Il Campionato Italiano di Caccia. per cani da ferma e da cerca

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1 FEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA Il Campionato Italiano di Caccia Trofeo S. Uberto per cani da ferma e da cerca INDICAZIONI E SUGGERIMENTI AD USO DEL CACCIATORE CHE SI AVVICINA ALL AGONISMO SPORTIVO

2 INDICE Il cane da S. Uberto pag. 3 Suggerimenti pratici per chi concorre al Campionato Italiano Trofeo S. Uberto. pag. 5 Appendici: - Regolamento del Campionato Italiano di Caccia Trofeo S. Uberto individuale pag. 9 - Regolamento del Campionato Italiano di Caccia Trofeo S. Uberto a squadre. pag Scheda per la valutazione del turno di prova..... pag Alcuni standard di lavoro per razze di cani da ferma e da cerca... pag. 28 a. Pointer pag. 28 b. Setter Inglese pag. 30 c. Setter Gordon pag. 32 d. Setter Irlandese pag. 34 e. Bracco italiano e Spinone pag. 35 f. Kurzhaar pag. 37 g. Epagneul Breton pag. 38 h. Cane da ferma tedesco a pelo duro (Drahthaar)... pag. 39 i. Cocker Spaniel Inglese pag. 41 j. Springer Spaniel Inglese pag Brevi note di cinognostica canina pag. 49 _ Cinognostica pag. 50 _ Concetto di bellezza pag. 50 _ Pregi difetti vizi e tare pag. 51 _ Proporzioni pag. 52 _ Descrizione delle regioni pag. 53 Testa pag. 53 Occhi pag. 54 Denti pag. 55 Collo pag. 60 _ Principali raffigurazioni della struttura muscolare e scheletrica.. pag. 62 Colonna vertebrale o rachide..... pag. 64 Tronco pag. 64 Piano dorsale del tronco pag. 64 Dorso limiti pag. 66 Reni e lombi pag. 67 Groppa pag. 67 Estremità anteriori del tronco..... pag. 68 Piano ventrale del tronco pag. 69 Facce laterali del tronco pag. 69 Estremità caudale del tronco..... pag. 70 Gli arti o membra pag. 70 Studio degli appiombi pag. 75 Comune tegumento o pelle..... pag. 77 Inizio del movimento pag. 79 Misurazioni pag. 79 2

3 Introduzione Il cane da S. Uberto Tempo fa, frugando fra le mie carte, mi é capitato il Regolamento per il Campionato Italiano di Caccia "Trofeo S. Uberto" edizione 1996 che, alla lettera b) dell articolo 17 "criteri di giudizio" cosi recitava: Il comportamento del cane al pale può essere assegnato il massimo di 25 punti, deve necessariamente passare in secondo ordine rispetto al cacciatore. Da molti anni questo comma stato modificato: al cane sono attribuiti al massimo 30 punti ed é scomparsa la frase "il comportamento del cane deve necessariamente passare in secondo ordine rispetto al cacciatore". Nello stesso tempo é stato introdotto un altro comma che cosi recita: "Viene considerato grave demerito se il concorrente spara ad un selvatico che precedentemente non é stato fermato (cane da ferma) o lavorato (cane da cerca) dal cane e, per tale atto, non può concorrere per l'assegnazione del punteggio totale previsto (20 punti) per il giudizio sul comportamento del concorrente in riferimento alla voce "correttezza, educazione venatoria e sportiva. La circostanza non consente poi di attribuire il punteggio per l'abbattimento. Queste due modifiche rendono giustizia all'azione del cane in un Campionato Italiano di caccia che si svolge con cane da ferma o da cerca! Il comportamento del cane non é più in secondo ordine, potremo dire in altre parole che il "S. Uberto", con queste modifiche, abbia assunto una "configurazione" più cinofila, anche se rimane un campionato per il cacciatore. E' evidente che sono molto importanti la presentazione, la correttezza, l'educazione venatoria, la sportività, la sicurezza, l abilità e l'abbattimento dei selvatici ma é altrettanto evidente che per ottenere buoni risultati in questa competizione alla fine la differenza la farà il cane. Questo deve svolgere una normale azione di caccia dove, come dice Regolamento, fondamentali sono il fondo, il senso di selvatico, il collegamento con il cacciatore, il tutto condito con comportamento consono alla razza a cui appartiene e correttezza al frullo e sparo. Per non parlare del riporto che, a mio modo di vedere, deve essere deciso, pronto, in mano al concorrente. Quest'ultima fase sarebbe auspicabile che fosse seguita con il cane seduto che "consegna il selvatico al conduttore". Un riporto cosi fatto é corretto e rimane impresso negli occhi di tutti! Una volta eseguito riporto il cane dovrà restare seduto in attesa che il conduttore gli ordini di ripartire. Io credo che non a caso in questi ultimi anni ci sia stato un grande successo degli springers, cani che del riporto e del ricupero fanno la propria arma vincente. Ma anche le altre qualità alle quali abbiamo brevemente accennato devono essere espresse al massimo livello: un cane che dopo pochi minuti riduca di molto la sua azione, un cane che invece di cercare selvatici ai bordi di fossati, siepi, boschi o all interno di sporchi si attardi a cercare in un campo con un centimetro di erba o su di un terreno già battuto e ribattuto, un cane che sfonda due o tre cento metri, un cane che insegue molto a lungo non é un cane che potrà svolgere turni degni di nota, anche se poi, alla fine, sarà riuscito a fermare e riportare due selvatici. 3

4 Sono necessari veri cani da caccia, continui, determinati che sanno dove si può reperire il fagiano o la starna, che svolgono sempre la loro cerca collegati con il cacciatore. L'andatura di questi cani non dovrà essere veloce e frenetica come quella dei cani che svolgono prove classiche o attitudinali a quaglie, ma misurata, con aperture di giusta ampiezza e, nello stesso tempo, aggressiva. Non bisognerà tralasciare neanche la qualità del galoppo o del trotto, requisito fondamentale di tutte le razze. Le ferme dovranno essere solide, decise, espressive; i pistaggi ben condotti. Ma su due aspetti voglio soprattutto soffermarmi: la guidata e la messa in volo del selvatico. Come ogni cane da caccia i cani impegnati nei turni del "S. Uberto" devono guidare naturalmente, spontaneamente (come é brutto vedere un concorrente che, fucile in una mano, spinge con l'altra il cane che é restio a guidare!). Il cane, dopo la guidata più o meno lunga, dovrà indicare bene il selvatico e dovrà essere lui a metterlo in volo al comando del cacciatore, come sempre accade a caccia. Non é accettabile vedere un cane fermo a bordi di un roveto o di un ginestreto ed il cacciatore che, sorpassato il cane, si addentra nel folto con l intento di far volare il selvatico! A tal proposito mi viene in mente quella volta che, assistendo ad una gara di caccia con Regolamento S. Uberto assieme al mio nipote di 13 anni che mai aveva assistito ad una gara di caccia, mi sento ingenuamente sussurrare "ma chi deve sparare il cane o il cacciatore?". In conclusione, per avere successo in S. Uberto é fondamentale avere come ausiliare un cane con la "C" maiuscola, un cane da caccia completo che abbia qualità naturali, esperienza e che sia molto obbediente (ricordo anche che il Regolamento parla di correttezza al frullo e allo sparo!), che nulla abbia da invidiare ai tanto blasonati e medagliati cani da prova che appaiano su tutte le riviste di caccia. Un cane eccellente da... S. Uberto che conquista senza clamori tante medaglie nella caccia vera e durante l'intera stagione venatoria! Stefano Sfondalmondo 4

5 Suggerimenti pratici per chi concorre al Campionato Italiano Trofeo S. Uberto A - Presentazione 1. Il concorrente si deve presentare al giudice dimostrando determinazione e sicurezza, indossando un abbigliamento adeguato, con il fucile scarico portato in spalla per mezzo della cinghia e con il cane a guinzaglio. 2. Per dimostrare che l arma è sicuramente scarica, se a canne giustapposte o sovrapposte questa dovrà essere aperta, se semiautomatica dovrà avere il carrello aperto. 3. Si consiglia di utilizzare fucili a canne giustapposte o sovrapposte perché di più pratico utilizzo con l impiego di due colpi, perché si possono scaricare con maggiore rapidità e perché consentono un più sicuro recupero dei bossoli sparati. 4. Il cane al guinzaglio deve tenere un comportamento tranquillo, non deve assolutamente dimostrare segni di irrequietezza, né fare salti o strattonate. 5. La presentazione deve esser completa ma concisa. 6. Nell avvicinarsi al giudice il concorrente, si toglie il cappello e porge la mano in segno di saluto e di cordialità, quindi: a. si qualifica con nome e cognome, b. indica la Sezione Federcaccia di provenienza, c. dichiara a quale tipo di prova del Campionato S. Uberto partecipa e a quale categoria appartiene; d. comunica l età ed il nome dell ausiliare di cui si avvale evitando assolutamente di dire la razza a cui appartiene; e. indica quindi il calibro del fucile utilizzato e le sue strozzature (mai dire il tipo di fucile che si impiega), le cartucce che usa, il numero non inferiore a 6 e caricate con piombo idoneo per il tipo di selvaggina prevista per la gara. E consigliabile: I. utilizzare due tipi di cartucce: uno per i tiri ravvicinati e uno per eventuali tiri di recupero; II. impiegare bossoli di cartone. f. comunica di avere già marcato nel tesserino la giornata di caccia; g. dichiara infine di essere a disposizione del giudice e di essere pronto ad iniziare il turno di gara. 7. Non appena viene dato il benestare da parte dei giudici per l inizio del turno, il concorrente dovrà: a. allontanarsi di 4 o 5 metri dalla giuria stessa; b. slegare il cane facendolo rimanere fermo al piede per tutto il tempo necessario ad ispezionare la propria arma e a procedere, quindi, al suo caricamento (mai caricare l arma in movimento); 5

6 c. mantenere sempre l arma in posizione di sicurezza sia nei confronti della giuria che dei collaboratori presenti che di eventuale pubblico; d. una volta caricata l arma, dare il via al cane per l inizio del turno seguendo le indicazioni del giudice relativamente al terreno a disposizione. 8. La conduzione deve essere silenziosa, intenta a seguire il cane nella sua azione, è pertanto necessario ridurre il più possibile i richiami al cane con la voce o con il fischio preferendo ricorrere ai gesti con la mano e mantenendo sempre l arma in condizioni di massima sicurezza e reggendola possibilmente con entrambe le mani, mai con il dito sul grilletto. 9. Qualora si dovessero affrontare situazioni che presentano prevedibili difficoltà, o pendenze particolarmente scoscese o sdrucciolevoli ovvero si renda necessario attraversare fossati o superare ostacoli è necessario scaricare l'arma per garantire la sicurezza per sé e per gli altri. 10. Quando le condizioni vegetazionali del terreno lo dovessero richiedere il concorrente, per mantenere il collegamento con il proprio ausiliare in condizioni di scarsa visibilità, può dotare il proprio cane di un campanello. B Azione del cane da ferma 1. Appena dato il via il cane deve affrontare il terreno a disposizione con determinazione ispezionandolo con discernimento in maniera ordinata e minuziosa per evitare eventuali trascuri. 2. Il cane deve dimostrare di avere intuito nella perlustrazione del terreno a disposizione toccando quei punti che possano lasciar presumere che costituiscano rifugio per la selvaggina. 3. La cerca del cane deve essere adeguata al terreno ed alla vegetazione, effettuata prevalentemente ai fianchi e davanti al concorrente. 4. Il collegamento con il cacciatore deve essere spontaneo a dimostrazione dell esistente sinergia tra cane e conduttore, espressione sublime del realizzarsi di un binomio perfetto. E riprovevole il ricorso a continui richiami quale sistema di conduzione del cane. 5. E fondamentale che il cane dimostri di possedere una solida esperienza di pratica venatoria ed una evidente conoscenza del comportamento dei selvatici a disposizione sul terreno di gara. 6. E preferibile che gli accertamenti siano caratteristici della razza del cane e che siano risolti nel caso che gli stessi non conducano a buon fine - senza l aiuto del conduttore. 7. Per i cani da ferma l incontro deve essere determinato da una ferma solida, senza movimenti di coda o di testa, il più possibile corrispondente a quella tipica dello stile di razza. 8. Una volta che il cacciatore sia arrivato in prossimità del cane in ferma questo, senza invito del conduttore, deve guidare spontaneamente mantenendo il contatto con il selvatico che cerca di defilarsi di pedina. Avendo il cane bloccato definitivamente e solidamente il selvatico il cacciatore deve assumere prudentemente e sollecitamente idonea posizione per concludere col tiro l azione di caccia ed invitare il proprio ausiliare a risolvere facendo involare. Nell azione di risoluzione il cane deve essere immediato, rimanendo comunque corretto al frullo e allo sparo. 6

7 9. Se il cane è in ferma prepararsi al tiro con calma scegliendo la posizione che possa consentire di sparare nelle migliori condizioni di sicurezza. Lo sparo deve essere effettuato a giusta distanza evitando i tiri troppo corti o affrettati, se non costretti, oppure i tiri troppo lunghi. Un tiro evitato, o perché in direzione del pubblico e/o del giudice o per salvaguardare l'incolumità del cane viene dal giudice considerato positivamente nel giudizio sul cacciatore. Effettuato lo sparo sul selvatico involato (uno o due colpi) il concorrente deve ricaricare l'arma e rimanere in attesa che il cane, a comando effettui il riporto. 10. Il riporto del capo abbattuto è gradito che venga effettuato a comando; deve essere comunque effettuato con abbocco deciso del selvatico ed un ritorno al cacciatore diretto e sollecito senza alcuna divagazione o frazionamento dell operazione in più riprese. In caso riporto dall acqua il cane, all uscita dall elemento, non deve fermarsi a scrollarsi il mantello ma deve dirigersi senza indugio verso il conduttore per riportare in mano il selvatico abbattuto. Giunto ai piedi del cacciatore il cane non deve mollare a terra il selvatico ma tenerlo in bocca fino a quando il conduttore non lo prende in mano ordinando all ausiliare il lascia!. 11. Il concorrente deve scaricare l'arma, incarnierare quindi il selvatico, accertandosi che sia effettivamente morto, marcare sul tesserino l'abbattimento e raccogliere i bossoli sparati. 12. Il cane deve consentire al conduttore di impossessarsi del selvatico senza opporre alcuna resistenza. 13. Dopo l eseguito riporto il cane deve rimanere fermo senza saltare addosso al cacciatore aspettando che il conduttore riponga la selvaggina nel carniere, ricarichi l arma e dia di nuovo il via nel caso in cui il turno sia concluso. 14. Il cane deve terminare il turno dimostrando di possedere la giusta energia per mantenere l azione nella nota del proficuo turno di caccia dando prova di avere buon fondo. 15. Alla chiusura del turno, al richiamo del cacciatore, il cane deve immediatamente dirigersi con sollecitudine ai piedi del concorrente per farsi legare. 16. Comunque qualora il cane abbia dimostrato di possedere una buona attitudine venatoria deve anche esprimersi per movimento, azione, mentalità e ferma secondo le caratteristiche proprie della razza di appartenenza. 17. Al termine del turno, segnalata dal giudice, il concorrente scarica l arma, richiama il cane, lo lega al guinzaglio, saluta il giudice e si porta senza indugio fuori dal terreno di prova. C Azione del cane da cerca Si riportano di seguito alcune indicazioni estratte dal vigente Regolamento Nazionale delle Prove di Caccia per Spaniels. Elementi oggetto di considerazione positiva: - intelligenza; - cerca di giusta ampiezza compatibile con il tipo di terreno e utile al fucile; - galoppo brioso e veloce in stile di razza; - azione avida continua e determinata; 7

8 - collegamento con il conduttore; - capacità di ricezione dell emanazione sia su pista che al vento; - presa di pista, prontezza ed espressività nel risolvere, buona condotta al frullo e allo schizzo della selvaggina sia forzata, sia che si levi spontaneamente, nonché al colpo di fucile anche su selvatico non lavorato dal cane; - attenzione alla fucilata, prontezza e precisione dell individuazione del punto di caduta del selvatico, perseveranza nella ricerca del selvatico abbattuto e prontezza nell abboccarlo; - velocità e dolcezza del riporto sia all asciutto che dall acqua; - resistenza nell affrontare gli ostacoli. Difetti ed errori oggetto di valutazione negativa: - insufficienza di cerca (l ideale è quella utile al fucile); - carenza di iniziativa e passione, carenze fisiche, scarsa avidità e determinazione; - andatura non in tipo; - paura del colpo di fucile e del selvatico; D Cause di esclusione Le cause di esclusione del concorrente dal turno sono riconducibili esclusivamente ad errore del cacciatore, mai ad errore del cane. La giuria interrompe lo svolgimento del turno di gara ed esclude il concorrente dal proseguimento della gara, senza diritto al rimborso della quota d iscrizione: 1. per palese ed evidente imperizia nell uso e nel maneggio dell arma, tale da costituire pericolosità per sé e per gli altri; 2. per mancato rispetto alle colture intensive e specializzate; 3. per mancata raccolta del bossolo, ad eccezione di accertata ed evidente impossibilità al recupero; 4. per grave danneggiamento del selvatico abbattuto al punto da risultare impossibile l incarnieramento; 5. per evidente e palese maltrattamento del cane; 6. in caso di accertata e grave inadempienza alle norme venatorie. 8

9 FEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA CAMPIONATO ITALIANO DI CACCIA T r o f e o S. U b e r t o [ I n d i v i d u a l e ] REGOLAMENTO Edizione 2006 Art. 1 SCOPI 1.1 La FIDC indice il Campionato Italiano di Caccia Trofeo S. Uberto, per promuovere l agonismo sportivo tra gli associati e concorrere all educazione venatoria del cacciatore. Art. 2 REALIZZAZIONE DEL CAMPIONATO 2.1 Il Campionato si svolge attraverso fasi provinciali, fasi regionali e finale nazionale. 2.2 Le Sezioni Provinciali della FIDC hanno facoltà di organizzare eliminatorie sezionali e intersezionali per la selezione dei concorrenti da ammettere alla fase provinciale. Nelle province ove siano state organizzate eliminatorie sezionali e intersezionali non è permesso partecipare alla fase provinciale senza aver preso parte alla sezionale o intersezionale. 2.3 Nell ambito del Campionato i concorrenti, secondo quanto da loro stessi richiesto, sono ammessi a partecipare individualmente come segue: Campionato Italiano assoluto; Campionato Italiano juniores; Campionato Italiano veterani; Campionato Italiano donne. 2.4 All atto della iscrizione alle fasi provinciali, sezionali o intersezionali, ove previsto, i concorrenti devono dichiarare prioritariamente a quale titolo intendono concorrere, nel presupposto che siano in possesso dei requisiti richiesti; l ammissione alle varie fasi del Campionato è prevista come segue: a) Fasi provinciali: Campionato Italiano assoluto: partecipazione libera di cacciatori residenti nella provincia; Campionato Italiano juniores: partecipazione libera di cacciatori juniores residenti nella provincia; Campionato Italiano veterani: partecipazione libera di cacciatori veterani residenti nella provincia; Campionato Italiano donne: partecipazione libera di cacciatrici residenti nella provincia. b) Fasi regionali: Campionato Italiano assoluto: i primi 5 (cinque) classificati nelle fasi provinciali; Campionato Italiano juniores: tutti i cacciatori juniores classificati nelle rispettive fasi provinciali; Campionato Italiano veterani: i primi 3 (tre) cacciatori veterani classificati nelle rispettive fasi provinciali; Campionato Italiano donne: tutte le cacciatrici classificate nelle rispettive fasi provinciali. c) Finale nazionale si accede secondo i seguenti schemi: Nella categoria assoluti vengono ammessi i primi due classificati + una quota aggiuntiva calcolata su base regionale in rapporto al numero degli iscritti nell anno 2004, in ragione di 1 ogni associati e frazione superiore a REGIONE CLASSIFICATI QUOTA AGGIUNTIVA TOTALE Valle d Aosta 2 2 Piemonte Lombardia Alto Adige 2 2 Trentino 2 2 9

10 Veneto Friuli 2 2 Liguria 2 2 Emilia Romagna Toscana Umbria Marche 2 2 Lazio Abruzzo 2 2 Molise 2 2 Campania Puglia 2 2 Basilicata 2 2 Calabria 2 2 Sicilia 2 2 Sardegna TOTALE 56 Nella categoria veterani vengono ammessi i Campioni Regionali + una quota aggiuntiva calcolata su base regionale in rapporto al numero degli iscritti nell anno 2004, in ragione di 1 ogni associati e frazione superiore a REGIONE CAMPIONE QUOTA AGGIUNTIVA TOTALE REGIONALE Valle d Aosta 1 1 Piemonte Lombardia Alto Adige 1 1 Trentino 1 1 Veneto Friuli 1 1 Liguria 1 1 Emilia Romagna Toscana Umbria Marche 1 1 Lazio Abruzzo 1 1 Molise 1 1 Campania Puglia 1 1 Basilicata 1 1 Calabria 1 1 Sicilia 1 1 Sardegna TOTALE 35 Categoria donne: iscrizione libera Categoria juniores: iscrizione libera Art. 3 FASI PROVINCIALI 3.1 Le fasi provinciali sono organizzate e finanziate dalle Sezioni Provinciali FIDC. 3.2 Qualora una Sezione Provinciale della FIDC non possa effettuare la propria fase provinciale, la FIDC autorizza i concorrenti di quella Sezione Provinciale a partecipare, con classifica distinta, alla fase di una Sezione Provinciale limitrofa. Art. 4 FASI REGIONALI 4.1 Le fasi regionali sono organizzate e finanziate dai Consigli Regionali FIDC. Art. 5 FINALE NAZIONALE 5.1 La finale nazionale è organizzata e finanziata dalla FIDC con la collaborazione degli organi periferici della FIDC territorialmente competenti. 10

11 Art. 6 PARTECIPAZIONE 6.1 Possono prendere parte alle gare tutti i cacciatori italiani titolari dei seguenti documenti in corso di validità: 1. porto di fucile; 2. licenza di caccia; 3. tessera associativa/assicurativa della FIDC; 4. tesserino venatorio regionale o Tesserino sportivo Federcaccia da utilizzare secondo le indicazioni del Delegato e in rapporto alle leggi vigenti nella località sede della gara; 5. attestazione personale con la quale l organizzazione viene sollevata da qualsiasi responsabilità. 6.2 Tutti i cacciatori devono essere in possesso di un cane da ferma o da cerca, iscritto o meno ai libri genealogici dell ENCI o a quelli riconosciuti dallo stesso ENCI. 6.3 Il concorrente può concorrere all assegnazione di uno solo dei titoli messi in palio che deve prioritariamente indicare al momento dell iscrizione, purché in possesso dei requisiti che seguono: Campionato Italiano assoluto: partecipazione libera; Campionato Italiano juniores: cacciatori d età compresa tra il 18 anno e il 25 anno compiuto e per tutto l anno solare in cui viene raggiunta tale età; Campionato Italiano veterani: tutti i cacciatori con un minimo di 65 anni compiuti o da compiersi nell anno solare di svolgimento del Campionato; Campionato Italiano donne: tutte le cacciatrici. 6.4 Nelle varie fasi del Campionato il concorrente può sostituire il cane. 6.5 I concorrenti che abbiano già partecipato ad una fase provinciale non possono prendere parte a gare di altra provincia anche se nel frattempo sia avvenuto il cambiamento di residenza del concorrente stesso. 6.6 La residenza del concorrente è desunta, salvo appropriata e diversa certificazione, dalla indicazione della dimora riportata nel libretto di porto di fucile. 6.7 Il concorrente, una volta optato e iscritto a partecipare all assegnazione di uno dei titoli messi in palio non può più cambiare il proprio status nelle fasi successive del Campionato, ove ammesso. 6.8 La mancata esibizione e/o l irregolarità dei documenti di cui al punto 6.1, comportano l esclusione del concorrente dalle gare, senza diritto al rimborso delle quote d iscrizione. 6.9 I giudici della FIDC possono partecipare al Campionato come concorrenti. Dal momento della partecipazione ad una qualsiasi fase del Campionato non possono svolgere le funzioni di giudice limitatamente al Campionato dell anno, anche se da parte degli stessi vi sia un esplicita rinuncia a proseguire nelle gare di campionato Non è consentito, fatta eccezione per il caso previsto dall art. 19.4, partecipare sotto riserva. Art. 7 SELVAGGINA 7.1 Le fasi provinciali devono essere svolte, preferibilmente, su selvaggina stanziale. Le fasi regionali e la finale nazionale devono essere svolte su selvaggina stanziale. 7.2 Gli organizzatori devono sempre e comunque informare i concorrenti, prima dello svolgimento del turno, del tipo di selvaggina che è prevista per la gara. 7.3 Il punteggio previsto per l abbattimento deve essere assegnato esclusivamente per il tipo di selvaggina prevista dagli organizzatori della gara. 7.4 Durante lo svolgimento del turno, qualora le leggi sulla caccia lo consentano, il concorrente ha la facoltà di abbattere altra selvaggina (tra quella che normalmente viene fermata o lavorata dal cane) oltre quella prevista ed indicata dagli organizzatori, solo ai fini di un eventuale acquisizione di punti previsti per il comportamento del cacciatore (40 punti) e del cane (30 punti). 11

12 Art. 8 DELEGATO DELLA FIDC 8.1 E costituito un albo nazionale dei delegati FIDC, su segnalazione delle Sezioni Provinciali. 8.2 Per le fasi provinciali, il delegato della FIDC è nominato dalle Sezioni Provinciali organizzatrici. 8.3 Per le fasi regionali, il delegato è nominato dal Consiglio Regionale competente. 8.4 Per la finale il delegato è nominato dalla Segreteria Nazionale della FIDC. 8.5 Al delegato della FIDC competono le facoltà di adottare, nello spirito del regolamento, tutti quei provvedimenti ritenuti necessari nell interesse del normale svolgimento della manifestazione, sorvegliandone la regolarità e la rigorosa osservanza delle disposizioni regolamentari e di programma. 8.6 Deve, inoltre, verificare l identità dei concorrenti secondo l art Riceve i reclami che dovessero eventualmente essere presentati sul campo da concorrenti e, ove possibile, decide riferendo poi alla F.I.d.C. i provvedimenti adottati. 8.8 Nel caso in cui non sia possibile decidere sul posto, il reclamo deve essere trasmesso, a cura del delegato e con il suo parere, alla Commissione di Disciplina Sportiva della FIDC per il successivo seguito. 8.9 Decide di far partecipare sotto riserva i concorrenti contro i quali prima dell inizio delle gare sia stato presentato reclamo e lo stesso non sia risolvibile sul posto Segnala alla Commissione di Disciplina sportiva della FIDC quei concorrenti, giudici o astanti che con parole, atti o altre manifestazioni, tengano un comportamento scorretto o quanto meno irriguardoso nei confronti dei giudici, dei dirigenti dell Ente organizzatore o di altri concorrenti Riceve la copia della scheda di giudizio da parte del responsabile organizzativo e con l ausilio di addetti alla Segreteria, provvede all aggiornamento di un pubblico tabellone dei punteggi assegnati analiticamente dalla giuria ai concorrenti, senza, peraltro, evidenziare le relazioni del turno di gara Una copia della scheda del giudizio sarà conservata dal delegato per eventualmente consegnarla al concorrente che a fine giornata di gara ne facesse richiesta Il delegato federale, concluse le prove di ogni giorno ufficializza i risultati dando lettura delle classifiche Redige una dettagliata relazione sull andamento generale della manifestazione con particolare riferimento sull ambiente di gara, sulla qualità della selvaggina, sul comportamento dei concorrenti, esprimendo anche il giudizio personale sul comportamento dei giudici e dell intera organizzazione Invia copia della relazione e copia delle classifiche ai seguenti Enti: a) quando trattasi di fase provinciale, una copia alla Sezione Provinciale e una copia alla FIDC; b) quanto trattasi di fase regionale, una copia alla Sezione Provinciale organizzatrice della gara, una copia al Consiglio Regionale FIDC e una copia alla FIDC; c) quando trattasi di finale due copie alla FIDC Per la gara finale invia le schede di giudizio in originale alla FIDC. Art. 9 GIUDICI 9.1 Le giurie sono composte da giudici federali iscritti in apposito Albo della FIDC. 9.2 La designazione dei componenti la giuria compete: a) per le fasi provinciali: giudici federali nominati dal Consiglio Provinciale della Sezione, sentita la Commissione Sportiva Provinciale; b) per le fasi regionali: giudici federali, anche residenti in regione, nominati dal Consiglio 12

13 Regionale, sentita la Commissione Sportiva Regionale; c) per la finale: giudici federali nominati dalla Segreteria Nazionale della FIDC. 9.3 Nel caso di organizzazione di gare di selezione intercomunali che preludono all organizzazione di una fase provinciale, le stesse possono essere giudicate da esperti cacciatori non necessariamente iscritti nell Albo giudici federali. 9.4 Per la finale del Campionato assoluto, salvo casi di forza maggiore, è prevista una giuria unica composta da tre giudici federali, nel cui ambito viene nominato un presidente. 9.5 I giudici compilano unitamente un unica scheda di giudizio in tre copie che deve contenere i singoli punteggi, nome e cognome del concorrente, nome e razza del cane ed eventuale numero d iscrizione al L.O.I. o L.I.R. e completata dalla relativa sintetica relazione del turno di gara. 9.6 I giudici consegnano, prima che abbia inizio il turno successivo, due copie della scheda di giudizio completa di firma leggibile al responsabile organizzativo preventivamente designato, che, in busta chiusa, provvederà ad inviarle al delegato. Art. 10 PROGRAMMAZIONE 10.1 La FIDC provvede direttamente, di anno in anno, a diramare le norme generali per il Campionato In conformità alle dette norme e al presente Regolamento, gli Enti organizzatori provvedono a formulare il programma delle gare Le gare devono essere programmate e rese di pubblica ragione con adeguato anticipo sulla data di effettuazione affinché i concorrenti possano essere informati tempestivamente Copia del programma deve essere inviata per approvazione alla FIDC Della manifestazione deve essere dato preavviso all autorità di P.S., a termini di legge (tre giorni prima). Art. 11 ISCRIZIONI 11.1 La domanda d iscrizione, accompagnata dalla eventuale quota fissata dal programma delle gare, deve pervenire direttamente all Ente organizzatore, entro i termini da questo stabiliti La domanda deve essere corredata dai seguenti dati: a) nome, cognome e indirizzo del cacciatore; b) numero e data del rilascio del libretto personale di riconoscimento per porto di fucile; c) numero e data del rilascio della licenza di caccia; d) numero e data del rilascio della polizza di assicurazione venatoria della FIDC; e) nome del cane, razza, sesso, numero di tatuaggio, età ed eventuale numero d iscrizione ai L.g.r L iscrizione alla gara finale è gratuita L iscrizione alle gare implica da parte del concorrente piena ed incondizionata accettazione delle disposizioni regolamentari. Art. 12 ESCLUSIONI 12.1 I concorrenti non possono iscriversi alla stessa gara con più cani I concorrenti non possono utilizzare le cagne in calore, i cani mordaci o affetti da malattie contagiose. In via del tutto eccezionale potranno essere ammesse a partecipare le cagne in calore, a condizione che non siano pregiudicati il luogo e lo svolgimento della gara I cani che hanno già effettuato un turno di gara non possono essere utilizzati da altro concorrente, nella stessa gara, anche se per categorie diverse. 13

14 Art. 13 TURNI 13.1 Fasi provinciali: Ogni cacciatore con il proprio cane effettua singolarmente un turno della durata di 15 minuti Il cacciatore, quando trattasi di selvaggina stanziale, deve portare al minimo sei cartucce ma potrà utilizzarne solo quattro Il cacciatore, quando trattasi di selvaggina liberata (quaglie), deve portare al minimo dieci cartucce ma potrà utilizzarne solo otto Fasi regionali: Il cacciatore con il proprio cane effettua singolarmente un turno della durata di 15 minuti, munito di un fucile caricato con non più di due colpi e può sparare alla selvaggina che ha avuto modo di reperire usufruendo fino a un massimo di quattro cartucce, per l abbattimento di un massimo di due capi Finale nazionale: Il cacciatore con il proprio cane effettua singolarmente un turno della durata di 15 minuti, munito di un fucile caricato con non più di due colpi e può sparare alla selvaggina che ha avuto modo di reperire usufruendo fino a un massimo di quattro cartucce, per l abbattimento di un massimo di due capi. Art. 14 INTERRUZIONE DEL TURNO 14.1 La giuria interrompe lo svolgimento del turno di gara ed esclude il concorrente dal proseguimento della gara, senza diritto al rimborso della quota d iscrizione: 1. per palese ed evidente imperizia nell uso e nel maneggio dell arma, tale da costituire pericolosità per sé e per gli altri; 2. per mancato rispetto alle colture intensive e specializzate; 3. per mancata raccolta del bossolo, ad eccezione di accertata ed evidente impossibilità al recupero; 4. per grave danneggiamento del selvatico abbattuto al punto da risultare impossibile l incarnieramento; 5. per evidente e palese maltrattamento del cane La giuria adotta analogo provvedimento d interruzione del turno in caso di accertata e grave inadempienza alle norme venatorie. Art. 15 PUNTEGGI DI GARA 15.1 Per le gare su selvaggina liberata (quaglie), la giuria assegna al concorrente il seguente punteggio: punti 2 per ogni capo abbattuto di prima canna e incarnierato; punti 1 per ogni capo abbattuto di seconda canna e incarnierato Per le gare su selvaggina stanziale, la giuria assegna al concorrente il seguente punteggio: punti 4 per ogni capo abbattuto di prima canna e incarnierato; punti 2 per ogni capo abbattuto di seconda canna e incarnierato Per tutte le gare, sia su selvaggina liberata che su selvaggina stanziale, la giuria dispone di 40 punti per la valutazione del comportamento del concorrente che può assegnare secondo quanto previsto dall art La giuria dispone anche di 30 punti che può assegnare per il rendimento e l efficienza dimostrata dal cane, secondo quanto previsto dall art Art. 16 CRITERI DI GIUDIZIO 16.1 Al fine dell uniformità di giudizio e allo scopo di ben evidenziare lo spirito agonistico sportivo e educativo del Campionato Italiano di Caccia S.Uberto, devono essere tenute in particolare considerazione le norme seguenti: a) I concorrenti debbono comunque svolgere per intero il loro turno di gara ad eccezione di quanto previsto all art. 14. In base alla perizia e al comportamento che il concorrente tiene 14

15 durante la prova, la giuria può avere gli elementi validi di giudizio per l assegnazione di 40 punti; b) Al comportamento del cane al quale può essere assegnato un massimo di 30 punti; c) Il punteggio dei capi abbattuti e incarnierati deve essere solo la risultanza di una somma aritmetica, al di fuori di qualsiasi altra considerazione Viene considerato grave demerito se il concorrente spara ad un selvatico che non è stato fermato o lavorato dal cane e per tale atto non può concorrere per l assegnazione del punteggio totale previsto (20 punti) per il giudizio sul comportamento del concorrente in riferimento alla voce correttezza, educazione venatoria e sportiva [art lett. a)]. La circostanza non consente di attribuire il punteggio per l abbattimento La valutazione per l assegnazione del punteggio di cui alle lettere a), b) e c) del comma 16.1, non devono essere assolutamente consequenziali, ma distinte le une dalle altre Per il giudizio sul comportamento del concorrente durante il turno di gara, la giuria dispone di 40 punti da assegnare come appresso indicato: a) correttezza, educazione venatoria e sportiva: un massimo di 20 punti; b) sicurezza e abilità: un massimo di 20 punti Per correttezza e educazione venatoria s intende il comportamento del concorrente in ordine all osservanza delle leggi nazionali e regionali sulla caccia e il modo di misurarsi anche in rapporto all ambiente (cacciatore ecologo). In particolare sono tenute nel debito conto le seguenti norme di comportamento. 1. il concorrente deve in qualsiasi momento essere in grado di saper valutare le distanze che, a norma di legge, gli consentono lo svolgimento di un normale esercizio venatorio e, in particolare, del proprio turno di gara; 2. il concorrente deve possedere in misura adeguata il senso di rispetto per le colture e per la proprietà altrui, tanto più che l esercizio venatorio generalmente viene svolto sul terreno di altri, considerando con quanta accortezza il concorrente si adoperi per evitare ogni eventuale possibile danno; 3. è valutato il rapporto che il cacciatore instaura con il cane e il modo di condurlo. Sono valutate le reazioni nel caso di propri errori e di errori del cane Per sportività s intende il comportamento del cacciatore in rapporto alla selvaggina e al proprio cane. In particolare sono tenute nel debito conto le seguenti norme di comportamento. 1. è valutato il modo di comportarsi nei riguardi dei giudici, organizzatori e altri concorrenti; 2. è considerato grave demerito sparare a selvatici imbroccati, pedinanti o al covo. L eventuale capo abbattuto nelle condizioni sopra esposte non viene considerato valido ai fini del punteggio previsto per l abbattimento; 3. è considerato grave demerito sparare a selvatici fuori tiro; 4. è considerato demerito sparare in direzione del pubblico, astanti o giuria seppur a grande distanza; 5. è considerato grave demerito sparare ad un selvatico che, pur mancato, per una valutazione oggettiva della giuria, sarebbe stato difficilmente recuperato; 6. è considerato grave demerito abbattere un selvatico e non recuperarlo; 7. qualora un selvatico abbattuto e non recuperato al momento, venga recuperato nel prosieguo del turno di gara è considerato comunque demerito; 8. qualora un selvatico viene abbattuto e non recuperato al momento, ma recuperato dallo stesso concorrente o anche dalla giuria successivamente all incarnieramento dei selvatici previsti per la gara, il concorrente viene squalificato ai sensi dell art. 14.2; 9. è valutato lo stato della selvaggina incarnierata, in quanto la giuria deve verificare che non sia stata danneggiata dal tiro; 10. è altresì valutato che la selvaggina abbattuta non subisca inutili sofferenze Per sicurezza e abilità s intende l osservanza delle norme di sicurezza nello svolgimento del turno di gara al fine di non nuocere a se stesso e gli altri e tutto il bagaglio tecnico messo in atto per il miglior esito del turno di gara. In particolare sono tenute nel debito conto le seguenti norme di comportamento: 1. è valutato il modo di portare il fucile procedendo da soli o in vicinanza della giuria o degli addetti alla gara; 2. è considerato grave demerito procedere costantemente con il fucile in posizione di sparo o con il dito sul grilletto; 3. è valutato il comportamento nell affrontare ostacoli o comunque terreni insicuri 15

16 provvedendo, ove occorra, a scaricare l arma e controllare le canne; 4. è considerato demerito utilizzare il fucile per scacciare selvatici dai cespugli; 5. è valutato, in ordine alle difficoltà, il comportamento del concorrente che per un sollecito reperimento del selvatico decida oculatamente di svolgere il proprio turno di gara in zona boscosa o comunque accidentata; 6. è valutato, in rapporto al selvatico che si sta cacciando, l idoneità del tipo di cartuccia e strozzatura del fucile che si intendono usare Sono norme da tenere in debito conto la capacità di scelta del terreno migliore per un rapido reperimento della selvaggina, il mantenimento del massimo silenzio durante il proprio turno di gara al fine di realizzare il migliore accostamento al selvatico. Oltre queste norme, che possono essere considerate, di massima, per la migliore riuscita del turno di gara, la giuria deve tenere presenti quali possono essere le migliori tecniche da adottarsi in rapporto al luogo di gara, alle condizioni atmosferiche, alla natura del terreno e al tipo di selvatico che presumibilmente potrà incontrarsi Nel caso un selvatico venga abboccato dal cane (perché ferito o menomato), il giudizio viene espresso solo ai fini del comportamento del cane. Il selvatico non viene incarnierato, ma consegnato al personale di servizio sul campo Riguardo l attribuzione dei 30 punti a disposizione per la prestazione del cane, i giudici debbono valutare complessivamente l azione del soggetto presentato, che va riferita a una normale azione di caccia, tenendo presenti i seguenti criteri fondamentali: 1. fondo, 2. senso del selvatico, 3. collegamento con il concorrente; 4. comportamento consono alla razza cui appartiene; 5. correttezza al frullo e sparo; 6. riporto: il rifiuto del riporto penalizzerà gravemente il punteggio da assegnare al cane; inoltre è da considerare demerito il danneggiamento del selvatico in fase di riporto; 7. recupero: viene tenuta nella debita considerazione l effettuazione del recupero. Il mancato recupero, nel caso di oggettiva impossibilità riscontrata dalla giuria, non pregiudica ai fini di una valutazione generale del cane. Art. 17 CLASSIFICHE E TITOLI 17.1 L ordine di classifica è determinato dal totale del punteggio riportato da ciascun cacciatore Sono previste le seguenti classifiche: Campionato Italiano assoluto individuale; Campionato Italiano juniores individuale; Campionato Italiano veterani individuale; Campionato Italiano donne individuale. Per l assegnazione del titolo individuale delle categorie juniores e donne, il 1 classificato di ciascuna batteria, a condizione che abbia abbattuto almeno un capo di selvaggina, sarà chiamato ad un barrage, che si svolgerà in un turno ridotto a 10 minuti Sono vietate le classifiche ex aequo In caso di parità nella classifica individuale, la graduatoria è data dal maggiore punteggio attribuito al cacciatore per la sua prestazione Nel caso di ulteriore parità viene considerato il miglior punteggio attribuito al lavoro svolto dal cane Nel perdurare una situazione di parità, viene privilegiato il concorrente più giovane Non possono essere assegnati titoli individuali in mancanza di due elementi di giudizio fondamentali, quali abbattimento del selvatico e relativo incarnieramento Per il titolo al quale ha concorso, il cacciatore primo classificato delle fasi provinciali è Campione Provinciale di Caccia - S. Uberto per l anno Per il titolo al quale ha concorso, il cacciatore primo classificato delle fasi regionali è Campione Regionale di Caccia - S.Uberto per l anno. 16

17 17.10 Per il titolo per il quale ha concorso, il cacciatore vincitore della finale nazionale è proclamato Campione Italiano di Caccia - S.Uberto per l anno. Art. 18 PREMI 18.1 Per le fasi provinciali e regionali la FIDC assegna alle Sezioni organizzatrici premi e/o contributi che vengono definiti per ogni edizione del Campionato Per la gara finale la FIDC prevede l assegnazione dei premi che verranno specificati di volta in volta nel programma delle gare finali di ogni edizione del Campionato La FIDC si riserva di apportare, ove necessario, variazioni alla dotazione dei premi Il giudizio della giuria è inappellabile. Art. 19 RECLAMI 19.2 I reclami, che non possono mai vertere sul criterio seguito nel giudizio, devono essere rivolti per iscritto alla FIDC e presentati sul campo al delegato della FIDC La presentazione dei reclami deve avvenire prima della lettura delle classifiche da parte dei giudici I concorrenti contro i quali sia stato presentato reclamo prima dell inizio della gara, qualora il ricorso non sia risolvibile sul posto, possono prendere parte alla gara stessa sotto riserva I reclami devono essere accompagnati dal deposito della tassa reclamo determinata per ciascun anno dalla FIDC In caso di accoglimento del reclamo verso un concorrente questo è escluso dalla gara con la perdita dell eventuale premio e quota d iscrizione La tassa è incamerata in caso di mancato accoglimento del reclamo. Art. 20 PUBBLICO 20.1 Il pubblico presente alla competizione deve comportarsi correttamente, senza cioè turbare lo svolgimento delle gare ed esprimere palesemente giudizio alcuno; deve uniformarsi alle prescrizioni che sono di volta in volta impartite dal delegato della FIDC, dagli organizzatori e dal personale incaricato. I trasgressori sono allontanati dal campo delle gare In particolare i giudici federali e i dirigenti federali, eventualmente presenti fra il pubblico, debbono tenere un comportamento che agevoli la buona riuscita della gara. In caso di inosservanza il delegato FIDC ne farà menzione nella relazione. Art. 21 NORME PER I CONCORRENTI 21.1 Tutti i concorrenti devono essere presenti al momento dell appello e dei sorteggi In caso di ritardo sia all appello che al turno il concorrente è escluso dalla gara senza rimborso della eventuale quota d iscrizione I giudici devono richiamare all ordine i concorrenti scorretti e, in caso di recidiva, possono allontanarli dal campo delle gare, dandone notizia al delegato della FIDC. Art. 22 NORME PER GLI ENTI ORGANIZZATORI 22.1 L Ente organizzatore, appena terminate le gare, invia alla FIDC, tramite il delegato della gara, copia delle classifiche consegnate dai giudici. Invia, altresì, le schede d iscrizione dei partecipanti complete di ogni dato di cui all art. 12 del presente Regolamento Della manifestazione deve essere dato preavviso all autorità di P. S., a termini di legge. 17

18 Art. 23 ANNULLAMENTO DELLA GARA 23.1 In caso di eccezionali calamità naturali la gara è annullata Ugualmente si procede all annullamento in caso di avversità atmosferiche che impediscono l esercizio venatorio secondo la legislazione in vigore. Art. 24 FACOLTA DELLA FIDC 24.1 La FIDC si riserva di apportare al presente Regolamento quelle modifiche che si rendessero necessarie per la migliore riuscita delle gare. Art. 25 ANTIDOPING 25.1 La FIDC si riserva la facoltà di effettuare controlli anti-doping secondo le norme generali in vigore. 18

19 FEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA CAMPIONATO ITALIANO DI CACCIA A SQUADRE T r o f e o S. U b e r t o REGOLAMENTO Edizione 2006 Art. 1 SCOPI 1.1 La FIDC indice il Campionato Italiano di Caccia a squadre Trofeo S. Uberto, per promuovere l agonismo sportivo tra gli associati e concorrere all educazione venatoria del cacciatore. Art. 2 REALIZZAZIONE DEL CAMPIONATO 2.1 Il Campionato si svolge attraverso fasi provinciali, fasi regionali e finale nazionale. 2.2 Le Sezioni Provinciali della FIDC hanno facoltà di organizzare eliminatorie intersezionali per la selezione delle squadre da ammettere alla fase provinciale. 2.3 Alle eliminatorie provinciali sono ammesse solo squadre di Sezioni Comunali Federcaccia. Qualora le Sezioni Comunali siano impossibilitate a formare squadre con i loro tesserati, alle eliminatorie provinciali possono essere ammesse squadre composte da cacciatori di Sezioni Comunali confinanti, purché residenti nella stessa provincia. 2.4 Per la gara finale è prevista la partecipazione solo delle due squadre classificate al 1 e 2 posto nelle semifinali regionali. Per le Regioni con un numero di associati superiore a è prevista la partecipazione delle prime tre squadre classificate nelle semifinali regionali. 2.5 Le squadre regionali devono essere accompagnate da un caposquadra responsabile della disciplina di squadra e della presentazione dei documenti di partecipazione previsti per i concorrenti. 2.6 In ogni fase del Campionato le squadre sono formate da tre cacciatori. 2.7 Ai fini della classifica sono presi in considerazione tutti e tre i punteggi conseguiti dai componenti la squadra. Art. 3 FASI PROVINCIALI 3.1 Le fasi provinciali sono organizzate e finanziate dalle Sezioni Provinciali FIDC. 3.2 Qualora una Sezione Provinciale o una Associazione Regionale della FIDC non possa effettuare le gare di selezione per indisponibilità di terreni idonei, divieti di legge, ecc, le gare possono essere organizzate in una provincia o in una regione diversa previa assunzione di responsabilità sportiva ed organizzativa. Art. 4 FASI REGIONALI 4.1 Le fasi regionali sono organizzate e finanziate dai Consigli Regionali. 4.2 I Consigli Regionali determinano, di anno in anno, il numero di squadre di rappresentanza provinciale da ammettere alla semifinale regionale tenendo conto, in particolare, della consistenza associativa. Art. 5 FINALE NAZIONALE 5.1 La finale nazionale è organizzata e finanziata dalla FIDC con la collaborazione degli organi periferici della FIDC territorialmente competenti. Art. 6 PARTECIPAZIONE 6.1 Possono prendere parte alle gare tutti i cacciatori italiani titolari dei seguenti documenti in corso di validità: 1. porto di fucile; 19

20 2. licenza di caccia; 3. tessera associativa/assicurativa della FIDC; 4. tesserino venatorio regionale o Tesserino sportivo Federcaccia da utilizzare secondo le indicazioni del delegato e in rapporto alle leggi vigenti nella località sede della gara; 5. attestazione personale con la quale l organizzazione viene sollevata da qualsiasi responsabilità; 6.2 Tutti i cacciatori devono essere in possesso di un cane da ferma o da cerca, iscritto o meno ai libri genealogici dell ENCI o a quelli riconosciuti dallo stesso ENCI. 6.3 Nelle varie fasi del Campionato il concorrente può sostituire il cane. 6.4 I concorrenti che abbiano già partecipato ad una qualsiasi gara in forza ad una squadra comunale, non possono far parte di altra squadra anche se nel frattempo sia avvenuto il cambiamento di residenza del concorrente stesso. 6.5 La residenza del concorrente è desunta, salvo appropriata e diversa certificazione, dalla indicazione della dimora riportata nel libretto di porto di fucile. 6.6 La mancata esibizione e l irregolarità dei documenti di cui al punto 6.1, comportano l esclusione del concorrente dalle gare, senza diritto al rimborso delle quote d iscrizione. 6.7 I giudici della FIDC possono partecipare al Campionato come concorrenti. Dal momento della loro inclusione in una squadra non possono svolgere le funzioni di giudice limitatamente al Campionato dell anno, anche se da parte degli stessi vi sia una esplicita rinuncia a proseguire nelle gare di campionato. Parimenti il giudice che avrà giudicato una qualsiasi gara del Campionato non potrà far parte di alcuna squadra come concorrente. 6.8 Non è consentito, fatta eccezione per il caso previsto dall art. 19.4, partecipare sotto riserva. Art. 7 SELVAGGINA 7.1 Tutte le gare devono essere svolte, preferibilmente, su selvaggina stanziale. In rapporto alla tipologia dei terreni e del periodo di svolgimento delle gare è consentito utilizzare selvaggina liberata (quaglie). 7.2 Gli organizzatori devono sempre e comunque informare i concorrenti, prima dello svolgimento del turno, del tipo di selvaggina che è stata prevista per la gara. 7.3 Il punteggio previsto per l abbattimento deve essere assegnato esclusivamente per il tipo di selvaggina prevista dagli organizzatori della gara. 7.4 Durante lo svolgimento del turno il concorrente non può abbattere altra selvaggina oltre quella prevista ed indicata dagli organizzatori. Art. 8 DELEGATO DELLA FIDC 8.3 E costituito un albo nazionale dei delegati FIDC, su segnalazione delle Sezioni Provinciali. 8.4 Per le fasi provinciali, il delegato della FIDC è nominato dalle Sezioni Provinciali organizzatrici. 8.5 Per le fasi regionali, il delegato è nominato dal Consiglio Regionale competente. 8.6 Per la finale il delegato è nominato dalla segreteria nazionale della FIDC. 8.7 Al delegato della FIDC competono le facoltà di adottare, nello spirito del regolamento, tutti quei provvedimenti ritenuti necessari nell interesse del buon svolgimento della manifestazione, sorvegliandone la regolarità e la rigorosa osservanza delle disposizioni regolamentari e di programma. 8.8 Deve, inoltre, verificare l identità dei concorrenti secondo l art Riceve i reclami che dovessero eventualmente essere presentati sul campo da concorrenti e, ove possibile, decide riferendo poi alla FIDC i provvedimenti adottati. 20

21 8.10 Nel caso in cui non sia possibile decidere sul posto, il reclamo deve essere trasmesso, a cura del delegato e con il suo parere, alla Commissione di Disciplina Sportiva della FIDC per il successivo seguito Decide di far partecipare sotto riserva i concorrenti contro i quali prima dell inizio delle gare sia stato presentato reclamo e lo stesso non sia risolvibile sul posto Segnala alla Commissione di Disciplina sportiva della FIDC quei concorrenti, giudici, dirigenti o astanti che con parole, atti o altre manifestazioni, tengano un comportamento scorretto o quanto meno irriguardoso nei confronti dei giudici, dei dirigenti dell Ente organizzatore o di altri concorrenti Riceve la copia della scheda di giudizio da parte del responsabile organizzativo e con l ausilio di addetti alla Segreteria, provvede all aggiornamento di un pubblico tabellone dei punteggi assegnati analiticamente dalla giuria ai concorrenti, senza, peraltro, evidenziare le relazioni del turno di gara Una copia della scheda del giudizio sarà conservata dal delegato per consegnarla al concorrente che a fine giornata di gara ne facesse richiesta Il delegato federale, concluse le prove di ogni giorno ufficializza i risultati dando lettura delle classifiche Redige una dettagliata relazione sull andamento generale della manifestazione con particolare riferimento sull ambiente di gara, sulla qualità della selvaggina, sul comportamento dei concorrenti, esprimendo anche il giudizio personale sul comportamento dei giudici, dei concorrenti e dell intera organizzazione Invia copia della relazione e copia delle classifiche ai seguenti Enti: a) quando trattasi di fase provinciale, una copia alla Sezione Provinciale e una copia alla FIDC; b) quanto trattasi di fase regionale, una copia alla Sezione Provinciale organizzatrice della gara, una copia al Consiglio Regionale FIDC e una copia alla FIDC; c) quando trattasi di finale due copie alla FIDC Per la gara finale invia le schede di giudizio in originale alla FIDC. Art. 9 GIUDICI 9.1 Le giurie sono composte da giudici federali iscritti in apposito Albo della FIDC. 9.2 La designazione dei componenti la giuria compete: a) per le fasi provinciali: giudici federali, scelti prioritariamente tra quelli residenti in regione, nominati dal Consiglio Provinciale della Sezione, sentita la Commissione Sportiva provinciale; b) per le fasi regionali: giudici federali, scelti prioritariamente tra quelli residenti in regione, nominati dal Consiglio Regionale, sentita la Commissione Sportiva regionale; c) per la finale: giudici federali nominati dalla Segreteria Nazionale della FIDC. 9.3 Nel caso di organizzazione di gare di selezione intercomunali che preludono all organizzazione di una fase provinciale, le stesse possono essere giudicate da esperti cacciatori non necessariamente iscritti nell albo giudici federali. 9.4 I giudici compilano unitamente un unica scheda di giudizio in tre copie che deve contenere i singoli punteggi, nome e cognome del concorrente, nome e razza del cane, n. iscrizione all anagrafe canina ed eventuale numero d iscrizione al L.O.I. o L.I.R., completata dalla relativa sintetica relazione del turno di gara. 9.5 I giudici consegnano, prima che abbia inizio il turno successivo, due copie della scheda di giudizio completa di firma leggibile al responsabile organizzativo preventivamente designato, che, in busta chiusa, provvederà ad inviarle al delegato. Art. 10 PROGRAMMAZIONE 10.1 La F.I.d.C. provvede direttamente, di anno in anno, a diramare le norme generali per il 21

22 Campionato In conformità alle dette norme e al presente Regolamento, gli Enti organizzatori provvedono a formulare il programma delle gare Le gare devono essere programmate e rese di pubblica ragione con adeguato anticipo sulla data di effettuazione affinché i concorrenti possano essere informati tempestivamente Copia del programma deve essere inviata per approvazione alla FIDC Della manifestazione deve essere dato preavviso all autorità di P.S., a termine di legge (tre giorni prima). Art. 11 ISCRIZIONI 11.1 La domanda d iscrizione, comprensiva dei dati di tutti i componenti la squadra e accompagnata dalla eventuale quota fissata dal programma, deve pervenire direttamente all Ente organizzatore entro i termini da questo stabiliti I dati richiesti per ciascun cacciatore componente la squadra sono: a) - nome, cognome e indirizzo del cacciatore; b) - numero e data del rilascio del libretto personale di riconoscimento per porto di fucile; c) - numero e data del rilascio della licenza di caccia; d) - numero e data del rilascio della polizza di assicurazione venatoria della FIDC; e) - nome del cane, razza, sesso, numero di tatuaggio, età ed eventuale numero d iscrizione ai L.g.r L iscrizione alla gara finale è gratuita L iscrizione alle gare implica da parte del concorrente piena ed incondizionata accettazione delle disposizioni regolamentari. Art. 12 ESCLUSIONI 12.1 I concorrenti non possono iscriversi alla stessa gara con più cani I concorrenti non possono utilizzare le cagne in calore, i cani mordaci o affetti da malattie contagiose. In via del tutto eccezionale potranno essere ammesse a partecipare le cagne in calore, a condizione che non siano pregiudicati il luogo e lo svolgimento della gara I cani che hanno già effettuato un turno di gara non possono essere utilizzati, nella stessa gara, da altro concorrente anche se di squadra diversa. Art. 13 TURNI 13.1 Fasi provinciali e regionali: Ogni cacciatore con il proprio cane effettua singolarmente un turno della durata di 15 minuti Il cacciatore, quando trattasi di selvaggina stanziale, deve portare al minimo sei cartucce ma potrà utilizzarne solo quattro Il cacciatore, quando trattasi di selvaggina liberata (quaglie), deve portare al minimo dieci cartucce ma potrà utilizzarne solo otto Finale nazionale: Vale quanto stabilito per le fasi provinciali e regionali. Art. 14 INTERRUZIONE DEL TURNO 14.1 La giuria interrompe lo svolgimento del turno di gara ed esclude il concorrente dal proseguimento della gara, senza diritto al rimborso della quota d iscrizione: per palese ed evidente imperizia nell uso e nel maneggio dell arma, tale da costituire pericolosità per sé e per gli altri; mancato rispetto delle colture intensive e specializzate; 22

23 mancata raccolta del bossolo ad eccezione di accertata ed evidente impossibilità al recupero; per grave danneggiamento del selvatico abbattuto tale da risultare impossibile l incarnieramento; per evidente e palese maltrattamento del cane La giuria adotta analogo provvedimento d interruzione del turno in caso di accertata e grave inadempienza alle norme venatorie. Art. 15 PUNTEGGI DI GARA 15.1 Per le gare su selvaggina liberata (quaglie), la giuria assegna al concorrente il seguente punteggio: - punti 2 per ogni capo abbattuto di prima canna e incarnierato; - punti 1 per ogni capo abbattuto di seconda canna e incarnierato Per le gare su selvaggina stanziale, la giuria assegna al concorrente il seguente punteggio: - punti 4 per ogni capo abbattuto di prima canna e incarnierato; - punti 2 per ogni capo abbattuto di seconda canna e incarnierato Per tutte le gare, sia su selvaggina liberata che su selvaggina stanziale, la giuria dispone di 40 punti per la valutazione del comportamento del concorrente che può assegnare secondo quanto previsto dall art La giuria dispone anche di 30 punti che può assegnare per il rendimento e l efficienza dimostrata dal cane del cacciatore, secondo quanto previsto dall art Art. 16 CRITERI DI GIUDIZIO 16.1 Ai fini della uniformità di giudizio e allo scopo di ben evidenziare lo spirito agonistico sportivo e educativo, del Campionato Italiano di caccia S. Uberto, devono essere tenute in particolare considerazione le norme seguenti: a) I concorrenti debbono comunque svolgere per intero il loro turno di gara ad eccezione di quanto previsto all art. 14. In base alla perizia e al comportamento che il concorrente tiene durante la prova, la giuria può avere gli elementi validi di giudizio per l assegnazione di 40 punti; b) Al comportamento del cane al quale può essere assegnato un massimo di 30 punti; c) Il punteggio dei capi abbattuti e incarnierati deve essere solo la risultanza di una somma aritmetica, al di fuori di qualsiasi altra considerazione Viene considerato grave demerito se il concorrente spara ad un selvatico che precedentemente non è stato fermato o lavorato dal cane e per tale atto non può concorrere per l assegnazione del punteggio totale previsto (20 punti) per il giudizio sul comportamento del concorrente in riferimento alla voce correttezza, educazione venatoria e sportiva [art lett. a)]. La circostanza non consente di attribuire il punteggio per l abbattimento La valutazione per l assegnazione del punteggio di cui alle lettere a), b) e c), non devono essere assolutamente consequenziali, ma distinte le une dalle altre Per il giudizio sul comportamento del concorrente durante il turno di gara, la giuria dispone di 40 punti da assegnare come appresso indicato: a) correttezza, educazione venatoria e sportiva: un massimo di 20 punti; b) sicurezza e abilità: un massimo di 20 punti Per correttezza e educazione venatoria s intende il comportamento del concorrente in ordine all osservanza delle leggi nazionali e regionali sulla caccia e il modo di misurarsi anche in rapporto all ambiente (cacciatore ecologo). In particolare sono tenute nel debito conto le seguenti norme di comportamento. - il concorrente deve in qualsiasi momento essere in grado di saper valutare le distanze che, a norma di legge, gli consentono lo svolgimento di un normale esercizio venatorio e, in particolare, del proprio turno di gara; - il concorrente deve possedere in misura adeguata il senso di rispetto per le colture e per la proprietà altrui, tanto più che l esercizio venatorio generalmente viene svolto sul terreno di altri, considerando con quanta accortezza il concorrente si adoperi per evitare ogni eventuale possibile danno; 23

24 - è valutato il rapporto che il cacciatore instaura con il cane e il modo di condurlo. Sono valutate le reazioni nel caso di propri errori e di errori del cane Per sportività s intende il comportamento del cacciatore in rapporto alla selvaggina e al proprio cane. In particolare sono tenute nel debito conto le seguenti norme di comportamento. - è valutato il modo di comportarsi nei riguardi dei giudici, organizzatori e altri concorrenti; - è considerato grave demerito sparare a selvatici imbroccati, pedinanti o al covo. L eventuale capo abbattuto nelle condizioni sopra esposte non viene considerato valido ai fini del punteggio previsto per l abbattimento; - è considerato grave demerito sparare a selvatici fuori tiro; - è considerato demerito sparare in direzione del pubblico, astanti o giuria seppur a grande distanza; - è considerato grave demerito sparare ad un selvatico che, pur mancato, per una valutazione oggettiva della giuria, sarebbe stato difficilmente recuperato; - è considerato grave demerito abbattere un selvatico e non recuperarlo; - qualora un selvatico abbattuto e non recuperato al momento, venga recuperato nel prosieguo del turno di gara è considerato comunque demerito; - qualora un selvatico viene abbattuto e non recuperato al momento, ma recuperato dallo stesso concorrente o anche dalla giuria successivamente all incarnieramento dei selvatici previsti per la gara, il concorrente viene squalificato ai sensi dell art. 14.2; - è valutato lo stato della selvaggina incarnierata, in quanto la giuria deve verificare che non sia stata danneggiata dal tiro; - è altresì valutato che la selvaggina abbattuta non subisca inutili sofferenze Per sicurezza e abilità s intende l osservanza delle norme di sicurezza nello svolgimento del turno di gara al fine di non nuocere a se stesso e gli altri e tutto il bagaglio tecnico messo in atto per il miglior esito del turno di gara. In particolare sono tenute nel debito conto le seguenti norme di comportamento: - è valutato il modo di portare il fucile procedendo da soli o in vicinanza della giuria o degli addetti alla gara; - è considerato grave demerito procedere costantemente con il fucile in posizione di sparo o con il dito sul grilletto; - è valutato il comportamento nell affrontare ostacoli o comunque terreni insicuri provvedendo, ove occorra, a scaricare l arma e controllare le canne; - è considerato demerito utilizzare il fucile per scacciare selvatici dai cespugli; - è valutato, in ordine alle difficoltà, il comportamento del concorrente che per un sollecito reperimento del selvatico decida oculatamente di svolgere il proprio turno di gara in zona boscosa o comunque accidentata; - è valutato, in rapporto al selvatico che si sta cacciando, l idoneità del tipo di cartuccia e strozzatura del fucile che si intendono usare Sono norme da tenere in debito conto la capacità di scelta del terreno migliore per un rapido reperimento della selvaggina, il mantenimento del massimo silenzio durante il proprio turno di gara al fine di realizzare il migliore accostamento al selvatico. Oltre queste norme, che possono essere considerate di massima, per la migliore riuscita del turno di gara la giuria deve tenere presenti quali possono essere le migliori tecniche da adottarsi in rapporto al luogo di gara, alle condizioni atmosferiche, alla natura del terreno e al tipo di selvatico che presumibilmente potrà incontrarsi Nel caso un selvatico venga abboccato dal cane (perché ferito o menomato), il giudizio viene espresso solo ai fini del comportamento del cane. Il selvatico non viene incarnierato, ma consegnato al personale di servizio sul campo Riguardo l attribuzione dei 30 punti a disposizione per la prestazione del cane, i giudici debbono valutare complessivamente l azione del soggetto presentato, che va riferita a una normale azione di caccia, tenendo presenti i seguenti criteri fondamentali: a) fondo, senso del selvatico, collegamento con il concorrente; b) comportamento consono alla razza cui appartiene e correttezza al frullo e sparo; c) riporto: il rifiuto del riporto penalizzerà gravemente il punteggio da assegnare al cane, inoltre è da considerare demerito il danneggiamento del selvatico in fase di riporto; d) recupero: viene tenuta nella debita considerazione l effettuazione del recupero. Il mancato recupero, nel caso di oggettiva impossibilità riscontrata dalla giuria, non pregiudica la valutazione generale del cane. 24

25 Art. 17 CLASSIFICHE E TITOLI 17.1 In tutte le fasi del Campionato l ordine di classifica delle squadre è determinato dalla somma dei tre punteggi riportati dai componenti la squadra Sono vietate le classifiche ex aequo; 17.3 In caso di parità viene considerata la somma dei punteggi del cacciatore dei tre componenti la squadra Nel perdurare una situazione di parità, viene privilegiata la squadra che annovera (nell ordine) una donna, un juniores, un veterano In caso di ulteriore parità si procede al barrage tra i due concorrenti che nelle rispettive squadre hanno conseguito il punteggio più alto La squadra prima classificata nella gara finale è proclamata Campione Italiano di caccia squadre TROFEO S. UBERTO. Art. 18 PREMI 18.1 Per le fasi provinciali e regionali la F.I.d.C. assegna alle Sezioni organizzatrici premi e/o contributi che vengono definiti per ogni edizione del Campionato Per la gara finale la F.I.d.C. prevede l assegnazione dei premi che vengono specificati di volta in volta nel programma delle gare finali di ogni edizione del Campionato La F.I.d.C. si riserva di apportare, ove necessario, variazioni alla dotazione dei premi Il giudizio della giuria è inappellabile. Art. 19 RECLAMI 19.2 I reclami, che non possono mai vertere sul criterio seguito nel giudizio, devono essere rivolti per iscritto alla F.I.d.C. e presentati sul campo al delegato della F.I.d.C La presentazione dei reclami deve avvenire prima della lettura delle classifiche da parte dei giudici I concorrenti contro i quali sia stato presentato reclamo prima dell inizio della gara, qualora il ricorso non sia risolvibile sul posto, possono prendere parte alla gara stessa sotto riserva I reclami devono essere accompagnati dal deposito della tassa reclamo determinata per ciascun anno dalla FIDC In caso di accoglimento del reclamo verso un concorrente questo è escluso dalla gara con la perdita dell eventuale premio e quota d iscrizione La tassa è incamerata in caso di mancato accoglimento del reclamo. Art. 20 PUBBLICO 20.1 Il pubblico presente alla competizione deve comportarsi correttamente, senza cioè turbare lo svolgimento delle gare ed esimersi dall esprimere palesemente giudizio alcuno; deve uniformarsi alle prescrizioni che sono di volta in volta impartite dal delegato della FIDC, dagli organizzatori e dal personale incaricato. I trasgressori sono allontanati dal campo delle gare In particolare i giudici federali e i dirigenti federali, eventualmente presenti fra il pubblico, debbono tenere un comportamento che agevoli la buona riuscita della gara. In caso di inosservanza il delegato FIDC ne farà menzione nella relazione. 25

26 Art. 21 NORME PER I CONCORRENTI 21.1 Tutti i concorrenti devono essere presenti al momento dell appello e dei sorteggi In caso di ritardo sia all appello che al turno, il concorrente è escluso dalla gara senza rimborso della eventuale quota d iscrizione I giudici devono richiamare all ordine i concorrenti scorretti e, in caso di recidiva, possono allontanarli dal campo delle gare, dandone notizia al delegato della FIDC. Art. 22 NORME PER GLI ENTI ORGANIZZATORI 22.1 L ente organizzatore, appena terminate le gare, invia alla FIDC, tramite il delegato della gara, copia delle classifiche consegnate dai giudici. Invia, altresì, le schede d iscrizione dei partecipanti complete di ogni dato di cui all art. 11 del presente Regolamento Della manifestazione deve essere dato preavviso all autorità di P.S., a termine di legge. Art. 23 ANNULLAMENTO DELLA GARA 23.1 In caso di eccezionali calamità naturali la gara è annullata Ugualmente si procede all annullamento in caso di avversità atmosferiche che impediscono l esercizio venatorio secondo la legislazione in vigore. Art. 24 FACOLTA DELLA FIDC 24.1 La FIDC si riserva di apportare al presente Regolamento quelle modifiche che si rendessero necessarie per la migliore riuscita delle gare. Art. 25 ANTIDOPING 25.1 La FIDC si riserva la facoltà di effettuare controlli anti-doping secondo le norme generali in vigore. 26

27 SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL TURNO DI PROVA 27

28 STANDARDS DI LAVORO DI ALCUNE RAZZE DA FERMA E DA CERCA PIU FREQUENTEMENTE UTILIZZATE POINTER Standard di Lavoro L'andatura è di galoppo impetuoso, allungato, velocissimo, con tendenza a grande costanza di ritmo e di direzione rettilinea. Divoratore di terreno, nella traslazione, osservandolo di profilo, si vede il tronco oscillare solo lievemente intorno ad un punto immaginario (centro di figura) che è mantenuto allineato a distanza pressoché invariabile dal suolo, utilizzando così tutto l'impulso dei muscoli alla traslazione. La facilità e l'eleganza del moto rivelano in pari tempo eccezionale potenza e danno affidamento di resistenza inesauribile. La linea dorsale resta diritta, solo la renale si marca verso il basso e scatta come molla mentre gli arti posteriori si protendono indietro al massimo in poderosa sgroppata. Il portamento di testa e di naso è alto, dominatore. Gli orecchi vibrano, ma non sbatacchiano troppo al disopra del cranio. Si direbbe che tutte le facoltà convergano ad un solo scopo: galoppare. Più che una cerca si direbbe una corsa sfrenata, tanto la fiducia nell'olfatto prepotente lo rende sicuro di sé. Piantato il naso nel vento ad incidenza favorevole, poco si abbandona ad esami di dettaglio. La coda è portata secondo il prolungamento del rene, mai più alta, e nella galoppata rettilinea oscilla solo dall'alto in basso. La cerca incrociata si svolge lungo ampie diagonali rettilinee ben spaziate l'una dall'altra. Entrando in un lieve effluvio, devia la cerca verso l'origine presumibile, talvolta incrociando serrato, tal altra con puntata decisa ma senza troppo rallentare il galoppo. Persuaso che si tratta di un falso allarme, riprende la corsa come sopra descritta. Testa e naso sempre alti. 28

29 Quando, per contro, s'accorge che l'effluvio porta al selvatico, parte in filata (talora facendola precedere da un breve arresto subitaneo) con decisione sicura, a colpi di spada, con tempi di galoppo riunito, inframmezzato da rallentamenti e riprese di trotto serrato o di passo fremente, e di galoppo ancora, per concludere in un arresto subitaneo, di scatto, come se avesse urtato contro una barriera a noi invisibile: la ferma. Eretto, statuario, il collo proteso quasi facente linea con la testa, la canna nasale orizzontale o ben montante, le nari dilatate, gli occhi sbarrati, demoniaci, gli orecchi eretti al massimo, i muscoli salienti, un arto anteriore sovente in completa flessione, ed uno posteriore sovente dimenticato inverosimilmente indietro talora pervaso il corpo da un tremito nervoso che si traduce in vibrazioni lievissime, involontarie, alla punta della coda rigidissima, tesa o leggermente arcuata in basso (mai in alto). E così resta, immobile, con espressione di certezza inesorabile. Quando, per contro entra, tagliandola, in una zona fortemente impregnata di effluvio, così che ha l'immediata certezza della presenza del selvatico, 'scatta sempre' in breve ferma subitanea, e poi parte a 'colpo di spada' come sopra descritto, per filare in ferma definitiva. Se poi si trova d'improvviso a ridosso del selvatico, il che per lui costituisce un incidente spiacevole, ferma definitivamente di scatto, con la testa meno alta, diretta verso il presunto rifugio del perseguitato; talvolta (nei ritorni a cattivo vento) compie per aria una giravolta di 180 gradi e cade come può, ma statuario, già irrigidito quando ancora è in aria, e resta come si trova. In questo caso, e solo in questo, talvolta ferma a terra o accosciato, con conseguenza dell'irrigidimento della ferma e dell'istintivo ritirarsi, per sentirsi troppo a ridosso del selvatico. Quando il selvatico tenta di allontanarsi pedonando, lo indica solo con l'erigersi anche maggiormente, portando la canna nasale decisamente più alta dell'orizzontale. Si direbbe che egli non teme di perdere il fuggitivo. Quasi si diletta a lasciarlo allontanare, come fa il gatto quando gioca con il sorcio. Poi, quando il conduttore si avvicina, riparte a scatti e più spesso insegue la preda non direttamente, ma taglia e ritaglia la direzione seguita dal perseguitato, con rapide, brevi passate (lachets), di galoppo riunito, inframmezzato da qualche brusco accenno a fermarsi, ed infatti conchiude in una nuova forma di scatto. E così via, finché dura la 'guida', che è un susseguirsi di 'strappate'. Sempre eretto o appena flesso sugli arti, ma con lo sterno sempre ben lontano dal terreno, egli vuole e deve sempre dominare nel vento, appoggiandosi sempre e solo all'emanazione diretta. Male si presta al comando di avvicinare troppo il selvatico immobile per determinare il frullo. In ogni caso avanza a strappate. Questo trialer dalla foga divorante (così come il setter inglese) non si presta spontaneamente a modifiche attenuatrici del suo grandioso lavoro in dipendenza di mutamento di selvaggina o d'ambiente; né sono desiderabili in gara, in quanto non è nella possibilità del giudice di valutare quanto possa essere frutto di volontà costrittrice e quanto conseguenza di incapacità o titubanza impeditrice, essendo indiscutibile che solo il lavoro del momento (e non altro precedente o seguente) può essere preso in considerazione. 29

30 SETTER INGLESE Standard di Lavoro L'andatura è di galoppo spigliato, elegantissimo e rapido ma non impetuoso, così che paragonandola a quella del pointer, è di velocità un po inferiore. A parità di lunghezza del tronco, si svolge secondo una linea più presso terra (rasente) e asseconda di più anche le lievi ondulazioni del terreno, di modo che risulta più "pieghevole". E ciò è in relazione alla struttura prevista dallo standard corrispondente alla psiche che lo rende atto ad un diverso movimento degli arti. L'omero del pointer, più corto per rispetto al radio, diminuisce le possibilità angolari e forse la distanza di appoggio degli arti anteriori. Il posteriore poi è costruito per la sgroppata potente ed i due arti posteriori danno la spinta propulsiva in due tempi sì, ma più serrati, e si protendono maggiormente all'indietro. Nel setter inglese, invece, i tempi sono più larghi, e gli arti posteriori lavorano più separatamente. Nell'insieme si ha l'impressione di un sistema di locomozione non meno perfetto di quello del pointer, quantunque diverso: più elastico se meno audace, atto anch'esso alla più grande resistenza. La cerca incrociata si spiega istintivamente in diagonali più brevi, un po meno spaziate, e questo in conseguenza della tendenza ad ispezionare più a fondo il terreno. L'educazione però può far raggiungere anche le vastità proprie dei migliori pointers. Queste diagonali, poi, non sono rigidamente rettilinee, ma spesso il tracciato seguito dal cane è lievemente serpeggiante rispetto alla retta che unisce i due punti estremi della diagonale stessa (e questo come conseguenza della speciale diligenza nell'ispezione del terreno). Facile a bruschi cambiamenti di direzione, poi ripresa nel senso regolare. La coda è portata secondo il prolungamento della linea renale, con tendenza al basso (mai più alta) ben viva e nervosa, nei rettilinei a grande velocità oscilla solo dall'alto in basso. Ma poiché, come si è detto, non si preoccupa principalmente dell'andare e tende ad una maggiore analisi, per i facilissimi distacchi dei rettilinei (ove la coda frangiata gli è efficacissimo timone), e per i continui lievissimi rallentamenti con immediata ripresa (che si impone, tenuto conto della sua natura che chiara si rileva nei soggetti lenti, i quali battono allegramente la coda in cerca), per tutte queste ragioni concomitanti nei grandi "trialers" si notano oscillazioni dall'alto in basso spesso combinate con moti trasversali, che si traducono in rotazioni contenute, ritmiche con il galoppo, ora verso destra, ora verso sinistra, in dipendenza della rotazione del tempo di galoppo. Portamento di testa e di naso alto, ma non in modo costante e rigido come nel pointer; la testa è più mobile, denotante vigilanza nel compito olfattivo, mentre in quello pare quasi che tutto 30

31 si svolga automaticamente. Le orecchie, vive e leggere, vibrano tra la nuca e il collo senza sbatacchiare troppo sopra e sotto il cranio ad ogni tempo di galoppo. Entrando in una zona lievemente impregnata di effluvio, questo trialer si abbassa in tutto il corpo, mentre talvolta il naso emerge dalle alte erbe. E rimonta nel vento, seguendo la emanazione il più direttamente possibile, cauto e sospettoso, di trotto o di passo svelto, con marcata contrazione muscolare e movimento di scapole salienti. Il suo avanzare è silenziosissimo, ed il moto degli arti così armonioso, che spesso, se la vegetazione è un po alta, dà l'impressione di spostarsi per virtù magica, tirato da un filo invisibile, avendo le zampe trasformate in scorrevoli rotelle. Se si persuade che il selvatico è già frullato, man mano si rialza e, aumentando l'andatura, riprende la sua corsa abituale. Se per contro si accorge della presenza del selvatico, gradatamente rallenta e si irrigidisce in "ferma", sovente la maschera atteggiata in un ghigno, l'occhio sfavillante, la coda tesa e immobile, seguente la linea del rene, mai più alta, talvolta un po arcuata (la corda dell'arco passante sotto la coda). È preferita, in questo caso, la ferma in piedi: eretta la testa, con la canna nasale orizzontale o montante, le orecchie ripiegate indietro, solo erette di tanto in tanto. Su lepre o su selvatico molto vicino, abitualmente le orecchie sono erette. Se, in cerca taglia una zona impregnata di effluvio che lo rende immediatamente certo della presenza del selvatico, con una contrazione improvvisa si rimpicciolisce e si arresta in posa da felino. Indi inizia la "filata" come sopra descritta, ma quasi strisciando, lo sterno rasente terra, con flessioni eccezionali a tutte le giunture degli arti, che gli consentono, anche in quella positura, un passo assai lungo, paragonabile a quello del felino, incompatibile, ad esempio, con la struttura del pointer. Il gioco delle scapole è visibilissimo dalle punte molto sporgenti sul garrese. Poi man mano si rialza un po e va in ferma come già descritto più o meno a terra. Se poi al galoppo entra improvvisamente nell'effluvio diretto, per poca che sia l'erba sparisce a terra, come inghiottito per incanto; avvicinandosi, lo si trova in pose incredibilmente contratte, spasmodiche, rigidissime. La differenza degli atteggiamenti che precedono la ferma tra il pointer ed il setter fanno sì, anche a parità di naso, che quello fermi più a lungo, consapevole che la azione eretta e prepotente non gli consentirebbe di troppo avvicinare il selvatico, mentre questo sa che la sua azione insidiosa e celata gli permette di maggiormente osare. Quando il selvatico, al giungere del conduttore, tenta di allontanarsi pedinando, il setter inglese lo segue preoccupandosi di mai perdere il contatto, senza volontariamente abbandonarlo, per ritrovarlo nel vento, facendosi ora serpe, ora pantera; allungandosi spesso inverosimilmente, sfoggiando le più svariate pose che l'orgasmo, quasi voluttuoso, del momento impone al suo corpo flessuoso e plastico. Si osservi che l'azione di "gattonata" è sempre tanto bassa e strisciante quanto più il setter ha timore di esser visto dal selvatico (terreno scoperto). Quando, per contro, è assistito da buon vento, decisamente favorevole, e da vegetazione sufficientemente sviluppata, allora tutto il lavoro è più alto, a distanza, meno sospettoso, e le ferme sono in piedi, con gli arti appena flessi. 31

32 SETTER GORDON Standard di Lavoro Originario della Scozia, il Setter Gordon è stato creato per cacciare su terreni vari e difficili, come pure nelle più impervie condizioni atmosferiche da questa selezione derivano la morfologia e le sue qualità naturali. E' un cane robusto, resistente alla fatica, intelligente, adatta rapidamente la sua caccia al tipo di vegetazione, al territorio e alla selvaggina incontrata. In ogni tempo le sue qualità di naso sono state riconosciute ed apprezzate dai cacciatori e dagli sportivi. Egli è costruito per sviluppare un galoppo potente e solido, ma senza alcun appesantimento. Il suo galoppo dovrà essere sostenuto, ben in piedi sugli arti, rapido ed energico, con falcate molto ampie. La testa è portata alta e parallela all orizzonte, un leggero movimento in avanti ed indietro della lunga incollatura assicura il contrappeso che permette al Gordon di progredire con grandi falcate che gli donano un galoppo molto tipico. La coda è portata ben tesa sulla linea dorsale o leggermente inclinata verso il terreno, un leggerissimo movimento può tuttavia animarla. Al momento in cui il cane percepisce una emanazione certa, esegue una rimonta a passo rapido rallentando progressivamente, ben eretto sugli arti avanza con prudenza e decisione fino a fermare con sicurezza. La ferma deve essere rigida, ben eretta, collo ben teso, la testa sul livello della linea dorsale. Il posteriore qualche volta può essere leggermente rialzato o più raramente appena abbassato rispetto al garrese, la coda ben dritta sulla linea dorsale. In guidata il Setter Gordon è incollato all emanazione ben dritto sugli arti, con calma e con movimento uniforme si mantiene il più possibile alla stessa distanza dalla selvaggina. Questo bel discendente dei cani del duca di Gordon ha l'andatura di galoppo continuo, ma calmo un po' saltellante e meno slanciato di quello degli altri setters, dei quali non dimostra la passione divorante quantunque sia tenace e costante lavoratore. La «cerca» è meno estesa e più dettagliata, quindi su diagonali più serpeggianti. La testa è portata alta, con la canna nasale inclinata sull'orizzontale e la corta coda, portata ben 32

33 tesa, è in continuo movimento trasversale, ritmico come il galoppo. Quando entra in un lieve effluvio rallenta l'andatura, rimontando con serpeggiamenti verso la presunta origine. Persuaso che il selvatico è assente, riprende l'andatura solita. Se, per contro, si accorge che l'effluvio porta al selvatico, rallenta ancora, così che gli ultimi metri son percorsi di passo, e «ferma» con rallentamento graduale, ben eretto sugli arti, collo poco proteso e testa alta, un po' inclinata sotto l'orizzontale (raramente sull'orizzontale, mai sopra). La coda è portata rigida e tesa, secondo la linea orizzontale, o lievemente sopra o sotto la medesima. Un arto anteriore è sovente rialzato ma poco flesso. Se la zona d'effluvio lo rende immediatamente sicuro della presenza del selvatico, rallenta in qualche passo, ben eretto, compie la «filata» diretta, a passo rapido gradatamente rallentato e ferma come sopra detto. Trovandosi d'improvviso a ridosso del selvatico, ferma di scatto, sovente in pose contorte come piegato in due, ma resta abitualmente eretto, con la canna nasale rivolta verso la presunta rimessa. Solo eccezionalmente piega un po' gli arti. La coda è sempre ben tesa. Quando il selvatico tenta di salvarsi pedonando, lo segue ben eretto, collegato all'emanazione diretta, con calma e di passo, con moto uniforme, mantenendosi il più possibile alla stessa distanza dal perseguitato e con un portamento simile a quello della ferma. E' sempre in buon collegamento con il conduttore che si presta a condizionare la sua azione a variazioni di selvaggina o di ambiente. 33

34 SETTER IRLANDESE Standard di Lavoro L'andatura è di galoppo deciso, facile, velocissimo, quasi quanto quello del pointer. La sua meccanica si avvicina però a quella del setter inglese, tenuto conto che è più alto sugli arti e di portamento eretto. Egli non si abbandona a serpeggiamenti. Nelle lunghe folate, su diagonali ampie e ben spaziate, intercala al galoppo molto allungato dei balzi irregolari, quasi sbandamenti; talvolta riunisce gli arti in qualche passo di galoppo serrato, ma di preferenza si allunga in larghe compassate silenziose, sollevando appena i piedi da terra di quel tanto da non incespicare. Ben eretto sul garrese, il collo montante e la testa leggermente inclinata sull'orizzontale, da l'impressione di «guardare» all'orizzonte, più che di fiutare, e con la coda abbassata, immobile, ricorda alla mente la «silhouette» del lupo che insegue la preda a vista. Entrando in una zona lievemente impregnata di effluvio, la rimonta con qualche taglio inclinato, rallentando il galoppo, che intramezza a qualche passo di trotto in punta di piedi; si erge anche maggiormente sull'anteriore, come per guardare più lontano, e la coda, sempre bassa, da qualche lieve ondulazione trasversale. Accortosi che l'allarme è stato falso, riprende gradatamente la solita andatura. Se, al contrario, s'accorge della presenza del selvatico, abbassa lievemente il posteriore, rallenta fino a procedere di passo e si «ferma» in posa nobile e sicura, ma non troppo nervosa o contratta. Ben ritto sull'anteriore, le orecchie portate erette, il collo montante, la canna nasale lievemente abbassantesi, gli occhi ardenti, che si direbbe «vedono» il selvatico; le nari dilatate e in febbrile azione analizzatrice. Il posteriore per contro, non «sente» la solennità del momento, resta in posizione normale, un po' ripiegato con la coda cadente, immobile. Questo setter, per il suo portamento alto in cerca e per l'olfatto eccellente, è lo specialista delle ventate a distanze iperboliche. Bisogna però ben conoscerlo per accorgersene, poiché egli pochissimo manifesta esteriormente. Tende, per contro, ad avvicinarsi quanto basta per ben accertarsi, non conoscendo, per così dire, la ferma di sospetto o in bianco. Entrando di taglio in una zona impregnata d'effluvio così forte che lo rende immediatamente sicuro della presenza del selvatico, si ferma in qualche passo e si abbassa un po' tutto, con il collo allungato e la testa protesa, tendenti all'orizzontale; indi si rinfranca e va di passo in ferma, come su descritto. Se poi entra d'improvviso in effluvio che lo avverte di essere a ridosso di un selvatico, cade in ferma subitanea, quasi seduto sui garretti, la coda a terra, indifferente, ma sempre un po' eretto sull'anteriore e la solita espressione della testa. Allorquando s'accorge che il selvatico tenta di salvarsi, pedonando, lo segue con una sicurezza assoluta, mettendosi prima in posizione bene eretta, con la testa portata alta od altissima, ma la canna nasale mai montante; indi di passo o di trotto silenziosissimo, sovente ambio, non si lascia mai giocare, poiché si mantiene sempre a giusta distanza con il fuggitivo. La coda penzoloni, oscilla un po' quando cammina e ridiventa immobile ad ogni stazione. 34

35 BRACCO ITALIANO E SPINONE Standard di Lavoro L'andatura è di trotto lungo e serrato, tollerato qualche breve tempo di galoppo nei ritorni, sul terreno già ispezionato, o all'inizio del turno ed in caso di estranee eccitazioni. Ma l'andatura di rigore, quando affronta il quesito olfattivo, è di trotto. È un'andatura vivace e redditizia che si svolge in diagonali quasi sempre rettilinee di un centinaio di metri di lunghezza ed anche più, ben spaziate ed in relazione all'olfatto eccellente di cui da prova questo gran fermatore sempre quando non ecceda in andature contrarie alla sua natura. È evidente che in lui (come in tutti gli altri trottatori) la preoccupazione del compito olfattivo è in primissimo piano, e la soluzione dei vari quesiti che nei grandi galoppatori è data quasi d'istinto, fulmineamente, richiede in lui un processo mentale complesso che è facilmente leggibile nella sua bella maschera di «pensatore». La cerca è diligentissima ed allietata da un moto trasversale quasi continuo del mozzicone di coda; ed il portamento è ben eretto, con il collo poco proteso, per avere ben alta la testa con la canna nasale fortemente inclinata sull'orizzonte (verso terra). Entrando in un lieve effluvio rallenta gradatamente l'andatura e rimonta verso l'origine presunta con grande prudenza, testa alta come sopra descritta, di passo, senza altra manifestazione se si eccettuano le orecchie erette al massimo e la coda immobile un po' cadente. Accortosi che si tratta d'un falso allarme, senz'altro prosegue riprendendo il portamento e l'andatura abituale. Se per contro s'avvede che l'effluvio porta al selvatico, rallenta sempre maggiormente, così che gli ultimi passi sono lentissimi, tastando spesso con la zampa prima di posarla e questo come per tema di far rumore. E quando ferma irrigidisce la coda, risollevandola. Questa in ferma ed in cerca è portata orizzontale o leggermente più bassa o leggermente più alta. Il portamento nell'assieme è nobile, imponente, vigile, ma calmo, ben eretto e lievemente proteso in avanti; il collo un po' montante e la testa ben eretta, con la canna nasale decisamente rivolta verso il basso (circa 30 gradi sotto l'orizzontale). Se durante la cerca taglia una zona d'effluvio che lo rende immediatamente certo della presenza del selvatico, rallenta immediatamente al passo e prendendo nel suo portamento generale un atteggiamento simile a quello della ferma, solo con il collo un po' più proteso e la 35

36 coda un po' più bassa, compie la «filata» a rallentamento graduale sopradescritta seguendo la retta che lo unisce al selvatico. Talvolta questa filata è preceduta da un breve arresto, ma ciò non è desiderabile. Quando poi si sente d'improvviso a ridosso del selvatico (e solo in questo caso) ferma di scatto, restandosene il più delle volte eretto, o con gli arti un po' flessi con la testa rivolta in basso verso il selvatico. Eccezionalmente s'accoscia in pose contorte. Quando il selvatico tenta di mettersi in salvo pedonando, il bracco lo «guida» a vento, dominando sull'emanazione diretta, mettendosi in moto gradualissimamente; e così procede con la massima cautela schivando per quanto possibile rami secchi o foglie scricchiolanti. Egli ripete insomma l'azione della filata, prudentissima, ma decisa, senza tentennamenti, non concludendo in nuove ferme senza farle precedere da rallentamenti graduali. È evidente che, dominando sull'emanazione diretta e mantenendosi il più possibile a distanza costante, condiziona il suo avanzare a quello del selvatico. E quando questo, favorito da speciali condizioni di terreno, si abbandona a fughe precipitose, sa dimostrare che la somma prudenza che lo caratterizza non gli impedisce di essere inseguitore tenace e serrato. In questo caso può venire a ritrovarsi nella circostanza di dover fermare bruscamente, per sentirsi d'improvviso a ridosso del fuggitivo, che ha ribattuto per poi lasciarsi caricare, oppure svoltando un ostacolo «et similia». Tra le caratteristiche del bracco italiano (e degli altri continentali) vi è pure quella di avere un collegamento assoluto con il conduttore che non deve mai assolutamente abbandonare. La sua natura calma e riflessiva si presta inoltre a condizionare il lavoro alle più varie circostanze, così che egli può restringere le azioni sopradescritte, corrispondenti alle migliori condizioni di selvaggina e d ambiente, in una cornice più ristretta che sia imposta da momentanee necessità. 36

37 KURZHAAR Standard di Lavoro E' un mirabile cane che nel suo lavoro, a seconda del terreno fonde ed armonizza i pregi delle razze inglesi con quelli delle razze continentali pur conservando una fisionomia propria ed una spiccata personalità. Partenza decisa. Azione esuberante. Galoppo continuo, energico ma non impetuoso. Spinta del posteriore vigorosa e senza scatto accompagnata da leggere rampate dell'anteriore; falcata piuttosto raccolta; orecchio in movimento, collo proteso, testa alta e mobile che dimostra una padronanza olfattiva redditizia, pronta ad avvertire la minima emanazione; canna nasale tendente all'orizzontale. Coda portata leggermente in basso con movimento orizzontale continuo e vivace. Cerca diligentissima e molto ampia a diagnosi rettilinee e ravvicinate. Quando durante la cerca ha l'errata impressione del selvatico, rallenta gradatamente l'andatura portandosi al trotto, orecchie erette, collo proteso; rimonta la sorgente di emanazione con leggera inflessione degli arti, incrociando serrato ed attentissimo. Supera l'incertezza, riprende deciso l'andatura abituale con scatto quasi rabbioso. Quando, avuto lieve indizio della presenza del selvatico, se ne rende conto e va in ferma, l'azione subisce un freno graduale per cui sollecitamente dal galoppo passa al trotto quindi, dopo qualche tempo di passo, essa si conclude nella immobilità assoluta. Testa alta, canna nasale orizzontale, orecchio retratto, occhio ardente, collo tutto fuori. Corpo flesso sugli arti con un anteriore generalmente più avanzato e i posteriori molto flessi talvolta il corpo é eretto e frequentemente uno degli arti sollevato. Quando é certo della presenza del selvatico, con immediata contrazione abbassa il corpo sugli arti flessi, testa alta, collo proteso, procede cauto ma deciso, aspirando fremente l'effluvio. Talvolta ferma di scatto. Quando d'improvviso si trova a ridosso del selvatico ferma con scatto rabbioso testa leggermente sotto l'orizzontale rivolta verso il selvatico, corpo rigidissimo in posa contorta, coda adeguatamente sopra la linea dorsale. Vi é della bellezza nelle sue ferme, una bellezza senza eccessiva teatralità anche nelle più disparate pose, perché il suo cervello è un sagace regolatore. Di ciò ne fa fede l'espressione dell'occhio che denota perfetta padronanza della situazione. Quando, dopo la ferma, guida il selvatico che cerca di allontanarsi pedinando, guida a testa alta decisissimo, ma prudente ed in perfetto collegamento con il conduttore, si ferma ad ogni rallentamento del selvatico tenendosi a giusta distanza la coda in movimento orizzontale diventa immobile ad ogni breve sosta. Contrazioni e flessioni sugli arti simili alla ferma. 37

38 EPAGNEUL BRETON Standard di Lavoro Andatura: Galoppo energico, composto e continuo, con rapido susseguirsi di falcate raccolte e scattanti come si addice ad un brevilineo. Nel complesso un insieme di movimenti briosi e spumeggianti. Portamento di testa: Testa portata alta, al di sopra della linea dorsale. Mobile nel vento per svolgere un'adeguata azione esplorativa. Cerca: La cerca dovrà adeguarsi alla natura del terreno, estendendo o restringendo il raggio d'azione per svolgere un lavoro utile. Dovrà essere avida, continua ed attenta. Ferma: Ferma di scatto o dopo rapido e deciso accertamento in posizione eretta. Quando invece si trova a ridosso del selvatico la ferma è fulminea ed in qualunque posizione, con lo sguardo rivolto alla sorgente di emanazione. 38

39 CANE DA FERMA TEDESCO A PELO DURO (DRAHTHAAR) ANDATURA E PORTAMENTO Standard di Lavoro L'andatura del drahthaar è di galoppo energico, ma non impetuoso. Il posteriore spinge vigorosamente, ma con naturale armonia. L'anteriore, lievemente rampante, non ha eccessivi slanci in avanti. Falcata piuttosto raccolta e continua. Testa portata normalmente alta, ma senza esagerazioni, canna nasale sull'orizzontale o quasi. In condizioni avverse o difficili la testa può abbassarsi sino ad allinearsi con la linea dorsale od appena al di sotto. Coda portata preferibilmente sul prolungamento della linea dorsale o leggermente al di sotto. CERCA Diligente ed analitica, si adegua con immediatezza ai cambiamenti contingenti (terreno, selvatico, ecc.). In terreno aperto è metodica e regolare, con "lacet" mediatamente spaziati, che possono essere anche discretamente ampi. In terreno, coperto od impervio la cerca viene svolta con molta adattabilità, coraggio ed iniziativa. In condizioni difficili e per risolvere particolari problemi di emanazione e quindi di reperimento del selvatico il drahthaar può effettuare brevi fasi di accertamento a terra. Dalla cerca sviluppata da questo cane deve sempre trasparire la sua genericità d'impiego e la adattabilità innata alle variazioni ambientali e di selvatico. Quando durante la cerca ha l'errata impressione della presenza del selvatico: rallenta l'andatura portandosi anche al trotto e rimonta la sorgente di emanazione, alle volte accennando a brevi arresti. In questa fase il drahthaar rimane ben eretto, con testa alta e mobile, ma può anche riflettersi leggermente sugli arti con testa protesa in avanti, pronto a riprender l'andatura di cerca, senza eccessivi scatti, qualora l'impressione risultasse errata. Quando avuto lieve indizio della probabile presenza del selvatico se ne rende conto e va in ferma: in questo frangente va in ferma dopo una fase di rallentamento, ben eretto sugli arti, talvolta con un arto sollevato, testa alta e canna nasale sull'orizzontale o quasi, coda sul prolungamento della linea dorsale o leggermente al disotto, più difficilmente sopra. Alle volte un breve arresto riflessivo può precedere la ferma. 39

40 Quando è subito certo della presenza del selvatico poco lontano: in questo caso ferma piuttosto repentinamente, ma non di scatto. La ferma può anche essere flessa sugli arti, collo proteso in avanti e canna nasale sull'orizzontale o leggermente al disotto. Quando d'improvviso si trova a ridosso del selvatico: ferma di scatto. Resta immobile nelle pose più strane. La testa è però rivolta alla sorgente dell'emanazione. Anche in questo frangente il drahthaar si dimostra sicuro e deciso. GUIDATA Decisa, attentissima e prudente. La guidata avviene in posizione eretta, ma con scarsa vegetazione e con selvatico sensibile può anche avvenire in posizione leggermente flessa sugli arti. La coda difficilmente assume movimenti trasversali rapidi. RICUPERO E RIPORTO Il drahthaar deve dimostrare naturale passione per il ricupero ed il riporto anche nelle condizioni più difficili. E' quindi eccellente ricuperatore e riportatore. 40

41 COCKER SPANIEL INGLESE Standard di Lavoro (estratto) Il galoppo deve essere sostanzialmente continuo, brioso ed energico mai veemente e irruento (doti tipiche delle razze Spaniel di maggiori dimensioni). In funzione di effettive circostanze dettate dalla contingenza del momento, può moderare la velocità fino a cambiare passo, onde poter attuare brevi e motivati accertamenti su piste o segnali olfattivi particolarmente deboli o di difficile interpretazione, finanche perseguire tenacemente la passata di un selvatico con la meticolosità e la caparbietà che notoriamente contraddistingue questa razza. La spinta del posteriore deve essere vigorosa ma non impetuosa, il galoppo del Cocker non può dunque essere caratterizzato da tempi di battuta brevi, raccolti e violenti. L andatura autentica del Cocker è individuabile in un galoppo dal movimento leggero ed elegante, sostanzialmente meno veloce e meno potente di quello dello Springer. Il galoppo non si deve presentare né estremamente eretto sugli arti né tanto meno flesso e serpeggiante (negato dalla costruzione stessa del tronco), ma lineare, morbido ed elegante. Come per tutti gli altri Spaniel da terra, il terreno ideale del Cocker è quello coperto da vegetazione (erbaccioni o gerbido, bosco, sottobosco o tagliate di bosco rinato, macchia di roveti o macchia mediterranea, falaschi o sponde di ambienti lacustri e altri terreni corrispondenti a questa tipologia) all interno della quale vi trova vieppiù rifugio la selvaggina. Per il Cocker è caratteristico l accedere all interno dei forteti della vegetazione tramite una vera e propria forma di utilizzo degli accessi naturali e/o realizzati dagli animali selvatici, tipo: fore, gattaiole, cunicoli, radure ecc. ecc., insinuandosi tra gli ostacoli con procedura meticolosa, scivolando sotto la copertura con agilità e silenzio quasi felino. Si usa definire tale processo di cerca: scava sotto. Mentre lo Springer, a differenza del Cocker, preferisce sfondare l ostacolo penetrandovi d impeto o di slancio anche dal di sopra. È sovente che in azione di caccia in superfici più o meno coperte da vegetazione possa, anche a causa degli intrighi arborei, ridurre l andatura di galoppo finanche passare a un azione di trotto purché veloce e sbrigativo, lavorando e interpretando le emanazioni che provengono dal terreno con dei frequenti colpi di naso. Meno è coperto il terreno e più sarà indotto ad accelerare l andatura e a utilizzare maggiormente il naso per via aerea onde reperire gli effluvi portati dal vento. Le emanazioni più fresche saranno lavorate con sicurezza, risalite con grande 41

42 precisione e determinazione fino all ubicazione del selvatico, ma sempre in silenzio. Saranno tollerati i colpi di voce, solo se emessi come manifestazione di estrema determinazione nell inseguire dentro alla vegetazione fitta uno scaltro selvatico che non vuol farsi raggiungere dal cane. Se invece sono dati all involo del selvatico fuori dalla vista del conduttore come avvertimento dell avvenuto involo o schizzo del selvatico è addirittura attitudine da considerare come meritoria di un autentico e intelligente ausiliare. Altre forme di dare la voce sono ingiustificate nell azione di cerca durante la decifrazione delle emanazioni; sono indesiderate poiché allarmerebbero la selvaggina inducendola a involarsi o partire anticipatamente all arrivo del cane. Il lavoro di pistaggio esercitato su ampie distanze e per lunghi periodi, pur essendo attitudine facilmente incoraggiabile, non è desiderabile, altrimenti rischia di far divenire la prestazione alla stregua di una mera azione da simil segugio. Particolarmente nel turno di prova, dove lo spazio temporale concesso è limitato, il pistaggio dovrà essere altresì rapido e deciso onde forzare la selvaggina nella distanza utile allo sparo del conduttore. La distanza del raggio di cerca è di norma quella di buona utilità al tiro di fucile (25-30 metri), anche se il più delle volte tale equilibrio di cerca è pressoché dettato dalle condizioni, ambientali, arboreo - vegetative e dalla conformazione del terreno. Pertanto si considera di buona utilità anche l azione di cerca effettuata al di là della canonica distanza di tiro, purché sia concessa e gestita in ogni aspetto dal conduttore e che l eventuale incontro di qualche selvatico possa, per effettivi aspetti pratici, rendersi funzionale al cacciatore. La metodologia di cerca dovrà essere attuata a seconda del terreno trattato: in gerbido o in terreni sostanzialmente aperti sarà di ampi lacet laterali sviluppati tendenzialmente davanti al conduttore in progressione di incrocio nella direzione di perlustrazione intrapresa, la geometria degli stessi è prevalentemente ordinata con un indagine analitica del terreno. In bosco il metodo di cerca deve essere sostanzialmente ordinato e proiettato nel modulare l ampiezza dei lacet in stretta correlazione alla visibilità concessa dalla vegetazione del sottobosco evitando sfondate insensate in verticale lungo la direttrice di marcia ma ispezionando ogni dove con buon metodo e in completo collegamento. Nei tragitti di caccia lungo bordi di bosco, sieponali, argini o quant altro vincoli l attività di cerca su di un preciso lato, l azione di battuta sarà impostata prevalentemente sul terreno che per fattiva formazione può determinare un naturale rifugio alla selvaggina. Se prima di addentrarsi nella vegetazione, il nostro ausiliare, compie una scorsa al di fuori al fine di verificare la presenza di un eventuale pista esterna è funzione di gran perspicacia. Poi una volta fatto tale tipo di accertamento il lavoro dovrà essere svolto minuziosamente all interno della vegetazione con continue uscite all esterno per non trascurare anche il terreno dalla parte opposta e per mantenersi in collegamento. Una volta agganciata una pista il ritmo di esecuzione sulla stessa sarà basato soprattutto dall entità dell orgasmo del selvatico, se più o meno leggero, l andatura sarà vieppiù determinata, la coda è mossa freneticamente a segnalazione dell importante lavoro di scovo, la testa sarà abbassata al di sotto della linea dorsale, più vicino possibile al terreno per captare meglio l emanazione, tutti i suoi atteggiamenti saranno di massima eccitazione, dimostrativi nei confronti del conduttore dell imminente frullo o schizzo del selvatico, movenze espressamente chiare così com è l immobilità del cane da ferma davanti al selvatico. Il tutto non è solo superfluo atteggiamento stilistico, ma intelligente e concretissima collaborazione del cane nei confronti del conduttore nel fornire il prezioso preavviso della presenza del selvatico. Se l ausiliare non dà una buona espressione di avvisaglia del contatto con l emanazione, l impressione è che sia incappato casualmente sul selvatico. È demerito da penalizzare. L espressività della presa di punto deve essere sempre massima e particolarmente lapalissiana di quanto sta accadendo, la pista deve essere lavorata con velocità e decisione, se 42

43 nel pistaggio si alza un selvatico al lato o addirittura dietro al passaggio del cane deve lasciare che lo stesso concluda il suo lavoro perché, soprattutto in presenza di altri selvatici, il pistaggio di uno può portare ben oltre la dimora degli altri. Se terminata l azione, il cane non mette in movimento il selvatico segnalato e avvisato, significa che non ha saputo leggere e interpretare correttamente la traccia dell animale in fuga, quindi, a seconda degli eventi, si tratterà di sorpasso o trascuro di selvaggina utile. Può avvenire in alcuni casi in cui il selvatico sia immobile, che il cane interrompa l azione e manifesti un attimale accenno di ferma, oppure che brevemente esiti nel forzare la selvaggina. Questo non costituisce altro che un pregio e una raffinatezza ulteriore, segnalatrice dell elevato equilibrio mentale del cane, che così facendo evita, nel corso della pistata, di sorpassare il selvatico fermo o infine di dare il colpo conclusivo di scovo in maniera imprecisa. Il cane di contro però deve sempre manifestare l alto stato di eccitamento, il movimento di coda deve rimanere acceso e frenetico e all ordine del conduttore dovrà obbligatoriamente forzare senza indugi la selvaggina. Se invece al momento dell accenno di ferma, il cane dimostra insicurezza o scarsità di verve, pochezza nella determinazione conclusiva o finanche timore del selvatico, il tutto deve essere seriamente penalizzato. Se invece l azione di scovo del cane trova la naturale conclusione con la determinazione esatta del punto di messa in fuga del selvatico davanti al muso del cane, proprio nel momento in cui il cacciatore imbraccia l arma per sparare, si esigerà l assoluta immobilità allo schizzo o al frullo, onde evitare che si frapponga nella linea di tiro. La marcatura del punto di caduta deve essere la più precisa possibile. Nei casi in cui il cane abbia una parziale o totale ostruzione del campo visivo e per assicurarsi la visuale si porti di sua iniziativa in posizione atta a soddisfare una migliore prospettiva visiva per meglio localizzare e memorizzare il punto d impatto del selvatico colpito con il suolo, questo gesto non deve mai essere interpretato come elemento di demerito ma altresì come dote di intelligenza e sagacia di buon ausiliare. Una volta colpito il selvatico, volatile precipitato al suolo, lepre o coniglio rotolati per terra, si concede al cane di andare a eseguire il riporto. Il riporto, una volta localizzato il punto di battuta e assicurato il selvatico con buona presa tra le mandibole, è da pretendersi sollecito e gioviale, portato con testa alta che scarichi il peso sulle spalle. Al trotto o al galoppo, non fa distinzione purché sia sempre brioso con il movimento di coda ben attivo e frenetico. Se il selvatico dopo essere stato colpito riesce a sottrarsi dal punto di battuta al suolo o dal punto dove è stato colpito dalla schioppettata utilizzando le forze rimastegli, allora il riporto si evolve in recupero. Più precisamente e velocemente riuscirà ad agganciare l usta più sarà diretto e funzionale il recupero. Nel tragitto di rientro è concesso al cane di riaggiustarsi la presa, anche riappoggiando in terra la preda per poi riabboccarla prontamente onde continuare e ultimare l azione in funzione di ciò dovranno essere valutati alcuni fattori come la distanza del riporto, la mole della selvaggina, le diverse condizioni ambientali e ogni qual cosa possa complicare l espletazione. Il riporto dall acqua, in quanto eseguito in situazione non accessibile all uomo, è da considerarsi come recupero. La preda riportata o recuperata deve essere porta in mano al conduttore con gaiezza come se lo volesse omaggiare dell ambita preda.. 43

44 SPRINGER SPANIEL INGLESE PREMESSA Regolamento Nazionale delle Prove di Caccia per Spaniels (in vigore dall ) Le prove nazionali si suddividono in: a)prove con selvatico abbattuto (tipoa) b)prove con riporto a freddo (tipo B) Ai fini del conseguimento del titolo di campione italiano di lavoro, non meno di due CAC devono essere ottenuti in prove con selvatico abbattuto. A) PROVE CON SELVATICO ABBATTUTO In tali prove il riporto viene eseguito esclusivamente su selvaggina naturale nel corso del turno di prova, fatto salvo quanto previsto dal successivo art.23. B) PROVE CON RIPORTO A FREDDO In tali prove il riporto sarà effettuato a fine gara, limitatamente ai cani qualificabili, su fagiano o piccione di allevamento, precedentemente uccisi e lanciati al cane come previsto dal successivo art.23 comma 4. Il tipo di animale da riportare dovrà essere specificato nel programma. Art.1.- Queste prove hanno lo scopo di evidenziare i riproduttori di élite che si saranno distinti per le loro qualità di naso, di andatura, di resistenza, di capacità di recepire e trattenere un addestramento molto spinto e suscettibile a generare altri grandi cacciatori e numerosi cani da caccia di alto valore. Art.2.- Le prove di cui alla lettera a della premessa sono caratterizzate dal fatto che possono svolgersi solo a stagione di caccia aperta su selvatico naturale e con selvatico abbattuto per ciascun cane nel corso del suo turno di prova. Le prove di cui alla lettera b invece dovranno svolgersi SOLO in Zone di Ripopolamento e Cattura o Aziende Faunistico Venatorie e SOLO dalla chiusura della caccia al 31 marzo e dal 1 settembre all apertura. 44

45 Nessuna prova con CAC potrà essere svolta con selvatico che non sia naturale. Per selvatico naturale si deve intendere selvatico nato in libertà o liberato al più tardi entro il mese di agosto. In nessun caso potrà essere liberato selvatico in occasione di una prova, nemmeno qualche giorno prima. ORGANIZZAZIONE Art.3.- Non potranno partecipare alle Prove che i cani di razza pura iscritti o iscrivibili ad un Libro Origini riconosciuto dalla FCI. Art.4.- Nelle prove sono previste due categorie separate, l una alla quale prenderanno parte i Cocker, l altra alla quale parteciperanno tutte le razze Spaniel. Nel caso in cui non si potessero effettuare le due categorie contemporaneamente, il comitato organizzatore tirerà a sorte l ordine del loro svolgimento. Tutti gli spaniel potranno correre assieme nelle stessa prova nel caso in cui non ci siano sufficienti iscrizioni di una delle varietà. In quel caso sarà attribuito un solo CAC purché il cane vincitore sia di qualità eccezionali. Art.5.- La partecipazione alle prove con CAC è aperta ai cani menzionati all art.3. L iscrizione alle prove sopra indicate può essere limitata anche in base a solo titoli di merito (qualifiche ottenute precedentemente) a condizione che venga indicata sul programma delle prove. Art.6.- Si prescrive quanto segue: a) se la Prova è divisa in più batterie, la ripartizione dei cani si farà secondo le seguenti disposizioni: nessun proprietario, addestratore o conduttore potrà pretendere che i suoi cani siano inseriti in più batterie a meno che non abbia degli aiutanti che possano presentare per lui in altre batterie. b) la presenza di femmine in estro è assolutamente proibita; c) nessuna iscrizione potrà essere accettata oltre la data della chiusura stabilita; d) non verrà rimborsato alcun ammontare di iscrizione a meno che la rinuncia non venga comunicata almeno tre giorni prima della data della prova; e) le iscrizioni saranno valide solo se accompagnate dall importo. I partecipanti di nazionalità estera potranno regolare i loro pagamenti all atto delle prove purché questi vengano effettuati prima dell inizio e dovranno essere fatti per tutti i cani iscritti, presenti o meno, salvo i casi alla lettera d); f) solo le femmine in calore potranno essere ritirate e non potranno essere rimpiazzate,inoltre non sarà accettata nessuna sostituzione di cane; g) il conduttore o il concorrente che rifiuterà di pagare le sue iscrizioni non sarà ammesso alla partecipazione alle prove della stessa categoria che avessero luogo nella stessa giornata. Art.7.- Non sono ammessi cani cattivi, mordaci o affetti da malattie contagiose, i cani appartenenti o condotti da persone soggette alla sanzione disciplinare della squalifica irrigata dall ENCI o dalla FCI in corso di esecutività, o facenti parte di società o club non riconosciuti dagli Enti membri della FCI. Art.8.- I conduttori dovranno trovarsi, pena l esclusione, presenti all appello che si farà sul luogo del raduno, e saranno in seguito sempre a disposizione del Giudice. 45

46 Art.9.- Il Comitato organizzatore si riserva il diritto di annullare una prova rimborsando l ammontare delle iscrizioni solo per cause naturali e di forza maggiore. Art.10.- L omologazione da parte dell ENCI delle classifiche non avrà luogo se i cani presenti in gara non saranno almeno 2. Art.11.- La ripartizione dei cani sarà fatta dagli organizzatori, mentre l ordine dei turni sarà fatto con estrazione a sorte. MISURE D ORDINE Art.12.- Per quanto attiene le misure d ordine saranno applicati i vigenti regolamenti dell ENCI. PRESENTAZIONE Art.13.- Nessun cane potrà portare, durante il turno, alcun oggetto coercitivo. Art.14.- Il conduttore dovrà in qualsiasi circostanza rimettersi alle indicazioni dei giudici, non dovrà usare voce e fischietto che con la massima discrezione. Art.15.- A meno che un cane non presenti delle insufficienze evidenti o dei difetti eliminatori, verrà esaminato almeno per minuti. Dopo il primo turno il giudice avrà la facoltà di richiamare i cani per quante volte e per tutto il tempo che egli riterrà giusto. Art.16.- Le prove dovranno essere giudicate da un (1) Giudice nei casi in cui ne ricorrerà la necessità si potrà utilizzare un assistente indicato dall organizzazione, purché sia realmente esperto. Ove necessario o prescritto da altri regolamenti si potrà far giudicare anche da giurie plurime. Art.17.- Nelle prove di tipo a di cui alla premessa assieme alla giuria ci dovranno essere preferibilmente due sparatori ufficiali. In generale questi dovranno seguire le indicazioni dei giudici e previi accordi si potrà abbattere il primo selvatico che si leva, ma in seguito solo quello lavorato dal cane. Per tutti i selvatici abbattuti il cane sarà inviato al riporto. Art.18.- I cani dovranno correre, nei limiti del possibile, su terreno semi-coperto e vario. E facoltà del giudice di farli correre anche su terreno scoperto per meglio controllarne l addestramento. Art.19.- La Giuria dovrà tener conto delle attitudini della razza. Dovrà altresì tenere in considerazione: l intelligenza; la cerca di giusta ampiezza compatibile con il tipo di terreno e utile al fucile; il galoppo brioso e veloce in stile di razza; l azione avida continua e determinata; il collegamento con il conduttore; la capacità di ricezione dell emanazione sia su pista che al vento; la presa di pista, la prontezza e l espressività nel risolvere; la buona condotta al frullo e allo schizzo della selvaggina sia forzata, sia che si levi spontaneamente, nonché al colpo di fucile anche su selvatico non lavorato dal cane; l attenzione alla fucilata; la prontezza e la precisione dell individuazione del punto di caduta del selvatico; la perseveranza nella ricerca del selvatico abbattuto e la prontezza nell abboccarlo; la velocità e dolcezza del riporto sia all asciutto che dall acqua; la resistenza nell affrontare gli ostacoli. Art.20.- I difetti e gli errori che portano all eliminazione sono: - insufficienza di cerca (l ideale è quella utile al fucile); - carenza di iniziativa e passione, carenze fisiche, scarsa avidità e determinazione; - andatura non in tipo; - carenza palese di intelligenza; - paura del colpo di fucile e del selvatico; 46

47 - il trascuro di selvatico utile; - il far ripetutamente levare il selvatico fuori tiro; - la carenza di olfatto; - il dare la voce sia insistentemente che senza giustificazione; - il mancato riporto sia all asciutto che dall acqua anche su selvatico non levato dal cane, purché non abboccato da altri cani; il riporto con dente duro. Art.21.- I cani dovranno essere condotti come lo sono generalmente a caccia, diretti preferibilmente con un segno; i richiami troppo frequenti sia alla voce che col fischietto, saranno considerati come difetto di obbedienza. Durante la cerca ed il riporto il conduttore dovrà rimanere vicino al giudice per seguirne le direttive. Il giudice ha facoltà di accordare al conduttore di portare il cane in vicinanza del luogo di caduta del selvatico se questo è stato abbattuto quando il cane non lo lavorava, o comunque al di fuori della vista del cane. Il riporto dovrà essere effettuato al piede del conduttore senza esitazioni o interruzioni ingiustificate. Art.22.- In ogni caso, affinché il cane possa essere classificato, dovrà riportare correttamente. Dovrà anche aver lavorato e preso un punto su almeno un selvatico. Il riporto di lepre è obbligatorio per gli Springer. Per i Cocker la mancanza di riporto di lepre non è difetto di eliminazione ed il riporto effettuato è da considerarsi come nota di merito. La mancanza di riporto di un selvatico ferito che si sia sottratto non porta alla eliminazione se il cane lo ha almeno tentato dando prova di aver trovato la pista, averla seguita più o meno a lungo. Il riporto effettuato in questi casi, è nota meritoria. Abboccare un selvatico fermo non è nota di demerito. Art.23.- Nella prova di cui alla lettera a della premessa il riporto a freddo non sarà ammesso salvo casi eccezionali di forza maggiore. Prima di effettuare un riporto a freddo, si deve tentare se possibile di effettuare un riporto a caldo in azione di caccia. Per il cane che abbia ottenuto un punto o nel turno o nel richiamo, per la verifica del riporto a caldo non sarà più tenuto conto degli errori commessi oltre il tempo del turno o del richiamo dopo la realizzazione. Se per mancanza di tempo, di terreno o di selvatico non è possibile effettuare un riporto a caldo, si ricorrerà al riporto a freddo in azione di caccia con le seguenti modalità da seguire anche per le prove di cui alla lettera b della premessa: -il selvatico (non precedentemente abboccato) è posto sul terreno al di fuori della vista del cane a circa 20/30 metri da lui. Il terreno sarà lavorato come in una normale azione di caccia. Dopo un colpo di fucile il cane verrà inviato al riporto. La durata della cerca non avrà alcuna importanza e non costituirà in alcun caso un criterio di valutazione. A condizione che il cane cerchi attivamente, gli verrà concesso di continuare. Ogni riporto a freddo sarà fatto su terreno differente. Art.24.- Per essere classificati non è ammesso nessun errore grave. Per ottenere il CAC il cane dovrà aver completato un lavoro impeccabile senza alcun errore. Art.25.- Il C.Q.N. (Certificato di Qualità Naturali) può essere dato solo al cane che avendo dato prova di ECCELLENTI qualità naturali (compreso il riporto) ed essendosi comunque aggiudicato almeno un punto, non ha potuto essere classificato per errori di dressaggio. 47

48 Art.26.- DERBY Prova riservata a soggetti nati in Italia dopo il 1 luglio di due anni prima. Le batterie di questa prova non possono essere composte da più di 11 soggetti. Se vi sono più batterie, i vincitori di ciascuna batteria a parità di qualifica, dovranno confrontarsi in un turno singolo per determinare il vincitore del DERBY. Art.27.- I Giudici non baseranno le loro classifiche in relazione al numero dei punti presi, bensì sulla loro qualità tenendo conto dello stile di razza e delle altre qualità naturali inerenti la razza. Art.28.- Alla fine della prova i Giudici dovranno proclamare la classifica sul campo e commentare l esito della prova. Art.29.- Per accedere al Campionato Italiano di Lavoro un cane dovrà aver ottenuto: - 3 CAC (di cui non meno di due ottenuti in prove con selvatico abbattuto) - possedere un brevetto di riporto dall acqua (come da art. 30) - aver ottenuto la qualifica in esposizione (attualmente un MB in Raduno o Speciale) (N.B. per le femmine n 2 CAC in prove su selvatico abbattuto e n 2 Eccellenti in prove tipo A o B ) BREVETTO DI RIPORTO DALL ACQUA Art.30.- Il brevetto di riporto dall acqua verrà giudicato da due giudici abilitati a giudicare prove CACIT per Spaniel. Condizioni dell esecuzione dei riporti dall acqua: - i riporti si faranno con anitra uccisa al momento; - i giudici veglieranno affinché tutti i cani siano posti nelle stesse condizioni e che si avvicinino il più possibile ai seguenti criteri: i riporti si faranno in acqua profonda che obblighi il cane a nuotare per una distanza di più metri; l entrata in acqua si farà su una discesa non troppo ripida che non obblighi il cane a saltare o tuffarsi; l anitra sarà lanciata per tutti i cani dalla stessa persona e dovrà cadere oltre sette metri dal bordo (in caso di riporto nel fiume, l anitra sarà lanciata sufficientemente a monte da poter passare a portata davanti al cane); verrà tirato un colpo di fucile all atto del lancio, il cane potrà andare in acqua non appena l anitra verrà lanciata; per un tempo che non dovrà assolutamente superare il minuto, sarà tollerato che il conduttore incoraggi il suo cane ad entrare in acqua ma non potrà usare che la voce e dovrà rimanere nei limiti del ragionevole. DISPOSIZIONI TRANSITORIE Art.31.- Fino al 31/12/97 gli organizzatori di Prove Internazionali sono tenuti allo svolgimento della prova di riporto dall acqua come descritta al precedente art.30 che varrà a tutti gli effetti quale brevetto di riporto. Resta inteso che i possessori del brevetto non sono tenuti alla reiterazione della prova di riporto dall acqua. 48

49 BREVI NOTE DI CINOGNOSTICA CANINA 49

50 CINOGNOSTICA STUDIO DEL CANE La cinognostica, secondo l etimologia della parola stessa (cino = cane; gnostica = conoscenza; conoscenza di ciò che si vede dal di fuori) c insegna a valutare le razze canine dal loro fenotipo e cioè dai loro caratteri morfologici e fisiologici esteriori per stabilire per ogni razza la migliore utilizzazione ed un massimo rendimento. Pertanto, la valutazione morfologica tiene in considerazione solo i caratteri (costruzione) esteriori, mentre la valutazione funzionale tiene in considerazione solo i caratteri fisiologici manifesti. Quando dobbiamo prendere in esame i soggetti come riproduttori è indispensabile completare lo studio della funzione morfo funzionale con quella genotipica - cioè considerare la formula ereditaria attraverso gli ascendenti come i discendenti. Perciò sarà un buon cinofilo chi avrà la conoscenza profonda dello Standard, spirito critico e molta pratica sapendo valutare con assoluta sicurezza un cane dalla sua conformazione esteriore oltre avere profonde cognizioni di anatomia, fisiologia, cinotecnica e meccanica fisica. CONCETTO DI BELLEZZA Cosa s intende per bellezza in cinognostica? Dal punto di vista estetico si dice che è bello tutto ciò che, attraverso i nostri sensi, ci allieta lo spirito. Dal punto di vista cinotecnico la bellezza s identifica con l utilità. Perciò un cane è bello solo quando risponde agli scopi cui è stato destinato. Pertanto bello e utile sono sinonimi. Abbiamo alcuni tipi di bellezza, ma quelli che a noi interessano sostanzialmente sono quattro: 1) Bellezza Convenzionale È dettata dalla moda e quindi per noi ha pochissima importanza. Essa guarda: varietà nei colori, tagli della coda e delle orecchie, tolettatura. 2) Bellezza Armonica Studia l esattezza delle proporzioni delle singole parti: formato dei profili e proporzioni diametriche. [Formato = rapporto statura = massa (peso e volume) = Mole] Rispetto al formato abbiamo tre gradazioni fondamentali Piccolo Medio Grande, poi le loro suddivisioni Piccolissimo Mezzano Grande Grandicello Grandissimo (Bassotta fra i piccolissimi) 3) Bellezza Adattamento al Lavoro Essa consiste nell armonia delle singole parti, delle loro forme esteriori con le funzioni economiche secondo la razza cui il soggetto è stato destinato. Infatti, se dovessimo giudicare il Bassotto dal punto di vista estetico, dovremmo concludere che tale cane è brutto e disarmonico, ma dal punto di vista funzionale diventa bello per il lavoro cui è stato destinato. 4) Bellezza Psichica e Morale A cosa servirebbe un soggetto molto ben costruito quando al primo rumore si mettesse a scappare? Ed ecco allora affiorare questo quarto ed importantissimo concetto di bellezza, che sussiste quasi esclusivamente per le razze canine e che, senza dubbio, è il più importante 50

51 poiché un cane potrà essere utile all uomo solo se ha un buon carattere. Concludendo un soggetto deve essere considerato sotto tre punti di vista: 1) Lato estetico (gradevole ai nostri sensi quando ad es. si vede una bella spalla); 2) Lato funzionale (una bella spalla, giustamente inclinata, consentirà di coprire maggiore terreno); 3) Lato Psichico morale. PREGI DIFETTI VIZI E TARE PREGI Si intende per pregio il perfetto adattamento di una regione del corpo in rapporto ad una determinata funzione. Va da sé che l assieme dei pregi delle diverse parti del soggetto costituisce la bellezza del soggetto stesso. I Pregi possono essere assoluti o relativi: - Assoluti Richiesti in tutte le razze senza tenere conto della loro destinazione economica o funzionale (Es. rene corto garretto largo torace profondo dorso solido groppa lunga); - Relativi Richiesti per particolari razze. Vedasi ad esempio il metacarpo (diverso tra trottare o galoppatore); il dorso (diverso tra levriere e pastore tedesco); gli angoli ecc. DIFETTI È l opposto del pregio, cioè quando una regione del corpo è costruita in modo diverso dallo scopo cui il cane è stato destinato. VIZI Anche i difetti possono essere assoluti o relativi: - Difetti assoluti (rene lungo garretto esile ossatura leggera); - Difetti relativi (più o meno gravi secondo le razze). I difetti possono essere ancora: - Difetti congeniti (trasmissibili); - Difetti acquisiti (difficilmente trasmissibili). Il vizio è un carattere psichico e di conseguenza sempre trasmissibile, perciò gravissimo. Il vizio rientra nel concetto di bellezza psichica. TARE La tara è qualunque alterazione della pelle (TARE MOLLI) o delle ossa (TARE DURE). - Tare molli sono infiammazioni delle borse mucose (igromi) che si notano alla punta del gomito, delle natiche e dei garretti. A queste tare dobbiamo dare poco conto se è compromessa la bellezza estetica, molto se interessa la funzione. - Tare dure sono rare, a meno che non siano esiti di interventi terapeutici (ricomposizione di fratture, amputazioni) oppure rientrino nel quadro patologico gravissimo del rachitismo. 51

52 PROPORZIONI Attualmente,alla luce di misurazioni eseguite su animali vivi, sembrano non corrispondere pienamente alla realtà. Specialmente circa gli angoli formati da scapola e omero con l'orizzonte,si considerano oggi più verosimili i valori di qualche grado più ampi (rispettivamente 49 e 55 ). a - c = altezza al garrese a - b = lunghezza del tronco pari a 11/10 di a - c 52

53 Principali regioni DESCRIZIONE DELLE REGIONI STUDIO DEI PROFILI TESTA Tutte le razze del mondo possono essere racchiuse in 3 profili generali: RETTILINEO O ORTOIDE; CONCAVILINEO o CELOIDE; CONVESSILINEO O CIRTOIDE; Il comportamento degli assi longitudinali superiori del cranio e del muso fra di loro determinano il PARALLELISMO, la CONVERGENZA, e la DIVERGENZA. Questo è il dato più importante per determinare la razza cui un cane appartiene. MUSO Il muso visto di fronte può essere quadrato, piuttosto quadrato, larghissimo, stretto o a punta. FACCE LATERALI E LABBRA Le facce laterali del muso sono parallele in un muso quadrato e convergenti in un muso a punta. SUDDIVISIONE DELLE RAZZE 53

54 Le razze canine si suddividono in quattro gruppi: LUPOIDE; BRACCOIDE; MOLOSSOIDE; GRAIOIDE; Di ogni gruppo va considerata la statura e la mole. 1 - statura grande - altezza al garrese oltre 65 cm. 2- statura media - altezza al garrese da 40 a 65 cm. 3- statura piccola - altezza al garrese da 20 a 40 cm. LUPOIDE Testa a forma piramidale orizzontale - orecchie di solito diritte - muso stretto allungato con labbra piccole di cui le superiori non oltrepassano la base delle gengive inferiori. BRACCOIDI Testa di forma prismatica con il muso molto largo sia alla base che alle estremità - orecchie cadenti - labbra lunghe e pendenti di cui le superiori oltrepassano il livello della mascella inferiore. MOLOSSOIDI Testa grande e rotonda - orecchie piccole e cadenti - muso corto - labbra lunghe e pesanti - corpo forte e massiccio. GRAIOIDI Testa a forma di cono - cranio stretto - orecchie piccole portate all'indietro o diritte - muso lungo e sottile in tutti i sensi - labbra corte e chiuse - corpo slanciato - ossa leggere - ventre molto retratto. OCCHI Ogni razza ha un suo sguardo particolare. Possiamo avere: un occhio profondo e luminoso, umido e dolce come in certe razze (Bracco Italiano Coker Spinone Italiano Pastore Bergamasco ecc.); l occhio fulminante del Pointer che si presenta fisso e prepotente; lo sguardo indiretto del cane pauroso o selvaggio. La posizione degli occhi ha grande importanza in quanto ogni razza ha una sua posizione particolare. La posizione può essere Frontale Sub Frontale Semi Laterale Laterale - Ultra laterale. La posizione si desume misurando l angolo determinato dall asse palpebrale con l asse longitudinale mediano della testa (l asse palpebrale passa dall angolo temporale dell occhio all angolo nasale). 54

55 FRONTALE: Quando l asse palpebrale determina con l asse mediano un angolo di poco inferiore a 90 e sarà più frontale se questo angolo si avvicina all angolo retto. Si riscontra nelle teste ad accentuata depressione naso frontale (Brachicefale). SUB FRONTALE Quando l asse palpebrale con l asse mediano determina un angolo dai 10 ai 15 gradi (Pointer, Setter Irlandesi). SEMI LATERALE Quando l angolo è di (Pastore Tedesco, Setter Inglese e Bracco Italiano). LATERALE Quando l angolo è di 35 gradi (Collie, Cani del Nord). ULTRA LATERALE Quando l angolo è di 40 (Levriere Russo). La forma della rima palpebrale è in relazione con la posizione dell occhio che sarà rotonda se frontale, ovalizzata se subfrontale, mentre diventa sempre più a mandorla stretta se laterale od ultra laterale. Occhi troppo ravvicinati fra di loro conferiscono al cane dei seni frontali stretti, così come stretta sarà pure la canna nasale. Questa conformazione, oltre che costituire difetto, conferisce un brutto aspetto al soggetto. Le palpebre avranno apertura ovale o rotonda, secondo le razze. La palpebra superiore è più curva dell inferiore; in alcune razze la palpebra inferiore si presenta quasi con una linea orizzontale. Le palpebre devono essere ben aderenti al bulbo oculare, non devono presentare entropio (rovesciamento all interno del margine palpebrale), né ectropio (rovesciamento all esterno del margine palpebrale). L entropio è causa di congiuntiviti e cheratiti determinate dallo sfregamento delle ciglia con l occhio; L ectropio è causa di infiammazioni poiché lascia scoperta la congiuntiva e quindi facilita depositi polverosi; Ambedue i difetti sono trasmissibili. Le palpebre portano al margine libero le ciglia che servono a proteggere l occhio. Le ciglia sono più scarse e corte nella palpebra inferiore. I margini palpebrali debbono essere pigmentati e il loro pigmento può essere di colore nero marrone nerastro o carnicino. DENTI Secondo la forma della testa le razze canine sono classificate in: - dolicocefale con testa lunga e sottile ( p. es. levrieri e dobermann) - mesocefale con testa di lunghezza e ampiezza medie ( 75% dei cani) - brachicefale con testa corta e larga (p.es. pechinese, carlino, boxer, bull dog) La forma della testa condiziona il posizionamento dei denti e quindi influisce sulle loro reciproche relazioni. I cani nascono senza denti. 55

56 L'eruzione dei denti decidui (da latte) inizia intorno al giorno di età e si completa intorno al 35 giorno. I primi a comparire sono gli incisivi centrali, gli intermedi ed i canini, seguiti poi dagli incisivi laterali e successivamente dai premolari. A questo punto la dentizione da latte è completa e consta di 28 denti: - 6 incisivi - 2 canini - 6 premolari per la mandibola e altrettanti per la mascella. Quasi tutti i denti da latte somigliano ai loro successori permanenti tranne per il fatto che sono più piccoli, più appuntiti. Nei denti da latte il processo di assorbimento inizia quasi subito dopo che questi sono spuntati. I primi denti definitivi a spuntare, all'età di tre mesi e mezzo, sono gli incisivi, seguiti dai premolari e dai canini ed infine dai molari cosicché all'età di 6 mesi il cane presenta la formula dentaria definitiva e completa che consta di: = 6 incisivi = 2 canini = 8 premolari = 4 molari per la mascella e di: =6 incisivi destinati a tagliare, mordicchiare e compiere lavori delicati; hanno un'unica radice = 2 canini destinati ad afferrare e lacerare; hanno un'unica radice = 8 premolari destinati a tagliare, afferrare, recidere; hanno una, due o tre radici = 6 molari destinati a triturare; hanno una, due o tre radici per la mandibola (anche detta mascella inferiore) per un totale di 42 denti. dentatura definitiva dentatura da latte 56

57 CHIUSURE - occlusioni - L'occlusione normale di un cane adulto mesocefalo è detta "a forbice" in quanto gli incisivi superiori si sovrappongono a quelli inferiori. Qualsiasi deviazione da questo schema rappresenta un difetto e i vari tipi di chiusura sono così denominati. - chiusura a tenaglia - chiusura incrociata - prognatismo - enognatismo La valutazione di una chiusura deve essere fatta seguendo i seguenti punti: 1) osservazione della simmetria della testa, del muso e della dentatura 2) conta dei denti 3) valutazione dell'occlusione degli incisivi Punto di contatto visto lateralmente Il punto di contatto ideale tra gli incisivi contrapposti è contrassegnato dai pallini neri 4) valutazione dei rapporti tra i canini. Il diastema è lo spazio libero tra gli incisivi superiori ed il canino superiore, che permette, quando il cane chiude la bocca, l'esatto inserimento del canino inferiore. Durante la crescita il diastema coordina lo sviluppo tra mascella e mandibola. Sia nell'uomo che nel cane, la mascella si sviluppa prima della mandibola. Per questi motivi i cuccioli da tre a sei mesi possono dare l'impressione di essere leggermente enognati. Quando il canino inferiore raggiunge un certo grado di sviluppo e si inserisce nel diastema, il canino superiore esercita su di lui e di conseguenza sull'intera mandibola una trazione (simile a quella prodotta dalla macchinetta del dentista) che consente un pari sviluppo della mascella e della mandibola. 57

58 5) valutazione dei rapporti dei premolari. La valutazione dei premolari consente di differenziare il prognatismo dalla malaocclusione. La malaocclusione degli incisivi è considerata un problema di sviluppo (anche se è difficile stabilire l'importanza reale della componente genetica) e viene confusa con il prognatismo. Nella malaocclusione i canini ed i premolari occludono correttamente, e cioè interdigitano tra loro e soltanto gli incisivi si trovano fuori dell allineamento normale. Questa situazione può essere considerata di origine traumatica e quindi può essere corretta mediante terapia ortodontia. Il dente è composto dall AVORIO, SMALTO e CEMENTO Avorio: durezza dell osso, colore giallo paglierino, forma la base del dente; Smalto: sostanza enormemente dura di colore bianco brillantissimo a riflessi madreperlacei; avvolge il dente; Cemento: sostanza dura opaca di colore giallastro. INCISIVI: Picozzi Mediani Cantoni CANINI: Forma di zanne, ricurve verso l interno della bocca, sono più lunghi e più forti degli incisivi; PREMOLARI: Sono tutti di forma triangolare eccetto il 1 premolare. Normalmente si hanno denti supplementari nei dolicocefali e denti mancanti nei brachicefali. 58

59 Alcuni cenni sull usura dei denti: - 12 mesi dentatura completa (tipica conformazione a fiordaliso degli incisivi) - 15 mesi i picozzi inferiori spianano; - 18 mesi agguagliato; - 27 mesi spianamento mediani inferiori; - 2 ½ - 3 anni: uguagliamento dei mediani e comincia lo spianamento dei picozzi superiori; si perde il candore degli incisivi e dei canini. - 3 ½ - 4 anni: uguagliamento picozzi sup. spianamento cantoni sup.; anni: uguagliamento mediani sup.; - passati i 5 anni aumenta l usura e accorciamento progressivo degli incisivi fino a livello gengive; La masticazione e l apertura delle mandibole si basa sul principio della leva: svantaggiosa quando il cane prende fra canini e incisivi, mentre diventa di 2 grado, e quindi vantaggiosa, quando l oggetto da masticare si trova molto indietro ciò tra i molari. Leva 1 - bilancia O O O R F P Il braccio della potenza è più o meno lungo del braccio della resistenza Leva 2 - schiaccianoci O O O F R P Il braccio della potenza è sempre più lungo 59

60 Leva 3 - pinze chirurgiche O O O F P R Il braccio della potenza è sempre più corto COLLO (Bilancere Cefalo - Cervicale) A forma di tubo Base anatomica 7 Vert. Cervicali l Atlante regge la testa, l Epistrofeo la fa roteare. Il processo ODONTOIDEO a forma di dente è di grande importanza. Con il collare a strangolo, agendo di strappo, il processo ODONTOIDEO si abbassa fino a ledere il midollo spinale portando il cane anche a morire. Il collo deve essere considerato secondo le razze cui appartiene. Si attacca alla nuca mediante l articolazione ATLOIDEO OCCIPITALE. Il margine superiore è leggermente CONVESSO; nella parte inferiore scorrono la TRACHEA e l ESOFAGO; PELO FOLTO RICOPRE TUTTA LA REGIONE secondo le RAZZE CONFORMAZIONE È subordinata alla forma, direzione e dimensioni. L attaccatura rispetto alla forma può essere: PIRAMIDALE o DIRITTO, ARCUATO o a CIGNO. La forma PIRAMIDALE si ha quando i margini del collo si estendono in linea retta dal torace alla nuca, forma favorevole per tutte le andature. A CIGNO quando il margine dorsale del collo è concavilineo nella parte inferiore, con questa forma la testa è portata alta; conferisce al cane grande eleganza ma è dannosa per le forti andature in quanto sposta troppo all indietro il centro di gravità del corpo caricando troppo il posteriore. DIREZIONE È importante nella meccanica della deambulazione. Essa può essere: VICINO ALLA VERTICALE ORIZZONTALE INTERMEDIA FRA LE DUE - Vicino alla verticale Testa alta, elegante ma posteriore carico non favorevole alla velocità. - Orizzontale Il margine superiore è sul prolungamento della linea dorsale o leggermente più basso. Il centro di gravità è molto avanti e, quindi, sovraccarica l anteriore. Molto vantaggiosa a cani che sviluppano velocità. - Intermedia Posizione che sussiste quando il piano mediale longitudinale del collo forma col piano verticale passante fra le spine acromiane delle scapole un angolo retto. La direzione si dice obliqua quando questo forma con la spalla un angolo di 45, direzione ideale che permette i più ampi movimenti di flessione ed estensione. Quindi, il cane è più facilitato a spostare il centro di gravità. DIMENSIONI In rapporto può essere LUNGO o CORTO - PESANTE o LEGGERO Lunghezza dall apofisi occipitale alla metà del margine anteriore della spalla. 60

61 - LUNGO quando è uguale o supera la lunghezza totale della testa; pregio per cani veloci o trottatore - CORTO quando non raggiunge la lunghezza totale della testa; pregio per cani che non necessitano di velocità ma necessitano di mascella forte (BullDog Mastini) Difetto assoluto Collo Gracile perché oltre ad essere disarmonico con le parti del corpo denota una costituzione debole o poco resistente; Difetto relativo Collo pesante e Carnoso sovraccarica troppo l anteriore ed a seconda della razza assume valore più o meno negativo; Collo ben attaccato si dice quando si fonde armonicamente in alto col garrese ai lati con le spalle e in basso col petto; Asciutto e pulito quando la pelle che lo ricopre è ben aderente al sottocute e non forma giogaia un collo asciutto si muove con più facilità e denota al soggetto dati di buon sangue e buona salute. 61

62 PRINCIPALI RAFFIGURAZIONI DELLA STRUTTURA MUSCOLARE E SCHELETRICA Muscolatura 1 Muscolo temporale 2 Muscolo grande zigomatico 3 Muscolo elevatore comune naso-labiale 4 Muscolo canino 5 Muscolo buccinatore 6 Muscolo massetere 7 Muscolo digastrico 8 Muscolo parotido - auricolare 9 Muscolo sterno - joideo 10 Muscolo sterno - cefalico 11 Muscolo omotracheliano 12 Muscolo deltoide scapolare 13 Muscolo deltoide acromiano 14 Muscolo pettorale trasverso 15 Muscolo bicipite 16 Muscolo brachiale anteriore 17 Muscolo lungo anconeo 18 Muscolo anconeo laterale 19 Muscolo estensore ant. metacarpo 20 Muscolo estensore later. metacarpo 21 Muscolo flessore obliquo metacarpo (o cubitale) 22 Muscolo flessore later. metacarpo 23 Muscolo pettorale ascendente 24 Muscolo retto dell'addome 25 Muscolo grande obliquo addominale 26 Muscolo tensore della fascia lata 27 Muscolo tibiale anteriore 28 Muscolo flessore profondo delle falangi 29 Muscolo lungo estensore comune dita 30 Muscolo estensore breve comune dita 31 Tendine d'achille 31.a Muscolo flessore superficiale dita 32 Muscolo tricipite surale (gastrocnemio) 33 Muscolo semitendinoso 34 Muscolo semimembranoso 35 Muscolo coccigei 36 Muscolo lungo vasto o bicipite femorale (bigemio) 37 Muscolo paramerale 38 Muscolo gluteo superficiale 39 Muscolo psoas (scoperto dall'aponevrosi dorso lombare) 40 Muscolo gran dorsale 41 Muscolo retrospinoso 42 Muscolo trapezio (dorsale e cervicale) 42 bis Muscolo angolare della spalla 43 Muscolo brachio-cefalico (o mastoido-omerale) 62

63 Scheletro 1) Osso intermascellare 2) Mascella superiore 3) Fronte 4) Scatola cranica-osso occipitale 5) Arcata zigomatica 6) Mascella inferiore 7) Cavità oculare 8) 1ª vertebra cervicale 9) 6ª vertebra + 7ª d'inizio 10) 1ª costola della cassa toracica 11) Costola 12) 13ª costola finale della cassa toracica 13) Avampetto 14) Sterno 15) 3ª vertebra toracica 16) 13ª vertebra toracica 17) 3ª vertebra toracica 18) 13ª vertebra toracica 19) Osso sacro 20) Vertebre caudali (coda) 21) Scapola 22) Avambraccio 23) Radio 24) Ulna 25) Carpo 26) Metacarpo 27) Falangi 28) Bacino 29) Articolazione del bacino 30) Femore superiore 31) Rotula 32) Femore inferiore 33) Perone 34) Tarso 35) Metatarso 36) Falangi 63

64 COLONNA VERTEBRALE O RACHIDE È situata nella parte mediana e superiore del tronco, formata da tanti anelli articolati fra loro chiamati vertebre che sono in numero di 30. Hanno forma diversa a secondo della regione a cui appartengono, ma tutte sono costruite nel medesimo tipo. Il Rachide si estende dall Atlante (1 Vertebra) alla coda e costituisce l involucro del midollo spinale. Pertanto la colonna vertebrale viene divisa in cervicale dorsale lombare sacrale caudale. La colonna vertebrale non è rettilinea ma presenta delle curvature che variano per numero e posizione a seconda della regione che appartengono. Curva Cervicale Curva Dorsale Curva Lombare. Le curve dorsali e lombari sono importanti per la valutazione dell attitudine al lavoro di una determinata razza. La curva lombare è più convessa (Es. il ponte costruito ad arco è sempre più resistente di un ponte rettilineo); se così non fosse potrebbe facilmente avvallarsi sotto il peso degli organi addominali. A questo punto è bene dare spiegazioni del dorso così detto cifotico (o di carpa) e del dorso avvallato (o insellato). La cifosi inizia dalle prime vertebre dorsali e va fino alle ultime lombari formando un arco molto accentuato; la lordosi è il difetto opposto. TRONCO Viene raffigurato in grosso modo come un cilindro leggermente appiattito ai lati. È delimitato da due cavità: 1) Cavità Toracica che contiene gli organi della circolazione e della respirazione; 2) Cavità Addominale contenente gli organi dell apparato digerente e genitale. PIANO DORSALE DEL TRONCO In questo piano si distinguono quattro regioni: 1. Garrese 2. Dorso 3. Rene (Lombi) 4. Groppa GARRESE Limitato nella parte superiore anteriore del tronco (anteriormente margine cervicale del collo - posteriormente il dorso ai lati le spalle). Base anatomica le prime 8 vertebre dorsali. Grande importanza ha il garrese nella meccanica in quanto è la zona dove convergono gruppi importanti di muscoli che provengono dal collo e dalla groppa (trapezio romboide); 64

65 Le apofisi spinose di queste 8 vertebre dorsali sono dei bracci di leva sui quali sono inseriti il legamento cervicale e i muscoli del dorso e pertanto l azione combinata di queste forze, agendo sulla massa testa collo e sull irrigidimento della colonna dorso lombare potranno trasmettere integralmente l impulso generato dal posteriore senza dispendio di energie. Pregi e difetti - Un ottimo garrese deve essere alto e lungo. Garrese alto pregio assoluto per tutte le razze dipende soprattutto dalla lunghezza e dalla obliquità delle apofisi spinose dorsali. A questa inclinazione si associa un inclinazione contraria delle apofisi spinose lombari, ecco perché il tratto dorso lombare risulta ben solido quando una forza tende ad abbassarlo. Se una fattrice avrà un garrese alto e lungo difficilmente si insellerà durante la gravidanza. Al contrario del garrese alto e lungo, avremo un garrese: - corto e piatto quando il dorso appare più lungo e l anteriore più basso: in questo caso il cane trova difficoltà a raccogliersi sul posteriore in quanto il centro di gravità viene spostato in avanti, per cui il salto e il galoppo verranno eseguiti con fatica. - alto e corto quando, avendo i processi spinosi delle vertebre più corti, il cane è soggetto ad un eccessivo e repentino abbassamento della convessità della regione lombare. In ambo i casi questa conformazione è difettosa. Una delle cause per cui alcuni soggetti vengono definiti alti sul posteriore è causata appunto dal garrese troppo basso, altre volte invece la causa va ritrovata nella scarsa angolatura del posteriore, oppure in uno sviluppo deficiente degli arti anteriori. Considerazioni riguardanti la spezzatura dell undicesima vertebra Definizione sbagliata e perciò è più giusto dire profilo dorsale discontinuo in corrispondenza dell 11 vertebra dorsale Sappiamo che le vertebre compresa l 11 sono perfettamente normali resta invece da dimostrare perché in certi cani si presenta questa discontinuità nel profilo dorsale. Le cause possono essere garrese alto e corto e sviluppo insufficiente del muscolo lungo dorsale. Garrese alto e corto quando i processi spinosi sebbene siano alti non hanno quell inclinazione all indietro desiderabile ossia si presentano quasi perpendicolari alle stesse vertebre di 65

66 conseguenza il profilo dorsale tra l ultima apofisi spinosa del garrese e la più vicina vertebra dorsale subisce un brusco salto interrompendo così la linea di continuità del profilo che sarebbe normale se le apofisi fossero giustamente inclinate. Di solito un garrese alto e corto è anche largo e quindi difettoso come lo è il garrese tagliente. Sviluppo insufficiente del muscolo gran dorsale quando questo muscolo, per ragioni strutturali, è insufficientemente sviluppato e la conformazione del garrese è alta e corta, il salto dorsale tra l 11 vertebra e l apofisi spinosa del garrese sarà più marcato. DORSO Limiti Tra il garrese ed i reni lateralmente al costato. Base anatomica ultime vertebre dorsali che seguono quelle del garrese. Muscoli e legamenti sono il Gran Dorsale e l Ileo Spinale) Pregi e difetti. Considerando il dorso nel suo insieme esso deve presentarsi diritto con una leggera inclinazione da avanti all indietro in modo che la spinta del posteriore possa essere trasmessa senza dispersioni all anteriore. Questa inclinazione permette al centro di gravità di spostarsi leggermente verso il posteriore alleggerendo così l anteriore che, come si sa, è il bipede di sostegno. Questa conformazione è un pregio. I 2 difetti a carico del dorso sono: - La Cifosi o convessità; - La Lordosi od insellatura. Cifosi difettosa, in quanto se noi consideriamo la forza che scaturisce dall apertura dell articolazione Tibio-Tarso Metatarsica (garretto) quando questa forza oltrepassa la groppa incontrando questa gobbosità, inevitabilmente verrà ridotta seguendo il parallelogramma delle forze. Da ciò risulta che parte di questo impulso si perde e di conseguenza la funzionalità sarà ridotta. Quindi dobbiamo dedurre che questa conformazione del dorso è dannosa per il trotto ma dannosissima per il galoppo ed ancor di più per le andature velocissime, in quanto questa conformazione conferisce solidità all animale ma riduce di molto l elasticità Insellatura o Dorso Concavo Lordosi Questa definizione viene data per indicare la curva concava della linea dorsale che parte dalle ultime vertebre del garrese e si estende sino all osso sacro. La causa è da ricercarsi dal comportamento che avviene tra vertebra e vertebra e dal comportamento dei processi spinosi del garrese, lassità di legamenti, muscoli poco sviluppati. Quindi un cane con questa particolare costituzione deve sviluppare maggior lavoro per opporsi a questo abbassamento sottraendo forze alla funzionalità posteriore. Anche qui vale la stessa teoria del dorso cifotico per cui le forze verranno disperse secondo il parallelogramma. Questo fatto fa considerare l insellatura fra i più gravi difetti perché praticamente rende il soggetto inutilizzabile. Per quanto riguarda la lunghezza del dorso deve essere visto secondo il lavoro che un soggetto deve compiere. Dorso molto corto quando necessita potenza più che velocità (Bull Dog). 66

67 Relativamente lungo in soggetti che sviluppano velocità (Pointer): aumenta la distanza degli arti e rende più flessibile la colonna vertebrale. Riguardo alla lunghezza: Il dorso deve essere largo e muscoloso, sempre relativamente con riguardo alla funzione (potenza Bull Dog; velocità Levriere). RENI E LOMBI Limitata anteriormente dalla ragione del dorso, posteriormente dal margine anteriore della groppa ed ai lati dai fianchi e dalle anche. Base anatomica 7 Vertebre - Muscoli: Ileo Spinale, Gran Dorsale, dai psoas e processi traversi delle vertebre, che devono essere lunghi e disposti obliquamente per dare maggior inserimento ai muscoli della groppa. Pregi e difetti - La regione dei reni non essendo sostenuta in alcun punto si deve presentare come un ponte sospeso fra la groppa ed il dorso. La curvatura della colonna vertebrale raggiunge la sua massima intensità in questa regione, e questo non permetterà al peso dei visceri dell addome di insellare il rene. Di qui la necessità di avere un rene corto, relativamente secondo la razza, e solido pur avendo sempre una leggera flessibilità. Direzione Deve essere quasi orizzontale, tenendo presente che nei cani veloci deve essere leggermente inclinato dal davanti all indietro, in quanto si avrà maggiore sfruttamento della contrazione dei muscoli lombari. A causa della loro inserzione più favorevole con la groppa. Larghezza Pregio assoluto è avere un rene largo ciò significa che i processi traversi delle vertebre sono lunghi ed obliqui e di conseguenza i muscoli saranno maggiormente sviluppati. Così come nella regione dorsale avvallata, il rene, se si presenta piatto o avvallato, farà si che la forza di propulsione che parte dal garretto verrà a spezzarsi in corrispondenza alla zona renale per cui l impulso verrà di gran lunga diminuito. I reni devono essere ben attaccati e formare con il dorso e con la groppa una linea diritta senza deformazioni. Il profilo dorso-lombare-groppa deve essere leggermente inclinato dal davanti all indietro senza depressioni. Concludendo Un rene deve essere: corto, largo, ben inclinato dal davanti all indietro, senza depressioni e ben attaccato. GROPPA Limiti Anteriormente dai margini posteriori dei reni-lombi e posteriormente dalla coda. Base Anteriore, l osso sacro, formato da 3 Vertebre saldate tra loro e dai muscoli (glutei Proas) ecc. che servono a trasmettere l impulso ricevuto dal posteriore. La Groppa fa parte del tronco (dal punto di vista della meccanica animale la groppa ha la medesima importanza del garretto) infatti la forza che scaturisce dal posteriore verrà trasmessa all anteriore mediante la groppa. Pregi e difetti Della groppa dobbiamo considerare la lunghezza, la larghezza, la direzione e la forma. Lunghezza: Va misurata dalla punta dell anca (Ileo) alla punta della natica (Ischio). La fisica ci insegna: più il braccio della potenza è lungo, con più facilità si può espletare un lavoro e con minore fatica. Perciò più lunga è la groppa e con più facilità il cane può raccogliersi sul 67

68 posteriore. Quindi la groppa lunga è pregio assoluto. Praticamente un'ottima groppa misura dai 20 ai 22 cm. Larghezza: Si intende la media della misurazione della distanza fra articolazioni coxo femorali. L anteriore è data dalla distanza fra le due punte delle anche e l inferiore dalla distanza fra le punte delle anche. La groppa deve essere larga in quanto questa conformazione denota un ottimo scheletro e di conseguenza forti masse muscolari. Tuttavia la larghezza è condizionata dalle funzioni proprie delle singole razze per cui una groppa sarà larga se i cani devono sviluppare potenza e meno larga nei soggetti che devono sviluppare velocità. In ogni modo la lunghezza deve sempre essere superiore alla larghezza. In tutte le razze, grave difetto è quello della groppa stretta fra le punte delle natiche (tuberosità ischiatica). Direzione: La groppa può essere Orizzontale od Avvallata. L espressione Orizzontale è più teorica che pratica in quanto il coxale è sempre più o meno inclinato dal davanti all indietro. Si dice una groppa orizzontale quanto la sua inclinazione forma con l orizzonte un angolo fra i 15 e 25 gradi, questa inclinazione costituisce un pregio sia dal punto di vista estetico sia da quello funzionale. Infatti, un coxale con questa inclinazione fa presupporre una maggiore lunghezza dei muscoli glutei e di quelli ischio - tibiali. Di conseguenza effettueranno una maggiore contrazione favorendo una maggiore produzione di velocità. Una groppa con questa inclinazione comporta un leggero raddrizzamento della coscia e della gamba favorendo così l ampiezza delle oscillazioni dell arto. Una groppa troppo orizzontale provoca un arto troppo disteso e un garretto troppo diritto, difetto grave per tutte le razze. Avvallata si dice quando la linea che unisce la punta dell anca con la punta della natica forma con l orizzontale un angolo compreso tra i 30 e 45 gradi. Dal punto di vista estetico e funzionale è meno pregevole della groppa orizzontale. Questo è intuitivo in quanto i muscoli ed in special modo quelli ischio tibiali sono più corti per cui ne diminuirà la forza di contrazione. Inoltre, considerando il parallelogramma delle forze, vedremo che parte dell impulso prodotto dal garretto andrebbe disperso. La Forma della groppa è determinata soprattutto dallo sviluppo delle potenti masse muscolari. Potremmo avere così la groppa rotonda o tagliente se le masse muscolari sono più o meno sviluppate. ESTREMITÁ ANTERIORI DEL TRONCO IL PETTO (Faccia anteriore del tronco): segue il margine inferiore del collo limitato ai lati dai margini anteriori dell omero e in basso dalla regione dello sterno. Base anatomica estremità anteriore dello sterno o manubrio dello sterno e dai muscoli pettorali. Pregi e difetti Il petto largo e muscoloso è un pregio per tutti i cani, perché questa forma è in relazione con l ampiezza del torace. Tuttavia è subordinata alla funzione delle singole razze. Infatti nei cani da corsa velocissimi su brevi distanze (Levriere) l ampiezza deve essere contenuta altrimenti gli arti anteriori sarebbero troppo distanziati fra loro compromettendo la velocità. Nei soggetti che devono sviluppare più potenza che velocità la larghezza del petto è un pregio assoluto. 68

69 Quando il petto ha dimensioni ridotte nel senso della larghezza avremo un petto stretto. Quando invece per scarso sviluppo muscolare appare troppo evidente il rilievo del margine sternale avremo un petto tagliente Ambedue le conformazioni sono gravemente difettose. PIANO VENTRALE DEL TRONCO L ADDOME VENTRE: Limitato anteriormente dalla parte posteriore della regione sternale, posteriormente da quella inguinale, lateralmente dai fianchi. Essendo estesa, questa regione viene suddivisa in 3 sottoregioni. Sottoregione Epigastrica, Mesogastrica e Ipogastrica. La sottoregione più importante tra queste tre è quella OMBELICALE dove si trova la cicatrizzazione generata dallo strappamento del cordone ombelicale al momento della nascita. Pregi e difetti Si dice che un ventre è bello quando si eleva gradatamente dalla regione inferiore dello sterno unendosi armoniosamente al cerchio costale ed ai fianchi. Va notato che forme diverse non sono difetto se considerate a razze con particolari funzioni. Infatti, razze da corsa veloci su brevi distanze la linea inferiore del ventre che si eleva bruscamente sino alla regione inguinale è un pregio. Questa forma viene detta ventre retratto. Altro difetto è quando il ventre è troppo voluminoso; si riscontra più frequentemente nei cuccioli svezzati troppo presto od infestati da forme parassitarie. Tare Le tare che si possono riscontrare in questa regione, oltre alle ferite in seguito ad interventi chirurgici, sono le ernie ombelicali, quasi sempre congenite. Regione Inguinale Corrisponde alla piega dell inguine e passa dal ventre alla regione interna della coscia; il suo pregio è che deve essere esente da tare e perciò libera ed asciutta. FACCE LATERALI DEL TRONCO Comprendono le seguenti regioni: ASCELLE TORACE FIANCHI ANCHE 1) ASCELLA: è limitata in alto dal petto in basso dalla regione sternale nella parte centrale e laterale dal gomito ricoperta di pelle fine e mobile e non deve presentare tare. 2) TORACE: Superiormente è limitato dalle vertebre dorsali in basso dallo sterno in avanti dal petto dietro dai fianchi e dal ventre ai lati dalle coste che sono uguali di numero alle vertebre dorsali. Base anatomica 13 Vertebre dorsali coste sternali e asternali compresi i prolungamenti cartilaginei dello sterno e dai muscoli della regione intercostale, interni ed esterni grandorsale e cartilaginei ecc. Pregi e difetti La gabbia toracica ha grandissima importanza in quanto in essa sono contenuti gli organi essenziali per la vita (il cuore ed i polmoni). Si presenta a forma di tronco di cono leggermente appiattito ai lati. Il pregio maggiore consiste nella sua capacità di contenere questi organi quindi dobbiamo considerare: Altezza, Larghezza, Profondità e Perimetro. Altezza: Va misurata col cinometro in corrispondenza della 5 vertebra dorsale alla faccia inferiore dello sterno. Un altezza del torace ben sviluppata è un pregio assoluto per tutte le razze. 69

70 Larghezza: É data dalla curvatura delle costole che si misura nei punti più sporgenti del costato. Quindi vorremmo un torace ben sviluppato in lunghezza per quei soggetti che sviluppano potenza e resistenza e leggermente inferiore per le razze che devono sviluppare andature veloci. Lunghezza e profondità: Va misurata dalla punta dello sterno all ultima falsa costa. Il perimetro o circonferenza va misurato con il metro a nastro passante per il punto più ampio del costato. 3) FIANCHI: Sono limitati dorsalmente dai margini laterali della regione renale in basso dal ventre in avanti dal costato indietro dall anca e dal margine anteriore della coscia. Affinché un fianco sia pregevole è necessario che sia corto e regolare nei suoi movimenti e leggermente arrotondato, in modo che la fossa del fianco sia appena accentuata. 4) ANCHE: Sono situate fra la groppa e la coscia. La base anatomica è il femore. La forma e la direzione variano a seconda della forma e direzione della groppa. ESTREMITÀ CAUDALE DEL TRONCO Zona che comprende: La coda, l ano, il pene nel maschio e la vulva nella femmina. Coda: - parte terminale del tronco libera di forma oblunga conica coperta di peli situata dopo la groppa che si attacca per mezzo dell articolazione sacro-coccigea. Base anatomica: sono le vertebre coccigee che vanno da un minimo di 8 a 22, a seconda delle razze, diminuendo gradatamente di grossezza sino alla punta che si chiama apice, mentre la parte che ha inserzione con la groppa chiamasi radice. GLI ARTI O MEMBRA Sono colonne spezzate che servono a sostenere il corpo in stazione e trasportarlo nella locomozione. Essi si dividono in Arti anteriori o toracici Arti posteriori o pelvici. Gli arti anteriori formano il bipede anteriore e gli arti posteriori formano il bipede posteriore; L anteriore destro con il posteriore sinistro forma il bipede diagonale destro e viceversa. Gli arti posteriori servono per generare l impulso e gli anteriori a riceverlo e come sostegno. L arto anteriore forma tre angoli o articolazioni: scapolo omerale, omero radio ulnare e metacarpo falangea. L arto posteriore comprende lo stesso numero di ossa dell arto anteriore ma vi sono però quattro articolazioni, altrimenti il posteriore sarebbe più alto dell anteriore avendo esso le ossa più lunghe, per questo che abbiamo un angolo di compensazione, l angolo del garretto cioè l articolazione tibio tarsica, e quindi risulta: articolazione coxo femorale, femore rotuleo, tibiale (ginocchio), tibio - tarsica e metatarso - falangea. Dato che la spinta viene generata dall aprirsi di questi angoli, questa forza è subordinata alla lunghezza delle singole ossa e dagli angoli che esse formano. 70

71 ARTO ANTERIORE o TORACICO: comprende scapola, omero o braccio, avambraccio, carpo, metacarpo e piede. SCAPOLA: limitata in alto dal garrese, in basso dal braccio od omero, nella parte superiore in avanti - dal margine inferiore del collo, in dietro dal costato. Base anatomica: la scapola od omoplata è unita al torace mediante il muscolo grandentato; la superficie esterna di questo osso è divisa dalla spina acromiana che divide la scapola in due porzioni che occupano due muscoli il sopraspinato e il retrospinato. Pregi e difetti. Dobbiamo considerare la spalla in relazione alla sua lunghezza, direzione, spessore e mobilità. La spalla lunga è un pregio in quanto vi saranno muscoli più lunghi quindi più forza di contrazione e maggiore falcata. Direzione. Viene determinata dal grado di inclinazione con l orizzontale e la spina acromiana. Il valore medio si aggira dai 45 a 50 (pregevoli). Dobbiamo considerare l inclinazione della scapola in base alle razze. 1 CASO: Galoppatore su lunga distanza (Pointer). La velocità deve essere in rapporto alla falcata e non al ritmo e al numero dei passi e quindi l inclinazione della scapola deve essere fra i 45 e 50. Questa inclinazione è sempre associata alla groppa che si avvicina all orizzonte (25-30 ); 2 CASO Pastore Tedesco trottatore per eccellenza in cui occorre resistenza per lunghe distanze. Si avrà come nei pointer la medesima inclinazione ma varierà la direzione della groppa che deve essere sui ; 3 CASO Galoppatore velocissimo (Levriere) su brevi distanze. La spalla deve essere poco inclinata (60-65 ) mentre la groppa deve essere decisamente avvallata. In questi cani la velocità non è subordinata all ampiezza della falcata ma al susseguirsi rapido del ritmo dei passi. Questi cani hanno il braccio più inclinato e più lungo, pertanto l arto anteriore rimane sotto di sé. Di conseguenza il centro di gravità è spostato in avanti per cui l equilibrio è precario. Per questa ragione la fase di sospensione degli arti sarà più breve, gli appoggi si susseguiranno con maggiore frequenza e quindi l andatura sarà più veloce. Mobilità: pregio assoluto per tutte le razze è la mobilità della scapola perché assicura maggiore scioltezza dei movimenti. La spalla compie 5 movimenti: 1. Estensione portata in avanti; 2. Flessione portata indietro; 3. Abduzione allontanata dal corpo; 4. Adduzione avvicinata al corpo; 5. Circonduzione movimento circolare. Insufficiente mobilità significa che il cane è legato e non riesce ad allungare bene l anteriore. BRACCIO OMERO: limitato in alto dalla punta della spalla, in basso dall avambraccio e dietro dal gomito. Base anatomica: omero, osso lungo, muscoli, flessione dell avambraccio ed estensione dell avambraccio. 71

72 Pregi e difetti: va considerata la lunghezza e la direzione che devono essere valutate in rapporto alla scapola. La lunghezza: dalla punta della scapola alla punta del gomito. A braccio lungo corrispondono muscoli lunghi perciò, più forza di contrazione e sviluppo di energia (trottatore). 1 CASO Pastore Tedesco. Braccio lungo in modo che possa coprire più terreno. La lunghezza del braccio deve essere superiore a quella della scapola; 2 CASO Pointer. Veloce su lunghe distanze comportamento uguale al Pastore Tedesco; 3 CASO Levriere. Lunghezza dall omero uguale alla lunghezza delle scapole. Direzione: la linea che determina la direzione del braccio forma con l orizzontale un angolo che varia a seconda della funzione di una determinata razza. Il Pastore Tedesco deve formare un angolo che si aggira fra i 50 e i 55 mentre il Pointer l angolo oscilla fra 60 e 65. GOMITO: La regione del gomito corrisponde alla prominenza formata dall olecrano ed è situato tra il braccio e l avambraccio dietro l articolazione radio cubitale. Base anatomica: L olecrano rappresenta un potente braccio di leva per i muscoli olecranici ed estensori dell avambraccio, deve essere lungo e prominente in quanto rappresenta il braccio della potenza e quindi forma una leva di 2 genere (sempre vantaggiosa favorendo la sua funzione di propulsione in avanti dell arto). AVAMBRACCIO: limitato superiormente dall omero, in basso dall articolazione del carpo e dietro dal gomito. Base anatomica: 2 ossa: Radio e Ulna. Pregi e difetti: Deve essere considerato sotto il punto di vista della lunghezza e della direzione. Lunghezza: Parte dalla punta del gomito alla 1 articolazione del carpo. L avambraccio lungo comporterà una brevità della regione del metacarpo, quindi favorirà l ampiezza delle oscillazioni dell arto. Per stabilire la lunghezza dell avambraccio bisogna fare riferimento alla lunghezza dell omero: sarà lungo quando è più lungo dell omero; corto quando è uguale alla lunghezza dell omero. Larghezza: Va considerata la consistenza dell osso perché a volte si viene tratti in inganno da un osso che apparirebbe grosso mentre invece è spugnoso e quindi più fragile; l avambraccio gracile denota sempre una struttura leggera del soggetto. Direzione: Va considerato l appiombo; fa eccezione il levriere che deve essere sotto di sè nell anteriore. CARPO: Limitato superiormente dall avambraccio e in basso dal metacarpo è di forma arrotondata. Nella parte posteriore all articolazione carpo metacarpo si trova il cuscinetto carpale che serve da ammortizzatore nelle andature veloci. Base anatomica: 7 ossa carpali. La funzione del carpo è molto importante sia dal punto di vista fisiologico che da quello meccanico; esso può compiere ampi movimenti di flessione ed in estensione e limitati movimenti laterali. 72

73 Il carpo deve essere largo, robusto e ben diritto; quando viene visto di fronte non deve far apparire difetti d appiombo. METACARPO: Limitato superiormente dal carpo, in basso dalle 5 falangi delle dita. Nel suo insieme si presenta in forma leggermente appiattita. Base anatomica: Sono le 5 ossa metacarpiane. Va valutato secondo la direzione e la lunghezza. L inclinazione del metacarpo deve essere molto inferiore nel galoppatore e maggiore nel cane trottatore; nel Levriere l inclinazione con l orizzontale si aggira attorno a Lunghezza: E dimensionata in base alla funzione: se il cane deve sviluppare velocità o resistenza (Pointer, Levriere, Pastore Tedesco) sarà relativamente lungo rispetto alle razze che devono sviluppare solo forza (Bull Dog, Terrier). PIEDE: E limitato superiormente dalle ossa metacarpiane. Base anatomica: Le 12 falange delle 4 dita 1, 2, 3 falange falangina e falangetta. Nel cane tutte le dita poggiano al suolo. Ogni dito del piede ha un suo cuscinetto che ha la funzione di proteggere le parti ossee delle dita e di attutire la pressione quando il cane poggia sul terreno. Al centro del piede troviamo il cuscinetto plantare a forma di cuore che occupa la maggior parte del piede. È necessario che questi cuscinetti siano carnosi e ben sviluppati e duri. L estremità delle dita è protetta da una parte cornea (l unghia). Pregi e difetti: Pregio del piede deve essere in rapporto alla mole e all uso che la razza richiede; i difetti sono in relazione al volume, alla forma e alla direzione. In rapporto al volume il piede deve essere stretto. Piede largo a dita aperte si riscontra in soggetti rachitici. In rapporto alla forma il piede può essere ovale (di lepre) o rotondo (di gatto) le dita saranno più o meno distese o raccolte; sono forme che dipendono dalla funzione della razza. Con metacarpo diritto avremo un piede corto e viceversa. ARTO POSTERIORE O PELVICO: comprende coscia, natica, grassella, gamba o tibia, garretto o tarso, metatarso e piede. COSCIA: Limitata in alto dalla groppa e dall anca, in basso dalla grassella e dalla gamba, anteriormente dalla piega della grassella e dal fianco, internamente dalla regione inguinale. Base anatomica: Femore e muscoli forti e potenti. Retto anteriore, vasto esterno interno, adduttori della gamba e della coscia. I principali movimenti della coscia sono quelli di flessione e di estensione. Pregi e difetti: Sono in rapporto alla lunghezza, direzione e consistenza delle fasce muscolari. Lunghezza: É un pregio per tutte le razze, più la coscia è lunga e maggiore sarà la forza d impulso. Naturalmente deve essere valutata secondo il lavoro che l animale deve svolgere. Direzione: Va considerata in rapporto alla direzione della groppa. Se la groppa è molto inclinata lo sarà anche la coscia, per cui l angolo passante longitudinalmente per il femore farà un angolo chiuso con l orizzontale; se invece la groppa è meno avvallata, il femore sarà 73

74 più raddrizzato e queste inclinazioni vanno valutate secondo l andatura del soggetto che deve essere analizzato. Spessore: Va considerato in rapporto alla muscolatura che deve essere ben fornita di muscoli. La faccia esterna deve presentarsi leggermente arrotondata. Tara: Riguarda le ossa delle regioni (displasia) quando i cani cominciano a trascinarsi e zoppicare. NATICHE: Limitate in alto dalla coda e dalla groppa; in basso dal margine posteriore della gamba, in avanti si confondono con la coscia. Base anatomica: E costituita dai due muscoli semitendinoso e semimembranoso; la contrazione di questi muscoli fa in modo di aprire al massimo l articolazione femoro - tibiale per cui il cane riceve una spinta di propulsione decisa. Pregi e difetti della natica vanno considerati in base alla sua lunghezza ed al suo spessore. Lunghezza: Va presa in rapporto alla lunghezza della coscia ed è un pregio per i soggetti che sviluppano velocità e resistenza; comunque sarà lunga nei soggetti con groppa sull orizzontale che non in quelli con groppa avvallata. Spessore: La natica deve essere muscolosa: i muscoli femorali e ischio tibiali sono ben sviluppati e quindi vantaggiosi agli effetti della propulsione. LA GRASSELLA corrisponde all articolazione femore rotulea - tibiale od articolazione del ginocchio. I suoi movimenti sono flessione, estensione e lievi movimenti di rotazione. É limitata in alto dalla coscia, in basso dalle gambe. Base anatomica: L articolazione. Pregi e difetti: Si dice pregiata quando questa regione è situata distante dal ventre e leggermente spostata all infuori in modo da essere libera nei suoi movimenti. È difettosa se non è ben distanziata dal ventre; una eccessiva inclinazione della coscia può impedire le forti andature. Ricordo solo che la rotula è il punto di attacco dei muscoli femorali estensori della gamba. Tara: In questa regione può riscontrarsi la sublussazione della rotula, difetto congenito, perciò trasmissibile; rende i soggetti inutilizzabili non permettendo un sufficiente irrigidimento dell arto con conseguente mancanza di impulso. LA GAMBA o TIBIA: E limitata in alto dalla coscia e in basso dal garretto. Base anatomica: La tibia ed il perone, che è situato lateralmente ed è a forma di stiletto. I muscoli principali sono: anteriormente gli estensori delle falangi ed il tibiale anteriore, posteriormente il gastrocnemio. I tendini di questi muscoli formano il Tendine di Achille. IL GARRETTO o TARSO: Situato tra la gamba in alto ed il metatarso in basso. Base anatomica: Le 6 ossa tarsiane disposte in 2 ordini: il 1 comprende il calcagno e l astragalo, il 2 il cuboide, il piccolo e grande cuneiforme e lo scafoide. L angolatura che forma il garretto tibio metatarsico varia a seconda della razza e determina un angolo più o meno aperto (più chiuso nel trottatore e più aperto nel galoppatore). 74

75 Movimento: Il movimento di questa regione ha grande importanza perché in essa convergono sia gli sforzi dei muscoli che presiedono all impulso, sia le reazioni del terreno durante la fase di appoggio del posteriore. I movimenti sono di flessione e di estensione e sono di scatto dell articolazione tibio - tarsica. Quando l arto posteriore è in appoggio avremo una leva di 2 genere (vantaggiosa): la Potenza è costituita dai muscoli gastrocnemi e dal calcagno; la Resistenza dal peso del corpo del cane; il Fulcro dal piede. Quando l arto è in sospensione la leva sarà di 1 genere, in cui la potenza è sempre rappresentata dai muscoli gastrocnemio dal calcagno, il fulcro dall articolazione del garretto e la resistenza dalle parti sottostanti. Pregio del garretto è quando si presenta largo, spesso, ben diritto ed elastico. Direzione: è vista di dietro e di profilo e va valutata con lo studio degli appiombi. Una eccessiva angolatura del garretto fa sprecare energia per portare il metatarso in posizione verticale, perpendicolare al suolo. Il cane verrebbe sovraccaricato sul posteriore. L ampiezza e l elasticità del garretto si notano quando il cane è in movimento: se il garretto è in appiombo avremo il maggior impulso nel posteriore. METATARSO: Limitato in alto dal garretto e in basso dalle falangi delle cinque dita. Base anatomica: Cinque ossa metacarpiane, tendini e legamenti. IL PIEDE: Si comporta come quello dell arto anteriore. La sua forma è meno ovalizzata (è più stretto). Questa particolarità è data soprattutto dalla verticalità del matacarpo rispetto al suolo. STUDIO DEGLI APPIOMBI APPIOMBO DELL ANTERIORE Gli appiombi indicano la direzione degli arti ed il filo a piombo. Gli appiombi si valutano di profilo e di fronte. DI PROFILO - Prima linea d'appiombo: Partendo dall'articolazione scapolo-omerale, essa cade a terra sfiorando la punta delle dita. - Seconda linea di appiombo: Partendo dall'articolazione del gomito divide in due parti l'arto. DI FRONTE - Partendo dall'articolazione scapolo-omerale, la verticale divide in due parti quasi uguali l'arto anteriore. APPIOMBO IRREGOLARE 1. Se gli arti sono al di fuori della verticale, si dirà che il cane è TROPPO APERTO DAVANTI. Contrariamente, se gli arti si trovano troppo indietro della verticale si dirà TROPPO CHIUSO DAVANTI. 2. Se l'avambraccio è arcuato si dirà ARCUATO O A LIRA ; 3. Se gli arti deviano indentro si dirà che il cane è CAGNOLO ; 75

76 4. Se gli arti seguono la linea d'appiombo fino al carpo, pertanto deviano in fuori, si dirà che il cane è MANCINO APPIOMBO DEL POSTERIORE Questi arti si esaminano di profilo e di dietro. DI PROFILO - Una linea d'appiombo - Partendo dalla punta della natica cade a terra toccando la punta delle dita. Sarà irregolare quando la linea d'appiombo va a cadere dietro al piede o quasi; si dirà che il cane è SOTTO DI SE POSTERIORMENTE. DI DIETRO - Una linea d'appiombo - Partendo dalla punta della natica - tuberosità ischiatica- divide in due parti uguali tutto l'arto posteriore. IRREGOLARITÁ Se gli arti posteriori sono fuori dalla linea di appiombo, si dirà che il cane è TROPPO APERTO POSTERIORMENTE. Se i garretti si trovano in dentro rispetto alla verticale, il cane sarà CHIUSO DI DIETRO. Se i garretti si avvicinano tra loro ei i piedi sono allontanati fra di loro, il cane sarà VACCINO. Contrariamente se si allontanano fra loro, mentre i piedi sono ravvicinati, il cane sarà CAGNOLO DI DIETRO. Fig.1 = Garretto fuori appiombo (vaccino) Fig.2 = Garretto fuori appiombo (cagnolo) 76

77 Fig.3 = Appiombi normali Fig.4 = Appiombo troppo aperto di dietro Fig.5 = Appiombo chiuso di dietro COMUNE TEGUMENTO O PELLE La pelle è una membrana resistente che avvolge tutto il corpo ed è composta dall epidermide, dal derma e dal tessuto cellulare sottocutaneo. Nel cane giovane la pelle è più sottile che nel vecchio, il suo spessore varia da 1 a 3 mm. Il suo massimo spessore lo si trova nei tubercoli plantari e carpali che sono rivestiti da una epidermide callosa. Nel cane in buona salute la pelle è morbida ed aderisce bene al corpo, eccetto in alcune razze nelle quali forma delle pieghe e rughe permanenti sulla fronte, sul dorso del naso (Boxer), agli zigomi e sulle labbra, come pure alla gola e al margine inferiore del collo (giogaia). La pelle, le mucose e le sclerose possono essere o no pigmentante ed il pigmento può essere nero, marrone, bluastro o carnicino. La pelle è ricoperta da peli distribuiti in modo uniforme su tutto il corpo, detti peli comuni. In altri punti del corpo i peli vengono detti: ciglia (sul margine palpebrale), sopracciglia (nelle arcate orbitali), mustacchi (sulle labbra), tragi (all interno dell orecchio). I peli sono dei filamenti cilindrici costituiti di sostanza cornea, prodotta dallo stato epidermico della pelle, e penetrano sino al derma. Il pelo presenta una parte libera detta fusto che termina in una punta detta apice e di una nascosta impiantata nella pelle chiamata radice situata in una cavità follicolo pilifero. I peli piantati obliquamente sono riunititi in numero vario in piccoli gruppi ciascuno dei quali è munito di una o due ghiandole sebacee e della ghiandola sudoripara. In ciascun gruppo si ha un pelo principale con diversi peli secondari. Il pelo principale è situato all indietro e all esterno ed i peli secondari non lo circondano ma sono situati ai lati dell angolo chiuso insieme alle ghiandole sebacee, a quelle sudoripare ed al muscolo erettore. 77

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