Par. 1 - Analisi della pianificazione. Par. 2 - Punti di forza e criticità nella realizzazione dell impianto

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1 Cap. F VALUTAZIONI INERENTI L INSERIMENTO NELL AREA METROPOLITANA Indice degli argomenti Par. 1 - Analisi della pianificazione pag.141 Par. 2 - Punti di forza e criticità nella realizzazione dell impianto pag.148 1

2 Elenco dei principali atti normativi dell area metropolitana La Regione Toscana ha adottato : Piano regionale di gestione dei rifiuti (DCR n. 88 del 7/04/1998) Piano Energetico Regionale (DCR n. 8 18/01/2000) Pianificazione dei Rifiuti nella Provincia di Firenze: Piano Provinciale di gestione dei Rifiuti Urbani (febbraio 2002) Piano provinciale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi (dicembre 2002) Piano industriale dei ambito dell area metropolitana fiorentina n. 6 (dicembre 2003) Pianificazione dei Rifiuti nella Provincia di Pistoia e circondario rio Empolese: Piano Provinciale di gestione dei rifiuti urbani ed assimilabili i (luglio 2003) Piano per gli speciali e il Piano Industriale sono in preparazione Pianificazione energetica: Le province di Firenze e di Pistoia non hanno ancora approntato un Piano Energetico Provinciale 2

3 Previsioni Piano Energetico Regionale riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera dell'ordine di circa 10 milioni di tonnellate all'anno favorisce e promuove l'uso di fonti rinnovabili e la loro integrazione con le attività produttive e urbane del tessuto socio-economico regionale promuove lo sviluppo e la diffusione delle fonti rinnovabili, la cogenerazione con gas metano, la produzione energetica derivante da rifiuti o sottoprodotti del loro trattamento propone iniziative di razionalizzazione e di riduzione, attraverso il contenimento della domanda di energia e un'utilizzazione più efficiente di quest'ultima sostiene che prendendo a riferimento i più evoluti sistemi di trattamento termico dei rifiuti dotati di recupero energetico con produzione di energia elettrica è possibile verificare come l'energia prodotta da tali sistemi risulta avere un impatto ambientale specifico migliore rispetto ad una pari quantità di energia prodotta con sistemi di conversione obsoleti operanti mediante impiego di combustibili fossili.; stabilisce che a livello regionale si ha una potenzialità di installazione di impianti che producono energia elettrica da RSU e RS di circa 163 MW con una producibilità di circa GWh. stabilisce che deve essere incrementata la realizzazione di impianti di cogenerazione con uso del calore recuperato a fini tecnologici o per riscaldamento o raffreddamento ad uso civile e/o industriale. 3

4 Previsioni ATO 6-Provincia 6 di Firenze Previsioni Piano per la gestione dei rifiuti speciali pericolosi e non Tipo rifiuto Rifiuti Non Pericolosi originari Rifiuti Pericolosi originari Rifiuti originari totali Quantità stimata t/a t/a t/a Di questi t sono prodotti da attività di trattamento rifiuti Rifiuto potenzialmente destinabile alla produzione di CDR pari a t/a, con la previsione per il futuro di un incremento dei flussi e di un aumento della capacità di recupero: t/a al netto di residui e scarti (10%) Attualmente solo t/a vengono convertite in CDR Domanda di termocombustione: t/a (128 t/g) con tendenza a t/a (153 t/g) Fabbisogno: nel Piano Provinciale RU non viene specificata la quota di potenzialità dell impianto di termovalorizzazione destinata ai RS 4

5 Previsioni ATO 6-Provincia 6 di Firenze Previsioni Piano industriale Attività Compostaggio Centro recupero e valorizzazione carta pretrattamento rifiuti residui RD Trattamento Termico Discariche Fabbisogno previsioni Piano Industriale Frazione organica t/a Verde t/a Totale t/a t/a t/a t/a (RU: t/a CDR: t/a RS: t/a) t/a Previsioni Impianti Impianto Case Passerini: F.O t/a, verde t/a Impianto Faltona:F.O t/a verde t/a t/a extra ATO, Fanghi t/a Impianto Ponterotto: F.O t/a, verde t/a Impianto Case Passerini t/a Impianto Case Passerini t/a di RU indif. Impianto le Sibille: t/a di RU indif. Impianto Piana Fiorentina: t/a di RU Pretrattati e t/a di RS Impianto Testi t/a di RU Impianto i Cipressi: t/a di RU Cementificio t/a di CDR Discarica la Borra di Figline: t/a Il Piano Industriale corregge le stime del Piano Provinciale: Viene prevista una crescita dei rifiuti fino al 2005 ( t/a), fino al 2007 tale valore di produzione si prevede che si manterrà costante e che in seguito si instaurerà un trend decrescente. 5

6 Previsioni ATO 5-Provincia 5 di Pistoia e circondario Empolese (previsioni al 2005) Zona Rifiuti Prodotti t/a RD Residuo RD t/a Destino Provincia di Pistoia ( esclusa la montagna pistoiese) % (240 t/g) Perdite trattamento 120 t/g di CDR 12 t/g in discarica Circondario Empolese % (150 t/g) Perdite trattamento 23 t/g di FOS 73,5 t/g di CDR 5,25 t/g in discarica Montagna Pistoiese % Trattati da consorzio CO.SE.A di Bologna Inceneritore di Montale (Attualmente ha una potenzialità di 120 t/g di rifiuti) Conversione ad impianto a CDR Potenzialità da definire Previsione flussi 345 t/g di residui da RD, 17,25 di residui in discarica, 23 t/g FOS per coperture discariche e bonifiche, 51,75 t/g MPS da attività di recupero,193,50 t/g di CDR a termovalorizzazione 6

7 Situazione prevista dalla pianificazione delle tre province RU Prato Caso Caso 2 CDR Prato Speciali Prato Fanghi Prato (già essiccati) Frazione da incenerire provincia Fi ( RU+CDR+RS) Frazione combustibile provincia Fi (CDR da RU+CDR+RS) Frazione combustibile PT-EM Residuo RD PT-EMPOLI Totale Inseriamo le ipotesi che definiscono due scenari con un unico inceneritore nell area metropolitana; la prima ipotesi prevede l incenerimento dei rifiuti contenuti nei vari piani allo stato attuale senza alcun trattamento, mentre la seconda ipotesi prevede la raffinazione di alcuni flussi ed il conseguente incenerimento. 7

8 Situazione prevista dalla pianificazione delle tre province Caso 1 Caso 2 Caso 1 Caso 2 Portata rifiuti (tonne/anno) Capacità termica dell'impianto (MW) tonne/g ,375 massimo lavoro ottenibile dal ciclo (MW) 76,17 51,5 PCI tonne/ora 78, , rendimento massimo 28,6 28,9 Portata di aria (kg/hr) Produzione elettrica (MW) portata volumetrica dei fumi prodotti (Nm3/hr) rendimento elettrico portata massiva dei fumi prodotti (kg/hr) caso cogenerativo temperatura dei fumi ( C) produzione elettrica (MW) ceneri prodotte (kg/hr) vapore prodotto kg/hr tonne/anno rendimento elettrico produzione termica (MW) rendimento globale Nelle tabelle sono riportate le caratteristiche dei due impianti precedentemente descritti che si inserirebbero nell area metropolitana: nella prima tabella sono riportati i flussi che interesserebbero l impianto, mentre la seconda rappresenta i recuperi energetici dell impianto 8

9 Cap. F Valutazioni inerenti l inserimento nell area metropolitana Par. 2- Punti di forza e criticità nella realizzazione dell impianto Situazione attuale Inceneritore di Montale Inceneritore di Montale Inceneritore Gida Termovalorizzatore di Rufina Gida Polo di Testi In questa immagine sono rappresentati gli impianto attualmente in esercizio: inceneritore di fanghi annesso al depuratore Gida, termovalorizzatore di Montale e termovalorizzatore di Rufina. 9

10 Cap. F Valutazioni inerenti l inserimento nell area metropolitana Par. 2- Punti di forza e criticità nella realizzazione dell impianto Situazione prevista dalla pianificazione delle tre province Inceneritore di Montale Inceneritore di Prato Inceneritore i Cipressi Firenze Polo di Testi In questa immagine sono rappresentati i termovalorizzatori previsti dalla pianificazione delle tre province dell area metropolitana: termovalorizzatore di Prato, anche in sostituzione di quello Gida, termovalorizzatore di Montale, gassificatore di Greve in Chianti convertito in termovalorizzatore, termovalorizzatore di Osmannoro e ampliamento del termovalorizzatore di Rufina 10

11 Cap. F Valutazioni inerenti l inserimento nell area metropolitana Par. 2- Punti di forza e criticità nella realizzazione dell impianto Punti di forza e criticità nella realizzazione dell impianto Un unico impianto di incenerimento inserito nell area metropolitana presenterebbe alcuni aspetti positivi ed altri negativi di seguito elencati. Pro: Convenienza economica favorita dai fattori di scala Si creerebbe un unica fonte di confronto con la popolazione nell area metropolitana Contro: Da un punto di vista ambientale avere più impianti favorisce la diluizione degli impatti Un impianto unico, a seconda della localizzazione, potrebbe comportare problemi di mobilità e viabilità a causa della maggior mole di mezzi che andrebbero ad interessare la zona. Minore possibilità di utilizzo dell energia termica per i limiti che riguardano le distanze massime raggiungibili della reti di distribuzione di calore e di vapore L accettabilità di un impianto a servizio del proprio territorio ha maggiore credito presso la popolazione interessata. 11

12 STUDIO PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO NELL AREA PRATESE PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI URBANI, SPECIALI E FANGHI CON PRODUZIONE DI ENERGIA È stato realizzato da: G.I.D.A In collaborazione con: Prof. Leonardo.Tognotti (università di Pisa), Ing. Emiliano Paoletti, dott.ssa Sara Fantoni, Ing. Gianni Morale Dott. Fabio Iraldo, Ing. Francesco Rizzi Dott. Duccio Bianchi Coordinamento a cura di: Sandro Gensini ASM S.p.A.;Carlo Biancalani ASM S.p.A.; Roberto Meoni ASM S.p.A.; Leonardo Bianchi (Unione Industriale Pratese); Maurizio Magni (Unione Industriale Pratese); Franco Giacomelli (Consiag); Carlo Montaini (G.I.D.A.); Giulio Lupi (Confartigianato Prato); Leonardo Angeletti (CNA Artiganato Pratese).

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