LA RESIDENZA IN UN DETERMINATO LUOGO NON ESCLUDE LA POSSIBILITÀ DI USUCAPIRE UN BENE SITO IN ALTRA LOCALITÀ (Cassazione 19 maggio 2015 n.

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1 LA RESIDENZA IN UN DETERMINATO LUOGO NON ESCLUDE LA POSSIBILITÀ DI USUCAPIRE UN BENE SITO IN ALTRA LOCALITÀ (Cassazione 19 maggio 2015 n 10204) Con la sentenza in epigrafe, rilevante per il Notaio nel suo eventuale ruolo di mediatore, la Suprema Corte è intervenuta in materia di usucapione, pronunciandosi, in particolare, sul valore che ai fini della stessa assumono le risultanze anagrafiche sulla residenza La pronuncia è stata occasionata dal ricorso presentato avverso la sentenza di merito che negava l acquisto per usucapione di una porzione immobiliare per non aver, il giudice d appello, ammesso, tra l altro, il capitolo di prova idoneo a dimostrare la signoria dominicale sul bene, siccome considerato smentito dal certificato di residenza In accoglimento del ricorso, la Cassazione si è invece espressa chiaramente nel senso che «la situazione di fatto, relativa ad atti di utilizzazione e di godimento di un bene, ovvero il possesso ad usucapionem non è di per sé incompatibile con la circostanza che il possessore risieda in altra località, quando ciò non sia tale da escludere la relazione materiale con la cosa, e ciò dicasi anche senza considerare il carattere meramente presuntivo delle annotazioni anagrafiche» Ai fini della prova del possesso, dunque, seppur elemento da non trascurare (1), la residenza non costituisce una circostanzadeterminante 1 relativamente all acquisto per usucapione, che presuppone il possesso continuato (2) per il tempo di legge, diviene opportuno sottolineare come non occorra che gli atti d'esercizio del possesso siano continui, ininterrotti, «bensì è sufficiente che essi vengano posti in essere ogni volta che il possessore lo voglia, in relazione alle concrete e specifiche possibilità di godimento del bene» 1 / 6

2 (3) La continuità, in pratica, deve essere riferita al contenuto e non alle modalità cronologiche del possesso (4), per cui possesso continuo, o continuato, non significa possesso esercitato mediante una ingerenza assidua sul bene (5) La mancata residenza in un determinato luogo, allora, non costituisce ostacolo alla configurabilità del possesso continuato sulla cosa ivisituata, dal momento che, alla luce di oramai consolidati principi enunciati dalla Suprema Corte in materia possessoria, si ritiene che per la conservazione del possesso non occorre la materiale continuità dell'uso della cosa né l'esplicazione di continui e concreti atti di godimento e di esercizio del possesso, ma è sufficiente che il bene posseduto, anche in relazione alla sua natura e destinazione economico-sociale, sia rimasto nella virtuale disponibilità del possessore, potendosi ipotizzare il mantenimento del possesso anche solo animo, purché il soggetto abbia la possibilità di ripristinare il corpus quando lo voglia (6) E, a fronte della non essenzialità della residenza, in definitiva, come sostenuto nella stessa sentenza che si segnala, acquista rilevanza ogni circostanza che si inserisca in un quadro coerente di elementi indiziari sintomatici di comportamenti idonei a comprovare il corpus e l animuspossessionis Federica Tresca 1 Si v Tribunale Tivoli, 18/05/2010 n 797, in Banca Dati DeJure; Cass 6817/2013, in Banca Dati DeJure, ove si ritiene sufficientemente provata la condizione di possesso anche in ragione della circostanza della residenza in loco 2 / 6

3 2 Il requisito della continuità, necessario per la configurabilità del possesso "ad usucapionem" (art 1158 cc), si fonda sulla necessità che il possessore esplichicostantemente il potere di fatto corrispondente al diritto reale posseduto e lo manifesti con il compimento puntuale di atti di possesso conformi alla qualità ed alla destinazione della cosa e tali da rivelare, anche esternamente, una indiscussa e piena signoria di fatto sulla cosa stessa contrapposta all'inerzia del titolare del diritto; così Cass, 13/12/1994, n Cass, 25/02/1982, n 1201 in CED Cassazione; in senso analogo Cass, 12/07/2000, n 9238, in Banca Dati DeJure, afferma che «La continuità del possesso va posta in relazione con la destinazione del bene che ne forma oggetto e l'intermittenza dei relativi atti di godimento, quando rivestono carattere di normalità in relazione a detta destinazione, non esclude la persistenza del potere di fatto sulla cosa» 4 L Bozzi, Art 1158, in Commentario del codice civile, diretto da E Gabrielli, 2013, R Sacco R Caterina, Il possesso, in Trattato di diritto civile e commerciale (Cicu-Messi neo), 2014, Cass, 06/05/2005, n 9396; Cass, 04/02/2000, n 1253; da ultimo, si v anche Tribunale Trento, 03/02/2014, n 145, in Banca Dati DeJure, che nel giudicare fondata la domanda giudiziale avente ad oggetto l'accertamento dell'intervenuta usucapione di una servitù di passaggio, ribadisce che è possibile conservare il possesso mediante il solo animus possidendi e, quindi, prescindendo dal concreto esercizio del corpus quando il possessore, che abbia cominciato a possedere animo etcorpore, pur conservando la disponibilità materiale e, quindi, la possibilità di godere di fatto della res, in concreto se ne astenga per ragioni che non dipendono dal mutato stato dei luoghi o dall'eventuale acquisto del possesso da parte di terzi, purché egli abbia in ogni tempo la possibilità di ripristinare il corpus senza far ricorso ad azioni violente o clandestine *** Cassazione, sentenza 19 maggio 2015, n 10204, sez II civile 1 Pres Piccialli,Migliucci 3 / 6

4 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO 1 - Con sentenza n 580/2008 il tribunale di Brescia dichiarava la carenza di legittimazione passiva del Condominio X che era stato convenuto in giudizio da BG e MG per sentire dichiarare l'acquisto per usucapione di una porzione immobiliare Con sentenza dep il 26 giugno 2009 la Corte di appello di Brescia, in riforma della sentenza impugnata dal convenuto con gravame principale e dagli attori con quello incidentale, rigettava la domanda proposta dagli attori, che condannava alla restituzione della porzione immobiliare occupata Dopo avere ritenuto la legittimazione passiva del Condominio, i Giudici ritenevano che, seppure era ammissibile l'articolazione di nuove prove in appello ai sensi del testo dell'art 345 previgente alla novella del 1990, ratione temporis applicabile, i capitoli dedotti dagli attori erano da considerarsi irrilevanti rispetto all'oggetto della domanda (cap 1, 2, 3, 4, 5, 9, 10 e 12) o generici (7 e 8); il cap 6, in astratto idoneo a dimostrare la signoria dominicale sul bene de quo, era smentito dal certificato di residenza dei M, ivi trasferitisi nel 1975; il cap 13 conteneva valutazioni non consentite ai testi Dichiarava il Condominio proprietario della porzione immobiliare rivendicata dagli attori, conseguendo tale accertamento al rigetto della domanda da questi ultimi proposta 2 - Avverso tale decisione propongono ricorso per cassazione BG e MG sulla base di due motivi (illustrati da memoria) Resiste con controricorso l'intimato (depositando memoria illustrativa) MOTIVI DELLA DECISIONE 4 / 6

5 1 - Il primo motivo denuncia che la sentenza, pur avendo riconosciuto la rilevanza del capitolo 6 della prova articolata, non l'aveva ammesso sull'erroneo rilievo che la circostanza relativa all'utilizzazione esclusiva del bene, ivi indicata, sarebbe stata smentita dal certificato di residenza dei M, così ritenendo in modo illogico che la residenza in un determinato luogo escluda la possibilità di usucapire un bene sito in altro località; ancora, i Giudici non avevano considerato che nel 1972 gli attori avevano acquistato l' immobile attiguo alla scarpata, oggetto della domanda, ottenendone il possesso: nell'atto di vendita si precisava che il venditore era il padre di MG che ne era stato proprietario fin dal Il motivo è fondato Deve ritenersi sussistente il vizio di motivazione denunciato, posto che la situazione di fatto, relativa ad atti di utilizzazione e di godimento di godimento di un bene, ovvero il possesso ad usucapionem non è di per sè incompatibile con la circostanza che il possessore risieda in altra località, quando ciò non sia tale da escludere la relazione materiale con la cosa, e ciò dicasi anche senza considerare il carattere meramente presuntivo delle annotazioni anagrafiche; d'altra parte, al riguardo sarebbe stato necessario tenere conto anche dell'atto di vendita del 1972 con cui gli attori avevano acquistato immessi nel possesso): tale atto non è stato esaminato dai Giudici 21 - Il secondo motivo lamenta la mancata ammissione dei capitoli di prova 7 ("vero che, MG ha messo a dimora, oltre 25 anni orsono, n 3 ulivi, 1 pino e 1 melograno"), 9 ("vero che nell'anno 1992, a seguito del verificarsi di piccoli franamenti, il sig M ha eseguito opere di consolidamento della scarpata, conficcando nel terreno pali in legno"), nonchè 11 ("vero che, da oltre 25 anni, il signor M colloca sul limite della scarpata tutti gli attrezzi destinati al giardinaggio") che avevano a oggetto circostanze decisive 22 - Il motivo è fondato La sentenza ha in modo sbrigativo disatteso la richiesta di ammissione dei capitoli di prova in oggetto, quando le circostanze ivi capitolate,esaminate alla luce anche di quanto articolato con 5 / 6

6 il cap 6), avrebbero potuto offrire elementi di prova che - valutati complessivamente - avrebbero potuto portare a una decisione difforme da quella adottate Ed invero, va considerato che: a) quanto al cap 7, seppure la coltivazione del fondo di per sè sola non potrebbe fornire la prova del possesso, tale circostanza può assumere rilevanza, ove essa si inserisca in un quadro coerente di elementi indiziari sintomatici di comportamenti idonei a comprovare il corpus e l'animus possessionis; b) il medesimo discorso va fatto con riferimento al cap 9 con cui si chiedeva di provare l'esecuzione di opere di consolidamento, e a quello 11 La sentenza va cassata con rinvio, anche per le spese della presente fase, ad altra sezione della Corte di appello di Brescia PQM Accoglie il ricorso cassa la sentenza impugnata e rinvia, anche per le spese della presente fase, ad altra sezione della Corte di appello dibrescia Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio, il 11 marzo 2015 Depositato in Cancelleria il 19 maggio / 6

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