Regole e strumenti per la programmazione del FESR Incontro con il partenariato

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1 Regole e strumenti per la programmazione del FESR Incontro con il partenariato Antonio BERNARDO Assistenza Tecnica PO FESR Basilicata Venerdì 23 maggio 2014 Sala A Consiglio Regionale della Basilicata 1

2 Riferimenti normativi e programmatici (1) 9 novembre Position Paper della CE su preparazione dell Accordo di Partenariato (AdP) e dei PO in Italia 17 dicembre 2013: Parlamento Europeo e Consiglio hanno approvato Regolamento (UE) N. 1303/2013 (Regolamento generale SIE); Regolamento (UE) n. 1301/2013 (Regolamento FESR) (Numerosi) atti delegati ed atti di esecuzione Commissione sono in corso di approvazione 7 gennaio 2014: Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione che approva un codice europeo di condotta sul partenariato nell ambito dei SIE 2

3 Riferimenti normativi e programmatici (2) 18 febbraio 2014: Decisione della Commissione che colloca la Basilicata tra le regioni meno sviluppate (PIL pro capite < al 75 % della media del PIL dell'ue-27 dati ) 25 febbraio 2014: Regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014 della commissione che approva il modello di PO; 18 aprile 2014: approvazione in CIPE della proposta di Accordo di Partenariato per il periodo trasmesso dal Governo alla Commissione entro il 22 aprile 3

4 Nuove norme in materia di aiuti di stato Regolamento (UE) 1407/2013 del (nuovo regolamento de minimis ); Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale (2013/C 209/01) comunicazione del 23 luglio 2013; Linee guida sugli aiuti a favore dell'ambiente e dell'energia (aprile 2014); E in corso di redazione/approvazione: - il Regolamento generale di esenzione per categoria (che abrogherà il Reg. 800/2008) - la Carta regionale degli aiuti

5 Iter di redazione ed approvazione POR (1) 1. Redazione proposta da parte dei dipartimenti regionali 2. Validazione della proposta da parte del CICO (ex L.R. 31/2009) 3. Parere della competente Commissione consiliare (ex L.R. 31/2009) 1. Redazione VEXA 2. Redazione Rapporto ambientale e VAS 4. Approvazione in Giunta (ex L.R. 31/2009) 5. Trasmissione alla Commissione europea e avvio negoziato (21 luglio 2014) 5

6 Iter di redazione ed approvazione POR (2) 6. Osservazioni della Commissione (max Ottobre 2014) 7. Approvazione del POR con decisione della Commissione (max 6 mesi dall invio) 8. Presa d atto in Giunta della decisione della CE ed invio al Consiglio regionale 6

7 Condizionalità ex ante (nazionali e/o regionali) Un pre- requisito per l'efficace ed efficiente raggiungimento di un obiettivo specifico Se le condizionalità ex ante non sono soddisfatte al momento di presentazione del POR, la Regione deve adempiere a tali condizionalità ex ante entro il 31 dicembre 2016: il programma contiene una descrizione delle azioni da attuare, gli organismi responsabili e il calendario di attuazione Il mancato completamento delle azioni volte a soddisfare una condizionalità ex ante applicabile costituisce un motivo per la sospensione dei pagamenti intermedi da parte della Commissione 7

8 Elenco di alcune condizionalità ex ante regionali Piano regionale di specializzazione intelligente (Smart specialisation strategy S3) Piano regionale per la società dell informazione Piano regionali sulle infrastrutture di rete di accesso di nuova generazione (NGN) Piano per promozione imprenditoria in linea con Small Business Act Piano regionale trasporti Quadro politico strategico per la sanità di gestione dei rifiuti Quadro politico strategico sull abbandono scolastico Adeguamento normativa in materia energetico e Piano energetico regionale Piano di gestione dei bacini idrografici 8

9 Regole del ringfancing (FESR) almeno il 50% del totale delle risorse del FESR a livello nazionale deve essere destinato a due o più obiettivi tematici tra gli OT 1, 2, 3 e 4 almeno il 12% del totale delle risorse del FESR a livello nazionale è destinato all OT 4 almeno il 5% delle risorse del FESR (a livello nazionale) per azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile delegate alle città mediante ITI Altro vincolo del Reg CE 1303/2013: 7% delle risorse FESR per ingegneria finanziaria Fonte: regolamento FESR n. 1301/2013 9

10 Modalità di intervento integrate e territoriali (strumenti) CLLD 1. Strumento di sviluppo per aree rurali (FEASR) o aree marine costiere, lagunari, lacustri e fluviali (FEAMP) 2. Gestito da GAL (partnership pubblicoprivata) mediante PAL 3. FEASR (fondo capofila min 5% del PSR), possibile approccio multifondo 4. Ambito ottimale: min e max abitanti 5. Comitato tecnico regionale per l attuazione (interfondo) ITI 1. Strumento per attuare Agenda Urbana e Strategia aree interne (lontane dai servizi di base e con perdita demografica acuta) 2. Attuato da soggetti pubblici 3. Fondi FESR o FSE; possibile integrazione con FEASR 4. Ambito ottimale città o aree interne definito in base a polarità 5. Possibilità di delega ad un Organismo Intermedio (Comuni o loro associazioni) Principi di individuazione delle Aree da definire nel Programma 7. Possibile attivare interventi multiasse 8. La dotazione finanziaria per asse è indicata nel POR

11 Dotazione finanziaria pubblica per CLLD Fondo interessato Soglia minima Soglia massima FEASR 3 milioni 12 milioni FESR/FSE 1 milione 5 milioni FEAMP 1 milione 5 milioni Risorse ITI per progetti pilota La legge 147/2013 (legge di stabilità 2014) ha stanziato 3 milioni di euro per l'anno 2014 e 43,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016 per lo sviluppo delle aree interne a valere sul Fondo di rotazione ex legge n. 183/1987 per finanziare interventi pilota per il riequilibrio dell'offerta dei servizi di base delle aree interne (servizi di trasporto pubblico locale, di istruzione e socio-sanitari) mediante ApQ attraverso la cooperazione tra i Ministeri competenti ed il coordinamento del Ministro per la coesione territoriale 11

12 Ammissibilità delle spese (1) 1 gennaio dicembre 2023 (10 anni) Il contributo ai beneficiari può essere erogato mediante il rimborso dei costi ammissibili o mediante metodi semplificati: a) Tabelle standard di costi unitari b) Somme forfettarie < a euro c) Finanziamenti a tasso forfettario (%) Dati statistici, dati storici, meccanismi analoghi Il metodo «semplificato» deve essere indicato nell atto di ammissione 12

13 Ammissibilità delle spese (2) Sono ammissibili operazioni svolte al di fuori della Regione Basilicata attuate nel UE se le stesse: a) portano vantaggi al territorio della Basilicata b) hanno ricevuto l assenso del CdS c) sono stipulati accordi con le autorità dell area in cui si attua il progetto Le norme nazionali sull ammissibilità delle spese non sono ancora state approvate (cfr. atto equivalente al DPR 196/2008 per i PO ) 13

14 Velocità di spesa: Regola N+3 Si è passati dalla regola N+2 alla regola N+3: le risorse comunitarie allocate su ciascun annualità del Bilancio comunitario devono essere certificate entro il 31 dicembre del terzo anno successivo all impegno (pena il disimpegno della parte non certificata) Maggiore attenzione alla qualità della spesa rispetto alla quantità/ velocità della stessa! 14

15 Strumenti di ingegneria finanziaria (1) Valutazione ex ante da presentare al CdS (fallimenti di mercato; condizioni di investimento subottimali; prodotti finanziari da sostenere; stima delle risorse pubbliche necessarie; effetto moltiplicatore) Sostegno agli investimenti ed la capitale circolante Gli SIF possono essere associati a sovvenzioni ed ad abbuoni di interessi Possibilità di optare per SIF gestiti direttamente dalla Commissione o per SIF gestiti a livello nazionale o regionale 15

16 Strumenti di ingegneria finanziaria (2) I controlli sui destinatari sono effettuati solo dagli organismi delegati all attuazione dei SIF e dai revisori dei conti designati negli accordi di finanziamento La spesa stanziata negli SIF è certificabile solo gradualmente: - per l importo pari alle erogazioni a favore dei destinatari finali, oppure (ove più conveniente) - max 25% del contributo allo SIF nella prima domanda di pagamento, nella seconda (se min il 60% si è tramutato in spesa ammissibile) e nella terza (se min l 80% si è tramutato in spesa ammissibile) 16

17 Grandi Progetti Un operazione comprendente una serie di opere, attività o servizi finalizzato a realizzare un azione indivisibile di precisa natura economica o tecnica con finalità chiaramente identificate Costo ammissibile > 50 milioni di euro Richiede la candidatura alla Commissione europea di uno studio di fattibilità corredato da Analisi Costi benefici e l approvazione con decisione 17

18 Piano di Azione comune (Joint Action Plan - JAP Un progetto o un gruppo di progetti (non infrastrutturali) per il quale sono stati individuati e convenuti la Regione e la Commissione europea le realizzazioni ed i risultati (effetti diretti del JAP) Il JAP è attuato da organismi di diritto pubblico (beneficiario) Dotazione finanziaria (spesa): 10 milioni di euro 5milioni di euro nel caso di JAP pilota E candidato alla Commissione europea ed approvato con Decisione entro 4 mesi dalla presentazione Prevede un Comitato direttivo che si unisce 2 volte l anno L audit non è effettuato sulle singole spese (rileva il risultato!) 18

19 Sostegno ai PPP (artt ) Nelle operazioni di Partenariato Pubblico-Privato (PPP) il beneficiario può essere l operatore pubblico o quello privato selezionato Le spese sono ammissibili se il beneficiario ha sottoscritto un accordo PPP con un partner privato Necessita rispettare la normativa appalti pubblici o di aiuti di stato 19

20 Progetti generatori di entrate nette (IGE) La spesa ammissibile per IGE (> 1 milione di euro) è ridotta anticipatamente sulla base delle entrate nette stimate generate nel corso dell attuazione e successivamente al completamento del progetto Le entrate nette sono stimate in base ad una percentuale forfettaria che varia per settore (da 20 a 30%) o mediante un puntuale calcolo delle entrate nette attualizzate. Le norme sugli IGE non si applicano agli strumenti di ingegneria finanziaria, agli aiuti alle imprese ed ai Piani di azione comune 20

21 Sistema di gestione e controllo (1) 3 Autorità: Autorità di Gestione, Autorità di Certificazione e Autorità di Audit Organismi intermedi Presidio di vigilanza e coordinamento nazionale sul corretto ed efficace funzionamento dei sistemi di gestione e controllo dei PO (PdC, AC, MLPS, MIPAF e MEF) Organismo di coordinamento nazionale delle Autorità di audit (MEF-RGS.-IGRUE) 21

22 Sistema di gestione e controllo: designazione Autorità (2) 1. Proposta di designazione AdA (descrizione struttura organizzativa, sistemi, procedure e strumenti utilizzati) 2. Parere obbligatorio e vincolante dell Organismo di coordinamento nazionale (IGRUE) su adeguatezza struttura e procedure AdA 3. Proposta di designazione AdG e AdC (descrizione struttura organizzativa, sistemi, procedure e strumenti utilizzati) 4. Parere AdA sull adeguatezza delle strutture AdG/ AdC e delle procedure 22

23 Codice di condotta del Partenariato (Reg. UE n. 240/2014) I partner includono autorità pubbliche, parti economiche e sociali e organismi che rappresentano la società civile, Nomina (con atto regionale) dei rappresentanti del partenariato tenendo conto delle loro competenze, della capacità di partecipare attivamente e di un adeguato livello di rappresentanza Consultazione sul processo e sulla tempistica della preparazione dei programmi Fornire i documenti preparatori Mettere a disposizione «canali» attraverso i quali i partner possono porre domande, fornire contributi ed essere informati del modo in cui le loro proposte sono state prese in considerazione (è in corso la redazione di una pagina web) 23

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