Novembre. Negoziati sul clima. La posta in gioco a Durban. Ufficio Europeo Legambiente Rue Philippe Le Bon Bruxelles
|
|
- Alessio Capelli
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Novembre 11 Negoziati sul clima La posta in gioco a Durban Ufficio Europeo Legambiente Rue Philippe Le Bon Bruxelles legambiente@skynet.be
2 La posta in gioco a Durban Alla prossima Conferenza delle Parti (COP17) di Durban si gioca una partita cruciale. Mantenere viva la possibilità di giungere al più presto a un accordo globale sul clima. Possibilità vincolata al rinnovo del Protocollo di Kyoto. Importante per sbloccare l attuale stallo dei negoziati. Rinnovare Kyoto significa, infatti, dare continuità all unico strumento legalmente vincolante oggi a disposizione nell azione globale contro i mutamenti climatici. E Durban rappresenta l ultima opportunità per garantire questa vitale continuità, giacché il primo periodo d impegno del protocollo termina il prossimo dicembre Un primo segnale incoraggiante viene dall Europa. Il Consiglio dei Ministri Ue dell Ambiente - riuniti lo scorso ottobre per definire la posizione negoziale comunitaria per Durban - ha confermato la disponibilità europea a un secondo periodo d impegno nell ambito del Protocollo di Kyoto. Rinnovo tuttavia non oltre il 2020 e inteso come transizione verso un accordo globale legalmente vincolante. Posizione non scontata visto l annuncio di Canada, Giappone e Russia di non sottoscrivere un secondo periodo d impegno e l ostruzionismo di diversi paesi dell est sostenuti sino ad ora dall Italia. A Durban dunque l Europa ha la possibilità di ritornare a svolgere un ruolo di leadership e costruire una coalizione dei volenterosi ossia un alleanza trasversale tra paesi industrializzati e in via di sviluppo - in grado di spingere Stati Uniti, Cina e India ad approvare un mandato a sottoscrivere entro il 2015 un accordo globale che abbia come architrave il Protocollo di Kyoto. A tal fine è indispensabile raggiungere un accordo chiaro su come colmare il gigatonne gap, ossia il divario tra gli attuali impegni di riduzione delle emissioni e quelli necessari per contenere il surriscaldamento globale al di sotto almeno dei 2 C. E serve anche trovare un accordo su come rendere operativo dal 2013 il Green Climate Fund (GCF) destinato a finanziare le azioni di riduzione delle emissioni e di adattamento ai mutamenti climatici nei paesi poveri. Si tratta, infatti, di dare certezza ai finanziamenti promessi a Copenaghen e confermati a Cancún attraverso una roadmap che aumenti annualmente i 10 miliardi di dollari già stanziati per il 2012 sino a garantire i 100 miliardi di dollari promessi per il Non sono ammissibili altri rinvii. Come ammonisce l Agenzia Internazionale dell Energia ritardare l azione è un finto risparmio: per ogni dollaro d investimento evitato nel settore elettrico prima del 2020, sarà necessario investire 4,3 dollari in più negli anni successivi per controbilanciare l aumento delle emissioni. La partita è ancora tutta da giocare. Molto dipenderà dalla capacità e volontà dell Europa di svolgere fino in fondo un vero ruolo di leadership. Nella speranza che questa volta l Italia rinunci definitivamente al suo gioco ostruzionista e si impegni con forza a consolidare la leadership europea nella lotta ai cambiamenti climatici.
3 Nodi da sciogliere Non è più possibile continuare con la politica del rinvio. Come sottolinea l Agenzia Internazionale dell Energia (AIE) nel suo World Energy Outlook 2011 non possiamo permetterci ulteriori ritardi nell implementare le azioni necessarie a contrastare il cambiamento climatico se vogliamo che l obiettivo di limitare l aumento della temperatura media globale nel lungo termine entro i 2 C, analizzato nello scenario 450, venga raggiunto ad un costo ragionevole. Nello scenario 450 dell AIE il pianeta si muove verso un livello di emissioni coerente con un innalzamento della temperatura globale nel lungo termine superiore ai 3,5 C. In assenza di nuove politiche, ci avvieremo lungo un percorso ancora più pericoloso che porterebbe a un incremento di 6 C o addirittura superiore. Secondo le previsioni dell AIE quattro quinti delle emissioni totali di CO 2 legate all energia consentite nello scenario 450 all orizzonte 2035 sono già allocate dallo stock di capitale esistente ossia da centrali elettriche, edifici o impianti industriali già attivi. Se entro il 2017 non verrà implementata una nuova e decisa azione, le infrastrutture connesse al settore energetico esistenti in quel momento produrranno l intero volume di emissioni di CO 2 consentito nello scenario 450 al In questa ipotesi, non rimarrebbe alcuno spazio per la realizzazione di centrali elettriche, impianti industriali e altre infrastrutture di nuova costruzione a meno che non siano a zero emissioni di anidride carbonica, il che sarebbe estremamente costoso. Tre sono i principali nodi da sciogliere a Durban per sbloccare i negoziati e dare risposte concrete all allarme lanciato dall Agenzia: adottare un secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto; approvare un mandato e una roadmap per raggiungere un accordo globale legalmente vincolante entro il 2015; e rendere operativi gli accordi di Cancún. A Durban non sono ammissibili altri rinvii. Come ammonisce l AIE ritardare l azione è un finto risparmio: per ogni dollaro d investimento evitato nel settore elettrico prima del 2020, sarà necessario investire 4,3 dollari in più negli anni successivi per controbilanciare l aumento delle emissioni. Rinnovare gli impegni del Protocollo di Kyoto A Durban si gioca una partita cruciale. Mantenere viva la possibilità di giungere al più presto a un accordo globale sul clima. Possibilità vincolata al rinnovo del Protocollo di Kyoto. Importante per rilanciare i negoziati, bloccati proprio sul futuro del protocollo con paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo su fronti opposti. Rinnovare Kyoto significa dare continuità all unico strumento legalmente vincolante oggi a disposizione nell azione globale contro i mutamenti climatici. E Durban rappresenta l ultima opportunità per garantire questa vitale continuità, giacché il primo periodo d impegno del protocollo termina il prossimo dicembre 2012.
4 Al momento non esiste alternativa al regime normativo adottato a Kyoto. Il Protocollo contiene tutti gli strumenti obiettivi di riduzione e relative scadenze, monitoraggio degli impegni, supporto finanziario, cooperazione tecnologica, strumenti economici necessari per un efficace azione globale sul clima. Non c è nessun nuovo strumento normativo da inventarsi che non sia già presente o compatibile con una nuova versione riformata del Protocollo di Kyoto. Se davvero si vuole porre rimedio alla grave crisi climatica in atto, non è possibile ricominciare da zero e continuare a perdere tempo in lunghi negoziati alla ricerca di un nuovo regime normativo. A Durban i governi hanno l ultima opportunità per evitare un gap tra la fine (dicembre 2012) del primo periodo d impegno del Protocollo e l inizio del secondo. Un nuovo rinvio alla prossima COP18 non consente, infatti, ai Parlamenti nazionali di ratificare in tempo gli emendamenti al Protocollo. Si entrerebbe così in un regime di applicazione provvisoria e in una fase di grande incertezza politica che rischia di far naufragare definitivamente i negoziati. Un primo segnale incoraggiante viene dall Europa. Il Consiglio dei Ministri Ue dell Ambiente - riuniti lo scorso ottobre per definire la posizione negoziale comunitaria per Durban - ha confermato la disponibilità europea a un secondo periodo d impegno non oltre il 2020 e inteso come transizione verso un accordo globale legalmente vincolante, superando l ostruzionismo di diversi paesi dell est sostenuti sino ad ora dall Italia. Ma serve una maggiore disponibilità europea. I paesi in via di sviluppo dopo la rinuncia di Canada, Giappone e Russia a sottoscrivere un secondo periodo d impegno - nutrono forti attese nella leadership dell Europa per rinnovare il Protocollo di Kyoto e garantire continuità all azione globale sul clima. Per l Europa si tratta di un impegno che non richiede grandi sforzi aggiuntivi e in linea con le politiche climatiche ed energetiche adottate a livello comunitario. L Unione europea, infatti, è già ad un passo dal raggiungimento dell obiettivo de 20% al Nel 2010 le emissioni dei ventisette paesi Ue sono diminuite del 15,5% rispetto al 1990 grazie appunto alle politiche climatiche adottate per dare seguito al primo periodo di impegno di Kyoto. Sono sufficienti misure aggiuntive in grado di consentire colmando l attuale ritardo - il raggiungimento dell obiettivo del 20% per l efficienza energetica. Secondo recenti stime della Commissione, in questo modo sarà possibile raggiungere una riduzione interna ossia senza il ricorso agli strumenti flessibili previsti dalla legislazione comunitaria del 25% delle emissioni di gas-serra, facilitando così il raggiungimento dell obiettivo del 30% al L Europa pertanto è nelle condizioni di poter sottoscrivere a Durban il rinnovo del Protocollo di Kyoto con un impegno del 20%. E in seguito aggiornare al 30% il proprio impegno di riduzione al 2020 senza dover di nuovo ratificare il protocollo. L aggiornamento è una procedura tecnica già prevista dal Protocollo di Montreal per la protezione dello strato d ozono che consente alle parti di integrare i propri impegni senza la necessità di una nuova ratifica. Mandato e roadmap per un nuovo accordo globale entro il 2015 L Europa ha la possibilità di ritornare a svolgere un ruolo di leadership e costruire una coalizione dei volenterosi ossia un alleanza trasversale tra paesi industrializzati e in via
5 di sviluppo - in grado di spingere Stati Uniti, Cina e India ad approvare un mandato a sottoscrivere un accordo globale che abbia come architrave il Protocollo di Kyoto. A Durban insieme al rinnovo del Protocollo di Kyoto i governi devono concordare anche un mandato negoziale con relativa roadmap per un accordo globale legalmente vincolante che includa tutti i paesi che non hanno sottoscritto il Protocollo con impegni specifici. Il nuovo accordo deve rispettare i principi di equità riconosciuti dalla Convenzione sul Clima (UNFCCC), tener conto delle responsabilità storiche dei paesi industrializzati, essere adottato entro il 2015 ed entrare in vigore non oltre la fine del secondo periodo d impegno del Protocollo di Kyoto. Solo in questo modo sarà possibile avviare un processo credibile di riduzione delle emissioni - in coerenza con le ultime previsioni scientifiche - di almeno l 80% entro il 2050 e tenere sotto controllo i mutamenti climatici in atto. Rendere operativi gli accordi di Cancún Dare concreta attuazione a quanto concordato a Cancún serve a rinsaldare l alleanza trasversale tra paesi industrializzati e in via di sviluppo, indispensabile affinché a Durban si riesca a trovare un accordo sia per il rinnovo del Protocollo di Kyoto che per il mandato a sottoscrivere un nuovo accordo globale entro il A tal fine è indispensabile raggiungere un accordo chiaro soprattutto su come rendere operativo dal 2013 il Green Climate Fund (GCF) destinato a finanziare le azioni di riduzione delle emissioni e di adattamento ai mutamenti climatici nei paesi poveri. Si tratta, infatti, di dare certezza ai finanziamenti promessi a Copenaghen e confermati a Cancún attraverso una roadmap che aumenti annualmente i 10 miliardi di dollari già stanziati per il 2012 sino a garantire i 100 miliardi di dollari promessi per il Altrettanto importante è concordare tempi e procedure su come colmare il gigatonne gap - ossia il divario tra gli attuali impegni di riduzione delle emissioni e quelli necessari per contenere il surriscaldamento globale al di sotto almeno dei 2 C secondo una roadmap coerente con il mandato per sottoscrivere entro il 2015 un nuovo accordo globale legalmente vincolante. Si tratta come evidenzia il rapporto UNEP del 23 novembre scorso di un gap considerevole e tuttavia possibile da colmare entro il Nello scenario più ottimistico, ossia che i governi traducano in azioni concrete gli impegni assunti a Cancún, il divario è aumentato a 6GtCO 2 rispetto ai 5GtCO 2 stimati nel rapporto dello scorso anno. Se invece gli impegni assunti incluso il contributo finanziario di 100 miliardi di dollari entro il 2020 da parte dei paesi industrializzati - non sono rispettati il gap aumenta pericolosamente a 11GtCO 2. A Durban si dovranno anche adottare le linee guida concernenti il sistema MRV per il monitoraggio, la rendicontazione e la verifica sia degli impegni di riduzione delle emissioni che di contribuzione finanziaria al GCF. E infine vanno costituite oltre al Green Climate Fund anche le strutture di governo decise a Cancún per rendere operativi gli interventi relativi all adattamento e al trasferimento tecnologico.
Varsavia à Parigi. Verso l accordo globale sul clima. (Novembre 2013)
Varsavia à Parigi Verso l accordo globale sul clima (Novembre 2013) Ci stiamo avventurando verso un surriscaldamento del pianeta di oltre 4 C con scenari apocalittici. Serve un inversione di rotta. E il
DettagliNearly Zero Energy Building Necessità - Criticità - Opportunità
Limiti e opportunità del cambiamento climatico Nearly Zero Energy Building Necessità - Criticità - Opportunità Natale Massimo Caminiti Milano 20 Marzo 2015 1 Necessità Crisi climatica Problema demografico
DettagliL ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO
L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO BOLOGNA 20-21 MAGGIO 2016 C.N.R. AREA DELLA RICERCA DI BOLOGNA L Italia e gli obiettivi energetici ambientali al 2020 e 2030 NATALE MASSIMO CAMINITI ENEA
DettagliConferenza sul clima di Marrakech. Il tempo dell azione
Conferenza sul clima di Marrakech Il tempo dell azione Briefing Novembre 2016 L Accordo di Parigi è entrato in vigore in tempo per l apertura della Conferenza sul Clima (COP22), che si tiene a Marrakech
DettagliCambiamenti climatici: origini, effetti e scenari futuri
Cambiamenti climatici: origini, effetti e scenari futuri Sandro Fuzzi Istituto di Scienze dell Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna Yann Arthus-Bertrand / Altitude Il clima
DettagliI cambiamenti climatici: COP21, Under2Mou e la Strategia regionale di adattamento
I cambiamenti climatici: COP21, Under2Mou e la Strategia regionale di adattamento Arch. Giovanni Paludi Direzione Ambiente Governo e Tutela del territorio I cambiamenti climatici I cambiamenti climatici,
DettagliVerso la COP21 di Parigi. Francesco Ferrante Vicepresidente Kyoto Club 30 settembre 2015
+ Verso la COP21 di Parigi Francesco Ferrante Vicepresidente Kyoto Club 30 settembre 2015 A Parigi dal 30 novembre al 11 dicembre 2015, si terrà la XXI sessione della Conferenza delle parti COP 21 dei
DettagliCOP21 Parigi preambolo
COP21 Parigi preambolo In qualità di Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Convenzione) Conformemente alla piattaforma di Durban (cop17), perseguendo, riconoscendo,
DettagliConsiglio dell'unione europea Bruxelles, 27 settembre 2016 (OR. en)
Conseil UE Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 27 settembre 2016 (OR. en) Fascicolo interistituzionale: 2016/0184 (NLE) 12256/16 LIMITE ATTI LEGISLATIVI ED ALTRI STRUMENTI Oggetto: PUBLIC CLIMA 111
DettagliLIBRO VERDE UN QUADRO PER LE POLITICHE CLIMATICHE ED ENERGETICHE AL 2030 Serie La lente sull Ue n 28
Nota di presentazione della proposta presentata dalla Commissione europea il 27 marzo 2013 D E L E G A Z I O N E D I B R U X E L L E S LIBRO VERDE UN QUADRO PER LE POLITICHE CLIMATICHE ED ENERGETICHE AL
DettagliLa svolta energetica:edifici, tecnologie, consumatori
La svolta energetica:edifici, tecnologie, consumatori Dott. Sebastiano Serra Segreteria Tecnica del Ministro Ministero dell Ambiente Tutela del Territorio e del Mare Convegno Fiper Bergamo 31 marzo 2017
DettagliIl trattato sul clima: un inversione di tendenza per uno sviluppo sostenibile di Lucia Rossi
Il trattato sul clima: un inversione di tendenza per uno sviluppo sostenibile di Lucia Rossi La Conferenza sul clima di Parigi si è chiusa il 12 dicembre 2015 con l approvazione di un accordo vincolante:
DettagliLO STATO DEL NEGOZIATO SUL CLIMA E LA CONFERENZA DI PARIGI
LO STATO DEL NEGOZIATO SUL CLIMA E LA CONFERENZA DI PARIGI I cambiamenti climatici dagli scenari globali all aula del Politecnico lunedì 19 ottobre 2015 Dott. Federico BROCCHIERI Coordinatore Progetti
DettagliSUMMIT MONDIALE COP (Conferenze delle parti - Conferenza delle Nazioni Unite sul clima)
Negli anni '70 emerge la consapevolezza che le risorse naturali della Terra devono essere tutelate attraverso pianificazioni strategiche che vanno oltre la singola Nazione. Nasce l esigenza di una Collaborazione
DettagliLEGGE RECANTE RATIFICA
DISEGNO DI LEGGE RECANTE RATIFICA ED ESECUZIONE DELL ACCORDO DI PARIGI COLLEGATO ALLA CONVENZIONE QUADRO DELLE NAZIONI UNITE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI, ADOTTATO A PARIGI IL 12 DICEMBRE 2015. RELAZIONE
DettagliCopenhagen. Domenico Gaudioso ISPRA
I contenuti dellaccordo dell Accordo di Copenhagen Domenico Gaudioso ISPRA Schema della presentazione Le basi scientifiche dell Accordo di Copenhagen La struttura dell Accordo di Copenhagen Un analisi
DettagliEnergia/Ambiente/Efficienza obiettivi sono meglio di 1. Per un ambiziosa politica energetica europea Per una crescita economica sostenibile
Energia/Ambiente/Efficienza 2030 3 obiettivi sono meglio di 1 un ambiziosa politica energetica europea una crescita economica sostenibile ché la definizione dei target al 2030 è cosi importante? Entro
DettagliMiniere urbane: recuperare metalli e risparmiare CO2 (Progetto QUMEC)
La Giornata del Clima 21 Aprile - 2017 Miniere urbane: recuperare metalli e risparmiare CO2 (Progetto QUMEC) Luca Ciacci Dipartimento di Chimica Industriale Università di Bologna Perchè una Giornata del
DettagliPolitiche del clima e sicurezza energetica
Politiche del clima e sicurezza energetica Convegno Sicurezza per l energia Roma 26 marzo 2007 Carlo Stagnaro Direttore, Ecologia di mercato Istituto Bruno Leoni Il protocollo di Kyoto Prevede una riduzione
DettagliCOP21: Accordo globale sul Clima raggiunto a Parigi
COP21: Accordo globale sul Clima raggiunto a Parigi Dicembre 2015 Accordo globale sul clima raggiunto a Parigi Lo scorso 12 dicembre, nel corso della 21a Conferenza delle Parti sul Clima delle Nazioni
DettagliIL RUOLO DEL MINISTERO DELL AMBIENTE PER IL PATTO DEI SINDACI. Arch. Paola Giannarelli
IL RUOLO DEL MINISTERO DELL AMBIENTE PER IL PATTO DEI SINDACI Arch. Paola Giannarelli I NUMERI DEL PATTO 5396 FIRMATARI 176 milioni Cittadini coinvolti 231 Regioni, province e reti di supporto 49 Paesi
DettagliLezione 29 (Sanna-Randaccio) Il cambiamento climatico
Lezione 29 (Sanna-Randaccio) Il cambiamento climatico Fonti: World Bank The science of climate change (World Development Report 2010) http://siteresources.worldbank.org/intwdrs/resource s/477365-1327504426766/8389626-1327510418796/focus-a.pdf
DettagliIl Patto dei Sindaci. Cos è e cosa significa aderire.
Il Patto dei Sindaci. Cos è e cosa significa aderire. Strategie internazionali 1992, Rio de Janeiro Summit della Terra Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) Protocollo
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI DISEGNO DI LEGGE PRESENTATO DAL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE (GENTILONI SILVERI) (GALLETTI)
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI CAMERA DEI DEPUTATI N. 4079 DISEGNO DI LEGGE PRESENTATO DAL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE
DettagliOBAMA E L INQUINAMENTO: BRAVO MA NON ESAGERIAMO di Marzio Galeotti e Alessandro Lanza
IEFE Centre for Research on Energy and Environmental Economics and Policy OBAMA E L INQUINAMENTO: BRAVO MA NON ESAGERIAMO di Marzio Galeotti e Alessandro Lanza Il Clean Power Plan annunciato da Obama a
DettagliCOMUNE DI ISOLA VICENTINA
COMUNE DI ISOLA VICENTINA Ufficio: TECNICO PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 3 DEL 19-01-2016 Predisposta da GARELLO VILMA Oggetto: Piano d'azione per l'energia Sostenibile (P.A.E.S.) - Approvazione.
DettagliCambiamenti Climatici E Piano Energetico Regionale
Cambiamenti Climatici E Piano Energetico Regionale A cura di Regione Emilia Romagna, Alessandro Di Stefano, Servizio valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale Bologna, 11 Marzo 2016 PRESUPPOSTI
DettagliIL CLIMA IN ITALIA E NEL MONDO
IL CLIMA IN ITALIA E NEL MONDO Come e perché è cambiato Col. Mario Giuliacci Cambiamenti climatici nell ultimo milione di anni LE CAUSE DI VARIAZIONI DEL CLIMA NEL LONTANO PASSATO SONO SOLO DI NATURA
DettagliEffetti prevedibili dei nuovi equilibri geopolitici, sui piani strategici di sviluppo delle fonti rinnovabili tracciati tra Kyoto e Parigi
Effetti prevedibili dei nuovi equilibri geopolitici, sui piani strategici di sviluppo delle fonti rinnovabili tracciati tra Kyoto e Parigi Bologna, 11 maggio 2017 Eugenia Rossi di Schio Dipartimento di
DettagliIl mercato dell efficienza energetica: aspetti economici
Il mercato dell efficienza energetica: aspetti economici Arturo Lorenzoni, Università degli Studi di Padova Conferenza Diritto Energia 2015, Roma, 13 maggio DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE La più
DettagliLavorare per il Clima La creazione di nuovi posti di lavoro investendo nelle energie verdi
Briefing Lavorare per il Clima La creazione di nuovi posti di lavoro investendo nelle energie verdi Settembre 2009 Greenpeace International e EREC (European Renewable Energy Council) nel mese di ottobre
DettagliAPPELLO PER IL CONTROLLO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI. Antonio Faggioli
APPELLO PER IL CONTROLLO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI Antonio Faggioli Firenze 4 Settembre 2009 I MEDICI IMPEGNATI PER L AMBIENTE L E LA SALUTE Codice di Deontologia Medica, art. 15 (2006) Carta di Padova
DettagliENERGIA NUCLEARE CAPITOLO 4: L ECONOMIA. A cura di Ginevra A. Perelli mostra.nucleare@gmail.com. 20 Maggio 2011
ENERGIA NUCLEARE CAPITOLO 4: L ECONOMIA A cura di Ginevra A. Perelli mostra.nucleare@gmail.com 20 Maggio 2011 Incertezze.. Conviene? Tutt oggi non si dispone di un accurata analisi ex ante dei costi di
DettagliLezione 31 (Sanna-Randaccio) Negoziati internazionali sul clima
Lezione 31 (Sanna-Randaccio) Negoziati internazionali sul clima Nel 1988 si costituisce l Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un gruppo intergovernativo indipendente, per informare l opinione
DettagliL ATTUAZIONE DELL ACCORDO DI PARIGI E LE POLITICHE ENERGETICHE NAZIONALI In collaborazione con ENEA
L ATTUAZIONE DELL ACCORDO DI PARIGI E LE POLITICHE ENERGETICHE NAZIONALI In collaborazione con ENEA 7 novembre 2017, ore 15:00-18:00, Ecomondo - Rimini Fiera Andrea Barbabella Responsabile Ricerche e Progetti
DettagliNuove politiche energetiche nella transizione verso l Unione per l Energia
Nuove politiche energetiche nella transizione verso l Unione per l Energia Marcello Capra Delegato SET Plan Ministero dello Sviluppo Economico GENOVA SMART WEEK Genova, 24 novembre 2017 2 Energy Union
DettagliAbstract COM(2011)112 Roadmap 2050
Abstract COM(2011)112 Roadmap 2050 Una tabella di marcia verso un economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050 Fondazione Centro per un Futuro Sostenibile Introduzione Per affrontare il
DettagliLa Partnership Globale per le Bioenergie (GBEP)
La Partnership Globale per le Bioenergie (GBEP) Lavorare insieme per lo sviluppo sostenibile delle bioenergie Cibo o combustibile? Milano, 13 Maggio 2008 Pierpaolo Garibaldi - GBEP Le sfide dei prossimi
DettagliUN CAMBIAMENTO DI APPROCCIO PER COMBATTERE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO STRUMENTI PER L ATTUAZIONE DELL AZIONE CLIMA A LIVELLO REGIONALE E LOCALE
LE STRATEGIE ITALIANE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DELL AZIONE CLIMA ED IL COINVOLGIMENTO DEGLI ENTI LOCALI IL PATTO DEI SINDACI UN CAMBIAMENTO DI APPROCCIO PER COMBATTERE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
DettagliRoberto Morabito Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali - ENEA
Nuovi paradigmi di efficienza: verso una società a basso tenore di carbonio e efficiente nell utilizzo delle risorse Strategie e approcci verso l economia circolare Roberto Morabito Dipartimento Sostenibilità
DettagliSESSIONE TEMATICA Clima ed energia: verso l accordo post-kyoto di Parigi Andrea Barbabella, Natale Massimo Caminiti
SESSIONE TEMATICA Clima ed energia: verso l accordo post-kyoto di Parigi 2015 Andrea Barbabella, Natale Massimo Caminiti LIVELLO 1: PROPOSTE PER L ACCORDO GLOBALE PARIGI2015 La crisi climatica è reale:
DettagliGreen jobs. Premesse economiche: Perché investire nei settori eco-sostenibili? Giulia Rossi, Modena, 22 Maggio 2009
Green jobs Premesse economiche: Perché investire nei settori eco-sostenibili? Giulia Rossi, Modena, 22 Maggio 2009 Rapporto Stern (2006) Valutazione del rischio legato al cambiamento climatico e dei risvolti
DettagliPotenziare la crescita
Serie proposta Settembre 2017 Potenziare la crescita Aprire la porta a nuove fonti di valore e vantaggi Dare impulso alla crescita con la propria strategia energetica In uno scenario in cui assistiamo
DettagliIl Patto dei Sindaci per il Clima e l Energia
Il Patto dei Sindaci per il Clima e l Energia Il Patto dei Sindaci per il Clima & l Energia riunisce le autorità locali e regionali impegnate su base volontaria a raggiungere gli obiettivi comunitari in
DettagliL Accordo di Parigi in 15 minuti
L Accordo di Parigi in 15 minuti Keynote Presentazione del libro presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 12 Luglio 2016 Valentino Piana Direttore Economics Web Institute autore del sito
Dettagliil Clima e l Energia
Il Patto dei Sindaci per il Clima e l Energia IT Un esclusivo movimento dal basso Il Patto dei Sindaci per il clima e l energia coinvolge le autorità locali e regionali impegnate su base volontaria a raggiungere
DettagliMARCO FORTIS V I C E P R E S I D E N T E F O N D A Z I O N E E D I S O N U N I V E R S I T À C AT T O L I C A
MARCO FORTIS V I C E P R E S I D E N T E F O N D A Z I O N E E D I S O N U N I V E R S I T À C AT T O L I C A D A L L A D I F F I C I L E R E A LT À D E L L A D E F L A Z I O N E A L L A S F I D A D I
DettagliIl cambiamento climatico e gli HFCs
Il cambiamento climatico e gli HFCs una breve introduzione scientifica Archie McCulloch Gas serra (Kyoto) Anidride carbonica - CO 2 Metano - CH 4 Ossido di azoto - N 2 O Gas fluorurati: HFC - idrofluorocarburi
DettagliProgetto Scuola 21. Liceo Artistico Medardo Rosso Ambiente, Responsabilità, territorio
Progetto Scuola 21 Liceo Artistico Medardo Rosso Ambiente, Responsabilità, territorio PAROLE-CHIAVE SVILUPPO SOSTENIBILE CAMBIAMENTI CLIMATICI IMPRONTA ECOLOGICA CONSUMI CONSAPEVOLI SOSTENIBILITÀ E SVILUPPO
DettagliCOPENHAGEN: LA NOSTRA ULTIMA POSSIBILITA. Barbara Mariani Ambasciata Britannica
LA NOSTRA ULTIMA POSSIBILITA Barbara Mariani Ambasciata Britannica Cosa succederà se non si raggiunge un accordo? Aumento della temperatura fino a 7 Estinzione fino al 30% delle specie Aumento del livello
DettagliRELAZIONE GERBRANDY. 24 maggio 2012
RELAZIONE GERBRANDY 24 maggio 2012 LA COMMISSIONE EUROPEA INTRODUCE UNA NUOVA TABELLA DI MARCIA VERSO UN EUROPA EFFICIENTE NELL IMPIEGO DELLE RISORSE ( IMPORTAZIONE MATERIE PRIME PER USO ENERGETICO ) 1
DettagliLe città contro l effetto serra
Intervento Le città contro l effetto serra A cura di Silvia Zamboni - Giornalista 9 10 Zero Emissioni: Bilancio Ambientale 9 Ottobre 2008- Fiera Energy Planet, Vicenza Introduzione IL RUOLO DELLE AMMI
DettagliIl Protocollo di Kyoto e nuove prospettive NB: i seguenti appunti sono parte integrante delle lezioni frontali
Istituto di Istruzione Superiore ITC Crescenzi - ITG Pacinotti, Bologna APPUNTI DI GEOPEDOLOGIA A.S. 2010/11 Classe 3 BS geometri Docente: Giuseppe Falivene Il Protocollo di Kyoto e nuove prospettive NB:
DettagliL Italia perde terreno sull energia pulita
L Italia perde terreno sull energia pulita Di Roberto Romano Il dibattito sulle clean energy technologies, le tecnologie per un energia pulita, è forse uscito dal limbo della sostenibilità ambientale della
DettagliAgricoltura, foreste e cambiamenti climatici
Agricoltura, foreste e cambiamenti climatici Il contributo del mondo rurale in vista della revisione del Protocollo a Copenaghen per un ruolo centrale del settore agro-forestale nel post- Kyoto Verso una
DettagliLo scenario energetico e la valutazione della sostenibilità. Luca Stefanutti INCONTRO LIUC L EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI
Lo scenario energetico e la valutazione della sostenibilità Luca Stefanutti Lo scenario energetico 160 milioni di edifici nella UE comportano più del 40% del consumo totale di energia e circa il 40% delle
DettagliST.R.A.S. Strategia Regionale d Azione Ambientale per la sostenibilità
ST.R.A.S. Strategia Regionale d Azione Ambientale per la sostenibilità 2006-2010 D.A.C.R n. 44 del 30 gennaio 2007 B.u.r n. 12 del 15/02/2007 1 Le aree d intervento: Clima ed atmosfera Natura e biodiversità
DettagliCOMUNE DI PADOVA Informambiente - Settore Ambiente e Territorio Via dei Salici, 35 (ingresso da via dell Orna) Tel Fax
ANNO SCOLASTICO 2016/2017 COMUNE DI PADOVA Informambiente - Settore Ambiente e Territorio Via dei Salici, 35 (ingresso da via dell Orna) Tel. 049 8205021 - Fax 049 8022492 informambiente@comune.padova.it
DettagliRoma, 10 gennaio Di Edo Ronchi
Roma, 10 gennaio 2012 Di Edo Ronchi Nell anno della Conferenza mondiale ONU,RIO+ 20, la svolta verso un green New Deal è sollecitata da due questioni cruciali L aggravarsi della crisi climatica e la necessità
DettagliAspetti negoziali e funzionamento del Protocollo di Kyoto
Seminario su Presente e futuro del Protocollo di Kyoto Milano, 15 febbraio 2005 Aspetti negoziali e funzionamento del Protocollo di Kyoto Domenico Gaudioso Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per
Dettagli«Il ruolo del downstream petrolifero nella transizione energetica» Claudio Spinaci Unione Petrolifera Presidente
«Il ruolo del downstream petrolifero nella transizione energetica» Claudio Spinaci Unione Petrolifera Presidente «Invecchiamento del parco circolante in Italia» Chi siamo L Unione Petrolifera riunisce
DettagliLe fonti rinnovabili e l'efficienza energetica: politiche e obiettivi europei e nazionali Luca Benedetti
Le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica: politiche e obiettivi europei e nazionali Luca Benedetti Responsabile Unità Studi Perugia - 12 marzo 2014 Le POLITICHE e gli OBIETTIVI europei su FER e EE
Dettagli27/08/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 69. Regione Lazio
Regione Lazio DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE Atti dirigenziali di Gestione Determinazione 6 agosto 2013, n. A06395 POR FESR Lazio 2007-2013. Approvazione della Call for proposal
DettagliEcco la Strategia Energetica Nazionale 2017
Ecco la Strategia Energetica Nazionale 2017 ROMA La SEN2017 è il risultato di un processo articolato e condiviso durato un anno che ha coinvolto, sin dalla fase istruttoria, gli organismi pubblici operanti
DettagliDinamiche, occupabilità, servizi
Roma, 16 ottobre 2012 Il Mercato del lavoro negli anni della crisi Dinamiche, occupabilità, servizi Mario Mezzanzanica 1 Alcuni dati in sintesi Occupabilità : un problema di concezione Sistema di servizi
DettagliEnergia e pianificazione regionale del territorio
Energia e pianificazione regionale del territorio 11 marzo 2016 - Sala Poggioli, viale Della Fiera 8 Bologna Elementi introduttivi a cura di Finalità dell incontro Il convegno intende illustrare lo stato
DettagliSostenibilità ambientale e tecnologia CCS per l utilizzo dei combustibili fossili
Sostenibilità ambientale e tecnologia CCS per l utilizzo dei combustibili fossili Edo Ronchi Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Osservatorio CCS Copyright 2008 - Fondazione per lo
DettagliScheda progetto Interregionale/ transnazionale
Allegato n. 1 alla Delib.G.R. n. 52/72 del 23.12.2011 Scheda progetto Interregionale/ transnazionale Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in
DettagliINNOVAZIONE PER L EFFICIENZA ENERGETICA. Milano, 02/09/2016
INNOVAZIONE PER L EFFICIENZA ENERGETICA Milano, 02/09/2016 F-Gas: scenari futuri Ing. Carmelo Paterniti Martello RC Group S.p.A. ENERGIA SICURA, SOSTENIBILE E COMPETITIVA PER L EUROPA Questa è la richiesta
DettagliFonti : ANCI Regione Emilia Romagna Alessandro Rossi
Fonti : http://www.eumayors.eu/ ANCI Regione Emilia Romagna Alessandro Rossi Cosa è il «Patto dei Sindaci»? Il 29 gennaio 2008, nell ambito della seconda edizione della Settimana europea dell energia sostenibile
DettagliCOP22, l attuazione locale degli obiettivi globali. Michela GALLO
COP22, l attuazione locale degli obiettivi globali Michela GALLO Rimini, 10 novembre 2016 CE.Si.S.P. - Centro per lo Sviluppo della Sostenibilità dei Prodotti Università di Genova - Sede Amministrativa
DettagliLA CRISI DELLA CRESCITA ECONOMICA
623 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com LA CRISI DELLA CRESCITA ECONOMICA ANSA Anticipo delle previsioni del World Economic Outlook di ottobre 2013 26 settembre 2013 a cura di Renato
DettagliLa mobilità elettrica fra tecnica e politica in Italia
Convegno ATI-ANIMP Milano 5 Ottobre 2017 La mobilità elettrica fra tecnica e politica in Italia Oliviero Baccelli Direttore CERTeT con la collaborazione di Raffaele Galdi e Gabriele Grea L evoluzione verso
DettagliClima e cambiamento climatico Maria Cristina Facchini
Clima e cambiamento climatico Maria Cristina Facchini Istituto di Scienze dell Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna Il clima della Terra La Terra si scalda e riflette il calore
DettagliIl 12 dicembre 2015 la 21 Conferenza
FOCUS_ L Accordo di Parigi Il 12 dicembre 2015 la 21 Conferenza delle Parti firmatarie della Convenzione sui Cambiamenti Climatici ha adottato l Accordo di Parigi. Si tratta di un accordo siglato da 195
DettagliISO 50001: uno strumento di efficienza e sostenibilità
ISO 50001: uno strumento di efficienza e sostenibilità Massimo Cacciotti Business Services Manager, BSI Group Italia Copyright 2012 BSI. All rights reserved. Scenario energetico 2 Copyright 2012 BSI. All
DettagliProtocollo di Kyoto 1988 IPCC 1992 UN Framework Convention on Climate Change protocollo di Kyoto
Protocollo di Kyoto Nel 1988 Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) gruppo intergovernativo indipendente, informa l opinione pubblica e i politici sui progressi della ricerca sul cambiamento
DettagliL AUDIT COME STRUMENTO DI CONOSCENZA PER UNA GESTIONE EFFICIENTE DELL AZIENDA AGRICOLA
L AUDIT COME STRUMENTO DI CONOSCENZA PER UNA GESTIONE EFFICIENTE DELL AZIENDA AGRICOLA «Modern technologies, strategies and tools for sustainable irrigation management and governance in mediterranean agriculture»
DettagliCredito: scenari e commenti Pag. 1
ILLUSTRAZIONE DI ANNA GODEASSI Credito: scenari e commenti Pag. 1 LA PAROLA CHIAVE Cop21 i è ormai conosciuta a livello internazionale la XXI Conferenza delle parti sul Convenzione Cop21 i è ormai conosciuta
DettagliLa Carta di Bangkok per la Promozione della Salute in un mondo globalizzato
La Carta di Bangkok per la Promozione della Salute in un mondo globalizzato Scopo La Carta di Bangkok identifica le azioni, gli affidamenti e gli impegni richiesti per affrontare i determinanti di salute
DettagliPIANO GENERALE DI SVILUPPO
PIANO GENERALE DI SVILUPPO Nel sistema di governo degli Enti Locali i principi di programmazione, valutazione, controllo e rendicontazione sono oggi l inevitabile percorso di buona amministrazione nella
DettagliENERGIE RINNOVABILI e AMBIENTE MONTANO LE RINNOVABILI E L'IDROELETTRICO NEL CONTESTO GLOBALE
In collaborazione con SEMINARIO ENERGIE RINNOVABILI e AMBIENTE MONTANO LE RINNOVABILI E L'IDROELETTRICO NEL CONTESTO GLOBALE Venerdì 7 Ottobre 2016 Forum di Omegna, Parco Gianni Rodari Omegna (VB) Dott.
DettagliUnione Energetica Lente sull UE n. 31
Unione Energetica Lente sull UE n. 31 M arzo 2015 Il 25 febbraio la Commissione Europea ha presentato il Pacchetto di proposte sull Unione Energetica, come richiesto dal Consiglio Europeo del giugno 2014
DettagliIl Patto dei Sindaci e il PAES Un impegno per l energia sostenibile
Febbraio 2014 n.b. il documento del PAES è in fase di valutazione da parte del CCR della Commissione Europea. 1 Il Patto dei Sindaci e il PAES Un impegno per l energia sostenibile Comune di Latina - Servizio
DettagliCITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA Determinazione del Sindaco metropolitano Direzione Sviluppo economico e sociale
Determinazione del Sindaco metropolitano N. 145/2016 del registro delle Determinazioni del Sindaco metropolitano Oggetto: ADESIONE AL PROGRAMMA ELENA. DELEGA AL COMUNE DI GENOVA PER LO SVOLGIMENTO DELLE
DettagliPROGETTI DI ATTI COMUNITARI E DELL UNIONE EUROPEA
PROGETTI DI ATTI COMUNITARI E DELL UNIONE EUROPEA Pervenuti dal Ministro per le politiche europee pervenuti dal ministro per le politiche comunitarie e dal ministro per le politiche europee 3 pervenuti
DettagliSistema della ricerca agricola in Italia e le dinamiche del processo di innovazione
Sistema della ricerca agricola in Italia e le dinamiche del processo di innovazione Filiberto ALTOBELLI Istituto Nazionale di Economia Agraria, INEA altobelli@inea.it Il suolo per l agricoltura Per l agricoltura
DettagliCANCUN Guida alla conferenza sul clima
CANCUN Guida alla conferenza sul clima Ufficio Europeo Legambiente // Rue Philippe Le Bon 46-1000 Bruxelles // legambiente@skynet.be Il trauma di Copenhagen non è stato ancora completamente superato. I
DettagliLa conferenza sul clima di Parigi Per un nuovo accordo globale sui cambiamenti climatici. Aprile 2015
La conferenza sul clima di Parigi Per un nuovo accordo globale sui cambiamenti climatici. I risultati attesi Un database di modelli esistenti, buone pratiche, metodologie e indicatori per l implementazione
DettagliContrasto alla povertà assoluta e alla povertà educativa
#merito&bisogno Contrasto alla povertà assoluta e alla povertà educativa Team Economico @ Palazzo Chigi 3 novembre 2016 Contrasto alla povertà Incremento del Fondo per la lotta alla povertà e all esclusione
DettagliImprese italiane, cambiamento del clima e impatto della
Imprese italiane, cambiamento del clima e impatto della 202020 www.fondazioneistud.it Programma di Ricerca realizzato con la collaborazione del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici Contesto
Dettagli3 / I consumi energetici provinciali
Piano energetico-ambientale provinciale 2013/2020 3 / I consumi energetici provinciali Provincia autonoma di Trento 1,4% 1,4% 1,4% 0,8% 0,8% 27 Provincia autonoma di Trento Piano energetico-ambientale
DettagliQuinta riunione della Commissione parlamentare. di collaborazione Italia-Brasile. (5 luglio 2016)
Quinta riunione della Commissione parlamentare di collaborazione Italia-Brasile (5 luglio 2016) Quarta sessione: Applicazione dell Accordo di Parigi (COP21): ambiti di impegno e prospettive di cooperazione.
DettagliAPPENDICE 1. CATTURA E STOCCAGGIO DELLA CO 2 Cos è e perchè serve la CCS ZEP, 2011 IGM_01_A_00_R_PGM_02_00. Studio di Impatto Ambientale.
APPENDICE 1 CATTURA E STOCCAGGIO DELLA CO 2 Cos è e perchè serve la CCS ZEP, 2011 Studio di Impatto Ambientale Luglio 2012 IGM_01_A_00_R_PGM_02_00 Ed.1 Rev. 0 Cattura e Stoccaggio della CO 2 Cos'è e perché
DettagliEffetto Serra e cambiamenti climatici. (greenhouse effect)
Effetto Serra e cambiamenti climatici (greenhouse effect) I R E i > E r λi λr Limes 2006 Effetto serra 100 Radiazione riflessa dalle nuvole 6 radiazione IR in uscita Radiazione riflessa dalla terra 15
DettagliCOSTRUZIONI MOTORE D EUROPA
SCHEDA STAMPA COSTRUZIONI MOTORE D EUROPA I 10 PUNTI PER TORNARE A CRESCERE a cura dell ufficio Comunicazione e stampa Il rilancio dell economia, in Italia e in Europa, passa attraverso due motori: il
DettagliPILASTRI DELLA POLITICA
PILASTRI DELLA POLITICA DI SOSTEGNO EUROPEA STRATEGIA DI LISBONA 13.12.2007 firma del Trattato di Lisbona 1.12.2009 entrata in vigore del Trattato che modifica il Trattato sull UE e del Trattato che istituisce
DettagliL AGENDA STRATEGICA. Appunti per. Presentazione dell Agenda Strategica per il Social Housing a Reggio Emilia
Presentazione dell Agenda Strategica per il Social Housing a Reggio Emilia Tecnopolo Reggio Emilia, 23 Aprile 2015 ore 10.00 Appunti per L AGENDA STRATEGICA Ugo Baldini e Giampiero Lupatelli La ricerca
DettagliDear President OBAMA. Introduzione al film
Introduzione al film Dear President OBAMA Cinemambiente Film Festival 2016, Torino Agostino Re Rebaudengo, Presidente assorinnovabili e Asja Ambiente Italia Il Riscaldamento globale ormai un fatto inequivocabile
Dettagli