1. Il polo termoelettrico di Civitavecchia (RM)

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1 1. Il polo termoelettrico di Civitavecchia (RM) Figura 1 La rete di trasmissione dell'alto Lazio con indicate le centrali termoelettriche di Civitavecchia Il comune di Civitavecchia (RM) è un area caratterizzata da una elevatissima attività industriale: accanto alle due centrali termoelettriche (fino a poco tempo fa erano addirittura tre, ma la vecchia centrale di Fiumaretta a carbone è in fase avanzata di demolizione) si trova un porto navale tra i più importanti d Italia e un vecchio cementificio (in disuso, ma ancora parzialmente funzionante). Figura 2 La vecchia centrale di Fiumaretta prima della demolizione Prendendo, per ora, in considerazione le sole centrali elettriche si capisce subito che il comune di Civitavecchia si trova in una condizione pressoché unica in Italia; la media nazionale di potenza elettrica installata per abitante è pari ad 1,4 kw: nel comprensorio di Civitavecchia (circa abitanti) tale me- 4

2 dia sale ad oltre 70 kw, con un rischio per la salute pubblica 50 volte superiore alla media nazionale. Non va altresì dimenticato che a breve distanza (circa 30 km in linea d aria) dalle due centrali di Torrevaldaliga, dal porto e dal vecchio cementificio si trova la più grossa installazione termoelettrica italiana, la centrale di Montalto di Castro (inizialmente doveva essere un impianto nucleare, ma in seguito ai noti fatti del 1987 si decise di riconvertirla in impianto a ciclo combinato per una potenza complessiva di oltre 3600 MW). Data l attività di stage svolta all interno dei cantieri delle centrali (principalmente presso Torrevaldaliga Sud) si è avuta la possibilità di assistere di persona al procedere dei lavori di riconversione dell impianto termoelettrico. In un simile contesto si va a collocare la proposta di realizzazione di un impianto per la produzione di idrogeno, il quale potrebbe anche essere visto come un centro di ricerca (seppure di dimensioni minime) per lo studio e l approfondimento delle tecnologie legate a tale vettore energetico. Inoltre si andrebbe così a realizzare un impianto che permetterebbe di produrre idrogeno al fine di utilizzarlo per l alimentazione di autoveicoli (magari per il servizio pubblico) andando così ad incidere positivamente ed in maniera rilevante sulla riduzione delle e- missioni inquinanti di detti autoveicoli, oppure da utilizzarsi in raffineria (ad esempio quella di Roma) in tutti i processi nei quali è richiesto questo elemento (vd. Cap. 7). Le attività di ricerca riguardanti questa tecnologia sono moltissime: studio e perfezionamento di serbatoi e metodi di stoccaggio, caratterizzazione e studio della tecnologia delle celle a combustibile, studio di condutture per il trasporto dell idrogeno gassoso (idrogenodotti) e altre ancora. Ultimo, ma non meno importante, si andrebbe a realizzare, in un area caratterizzata dalla massiccia presenza di impianti termoelettrici di elevata potenza, un mini impianto votato allo studio di una tecnologia pulita che, in un futuro più o meno prossimo, potrebbe permettere di risolvere una buona parte dei problemi di inquinamento di cui oggi, sempre più spesso, si sente parlare. 5

3 Proprio nell ottica della ricerca va vista, e magari estesa ad altre aree, la partecipazione di Enel al Consorzio Hydrogen Park di Porto Marghera, ove già oggi vengono prodotte circa tonnellate / anno di idrogeno dai processi produttivi degli impianti chimici. Nell ambito del recente accordo firmato a fine marzo 2005 tra Regione Veneto e Ministero dell Ambiente a Porto Marghera, presso la centrale di Fusina, Enel intende realizzare entro il 2007 la più grande centrale a idrogeno di taglia industriale (20 MW) per la generazione di energia elettrica a zero emissioni, che utilizzerà anche idrogeno estratto dal carbone per gassificazione. 6

4 1.1 La centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord (CCT USC) La centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord era, fino all inizio dei lavori di riconversione, una delle maggiori d Italia (2640 MW di potenza), e forniva una quantità di energia elettrica pari ad oltre il 40% del consumo del Lazio. Enel Produzione ha previsto che la centrale, in precedenza alimentata a olio combustibile, venga riconvertita a carbone pulito per rispondere alle logiche di mercato garantendo, con l applicazione di tecnologie avanzate, il rispetto dell ambiente. È proprio questo il senso del progetto di riconversione: sostituire l attuale impianto con uno nuovo più efficiente e che garantisca, allo stesso tempo, sviluppo economico e miglioramento delle condizioni ambientali. Il progetto di conversione a carbone pulito della centrale di Torrevaldaliga Nord rientra nel piano di investimenti di Enel nel settore della produzione di energia che prevede la conversione di MW di cui 4700 a ciclo combinato e 5300 a carbone e orimulsion. A Torrevaldaliga Nord nella recente proposta di Enel in risposta alla richiesta del consiglio comunale di Civitavecchia di riformulare il progetto è prevista la conversione di 3 delle 4 sezioni da 660 MW oggi alimentate ad olio combustibile al fine di consentirne il funzionamento a carbone per una capacità totale di poco meno di 2000 MW. È prevista l installazione di desolforatori, denitrificatori, impianti di trattamento fumi, nuove caldaie e turbine mentre, al posto dei serbatoi di olio combustibile sorgerà un bosco di 40 ha che sarà uno dei polmoni verdi più grandi di Civitavecchia. Il ricorso al carbone contribuisce a diversificare il mix dei combustibili attualmente utilizzato in Italia, con un grande sbilanciamento nei confronti del metano e dell olio combustibile (circa il 70%) e garantisce una migliore sicurezza delle fonti di approvvigionamento. Incrementare l uso di questa fonte energetica consentirà una maggior efficienza e una riduzione del costo dell energia che, oggi in Italia, è uno dei più alti d Europa. I dati tecnici della centrale nella configurazione antecedente al progetto di riconversione sono i seguenti: 7

5 Sezioni 4 Potenza nominale Generatore di vapore (Ansaldo) Tipo Pressione vapore uscita surriscaldatore primario Produzione di vapore Camera di combustione Consumo di nafta al carico nominale Caratteristiche del vapore alle valvole di ammissione della turbina Caratteristiche del vapore risurriscaldato alle valvole di riammissione della turbina Ciminiera (Mariani Battista) Tipo Altezza Diametro alla base Turbina Ansaldo Tipo 660 MW Attraversamento forzato ipercritico 266 Ata 2090 t / h Pressurizzata 140 t / h 538 C, 246 Ata 538 C, 38 Ata Multiflusso comune alle 4 sezioni 250 m 29,7 m Azione / reazione, su un asse Corpi 4 Stadi 22 Velocità nominale Potenza massima continua Potenza massima di punta 3000 giri / min 674 MW 737 MW Spillamenti 7 Pressione nominale allo scarico Impianto di trattamento acque reflue Impianto Disoleazione Impianto Chimico Impianto trattamento acque ammoniacali Impianto biologico di ossidazione per scarichi sanitari Deposito combustibili 0,05 Ata 200 m 3 / h 300 m 3 / h 57 m 3 / h 500 persone (capacità di trattamento) m 3, 2 mesi autonomia a pieno carico 8

6 Serbatoi da m 3 5 Serbatoi da m 3 4 Oleodotti Dal porto alla centrale 2 x 24, 4,6 km, max 2000 m 3 / h Da Torre Nord a Montalto di Castro 1 x 16, sottomarino, 36,5 km, 600 m 3 / h Figura 3 Visione d'insieme della centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord Gli interventi principali nell ottica dei lavori di riconversione a carbone saranno i seguenti: Demolizione caldaie, ciclo acqua di alimento, DeNO x, precipitatori; Montaggio 3 nuove caldaie e relativi ausiliari; 9

7 Montaggio 3 DeNO x e 3 DeSO x ; Montaggio 3 filtri a manica; Montaggio 3 nuove turbine di AP, MP e relative valvole; Montaggio 3 nuovi sistemi evacuazione ceneri; Montaggio carbonili chiusi con macchine a controllo remoto; Montaggio nuovo ciclo acqua di alimento; Costruzione di 2 banchine per movimentazione solidi; In seguito ai lavori di riconversione il layout di centrale si modificherà come mostrato in Figura 4. Figura 4 Visione della centrale di Torre Nord in seguito alla riconversione a carbone Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera prima e dopo la riconversione, è possibile riassumere i dati significativi in un grafico del tipo: 10

8 Em issioni m assiche a confronto (kt/a) % -18% % % SO2 NOx Polveri CO2 Oggi: 4 gruppi a olio Nuovo progetto: 3 gruppi a carbone USC Figura 5 Emissione massiche della centrale nelle due configurazioni Figura 6 Campo medio della centrale di Torrevaldaliga Nord (vista 1) Figura 7 Campo medio della centrale di Torrevaldaliga Nord (vista 2) 11

9 1.2 La centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Sud (CCGT) Figura 8 La centrale di Torrevaldaliga Sud prima dei lavori di riconversione Interpower S.p.a. La centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Sud è una delle tre, insieme a Napoli Levante e Vado Ligure, cedute dall ENEL nell ambito della terza GenCo, denominata Tirreno Power S.p.a., il 12 Dicembre 2002, ha ottenuto dall Autorità per l Energia e il Gas il diritto di acquistare la Interpower S.p.a. che, da allora, si chiama per l appunto Tirreno Power S.p.a. Figura 9 Vista su due gruppi dell'impianto prima della riconversione L impianto termoelettrico di Torrevaldaliga Sud era, prima dei lavori di riconversione, costituito da quattro unità a vapore alimentate ad olio combustibile. In seguito ai lavori di riconversione tre dei quattro gruppi sono stati trasformati in unità a ciclo combinato, alimentati quindi a gas naturale, mentre il quarto gruppo è rimasto così com era in origine. I lavori di riconversione sono, ormai, ad uno stadio molto avanzato: due dei tre gruppi a ciclo combinato sono stati ultimati, mentre il terzo è in via di completamento. Successivamente si procederà alle operazioni finali di soffiatura e alla regolazione della combustione, prima di considerare la centrale pienamente operativa. La centrale ha una potenza complessiva di 1250 MW, considerando in tale computo sia la potenza data dai tre gruppi a ciclo combinato, sia quella dovuta al quarto gruppo ad olio combustibile. Per questo impianto termoelettrico Tirreno Power S.p.a. è riuscita ad ottenere la certificazione EMAS. 12

10 EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) è un Sistema di ecogestione ed audit ad adesione volontaria; definito dal Regolamento (CE) 761/2001 per le imprese e le organizzazioni che desiderano impegnarsi a valutare e migliorare la propria efficienza ambientale. Il Regolamento (CE) n 761 del 2001 introduce il sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS Eco-Management and Audit Scheme), che si propone l'obiettivo di favorire, su base volontaria, una razionalizzazione delle capacità gestionali dal punto di vista ambientale delle organizzazioni, basata non solo sul rispetto dei limiti imposti dalle leggi, che rimane comunque un obbligo dovuto, ma sul miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, sulla creazione di un rapporto nuovo e di fiducia con le istituzioni e con il pubblico e sulla partecipazione attiva dei dipendenti. Figura 10 Planimetria aree TG e TV dopo i lavori di riconversione È notizia recensente, infine, la presunta volontà dei vertici di Tirreno Power di voler procedere alla riconversione del quarto gruppo ad olio in un gruppo a carbone. Tuttavia, per ora, tale intenzione rimane soltanto una semplice voce di corridoio. 13

11 2. Lo scenario energetico italiano La disponibilità di energia a buon mercato e in quantità sufficiente è, ed è sempre stata, una condizione indispensabile per lo sviluppo economico dei paesi sviluppati e non. Il prezzo dell energia infatti condiziona in modo estremamente rilevante la competitività e la localizzazione delle imprese: in Italia questo problema è particolarmente sentito, poiché nel nostro paese si ha il più alto costo per kwh d Europa (circa tre volte il costo dell energia in Francia). Tale differenza di prezzo per l energia elettrica tra i vari paesi dipende da una vasta molteplicità di fattori quali le scelte fatte in materia di politica energetica, la disponibilità di risorse sul territorio, ecc. Purtroppo l Italia da questo punto di vista si trova in una condizione decisamente sfavorevole: a cominciare dalla scarsità di risorse presenti sul territorio nazionale (se si escludono i giacimenti petroliferi lucani e quelli di carbone presenti in Sardegna), per finire alle scelte, quantomeno discutibili, fatte in passato in materia di politica energetica. Figura 11 Bilancio energetico italiano di sintesi (2003) 14

12 Analizzando il bilancio energetico nazionale del 2003, pubblicato dal Ministero per le Attività Produttive, si evidenziano subito alcuni aspetti incontrovertibili quali il quasi totale ricorso a combustibili fossili (fatto salvo l idroelettrico) e la quota di importazione dell Italia, in termini di Mtep, di energia: non si considera, in tale sintesi, l importazione nella sola forma di energia elettrica, ma, bensì, anche sottoforma di combustibili (solidi, liquidi o gassosi). Analizzando tale dato ci si accorge che in Italia vengono importati, annualmente, circa 184,9 Mtep, a fronte di una produzione nazionale pari a circa 29,5 Mtep. Volendo concentrare l attenzione, per ora, soltanto sulla produzione di energia elettrica è a questo punto necessario, per avere un quadro più esauriente della situazione nazionale, analizzare la composizione del parco di centrali elettriche installate. Figura 12 Bilancio dell'energia elettrica in Italia - biennio (GWh) Il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN) ha analizzato la variazione della produzione di energia elettrica dalle varie fonti lungo il biennio : dalla 15

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