Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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1 Civile Sent. Sez. 5 Num Anno 2016 Presidente: CAPPABIANCA AURELIO Relatore: CAPPABIANCA AURELIO Data pubblicazione: 22/01/2016 SENTENZA sul ricorso proposto da: AGENZIA DELLE ENTRATE, in persona del Direttore pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'avvocatura GENERALE DELLO STATO, che lo rappresenta e difende; - ricorrente contro GALAVOTTI FRANCO, elettivamente domiciliato in ROMA VIA GIAMBATTISTA VICO 22, presso lo studio FRUSCIONE SANTACROCE PROCIDA, rappresentato e difeso dagli avvocati CARMINE BEVILACQUA, MICHELE PROCIDA, SALVATORE MILETO, giusta delega a margine;

2 - controricarrente - avverso la sentenza n. 10/2009 della COMM.TRIB.REG. d 1._ C4/2 9 ttema, depositata il 16/01/2009; udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 12/11/2015 dal Presidente e Relatore Dott. AURELIO CAPPABIANCA; udito per il ricorrente l'avvocato DE SOCIO GIANNA MARIA, che ha chiesto raccoglimento del ricorso; udito per il controricorrente l'avvocato MILETO SALVATORE, che si riporta agli scritti; udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOMMASO BASILE, che ha concluso per l'inammissibilità in subordine il rigetto del ricorso.

3 Svolgimento del processo Franco Galavotti propose ricorsi avverso tre avvisi di accertamento. A fondamento dei ricorsi il contribuente deduceva l'illegittimità degli atti impositivi per avvenuta definizione agevolata ai sensi dell'art /2002; negava comunque, nel merito, la fondatezza delle pretese erariali L'adita commissione tributaria, riuniti i ricorsi, li accolse, con decisione confermata, in esito all'appello dell'agenzia, dalla commissione regionale. Avverso la sentenza di appello l'agenzia della entrate ha proposto ricorso per cassazione in tre motivi. L'intimato ha resistito con controricorso. Motivi della decisione La decisione di appello reputa gli avvisi di accertamento dedotti in controversia illegittimi in duplice prospettiva: in primo luogo, per difetto di motivazione conseguente alla mancata allegazione dei processi verbali di constatazione sui quali si fondavano; in secondo luogo, per intervenuta definizione agevolata ai sensi dell'art /2002, poiché il contribuente aveva provveduto ai relativi adempimenti in assenza della causa ostativa di cui al 1

4 coma 14 della disposizione dal momento che, alla data di entrata in vigore della legge 289/2002, nessun processo verbale di constatazione gli era stato formalmente "notificato", bensì semplicemente consegnato a mani. Tale essendo l'essenza della motivazione della decisione impugnata, l'agenzia propone ricorso per cassazione in tre motivi. Con il primo motivo di ricorso - deducendo "violazione e falsa applicazione dell'art. 9 coma 14 della legge 289/02 in relazione all'art. 360 n. 3 c.p.c." - l'agenzia censura la decisione impugnata per non aver ritenuto che, ai sensi dell'art. 9, coma 14, /2002, ostativa alla definizione del condono tombale è anche la circostanza che, alla data di entrata in vigore della legge, il processo verbale di constatazione sia stato consegnato a mani dell'interessato (e non a questi "notificato" nelle forme di cui all'art. 137 e ss. c.p.c.), posto che la consegna, non diversamente garantendo la piena conoscenza dell'atto da parte del consegnatario, deve ritenersi perfettamente equipollente alla sua formale notifica. Con il secondo motivo di ricorso - deducendo "violazione e falsa applicazione dell'art. 42, comma 2 2

5 R.G ultima parte, del d.p.r. 600/1973 in relazione all'art. 360 n. 3 c.p.c." l'agenzia censura la decisione impugnata per non aver ritenuto gli avvisi di accertamento de quibus legittimamente motivati per relazionem attraverso l'espresso richiamo al contenuto di processo verbale di constatazione, che, redatto in contraddittorio, era stato consegnato al contribuente e, da lui, sottoscritto. Con il terzo motivo di ricorso, l'agenzia deduce "insufficiente e contraddittoria motivazione in ordine ad un fatto controverso e decisivo in relazione all'art. 360 n.5 c.p.c.". Tanto premesso, va disattesa l'eccezione di inammissibilità del ricorso svolta dal contribuente sul presupposto della carente ricostruzione dei fatti di causa. Il requisito dell'esposizione sommaria dei fatti di causa" di cui all'art. 366, comma l n. 3, c.p.c., risulta, infatti, pienamente soddisfatto dal ricorso in rassegna, giacché questo fornisce (cfr. le PP 1-5) adeguato riscontro dell'oggetto del contendere e dei pregressi sviluppi processuali. Ciò posto, va rilevato che i primi due motivi del ricorso proposto dall'agenzia, oltre che ammissibili in quanto corredati d'idoneo quesito di diritto, sono fondati. 3

6 Quanto al primo essendo incontroverso che processo verbale di constatazione era stato consegnato a mani del contribuente prima dell'entrata in vigore della / deve, invero, osservarsi che secondo consolidata giurisprudenza di questa Corte (cfr., tra le altre, Cass /14, 14336/11), in tema di procedimento tributario, la consegna del processo verbale di constatazione è equipollente alla notifica richiesta dal comma 14 dell'art. 9 della legge 27 dicembre 2002, n.289, in quanto idonea a soddisfare l'esigenza di certezza, sottesa alla forma speciale prescritta dal legislatore nella disposizione richiamata, stante la medesima efficacia di piena conoscenza dell'atto da parte dell'interessato e che d'altro canto, ai sensi del combinato disposto dagli artt. 52, comma 6, d.p.r. 633/1972 e 33, comma l, d.p.r. 600/1973, la consegna a mani (certificata dalla sottoscrizione del contribuente) appare costituire tipica forma di "notifica" del processo verbale di constatazione. Quanto al secondo motivo deve, invece, farsi riferimento alla giurisprudenza, pure ampiamente consolidata, secondo cui, l'obbligo di motivazione dell'avviso di accertamento - avendo la motivazione funzione di provoca tio ad opponendum e lo scopo di 4

7 porre il contribuente in grado di conoscere la pretesa tributaria nei suoi elementi essenziali e, quindi, di contestarne efficacemente l'an ed il quantum debeatur - deve ritenersi correttamente soddisfatto quando l'atto faccia riferimento ad un processo verbale di constatazione della Guardia di Finanza regolarmente notificato o consegnato all'intimato (cfr. Cass. 407/15, 26527/14, 7312/11, 2806/10). Alla stregua delle considerazioni che precedono, gli esaminati motivi vanno accolti con assorbimento del terzo. La sentenza impugnata va, dunque, cassata in relazione alle censure accolte, con rinvio della causa, anche per la regolamentazione delle spese del presente giudizio di legittimità, alla Commissione tributaria regionale del Lazio, in diversa composizione. P.Q.M. la Corte: accoglie il primo ed il secondo motivo di ricorso, assorbito il terzo; cassa la sentenza impugnata e rinvia la causa, anche per la regolamentazione delle spese del presente giudizio di legittimità, alla Commissione tributaria regionale del Lazio, in diversa composizione. ATOW CANCḞILEMA Roma, 12 novembre 2015.