23 lug Circ. n. 100 del 24 apr

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